Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/3/2011 alle 09:22

 

Ieri è passata la legge sul “federalismo municipale” con il voto contrario delle opposizioni. Giusto, è una legge pasticciata che darà una boccata di ossigeno ai Comuni ma che si risolverà in più tasse per tutti. Ma perché chiamare federalismo un provvedimento che riguarda i municipi? E’ una sciocchezza. Il federalismo serve a unire gli Stati preesistenti, al massimo, stiracchiando il concetto, a ridefinire i rapporti fra il governo nazionale e le Regioni che hanno già la competenza di “fare le leggi”. Questa è semplice regolazione del fisco municipale, non c’entra niente col federalismo.
Perché dobbiamo accettare e fare nostra la sintassi leghista? Non ho mai capito. Passiamo oltre. Ieri, Pierluigi Bersani, segretario del mio partito, ha dichiarato, rivolto alla Lega, che se vogliono approvare subito il federalismo devono “mollare subito il miliardario”. Oh, naturalmente il discorso era farcito di cose credibile e ben dette, ma questo, e solo questo, rimarrà nelle orecchie della gente.
Ebbene, io dissento e contesto. E’ contro i miei “fondamentali” della politica. Se una legge, che riguarda la struttura dello Stato, le Istituzioni, la convivenza civile della nazione, è una buona legge la approvo anche se sono all’opposizione. Viceversa se la legge non va bene non la voto anche se la Lega è mia alleata.
La Lega alleata? Non si può un giorno contestare radicalmente la filosofia politica e culturale della Lega, come ha fatto giustamente Bersani all’Assemblea nazionale di Malpensa, e poi lasciar intendere che siamo pronti ad allearci.  Perché questo, e solo questo, è ciò che ha capito il cittadino comune che non mangia pane e politica. Così si semina confusione e incertezza.
Mi diranno che questa è solo tattica. Ma la tattica si deve usare in dosi omeopatiche. Quando se ne abusa diventa tatticismo e di tatticismo si può morire.
 

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 41 commenti -
Parole sante approvo E' ora che il PD lasci perdere Berlusconi,ma si presenti alla gente con proposte semplici chiare,che siano vera alternativa alla DESTRA e nel contempo di interesse per TUTTI gli Italiani senza escusione di categorie,mi pare ad esempio che il PD consideri gli industriali come corpo estraneo,Solo allora il corpo elettorale prenderà coscienza di quello che vorrà essere il vero PD,per ora siamo agli slogan,non servono a niente e nessuno.
Scritto da Luigi il 3/3/2011 alle 09:51
Non ti fidare troppo del fatto che sei bravo. Secondo me dovrebbero deferirti a Probiviri.
Scritto da Enne enne (Varese) il 3/3/2011 alle 10:45
Condivido tutto. Il federalismo, se è buono, si potrebbe anche approvare. La Lega, fino a che non cambierà, è un partito di destra che non ha niente a che vedere col centrosinistra.
Scritto da Oreste L. il 3/3/2011 alle 10:46
La matrice di Bersani è comunista e la natura non fa salti. Fai un salto tu, Giuseppe ...
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/3/2011 alle 11:25
Più che mettere i puntini sulle "i", fai un punto e a capo. Io concordo. Sono un simpatizzante che vorrebbe votare Pd in modo convinto, ma non ci riesco ancora. Il rapporto chiaro con la Lega è ciò che mi manca. Sul federalismo la penso come te.
Scritto da Bortoluzzi il 3/3/2011 alle 11:35
Approvo, approvo, approvo!!
Scritto da Andrea Botta il 3/3/2011 alle 11:37
Bersani lo ritengo un uomo serio e pratico. Concreto. Questo non è federalismo. Sono più tasse. L'abbiamo detto più volte in tanti: la riforma è importante, va fatta in maniera seria e non per bandiere. Purtroppo sembra che non ci sia la qualità sufficiente per farlo, oggi. Soprattutto insieme ad partito che all'articolo uno dello statuto ha la creazione di uno stato diverso dall'Italia. E' tattica? La gente di tattica non ne può più. Se tiriamo per la nostra strada, toh,magari si vince....
Scritto da FrancescoG. il 3/3/2011 alle 12:07
Da noi in Lombardia e a Varese la chiarezza dei rapporti con la Lega è sempre stata insufficiente. Ne paghiamo il prezzo altissimo. Sembriamo confusi e quanlche volta inginocchiati. Non va bene. Qualche tempo fa Bersani era stato chiaro e fermo. Dall'intervista alla Padania di un paio di settimane fa ha svoltato. Non condivido.
Scritto da Luca S. il 3/3/2011 alle 12:29
Concordo pienamente con le tue considerazioni. Se oggi il PD continua a non incrementare il proprio potenziale elettorale, nonostante le malefatte di Berlusconi, è proprio perché la linea del partito continua ad essere ondivaga. Dopo tutto quello che è accaduto, penso sia ormai necessario rendersi conto che oggi il problema principale della politica italiana non è il berlusconismo, ma l'assenza di una vera opposizione e l'incapacità di esprimere un'alternativa vincente.
Scritto da Leonardo C. il 3/3/2011 alle 12:34
Condivido quanto scrivi: è il linea con il cd "primato della cornice" che fa dire no a leggi considerate giuste e sì a leggi impresentabili solo perchè presentati da alleati o compagni di partito (ne parla Ricolfi sulla Stampa: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/gEditoriali.asp?ID_blog=25&ID_articolo=8440&ID_sezione=&sezione=). Purtroppo talvolta sembra che le alleanze e le strategie non siano la conseguenza di una proposta e posizione politica, ma di tatticismi e alchimie
Scritto da Andrea Civati il 3/3/2011 alle 12:51
Bravo, bravo ! Vedere Bersani che fa l'occhiolino alla Lega promettendole il federalismo se Bossi stacca la spina a Berlusconi, è deprimente e, ahime, restituisce la cifra di cos'è oggi l'opposizione di sinistra: antiberlusconismo totale e mancanza assoluta di idee.
Scritto da Larpi il 3/3/2011 alle 13:23
Condivido integralmente il post. Parole sagge, dalle quali deriverebbero comportamenti altrettanto saggi. Dissento, invece, da @Filippo Valmaggia, il quale attribuisce, alla “matrice comunista” di Bersani, la causa di ogni male, compresa la sua inconsistente leadership. Io non ne sarei così sicura. Bersani è incatenato nelle spire di D’Alema. Questo, per me, è il motivo. Quando sento parlare Bersani, chiudendo gli occhi, ho la netta sensazione di avere davanti Crozza. Cioè, non riesco più a distinguere fra i due. Il suo “Raagaasssi, non siamo mica qui a fare il solletico alle formiche!” è eccellente. Potenza dell’imitazione? Non solo. Crozza è veramente bravo ma, purtroppo, c’è molto di più ... Piuttosto mi è sembrato interessante il commento che ha lasciato @Rosa R. nel post di ieri che qui riporto perché è attuale anche in questo post: “Nella patria dei conflitti d'interesse madornali l'inno alle dimissioni appare paradossale. Mi domando ancora perchè la sinistra al governo non ha fatto leggi contro i conflitti di tale portata. Errore imperdonabile di D'Alema ma non soltanto suo. Di tutta la sinistra”. Sono d’accordo con lei. La “madre” di tutti i problemi del nostro Paese è il conflitto di interessi. A cascata seguono gli altri. P.S.: mi aspetto già l'attacco di @E.F. che è una bersaniana convinta. E un'antimafalda altrettanto convinta ...
Scritto da Mafalda il 3/3/2011 alle 13:45
La Lega va battuta, non accarezzata. E' l'errore del Pd negli ultimi anni. In questo modo sarete (saremo) sempre minoritari. La battaglia è cultutale.
Scritto da Albertone da Giussano il 3/3/2011 alle 13:51
Mi basta che non sei contrario al federalismo per partito preso. E' questo che conta. Se la Lega dice che con voi non si allea, trovo giusto che voi diciate che non volete allearvi con la Lega. Chi afferma il contrario correndoci dietro è un povero pirla.
Scritto da Bossiano doc il 3/3/2011 alle 13:51
Questa volta non sono d'accordo con Adamoli. Ho sentito Bersani e ha specificato che questo piccola parte del federalismo (che riguarda i comuni) non va bene e che se si vuole fare quello vero noi ci stiamo altrimenti no... Alla lega ha anche detto, e qui mi sembra che forse Adamoli non ha compreso, che se vogliono fare un percorso serio sul federalismo lo si può fare anche al di fuori di questa alleanza e di mollare il miliardario. Proprio come Adamoli sostiene. Se una legge va bene si vota.
Scritto da ale il 3/3/2011 alle 14:18
Ho ascoltato l'intervento di Bersani e onestamente dico che è stato molto buono. Questo non è un vero federalismo, al massimo è una mini Bassanini, e comunque appare sempre più un accordo al ribasso per accontentare tutti. Mi rendo conto che la battuta incriminata sia furbesca, però ci sta. Abbiamo appena detto che, con Tangentopoli, è stata una cretineria mettere all’indice i socialisti, allo stesso modo è una cretineria pensare che il federalismo e l’elettorato federalista e delle regioni del nord debba essere appannaggio della sola LN. Il messaggio è chiaro: guardate che le bugie hanno le gambe corte, la gente si accorgerà subito se l’unico effetto che avranno i Comuni l’anno prossimo sarà il taglio dei servizi o l’aumento delle tasse, mollate il premier e cerchiamo di rimetterci in carreggiata. La domanda vera è, avremo noi il coraggio di fare un vero federalismo o puntiamo piuttosto ad una ridefinizione dell’organizzazione dello Stato e del settore pubblico?
Scritto da Lele il 3/3/2011 alle 15:02
@Filippo Valmaggia - Di solito sei molto più originale. Anche quando non concordo (spesso, come tu sai bene), risulti acuto, intrigante, paradossale. Questa volta mi sembri troppo berlusconiano. Ha ragione @Mafalda: attribuire gli eventuali errori di Bersani (quelli che noi riteniamo errori), al suo passato, è ingeneroso e grossolano. Come dice @FrancescoG, Bersani è uomo serio e pratico. Aggiungerei "pragmatico", cioè poco ideologico. Da questo punto di vista proprio il contrario del comunista d'antan.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2011 alle 15:41
Gli interventi di @Ale e @Lele (e di altri lettori) mi spingono a qualche precisazione. Sono favorevole ad una conclusione positiva della riforma federalista. Eccepisco sul nome ma ormai è una battaglia persa. Tutta l'attività che ho svolto per lo Statuto della Lombardia portava il segno dell'autonomia della Regione e del rafforzamento dei sistemi locali. Nel post dico chiaramente che il provvedimento di ieri non andava approvato. Il punto non è questo. Voi seguite la politica giorno per giorno ma che cosa ha capito la gente? Provate a chiederlo. Io l'ho fatto dopo la famosa intervista di Bersani su La Padania. Ha capito che siamo pronti a tutto pur di strappare la Lega al "miliardario". Anche ad approvare qualsiasi tipo di federalismo. Anche a chiudere un occhio, o tutti e due, su una filosofia culturale e politica diversissima dalla nostra. Io ragiono in modo diverso. Con la Lega si può approvare una riforma strutturale dell Stato se questa risponde anche ai nostri canoni. Stop. Se un domani cambierà profondamente la linea potremo anche allearci. Oggi no. Il Bersani di qualche mese fa affermava queste cose molto bene. Condividevo e perciò lo scrivevo e lo dichiaravo dovunque. Oggi non mi convince per niente. Sento che, nello sforzo di chiarire, finisce per confondere. Qualche lettore lo ha notato. Sembra che noi facciamo la corte a Bossi e lui continua a respingerci. In questo modo perdiamo forza perchè lasciamo sul campo armi polemiche potenti. L'elettorato è composto di persone che in gran parte leggono solo i titoli dei giornali. Il messaggio deve essere chiaro, perfino elementare. Siamo una grande partito popolare. Teniamone sempre conto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2011 alle 15:52
Mmmm.... hai ragione, mi rendo conto che tattica e scelte fondamentali si stanno incrociando e creano confusione. Io vorrei che si arrivasse ad un vero federalismo, ma non ne vedo i presupposti e temo che la Lega ormai punti solo a portare a casa qualche cosa da poter sbandierare e lucrare elettoralmente, quindi viene la tentazione di ridurre tutto a tattica e cercare di mandare all'aria il giochino.
Scritto da Lele il 3/3/2011 alle 16:32
Adamoli, si continui così Bersani non ti metterà in lista per il Parlamento e lascerà dentro qualche ectoplasma al tuo posto. Sarebbe un peccato. Ricordatelo. Ah,ah,ah...
Scritto da G.S. il 3/3/2011 alle 16:46
Concordo totalmente col post e con le repliche. Sono un Pd arcivonvinto e con la Lega non farei nemmeno alcun accordo locale per le elezioni amministrative.
Scritto da Antonio il 3/3/2011 alle 17:00
Avanti così, caro Adamoli, non ti curare di persone come Enne enne. E' importante la dialettica su questi argomenti spinosi. Sono convinto che moltissimi nel Pd la pensano come te.
Scritto da Brielli Giuseppe il 3/3/2011 alle 17:06
Non sono cara Mafalda antimafaldiana, ti sbagli. Solo che a volte non mi piace come ti poni, quell' aria un tantino saccentella. Sei una persona intelligente invece ma umorale, vendicativa, peggio di me. Se qualcuno i pizzica reagisci scomposta, sbatti la porta e te ne vai come hai fatto con il blog del senatore Rossi. A differenza tua che sei una dirigente del pd ti informo che non sono bersaniana in quanto non iscritta ai democratici. Stimo Marantelli e da un pò sopporto il senatore, punto.
Scritto da E.F. il 3/3/2011 alle 17:29
@ Bossiano doc. Raramente concordo con te. Questa volta invece sottoscrivo. Se il federalismo è buono, facciamolo. Lasciamo stare Bossi nelle braccia di Berlusconi o Berlusconi in quelle di Bossi. Però devi ammettere che lo scambio tra i due, federalismo per le leggi ad personam fa schifo. Queste cose con il Pd non si possono e non si devono fare. Bersani, facciamo la nostra coalizione di sinistra e combattiamo una battaglia credibile e comprensibile. Adamoli ha ragione.
Scritto da Rossi Piero il 3/3/2011 alle 17:50
@Giuseppe Adamoli. Convengo sul fatto che quando vedo rosso sragiono e carico a testa bassa peggio di un toro ma in questo caso mi sono limitato a commentare la battuta di Bersani: “mollare subito il miliardario”. Solo un comunista, neppure troppo intelligente (ma ce ne saranno mai intelligenti?), poteva proferire una simile sciocchezza. Per inciso, io non sono né troppo né poco berlusconiano. Non lo sono affatto. E’ una vostra creatura. E’ una tua creatura, Giuseppe. Assumiti la tua parte, piccola, di responsabilità. E’ dal fallimento del vostro sistema democratico e della vostra politica di bassa cucina che nascono e crescono mostri come Berlusconi. La prossima volta che vai in chiesa, battiti il petto.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/3/2011 alle 18:00
Anche Franceschini e Fioroni al congresso dicevano che Bersani era un tipico socialdemocratico, vecchio e retrogrado. Adesso Franceschini è diventato suo scudiero mentre Fioroni continua con la solita solfa. Queste sono balle. A me interessano i contenuti e sulla Lega do ragione a te.
Scritto da Ex Ds il 3/3/2011 alle 19:06
"Caro Presidente, dissento e contesto". Espressione di pura democrazia.
Scritto da I più di due di L. & B. il 3/3/2011 alle 20:05
Avete raccolto 10 milioni di firme per mandare a casa Berlusconi? Tutti sanno che è impossibile. Vorrebbe dire che gran parte degli elettori del centrosinistra sono corsi ai gazebo. Ma se erano quasi vuoti. Fare ridere.
Scritto da Giuseppe il 3/3/2011 alle 20:33
Caro Antonio (ore 17.00), sono soddisfatto che tu, "Pd arciconvinto", sia d'accordo con me sull'impostazione generale. Per quanto riguarda le intese locali con la Lega, però, non ho una contrarietà assoluta come la tua. Se ci fossero le condizioni per un sindaco pienamente condiviso, per un progetto e un programma concordati, perchè no? E' un discorso teorico, lo so, ma attenti alle pregiudiziali ideologiche.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/3/2011 alle 20:52
Civati parla del partito del primato della cornice, e dice che le alleanze e le strategie sono il risultato di tatticismi e alchimie. Vero, ma superficiale. L'errore di Bersani e' di parlare di "miliardario". Il centrosinistra (e adamoli lo capisce) ha un linguaggio vecchia sinistra. Il PD manca di un linguaggio adeguato alla realta': l'Italia e' un paese felice di essere capitalista e rispetta chi fa e ha fatto impresa dando lavoro a molta gente. Magari... califfo o amico di gheddafi...
Scritto da Andreus il 3/3/2011 alle 21:07
Il 12 febbraio ultimo scorso, a Torino, in Via Garibaldi, la via pedonale più lunga d'Europa, ho firmato presso una gazebo allestito dal PD per la giubilazione di Berlusconi. "Servono i dati di un mio documento?," ho chiesto retorico. "Non non servono, basta la firma", ha risposto sorridente l'attivista. "Questa sera sono a Milano, posso firmare anche là?". L'attivista mi ha dispensato un altro sorriso e non perché sono bello. Perderete ancora.
Scritto da Filippo Valmaggia il 3/3/2011 alle 21:27
@Filippo Valmaggia, ha ragione Adamoli, hai perso un po’ del tuo eccellente smalto. Accantonata l’ira nei confronti di Benigni, nelle ultime settimane hai speso le tue energie nella battaglia contro l’anonimato sul blog. Che tu abbia timore che dietro brighella, zorro, mafalda, pluto e paperino si celi un agente del Mossad? ;-) Piuttosto, esprimiti su “la carica dei 101” nickname plurimi dai quali, addirittura, non traspare nemmeno l’identità di genere … Giammai! La riservatezza deve essere integrale …. Anche l’intervento che hanno fatto oggi è troppo pregnante, troppo compromettente, troppo rivelante per essere sottoscritto ...
Scritto da Mafalda il 3/3/2011 alle 21:28
Non è arricchente per alcuno il duetto con @E.F. ma voglio risponderle in quanto cita il blog del senatore Rossi. Non ho “sbattuto la porta” (come tu scrivi) al blog del senatore. Semplicemente, ho gettato la spugna. Mentre nel blog di Adamoli ci sono pochissimi “elementi disturbatori”, il blog di Rossi – suo malgrado – ne ha molti di più. A me spiace non parteciparvi (per esempio il post di oggi era così umanamente intenso da sembrare lirico) ma il mio masochismo non è illimitato. Trovo, inoltre, sgradevole che tu scriva che lo “sopporti” quando è ben evidente che è lui, con il suo buon carattere, a sopportare te ….. Sui difetti che mi attribuisci (umorale e vendicativa) abbiamo fatto una grande risata. Ne ho tanti di difetti ma i due che hai indicato proprio non mi appartengono. Nella mia famiglia, che ci sia il sole, che piova o tiri vento, il nostro umore rimane costante. E questa è già una grazia. E la vendetta (per fortuna o purtroppo?) non sappiamo cosa sia. P.S.: non sarà turbato Marantelli per il fatto che lo citi una riga sì e una no?
Scritto da Mafalda il 3/3/2011 alle 23:26
Il discorso sulla Lega è complesso e delicato. Penso che l'Ulivo prima e il Pd dopo abbiano sottovalutato gli elementi della cultura leghista che sono alternativi al centrosinistra: Europa, solidarietà nazionale, modo di stare dell'industria e dell'economia nella globalizzazione, dialogo civile con chi viene da lontano. Se si trascurano ancora oggi queste profonde differenze, il Pd farà brutte figure. Su una singola legge, per quanto importante, è meno complicato trovare un accordo. Se si tratta di una legge che riguarda le istituzioni è perfino doveroso.
Scritto da Roseto senza rose il 3/3/2011 alle 23:44
Sulle dieci milioni di firme penso che sarebbe meglio sorvolare e non prendere in giro la gente. Sono un Pd, sono andato a firmare e ho dato una mano ai gazebi per parecchie ore. Molto meno gente che alle elezioni primarie. Questo non solo nella mia città ma dovunque. Tutti lo possono testimoniare. Evitiamo di farci del male da soli raccontando balle.
Scritto da Andrea il 3/3/2011 alle 23:59
@Mafalda e @Giuseppe Adamoli. Trovo legittimo, anzi, meritorio, il fatto che entrambi mi giudichiate meno brillante. Ho offeso il vostro Capo: “Bersani è un comunista poco intelligente”. E passi per il poco intelligente ma anche comunista! Giusta, dunque, la difesa di ufficio del vostro Capo, sperando per voi che noi sia anche il vostro padrone.
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/3/2011 alle 09:19
@Andreus - Tu poni un problema che qualcuno può ritenere banale o superato dalla storia. Il capitalismo moderno, direbbero costoro, è ormai accettato da tutta la sinistra. Eppure questo non è vero per la sinistra intera e nemmeno per tutto il Pd. Nel linguaggio e negli atteggiamenti c'è spesso un retropensiero sospettoso, nei confronti di chi ha avuto successo nell'industria e nell'economia, che non sempre ci rende credibili come grande forza progressista europea.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/3/2011 alle 09:39
Caro @Andrea, il tuo commento suffraga la mia tesi. Eppure non mi convince. Tu non mi convinci. Tu forse sei me. O forse sei quel Giuseppe delle ore 20.33 che scrive con altro nome (ma non cognome) per portare più voci a ciò che sostiene. O, ancora, è Mafalda, la quale in realtà, si chiama Marcello o Mario o, colpo di scena!, Filippo. Giuseppe, questa volta Adamoli, porta qualche rimedio: il tuo blog sta diventando una barzelletta e io non ho più voglia di ridere.
Scritto da Filippo Valmaggia il 4/3/2011 alle 09:41
Caro Filippo, sui nikname ti ho già detto qual'è la mia opinione e la confermo. Li difendo perchè su questo blog si fa un uso rispettoso dell'anonimato. Non ci sono stati, salvo rarissime eccezioni, attacchi e offese personali. Dico a @Mafalda che i "nikname plurimi" sono davvero pochissimi. Lo affermo con certezza in quanto la gran parte di chi scrive (una piccolissima percentuale dei lettori abituali) usa una mail autentica. I riferimenti che fai tu Filippo sono di questo tipo (mail autentica), tanto è vero che sostengono tesi diverse anche molto critiche verso il Pd. Se tu, poi, ritieni che io consideri Bersani il mio padrone sei liberissimo di sbandierarlo ai quattroi venti. Ma sai bene che non è vero.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/3/2011 alle 09:56
Mi scuso per il ritardo ma leggo solo ora. Io sostengo, proprio perchè ho sentito i commenti di quelli arrabiati dopo l'intervista di Bersani sulla Padania, che quello dell'altro giorno sia stato un bel discorso. Proprio perchè l'hanno capito tutti quelli che l'hanno sentito. Il problema semmai è che sono pochi quelli che hanno potuto farlo...
Scritto da ale il 4/3/2011 alle 11:52
Caro Adamoli (09:56), permettici queste voci... dalla platea: tutto si è sempre svolto nel rispetto e nella più serena dialettica finchè qualche persona ha iniziato a graffiare sul piano personale, arrivando persino a sbandierare banalissimi errori ortografici altrui... Tu puoi sicuramente verificare che la nostra mail è sempre stata autentica, che dallo stesso pc si possono alternare varie persone con nick diversi e che, soprattutto, c'è assoluto rispetto delle persone. Cordialmente.
Scritto da Legnanesi & Bustocchi il 4/3/2011 alle 12:44
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