Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/4/2011 alle 12:06

 

 
L’ultimo post “La paura” ha visto una discussione accesa sulla democrazia in Italia, sui suoi valori, sull’emergenza democratica che si sarebbe abbattuta sull’Italia. E’ un tema che è stato riaperto nei giorni scorsi da Alberto Asor Rosa, importante intellettuale di sinistra, che ha – incredibilmente – evocato misure straordinarie ed eccezionali per scacciare Berlusconi e salvare la democrazia.
Ho un’idea molto netta al riguardo. Che il premier tenti di spostare a suo vantaggio l’equilibrio dei poteri fissato dalla Costituzione repubblicana, e che abbia una concezione della democrazia che contrasta con la mia (e con la nostra), è fuori discussione. Ne ho parlato tante volte e non mi ci soffermo neanche.
Vorrei però che capissimo tutti che i cosiddetti regimi berlusconiani (che per me non sono tali) non si sono succeduti per forzature e trucchi costituzionali. Se il governo Prodi nel 2008 non fosse stato liquidato dall’imbecillità dei partiti, che pure nel 2006 lo avevano portato al potere, giungerebbe alla conclusione del suo mandato in questi giorni.
Le ragioni della vittoria berlusconiana stanno largamente nei nostri torti.
Penso che la società italiana abbia dentro di sé gli anticorpi sufficienti per vincere la battaglia contro la tentazione di una deriva antidemocratica. Questi anticorpi valoriali devono essere custoditi e coltivati dalle forze di centrosinistra.
Lo scetticismo non può albergare nel Pd, altrimenti è un partito finito. Il nostro futuro dipende da noi stessi, non da un destino cinico e baro. Lasciarsi andare ad un pessimismo cosmico è il modo più sicuro affinché si avverino le previsioni più fosche.
 
 
 
Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 34 commenti -
Dopo una predica noiosa un buon post frizzante. Mia moglie e io avremmo piacere di conoscerti personalmente ma la simpatia nata sul blog ha qualcosa di diverso e di bello.
Scritto da Bianchi Giò il 17/4/2011 alle 13:10
venerdì sono andato a Milano e mi sono fermato a parlare con due ragazzi che lavorano al gazebo della Moratti. Sono pagati da un'agenzia e 'non discutono di politica'. Simpaticamente gli ho chiesto se credono che il nome di Berlusconi sul simbolo PdL aiuti ancora (perchè a Torino non c'è) e loro altrettanto simpaticamente hanno risposto di non saperlo e che sì, forse se ci fosse un'alternativa, in pochi voterebbero ancora Berlusconi. considero questo esempio una conferma del tuo post
Scritto da roberto c. il 17/4/2011 alle 13:44
Sei in contraddizione. Visto che la pensi in questo modo, cioè come me, non dovresti essere nel Pd.
Scritto da Elettore Udc il 17/4/2011 alle 13:55
Alla fine degli anni ‘90 il “progetto 2000” dei Democratici di Sinistra segnava la via maestra della critica del passato e dell’approdo al socialismo europeo. Furono costituite commissioni federali ad hoc (io ne facevo parte) che non si riunirono mai. Il progetto 2000 fu accantonato e prevalse la linea compromissoria con i resti della DC, con la pretesa di presentarla in Europa come la nuova strada a cui avrebbe dovuto omologarsi tutto il socialismo europeo. Come è finita, lo viviamo ogni giorno: senza una visione razionale della strategia, senza leader, senza programma, con alleanze “repellenti”! Conclusione della distruzione della sinistra operata dai Berlinguer e dai Napolitano. Che fare?
Scritto da ulderico monti il 17/4/2011 alle 14:12
La testimonianza portata da @roberto c. dimostra che la fede in Berlusconi non è più incrollabile nemmeno nei suoi sostenitori.
Scritto da Iscritto Pd Busto il 17/4/2011 alle 15:43
@ Elettore Udc. E tu come mai resti in una partito che non sceglie mai da che parte stare e in questra maniera indebolisce l'alternativa a Berlusconi?
Scritto da Simpatizzante Vendola il 17/4/2011 alle 16:17
Caro Ulderico, che fare? La risposta è difficile e può darla solo una volontà collettiva rappresentata da una grande forza politica che voglia guardare al futuro sapendo che l'Europa, con tutti i suoi limiti, è la nostra casa comune. Anche la socialdemocrazia tradizionale deve rinnovarsi. I risultati elettorali degli ultimi anni lo evidenziano con grande chiarezza. Per quanto mi riguarda, la mia scommessa è stata ed è il Pd che critico, non in stile disfattista, ma costruttivo. E' quello che dovremmo fare in tanti, sentendoci un poco di più conducenti e un poco di meno passeggeri passivi. E' un concetto arduo da far passare in un partito che ha una larga abitudine post-comunista, però credo che alla lunga ce la faremo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/4/2011 alle 18:54
Caro Bianchi Giò, se tu e tua moglie volete incontrarmi ne sarò felice. Basta una mail e sarà fatto. Intanto vi ringrazio della cortesia e dei commenti, fin troppo generosi, nei miei confronti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/4/2011 alle 19:05
Sono d' accordo sul " non lasciarsi andare a un pessimismo cosmico"; però il comportamento del premier e della sua maggioranza è allarmante; mettere in gioco il potere della magistratura ( potere indipendente) , blindare in vari modi la sua maggioranza in parlamento.A me non pare poco.
Scritto da bruna.croci il 17/4/2011 alle 19:34
Che "il premier tenti di spostare a suo favore l'equilibrio dei poteri" è un eufemismo. Se fosse per lui, avremmo già una Repubblica ultra-ultra-presidenziale. Purtroppo tanti deputati oggi pensano prima di tutto alla propria riconferma nelle prossime elezioni....e quindi il premier può proporre quel che gli pare! Al momento, per interrompere questa deriva perversa, possiamo unicamente sperare che se ne stufi anche la Lega!
Scritto da B.M. il 17/4/2011 alle 19:46
Non riesco a smontare il tuo ragionamento però stiamo attenti a non permettere mai che si indeboliscano gi istituti di garanzia previsti dalla Costituzione. All'erta oggi e domani.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 17/4/2011 alle 20:42
Si, Giuseppe, concordo con il tuo giudizio, ma temo che il percorso sarà arduo e periglioso. Concordo anche sulle difficoltà della socialdemocrazia europea, mettiamola così: la sinistra italiana soffre di paralisi progressiva (o "progressista", se mi passi la battuta), la socialdemocrazia europea ha il raffreddore... Ho la fortuna d'essere a Gallarate con Guenzani, pensa se fossi a Milano con il Pisapia, temo che mi ammalerei proprio il giorno delle elezioni!
Scritto da ulderico monti il 17/4/2011 alle 20:46
Caro B.M, sono d'accordo che Berlusconi gradirebbe una repubblica ultra--ultra presidenziale. Ma i nostri costituenti hanno previsto una procedura difficile e complessa per la modifica della Costituzione e il premier non ce la farà a stravolgerla. Sono convinto che, su questo punto decisivo, la coscienza civile del Paese si ribellerebbe nel referendum popolare e con tutta probabilità ancor prima. Per questo dico che non siamo alla vigilia dell'avvento di un regime autoritario. Per quanto riguarda la Lega, per ora osservo che accompagna senza fiatare il delirio anti-magistratura di Berlusconi che @Bruna Croci giustamente stigmatizza. Non affiderei le nostre speranze a Bossi neanche in questo campo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/4/2011 alle 23:31
Emergenza democratica e strategia della tensione Riepiloghiamo. Nel cuore di una campagna elettorale di importanza politica determinante, Veltroni propone provocatoriamente un governo di emergenza di tutte le forze politiche; Asor Rosa propone l'intervento dei Carabinieri; Di Pietro aveva proposto l'intervento delle Forze Armate già il 6 marzo 2010 (La Repubblica, pag, 6) e Franceschini preferiva il ricorso alla lotta armata del CLN; Eugenio Scalfari torna a suggerire al Presidente della Repubblica di formare un nuovo governo o sciogliere le Camere (La Repubblica 17 aprile). Tutto per seminare il panico e per screditare i prossimi esiti elettorali? La ricorrenza del 18 aprile1948 ricorre proprio oggi: si teme un nuovo 18 aprile? E io che farò: venderò (Vangelo di Luca, 22,36) il mio mantello per procurarmi una spada?
Scritto da ulderico monti il 18/4/2011 alle 06:32
Concordo sul fatto che "le ragioni della vittoria berlusconiana stanno largamente nei nostri torti", perché il problema della politica italiana non è la tenuta del premier e della sua maggioranza, ma l'inefficacia dell'opposizione, l'assenza di un'alternativa credibile e durevole. Certo, il berlusconismo indigna e ancor più il supporto che vasti settori della finanza, dell'industria e della Chiesa continuano, nonostante tutto, a garantire a Berlusconi. Ma, come tu dici, “il nostro futuro dipende da noi stessi, non da un destino cinico e baro” e lo scetticismo dovrebbe lasciar spazio ad un intelligente pragmatismo strategico, che sappia costruire alleanze credibili, leadership riconosciute e programmi che rispondano alle esigenze del Paese. Finché lo scontro politico rimane nell’ambito delle regole democratiche e nei confini costituzionali, queste sono le uniche “armi” utilizzabili ed è assurdo, oltre che controproducente, pensare a “misure straordinarie ed eccezionali”.
Scritto da Leonardo C. il 18/4/2011 alle 10:35
Passare da passeggeri passivi a conducenti: è così che dev'essere. A partire dalle cose quotidiane e secondo la propria inclinazione. In generale, c'è (ancora)un preoccupante sforzo di spostamento dei poteri e di delegittimazione. Inoltre si sostiene il concetto che per fare bene determinati lavori (magistrato, insegnante) devi aderire al tentativo di pensiero unico. PS: si ricordava proprio qualche giorno fa della scadenza del mandato Prodi. E anche di quello di Veltroni come Sindaco.
Scritto da FrancescoG. il 18/4/2011 alle 10:55
Sottoscrivo il post. Dà il senso di un impegno politico che va oltre il berlusconismo e il suo contrario. Nel Paese c'è questa necessità.
Scritto da S. Valenti il 18/4/2011 alle 13:28
Caro presidente, ogni tanto in mensa discutiamo del suo blog. Oggi, finalmente, non si è parlato di calcio. La domanda fatta da alcuni e anche da me su questo post è la seguente: la pancia del suo partito la pensa come lei? La nostra risposta prevalente è NO.
Scritto da Dirigente regionale il 18/4/2011 alle 13:45
Non mi preoccupa tanto lo "scetticismo che alberga nel Pd" quanto l'inefficacia dell'opposizione, come dice @Leonardo C. Con questo governo dovremmo veleggiare verso un vantaggio cospicuo, invece siamo a registrare una piccola ripresa.
Scritto da Brielli Giuseppe il 18/4/2011 alle 15:15
“Giorni strani”. “Giorni paradossali”. Così sono stati definiti dal cardinale Tettamanzi, durante l’omelia di ieri in Duomo, questi nostri tempi. Come non intravedere pessimismo o scetticismo in queste parole? Il nostro cardinale, inoltre, si è soffermato “su chi commette ingiustizie ma non vuole essere giudicato”. Un bel macigno sulla testa di chiunque, non soltanto del nostro premier. E’ un uomo valoroso, il nostro cardinale. Non ha paura. E’ un uomo del popolo. Non ha lingua biforcuta. E’ un’anima pulita. E anche la sua mente. Qualità molto rare nei vertici ecclesiastici. Prima di lui, lo scomparso mons. Tonino Bello, il vescovo di Molfetta e “padre” spirituale di Nichi Vendola. Sempre nella medesima omelia, Tettamanzi ha invitato a “venerare la dignità di ogni nostro fratello e sorella in ogni età e condizione di vita”. Altri ci avrebbero invitato a venerare una statua.
Scritto da Mafalda il 18/4/2011 alle 15:34
Adamoli, mi dividono da te un sacco di cose, ma ti riconosco l'onestà intellettuale. La maggior parte di quelli che votano come te dicono che quelli di Berlusconi sono dei regimi e che Bossi è a favore di questi regimi. Leggere che qualcuno la pensa diversamente mi fa piacere.
Scritto da Bossiano doc il 18/4/2011 alle 16:21
@Mafalda 15:34. "Non ha lingua biforcuta. E' un'anima pulita. E anche la sua mente. Qualità molto rare nei vertici ecclesiastici".
Scritto da Ex L. & B. il 18/4/2011 alle 17:17
Caro (o cara) dirigente regionale, forse avete ragione voi. La pancia del partito potrebbe avere un pensiero diverso. Io credo che la politica abbia un valore pedagogico e quindi possa e debba affermare opinioni anche in contrasto con il sentimento popolare prevalente. Sarà presunzione ma questa è la mia inclinazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 18/4/2011 alle 17:34
@Mafalda. Il commento precedente 17:17 è "partito" incompleto; ci scusiamo per l'involontario errore. Volevamo aggiungere la nostra nota: Un complimento, meritato. Alla sua persona sicuramente.
Scritto da Ex L. & B. il 18/4/2011 alle 17:34
Hai ragione: le ragioni della vittoria di questa destra inguardabile stanno nei torti di questa sinistra altrettanto inguardabile. Quando si propone all'Italia un governo con una maggioranza che contempla Dini, Mastella, Ferrero e Diliberto, il minimo che si possa aspettarsi è che gli elettori "non schierati" fuggano a gambe levate. E oggi si pagano ancora gli errori del 2006.
Scritto da Larpi il 18/4/2011 alle 18:19
Sono contenta che i @Legnanesi e Bustocchi siano tornati fra noi.
Scritto da Mafalda il 18/4/2011 alle 20:05
Discussione interessante che va continuata. Non sono un'esperta di politica ma queste cose cominciano a interessarmi.
Scritto da Fausta D. il 18/4/2011 alle 20:29
Ai @Legnanesi e Bustocchi: quando ho postato il mio commento delle ore 20.05, non era ancora presente sul blog il vostro commento delle 17.34. Grazie! ;-)
Scritto da Mafalda il 18/4/2011 alle 21:39
@Mafalda. Condivido perfettamente il t uo giudizio sul Cardinal Tettamanzi. Ma la questione è fin troppo semplice: la sua via è diritta segue la strada segnata dal VANGELO,ardua e difficile, ma disarmante...per questo è criticato "ora a dritta ora a manca", ma lui non si piega. Dovremmo tutti imitarlo e tra i politici tutti: "chi ha orecchie per intendere...intenda"! Quanto a Don Tonino Bello si vada a riascoltare le sue "Omelie di Pasqua"!!! Tino Rossi
Scritto da Tino Rossi il 18/4/2011 alle 23:39
Beh, a Larpi non si può dare tutti i torti. Allora gli chiedo: per chi votare?
Scritto da Elettore incerto il 18/4/2011 alle 23:56
@elettore incerto. Mi chiedi: per chi votare ? Con una battuta, che non è solo una battuta, ti rispondo: perchè votare ? Esemplifico: a Milano, dovendo scegliere tra la Moratti, Pisapia e Palmeri non avrei dubbi: una bella visita alla Pinacoteca di Brera e poi a casa, senza transitare dal seggio.
Scritto da Larpi il 19/4/2011 alle 09:09
@Larpi 09:09. Neppure un dubbio, magari piccolo piccolo, per voler andare a votare scegliendo - magari - ALMENO il famoso e storico "male minore"?
Scritto da Roscar il 19/4/2011 alle 18:29
@Roscar. A Milano la scelta è tra una miliardaria finta civica ridotta a sbavare dietro Berlusconi per essere confermata sindaco, un miliardario radical chic e comunista fuori tempo massimo e un ragazzotto cresciuto a pane e Berlusconi, accortosi improvvisamente che Berlusconi è il peggio del peggio. Il male minore è stare a casa.
Scritto da Larpi il 20/4/2011 alle 11:10
@Larpi. D'accordo, ma non per insistere... è forse perchè ci sono tante incoerenze, spesso molto gravi, essenziali ed insanabili, che la gente identifica quel male minore con il dilagante astensionismo ed assentesimo dalle vicende politiche?
Scritto da Roscar il 21/4/2011 alle 21:59
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