Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/9/2011 alle 08:51

 

                                                                                    
In agosto il Comune di Milano ha dato il via ad una serie di incontri con le comunità islamiche per realizzare una moschea in alcune zone della città. La crisi economica ha lasciato sullo sfondo la notizia. Se ne riparlerà prestissimo in un clima avvelenato da polemiche furiose.
Voglio ribadire il mio netto favore a queste iniziative. Sono per il riconoscimento esplicito, concreto, fattivo del diritto alla libertà di culto. E’ uno dei lasciti morali del Cardinale Dionigi Tettamanzi che ieri sera ha salutato e ringraziato la diocesi ambrosiana.
A Milano ci sono più di 100mila islamici con figli nelle scuole. Hanno diritto di praticare la loro religione in strutture idonee, previo un dialogo aperto con i quartieri cittadini e senza esborso di denaro pubblico.
L’identificazione degli spazi, l’accertamento rigoroso della loro idoneità, il fatto di conoscere chi ha la responsabilità del luogo di preghiera, sono tutti elementi che, tra l’altro, aiutano l’ordine sociale.
Piuttosto, è ora che in altre città e cittadine della Lombardia si parli di questi problemi con molto senso di responsabilità ma senza timidezze, reticenze ed equilibrismi verbali che fomentano paure e pericolosi rancori religiosi.
 

 
Commenti dei lettori: 37 commenti -
Concordo, ma anche la capogruppo del Pd in Comune, Carmela Rozza, aveva incredibilmente contestato la decisione della Giunta di Milano sulle moschee. Ne vedremo delle belle.
Scritto da Il pirata il 9/9/2011 alle 09:25
La solita pregiudiziale di uno della sinistra che va contro il buon senso comune.
Scritto da G.S. il 9/9/2011 alle 09:45
Molto d'accordo con te. Credo sia poi da rimarcare che non ci sarà comunque alcun esborso da parte dell'amministrazione.
Scritto da Lele il 9/9/2011 alle 10:52
Sono dell'idea che bisogna aprirsi e non chiudersi a roccaforti idelogiche.Credo che bisogna rispettare la libertà di culto-lo stato è laico-sempre garantendo la massima sicurezza per tutti i cittadini( indipendentemente dal credo religioso). Il rispetto dello straniero deve avvenire dai primi anni di vita, dalla scuola. Solo così potremmo considerarci cittadini del mondo e non rinchiusi in un feudo leghista xenofobo e razziale. Ben vengano iniziative come quelle di Pisapia e Guenzani a Gallarat
Scritto da Simone Franceschetto il 9/9/2011 alle 10:53
Prendiamo il sindaco di Milano Pisapia, comunista; il vicesindaco di Milano Maria Grazia Guida, dirigente della Caritas di Milano e Mario Granelli, assessore milanese alla Sicurezza e alla Coesione sociale, anch’egli dirigente della Caritas di Milano. Aggiungiamo il fu Capo della Curia milanese Tettamanzi (tornato, immagino, alla coltivazione di tuberi). Frulliamo i componenti e otteniamo la classica poltiglia cattocomunista. L’immigrazionismo, la smania multiculturalista non sono dettati dai sentimenti che esprime Adamoli, persona fededegna, ma da interessi economici. I comunisti sono affaristi molto dotati, Penati docet, e la Chiesa è imbattibile essendo sulla piazza (affari) da duemila anni. Chi c’è dietro la moschea di Milano? Cucù! Ci sono i fondi sovrani arabi. La moschea non è per i fedeli e ciò è dimostrato dal deserto che regna nella Moschea di Roma, la più grande d’Europa, e dalla desolazione di Colle Val d’Elsa, un tempio incompiuto nel disinteresse di tutti. La moschea (o le moschee?) di Milano rappresenta un modo di fare bissinissi, come dicono i mafiosi siculoamericani, sulla pelle dei milanesi.
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/9/2011 alle 11:10
In provincia di Varese quali sono le città che si stanno muovendo per affrontare questo problema?
Scritto da Vittorio (Luino) il 9/9/2011 alle 11:12
La realtà è che l'arcivescovo predicava una cosa e i parroci spesso ne facevano un'altra, cioè ostacolavano i luogi di culto non cattolici.
Scritto da Luisa Cardin il 9/9/2011 alle 11:30
@Vittorio - Io sono a conoscenza di Gallarate e Saronno. Per quest'ultima città ho messo nel post un link ad un servizio odierno di Varesenews.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/9/2011 alle 11:33
d'accordo al 100 % . filippo, se si fa anche business meglio, o no? risolvi un problema e fai soldi, più bello di così.
Scritto da emanuele martini il 9/9/2011 alle 11:57
Le moschee (ce ne sono di diversi tipi e importanza) sono luoghi di culto ma anche istituzioni civili; la loro frequenza tiene conto del fenomeno della secolarizzazione che coinvolge anche l’Islam. Probabilmente sono finanziati dagli sceicchi ma in ciò non vi è nulla di negativo. L’aspetto delicato è che il clero islamico non fa capo a nessuna autorità e può essere ricoperto da chiunque. La libertà di religione e di associazione sono diritti umani che gli Stati devono riconoscere indipendentemente dal principio di reciprocità. Però lo Stato nazionale non può esimersi da una rispettosa vigilanza circa l’osservanza delle nostre leggi. A queste condizioni l’iniziativa è positiva e dovrebbe incoraggiare i cristiani a frequentare le loro chiese per conoscere, quanto meno, il grande contributo del Cristianesimo per lo sviluppo della civiltà.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 9/9/2011 alle 12:41
Caro Giuseppe, io credo che prima che un valore religioso od il giusto lascito di Tettamanzi, la scelta di non opporsi all’insediamento di moschee nelle nostre città sia soprattutto un fatto di civiltà e di diritto. Il diritto di poter pregare il proprio Dio senza impedimenti, senza ritorsioni, senza persecuzioni è il diritto che gli uomini hanno da sempre ricercato. È forse il diritto che gli uomini hanno perseguito prima ancora della ricerca della stessa libertà perché questo è insito nella storia ancestrale dell’umanità. Gli Stati Uniti nacquero sulla spinta di coloni che fuggivano dall’Inghilterra e dal continente europeo per le persecuzioni religiose e su questo hanno creato un “nuovo mondo” capace, pur con tutte le sue contraddizioni, di accogliere e di permettere a tutti di pregare il proprio Dio senza essere per questo perseguitati o negletti. Da noi, grazie alla Lega e al suo modo di solleticare i “bassi istinti”, il dibattito si confonde falsamente con la difesa dell’identità cristiana e con il pregiudizio. Quante volte abbiamo sentito dire che le moschee sono luoghi di “reclutamento” di terroristi che vogliono fare i kamikaze? Eppure basterebbe il buon senso per capire che il controllo sociale e l’integrazione si svolge anche e soprattutto con il riconoscimento di diritti primari e di luoghi dove tu puoi esercitare la costruzione di nuovi cittadini italiani di religione mussulmana? Perché invece di impedire luoghi di culto e di socialità non “trattare” l’autorizzazione con pacchetti di “doveri” e misure di integrazione che possono facilitare il superamento dei pregiudizi? Penso a sermoni tenuti in italiano, a processi informativi per le donne e i bambini, corsi di cultura e storia italiana. Ma quanto si potrebbe lavorare per l’integrazione agendo sulle donne mussulmane e sulla loro presa di coscienza dei diritti che il mondo occidentale riconosce come diritti inviolabili ed universali? Per fare questo occorrerebbe una classe politica lungimirante capace di vedere “oltre”, occorrerebbero persone dotate di spazi mentali e non di pregiudizi. E questo non è il buonismo cattolico o il trasformare tutto in “carità” è la logica del buon amministratore che sa guardare a come anticipare i problemi e a come si devono costruire i cittadini di domani.
Scritto da roberto molinari il 9/9/2011 alle 13:21
"L’identificazione degli spazi, l’accertamento rigoroso della loro idoneità, il fatto di conoscere chi ha la responsabilità del luogo di preghiera, sono tutti elementi che, tra l’altro, aiutano l’ordine sociale". Mi piace questo concetto e lo sottoscrivo.
Scritto da Alessia il 9/9/2011 alle 13:21
@emanuele martini. Penati, secondo te, ha fatto i soldi anche per te e per me? Pensi che noi "poverazzi", come direbbe Camilleri, trarremo vantaggi economici dall'edificazione di moschee? Noi, per sgocciolamento, prenderemo solo il peggio. Magari anche qualche coltellata.
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/9/2011 alle 13:24
Il fatto è che la predicazione viene fatta in arabo e non si sa mai cosa dicono. Gli ebrei nelle simnagoghe parlano italiano.
Scritto da Iscritto Varese il 9/9/2011 alle 13:54
@Filippo Valmaggia - Alcuni tuoi commenti sono magistrali. Ha fatto bene Adamoli a invitarti a scrivere garantendoti la tua libertà critica (ho inteso bene?). Però, quando vedi i comunisti in agguato dietro ogni angolo, o i complotti giudeo-americani in ogni dove, mi domando di quale malvagia ideologia sei prigioniero. I luoghi di preghiera dei musulmani possono essere delle povere moschee o delle semplici strutture idonee ad ospitare folti gruppi di persone, non delle opere per fare affari.
Scritto da Luigi Manfrini il 9/9/2011 alle 14:09
Per @roberto molinari il Corano e la coratella (interiora di animali; buone fritte e in umido) sono la stessa cosa. Se conoscesse il Libro Sacro dei musulmani probabilmente parlerebbe in modo diverso. Gli islamici se ne fottono del nostro controllo sociale, della nostra sicurezza e di un'integrazione che non cercano e che non vogliono. Ma roberto molinari è un politico? Sto perdendo tempo, allora. Come non detto. Come non scritto.
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/9/2011 alle 14:43
C'è stata la solita timidezza culturale verso la Lega. Spero che questa fase sia ormai alle spalle.
Scritto da Lucky il 9/9/2011 alle 16:39
Ha ragione @Valmaggia. Siete i soliti cattocomunisti. Non riuscirete mai a governare bene in Lombardia.
Scritto da Fabio F. il 9/9/2011 alle 17:15
@Fabio F.: se escludiamo il tuo commento, il Q.I. della discussione raddoppia decisamente
Scritto da Adriano il 9/9/2011 alle 18:48
A parte lo scivolone che ha fatto la Guida qualche giorno fa (indossando il velo alla festa di chiusura del Ramadan tenutasi in via Padova), confido nell’alto grado di civiltà e di eleganza proprie del sindaco e del vicesindaco di Milano. Ritengo siano tre gli aspetti da non sottovalutare. Il primo, il diritto di culto e di espressione di una fede religiosa che dobbiamo garantire ai fratelli musulmani che vivono sulla nostra terra. Il secondo è logistico, meglio, urbanistico. La sfida degli amministratori è quella di arginare l'eventuale effetto ‘nimby’ che, normalmente si genera in queste situazioni. Terzo, occorre la garanzia che gli imam siano unicamente ministri di culto e non predicatori o sobillatori anti-Occidente. Inquietante il caso torinese: espulsi due imam nel giro di tre anni. L’ultima espulsione, qualche anno fa, grazie ad indagini scaturite dopo la messa in onda di un servizio di Annozero di Santoro. P.S.: Consiglio l’acquisto del volume “Il cuore, per esempio” del cardinale Tettamanzi, in vendita (euro 7,99) in questi giorni con il Corriere della Sera. Veramente bello. Alterna fotografie che ritraggono il cardinale in momenti privati (per esempio, il rito “laico” della colazione) insieme a momenti di vita pastorale. Il tutto accompagnato da dialoghi, pensieri e testimonianze sui nove anni alla guida della diocesi.
Scritto da Mafalda il 9/9/2011 alle 19:05
Brava @Mafalda. Condivido tutto.
Scritto da Baroffio Loredana il 9/9/2011 alle 19:30
NEL NOME DI DIO CLEMENTE E MISERICORDIOSO Dalla dodicesima sura del Corano “Alcune donne della città andavano dicendo: “La moglie di Al'Aziz tenta di sedurre il suo paggio. Ne è innamorata cotta. Ha davvero persa la testa”. Avuta notizia della loro maldicenza, (Zulaikha) le mandò a chiamare e imbandì un banchetto, dando a ciascuna un coltello; quindi chiamò Giuseppe: “Vieni e mostrati ad esse”. Quando lo videro, ne rimasero tanto ammirate che si tagliarono le dita ed esclamarono: “Dio mio! Non è un uomo: è un Angelo sublime!”. “Eccovi – disse lei – colui per il quale mi avete criticata. Si! L'ho tentato, e lui non ha voluto peccare”. Questa versione della storia biblica di Giuseppe e della moglie di Putifarre, - delicata e deliziosa interpretazione di psicologia femminile (con l'episodio delle amiche così attratte dal giovane che, sbuciando arance, si tagliarono le dita) - è una variante della vicenda narrata nel capitolo 39 della Genesi. (Thomas Mann ha dilatato la storia nella terza parte della tetralogia Giuseppe e i suoi fratelli). Nel suo libro Dio e il mondo l'allora cardinale Ratzinger ha scritto: “Raffrontiamo la Bibbia con il Corano. Secondo l'Islam, il Corano è dettato direttamente da Dio, non conosce mediazione umana, è parola diretta di Dio. La Bibbia invece è strutturata in altro modo: è mediata dalla storia e, come libro, si estende su un arco temporale di oltre mille anni”. Quanti tra noi hanno letto la Bibbia e hanno almeno sfogliato il Corano?
Scritto da ulderico monti il 9/9/2011 alle 19:42
Leggo che nelle moschee si parla arabo, ci sono agenti di sovversione, e altre sciocchezze o, peggio, provocazioni. Forse che chi voglia sovvertire non lo farà ovunque, al mercato, al parco, in una casa? E se andate per le strade, non udite parlare lingu e straniere? Ma se anche soltanto una famiglia troverà conforto al proprio forzato esilio tra le mura di una propria chiesa o sinagoga o moschea, avremo piantato fecondi semi di pace e di concordia.
Scritto da ulderico monti il 9/9/2011 alle 19:53
@ Iscritto Varese – Gli ebrei parlano italiano nelle sinagoghe perché sono presenti in Italia da prima della nascita di cristo. La lingua ebraica è andata perduta – sostituita in parte dallo yiddish - a causa della integrazione degli ebrei nei vari Paesi. Da alcuni decenni lo Stato di Israele ne incoraggia la riscoperta. @ Filippo Valmaggia – Il Corano è uno dei grandi libri religiosi dell’umanità (il testo originale in arabo è anche letterariamente molto bello), contiene concetti moralmente molto elevati e rappresenta un salto positivo di qualità rispetto alle precedenti convinzioni religiose tribali. Purtroppo contiene anche pagine di violenza come, del resto, anche la Bibbia (Vangeli esclusi). La differenza fondamentale è che nella Bibbia si distingue tra parola di Dio e il rivestimento umano del linguaggio, cioè la si interpreta; nel Corano è invece è permessa soltanto l’interpretazione letterale (di fatto però una certa interpretazione c’è stata). Le due religioni fanno riferimento allo stesso, unico Dio creatore di tutti gli uomini. Le vicende che hanno portato alle guerre tra l’Islam e l’Occidente Cristiano (ma anche tra quest’ultimo e l’Ortodossia di Bisanzio) sono molto complesse ma vi sono stati lunghi periodi di pace e situazioni di tolleranza e convivenza reciproche. L’equilibrio è stato gravemente compromesso dopo le guerre in Medio Oriente negli ultimi decenni. La situazione è complessa e non spiegabile con schematismi. @ Fabio F. – I cattolici comunisti (“cattocomunisti”) furono una piccola componente culturale (Rodano, Balbo,Ossicini, ecc, non invece Dossetti) variamente giudicata ; era totalmente estranea alla Democrazia Cristiana e non lasciò tracce di rilievo nella cultura politica italiana. La sinistra democristiana corrisponde invece ad una delle due tradizioni del cattolicesimo democratico: quella intransigente e quella “liberale”; non è mai stata su posizioni coincidenti con il comunismo. In seguito alla più recente evoluzione del P.C.I. auspicò una collaborazione nella distinzione; comunisti e democristiani non furono mai insieme al governo. Cmf.
Scritto da cmf. il 9/9/2011 alle 19:58
@Luigi Manfrini. Il musulmano può pregare ovunque si trovi nell’ora della preghiera. Per l’Islam la preghiera ha più importanza del luogo dove essa si svolge. Nel caso che stiamo trattando la religione non c’entra, le moschee rappresentano un fatto economico e politico, sono merce di scambio.
Scritto da Filippo Valmaggia il 9/9/2011 alle 20:36
Beh, seguire questo blog è una bella esperienza. Adoro i commenti sintetici ma in molti casi le parole scritte non sono sprecate e conviene leggerle tutte. Caro Adamoli mi farò riconoscere domenica sera alla festa del Pd delle province di Lecco e Monza per il tuo libro.
Scritto da Brielli Giuseppe il 9/9/2011 alle 21:38
caro giuseppe, grazie x il post. credo da sempre che il Pd venga meno alla sua ragion d'essere se non diventa il luogo in cui questi problemi sono discussi ed elaborati per giungere a proposte politiche da sostenere a testa alta in ogni luogo. purtroppo la Lombardia 'vanta' una una legge urbanistica che, in modo mascherato, discrimina tra le religioni. ciò in constrasto netto con la costituzione. abbiamo vissuto anni bui, e a sesto lo sappiamo bene. speriamo che Milano accenda un po' di luce
Scritto da roberto caielli il 9/9/2011 alle 22:00
Molto opportunamente cmf (ore 19,58) scrive, a proposito del Corano “... contiene anche pagine di violenza come, del resto, anche la Bibbia (Vangeli esclusi)”. Considerato che parliamo di testi largamente sconosciuti, mi permetto riportare la terribile parte finale del celeberrimo salmo 137, ben noto per il nostalgico canto sui fiumi di Babilonia, da cui proviene il ben noto coro “Va, o pensiero, sull'ali dorate”. Ecco il testo: Figlia di Babilonia devastatrice, beato chi ti renderà quanto ci hai fatto. Beato chi afferrerà i tuoi piccoli e li sfracellerà contro la roccia. E forse che Luca non riferisce nel suo vangelo le ultime direttive di Gesù di Nazaret agli Undici, prima di andare a volontaria morte? “...e chi non ha una spada, venda il suo mantello e se ne compri una.” (22, 36).
Scritto da ulderico monti il 9/9/2011 alle 22:04
Giuseppe, se il tuo intento era quello di salutare il Cardinale Tettamanzi col viatico di una riflessione su uno dei temi a lui più caro, quello della solidarietà e dell'accoglienza, devo dire che ci sei riuscito in pieno: complimenti e grazie. Un grazie grande come il cuore stesso di Tettamanzi, a te e a tutti gli amici che (tranne una trascurabile eccezione) hanno scritto cose vere e bellissime che spero possano arrivare sulla scrivania del Cardinale e trovare spazio tra i suoi ricordi.
Scritto da giovanniderosa il 9/9/2011 alle 22:25
@Filippo Valmaggia, non farti intimorire da commenti sicuramente elevati ma ideologicamente marcati da cattocomunismo. Molti pensano come te per quanto riguarda le moschee e in generale i luoghi di culto islamico. L'integrazione come la vorrebbero loro è una illusione che nuoce alle nostre comunità
Scritto da Fabio F. il 9/9/2011 alle 23:18
Meglio farli pregare nelle strade e nelle piazze o meglio aiutarli a trovare, a loro spese, un luogo sicuro? E' questione di dignità religiosa e di controllo sociale.
Scritto da G.S. il 10/9/2011 alle 08:51
Sono stata una delle prime ad apprezzare i commenti del signor @Ulderico Monti per la loro qualità e profondità. Sono anche commenti colti (utilizzo questo termine anche se mi fa storcere un po’ il naso perché è il più inflazionato in Varese Politica ...). C’è da dire, però, che quando lo stesso interviene solo per il gusto di “andare contro”, fa cadere le braccia in quanto non manifesta alcun intento costruttivo. (Non che ci sia un gran costruire in un blog dove una buona parte di commentatori interviene anonimamente ... però anche la parvenza ha il suo peso). A che giova negare – come fa Monti – le indagini della Digos di Torino circa le attività filo-fondamentaliste di due imam della moschea cittadina, indagini che hanno condotto alla espulsione di entrambi? (Uno di questi era il famoso macellaio che compariva sempre in televisione. In molti se lo ricordano). Signor Monti, carattere permettendo, a che serve intervenire sempre sul blog con un tono arcigno? Spero non sia per rimarcare alcune diversità, ad esempio quelle di genere oppure quelle generazionali. Ora, lungi da me fare confronti ma, semplicemente, una piccola divagazione fuori tema. Volevo ribadire la mia stima per @A. Vaghi, che sa sorridere e far sorridere. E tanto rispetto per la sua persona e per il suo vissuto (non solo quello politico). A volte si scopre che sono più le cose che uniscono (magari anche quelle amare) rispetto a quelle che dividono.
Scritto da Mafalda il 10/9/2011 alle 09:01
Per beffa del destino, la prima interazione di @Cmf con gli altri commentatori del blog è avvenuta all’insegna dell’interlocuzione con @Iscritto Varese (che, essendoci a Varese un solo iscritto al Pd … immagino sia quello che ha la tendenza a deviare il discorso su quelli che per lui sono i “fondamentali” per accendere le micce nel blog, fra i quali anche gli ebrei …) e con @Fabio F. che nel suo commento delle 23.18 ha dimostrato di avere il Q.I. che gli attribuisce @Adriano e, quindi, di aver compreso appieno le parole di @Cmf. Ma non si scoraggi @Cmf, anch’io ho perso un po’ di tempo prima di individuare le persone con le quali approfondire argomenti di un certo spessore (sui restanti si può interloquire con tutti). Al di là di queste mie bazzecole (che, mi stanno facendo notare in famiglia, sono legate ad una certa precisione femminile) il Suo intervento delle 19.58, soprattutto la disamina sui “catto-comunisti”, è stato molto interessante nonché stimolo per ulteriori apprendimenti storico-politici.
Scritto da Mafalda il 10/9/2011 alle 10:23
@ Ulderico Monti – I grandi libri sacri dell’umanità non sono soltanto (per chi crede) la rivelazione di Dio, ma le fonti dell’etica. La fede è facoltativa, è un dono divino; “l’etica serve a mettere ordine nelle azioni e a regolare il potere di agire” (Hans Jonas). Le “dieci parole” della Bibbia hanno cambiato il mondo; nei Vangeli Gesù dice cose che prima di lui nessuno aveva detto; ad esempio che “tutti gli uomini sono uguali”. Lo sviluppo della scienza è della tecnica ha privilegiato il “qui ed ora”, il vivere nell’istantaneità e nel breve termine; ha cancellato la memoria storica (il passato non interessa); ha annullato le basi per costruire il domani. La storia è evoluzione: il presente è il risultato del passato ed entrambi sono le coordinate del futuro. Da mezzo la tecnica è diventata fine e ciò ha capovolto il senso del tutto, provocando anche “la morte di Dio”. La tecnica è un potere che condiziona, assai più della politica, i nostri comportamenti; cambia il senso di responsabilità verso gli altri, verso l’ambiente e verso il mondo. Viviamo per noi e non ci sentiamo responsabili nei confronti delle prossime generazioni. I testi sacri (correttamente letti) ci consentono di riscoprire il senso di responsabilità e il finalismo della nostra comune avventura umana. P.S. La “spada” di Luca (Lc. 22, 36-38) è una delle molteplici metafore della lotta contro il male (non contro le persone).
Scritto da Cmf. il 10/9/2011 alle 11:19
@Fabio F. Sono passato, ancorché con qualche problema, attraverso gli Anni di Piombo, figurati se mi faccio intimorire da scriventi questo blog.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/9/2011 alle 13:48
All’abbreviato @Camillo Massimo Fiori. La mia percezione della Storia è diversa, dettata da un diverso concetto di tempo. Il tempo, per me, non è diacronico come postula Camillo Massimo Fiori. Il suo è un approccio positivista e in aperta contraddizione con ciò che ha scritto contro la scienza e la tecnica, cioè il positivismo applicato. A Camillo Massimo Fiori contesto anche il suo “biblocentrismo”. La Bibbia ha cambiato una porzione di mondo ed è stata inconosciuta o, in ogni caso, disconosciuta dalla più parte di mondo. Si pensi all’India e soprattutto alla Cina, civiltà straordinarie alle quali siamo debitori.
Scritto da Filippo Valmaggia il 10/9/2011 alle 14:59
Ringrazio i lettori per la qualità del dibattito. Non interloquisco con nessuno in particolare per non fare torto agli altri. Voglio solo aggiungere che un confronto serio e rigoroso con i cittadini di religione musulmana potrebbe essere l'arma delle amministrazioni locali per risolvere alcuni dei problemi più spinosi di carattere urbanistico e logistico e per individuare chi è responsabile di che cosa nei luoghi di culto. So bene che è difficile identificare la "comunità islamica", ma è una strada percorribile se c'è una forte volontà politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/9/2011 alle 15:59
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)