Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 24/5/2011 alle 08:30

 

In questi giorni di ballottaggio si discute molto del “voto cattolico”. Comincio col contestare questa definizione. Non esiste più il voto cattolico ma il voto dei cattolici che, soprattutto a livello locale, scelgono il buon governo, i candidati, la loro visione di società, il modo di confrontarsi con la realtà amministrativa.
Del resto, chi dovrebbero votare i cattolici? Il cardinale Tettamanzi ha dichiarato che preferisce quelli che si “comportano da cristiani senza dirlo piuttosto che quelli che si proclamano tali”.
Io non direi mai che una persona che vota Letizia Moratti, o Berlusconi, tradisce i valori cristiani. Non vorrei ascoltare il contrario. Qualche volta invece lo sento dire, ma si tratta di una minoranza becera, impregnata di moderatismo insulso e sorpassato.
Quando avremo in mano qualche studio serio sui flussi elettorali di Milano probabilmente ci accorgeremo che una parte non irrilevante di cattolici hanno votato per Giuliano Pisapia. La maggioranza o la minoranza? Chi lo sa? So che il voto è libero da vecchi condizionamenti ideologici.
Non è senza significato che i tre candidati al ballottaggio in questa provincia, Luisa Oprandi a Varese, Edoardo Guenzani a Gallarate, Samuele Astuti (il primo a sinistra nella foto)  a Malnate abbiano tutti e tre una matrice di tradizione cristiana.
Questo vale una smentita clamorosa alla doppia equazione: cattolico uguale moderato uguale centrodestra. Se ne renderebbe conto anche un bambino.
 

 
Commenti dei lettori: 36 commenti -
L'equazione è tutta italiana, frutto dell'anomalia - per un tratto di storia provvidenziale- dovuta alla presenza della DC, partito unico dei cattolici sponsorizzato dalla Chiesa gerarchica. Venute meno le ragioni di quel non sempre cauto connubbio, i cattolici hanno ripreso libertà di opzione politica nella società pluralista. Si può essere cattolici conservatori o progressisti ma doverosamente impegnati sul terreno della sobrietà e del rispetto dei principali valori cristiani di riferimento
Scritto da cesare chiericati il 24/5/2011 alle 10:23
Caro Adamoli, non saremo, forse mai, nello stesso partito ma con te si ragiona. Questo post dovrebbe essere letto dai cattolici e anche dalla mia sinistra. Ciao.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 24/5/2011 alle 10:27
Non avevo pensato alla cultura cattolico-democratica (si dice così?) dei tre candidati al ballottaggio per il centrosinistra. Questo dovrebbe chiudere la bocca a quelli che dicono che a sinistra non c'è spazio per i cattolici.
Scritto da Francesca P. il 24/5/2011 alle 10:49
E' inutile dirti che condivido in toto il post. Nelle parrocchie c'è ancorza un grosso residuo di "moderatismo insulso e sorpassato" che tu sottolinei. Bisogna lavorare molto.
Scritto da Cittadina cattolica il 24/5/2011 alle 11:08
Quanti ascoltano il card. Tettamanzi? Un bel problema per i praticanti e per tutti noi.
Scritto da Conti Mario il 24/5/2011 alle 12:06
Argomento spinoso se trattato in campagna elettorale. Il voto dei cattolici è ricercato e accarezzato da tutti perchè, se è vero che non è più quasi omogeneo come una volta, pesa sempre molto. L'idea pluralista ha guadagnato molto terreno ma la strada da fare è lunga. Alle prossime elezioni politiche quanto conteranno gli appelli della Cei ai valori della vita? Al testamento biologico e a temi come questo? Credo ancora molto, forse troppo.
Scritto da Roseto senza rose il 24/5/2011 alle 12:16
Adamoli, sfonda una porta aperta. Sono cattolico praticante da sempre e, da quando ho avuto la ragione, comunista. Sapesse in certi anni quanto ho sofferto per questo, il mio parroco mi diceva, ed ero appena un ragazzo, che non potevo stare con Dio e con Satana, terrorismo puro. Ora che non sono più comunista rimango cattolico praticante ma mi porto dietro un' altra delle mie contraddizioni, sono un cattolico anticlericale. Sapesse quanti la pensano come me. Il voto cattolico quindi vola libero
Scritto da un anziano il 24/5/2011 alle 12:31
Il pdl di oggi è meno laico e più clericale della DC di un tempo ma il berlusconismo non riesce a mettere i voti cattolici in frigorifero. Ci sono fermenti di base che non si lasciano inprigionare in logiche politiche pre-costituite. Questa è una ricchezza della democrazia italiana.
Scritto da Bortoluzzi il 24/5/2011 alle 13:26
Non credevo fossimo ancora impaludati nella fossa del cattolico che vota con coscienza, credevo ci fossimo liberati dal ricatto o Dio o Satana, ma forse mi sbaglio. Da ex cattolico penso che votare una persona per le idee riguardo alla mia città sia meglio che farlo per influenza confessionale. Anche perché conosco persone chi vanno in chiesa per opportunismo e per lavarsi la coscienza, pronti a sporcarla la settimana successiva. Tanto un'altra domenica arriverà. Mi sembra triste.
Scritto da berni il 24/5/2011 alle 13:52
Caro Anziano, innanzitutto perchè hai usato il "lei"? E poi, guarda, io non sono un anticlericale ma non mi sento per niente un clericale. La tua contraddizione, come la chiami tu, è vissuta da molti nel modo più sereno. Si tratta di vedere che sentimento reale sia. Diamo spesso parole uguali a pensieri diversi. Sono tanti i cristiani che non la ritengono affatto una contraddizione e, sotto molti aspetti, hanno ragione loro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/5/2011 alle 14:12
Complimenti a Cesare Chiericati. Commento sintetico, pulito, concreto. Importante, dice, è "impegnarsi sul terreno della sobrietà e del rispetto dei valori cristiani di riferimento". Faccio mie queste parole.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 24/5/2011 alle 14:19
@Un anziano si distingue sempre per la purezza di pensiero che si traduce in commenti sentiti e non artefatti. E mi fa venire un mente un aneddoto. Don Gallo ha raccontato che un giorno la madre gli si rivolse con aria seria e preoccupata: "Dicono che sei comunista. Ma è vero?". @Cesare Chiericati utilizza due categorie: cattolici progressisti e cattolici conservatori. I cattolici progressisti si sono sempre sentiti inadeguati e "in peccato" rispetto a quelli conservatori. E' questo il primo errore. Pretendere che le due suddette categorie abbiano gli stessi "valori" è il secondo errore. Ma ai cattolici piace perdurare negli errori. E anche nel peccato.
Scritto da Mafalda il 24/5/2011 alle 14:23
Grazie Adamoli, Chiericati, Pietro (di sinistra). (Ironia mode on). Noi cattolici del centrosinistra, subiamo solitamente i seguenti pregiudizi: 1) per la sinistra siamo clericali (quindi oscurantisti); 2) per una parte della Chiesa siamo abortisti ed anti famiglia (quindi intollerabili); 3) per il centro non siamo abbastanza puri (quindi non autorizzati) 4) per la destra siamo comunisti (Mi taccio: Berlusconi docet). Poi, per una strana legge cosmica, prendiamo lo stesso i voti :-)
Scritto da FrancescoG. il 24/5/2011 alle 14:36
@Berni. O non hai capito tu o non ho capito io. Secondo me il post vuol dire proprio che ognuno deve scegliere il sindaco con la sua testa non per influenza confessionale.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 24/5/2011 alle 15:13
E' un post, al solito intelligente, che ha un difetto di fondo. Vuole portare i cattolici a votare Oprandi, Guenzani, Astuti. Ma prendiamo Varese, se l'invito è votare il candidato migliore i varesini voteranno Fontana, anche se non va alla Caritas a servire i piatti ai poveri. Sulla capacità fra i due candidati non c'è confronto che tenga.
Scritto da Eletttore Varese il 24/5/2011 alle 15:22
Adamoli, ammetto che sai scrivere in modo semplice, leggibile, senza fronzoli. Mi ricordo che ti facevi bene capire anche nelle sezioni e nei circoli più umili. Ma i complimenti finiscono qui. Nella sostanza sei diventato un "progressista" senza capo né coda. Hai perso quei connotati che ti avevano fatto diventare il politico di tutti i partiti più votato in provincia e in Lombardia. Io non ti voterei più.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 24/5/2011 alle 15:37
Caro Giuseppe, il voto cattolico è da sempre sotto osservazione in Italia e lo è, certamente, di più da quando non c’è la D.C. Che fine hanno fatto i “voti del cielo”? e che fine hanno fatto quelle minoranze impegnate che per tutta la prima repubblica sono state classe dirigente per la D.C.? In passato i percorsi erano certi: oratorio, azione cattolica, fuci, acli, cisl e poi dentro tutti nella D.C., insomma una unitarietà di comportamenti sostenuti dalla Chiesa e dai suoi pastori. Piaccia o no tutto questo ha favorito certamente la D.C., ma anche il nostro Paese fornendo una classe dirigente e dei quadri di primo ordine, tant’è che oggi tutte le forze politiche, tranne quelle antisistema ( e qui ci possiamo mettere non solo la sinistra radicale, ma anche la Lega ) si riconoscono in quell’azione politica e negli obiettivi perseguiti. Ora che fine hanno fatto, a partire non dalla fine della prima Repubblica, ma da ben prima, le risorse umane e le intelligenze che il mondo cattolico aveva saputo mettere in campo? Dispersi nell’omologazione. La decadenza della politica e dei partiti attuale è anche colpa del mondo cattolico che si è ritirato in un suo “privato impegno” e nell’incapacità dei suoi pastori di fare “formazione alla politica”. Oggi sento parlare di “risveglio”, ma è possibile parlare di risveglio se le parole “servizio” e “gratuità” sono sostituite da ambizione e carriera? Un ultimo appunto me lo suggerisce ancora il tuo post e lo scrivo a mo di provocazione. Il centrosinistra ed in particolare il PD può essere il “partito” di nuovo conio, il nuovo centrosinistra se sarà in grado di vincere con un candidato etichettato come “democratico” e non come cattolico o come uomo o donna di sinistra.
Scritto da roberto molinari il 24/5/2011 alle 15:51
E' @un anziano ma incarna più di ogni altro lo spirito di questo tempo: "poche idee ma confuse" (Ennio Flaiano, dai che lo sapevate tutti).
Scritto da Filippo Valmaggia il 24/5/2011 alle 16:25
@Cesare Chiericati e Mafalda - Quando ero nella Dc (corrente morotea) ero condiderato, da molti di sinistra, un "cattolico conservatore". Ora che sono nel Pd gli stessi (e altri) mi reputano un "cattolico progressista". Mah! La spiegazione ha molto più a che vedere con la lotta politica che con le idee. Adesso che i partiti contano molto meno di prima non è forse il caso di rivedere certe categorie politiche? Lo chiedo anche a voi che le avete usate queste nei vostri commenti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/5/2011 alle 16:38
Le domande di @Roberto Molinari sono complicate ma qualche volte me le faccio anch'io.
Scritto da Lorenzo il 24/5/2011 alle 17:10
La dichiarazione del Card.Tettamanzi è chiarissima. Chi non la capisce è stupido o è in malafede.
Scritto da Brielli Giuseppe il 24/5/2011 alle 17:26
probabilmente il Pd in provincia di Varese non è più il partito degli ex comunisti nel senso che non sono in grado di proporre un loro candidato. Il risultato elettorale ci dirà se gli ex comunisti sapendo di perdere mandano avanti un democristiao o uno di area cattolica. Forse malnate per grossolani errori lega/pdl vince il centrosinistra
Scritto da indifferente il 24/5/2011 alle 17:44
Una domanda secca per Adamoli: saresti a favore di una moschea a Milano o satesti contrario?
Scritto da G.S. il 24/5/2011 alle 18:10
Caro Roberto, le ultime tre righe le sottoscrivo integralmente. Quando saremo individuati come “democratici” senza bisogno di ulteriori specificazioni avremo costruito il partito del “sogno”. Ti rammento però che anche nella Dc si ricorreva a ulteriori qualificazioni correntizie, a volte opportune e reali, talvolta fittizie e di comodo. Sulle tue domande sarebbe necessaria una lunga discussione che sul blog in parte abbiamo già fatto e che continueremo. La Dc è stata spazzata via dalla sua stessa incapacità di autoriformarsi; dalla rivoluzione politica dei Paesi dell’Est e dal venire meno dell’antagonista comunista; dall’affermarsi di una soggettività sociale e politica, dentro il mondo cattolico, che non accettava più l’idea della Dc come partito guida. Le Diocesi e le parrocchie avevano già rinunciato alla “formazione politica”, che io chiamerei “culturale”, oppure l’hanno dismessa gradualmente in seguito? Risposta difficile. Gli eventi storici di cui parliamo erano concatenati in maniera inestricabile. Una cosa è certa, l’ambiente sociale e formativo nel quale siamo cresciuti non si riprodurrà più con quelle stesse modalità. E’ vero che è caduto l’albero ma che c’è una foresta che cresce? Guai se smettessimo di coltivare questa speranza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/5/2011 alle 18:21
Il "moderatismo insulso e sorpassato" resiste ancora in maniera consistente. Non è una questione solo dei cattolici, è un fatto che riguarda le più diverse tradizioni culturali.
Scritto da Elisabetta C. il 24/5/2011 alle 18:59
Al di là delle minoranze "impregnate di moderatismo insulso", credo che il mondo cattolico - quello che vive in modo autentico la fede - si sia spostato in questi ultimi anni verso il centrosinistra, quasi per scelta obbiigata più che per convinzione. Almeno questa è l'impressione che ricavo dalla mia comunità pastorale e da altre frequentazioni. Il centrodestra mi sembra sempre più appiattito su una visione identitaria del cristianesimo, che porta i più esagitati a contestare perennemente
Scritto da Davide il 24/5/2011 alle 19:56
le stesse gerarchie, considerate traditrici del cattolicesimo preconciliare e integralista che hanno in testa. Esemplare è proprio la speranza - che spesso si sente in questi giorni - che Milano si liberi dal suo pastore "comunista e amico dei musulmani" (sic una candidata di Magdi Allam) e torni alla presunta ortodossia: in questo scenario ogni riconoscimento della libertà religiosa altrui diventa tradimento e si arriva a dire persino che si lotta troppo poco "contro l'ateismo" (sic Sallusti)
Scritto da Davide 2 il 24/5/2011 alle 20:00
E finchè prevalgono letture di questo tipo, la destra farà sempre più fatica a leggere il mondo cattolico. Le minoranze di ciellini autenticamente religiosi (che credo ci siano) non possono sovrastare il mare di urla delle farneticazioni identitarie.
Scritto da Davide 3 il 24/5/2011 alle 20:01
Dalla parte del centrosinistra movimenti, gruppi e gruppuscoli, comunità di base; dalla parte del centrodestra CL e Compagnia delle Opere. In mezzo cattolici perlopiù indifferenti all'insegnamento di Tettamanzi e al richiamo politico. Mi sembra una situazione deprimente da qualunque parte la guardi. Ho votato Grillo al primo turno per Varese e mi astengo al secondo.
Scritto da Carlo N. il 24/5/2011 alle 22:14
Un individuo è Cattolico se si comporta da Cattolico, molti Cattolici non sono coerenti col loro vivere, Berlusconi si ritiene un Cattolico ,più volte lo ha detto , solo per prendere voti. Non giudico lascio a Voi !!!!!!
Scritto da Giuseppe il 24/5/2011 alle 23:06
diverse riflessioni sono per me condivisibili , ma non è pensare quale sia il male minore, ( peccato votare a sinistra..) per i credenti Dio è l'essere perfettissimo, ma noi non lo siamo! Per questo dobbiamo dimostrare con i fatti di volgere non solo al bene ma dal bene comune alla condivisione. il progetto della Oprandi a Varese farà centro perchè parte delle periferie dove molti sono soli,..infine non può uscire oggi Fontana con la politica delle famiglie quando cè da votare, si fanno prima!
Scritto da Velarossa il 24/5/2011 alle 23:20
La cattolica Mafalda è un'estimatrice di Odifreddi? Io dico di sì.
Scritto da Frank Slade il 24/5/2011 alle 23:24
Caro G.S. (18.10), alla tua domanda sulla moschea risponderò presto con un post apposito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/5/2011 alle 00:38
Il cattolico praticante,che frequenta la Chiesa e cerca (come TUTTI gli uomini, con le proprie contraddizioni) di seguire il suo magistero, si trova sempre di fronte a un bivio,in politica:stare con quelli che calano le braghe in fatto di morale,di famiglia e via discorrendo, o con quelli che calano le braghe in fatto di affarucci e affarini più o meno sporchi...E' una brutta, brutta scelta, e io rimpiango molto la DC.Tutte le cose di cui si accusava la prima repubblica, infatti, ci sono ancora.
Scritto da Bertoldo il 25/5/2011 alle 08:25
Bertoldo, tu rimpiangi la Dc ma non mi pare che da quelle parti non si calassero le braghe su entrambi i fronti che tu citi (etica sessuale ed etica in generale). Tra l'altro: che brutta espressione calare le braghe...
Scritto da Davide il 25/5/2011 alle 16:15
Caro Accademico della Crusca: "Bertoldo" non è scelto a caso, rozzo ma efficace... Sono tre parole che descrivono bene lo stato delle cose in campo cattolico, tant'è vero che le usa anche lei. Inoltre, sarà, ma la DC almeno era una parte attiva, oggi di qua o di là il cattolico deve per forza accettare uno stato di cose a prescindere da ogni avvenimento che possa accadere nel corso dei mandati. C'è una bella differenza, va là...
Scritto da Bertoldo il 31/5/2011 alle 08:13
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