Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/3/2011 alle 11:40

 

Ieri sera “Centocinquanta”, il programma di Pippo Baudo e Bruno Vespa su Raiuno, ha fatto rivivere la pagina dolorosa dell’emigrazione italiana verso gli Stati Uniti. Famiglie spezzate, lunghi viaggi in mare ammassati nelle stive, valige di cartone, sogni per un lavoro che in patria non c’era.
Mi è ritornato alla mente, guardando la trasmissione, qualcosa che non ho mai avuto il coraggio di svelare a mia mamma: il desiderio dell’America. Mi assaliva quando frequentavo le scuole professionali anziché le “medie”; quando a 14 anni inforcavo la bicicletta per andare in fabbrica invece che alle superiori; quando ragazze e ragazzi si radunavano d’estate in un bel giardino ombreggiato per studiare, o col pretesto di studiare, e io ero tagliato fuori. Momenti di tristezza.
Avessi avuto l’audacia di lasciarla, mia mamma, sarei andato anch’io in America. Ma come potevo? Vedova prima della mia nascita, una figlia suora, altre due che mettevano su casa, un figlio prete, un altro con problemi comportamentali. Io, l'ultimo di sei, ero il sostegno di famiglia. Potevo mai abbandonarla?
Poi la malinconia è pian piano svanita. La passione civile per le piccole cose. Il volantino sindacale scritto a fatica con la mitica “Olivetti 22”; i corsi di formazione sociale; i problemi del paese come la copertura di un fosso, un parco privato da aprire al pubblico, i terreni agricoli da preservare a verde.
Infine, le scuole serali per recuperare il tempo perduto.
La mia è la storia, alla fine fortunata, di un’ampia parte di alcune generazioni. Vorrei che ce lo ricordassimo tutti (io per primo) quando chiamiamo “buonismo” un approccio umano al problema dei migranti. La loro America, oggi, è l’Europa. Col tasso demografico che abbiamo, fra qualche decennio, i nostri figli e nipoti potrebbero considerare l’immigrazione di questi anni, se ben regolata e controllata, una manna del cielo.


 
Commenti dei lettori: 33 commenti -
Un modo intelligente di parlare degli immigrati ma il problema è concentrato nelle due parole che usi. I flussi devono essere "ben regolati e controllati". E' ciò che sta facendo Maroni.
Scritto da Bossiano doc il 24/3/2011 alle 13:07
L'America di allora era molto accogliente con gli immigrati che hanno contribuito a farla diventare un grande Paese. L'Europa vive una fase di decadenza. Non riuscirà mai ad assorbire un numero di immigrati troppo alto. Rendetevene conto.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 24/3/2011 alle 13:17
Tu sei abilisimo, non c'è dubbio, ma il buonismo è una malapianta da estirpare. Altrimenti, tra qualche anno, ne pagheremo le conseguenze. Le pagheranno i nostri figli e nipoti.
Scritto da Mazzoleni Luca il 24/3/2011 alle 13:39
"Passione civile per le piccole cose"? In realtà le cose piccole son quelle che contano. Quali sarebbere lo cose più importanti? Le parolone? No. Gli esempi che fai sono Giusti.
Scritto da Alessia il 24/3/2011 alle 16:19
Il buonismo è sempre negativo anche quando è motivato seriamente. Lampedusa docet.
Scritto da Manfredi Luigi il 24/3/2011 alle 16:37
@Giuseppe Adamoli scrive: “Col tasso demografico che abbiamo, fra qualche decennio, i nostri figli e nipoti potrebbero considerare l’immigrazione di questi anni, se ben regolata e controllata, una manna del cielo.” Il tasso demografico che abbiamo è per causa della classe politica inetta che governa questo Paese da 65 anni. Tanto per fare un esempio che non faccio mai, la Germania in soli sei anni, dal 1933 al 1939 aumentò di 5 punti percentuali il tasso di natalità. Poi Churchill e Roosevelt aumentarono quello di mortalità e pareggiarono i conti. Anziché foderarsi le tasche di plastica per rubare anche il brodo, i nostri politici avrebbero potuto incrementare le nascite con politiche sociali adeguate. Ma non sarebbe stato in linea con le direttive sovranazionali del Mercato. Il futuro è la convivenza con bestioni che ci odiano per motivi di razza e di religione. Di fronte a questo disastro i nostri rappresentanti allargano le braccia: “è l’ineluttabile corso della storia”. Le braccia a questi signori le terrei allargate ma per crocefiggerli come tanti barabba.
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/3/2011 alle 16:50
Caro Adamoli, sono stato assente dal blog per alcune settimane ma ti seguo sempre. Il fatto è che sono molto preso con il mio lavoro. Oggi mi sento in dovere di intervenire. L'immigrazione è una risorsa se utilizzata sapientemente. Già adesso l'Inps se ne sta avvantaggiando ma non è solo una questione economica. E' una questione culturale. Se i flussi sono regolari e disciplinati l'integrazione è meno complicata.
Scritto da Bianchi Giò il 24/3/2011 alle 18:04
L'amarcord è bello. Le considerazioni sugli immigrati sono invece stiracchiate. Su questo punto sto dalla parte del Pdl e della Lega.
Scritto da Romano Sala il 24/3/2011 alle 18:28
Ciascuno di noi politicamente filo-occidentali ha avuto probabilmente la tentazione dell'America. Cioè della libertà, della meritocrazia, della prosperità. Questo era ed è il mito americano. La realtà è diversa. L'Europa è il continente dove si sta meglio.
Scritto da Umbertone il 24/3/2011 alle 18:52
In soli sei anni la Germania nazista aumentò di 5 punti il tasso di natalità (qualcosa del genere nel suo picccolo riuscì a farlo anche il fascismo in Italia ) . Poi quei cattivoni di Churchill e di Roosevelt aumentarono il tasso di mortalità ( con la guerra ammazzarono tanti poveri tedeschi ) e pareggiarono i conti demografici. Tutto chiaro no ? Siamo al concetto di guerra igiene del mondo. Anche i campi di sterminio nazisti fatti per equilibrare il saldo demografico ?
Scritto da Zorro il 24/3/2011 alle 19:33
@Bianchi Giò scrive: “L'immigrazione è una risorsa se utilizzata sapientemente. Già adesso l'Inps se ne sta avvantaggiando ma non è solo una questione economica. E' una questione culturale.” Frase cristallizzata senza senso e senza riscontri verificabili. Ne cito un’altra: “la diversità arricchisce”. E’ vero, arricchisce gli imprenditori senza scrupoli e questo sistema mercantile di segno giudaico. Siamo invasi da un’illuvie di disperati che non sono una risorsa culturale neppure nei paesi di provenienza. Se Bianchi Giò proprio volesse scambi culturali con questi bifolchi che odiano, senza per altro conoscere, la nostra civiltà e le nostri abitudini, perché non se ne prende in casa qualcuno? Se non altro ne vedremmo di meno per strada.
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/3/2011 alle 20:01
Condivido il post.
Scritto da Gabriele il 24/3/2011 alle 20:36
@Zorro, more solito, sbaglia. Il Fascismo non aumentò affatto il tasso di natalità. E adesso aspettiamoci la consueta manfrina del tranello teso dalla Volpe Mascherata ...
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/3/2011 alle 21:03
A Vedano si respira aria fina, però ti sarai accorto che in giro quella che aleggia nei confronti di zingari ed immigrati è aria di “insofferenza”, non razzismo o xenofobia, che alberga “solo” in una corposa minoranza, ma insofferenza da parte della maggioranza “silenziosa”. Io non credo possibile regolare i flussi migratori, sarebbe un po’ come cercare di bloccare la sabbia della storia con un colino, la ringhiante, idiota ed inapplicabile Bossi-Fini ne è la dimostrazione. Quello che però ci sta’ perdendo, last but not least, è la sensazione che gli stranieri la prima cosa che abbiano fatto è imparare che in Italia le regole non si rispettano e che possono “imporre” i propri stili di vita. Quindi ritengo che la strada dell’integrazione sia da individuare in un pieno e completo rispetto delle “regole” (cosa che farebbe bene anche a molti di noi che ormai ragionano da “diversamente onesti”).
Scritto da Lele il 24/3/2011 alle 21:53
Caro Adamoli, In questi giorni ho letto il blog con continuità a mi sono accorto che non manca solo E.F. ma pure Legnanesi e bustocchi. Scusami per queste mie curiosità. Poichè non hai censurato nessuno ci devere essere un'altra ragione che forse tu conosci.
Scritto da Baroffio Loredana il 24/3/2011 alle 23:35
Sig. Adamoli, grazie per la conversazione di questa sera a Malnate. Non la conoscevo e mi ha convinta. Mi impegnerò ancora di più per far vincere Samuele Astuti come sindaco.
Scritto da Candidata lista civica il 24/3/2011 alle 23:46
Dobbiamo sforzarci di avvicinare i giovani alla politica attraverso i problemi dei luoghi nei quali si vive. Questa è una regola che vale sempre e in ogni latitudine. Con questi partiti così scassati è difficile. Purtroppo sono scassati anche a sinistra.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 25/3/2011 alle 08:12
Mi complimento con Adamoli per questo post così intimo, senza fronzoli o pudori. Una bella pagina sull’essenza della vita. Un invito a guardare sempre in Alto.
Scritto da Mafalda il 25/3/2011 alle 10:01
@Zorro - Sono onorata per l'abbraccio. Grazie!
Scritto da Mafalda il 25/3/2011 alle 10:02
Eccezionale la @Loredana Baroffio che sta monitorando gli arrivi al blog. Se fossi in Maroni, la manderei a Lampedusa a fare la ricognizione degli ingressi degli immigrati ed il conseguente smistamento presso i CIE. Eviterebbe sicuramente lo scempio e la violazione della loro dignità che sta avvenendo ora. Comunque ha fatto una giusta osservazione. Anch’io mi sto chiedendo come mai gli amici dell’Alto Milanese non scrivono più. Mi ero anche resa disponibile ad implorare il loro ritorno. Basta che facciano un cenno e io sono pronta.
Scritto da Mafalda il 25/3/2011 alle 10:02
Post emozionante. Immigrazione. L'Italia spesso è solo un passaggio per chi vuole lavorare e far crescere al meglio la propria famiglia.La nostra nazione è preferita alle altre dai delinquenti (dichiarazioni degli stessi) causa funzionamento della giustizia.Con frustrazione delle Forze dell'Ordine (li prendono, ma poi...).Collaborare a creare benessere nei paesi d'origine:si evita per molti la sofferenza dell'emigrazione e si da più equilibrio al pianeta.Una transizione guidata. Ora è a caso.
Scritto da FrancescoG. il 25/3/2011 alle 10:06
Adamoli, tu sei un signore. Anche il tuo blog con i commenti rispecchia grosso modo questa qualità. Però un accenno al nostro (vostro) onorevole, lo voglio fare. Non mi ha stupito che non conoscesse alcune date storiche (fatto non molto rilevante) ma le bugie che ha detto. Si vede che un suo modo di essere. Chissà quante balle racconta sempre! Non è dignitoso.
Scritto da R.G. il 25/3/2011 alle 10:24
@Mafalda. Nel post "Poesia e numeri" del 08.03.2011 vi è un ultimo nostro commento (11.03. h. 12,23) in cui tendevamo la mano, ma forse eravamo ancora lontani dal tempo pasquale... (E pensare che "alla fin della fiera" siamo in sintonia... ). @Baroffio Loredana, grazie della gradita attenzione; Adamoli resta sempre un gran signore. Ci siamo, leggiamo, discutiamo: anche perchè su questo blog c'è fior di bella gente seria, sensibile, attenta, intelligente... Un cordiale saluto a tutti.
Scritto da Ex L. & B. il 25/3/2011 alle 11:00
il razzismo, tutto sommato, serve solo a fare il sangue cattivo a chi lo prova, perchè lo condanna a vivere in un paese che gli somiglia sempre meno...l'unica soluzione è un'integrazione che tutti -soprattutto quelli che ci sperano poco -dovrebbero tentare. tra 10-15 anni, nemmeno la faccia feroce , già poco credibile ora, si potrà più fare : quindi o ne assimili parecchi, riesci a renderli cittadini, o alla fine lo straniero diventi te, e tutta la stizza servirà a ben poco.
Scritto da marco il 25/3/2011 alle 11:15
@ R.G. Anche tu sei troppo buono. Bisogna dimezzare il parlamento e cambiare i nostri di sinistra di Varese. L'onorevole faccio-tutto-io è una macchietta. Lo dicono tutti.
Scritto da Giustino il 25/3/2011 alle 11:32
Molto commovente, ma guardiamo le cifre. Al sud del Mediterraneo (dalla Turchia al Marocco e uniti da una religione per cui lo stato e la religione sono una cosa unica) ci sono oggi duecento milioni di persone (erano circa settanta milioni 50 anni fà ). Siamo oggi di fronte ad una scelta decisiva: lo spirito, la coltura di un popolo lo portano le cose o gli uomini? Sia una SCELTA LIBERA MA CHIARA! Per l'Italia, in concreto, molti sostengono: le cose! E' facile e ci si sente buoni e accoglienti
Scritto da Rodolfo Veneroni il 25/3/2011 alle 11:50
Riprenderemo spesso questo discorso sulle migrazioni. Saranno epocali indipendentemente dai moti insurrezionali dell'Africa del Nord. L'integrazione è un obiettivo difficilissimo ma l'Italia deve porselo pur sapendo che la "maggioranza silenziosa", come dice @Lele, è insofferente. E pur sapendo che una minoranza non irrilevante, che ci piaccia o no, la pensa come @Valmaggia, senza condividere il suo "amore furente" per la Germania che fu.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/3/2011 alle 11:56
@Ex Legnanesi e Bustocchi. Il gesto di offrire una stretta di mano, slegato da una fattiva partecipazione al blog, si riduce a gesto sterile. Diversamente, se calato nella concretezza della partecipazione alla comunità virtuale, diventa un gesto di incontro. L’incontro con un’altra mano che stringe la vostra. Beninteso, mani adulte. Sono banditi gli infantilismi ...
Scritto da Mafalda il 25/3/2011 alle 12:48
Sull'argomento, non c'è bisogno di arrivare a pensarla come @Filippo Valmaggia. Ci si può fermare anche un po' prima, aderendo, per esempio, all'opinione di Oriana Fallaci (che citavo la scorsa settimana). Io stessa ho i medesimi timori e le perplessità della Fallaci. E la gran parte degli italiani che ha seguito ieri sera Annozero non poteva non essere d'accordo con La Russa. La restante parte, con Gino Strada. O con La Russa o con Strada. In mezzo, l'evanescenza di Veltroni, espressa da luoghi comuni e buonismo senza capo nè coda. P.S.: il termine "bifolco" usato da Valmaggia rimane un po' forte. In questa circostanza. Se utilizzato, invece, per definire alcuni nostri politici non mi scomporrebbe.
Scritto da Mafalda il 25/3/2011 alle 12:49
Caro Giuseppe, probabilmete rivolto ad un ex DC come sei tu, ti viene detto che " i nostri politici avrebbero potuto incrementare le nascite con politiche sociali adeguate " Sarebbe bastato copiare Mussolini con tutti i suoi provvedimenti per incrementare la natalità : premi esponenziali alle famiglie numerose e tasse ai celibi, Eppure non ccombinò pochino. "Politiche sociali" sì, ma dove mettiamo la serenità del futuro, lo sviluppo e la tranqillità economica,i lunghi periodi pace ecc. ecc. ?
Scritto da Zorro il 25/3/2011 alle 13:55
Questo post è accattivante. L'ho mandato a qualche amico. Dovrebbero leggerlo i giovani che si lamentano. Senza fatica non si ottiene niente. Oggi può essere più difficile perchè la società è meno dinamica, ma anche oggi si può salire socialmente se non manca la volontà, la pazienza, la tenacia.
Scritto da Lorenzo il 25/3/2011 alle 17:22
Caro Zorro, se mi chiedi un confronto tra il ventennio fascista e la prima Repubblica, la mia opinione, come tu ben sai, è scritta nella pietra. Non consumo neanche una parola. Sulla natalità in Italia devo invece ammettere che le politiche famigliari e sociali sono state inadeguate anche sotto i governi democristiani. La centralità della famiglia, la politica degli asili nido, gli orari di lavoro per le mamme, il fisco di vantaggio per i figli a carico, si sono ridotti troppo spesso a programmi proclamati ma non completamente attuati.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/3/2011 alle 20:10
Perché i bifolchi maghrebini non raccolgono gli scarti di cibo, i piatti di carta, le bottigliette ecc. che compaiono a mucchi in tutti i servizi televisivi? Perché si lamentano dell’accoglienza ricevuta come se la buona accoglienza fosse un diritto? Perché affermano di essere combattenti per la libertà del loro paese quando in Tunisia ha vinto la loro parte ed è Ben Ali che è dovuto fuggire? Ma perché sono bifolchi. Anzi, delinquenti. Perché il nostro governo ha stanziato 150 milioni di euro per “convincere” la Tunisia a bloccare l’esodo verso le nostre coste quando raffiche di mitra, sparate in aria al primo tentativo di approdo, sarebbero costate molto, molto, molto meno? Ma perché è un governo di bifolchi. Anzi, di codardi e di servi.
Scritto da Filippo Valmaggia il 25/3/2011 alle 20:18
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