Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/5/2011 alle 09:15

 

  
“Ogni intervento medico sulla persona umana è sottoposto a dei limiti che non si riducono all'eventuale impossibilità tecnica di realizzazione, ma sono legati al rispetto della stessa natura umana”.
 
 Papa Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla)
 
 

 
Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 32 commenti -
Grazie della risposta di ieri. Te ne faccio un'altra sperando di non annoiarti. Come mai di tutte le frasi celebri di Karol Wojtyla hai scelto questa?
Scritto da Cittadina cattolica il 1/5/2011 alle 09:51
Io avrei messo una bella foto di Giovanni Paolo II e avrei ricordato la grande giornata di Roma. Tu una sola frase. Mah.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 1/5/2011 alle 10:01
A me va bene il ricordo di Karol anche senza menzionare la beatificazione di oggi.
Scritto da Giovanna G. il 1/5/2011 alle 12:14
Celebrazione grandiosa ed entusiasmante. Grande Papa e grande Santo.
Scritto da Nardello Luigi il 1/5/2011 alle 12:58
A Roma era presenta un grande popolo senza distinzioni razziali e politiche. La Chiesa sa ancora unire. Sono giovane e sono contento.
Scritto da Agosti Rino il 1/5/2011 alle 13:25
E' stato un Papa ferocemente anticomunista. Non mi ha mai entusiasmato. Non so perchè tu, a differenza di moltissimi altri, non abbia ricordato il suo anticomunismo. Certamente non per compiacere gente come me. Non la fai mai e sbagli. Nel cuore continui ad essere democristiano. Però ti ringrazio lo stesso per aver parlato d'altro.
Scritto da Ambrogio L. il 1/5/2011 alle 13:48
Mi dimenticavo, sbasgli a trascurare noi ex comunisti (magari ancora comunisti) perchè in fondo molti di noi ti stimiamo malgrado tutto. Malgrado che ti consideriamo ancora un pò democristiano.
Scritto da Ambrogio L. il 1/5/2011 alle 13:53
In questi giorni, un giornale (non ricordo quale) ha riportato che Giovanni Paolo II, negli ultimi mesi della sua vita, abbia chiesto di non accanirsi su di lui con cure mediche. Probabilmente, la frase riportata da Adamoli si riferisce a questo momento. Quando queste stesse parole sono state pronunciate dal signor Beppino Englaro, orde di cattolici gli si sono scagliate contro. Come dire … l’ipocrisia trova sempre terreni fertili. Venendo al rito che si sta consumando oggi, si è appreso che il nuovo beato verrà celebrato, ogni anno, il 22 ottobre. Il mio calendario, in quella data, ricorda San Donato. Quest’ultimo dovrà retrocedere? Invece, giace in un cassetto delle stanze vaticane la pratica di beatificazione di mons. Oscar Romero (ucciso dal governo salvadoregno, il 24 marzo 1980, in chiesa, mentre celebrava la Messa, colpevole del suo coraggioso impegno in difesa del popolo del Salvador). Interessante l’editoriale di Zizola (“L’aureola breve del beato Wojtyla” – la Repubblica. 29.04.2011): “La crisi si abbatte ora più furiosa di prima dopo i suoi trionfi e le sue convocazioni di massa, che in qualche modo erano serviti a camuffarla. In effetti la sola condizione per affrontarla non era quella di rimuoverla, ma di riconoscerla e di cambiare strada. Ogni cambiamento implica una crisi, è naturale. Il malessere della Chiesa si è aggravato a causa del fatto che essa non ha accettato di cambiare. Piuttosto essa è regredita nell' utero materno, si è aggrappata alla Roccia Polacca per non avere le vertigini. Il rischio è che questa beatificazione si trasformi, nella gestione di alcuni settori cattolici identitari, in un tentativo di riprodurre il wojtylismo e dunque il nuovo regime di cristianità oltre Wojtyla, bloccando ulteriormente i cambiamenti. A meno che Benedetto XVI non trovi il coraggio di rovesciare il piatto”. Aggiungo io: Zizola è troppo ottimista nei confronti di Benedetto XVI. Coraggio? C’è coraggio all’interno delle mura vaticane? Papa Ratzinger non è Papa Roncalli (il quale, data la mia età, purtroppo non ho potuto apprezzare direttamente).
Scritto da Mafalda il 1/5/2011 alle 14:02
Grande, grandissima, straordinaria figura umana. Tutti dovremmo inchinarci di fronte a Giovanni Paolo II. Anche gli anticristiani come me. Oggi, per la prima volta da quando sono adulto, sono stato in chiesa e ho seguito una messa.
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/5/2011 alle 14:48
Cara Cittadina cattolica, non mi annoi afftatto, anzi, ti rispondo subito anche se sta per cominciare la "mia" partita. Ho scelto quella frase istintivamente. Razionalizzando a posteriori, forse perchè del "Papa dei giovani" o del "Papa anticomunista" (@Ambrogio L.) parlano tutti. O forse perchè quella frase focalizza un grande problema attualissimo (@Mafalda) che dividerà fedeli e laici. In questo campo, rifarsi al pensiero di una strordinaria figura umana (@Filippo Valmaggia) lo considero utile e nessario.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/5/2011 alle 15:09
Approfitto della presenza di @Cittadina cattolica in questo post per commentare la riflessione che la stessa aveva proposto ieri sull’elevato livello qualitativo di questo blog. Avrei voluto già scrivere ieri ma avevo tempi un po’ stretti ed ho risposto prioritariamente ed unicamente solo a @Filippo Valmaggia. Intanto, ringrazio @Roseto senza rose per la gentilezza che usa nei miei confronti. In verità, ieri, io e @Roseto senza rose eravamo in “sintonia telepatica” in quanto il mio commento avrebbe ricalcato il suo. Effettivamente questo blog è di qualità. Di questo dobbiamo ringraziare Adamoli che, non vivendo la “sindrome della pagina bianca” di Mallarmè, scrive per noi, ogni giorni, spunti di riflessione seri e stimolanti. Tre gli elementi fondamentali che accompagnano Adamoli in questa sua quotidiana operazione: il cuore, la testa e la volontà/desiderio di relazione. Nel corso della sua giornata, Adamoli cura, con cadenze sistematiche, la pubblicazione dei commenti, favorendo così un “dialogo comunitario” a distanza. Adamoli non solo presidia ma accudisce il blog, confermando la serietà del suo impegno. Chissà quante volte la moglie gli dice: “Giuseppe, chiudi questo computer, che sei stanco!” oppure quante altre volte viene reclamato dai nipotini per giocare con loro. Adamoli, in un certo senso, tratta anche noi blogger con il medesimo rispetto con il quale tratta i familiari. Chiudo dicendo che la cifra di un blog è composta anche dalle interlocuzioni che i blogger sono in grado di instaurare fra loro, abbandonando l’autoreferenzialità.
Scritto da Mafalda il 1/5/2011 alle 15:19
Filippo Valmaggia Santo Subito
Scritto da Mafalda il 1/5/2011 alle 15:21
Giovanni Paolo II – Memoria e identità – Rizzoli 2005 A pagina 94 alcuni passi della poesia “Pensando Patria”: La libertà – una continua conquista / Non può essere soltanto un possesso / Viene come un dono, ma si conserva mediante la lotta. / La libertà, la paghi con tutto te stesso – perciò chiama libertà / quella che, mentre la paghi, ti consente / di possedere te stesso sempre di nuovo.
Scritto da ulderico monti il 1/5/2011 alle 15:59
Oggi nell'intervallo di Milan-Bologna tutto lo stadio ha applaudito la sintesi della beatificazione di Giovanni Paolo II. Un mio amico, presente a S.Siro, mi ha detto: "fantastico" e non è affatto un praticante. Il commento di @Filippo Valmaggia è sintomatico.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/5/2011 alle 17:05
Lo stadio di San Siro applaude, Filippo va in chiesa per la prima volta, le masse esultano: chi fu Giovanni Paolo? Avrebbe approvato l'enfasi mediatica? O si sarebbe ritratto di fronte alle manifestazioni di un neo paganesimo dilagante? Il cristianesimo è il silenzio degli umili, la fede dei semplici, il tradimento dei traviati, il sangue dei martiri. E' l'identità dei nostri popoli. Quanti tra gli esaltati esultanti per il divo Karol tengon conto della storia nostra? quando Paolo – spronato dalla visione del Macedone - tornò indietro, da oriente ad occidente, e venne in Europa? “SE ANCHE PARLO LE LINGUE DEGLI UOMINI E DEGLI ANGELI, MA NON HO LA CARITA', SONO UN BRONZO SONANTE O UN CEMBALO SQUILLANTE. E SE ANCHE HO IL DONO DELLA PROFEZIA E CONOSCO TUTTI I MISTERI E TUTTA LA SCIENZA; E SE ANCHE POSSIEDO TUTTA LA FEDE, COSI' DA TRASPORTARE LE MONTAGNE, MA NON HO L'AMORE, NON SONO NIENTE...”
Scritto da ulderico monti il 1/5/2011 alle 17:53
@Mafalda. Ho scritto che ho seguito una messa, mica ho detto che l'ho capita. ;-) Un sorriso e una burla alla mia amica di plastica ma il rispetto per Giovanni Paolo II è assoluto e autentico.
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/5/2011 alle 17:56
Bravissimo Ulderico Monti. Un neo-acquisto importante per il blog. Un ex comunista, sinceramente autocritico, che sta nel centrosinistra (se ho capito bene) e che porta avanti pensieri non banali e conformisti. Caro Giuseppe dovresti essere contento.
Scritto da Un tuo amico fedele il 1/5/2011 alle 19:32
Caro Giuseppe, vorrei aggiungere un'osservazione al commento di Mafalda sul blog. Lo condivido totalmente, salvo che non credo che ti stanchi a tenere il blog. Lo fai sicuramente con troppa passione per sentirlo come un peso.
Scritto da Tuo amicco fedele il 1/5/2011 alle 19:35
@ulderico monti. L'identità dei nostri popoli non si riverbera solo nel cristianesimo giudaico portato da Paolo, ma anche nel destino sottomesso, das bezwungene Schiksal, nel sacrificio dei Sassoni a Verden, dove migliaia di cippi posti da Himmler, e mai rimossi, ricordano l'eccidio perpetrato da Carlo Magno dei "nuovi pagani".
Scritto da Filippo Valmaggia il 1/5/2011 alle 20:26
@ulderico monti 17:53 - Un commento che abbiamo letto, riletto e meditato in compagnìa di due amici oggi nostri ospiti che, come noi, non sono nolto praticanti e che vogliono commentare: "Uno scritto, questo di Ulderico Monti, che ricorderemo a lungo in questa giornata particolare di una chiesa ufficiale e gerarchica. Ci richiama infatti la grandissima realtà della chiesa carismatica". Siamo d'accordo anche noi.
Scritto da Roscar il 1/5/2011 alle 21:12
Grazie ad @Ulderico Monti che ci ricorda le splendide parole tratte dalla Lettera di San Paolo ai Corinzi, che racchiudono l’essenza del Cristianesimo. A me fanno venire in mente un altro polacco, il regista Kieslowski ed il suo “Tre colori – Film blu”, il primo della trilogia (che comprende anche “Film bianco” e “Film rosso”) dedicata ai tre colori della bandiera francese ed al motto della rivoluzione francese, “Libertà, uguaglianza e fratellanza. “Film blu”, che tratta proprio della libertà, si chiude con uno struggente coro che canta, in lingua greca, le parole del capitolo tredicesimo della Lettera ai Corinzi. Da brividi.
Scritto da Mafalda il 1/5/2011 alle 21:37
Cara Mafalda, grazie del bel complimento. La buona riuscita del blog è un frutto corale, come si nota benissimo anche dalla discussione degli ultimi post. Questa è la mia vera soddisfazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/5/2011 alle 22:28
Ringrazio @Tuo amico fedele che, però, forse non ha compreso una parte del mio commento. Io non ho scritto che la gestione del blog stanchi Adamoli. Anzi, è proprio il contrario. Io parlavo della sua costanza ed abnegazione nel seguire il blog anche quando magari è tardi e arriva da una giornata più densa di impegni del solito. Sono contenta che il commento di @Ulderico Monti (17.53) abbia colpito all’unisono. Anche il commento di @Roscar è pregevole. Ma Roscar mi ricorda qualcuno … Anzi, più di uno … Sbaglio?
Scritto da Mafalda il 1/5/2011 alle 22:46
La frase riportata del Papa si presta ad una duplice interpretazione. Si può riferire all'accanimento terapeutico ma anche al rifiuto della completa autodeterminazione dell'essere umano in nome del rispetto della stessa natura umana. I discorsi di Giovanni Paolo Secondo erano a volte molto complessi
Scritto da N.L. il 1/5/2011 alle 23:05
Ringrazio tutti, ma ammetto che è facile ottenere consenso citando Paolo di Tarso e la sua Prima lettera ai Corinzi. A Filippo Valmaggia desidero dire che potremmo gareggiare nel ricordare i delitti compiuti in nome di Cristo, ma che non riusciremmo a liberarci del Gesù di Nazaret. Non ci libereremo neppure dei traditori e della “necessità” del tradimento, ma don Primo Mazzolari definì Giuda come “nostro fratello”. Potremmo intendere Giovanni come il santo evangelista, oppure come il grande filosofo sulla scia di Platone e definire il nostro scomodo Gesù sulla scia dello scomodo Socrate. Potremmo ricordare il celeberrimo discorso di Ratisbona e Ratzinger che critica duramente le ricorrenti pulsioni di de-ellenizzare il cristianesimo, ma dovremo sempre fare i conti con Gesù di Nazaret. E con Paolo che, andando a morire, scriveva “tutti mi hanno abbandonato, ma ho conservato la fede”. Se, dal fondo dell'abisso, è lecito che parli di me, dirò che sono giunto a Paolo, passando per Gramsci e la sua equazione Lenin /Paolo di Tarso: mi parve che, per conoscere Lenin, dovessi andare a Paolo: ma per conoscere Paolo dovevo conoscere il Nuovo Testamento, ma non l'avrei conosciuto se non conoscendo le Scritture. Conoscere non significa comprendere. Ho citato Lenin e Gramsci: forse che non sono stati traditi e mistificati anch'essi dai loro “fratelli traditori” Stalin e Togliatti? Se eccedo, Giuseppe tiri le briglie!
Scritto da ulderico monti il 2/5/2011 alle 07:29
@Mafalda (22:46) - La radice, ma solo quella, è rimasta inalterata. Anzi, le (due) radici. Il resto, rami, secchi o meno, e fogliame è stato... potato anche se, ovviamente, tutto (ri)nasce, o rispunta (e tende, ma invano, a ricompattarsi). Cordialmente.
Scritto da Roscar il 2/5/2011 alle 08:19
Io mi sento pienamente ambrosiano e questi eventi mediatici della Chiesa Romana non mi appassionano. La Chiesa Romana è un po’ diversa da quella di Martini e di Tettamanzi. Troppe ombre sul pontificato di Giovanni Paolo II. L’America Latina, citata da @Mafalda, con lui non ha vissuto i suoi momenti migliori, se non viaggi, grandi viaggi, compreso l’incontro con Pinochet. Il fatto che Valmaggia abbia partecipato a una messa la dice lunga. Ha ragione Zizola (citato sempre da @Mafalda). La crisi della chiesa è stata camuffata da eventi mediatici e da viaggi. La crisi è in progressione. Se continuiamo così non rimarrà più niente del messaggio evangelico. Rimarranno solo i riti. E non mi si dica che i Papa boys rappresentano la parte migliore dei giovani. I requisiti dovrebbero essere altri.
Scritto da Ex democristiano il 2/5/2011 alle 10:53
Chi pensava di annoverare, fra i nuovi fedeli di questo millennio, anche @Filippo Valmaggia, si deve ricredere. La speranza si è infranta dopo poche ore, davanti ai cippi posizionati da Himmler, il cui nome sarà ricordato per sempre, ma non certo per quest’episodio. E dire che questa improvvisa conversione avrebbe potuto costituire il secondo miracolo di Giovanni Paolo II ... A @Mafalda, invece, faccio i miei complimenti, per la sua capacità di alternare intelligenza, ironia e sentimento.
Scritto da Leonardo C. il 2/5/2011 alle 12:15
Torno alla frase del post. Secondo me la scelta è dovuta all'imminenza della approvazione della legge sul fine vita. Scelta istintiva? Mah. Un'istinto ragionato, direi, se le due cose non fossero in contraddizione.
Scritto da Il pirata il 2/5/2011 alle 14:15
Iindebito accostare Giovanni Paolo II a Beppino Englaro! Rodolfo Proietti, medico curante del Papa, ha testimoniato pubblicamente che mai il Papa disse "lasciatemi andare" rivolgendosi a lui stesso o ad altri sanitari. Tali parole rivolse invece alla "famiglia pontificia" in preghiera attorno al suo capezzale Disse cioè a chi l'amava di non continuare a tenerlo lì con la forza dell'amore e dell'orazione a Dio. La frase citata da Adamoli e indebito riferirla al discorso dell''alimentazione!
Scritto da Lodovico il 2/5/2011 alle 14:55
@ex democristiano. Pinochet? Un'estensione di Washington in America Latina. Non l'ho mai amato. Del pontificato di Giovanni Paolo II, se mai, ricordo con piacere la beatificazione del cardinale Stepinac, porporato dello Stato indipendente di Croazia governato da Ante Pavelic, il fondatore del movimento degli Ustascia.
Scritto da Filippo Valmaggia il 2/5/2011 alle 19:01
Stavolta concordo con Lodovico.
Scritto da G.S. il 2/5/2011 alle 21:00
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