Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/7/2011 alle 12:27

 


Silvio Berlusconi, qualche settimana fa: “Cambierò anche linguaggio, non parlerò più dei comunisti”.
Umberto Bossi, ieri: “Non credo che Berlusconi se ne vada via: è solo la speranza dei comunisti”.

Bossi, ovvero l’ultimo dei “giapponesi”.




Commenti dei lettori: 14 commenti -
La Lega ha una sola missione ineludibile: il secessionismo. Fuori da questa prospettiva Bossi può solo galleggiare in virtù del proprio contingente radicamento territoriale, costruito in questi anni agitando il particolarismo ed un improbabile e impolitico rivendicazionismo territoriale. La Padania è stata solo un'abile finzione, che ha finora consentito di mascherare l’assoluta inconsistenza della proposta leghista e di colmare l'assenza di una reale identità culturale da rappresentare politicamente. Tuttavia, come tutte le finzioni è destinata a non durare a lungo, se non al caro prezzo di continue concessioni agli interessi personali di Berlusconi, agli statalisti che dominano culturalmente nel PdL, al peggior parassitismo meridionalista fortemente presente nell’attuale maggioranza di centro-destra, tenuta in vita dal leader del Carroccio. Bossi sventola lo spettro del comunismo perché dalla sopravvivenza del Governo dipende anche la stessa sopravvivenza della Lega. Il mio auspicio, però, è che i tanti settentrionalisti presenti nel PD non si facciano tentare dal dialogo con Bossi, perché con l’ultimo dei giapponesi nessun dialogo è possibile, ma solo una resa senza condizioni.
Scritto da Leonardo C. il 9/7/2011 alle 13:36
Meno male che ve ne state accorgendo anche voi del Pd, ma ve ne state accorgendo tutti? Ho i miei dubbi.
Scritto da Dipietrista il 9/7/2011 alle 13:59
Gentile Adamoli, il punto è che Bossi non può fare nient'altro. La Lega Nord è nata qualche decina di anni fa, in un contesto politico,sociale ed economico diverso. Allora la lotta era contro "Roma Ladrona", i partiti allora al potere, l'assistenzialismo al meridione d'Italia, e quel partito si nutriva dei valori (il Federalismo, forma politica del regionalismo) e dell'insoddisfazione della borghesia di quel ricco Nord ormai scomparso. Successivamente la Lega Nord al potere ci è andata, con Berlusconi ed, ovviamente, non poteva lottare più contro i partiti di "Roma Ladrona". Fortunatamente per la Lega è emerso in America il gruppo guerrafondaio di Bush e dei neoconservatori, con la loro lotta contro il fondamentalismo islamico condotta con mezzi leciti ed illeciti, e l'ondata di paura mondiale che i media hanno ispirato contro chi professava la fede in allah. Il "ricorso alla paura", come insegna la psicologia sociale, è un buon mezzo di persuasione, anche elettorale, e la Lega Nord ha imparato ad utilizzarlo con maestria. Certo nel frattempo andava al potere nelle Regioni, magari insieme a CL, metteva cartelli in dialetto ad indicare i nomi di paesi e città, ripescava la mitologia celtica, si radunava a Pontida, ma erano tutti orpelli. Ora il vento è cambiato: l'islam non fa più paura, magari fa più paura il Partito del Cemento che con i tanti Cetto Laqualunque ha sfigurato il Nord Italia e non solo, magari fa più paura l'inquinamento che ogni anno, dati medici alla mano, uccide migliaia di persone nel silenzio dei media di governo, magari fa più paura ai giovani la precarizzazione assoluta del mercato del lavoro, magari fa più paura una certa grandeur italiana fuori tempo massimo espressa in costosissime opere infrastrutturali mentre servirebbero le cosiddette "micro-opere" (strade decenti, scuole che non cascano a pezzi, ospedali senza amianto, passaggi a livello sicuri,etc,etc) e servizi, magari fa più paura una burocrazia sempre più folle, magari fa più paura nei paesi lo stritolamento della piccola distribuzione nelle ganasce dei grandi supermarket, magari fa più paura nei Comuni l'assoluta mancanza di fondi per garantire almeno i servizi essenziali, magari fa più paura la degenerazione etica della classe politica al governo del paese (ma anche al governo delle regioni, vedisi lo scandalo "firme false" coraggiosamente denunciato dai radicali).Il vento, insomma, è cambiato ed alla Lega temo resti solo il "compagno" Berlusconi.
Scritto da Carlo il 9/7/2011 alle 14:16
So di essere noioso, se ripeto l'eterno ritornello che la forza di Berlusconi si nutre della debolezza dell'opposizione. In una situazione di crisi senza precedenti, l'opposizione non ha un leader che parli a nome di tutti, non ha un programma, non ha alleanze definite. Del resto, perché spingere per governare una situazione ingovernabile? Si logorino gli altri! Considero il PD l'unico referente politico attendibile, ma la leadership dov'è?
Scritto da ulderico monti il 9/7/2011 alle 15:29
No, Adamoli, l'Umberto è l'ultimo dei politici veri, non dei giapponesi. Lui non scappa, combatte anche per chi, come te, crede nel territorio ma è in un partito che parla, parla, parla, de basta. Il timore della sinistra al governo è anche il mio timore e quello di tanti altri padani seri e laboriosi.
Scritto da Bossiano doc il 9/7/2011 alle 16:05
Ho notato con soddisfazione che @Carlo si è messo a scrivere con frequenza. Non mi convince sempre però mi piace la sua conoscenza dei fatti e la capacità di ragionare. Non ci dirai se lo conosci per la tua giusta riservatezza sui nomi ma sarei curiosa di saperlo.
Scritto da Cittadina cattolica il 9/7/2011 alle 18:48
@Cittadina cattolica. - Ho ricevuto due commenti pressoché uguali ed ho eliminato il primo che conteneva qualche piccolo errore ortografico. Spero di avere interpretato bene. Nel merito, non conosco @Carlo e se lo conoscessi non svelerei la sua identità. Sono contento della sua partecipazione al blog. I suoi comenti, come quelli di @Leonardo C, per restare su questo post, sono seri, benissimo argomentati, piacevoli da leggere. Il discorso sulle paure, ad esempio, l'ho trovato interessante e suggestivo. Se poi non condivido qualcosa, non ha nessuna importanza. Anzi, il blog vive sulla dialettica, anche forte, non può farne a meno, altrimenti scade di tono e di qualità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/7/2011 alle 19:46
Per mantenere il paragone con le stoiche figure dei militari giapponesi, Bossi, ogni giorno che passa, rischia sempre più di trasformarsi in kamikaze che conduce al suicidio politico l’intera compagine leghista (compresi Maroni, Fontana, Giorgetti, Tosi, ecc., i quali, in questo momento, pare stiano, a loro volta, resistendo contro il “bossismo”.) Nel frattempo, il nostro Pd, annaspa, annaspa ovunque. Discutibile il pensiero rilasciato ieri da Franceschini, in una intervista comparsa su “la Repubblica”, in tema di abolizione delle Province. P.S.: Anch’io, come @Cittadina cattolica, apprezzo @Carlo in quanto mette sul tavolo una serie di questioni nevralgiche, concrete e spinose.
Scritto da Mafalda il 9/7/2011 alle 21:45
A proposito di blogger, condivido gli apprezzamenti di @Cittadina cattolica, @Adamoli, @Mafalda per @Carlo. A me piace sempre come scrive @Leonardo C. Preciso, logico, conseguenziale. Approvo in modo del tutto particolare la tesi dell'impossibilità del dialogo con la Lega.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 10/7/2011 alle 00:29
@cittadina cattolica:confermo quanto detto da adamoli, non ho il piacere di conoscerlo di persona, lo rispetto ma sono solo un lettore del blog. L'unico che ho il piacere di conoscere personalmente è Ulderico, non gli altri di cui però leggo con vivo interesse gli interventi. @Mafalda: la ringrazio, come dicevo in un intervento sogno una politica che non sia alchimia di voti, ma sia fatta da persone valide ed attente alla realtà dei fatti. Ho una formazione scientifica e credo nei dati di realtà.
Scritto da Carlo il 10/7/2011 alle 01:30
Ma invece il dialogo Pd-Lega è aperto @Leonard C., e proprio nella nostra provincia. Ho scritto Pd-Lega ed ho sbagliato perchè il rapporto è personale, non coinvolge ufficialmente i due partiti ma è quello tra l' On. Marantelli, il "Leghista Rosso" (ma rosso dove?) e Bossi, Maroni e Giorgetti. Questo suo atteggiamento di apertura li è valso un minimo di notorietà anche a livello nazionale e lo proietta a candidato Sindaco di Varese in una maggioranza con la Lega alle prossime elezioni comunali.
Scritto da un rottamatore il 10/7/2011 alle 10:51
Sarebbe interessante che @Carlo – se lo gradisce e se ne capita l’occasione - ci fornisse qualche dato in tema di epidemiologia nella provincia di Varese. Premetto: non sono un’operatrice del settore ma, per attitudine personale, mi sono sempre interessata alla medicina sociale. Oltre agli studi sull’area della Malpensa (riguardanti non solo l’inquinamento acustico ma anche le patologie oncologiche) mi risulta siano stati compiuti diversi studi, ad esempio sulla correlazione tra inquinamento atmosferico (in particolare, da benzene) e l’aumento di casi di leucemia, soprattutto quella infantile. Senza dimenticare gli effetti sulla salute derivanti dalla presenza delle linee elettriche e di impianti di telefonia cellulare. Temo – mi corregga pure @Carlo se sbaglio – che di recente non siano state fatte indagine eziologiche. Mi pare che il periodo di massima sensibilizzazione si sia concluso alla metà degli anni 2000. E i media, di conseguenza, non informano i cittadini. Ma è ancor più grave che non siano informati – o, forse, siano disinteressati – i decisori delle politiche pubbliche (quelle industriali, ambientali e sanitarie). Altro capitolo, la medicina del lavoro.
Scritto da Mafalda il 10/7/2011 alle 12:06
@Mafalda:credo il punto della questione da te sollevata non sia la mancanza di informazioni disponibili ai più, ma l'assoluto disinteresse dei media a riguardo. Le problematiche alla salute umana correlate all'inquinamento in generale, ed ai grandi complessi aeroportuali in particolare, sembra non trovino grande spazio sui media, quelle correlate ad un batterio, come l'escherichia coli, invece sì. Credo sia opportuno che ciascuno inizi a domandarsi il perché:grandi interessi economici da tutelare, per cui alla gente comune bisogna non far sapere? O semplicemente scarsa propensione del giornalismo moderno al lavoro d'indagine approfondito? Io non saprei rispondere, posso solo accludere con umiltà alcune informazioni che reputo interessanti e che ciascuno può ritrovare in rete: 1)Uno studio abbastanza recente condotto dal medico epidemiologo di Brema, dott. Eberhard Greiser, ha preso in esame più di un milione di persone residenti vicino all'aeroporto di Colonia-Bonn allo scopo di valutare quale rilevanza aveva la vicinanza all'aeroporto nel determinare qualità e quantità delle patologie che interessevano gli abitanti. Si è così scoperto che aumentava, sia nei residenti di sesso maschile che in quelli di sesso femminile, il rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari (fra cui l'ictus) e che, per le donne, aumentava la frequenza di tumori al seno e leucemie. Tale studio è uscito sul settimanale Der Spiegel, e credo ci debba portare a riflettere anzitutto sulla necessità che studi di tal genere vengano ripetuti ovunque in Europa vi siano grandi insediamenti aeroportuali, al fine di valutare l'impatto di questi sugli abitanti. 2)La combustione del carburante degli aerei provoca l’emissione di gas inquinanti e tossici, come gli ossidi di azoto e il monossido di carbonio, e di un particolato, analogo a quello del traffico veicolare cittadino, che, se supera i livelli di legge, risulta nocivo per la salute. 3)Gli studi di ARIANET e di AMBIENTEITALIA del 2002 intorno all’aeroporto di Malpensa hanno evidenziato nel circostante Parco del Ticino una rilevante eccedenza dei livelli critici dell’ozono ed una significativa ricaduta di cancerogeni come benzene, toluene, piombo e anidridi solforose. 4) Uno studio epidemiologico condotto dall'ASL ha rilevato un aumento di mortalità per malattie respiratorie del 41% nei comuni intorno all'aeroporto di Malpensa (Arsago Seprio, Cardano al Campo, Casorate Sempione, Ferno), nel periodo che va dal 1997 al 2009.Ovviamente tale studio, che è possibile ritrovare sul sito del Comune di Casorate Sempione, pone degli interrogativi importanti anche se, in mancanza di ulteriori studi a riguardo, non è lecito affermare che la presenza di tale insediamento aeroportuale sia il principale fattore eziologico alla base di tali decessi.
Scritto da Carlo il 10/7/2011 alle 23:48
Ringrazio sentitamente @Carlo per il suo contributo di carattere scientifico. Ne riparleremo, penso, quando affronteremo il discorso aeroportuale di Malpensa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/7/2011 alle 09:17
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)