Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/2/2011 alle 18:17

 

 
Larga parte dell’Africa settentrionale è politicamente in fiamme. L’Egitto si è liberato di Mubarak qualche minuto fa. Il Medio Oriente lo è sempre stato. Il Mediterraneo potrebbe ricevere ricadute pesantemente negative su diversi versanti. Le cause, dicono gli esperti, sono tante. L’arretratezza culturale e sociale di quei Paesi; certi regimi coloniali del passato; la guerra fredda fra le due (ex) superpotenze mondiali che concedevano oltre il concedibile per tirare quei governi dalla propria parte; i regimi attuali autoritari e dispotici; l’America che ha oscillato fra l’esportazione della democrazia con le armi (Irak) e l’appoggio a dittature corrotte all’inverosimile; gli interessi enormi delle grandi multinazionali del petrolio e così via.
Gli Stati Uniti sono allarmati e cercano di intervenire. Lo fanno da par loro, ma m’interessa l’Europa in questo post. Che fa l’Europa? Dopo qualche decennio di tira e molla si è data un ministro degli Esteri. Pochi sanno che c’è. Forse è una donna, dicono i soliti sondaggi. Solo gli addetti ai lavori ne conoscono il nome. E’ la baronessa Catherine Ashton (foto). E’ stato il frutto di un compromesso al ribasso voluto dagli stati nazionali per non perdere il loro potere. La politica estera continuano a farla loro: Germania, Francia, Gran Bretagna. E l’Italia?
Franco Frattini più che un ministro appare come un Grand commis di stato che tiene bene i rapporti con l’estero, che frequenta diligentemente gli organismi internazionali. Non dico che si è occupato con successo solo dei dossier contro Fini fabbricati in qualche paradiso fiscale, sarebbe ingeneroso e non veritiero. Ma troppo spesso da l’impressione di far scorrere l’acqua sul marmo. D’Alema, il vituperato, era un’altra cosa. E anche Gianfranco Fini prima di lui. Non è neppure il caso di fare altri nomi. Eppure il Mediterraneo è il Mare nostrum.
 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 33 commenti -
Mubarak è caduto. Chi verrà dopo di lui sarà meglio o peggio? L'interrogativo è fondatissimo.
Scritto da Vittorio (Luino) il 11/2/2011 alle 19:01
Post tempestivo. Non sono d'accordo sull'inutilità di Frattini. Sta facendo bene la sua parte. Vieni con noi!
Scritto da Luca (Pdl) il 11/2/2011 alle 19:15
Quando venne proposto d'Alema gli sciocchi ( BERLUSCONIANI ) gridarono alla scandalo. Tenetevi la baronessa Catherine.
Scritto da Zorro il 11/2/2011 alle 19:19
Tutti in piazza. Magari cade anche Berlusconi.
Scritto da E.F. il 11/2/2011 alle 20:57
In questo momento è più importante il ministero dell'Interno. Dalle coste africane arriveranno viepiù orde di finti rifugiati politici e si disperderanno nel nostro Paese come Hannibal Cannibal nella sequenza finale del "Silenzio degli innocenti".
Scritto da Filippo Valmaggia il 11/2/2011 alle 21:10
Purtroppo non c'è l'Europa con un ruolo importante sul palcoscenico mondiale e l'Italia sta infilando una serie di brutte figure. Si dovesse votare domani sarei molto incerto.
Scritto da Giulio Carlini il 11/2/2011 alle 22:13
@E.F. In democrazia i governi non cadono con le adunate di piazze. Avremmo sempre avuto un governo di sinistra. Invece, per fortuna, questo non è accaduto. Prodi ha vinto con i voti ed ha perso il controllo del governo per le fughe in avanti di Rifondazione comunista.
Scritto da Uno di centro il 11/2/2011 alle 22:30
Gli egiziani sono giustamente contenti ma noi abbiamo qualche ragione di preoccuparci. I Fratelli Musulmani non credo che siano meno integralisti e aggressivi dei confratelli iraniani. Speriamo bene.
Scritto da Villa Carlo il 11/2/2011 alle 23:00
L'Europa è una creatura fragile. Fino a tutti gli anni sentanta era sgradita e persino combattuta dai partiti comunisti. Oggi sono i conservatori che preferiscono il potere dei singoli stati. I risultati sono davanti a noi. Gli USA, ci piaccia o no, sono l'unico baluardo di democrazia nel mondo.
Scritto da Garavaglia P. il 12/2/2011 alle 14:06
Caro Adamoli, vorrei sapere se domani andrà alle manifestazioni "Se non ora, quando?". Glielo chiedo anche se mi pare di aver letto che avrebbe passato il week-end in momtagna.
Scritto da Alessia il 12/2/2011 alle 14:20
Il commento su Europa e Italia e loro politica estera, più che un commento è una fotografia. Non richiede molte parole in più.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 12/2/2011 alle 16:56
Cara Alessia, ti ricordi correttamente. Sto passando il fine settimana sugli sci, finora con un tempo e una neve splendidi. Se fossi a casa forse andrei alla manifestazione ma non ne sono sicuro. Sia chiaro, la trovo seria e importante. Auguro successo. Ma non sono un patito di queste adunate. Ho partecipato a centinaia di comizi in piazza e di manifestazioni per il 25 Aprile e per 1° Maggio, anche da oratore. A molte altre iniziative consimili ho rinunciato. Forse c'è anche un motivo psicologico che si perde lontano nel tempo. Negli anni settanta avevo partecipato a Milano ad un grande corteo della "maggioranza silenziosa" di Massimo De Carolis (sostenuto da un mostro sacro come Indro Montanelli). Dopo mezz'ora ero già fuori dalla folla. Troppe facce e troppe parole non mi andavano giù. Da allora in poi un certo scetticismo non mi ha più lasciato. Anche quando si tratta della folla di sinistra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/2/2011 alle 17:32
@ Alessia. La folla mi inquieta. Una folla al femminile molto meno. Non escludo una mia partecipazione: l'assunto è corretto e condivisibile. In quanto al mio abbigliamento, vesto prevalentemente di nero. Sono il Giorgio Armani dei mendicanti. ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 12/2/2011 alle 20:24
Caro Adamoli, grazie almeno della risposta sincera e schietta. Domani sera, siccome la manifestazione andrà benissimo, tutti i politici del centro-sinistra diranno che hanno partecipato e che sono entusiasti della piazza, anche quelli che pensano il contrario.
Scritto da Alessia il 12/2/2011 alle 22:40
Caro Giuseppe, non mi dirai che il blog, per quanto seguito come il tuo, possa sostituire le riunioni, gli incontri, i comizi in piazza, non è vero?
Scritto da Lucky il 12/2/2011 alle 23:06
Caro Lucky, sono soddisfatto di aver visto subito il tuo commento perchè posso risponderti immediatamente. Il blog è uno strumento in più di confronro e dialogo con persone che magari non incontreresti mai. Ma è impossibile che riesca a sostituire l'incontro pubblico più o meno tradizionale. Nella mia vita politica avrò partecipato a migliaia di riunioni. Mi capitava di andare a 5/6 feste di partito e di organizzazioni diverse in una sola domenica con la disapprovazione, comprensibile, di mia moglie. E anche adesso non scherzo benché non abbia incarichi istituzionali. Sono le adunate oceaniche e i grandi cortei che non mi hanno mai esaltato, anche se riconosco che possono essere utili. Ho sempre avuto questo sentimento e non l'ho mai nascosto. Dovrei mettermi anch'io a fare l'ipocrita?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/2/2011 alle 23:19
Caro Adamoli, ieri, invece di lasciarmi in balia di Zorro e del Sergente Garcia (se arrivava anche il cavallo Tornado ero finita …) forse avrebbe potuto già anticipare queste Sue considerazioni (perplessità) sulle manifestazioni di piazza. Le dirò di più: il Suo commento di ieri delle 22.21 (sempre nel post “Farsa”), che ignorava completamente il dialogo fra me e Alessia, l’ho interpretato quale intervento per ri-baricentrare l’argomento che, di fatto, era il 150° anniversario dell’unità d’Italia e non la manifestazione di domani. Inoltre, nel percepire una certa Sua freddezza, ho anche vissuto un “senso di colpa” (mi passi il termine) per aver “deviato” l’argomento. Questa sera leggo le Sue considerazioni e le unisco al post che ha fatto ieri Alfieri. Un post tiepido, dal quale non traspare un particolare pathos per l’iniziativa (per il “numero due regionale” un po’ più di coinvolgimento forse era richiesto). Tutto qui.
Scritto da Mafalda il 13/2/2011 alle 00:06
@Alessia. Mi raccomando, trattatemi bene Filippo Valmaggia e non inquietatelo troppo … ;-) Se ti va, attendo le tue impressioni sulla manifestazione (che, immagino, sia quella di Varese). Io, personalmente, avrei optato per quella di Milano ma, come ho detto, pur non essendo una persona schiva (anzi!), non amo la coralità della piazza … Sono per gli assoli. @Filippo Valmaggia: curiosa la tua inquietudine per la folla …. Donde viene? (sempre che la mia non sia una domanda indiscreta). Sono contenta che tu abbia apprezzato gli interventi di Vendola ad Annozero. E sono ancora più contenta del fatto che tu lo abbia elevato dallo stato vegetale (in cui lo confinasti definendolo “ortaggio”) allo stato umano (definendolo cadavere). Ottimo passo avanti ;-) Sai bene quanto mi piace Vendola. Ahimè, hai ragione: è già cadavere. E i nomi dei suoi assassini li conosciamo bene …. Ma anche loro sono già morti (come li definì De Mita qualche mese fa in un dialogo con il Renzi di Firenze). Piuttosto, non vedo in giro @Zorro. Ma sarà Antonio Banderas? Rispondere solo in caso affermativo.
Scritto da Mafalda il 13/2/2011 alle 00:53
Caro Adamoli, anch'io non vado in piazza oggi. Comprendo bene il motivo della protesta ma non piacciano neanche a me le "adunate. Piuttosto sono curiosa di un'altra cosa: tua moglie disapprovava il modo come svolgevi le tue attività politiche? Davvero? Non mi sembra possibile.
Scritto da Elisabetta il 13/2/2011 alle 14:14
La politica estera è molto importante. Uno Stato europeo, da moltissimi anni, si qualifica per le sue relazioni internazionali e da 3 decenni dal suo modo di stare in Europa. Vedere gli esempi di Germania e Francia e, con un angolo visuale diverso, anche il caso originale della Gran Bretagna. Da noi la presa popolare della politica estera è limitatissima. I post dedicati a questi argomenti avranno sempre pochi commenti. Forse sta in questo interesse preponderante per il giardinetto di casa il successo della Lega. Questo vale per la politica, mentre, fortunatamente, l'industria di ogni tipo e l'artigianato di qualità sanno mirabilmente qual'è la forza della penetrazione estera.
Scritto da Roseto senza rose il 13/2/2011 alle 14:29
@ Mafalda. La mia inquietudine deriva da un insieme di agorafobia: le manifestazioni si svolgono, per lo più, in luoghi aperti e la folla amplifica l’effetto; e claustrofobia: la massa è soffocante. Negli anni settanta partecipavo alle manifestazioni di piazza ma Varese era ed è piccola e noi nazi (secondo la banale definizione di @Ranuccio) non siamo mai stati una moltitudine. Fra @Zorro e il @Sergente Garcia preferisco Bernardo, il servitore muto di Diego de la Vega …
Scritto da Filippo Valmaggia il 13/2/2011 alle 14:49
Quando sono iniziate le sommosse, ho cercato riviste, siti, articoli che mi facessero capire cosa stava accadendo. Poi ho cercato di individuare quale fosse l’orientamento dell’Italia e … sorpresa, mi sono visto il ministro frattini che interveniva in Parlamento, o che bello mi son detto, ora capirò, e invece no! ho appreso che la cosa più importante per il ministero degli esteri erano le notizie sull’acquisto dell’appartamento ex AN. Sono rimasto esterrefatto. E oggi scoppia l’ennesima emergenza, ma accidenti i giornali a Palazzo Chigi non li leggono? Sarà che sulle emergenze qui si tira a campare?
Scritto da Lele il 13/2/2011 alle 15:05
Il Medio Oriente e l’Africa Mediterranea (+ Sudan e Paesi del Golfo) sono in ebollizione, che succederà? Bohh! Oggi festeggiamo perché i militari hanno preso il controllo in Egitto, è un po’ poco. Non illudiamoci l’Islam un ruolo in queste crisi lo deve giocare. Io però vorrei chiedere ai lettori del blog, visto che non abbiamo la sfera di cristallo, di riflettere sulle cause che hanno portato a queste rivolte in un’area che conta circa 200 milioni di abitanti. Società bloccate, schiacciate e represse da regimi militari e polizieschi prima o poi sono destinati ad esplodere, ma perché ora? Nei giorni scorsi la FAO e gli economisti hanno detto che i prezzi dei beni primari, la roba da mangiare per intenderci, stanno rincarando ad un ritmo pazzesco e che ormai questi beni sono comprati e venduti come azioni di borsa. Che i prezzi vengano fissati dal mercato è pacifico, solo che fino a poco tempo erano fissati, principalmente in base alla domanda degli stati e delle industrie di trasformazione. Ora impera la SPECULAZIONE, che non è roba esoterica, è solo un modo che hanno inventato i nostri finanzieri per fare danèè. Se mi aumenta la pasta, il pane e la benzina io sacramento ma tiro avanti, ma se succede laggiù può anche essere che la gente faccia la fame e si incazzi. E allora magari ce li ritroviamo sull’uscio di casa a bussare e non basterà bloccare i porti, cosa che potrebbe farli incarognire ulteriormente e lì si che i fondamentalisti ci andrebbero a nozze. Intanto i Ministri frattini e Maroni, come classicamente succede quando dimostrano la loro incapacità, chiamano l’Europa, che hanno contribuito in tutti i modi ad affossare…
Scritto da Lele il 13/2/2011 alle 15:39
@Mafalda - Le divagazioni mi piacciono però, è vero, con i miei non frequenti interventi, cerco spesso di riportare l'attenzione sull'argomento del post. Apprezzo molto il dialogo fra i lettori, da lasciare assolutamente a briglie sciolte. Se ho un orgoglio per il blog è l'alta qualità di quasi tutti i commenti. Non farò mai l'arbitro dando i "voti" e i miei giudizi me li tengo per me, come deve fare un "padrone di casa". Credo che converrai su questa impostazione anche se qualche volta significa "non prendere parte", pur volendolo in cuor mio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/2/2011 alle 16:28
@Filippo Valmaggia. Il fatto è che il servitor muto Bernardo conosceva assai bene il proprio acrobatico e imprendibile padrone, mentre il simpatico Garcia ne era all'oscuro: per questo le avventure potevano continuare e divertire... all'insegna della mitica firma "Z".
Scritto da Sergente Garcia il 13/2/2011 alle 16:32
@Elisabetta - La disapprovazione di mia moglie era ed è solo per le esagerazioni che faccio in maniera cospicua. Non avrei potuto assumere certi impegni senza il suo assenso. Anche adesso ogni tanto mi rimprovera: "ma chi telo fa fare?" Una frase che, come puoi immaginare, ha ascoltato tante volte. Poi, al dunque, è la prima a darmi man forte, magari brontolando un po'.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/2/2011 alle 16:33
@Roseto senza rose - Credo proprio che tu abbia ragione. Hai messo lì una riflessione sulle cause del successo della Lega che magari riprenderò. Sai qual'è la cosa più sorprendente? Che molti considerano la relazioni europee come politica estera. Invece è politica domestica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/2/2011 alle 16:35
@ Giuseppe Adamoli. Un esempio di “relazione con l’Europa” che attiene alla politica domestica è l’esortazione del capo dello Stato affinché gli zingari abbiano finalmente una stabile collocazione. La contraddizione in termini non deve avere menomamente sfiorato il nostro presidente, rendere stabili i nomadi gli è sembrata la risposta più ovvia dopo un rogo in un campo rom della capitale. E’ il dilettantismo della politica che sgomenta.
Scritto da Filippo Valmaggia il 13/2/2011 alle 19:47
Ma certo, caro Adamoli, è giusto ed elegante che il “padrone di casa” di un blog non faccia l’arbitro. Così come un blog non è luogo deputato per assegnare i voti. Ci mancherebbe. Tra l’altro, è notizia dell’altro ieri che la riforma meritocratica della scuola, voluta dalla Gelmini, sia stata respinta, all’unanimità, da tutti gli istituti scolastici. Figuriamoci se introducessimo tale regola in un blog al fine di individuare i blogger degni di merito ;-) Saremmo ridicoli …. Molto semplicemente, il commento che ho lasciato nella tarda serata di ieri era per dirLe che sarebbe stato, per me, molto confortante conoscere la Sua opinione sulla manifestazione di oggi, soprattutto per non sentirmi una “mosca bianca” fra le “democratiche” che avranno, sicuramente, aderito in massa. Grazie a @Filippo Valmaggia per la manifesta sincerità contenuta nella sua risposta.
Scritto da Mafalda il 13/2/2011 alle 21:29
Un pò strana l'evoluzione del tema di questo interessante post: si è partiti da "Il nulla" per la politica estera e si è arrivati "Se non ora, quando" per le vicende nostrane. Eppure fino a ieri qualcuno accusava di non essere in tema qualora si fosse usciti dai binari della discussione, senza voler considerare, allora, che "il bello della diretta" è proprio questa possibilità di poter dire, senza l'assillo dei giudizi altrui.
Scritto da Carlo Antonio A. il 14/2/2011 alle 08:49
Consiglierei di ritornare nei prossimi giorni su questo tema di politica europea e/o estera. Sarebbe molto interessante riprendere anche alcune considerazioni di Lele. Qui si discute liberamente senza i paraocchi ideologici. E' senz'altro utile.
Scritto da Bortoluzzi il 14/2/2011 alle 10:50
In Nord Africa ci sono notevoli dispiegamenti diplomatici: mi meraviglia come la politica nostrana ed europea non si aspettassero quanto è successo e succeede. Mi sembra un effetto collaterale della globalizzazione (scarso controllo sui mercati, speculazioni, comnuicazione). Il Mediterraneo è troppo importante per l'Italia. Se l'area è sbilanciata, a noi non conviene. Una seria politica di collaborazione risolve, a medio periodo, anche i problemi dell'immigrazione. Crea lavoro per tutti.
Scritto da FrancescoG. il 14/2/2011 alle 11:24
Concedimi di esprimere l’irrilevante opinione che la situazione politica italiana, certamente drammatica, abbia un tasso umoristico assai elevato. Ecco i fatti: oggi lunedì 14 febbraio La Repubblica pubblica a pagina 13 un articolo che inizia così: “Anche in Italia come in Egitto? Berlusconi come Mubarak?”. Il tema l’aveva lanciato l’Eugenio Scalfari nell’articolo di fondo di ieri, domenica 12, che apriva con un accostamento tra i due “dittatori”. Ma se andiamo alla pagina 17 leggiamo una nota da Il Cairo da cui apprendiamo che il Parlamento egiziano è stato sciolto, la Costituzione egiziana è stata sospesa e il capo dell’esercito egiziano, maresciallo Tantawi, ha assunto i pieni poteri. Se 2 più 2 fa ancora 4, si deve concludere – ed è qui che sta tutto l’umorismo, forse - che la soluzione proposta nell’articolo de La Repubblica (“Anche in Italia come in Egitto?”) è di tipo militare. Intanto nessuno ricorda che il prossimo mese, marzo 2011, si sarebbe dovuta concludere la legislatura del governo Prodi, che aveva vinto le elezioni dell’aprile 2006. Sennonché il governo Prodi cessò nel maggio 2008, dopo due anni di travagliata esistenza. Il governo Prodi cadde per virtù propria, fece tutto da solo, ché allora – come oggi – Berlusconi era alle corde.
Scritto da Ulderico Monti il 14/2/2011 alle 18:30
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