Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/5/2011 alle 15:36

 
 
Parlare di problemi, programmi, speranze, per città e paesi che vanno al voto non dovrebbe mai essere troppo. Anzi, talvolta si potrebbe perfino sentire il desiderio di prolungare la campagna.
Quest’anno no. Le voci serie si sono levate chiaramente nella nostra provincia, a Milano, in molti luoghi, ma sono apparse sovrastate da schiamazzi, strepiti, insulti, offese, di chi voleva politicizzare tutto manifestando un profondo distacco e un' inguaribile sfiducia verso i suoi stessi candidati, i loro progetti, le loro parole.
Gli auspici sono tanti. Che non sia aumentata la propensione all’astensione. Che si faccia un pensiero sulle spese elettorali premiando la sobrietà. Che si voti per la propria città e non per la supremazia, nel centrodestra, fra Lega e Pdl.
Non lo meritano il Pd e i suoi alleati, non lo meritano soprattutto le nostre comunità. E’ questo che non dobbiamo stancarci di far capire agli elettori fino all’ultimo minuto.

 

Commenti dei lettori: 21 commenti -
"Che non sia aumentata la propensione all'astensione": anche questo un sogno? Caro Adamoli, abbiamo tutti un gran bisogno di tanto sano buon senso, di concretezze, di quella coerenza del fare per la gente che non ama proclami e bei programmi, ma fatti. Eppure sembrerebbe una cosa semplicissima... che sia ancora tutto un sogno, che è come dire (quasi) utopia? Domani è un altro giorno... e si vedrà!
Scritto da C. Ateri il 14/5/2011 alle 16:32
Il silenzio che porta consiglio? Una balla. Te ne renderai conto lunedì.
Scritto da Osvaldo il 14/5/2011 alle 17:57
Ho paura che tutto questo sano e positivo buonsenso appartenga alla cultura di quei pochi politici della sua stazza. Non voglio fare il critico a tutti costi ma certo protagonismo vuoto e fuori misura c'è anche nella nostra nostra provincia e purtroppo appartiene anche a molti esponenti di spicco della sinistra, ma meglio dire, centrosinistra varesino. A certi livelli, ma è la mia povera opinione che nulla conta, vi salvate Lei, il Senatore Rossi ed il consigliere regionale Tosi.
Scritto da un anziano il 14/5/2011 alle 18:03
La festa del tuo Milan che cosa è? Me lo dici? E' propaganda che paga.
Scritto da Fabrizio il 14/5/2011 alle 18:03
Questo clima avvelenato, caratterizzato da "schiamazzi, strepiti, insulti, offese”, scaturisce da una classe politica il cui unico, insopprimibile desiderio è quello di avvantaggiare la comunità. L’anelito sgorga genuino dai cuori palpitanti delle moratti, dei pisapia, dei bocchino, dei bersani, dei bernardini, dei fassino, dei bossi, dei berlusconi, dei casini, dei grillo. L’aspirazione al bene comune alberga in ognuno di loro e trabocca con passione sanguigna. Se anche voi pensate così, o anime belle, o anime candide, o animucce al servizio del suffragio elettorale, domani votate. Se invece pensate, con pochi altri maliziosi, tendenziosi, dietrologi complottardi che questo clima avvelenato, caratterizzato da "schiamazzi, strepiti, insulti, offese” nasconda soltanto le ambizioni di una cricca affaristica, celata sotto insigne partitiche, e dei suoi interessi particolari, domani non andate a votare. C’è sempre la scelta, l’alternativa. Come è bella la democrazia!
Scritto da Filippo Valmaggia il 14/5/2011 alle 20:33
@Fabrizio. Che i tempi dei festeggiamenti dell'acquisito (e, lasciacelo dire, indiscutibilmente meritato) scudetto rossonero siano sati orchestrati magistralmente da una regìa "politica" in relazione alla concomitanza delle elezioni amministrative?
Scritto da Roscar il 15/5/2011 alle 10:09
Il Corriere questa mattina intitola così l'editoriale: "Canpagna debole, confronto sterile, Quel dibattito che non c'è stato". Decisamente d'accordo. Piuttosto che continuare in questa maniera meglio il silenzio di questi due giorni.
Scritto da Roseto senza rose il 15/5/2011 alle 11:18
“C’è un tempo per tacere e un tempo per parlare”. Ispirandosi a questo versetto tratto dal Qoelet (3,7) anche la Diocesi di Milano ha invitato la classe politica e la società civile ad un serio e rispettoso silenzio. Un po’ come il Venerdì Santo quando le campane smettono di suonare dal momento dell’annuncio della morte di Gesù per poi riprendere all’annuncio della Resurrezione, nella sera del Sabato Santo. Non illudiamoci. Non sarà così. Questi giorni saranno sicuramente poco spirituali e molto terreni. Quella di oggi non sarà una “Domenica Santa” ma la “domenica del santino” passato sottobanco all’ingresso dei seggi ove candidati e rappresentanti di lista e partito, tra un saluto e l’altro, accolgono i concittadini elettori cercando di strappare loro il voto/preferenza last minute ... P.S.: E’ come al solito appassionante “viaggiare” con @Filippo Valmaggia. Luoghi interessanti e fatica condivisa. Ma la meta? E’ sempre la meta che divide ... Ma chi è Bernardini? Come mai così informato sulle vicende bolognesi? ;-)
Scritto da Mafalda il 15/5/2011 alle 12:04
Ossia, @Fabrizio, che si siano studiati a tavolino i tempi tecnici perchè lo scudetto venisse praticamente vinto e quindi festeggiato proprio a ridosso delle elezioni amministrative? Se la politica fosse in grado di realizzare queste coincidenze... saremmo davvero a posto! D'altra parte noi rossoneri avremmo dovuto imporci una sorta di periodo di impossibile, irealizzabile silenzio quaresimale?
Scritto da Roscar (2) il 15/5/2011 alle 12:32
Oggi non cucino io ;-) e ho avuto, quindi, il tempo di recuperare uno stralcio significativo della dichiarazione del Vicario Episcopale Vita Sociale, mons. Eros Monti: “… La posta in gioco è rilevante: ne va del governo di numerose nostre città per i prossimi cinque anni. Le elezioni sono un’occasione troppo importante per essere lasciata in balìa di emotività, di sensazioni immediate o di frasi ad effetto, siano state espresse in modo immediato o progettate a lungo. È in gioco la qualità della vita delle persone, del territorio, di interi quartieri, degli abitanti vecchi e nuovi che li abitano, di come e in qual modo potranno abitarli. (omissis) Perché il voto non è la semplice espressione di un desiderio o di un sentire preferenziale: è un decidere, è atto di grande responsabilità verso tutti quelli che da quel voto sono e saranno condizionati, in bene o in male. E per molti anni, anche ben oltre la durata del mandato, dal momento che scelte giuste o errate, in politica, pur prese da pochi e magari in tempi ristretti, sono destinate a restare e a pesare a lungo, e su molti”. P.S.: Molto sentito e per nulla ambiguo questo intervento della Chiesa Ambrosiana. Per restare nell’ambito milanese – che è il più noto ed importante - a me piacerebbe leggervi un invito a votare Pisapia. So bene, però, che questo mio pensiero non è corretto sia dal punto di vista intellettuale che politico che etico. Non è giusto, infatti, tirare Tettamanzi per la giacchetta. Anzi, per la mozzetta.
Scritto da Mafalda il 15/5/2011 alle 12:50
@Mafalda. "Non è importante la meta, ma il cammino. Ogni cammino è individuale e solitario, ma sempre si incontra un compagno di viaggio con cui condividerne piacevolmente un tratto". Oggi sono mistico ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 15/5/2011 alle 12:58
Mi rifaccio vivo (ma ti ho sempre seguito) per dirti che mi domando anch'io per chi voteranno gli uomini della Curia milanese che risiedono a Milano. Tu cosa ne pensi?
Scritto da Pd. Sesto S.Giovanni il 15/5/2011 alle 13:57
Caro Pd di Sesto S. Giovanni, non desidero fare illazioni sul voto dei prelati della Curia ambrosiana. Può senz'altro darsi che sia differenziato. Mi limito ad osservare che la pastorale "sociale" della Diocesi è solitamente accolta con forte gratidudine dal centrosinistra. Ma poi ci sono altre variabili, ad esempio sul fine vita, che modificano il quadro. Importante è considerare assolutamente legittimo il voto dei cattolici praticanti sia quando si rivolge ad uno schieramento sia quando si indirizza verso quello contrapposto. E' questo il sale della giusta laicità politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2011 alle 16:46
Si! finalmente il silenzio, ché a ben vedere di elezioni amministrative si tratta! Ho celebrato - a modo mio - il 14 maggio del 1948: allora – tremila anni dopo il regno di Davide, mille ottocento settantotto anni dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme – fu proclamato lo Stato di Israele. E ho celebrato il 15 di maggio del 1860, il giorno in cui a Calatafimi Garibaldi e i Mille fecero l'Italia. La immaginavano diversa: se noi siamo così come siamo, non è colpa loro!
Scritto da ulderico monti il 15/5/2011 alle 17:56
@Filippo Valmaggia – Non è da te scrivere un aforisma senza citarne l’autore (o l’autrice) … Non è da te ;-) A proposito di misticismo e di cammini, colgo l’occasione per segnalare a te e agli altri lettori un bel diario scritto dal comico tedesco (omosessuale) Hape Kerkeling, “Vado a fare due passi. Le mie avventure sul cammino di Santiago de Compostela”, edito da Corbaccio. Un bel racconto, diverso (come è “diverso” l’autore) e, a tratti, dissacrante. Un percorso in solitaria, in compagnia di uno zaino che pesa undici chili, il bastone del pellegrino ed un interrogante agnosticismo. Ai più ortodossi non è piaciuto in quanto demitizza non tanto il Cammino quanto la figura del pellegrino. Inutile dire che a me è piaciuto molto.
Scritto da Mafalda il 15/5/2011 alle 21:24
@Mafalda. Non mi ricordo ma si riferiscono al cammino di Compostela. Sono anziano, devi essere più comprensiva ... ;-)
Scritto da Filippo Valmaggia il 15/5/2011 alle 22:46
Vedo solo adesso le repliche e le domande di Roscar. La coincidenza non è stata certamente voluta da Berlusconi ma il desiderio di sfruttarla si. La notorietà massima l'aveva acquisita col Milan 20 anni fa. Se fossi milanista non sarei contento di averlo come presidente.
Scritto da Fabrizio il 15/5/2011 alle 23:47
@Fabrizio. Mi consenta ... se lei fosse milanista sarebbe contentissimo di avere Berlusconi come presidente. Glielo dice un tiepido gobbo.
Scritto da Filippo Valmaggia il 16/5/2011 alle 10:06
@Fabrizio 23:47. Il commento di @Filippo Valmaggia 10:06 è anche il nostro. Vorremmo infatti sperare che le vicende della politica non dipendano dalle affermazioni sui campi sporivi, e/o viceversa. Tra alcune ore, per esempio, l'occasione di una eventuale "verifica" dopo l'esito delle elezioni in corso.
Scritto da Rosella e Carlo il 16/5/2011 alle 12:15
Cari @Rosella e Carlo, mi permetto di soffermarmi sul vostro approccio riguardo a questo blog. Mi spiego. Avete posto due domande a @Fabrizio con il nickname @Roscar. Quest’ultimo vi ha risposto, scusandosi, in un certo senso, di averlo fatto tardi. Ora avete approcciato a lui, per la terza volta, come @Rosella e Carlo. Il signor @Fabrizio non sa che trattasi sempre di @Roscar e, sicuramente, penserà ad un secondo interlocutore (formato, in questo caso, da una coppia). Scusate se mi intrometto ma credo che l’accostarsi ad un blog come questo debba essere caratterizzato dalla famosa netiquette (della quale avevamo già dibattuto a suo tempo). Tutto qui. Cosa ne pensate? Cosa ne pensa il signor @Carlo Antonio Ateri? (primo commentatore di questo post) Suvvia, fatevi una risata …. Il vostro anziano missionario di Inveruno vi avrà sicuramente insegnato la bellezza di un sorriso :-)
Scritto da Mafalda il 16/5/2011 alle 15:29
@Mafalda 15:29. Il silenzio, finalmente. Così son tutti contenti.
Scritto da Roscar il 16/5/2011 alle 19:20
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