Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/7/2011 alle 10:33

 

 
Perdura una discussione molto tesa a Milano su Expò 2015. Il sindaco ha firmato l’accordo di programma che era stato sostanzialmente predisposto da Letizia Moratti.
I promotori dei referendum cittadini denunciano la mancanza di garanzie contro la speculazione edilizia. La sinistra fa altrettanto. L’assessore di competenza Stefano Boeri (nella foto con Pisapia) vorrebbe ritornare decisamente alla “visione originaria” dell’Expò. Sono motivazioni da non prendere sottogamba.
Giuliano Pisapia si è trovato davanti due grosse grane urbanistiche: il Pgt (Piano di governo del territorio) e l’Expò 2015. Ha deciso di fermare il Pgt riaprendo le consultazioni con i cittadini, in pratica iniziando il procedimento di revisione.
E ha deciso di dare continuità al progetto dell’Expò, per non affossarlo dati i tempi strettissimi. Nel contempo ha assicurato che saranno apposti una serie di paletti a tutela dell’ambiente e dell’interesse pubblico.
Il governo di una città richiede i compromessi, non c’è dubbio. Chi lo nega, se non è in malafede, vuol dire che non ha mai governato neanche una piccolissima realtà. Sul compromesso raggiunto non ho gli elementi per un giudizio approfondito.
A questo punto sarebbe anche inutile.
So infatti che esiste una regola d’oro che non bisogna mai dimenticare. All’indomani delle elezioni bisogna stringersi intorno al nuovo sindaco dandogli forza, autorevolezza, coraggio.
Il tempo e il modo per aggiustare il tiro, e affermare un certa discontinuità con il passato, ci sono anche per Expò.


 
Commenti dei lettori: 30 commenti -
Il fatto che Pisapia deluda un parte della sinistra è un buon segno. Vuol dire che sta diventando il sindaco di tutti. Su altre questioni deluderà una parte del Pd. Accontentare tutti non è possibile.
Scritto da Il pirata il 15/7/2011 alle 11:17
C'è il rischio che expo 2015 si trasformi, a queste condizioni di edificabilità, nell'ennesimo disastro ambientale italiano? Sì.La colpa è di Pisapia?No. La colpa di un simile obbrobrio ambientale è dei tanti Cetto La Qualunque del pdl milanese e della Regione Lombardia che hanno permesso le cose andassero in tal maniera.Auspico che, al più presto, in Italia si inizi a considerare le morti per inquinamento provocate da una certa politica, insieme alla speculazione edilizia, come reati penali.
Scritto da Carlo il 15/7/2011 alle 11:36
E si portino a processo politici e tycoon del cemento che le promuovono, esattamente come si è fatto per il caso amianto.Il problema è di vastissime proporzioni, migliaia di morti ogni anno, e non riguarda solo expo e milano.
Scritto da Carlo il 15/7/2011 alle 11:44
Il guaio è forse stato quello di dare la delega dell'Expò a Stefano Boeri che aveva redatto il master plan. In questi casi uno si innamora della sua creatura ed è poco disposto alla sintesi con gli altri. Speriamo bene. L'Expò è troppo importante per tuta Italia.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 15/7/2011 alle 11:51
Sull'expò scrivi cose sagge che derivano dall'esperienza di quando eri assessore regionale ai lavori pubblici e all'urbanistica. Voglio fare una considerazione sulla discussione di ieri che, al netto di qualche polemica personale, è stata vivace e carica di tensione morale. Alcuni scritti sono troppo lunghi. Non riesci a metterci un rimedio?
Scritto da Nicora Luigia il 15/7/2011 alle 12:00
Il sindaco in questa fase deve poter avere uno spazio d'azione ampio. Si è trovato con varie patate bollenti. E' giusto dargli il tempo necessario.
Scritto da Giacomo (Milano) il 15/7/2011 alle 12:15
Stravolgere gli accordi amministrativi già presi è molto difficile, oltre che pericoloso per la casse (ricorsi) e per la continuità delle opere. Per Expo, complesso e con addosso gli occhi del mondo, immagino sia ancora più delicato. Sono fiducioso che la nave sarà ben condotta in porto, evitando scempi dei vari Cetto's brothers (grazie @Carlo). Serve tempo, condivido @Giacomo.
Scritto da FrancescoG. il 15/7/2011 alle 13:28
Dopo neanche un mese la sinistra sta già litigando. E prima attaccava le divisioni della destra! Ne vedremo delle belle, temo.
Scritto da Il perfido il 15/7/2011 alle 13:58
Comunque la si consideri, nei prossimi quattro anni (che coincidono con il mandato conferito dagli elettori), la vicenda Expo è destinata a condizionare il futuro politico di Pisapia, della sua giunta e del centrosinistra milanese. Piuttosto che disquisire ideologicamente, anche la sinistra radicale e gli ambientalisti farebbero bene a rivolgere le proprie attenzioni alla qualità degli interventi, alla legalità delle procedure di assegnazione e di esecuzione delle opere ed ai risvolti economici e sociali dell’evento. Proprio perché si tratta di una sfida amministrativa piena d’incognite, tutte le forze che hanno sostenuto Pisapia hanno il dovere politico di non aggiungere ulteriori ostacoli e difficoltà e di lavorare insieme al primo cittadino, affinché questa sfida si trasformi in una nuova opportunità per rilanciare il tema della Città Metropolitana di Milano quale obiettivo politico e progettuale prioritario del centrosinistra.
Scritto da Leonardo C. il 15/7/2011 alle 14:14
@Nicora Luigia - Ho già raccomandato di scrivere commenti brevi. Ci terrei molto perchè, secondo gli esperti, sono quelli più letti. Ciò che conta veramente è però l'nteresse che suscitano. Ieri @Cesare Chiericati, un bravissimo giornalista che ha il dono della sintesi, chiudeva il suo commento delle 19.35 implorando: "scrivete meno". Poco prima aveva citato giustamente e positivamente @Mariuccio Bianchi e @Carlo che avevano fatto interventi belli e lunghi. Sempre nel dibattito di ieri @giovanniderosa ha postato un commento articolato ma davvero interessante. E che dire di @Mafalda che scrive molto ma che è sempre seguitissima e commentata? Faccio mio l'invito tuo e di @Chiericati ma con giudizio e flessibilità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/7/2011 alle 15:12
Giuseppe concordo con te " bisogna stringersi intorno al sindaco ". Gestire opere già avviate è difficile, cambiarle diventa altamente rischioso soprattutto se si sommano conflitti istituzionali e civili( con i privati). Pisapia ha fatto bene a mediare e quest'atteggiamento ci insegna che, se anche in campagna elettorale evitassimo toni e "narrazioni" troppo enfatici,se evitassimo di caricare di attese eccessivamente e irresponsabilmente ottimismiche, faremmo un servizio alla verità e al paese.
Scritto da giovanniderosa il 15/7/2011 alle 15:27
Ho dei dubbi anche sulla revisione totale del Pgt. La continuità amministrativa non è una balla ma un istituto a garanzia di cittadini e imprese.
Scritto da Tenti Luigi il 15/7/2011 alle 15:29
Caro Giuseppe, auguri per il tuo secondo libro. Ci puoi anticipare l'argomento se non il titolo?
Scritto da Luigino il 15/7/2011 alle 16:34
@Leonardo C. - Prendo la coda del tuo commento sulla Città metropolitana. Concordo con te, deve essere l'obiettivo politico e progettuale prioritario del centrosinistra milanese nei prossimi cinque anni. Via la Provincia, via il Comune dei confini daziari. Palazzo Marino diventi il simbolo di nuovi trasporti, infrastrutture, housing sociale, servizi alla persona, scuole, università, ricerca al servizio dell'impresa. Questa è la rivoluzione di Milano che il popolo arancione si attende.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/7/2011 alle 17:45
Bella notizia quella data da @Luigino. Mi piacerebbe saperne di più. Auguri anche da parte mia.
Scritto da Elisabetta C. il 15/7/2011 alle 18:11
Non avrei votato Pisapia. Non voterò mai più per coalizioni con l'estrema sinistra: ho fatto un'eccezione per il sindaco di Gallarate Guenzani. Leggo del convegno della rivista La società della Fondazione Toniolo. Si parla esplicitamente di un partito di ispirazione cristiana. Ottimo progetto: così potrà riprendere vita il progetto socialdemocratico tradito dal PCI-PDS-DS. Finirà l'ambiguità del Partito Democratico. Forse un giorno saremo più europei!
Scritto da ulderico monti il 15/7/2011 alle 20:26
Una breve risposta a chi, in questo post, ha sollevato il problema della lunghezza degli interventi:il problema della politica di questi anni (ed anche di certo giornalismo) è stato, a mio modesto avviso, quello di esprimere esclusivamente desideri, velleità, idiosincrasie, di semplificare eccessivamente argomenti e questioni per loro natura complesse (da ciò le furbe dicotomizzazioni del berlusconismo:"o la pensi così o sei un cosacco del Don che marcia per abbeverare i cavalli in piazza San Pietro"), di rivolgersi alle appartenenze preconfezionate e non alle persone (come se esistesse un background culturale e di ragionamenti preconfezionato di sinistra, destra e centro) o addirittura di rivolgersi all'irrazionale, alle emozioni, alle pulsioni primordiali (il termine "partito dell'amore" dovrebbe rammentare qualcosa a tutti). Tutto ciò ha permesso la creazione di una politica deviata psichiatricamente, spesso francamente delirante, che ha rovinato l'Italia, riducendoci nella situazione in cui siamo ora. Ripartire dai dati oggettivi, quando si affrontano gli argomenti, e ragionare con una metodologia scientifica, è opportuno in questo momento. Ciò, inoltre, permette di far conoscere questi dati a persone che magari li ignorano e li agevola nel formarsi un'opinione fondata su qualcosa e non sul nulla della propaganda e dei leitmotiv. Chiudo esplicitando la mia stima, oltre che per Pisapia, per Boeri, uomo che credo, almeno a leggere le sue interviste, sinceramente desideroso di lavorare per il bene dei milanesi, non certo "geloso" di un suo progetto.
Scritto da Carlo il 15/7/2011 alle 23:04
...si sto con pisapia...però, se le motivazioni sono:"dare continuità al progetto dell’Expò, per non affossarlo dati i tempi strettissimi", la sensazione che resta è che il "pragmatismo della politica" vinca sempre, anche quando le pre(o)messe erano altre, quelle di concepire una politica nuova, dove anche il sogno avesse la sua dignità.
Scritto da pieroventura il 15/7/2011 alle 23:43
@Luigino ed Elisabetta C. - Devo dirvi che non è vero che sto scrivendo un secondo libro. E' vero solo che qualcuno me ne ha parlato ma per ora non ci sto pensando. Un conto è fare una narrazione del tuo vissuto sociale e politico o della tua esperienza in una Istituzione, un altro conto è mettersi a scrivere un libro sulla politica o un romanzo politico. Non ne avrei la capacità. Se mi verrà la vena giusta lo dirò sul blog. Grazie comunque per l'attenzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/7/2011 alle 00:05
Caro Adamoli, sono molto interessato a quello che scrivi alle 17.45 sulla Città metropolitana in risposta al bel commento di @Leonardo C. Puoi dire qualcosa di più magari brevemete? Che fine farebbe Sesto S. Giovanni?
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 16/7/2011 alle 09:22
Io invece sto con Stefano Boeri. Mi pare più coraggioso, più audace di Pisapia che sta tradendo, fin dalle prime mosse, il popolo arancione che lo ha votato.
Scritto da Un arancione il 16/7/2011 alle 11:02
@Carlo - Sono completamente d'accordo sulla semplificazione del linguaggio sociale e politico che ha raggiunto livelli paradossali. Tutta colpa del berlusconismo? Mah. Su questo ho qualche dubbio. Il problema dei blog è diverso tecnicamente. La rete è formidabile, rivoluzionaria, ma i tempi di lettura, dicono quelli che se ne intendono, sono mediamente molto stretti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/7/2011 alle 11:52
E'altresì opportuno rammentarsi che i cittadini milanesi sull'area expo si sono pronunciati votando sì al secondo quesito referendario “Volete voi che il Comune di Milano adotti tutti gli atti ed effettui tutte le azioni necessarie a garantire la conservazione integrale del parco agroalimentare che sarà realizzato sul sito EXPO e la sua connessione al sistema delle aree verdi e delle acque?” e, più in generale si sono espressi sul verde pubblico e sul consumo di suolo, votando sempre sì al secondo quesito referendario di giugno. Ora, i referendum non sono inutili orpelli ma espressione della volontà popolare: talvolta sembra quasi che esistano dei potentati economici, delle vere e proprie perniciose oligarchie, che, considerando la gente un branco di bambinetti un po' idioti, li lasciano "sfogare" con i referendum per poi ripartire con il "lavoro serio", e cioè arricchirsi a spese dei cittadini, dei loro diritti e del loro benessere. Ritornare alla democrazia partecipata in Italia, dopo il berlusconismo ventennale trionfante, è possibile soltanto se ogni uomo politico si impegna a considerare "sacro" anche il voto referendario dei cittadini, come avviene, ad esempio, in Svizzera. Boeri mi sembra parta da questi presupposti, non da posizioni preconcette di schieramento, quindi le critiche nei suoi confronti sono ingiuste.
Scritto da Carlo il 16/7/2011 alle 11:56
Gentile Adamoli, mi permetto di non concordare: i meccanismi dell'attenzione, come processo mentale, li conosco bene, essendo parte del mio campo di studi. Inoltre: senza dati a supporto un'opinione è solo un'opinione, con dei dati a supporto è un'argomentazione, condivisibile o meno, ma opportuna su questioni delicatissime.Faccio un'esempio:dire "biotestamento sì" o "biotestamento no", per posizioni di schieramento filosofico o politico, senza dati scientifici a supporto le sembra opportuno?
Scritto da Carlo il 16/7/2011 alle 12:12
Concordo invece con lei quando dubita sia tutta colpa del berlusconismo: i "trucchi" della comunicazione politica, che permettono di aggirare i meccanismi cognitivi degli elettori, e convincerli dell'assurdo, sono i meccanismi che studia la psicologia sociale sin dai tempi di Gustave Le Bon ed il suo "Psicologia delle folle". B., con i suoi spin doctors, è sicuramente stato un maestro nell'utilizzarli, ma anche i vari "padania libera", o certi "falsi miti di progresso", per dirla con Battiato..
Scritto da Carlo il 16/7/2011 alle 12:52
Certo che ha ragione Pisapia. La discontinuità promessa deve fare i conti con la realtà. Non è pragmatismo deleterio ma una regola amministrativa seria e onesta.
Scritto da Spriano Luigi il 16/7/2011 alle 13:58
@Pd Sesto S. Giovanni - Con la Città metropolitana il comune di Sesto rimarrebbe ma conferirebbe alla nuova Istituzione tutte le competenze in materia di urbanistica, di viabilità e trasporti, di infrastrutture sociali sovra-comunali, in sostanza tutte le funzioni cosiddette di “area vasta”. Tra Milano e Sesto c’è una continuità urbana assoluta. Che senso hanno due Pgt? Nessuno. Questo vale per quasi tutta l’attuale provincia di Milano. Naturalmente, quando si vota per la Città metropolitana non si vota più per la Provincia. Deve scomparire contestualmente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/7/2011 alle 16:37
@Carlo (12.12) - Non mi permetto di contestarti sul piano scientifico. Non ne ho la minima competenza. Mi sono limitato ad una considerazione sui tempi di lettura. Ti faccio un esempio. Nelle ultime tre settimane la permanenza media giornaliera su questo blog è stata sempre superiore ai cinque minuti e qualche giorno è andata al di là dei sette. Mi hanno riferito che è molto alta. Ma è pur sempre una dimensione ridotta. A questo mi riferivo nel mio precedente intervento. PS. Possiamo darci del tu?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/7/2011 alle 16:47
Certamente il tu, datosi il rispetto che ho per un uomo politico che ha il coraggio di dubitare e di mettersi in discussione. Devo però ribadire la mia posizione: io stesso leggo Mafalda,Valmaggia,DeRosa,Fiori,Monti, solo per citarne alcuni, con interesse, anche quando i loro interventi sono lunghi, perchè li trovo ben argomentati. Credo il buono del blog sia il fatto che interventi più lunghi e meno lunghi scorrano, e la validità di chi ti scrive.
Scritto da Carlo il 16/7/2011 alle 23:39
Il Sindaco deve rispettare gli impegni presi a Parigi anche se magari non li condivide completamente: ormai e' troppo tardi, deve solo far partire i cantieri e iniziare l'organizzazione dell'evento che e' veramente complessa. E se si tradurra' in una gettata di cemento...beh Milano ne ha avute tante in passato, non sara' questa a spaventarla . Anche perche' migliorera' molto alcuni quartieri periferici rossana miaschi
Scritto da rossana miaschi il 20/7/2011 alle 14:38
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