Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/5/2011 alle 10:25

 

Parecchi milioni di euro sono stati profusi solo a Milano e in Lombardia per il sogno di diventare sindaco o conquistare un seggio in un comune.
Anch’io ho un sogno.
Che questo enorme spreco di denaro non sia poi pagato a caro prezzo dai cittadini, dall’ambiente, dal territorio.
 
 
Commenti dei lettori: 35 commenti -
A nome di tutto il gruppetto, per una volta idealmente insieme, la più grande incondizionata condivisione al messaggio di questo post!
Scritto da Ex Legnanesi & Bustocchi il 13/5/2011 alle 10:42
Caro Giuseppe, come tu ben sai sono del Pdl e voto Pdl ma certe spese elettorali le disapprovo anch'io.
Scritto da Paolo G. il 13/5/2011 alle 13:25
Interrogativo inquietante: perchè spendere tanto? Chi paga in realtà queste spese? Per quale motivo le paga? La Moratti è ricca di suo e gli altri? Avranno il coraggio di lamentarsi ancora per le astensioni?
Scritto da Il pirata il 13/5/2011 alle 13:41
Questo è solo moralismo da quattro soldi. Cominci a mettere le mani avanti per il disastro che vi succederà?
Scritto da Piero il 13/5/2011 alle 14:02
Hanno tagliato gli alberi per scrivere "non tagliate gli alberi!". Sono convinto della buona fede dei politici ambientalisti: credono che la carta venga dalla tipografia e non dalle foreste.
Scritto da Filippo Valmaggia il 13/5/2011 alle 14:09
Per amor di Dio Adamoli, non la prenda come una provocazione ma, negli anni e per le Sue campagne elettorali che i non più giovanissimi come me si ricordano assai bene, anche Lei ha speso sempre dei bei quattrini. E' vero che per esempio oggi per essere eletti in Parlamento occorre essere nominati per via di un orrenda legge elettorale ma, come lei sa bene, per fare il consigliere regionale o hai mezzi finanziari ingenti o stai a casa. Quindi niente lezioni prego.
Scritto da E.F. il 13/5/2011 alle 14:13
"Incondizionata condivisione" nel significato più scontato e desiderato da tutti: che il tuo sogno, caro Adamoli, si trasformi in realtà! @Il pirata. "Avranno il coraggio di lamentarsi ancora per le astensioni?": è un ottimo interrogativo la cui risposta è lì, dietro l'angolo, da lunedì sera.
Scritto da Ex L. & B. (2) il 13/5/2011 alle 14:20
Un bel tema, non c'è che dire. Gli interrogativi del "pirata" sono anche i miei. Capisco che si investano dei soldi per diventare parlamentare (una volta quando i cittadini votavano i candidati) o consigliere regionale in Lombardia, ma per diventare consigliere comunale è inspiegabile.
Scritto da Luca C. il 13/5/2011 alle 15:47
Molto bene. Puniamo col voto chi spende e spreca molto per essere eletto. Anche questo fatto dovrebbe far riflettere quelli ( e sono tanti ) che dicono " che tanto sono tutti eguali". Anche nelle spese non tutti sono eguali cosi come nelle proposte. Noi siamo per tassare meno stipendi e pensioni e gli altri ? Un piccolo esempio tra i tanti di "disuguaglianza". Basta aprire un po' gli occhi e sopratutto la mente. Forza PD:
Scritto da A. Vaghi il 13/5/2011 alle 16:36
Io trovo che siano già stati uno scempio i soldi spesi da Pisapia e da Boeri per le primarie del Pd. Beh, lasciamo perdere e veniamo al post. Lo trovo complesso. Complesso perché, in sordina, sfiora il tema del finanziamento pubblico e privato dei partiti. E anche dei candidati ... Aneddoto: l’anno scorso sono stata invitata ad uno di quei momenti elettorali che prevedono “happy hour” e contestuale raccolta fondi per la campagna elettorale. Posto che il concetto di “happy hour” è fortemente lontano dalla mia personalità, considero una bella caduta di stile il fatto che l’invito contenesse già l’indicazione della cifra minima da destinare. Mi pare che la cifra fosse 40 euro. O 50. Occorre considerare che: 1) si trattava di un politico (non specifico se uomo o donna) uscente e, quindi, avente a disposizione un notevole gruzzolo accantonato nei cinque anni di legislatura; 2) si trattava di “figlio/a d’arte” e, quindi, con altrettanto notevoli disponibilità economiche; 3) non è radical chic (nota positiva) e, pertanto, il suo “zoccolo duro” è composto soprattutto da operai (quel che rimane), precari, pensionati, studenti, ecc.. Ora io mi chiedo: considerati i punti 1) e 2), come è possibile chiedere alle sfortunate categorie che ho indicato qui sopra una cifra di quel tipo in cambio di due malsane patatine e di una altrettanto malsana bibita a base di sciroppo di glucosio e coloranti insieme alla promessa di occuparsi di loro non appena eletto/a? E dire che la sua rielezione – con i correlati benefici economici - era già pressoché garantita ... Perché, quindi, tanta ingenerosità verso un certo tipo di categorie sociali? P.S.: Franceschini, qualche mese fa, ha promesso di non mandare avanti (chiudendola nel cassetto) la proposta di legge del Pd (primo firmatario il tesoriere del Pd, Sposetti) sul finanziamento pubblico dei partiti. Forse doveva buttarla nel cestino. Così corriamo il rischio che il buon Dario la tiri fuori dal cassetto dopo le elezioni ...
Scritto da Mafalda il 13/5/2011 alle 16:50
Gentile E.F., non la prendo come una provocazione, anzi il tuo (suo?) commento mi consente di dire che nel 2005 ho speso (tutto compreso) circa 25.000 euro, documentati in modo meticoloso. Del resto ti ricordi dei manifesti al di fuori dei pochi spazi elettorali? Aperitivi o cene? Auto con la gigantografia della mia foto? Pubblicità vistose e costose sui giornali? Lo stesso stile, peraltro, adottato in quell'anno da Stefano Tosi e, nel 2.000, da Daniele Marantelli, miei diretti e leali concorrenti che avevano però a disposizione una "macchina di partito" molto più grossa ed efficiente della mia. Quindi nessuna lezione personale. Ritengo però opportuno che gli elettori riflettano su questi aspetti della campagna elettorale e sugli interrogativi posti da @Il pirata".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/5/2011 alle 16:50
Vorrei aggiungere che nella somma sopra riportata era compresa tutta la preparazione della campagna, tutto il materiale (la Margherita non si curava della propaganda personale come dovunque, almeno in Lombardia), e le spese generali, calcolate in una percentuale obbligatoria (mi pare il 20/25% ma non ricordo bene) nel rendiconto da inviare alle autorità di controllo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/5/2011 alle 17:16
Sottoscrivo Ambrogio Vaghi e la sua invocata punizione degli sprechi elettorali speriamo cominci da Varese dove certo alcuni candidati non hanno lesinato, anzi....
Scritto da cesare chiericati il 13/5/2011 alle 17:26
Ma i voti dobbiamo andare a conquistarli o no ?
Scritto da Zorro il 13/5/2011 alle 18:09
Affinché il sogno si avveri basterebbe che, come suggerito dal brevissimo post, gli elettori votassero i candidati che hanno speso meno, Oprandi a Varese, Stelluti a Busto e, soprattutto, Guenzani a Gallarate che avrà speso un euro su cento buttati nella mischia dal candidato Pdl.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 13/5/2011 alle 18:18
Hanno ragione da vendere A. Vaghi, Cesare Chiericati, e Zorro. Il trafiletto di Adamoli va esattamente nella direzione indicata da loro. E.F. invece fa le solite punzecchiature personali a cui Adamoli non dovrebbe neanche rispondere. (Sei troppo signorile!)
Scritto da Vittorio (Luino) il 13/5/2011 alle 18:23
@A. Vaghi. - "Puniamo col voto chi spende e spreca per essere eletto". Ai bei tempi noi ci "divertivamo" a dare compatti la preferenza agli emeriti sconosciuti.
Scritto da Roscar il 13/5/2011 alle 19:25
Ciao Giuseppe, secondo me per la campagna elettorale 2005 siamo riusciti a spendere anche meno di quanto dici, poi ci si è caricati dei costi della campagna generalista. Io avevo fatto i conti e quello che si era speso per la tua campagna Buscemi lo aveva speso nel pre-campagna. Comunque eravamo riusciti, documentando correttamente, a rispettare il dettato della legge.
Scritto da Gabriele il 13/5/2011 alle 20:26
Argomento molto serio. E' giusto che gli elettori pensino a queste cose prima di votare. Questo è fare campagna seria ed efficace per il centrosinistra. Altro che balle.
Scritto da Luca C. il 13/5/2011 alle 20:47
Credo che la gente pensi a queste cose anche se non lo dà a vedere. Non era insolito sentire queste cose nei bar negli ultimi giorni.
Scritto da Lorenzo il 13/5/2011 alle 23:07
Caro Gabriele, ti ringrazio molto. Mi hai giustamente corretto. Nella cifra che ho richiamato era compresa una quota parte del costo della campagna elettorale della Margherita che mi ero caricato essendo stato eletto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/5/2011 alle 00:19
Hai toccato un bell'argomento, Giuseppe, che punta dritto al cuore della democrazia e delle modalità per la selezione dei candidati e delle classi dirigenti. Io rimpiango i tempi in cui anche un bracciante poteva arrivare in Parlamento, perché c'era un partito ( di popolo e non padronale) che lo "portava" .Così si diceva dalle mie parti e c 'era in questa espressione il senso vero della partecipazione e dello sforzo collettivo che, anche nella vita del Partito, rendeva viva la Costituzione. Condivido molto delle osservazioni e preoccupazioni degli amici che mi hanno preceduto, compreso gli appelli a punire col “non voto” chi esce fuori dalle regole, ma penso anche qualcosa di positivo, anche a livello legislativo, vada fatto per consentire a tutti di gareggiare ad armi pari. Ad esempio rendendo meno allettanti gli stipendi o i privilegi degli eletti e più severe le pene per i reati connessi alla pubblica amministrazione. Si dirà che è giustizialismo? No è difesa della democrazia da stupratori senza valori e senza morale !
Scritto da giovanniderosa il 14/5/2011 alle 08:59
In una democrazia matura che i soldi spesi in certe faraoniche campagne elettorali non siano recuperati alle spalle dei cittadini non dovrebbe essere affatto un sogno ma una realtà. Il tema è scottante e la colpa non è di uno solo o di una parte sola. A Milano voterò centrosinistra ma anche qui c'è molto da migliorare.
Scritto da Nicola Larghi il 14/5/2011 alle 10:32
Non voglio andare controcorrente, ma credo che anche nel caso del tema “comunicazione politico-elettorale” un approccio moralistico o ideologico sia del tutto sbagliato. E’ un fatto che la competizione elettorale tra i partiti e tra i candidati comporti un problema di visibilità (di simboli e persone), d’informazione (sulle proposte e sui programmi) e di persuasione (orientamento della scelta). La democrazia comporta anche questo. Per questi motivi la comunicazione gioca un ruolo fondamentale e, come insegna il marketing, in certi casi può costituire il mezzo per acquisire quel valore aggiunto, in termini di voti, che può rivelarsi determinante ai fini del risultato finale (ad es. superare la soglia di sbarramento, vincere un ballottaggio, conquistare un seggio, ecc.). Il problema vero, quindi, non è l’entità delle spese elettorali sostenute, ma la chiarezza delle regole (e l’efficacia del loro rispetto) per quanto riguarda la definizione dei tetti massima di spesa, la trasparenza dei bilanci elettorali, la repressione delle forme di pubblicità abusiva, il lobbismo. Invece, riprendendo il tema del post, mi sembra assai più appropriato parlare di “spreco di denaro” nel caso delle spese sostenute per le primarie, come ha ben evidenziato @Mafalda, piuttosto che per le elezioni comunali.
Scritto da Leonardo C. il 14/5/2011 alle 10:43
Certe spese fanno schifo. Per diventare consigliere comunale? Ma siamo matti? Uno cosa pensa di ricavarci?
Scritto da Il perfido il 14/5/2011 alle 11:03
Tema importantissimo. L'hai toccato perfino troppo tardi. Sarò un vecchio comunista nastalgico ma concordo con @giovanniderosa.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 14/5/2011 alle 11:29
Signor Vittorio (Luino), che Adamoli sia persona educata, io direi un vero signore, lo sanno tutti. Guardi che io non lo ho punzecchiato con l' intento di offenderlo ma per sottolineare un fatto semplice semplice. Quando si fanno alcune osservazioni occorre che, rispetto alle stesse, ci sia coereza. Di certo Adamoli per le sue campagne elettorali non ha mai speso come altri, ma ha speso comunque tantissimo. Un sistema che, suo malgrado, ha dovuto anche lui accettare altrimenti si sta a casa.
Scritto da E.F. il 14/5/2011 alle 12:44
E' importante che ci sia trasparenza nelle spese elettorali e che ci sia un limite che tutti devono rispettare, altrimenti la competizione fra disuguali non fa vincere il migliore o la migliore.
Scritto da Loredana B. il 14/5/2011 alle 13:21
Caro E.F., qual è il suo parametro di "tantissimo"? 25.000 euro (cifra che rientra nelle regole imposte dalla legge) sono paragonabili a centinaia di migliaia di euro o addirittura milioni? O c'è una leggera differenza?
Scritto da pino s. il 14/5/2011 alle 14:58
@giovanniderosa 08:59. Idealmente ancora riuniti per condividere in pieno il suo commento. Che esprime il sentire di tantissima gente...
Scritto da Ex L. & B. il 14/5/2011 alle 15:01
La “pillola” ha aperto una discussione impegnativa. Scelgo l’intervento di @Leonardo C. che è apparentemente quello che si distanzia maggiormente dalle mie pochissime parole. Apparentemente, però. Caro Leonardo, la legge che fissa i tetti alle spese esiste già ma viene sbugiardata in modo clamoroso. I casi più eclatanti non li devo neppure segnalare né a Milano, né a Gallarate, né in altre città. I controlli sono formalistici e inefficaci. Le sanzioni pressoché inesistenti. Rivolgersi agli elettori e dire: “pensateci almeno voi”, “comminate voi la sanzione” è un errore? Secondo me no. E’ un’illusione, semmai, non un errore. Conosco l’obiezione: tocca ai partiti non agli elettori. Verissimo ma la realtà è questa. Sui costi delle primarie del centrosinistra a Milano hai totalmente ragione. Ironia della sorte, ha vinto chi aveva speso meno: Giuliano Pisapia. Spero che la commissione nazionale per la riforma dello Statuto si riunisca presto. Porrò questo problema in modo risoluto. Sull’aumento del finanziamento pubblico dei partiti sposo totalmente la tesi di @Mafalda. Bisognerebbe, al contrario, imboccare la strada di un maggiore rigore. Mastella vive (politicamente)ancora di quei soldi. E’ mai possibile?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/5/2011 alle 15:22
Caro Signor Pino se Adamoli ha speso 25.000 euro per la sua ultima campagna elettorale io mi chiamo Genoveffa. Mi sembrano pochine pochine. A meno che non aveva alle spalle un partito forte e ricco come è capitato ad altri ma la Margheritina del buon Rossi era poca cosa anche dal punto di vista dei mezzi. Qualche campagna elettorale l' ho fatta, non come candidata. anch'io. Posso avere dei dubbi?
Scritto da E.F. il 14/5/2011 alle 18:40
Dibattito molto interessante. Le regole per essere vere e coercitive devono prevedere sanzioni che poi effettivamente si applicano. Niente di tutto questo nel campo delle spese elettorali. E' l'interesse medesimo dei partiti che privilegia questo andazzo. Mi piacerebbe sapere come fanno molti candidati a giustificare il fattoche restano entro i tetti massimo stabiliti.
Scritto da Roseto senza rose il 15/5/2011 alle 11:23
Gentile Genoveffa (alias E.F.), Adamoli dice di avere la spesa di 25.000 euro documentata. Lei ha i suoi dubbi? Se dall'alto delle sue certezze ha delle prove lo dimostri: perché dare del bugiardo agli altri senza prove è poco elegante e molto scorretto.
Scritto da pino s. il 16/5/2011 alle 10:08
Ridurrei molto i cosiddetti rimborsi elettorali ai partiti. E' vero, il partitino di Mastella vive ancora su quelli. Sarei rirorosissimo sulle spese individualidei cadidati. Chi sgarra paga. Ma i partiti stessi dovrebbero vigilare su questi aspetti della competizione se voglio fare eleggere i migliori..
Scritto da Piero il 16/5/2011 alle 10:37
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