Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/3/2011 alle 09:24

Sala gremitissima  (e troppo piccola) con tante personalità importanti (Bruno Tabacci, Giuseppe Giovenzana, Elio Veltri, Fabio Semenza, Piero Borghini e molti consiglieri e assessori in carica) ieri mattina al Pirellone per la presentazione di “Cuore e Regione”. Luigi Corbani, Marco Garzonio, Piero Bassetti, Giuseppe Guzzetti, Ugo Finetti, Raffaele Cattaneo hanno dato la propria chìave di lettura del libro componendo un quadro suggestivo delle trasformazioni dell’istituzione e della vita politica in Lombardia.
Nella mia conclusione, stimolato dalle riflessioni anche autocritiche degli interventi precedenti, ho portato all’attenzione una mia vecchia idea su una delle ragioni del tracollo della prima repubblica. Cito solo questo riferimento essendo quello che, a riunione terminata, ha fatto più discutere. A mio modo di vedere una concausa fu la volontà convergente di DC e PCI di non prendere nemmeno in esame il progetto di Grande Riforma Costituzionale e istituzionale che Bettino Craxi aveva avanzato alcuni anni prima. La proposta doveva essere certamente modificata, ma Il motivo del rifiuto era costituito anche dalla paura di una erosione di consensi che ne sarebbe probabilmente derivata alle due forze egemoni del governo e della opposizione.
A ben vedere tutto quanto è stato attuato o tentato (spesso malamente) negli ultimi vent’anni in termini di riforma dello stato ha preso spunto da quella intuizione socialista gettata anzitempo nel cestino. La pregiudiziale anticraxiana, in parte sicuramente giustificata, ha operato pesantemente anche in seguito, producendo una disattenzione del centro sinistra verso tutta l’area socialista trattata come se fosse di destra e non di sinistra. Un’operazione di cretineria politica che al Pd è costata moltissimo, soprattutto in Lombardia

Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 32 commenti -
Che Giuseppe Adamoli fosse un protagonista della scena politica lombarda era cosa a me nota ma ne ho avuto ulteriore conferma alla presentazione del libro “Cuore e Regione” nella sua sede più naturale: il Pirellone. Una sala troppo angusta per contenere tutte le persone che hanno voluto manifestare con la loro presenza la stima e, credo, anche l’affetto per il nostro Giuseppe. Ho riconosciuto personalità quali l’onorevole Bruno Tabacci, l’ex deputato Elio Veltri, l’ex sindaco di Milano Giampiero Borghini. Tanti “volti da Tg3 regione” e molte, moltissime persone comuni. Nelle stanze piccole, scriveva Dostoevskij, anche i pensieri sono angusti. Non è stato questo il caso. Nella ridotta Sala del Gonfalone, gli interventi, stimolati dalla figura, dalle idee e dai ricordi di Adamoli, sono volati alti (con qualche divagazione di troppo di Giuseppe Guzzetti …).
Scritto da Filippo Valvaggia il 1/3/2011 alle 09:42
IL PD di Somma Lombardo ha ospitato Giuseppe in una serata ben riuscita due settimane fa. A proposito della giornata di ieri mi è piaciuta la tua risposta elegante all'assessore Cattaneo sul listino ricordandogli che se avessero accettato i tuoi punti molte discussioni che oggi sono imperanti molto probabilmente non ci sarebbero. Volevo farti una domanda sui maestri ma ormai era troppo tardi...
Scritto da Francesco Calò il 1/3/2011 alle 09:44
Ti piace coltivare le eresie, eh? E' giusto così. Il Pd deve misurarisi coi suoi limiti se vuole migliorare la propria condizione. Il fatto che ciò che tu sostieni possa essere considerato, appunto, un'eresia dimostra quanta strada abbiamo da fare per diventare forza maggioritaria in Lombardia. Ma io non dispero.
Scritto da Lorenzo il 1/3/2011 alle 10:03
Bella riunione quella di ieri. Peccato solo che siamo rimasti in piedi per quasi due ore. Commenti tutti positivi sia sul libro che sulla sua presentazione. Sulle sue parole finali c'è stato consenso anche riguardo alle considerazioni sui socialisti lombardi. Buon segno.
Scritto da Dirigente regionale il 1/3/2011 alle 10:08
Ripensare il pensiero socialista, andando oltre gli errori di Craxi nella fase finale della corruzione e della decomposizione, è un esercizio necessario per il centrosinistra. C'è un filone di pensiero positivo che potrebbe servire molto al futuro del Pd. I conti con la storia si devono fare tutti, altrimenti un partito di sinistra risulta anchilosato e incapace di guagagnare il consenso dalla maggioranza degli elettori. Io però sono di appartenenza politica ancora oggi incerta...
Scritto da Roseto senza rose il 1/3/2011 alle 12:08
Vedo che continui con la tua vocazione minoritaria. Affermare queste cose nel Pd significa essere considerati poco meno che appestati. Te ne rendi conto?
Scritto da Bulgheroni Carlo il 1/3/2011 alle 12:26
Innanzitutto mi complimento per l'interessante dibattito della mattinata. La presentazione del libro è stata l'occasione per rivedere molti amici e colleghi del Consiglio Regionale e, soprattutto, per tornare, finalmente, a parlare di politica. Unico neo - se me lo consenti - considerata la presenza di circa il 30% dei consiglieri della quinta legislatura, è stato il mancato ricordo della compianta Fiorella Ghilardotti, coraggiosa protagonista di quella difficile stagione politica e unica presidente donna nella storia della Regione Lombardia. Per quanto riguarda l'argomento del post premetto che non sono mai stato pregiudiziale nei confronti dei socialisti e neppure di Bettino Craxi. Anzi, ho sempre apprezzato il tentativo dei socialisti di rappresentare una sinistra moderna, riformista ed europea ed anche ieri ho ascoltato molto volentieri l'intervento di Ugo Finetti, che stimo molto dal punto di vista umano e politico per lo stile che ha tenuto in questi anni, dopo la sua uscita in punta di piedi dalla scena politica pubblica. Tuttavia, mi è difficile condividere quanto tu scrivi sia nel merito dell'idea craxiana di riforma costituzionale ed istituzionale, sia per quanto riguarda la "disattenzione del centro-sinistra verso tutta l'area socialista". Analogamente a quanto oggi pensa Berlusconi, anche allora il presidenzialismo era concepito da Craxi più come "la via corta" per una legittimazione popolare diretta della propria persona, che come strumento per un reale rinnovamento dello Stato, con tutti i rischi che questa ipotesi avrebbe comportato in termini di deriva populista e di svilimento del Parlamento. Sui socialisti, invece, mi limito a constatare come la "cretineria politica" abbia piuttosto caratterizzato i comportamenti di molti suoi esponenti dopo tangentopoli. Se oggi il partito socialista è solo un ricordo del passato, certo non lo si deve solo ai colpi inferti dalla Magistratura, né all'ostracismo operato dai giustizialisti e dai postcomunisti. Ai socialisti, semmai, quel che mi viene da dire è "chi è causa del suo mal pianga se stesso".
Scritto da Leonardo C. il 1/3/2011 alle 12:45
Perché stimo Giuseppe Adamoli? Per la sua libertà di giudizio; per la sua autonomia di pensiero; per la sua ricerca di "verità" oltre gli steccati di appartenenza. Quanti come lui?
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/3/2011 alle 13:24
Mi è spiaciuto molto non poter essere presente. Quanto alla tua riflessione sono convinto anch'io che aver regalato al centro-dx l'area riformista socialista sia una delle cause della perenne minorità del centro-sx italiano, l'unico in Europa, continuo a dirlo senza stancarmi, nel quale l'egemonia è delle forze ex comuniste, che, come tali, non sono credibili quali alternative al centro-dx.
Scritto da Larpi il 1/3/2011 alle 13:35
Il dibattito è stato molto interessante. Complimenti! I politici presenti erano veramente tanti. Sui socialisti esprimo qualche dubbio. Quando io ho iniziato a interessarmi di politica nei primi anni ’80, in quel preciso momento storico i socialisti erano già visti come forza di centrodestra, erano quelli della “Milano da bere”. In quegli anni, nel mio paese, gli esponenti democristiani appartenevano, per la maggior parte, alla “corrente di base”. E io, quindi, votavo Dc che era più a sinistra del Psi. Poi, a livello ideologico, è vero che il Psi era una forza laica mentre la Dc no. Però chi voleva esprimere un voto di sinistra (e non era comunista) votava Dc. Craxi è stato l’apripista di Berlusconi. Dobbiamo ricordarci che i ministri della sinistra Dc (fra cui Martinazzoli) si sono dimessi dopo l’approvazione della legge Mammì decisa dal Caf (Craxi – Andreotti – Forlani).
Scritto da Ex democristiano il 1/3/2011 alle 14:02
Mai dimenticare Adamoli cosa è stato il PSI della -Milano da bere-. Un movimento (soprattutto di affari) il craxismo dal quale è nato si è sviluppato il berlusconismo. Che Craxi sul piano politico non fosse uno stupido è certo, sui danni prima culturali e poi politici di quella esperienza parlano i fatti. Nessuno riesumazione quindi del mostro. Ricordiamoci che la maggior parte degli ex-socialisti, soprattutto lombardiani ed achllliani (la sinistra) stavano prima in F.I. ora nel PdL. Un caso?
Scritto da E.F. il 1/3/2011 alle 14:05
@Bulgheroni Carlo - L'idea che hai del Pd è sbagliata. Non siamo più in presenza di un monolite ideologico. La circolazione libera delle idee è un dato costitutivo del partito. La platea di ieri, di appartenenza diversificata, era peraltro una platea di vincenti, non di perdenti o di minoritari per vocazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2011 alle 14:51
Credo sia giusto riconsiderare gli avvenimenti storici. Però l’unico merito che posso riconoscere a Craxi è quello di “aver tagliato la barba al Profeta”. Per il resto concordo con alcune delle considerazioni di @ Leonardo e @ Ex democristiano. Come oggi, anche nell’ultimo periodo del socialismo di marca craxiana si veniva tacciati di moralismo ogni volta che ci si richiamava a valori etici. E gli ex socialisti che si sono accasati da Berlusconi, dovrebbero spiegarmi come la collocazione di un partito che si richiama storicamente alla sinistra e alle lotte del proletariato, può giustificarsi con quella da loro attualmente assunta. Credo proprio che non di socialisti si dovrebbe parlare, ma più propriamente di disinvolti arrivisti.
Scritto da Angelo Eberli il 1/3/2011 alle 15:22
Leggo volentieri e ringrazio voi tutti per la condivisione delle considerazioni. Di grande interesse perchè concrete, non urlate, comprensibili, trasparenti. La qualità che fa esempio.
Scritto da FrancescoG. il 1/3/2011 alle 16:14
Condivido l'opinione di E.F. Naturalmente Craxi ebbe alcune intuizioni interessanti e intelligenti ma la prassi politica craxiana e amministrativa ha dato frutti bacati spingendo alle estreme conseguenze il clientelismo e l'uso spregiudicato del potere sia al centro sia alla periferia. Serve conservare memoria del buono di quella stagione senza mai dimenticare il meno buono (molto di più) che in qualche modo aprì la strada al berlusconismo, degenerazione finale del craxismo
Scritto da cesare chiericati il 1/3/2011 alle 16:42
Craxi è stato certamente un politico preparato e con il senso dello Stato.Ha proposto la Grande Riforma Costituzionale che DC e PCI sbagliarono a non approfondire. Però va detto anche che Craxi pensava al presidenzialismo per avere mano libera nelle decisioni senza troppo condizionamenti del Parlamento. Dopo la segreteria De Martino, Craxi gli subentrò dando al PSI un sterzata a destra snaturando la base ideale del socialismo popolare.
Scritto da Ravani il 1/3/2011 alle 17:01
Quando ho scritto questo post e ho messo la foto di Bettino Craxi sapevo benissimo che avrei suscitato lo spirito critico dei lettori che è il sale del blog. Non replico puntualmente. Voglio soltanto offrire qualche altro spunto di riflessione. - Le giunte Tognoli di Milano, precursori della "Milano da bere", erano giunte di sinistra con vice sindaci comunisti che hanno bene operato e lasciato un segno importante nello sviluppo della città. - L'equazione perfetta craxismo-berlusconismo non mi ha mai convinto. I manifesti elettorali del 1994 che rappresentavano il corpo di Berlusconi e la testa di Craxi li avevo considerati spazzatura e un regalo enorme alla destra. - La mia preoccupazione, che avevo trasmesso a Mino Martinazzoli nel 2000 (e che lui condivideva) quando stava accettando la candidatura a presidente, era quella di operare una distinzione netta fra dirigenti, da una parte, e militanti e amministratori dall'altra, che in gran parte erano persone pulite e perbene. - Infine, una considerazione di estrema attualità. Dividere il mondo in due parti, di qui il marcio e il male, di là l'immacolato e il bene, è sbagliato e perdente. Una grande forza di sinistra e progresso deve saper interpretare e rappresentare anche lo zone grige che ci sono nelle persone e nella vita. E' la condizione per vincere e governare nelle società complesse.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2011 alle 17:12
Ridurre il Socialismo al magna-magna, regalando quell’area al CD è stata sicuramente una cretineria, però ti posso onestamente dire che negli anni del “suicidio” della prima repubblica gli Italiani, o almeno il pezzettino di società che potevo vivere era arrivata all’esasperazione. Ieri Garzonio ha iniziato il suo discorso dicendo che “non abbiamo fatto ancora i conti con quello che è stato Tangentopoli”, tutti hanno raccolto l’invito e hanno massacrato i Magistrati. Ma possibile che non ci sia stato un minimo di autocritica? Guzzetti si è fustigato sui “comprensori”… ma chi se ne frega! Ma possibile che nessuno di quei “capoccia” si accorgeva si rubava su tutto? No, ancora tutti a considerare tangentopoli come una congiura. Mi dispiace ma non condivido. Io avevo vent’anni e mi sentivo, e sentivo intorno a me, che stavano rubandomi il futuro. Ho sbagliato? Non credo, visto come sono andate le cose e visto che chi è in parlamento adesso era la terza o quarta linea di quei partiti. Per inciso il Governo attuale è quello con il maggior numero di uomini di governo “socialisti”… e si vede!
Scritto da Lele il 1/3/2011 alle 17:12
In effetti, caro Adamoli, ha di che essere soddisfatto. La sala, ieri, era veramente gremita. Purtroppo, per motivi lavorativi, sono arrivata nell’ultima ora (stava parlando Cattaneo, seguito poi da Bianchessi e, infine, da Lei) giusto in tempo per il Suo intervento, del quale mi sono piaciuti, in particolare, alcuni passaggi. La battuta sull’abolizione del listino del Presidente (che vede, ora, d’accordo anche un Formigoni alle prese con la questione Minetti …). L’ambiguità degli articoli che Occhetto pubblicò su “l’Unità” nel novembre ’92. La “provocazione su Craxi” che oggi è diventata oggetto del post. La penso come @Ex democristiano: Craxi è stato l’apripista di Berlusconi. Venendo ai socialisti dei giorni nostri, Boselli prima e Nencini ora, mi suscitano tenerezza politica ed umana. Sulle loro spalle, il peso politico di un’ideologia che ha più di un secolo ma davanti agli occhi una prospettiva misurabile, in termini elettorali, in decimali. Senza dimenticare la divisione fra i fratelli Stefania e Bobo Craxi. La prima che guarda, in maniera forte e definita, al centrodestra. Il secondo, sempre tentennante, che ammicca al centrosinistra. Anche l’alleanza con i Radicali – sfociata nella “Rosa nel Pugno” – si è rivelata fallimentare. La commistione tra il riformismo socialista ed il libertarismo dei Radicali, sostenuta in nome della laicità, spesso si è ridotta alla difesa di un certo “permissivismo morale” sterile e minoritario. Questo, senza nulla togliere alle utili battaglie per i diritti civili che i Radicali hanno portato avanti in questi anni. @Roseto senza rose scrive: “Io però sono di appartenenza politica ancora oggi incerta …”. Sapesse in quanti siamo così ….
Scritto da Mafalda il 1/3/2011 alle 17:26
Questa volta dovete sopportare qualche intervento in più. L'avevo messo nel conto. Mi interessava "provocare", come ha notato @Mafalda. Mi dispiace che ieri sia arrivata tardi. Prima di Cattaneo c'era il doppio dei partecipanti e vi erano stati interventi di grande qualità. Mi rivolgo soprattutto a @Lele anche per l'affetto che ci lega. Secondo me, Lele, fai una lettura sbagliata delle parole di @Garzonio, che forse ci legge. La sua affermazione su Tangentopoli andava proprio in senso opposto alla tua interpretazione. Lui è del tutto contrario all'ipotesi della "congiura" della Procura milanese, così come lo sono sempre stato io e tu lo sai benissimo. L'ho detto e l'ho scritto decine e decine di volte, anche in quelle ore tremende e drammatiche. Mi ribello, questo si, ancora oggi, all'idea che la responsabilità di ciò che di negativo si facesse in quegli anni fosse tutto addebitabile ai socialisti (e in parte cospicua ai democristiani) mentre a destra e a sinistra c'erano solo anime belle. E poi sono convinto che nei progetti del Psi ci fossero elementi buoni che andavano accolti e non rifiutati alla radice. A @Mafalda dico che quegli elementi, quelli ancora validi, li dovrebbe raccogliere il Pd, non certamente gli eredi socialisti formali (e patetici) di oggi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/3/2011 alle 17:38
Glielo ho detto varie volte e mi scuso se l'annoio. Faccia più commenti. Io li leggo molto volentieri. Certe volte servono a chiarire meglio i post che sono brevi e concentrati.
Scritto da Cittadina cattolica il 1/3/2011 alle 18:15
Una cosa è certa. Non ti manca lo spirito di andare controcorrente. Posso non condividere quello che scrivi ma apprezzo la dialettica che provochi. Ho saputo che vieni anche a Sesto S. Giovanni. Quando?
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 1/3/2011 alle 18:19
Dibattito importante. Mi piacerebbe che si tenesse in una bella sala con relatori capaci e liberi (come Adamoli). Meno male che esiste questo forum virtuale ma il confronto guardandosi negli occhi sarebbe ancora più interessante. Complimenti ai lettori che hanno commentato. In questa materia è facile scivolare nelle volgarità e nelle offese. Invece tutto molto composto. Complimenti. Un bel blog, davvero.
Scritto da Bortoluzzi il 1/3/2011 alle 18:31
Caro presidente, ha ragione Guzzetti. Lei è un politico normale per molti versi e anomalo per altri. Della giornata di ieri poteva raccontare dei grandi complimenti che ha ricevuto, invece ha messo nel post la parte più politicamente delicata che fa discutere e fa dividere.
Scritto da Impiegato regionale il 1/3/2011 alle 19:03
Se parli del socialismo come idea, del socialismo democratico, europeo ed europeista, del socialismo che ha combattuto il comunismo di stile sovietico hai ragioni da vendere.
Scritto da Bianchi Giò il 1/3/2011 alle 19:36
Craxi è stato il più grande uomo politico dell'Italia democratica. Così imparate.
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/3/2011 alle 20:01
In un giorno di festa per lei , è andato a scegliersi un argomento controverso, addirittura i socialisti e Craxi. Come mai?
Scritto da Giacomina il 1/3/2011 alle 21:14
Nella risposta delle 17.12 Adamoli dice che una grande forza di progresso deve saper interpretare e rappresentare anche le zone grige che ci sono nella vita degli uomini e della società. Basterebbe questa riflessione per giustificare un post. La trovo centrata e adatta al Pd e all'intero centrosinistra.
Scritto da Umbertone il 1/3/2011 alle 22:19
La cosa più divertente è che chi è più duro verso la politica è spesso chi nella vita bara di più: nelle tasse, nel pagare i dipendenti, nel frodare i fornitori. Sono socialisti anche questi?
Scritto da S.T. il 1/3/2011 alle 23:11
Ma quale appartenenza politica incerta, Mafalda sei a pieno organico dentro il Pd. Legittimo ovviamente, ma non prenderci in giro, per favore.
Scritto da E.F. il 2/3/2011 alle 08:25
Che bel tipo che sei! Non sei cambiato di una virgola. Mai una volta che cerchi la strada più facile. Devi sempre infilarti nelle situazioni più complicate. Forse è per questo che ti ho sempre stimato e voluto bene.
Scritto da Un tuo amico fedele il 2/3/2011 alle 08:51
Mi stava sfuggendo la risposta a @"Pd Sesto S. Giovanni". Verrò nella tua città a presentare il libro in aprile. Se ne sta occupando l'on. Giovanni Bianchi che tu sicuramente conosci bene. E' un onore per me che Giovanni si sia assunto l'onere di organizzare l'incontro. Spero di vederti e di salutarti di persona se vorrai farti riconoscere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/3/2011 alle 22:59
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