Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/10/2011 alle 09:22

 

 
Sul congresso provinciale di Varese, sul nepotismo e familismo di casa Bossi, sul cerchio magico, sulle contestazioni che l’hanno colpita al cuore, i giornali hanno raccontato tutto.
C’è una domanda lasciata in sospeso: perché mai la Lega non scende dal Titanic governativo su una delle barche di salvataggio che l’opposizione (ma non tutta) sarebbe così contenta di offrirle?
A questo punto si moltiplicano i retroscena: finanziamenti occulti (ovviamente di Berlusconi), aiuti per la fallimentare banca del nord, atti depositati dal notaio nel 2000.
La mia risposta è più semplice e più politica. La Lega è un partito di destra che si accompagna meglio a Berlusconi che a Bersani (ma una parte della sinistra finge di non saperlo).
Come definire diversamente l’antica campagna contro l’euro, l’anti-europeismo, la difesa strumentale delle radici cristiane, la teoria “padroni a casa nostra”, la politica autarchica in materia industriale, il no al contributo di solidarietà e alla patrimoniale? Sono i caratteri costitutivi dei partiti europei di destra.
Berlusconi in verità non è un rappresentante di questa destra ma a lui interessa la fedeltà di Bossi per comandare. Questa è la sua sola e unica ideologia.
Recentemente la Lega ha abbandonato ogni idea di modernizzazione sociale e produttiva che l’aveva un tempo caratterizzata. Ormai è un partito che guarda nello specchietto retrovisore della storia. Il tradizionalismo è diventato la sua vera bandiera.
L’unica battaglia veramente innovatrice di Bossi, senza un’etichetta ideologica, è stata la riforma dello Stato in senso federale, finora però senza risultati concreti.
Ecco, questo è il vero problema. La crisi della Lega potrebbe far ri-vincere i centralisti e gli statalisti che si annidano a destra, al centro e a sinistra. Sarebbe un danno grave per l’Italia.


 
Commenti dei lettori: 42 commenti -
Bell'articolo. Anch'io penso che la Lega è un partito di destra ed è molta lontana dalle idee di riformismo, Europa, liberalizzazioni che dovrebbero caratterizzare il PD mio avviso. La Lega è arroccata e chiusa in se stessa e solo per pochi temi potrebbe trovare una convergenza con il centrosinistra (il federalismo ).Penso che il PD dovrebbe trovare al suo interno momenti di discussione e chiaramente dire che non ci sono possibilità future per un'alleanza con la Lega. Giuseppe cosa ne pensi?txs
Scritto da Simone Franceschetto il 12/10/2011 alle 09:46
Saranno anche delle balle le storie sui finanziamenti segreti alla Lega ma a leggere l'articolo del secondo link mette la tristezza addosso.
Scritto da Bianchi Giò il 12/10/2011 alle 10:18
Su questi problemi il Pd di Varese è silente come un sordo muto. Nel corso degli anni ha contribuito a rafforzare il mito della Lega.
Scritto da G.S. il 12/10/2011 alle 10:35
Sono ripiegati sul tradizionalismo, esattamente così. lo dice molto bene questa mattina Di Vico sul Corriere della Sera a pag. 9. I fallimenti leghisti non si contano più, dal federalismo che porterà più tasse, all'aeroporto di Mapensa dove Lufthansa e Air France sono scappate, alla vicenda indecorosa delle quote latte, alle lacerazioni interne profondissime. Per l'ultimo partito lenista un tramonto simile a quello di Berlusconi.
Scritto da Roseto senza rose il 12/10/2011 alle 11:40
La Lega è un partito etno-nazionalista e populista, di fatto conservatore (anzi reazionario) e funzionale alla destra; usa il federalismo in modo strumentale perché questi partiti a base etnica mirano alla “libertà dei popoli” (cioè delle etnie), alla fine puntano inevitabilmente alla secessione. La Lega raccoglie però un vasto consenso tra i ceti operai e medi che un tempo votavano P.C. e D.C. Perché? La gente è scarsamente informata, non ha fonti imparziali di documentazione; è fortemente condizionata dalla televisione commerciale; spesso non ha neppure l’attrezzatura culturale per capire la complessità e le implicazioni della società attuale. Per la gente comune la politica è: la persona che ispira simpatia e fiducia; i messaggi non troppo complicati anzi molto semplici; le soluzioni pratiche. Pensa che tutti i problemi siano risolvibili con la buona volontà (volontarismo); se non lo sono è perché la classe politica: non li conosce, appartiene a un mondo diverso da quello della gente comune; deve difendere i propri interessi o quelli dei ricchi. La Lega si è affermata in parallelo alla crisi e alla scomparsa delle strutture associative che facevano cultura (come l’Azione Cattolica, le cooperative, le sezioni sindacali e di partito, le Acli). Se i partiti democratici non si impegnano a cambiare queste condizioni di fondo vincerà sempre la “destra” perché: non è una ideologia, non è una posizione politica, non è un programma ma una mentalità diffusa. Occorre un processo di educazione civica che coinvolga anche le grandi istituzioni e le agenzie educative. Il P.D. deve fare formazione che non è soltanto apprendimento ma vissuto; cioè esempi virtuosi, pratiche trasparenti, metodi democratici e idee discusse e partecipate. Il Partito può essere leggero ma capillarmente radicato nel territorio (la Lega questo lo ha capito da subito e ha incentivato il volontariato politico). Se si mettono gli strumenti (primarie, candidati, propaganda) prima o al posto dei fini (principi,valori, progetti, programmi) perde il partito e si appanna la democrazia.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 12/10/2011 alle 12:01
Continuo il mio commeto. Il Pd ha troppi filo leghisti, praticoni e opportunisti. Scommetto che saranno i primi a non farsi più fotografare insieme a Bossi se il clima dovesse cambiare.
Scritto da G.S. il 12/10/2011 alle 13:08
Bello il passaggio sul premier: "Berlusconi in verità non è un rappresentante di questa destra, a lui interessa la fedeltà di Bossi per comandare. Questa è la sua sola e unica ideologia". Una sintesi d'oro.
Scritto da Albertone il 12/10/2011 alle 13:13
Analisi convincente. Mi collego al commento del signor @Fiori. Se ne parlava l'altro giorno con amici. La politica dev'essere popolare. La tendenza da "amministratore delegato" del tipo: mi voti, m'arrangio io è deleteria e porta necessariamente a dividere il mondo in due: da un lato i politici (come se fossero marziani), dall'altro i cittadini (gli schiavi terrestri). A gran parte generazione (under 35) è mancata la formazione. Va ricostruita, anche con strumenti nuovi. E' importante.
Scritto da FrancescoG. il 12/10/2011 alle 13:56
Caro Giuseppe, personalmente ho sempre condiviso l’idea di chi definiva in tempi non sospetti e, magari anche un po’ controcorrente, la Lega come un partito di destra e populista classico. Non ho mai digerito le eccessive sofisticazioni di intellettuali, di destra o di sinistra, ma anche di pensatori cattolici che hanno inteso vedere nella Lega la modernità politica in un’epoca postmoderna e condizionata dalla globalizzazione. La Lega ha spregiudicatamente ( come spregiudicato è il suo capo carismatico ) reso accettabile al grande pubblico sentimenti di intolleranza, banalità, finto buon senso e qualunquismo nostrano. Lo ha fatto prima, mutando il linguaggio della politica, volgarizzandolo oltre ogni limite, poi, liberando il “popolo” del nord da qualsiasi freno inibitorio e da ogni senso di colpa verso qualunque egoismo individualista, rendendolo, altresì, oltremodo rancoroso verso lo Stato, verso il nostro sud e verso ogni sud del mondo. La Lega non ha mai avuto la capacità di avere un progetto politico perché non ha mai avuto una visione del mondo. I fallimenti elencati da Maltese, Di Vico, quest’oggi, ma anche citati nel tuo post sono lì, come pietre miliari, a testimoniare questo. Finiamola anche dal giustificare la sua classe dirigente locale e nazionale. Qui non siamo a colpevolezzare la persona, ma la incapacità politica di pensare il futuro. E, se mi permetti, io, mi sono stancato anche della vuota retorica del federalismo. Una baggianata impossibile da realizzare come ha decretato il Presidente della Corte dei Conti ieri. L’unica vera riforma seria che in questo Paese bisogna fare è dare alle regioni e ai comuni l’autonomia impositiva, distribuire equamente risorse a livello locale e a livello nazionale tenendo conto anche dei principi di solidarietà e responsabilizzare nelle decisioni di spesa. Insomma, l’autonomia municipale e regionale. Di un'unica cosa, se mi permetti, oggi, bisogna ringraziare la Lega, prima di mandarli a casa definitivamente. Di averci spinto a riscoprire, paradossalmente con la sua retorica contro, il senso di appartenenza ad una Comunità Nazionale chiamata Italia. La Lega è riuscita là dove neanche Cavour ce l’aveva fatta.
Scritto da roberto molinari il 12/10/2011 alle 13:59
Nessuno è bravo come @Camillo Massimo Fiori a sintetizzare, in modo così profondo ed analitico, certa fenomenologia politica. Un intellettuale vero, solido che stimo tantissimo e che non è stato ascoltato abbastanza. Mi spiace, a volte, di non averlo fatto nemmeno io in maniera giusta ed adeguata. Poi, soprattutto in politica, si puo' pensarla a volte anche in modo differente, ma questo ha, per me, parzialissima importanza.
Scritto da paolo rossi il 12/10/2011 alle 14:35
Le radici cristiane sono state l'esempio più visibile dello sfruttamento propagandistico di un argomento serio. Quando tutto è pubblicità la conclusione prima o poi arriva ed è amara. Ce lo diceva già qualche anno fa all'università un docente in gamba.
Scritto da Giovanna Magri il 12/10/2011 alle 14:51
@Simone Franceschetto - Si, il Pd dovrebbe discutere di più su questo tema in tutte le sedi. Quanto alle alleanze, la mia idea è che con questa Lega siano precluse. Per il futuro remoto non si sa mai. Guarda come sono evoluti il pensiero e la linea di Gianfranco Fini negli ultimi anni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/10/2011 alle 14:56
Come tu forse ricordi, io un popolare, poi sono diventato leghista e lo sono ancora. Quello che è avvenuto a Varese mi mette a dura prova ma penso che la Lega ne uscirà ben viva.
Scritto da Basso Luca il 12/10/2011 alle 15:11
Molti dicono che non c'è più destra e sinistra con discorsi sofisticati che fanno riferimento a divisioni orizzontali e non più vertcali. Certamente sono cambiati i punti di riferimento ma destra e sinistra ci sono ancora, come e più di prima. La Lega è di destra come Le Pen in Francia, per esempio. Pensare di associarla alla sinistra come voleva fare Bersani alcuni mesi fa è ridicolo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 12/10/2011 alle 15:40
Penso anch'io che il cambiamento e il "trasformismo" politico ce ne ha offerti di esempi negli ultimi anni. Penso che con questa Lega il PD dovrebbe essere chiaro, senza mezzi termini la sua differenza nitida e propositiva. Il fatto è che se la Lega si staccase dal PDL attualmente chi se la prenderebbe? Resterebbe come il MSI negli anni della Prima Repubblica, partito di lotta, in minoranza eterna. Ma qualcuno del PD a Varese di questa cosa non se ne accorge. Giuseppe cosa ne pensi?
Scritto da Simone Franceschetto il 12/10/2011 alle 15:47
L' argomento è spinoso. Mi chiedo e le chiedo Dott. Adamoli: ma il Pd varesino, visto le reiterate accuse o ironie, forzate o non forzate, che molti hanno mosso a certo leghismo-rosso attribuendolo ad alcuni leader bosini di quel partito, ha mai affrontato un serio dibattito politico interno sulla Lega e sui rapporti con questo movimento? Si ha paura per caso di dire pane pane e vino al vino? Il rumoroso silenzio depone in questo senso.
Scritto da piero ribolzi il 12/10/2011 alle 16:20
Ottime le riflessioni di Camillo Massimo Fiori e di Roberto Molinari. Da condividere. La lega è nata qui da noi e sopratutto agli inizi molte analisi si sono successivamente rivelate assai errate ( ricordate per es. le posizioni nettamente antifasciste ?) Però in politica occhi aperti e non dire SEMPRE O MAI. Ha ragione Adamoli a ricordarci Fini.
Scritto da A .Vaghi il 12/10/2011 alle 16:39
Lo dico a denti stretti ma è buona l' analisi di @roberto molinari sulla lega. Se seguisse di più il suo ex amico senatore invece del leghista rosso migliorerebbe a vista d' occhio.
Scritto da un rottamatore il 12/10/2011 alle 17:00
Diciamo la verità: a sinistra odiano il federalismo, sono statalisti appena riverniciati, moderni a parole, nei fatti dei perfetti post comunisti. Preferisco quasi i fascisti alla @Valmaggia.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 12/10/2011 alle 17:00
Bossi ha cominciato da rivoluzionario ed è finito a spegnere i fuochi come succede a molti politici. Tutto sommato preferisco il primo Bossi, quello che diceva cose nuove.
Scritto da Emanuela il 12/10/2011 alle 17:08
La mia idea è che il Pd, e non soltanto quello di Varese, abbia contrastato troppo poco la Lega nei contenuti che propugnava. Lo dico sia a @Simone Franceschetto che a @Piero Ribolzi. Adesso però si eccede forse nella polemica per attaccare qualcuno in particolare. Bisognerebbe tornare ai valori, progetti, programmi richiamati benissimo da @Camillo Massimo Fiori. E bisognerebbe parlare di federalismo depurandolo dalle distorsioni della propaganda. Dico a @Roberto Molinari che scriverò un post, sempre breve, sulla riforma federale dello Stato. Io la ritengo necessaria, naturalmente dentro i limiti della Costituzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/10/2011 alle 17:24
@ Paolo Rossi – Paolo (lo ringrazio per l’attestazione di stima ampiamente ricambiata) che proviene da una esperienza politica non ideologica, ha capito ciò che altri, pur avendo praticato l’ideologia, non hanno finora compreso. Nella “società di individui” l’ideologia (o scienza delle idee) non è più un credo, un insieme di imperativi da imparare e seguire, che però si possono controbattere razionalmente. E’ una “mentalità” diffusa e impalpabile che è incorporata negli stili di vita ( e di consumo) delle persone. Per ottenere la fiducia dei cittadini (non il solo consenso) occorre lavorare profondamente sull’esperienza culturale che è legata all’esempio virtuoso del ceto dirigente. E’ un’intuizione anticipata da Antonio Gramsci che va aggiornata e attuata.
Scritto da Cmf. il 12/10/2011 alle 17:38
Siete dei comunisti un pochino più raffinati.
Scritto da Un varesino il 12/10/2011 alle 17:49
Mi permetto di dire che purtroppo non ho visto a Varese città una opposizione forte, capace di denuncia e mobilitazione in una Amministrazione che da Fumagalli in giù (un avverbio indicatissimo)ne ha fatte di macroscopiche. Per fortuna la Lega forse si sta disfando da sola: va bene aver capito che l'Italia unita è un valore, ma sul piano locale forse sarebbe importante concentrarsi sui problemi amministrativi iorrisolti
Scritto da beatrice il 12/10/2011 alle 18:05
@rottamatore dovrebbe capire che @Roberto Molinari vale 10 vole il suo "ex amico".
Scritto da Iscritto Varese il 12/10/2011 alle 18:48
Caro Adamoli io non ce l'ho con l' on. Marantelli, uno che si impegna seriamente e che è politico con strutturata esperienza. Penso che il Pd di Varese, rispetto al fenomeno- lega, debba dedicare qualche analisi assembleare approfondita, cosa che non ha mai fatto. Dopo questo è vero, non mi piacciono le vuote aperture al leghismo o vedere il nostro parlamentare tagliare sistematicamente i nastri iniseme a Bossi, Maroni e c. So che mi dovrò abituare ma faccio fatica, Niente altro da aggiungere
Scritto da piero ribolzi il 12/10/2011 alle 19:36
@iscritto di Varese - Che senso hanno questi confronti proposti dietro l'anonimato? Non ci sono insulti, ma una forte dose di malizia per piantare zizzania, questo si.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/10/2011 alle 20:26
@Piero Ribolzi - Siccome da un certo periodo segui il blog, e di questo ti ringrazio, saprai certamente che due sono state le mie critiche al Pd di Varese: il congresso provinciale a tavolino e una timidezza eccessiva verso la Lega. Non vorrei però personalizzare troppo perchè queste responsabilità non sono mai di una persona sola.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/10/2011 alle 20:32
Brava @Beatrice. La Lega forse si sta disfando da sola. Se fosse per l'opposizione del Pd di Varese starebbe su ancora 20 anni.
Scritto da L. C. il 12/10/2011 alle 22:12
Caro @Iscritto Varese, bere alcolici moderatamente è piacevole, abusarne rischia di modificare la percezione della realtà e talvolta porta alla follia.
Scritto da un rottamatore il 12/10/2011 alle 22:38
Resta una domanda che non rivolgo ad Adamoli perchè il suo blog su questi problemi è molto attento e vigile: perchè di queste cose nel Pd provinciale non si parla mai?
Scritto da Un Pd Gallarate il 12/10/2011 alle 23:13
Come al solito una bella discussione. C'è forse un tasso eccessivo di polemica varesina che chi non è di Varese non può né capire né apprezzare ma nel complesso va bene così. E' tardi, magari nel merito interveno domani.
Scritto da Il pirata il 12/10/2011 alle 23:26
@rottamatore, stamattina sono sobrio e confermo tutto ciò che ho detto. E' un pensiero diffuso, non solo mio.
Scritto da Iscritto Varese il 13/10/2011 alle 08:16
Mi permetto di iserirmi tra @Iscritto Varese e @un rottamatore solo perchè si parla di me. Il primo ha ragione. In politica, come nella vita, non arrivano (si fa per dire) sempre i migliori. Senza essere prosaico, da interista, mi ricordo Evaristo Beccalossi, un grande centrocampista dai piedi buoni e pieno di innata genialità calcistica. Non arrivò mai in Nazionale nella quale invece trovò posto anche qualche 'scarpone'.
Scritto da paolo rossi il 13/10/2011 alle 08:55
Un "pensiero diffuso" quello sul Senatore Paolo Rossi, caro @Iscritto Varese, che persiste dentro le quattro mura dell' asfittica stanzetta comunista.
Scritto da paperoga il 13/10/2011 alle 09:12
E' inutile che v'incazzate. E' un'opinione comune. l'ha ammessa amche Rossi questa mattina. Molinari sarà antipatico ma vale molto di più di lui. Chiudo qui perchè Adamoli non gradisce.
Scritto da Iscritto Varese il 13/10/2011 alle 10:52
@Iscritto Varese, la risposta del Senatore parla da sola. Un signore.
Scritto da un rottamatore il 13/10/2011 alle 11:03
Avete letto sui giornali? Decide tutto Bossi e questo è nella norma ma in più si sono aperte le liste di proscrizione dentro la Lega. E' l'inizio della fine.
Scritto da Alessia il 13/10/2011 alle 11:06
Bene @iscritto di Varese, queste ripicche personali falle da qualche altra parte. Magari nelle assemblee del Pd presendandoti col tuo volto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/10/2011 alle 11:13
Il governo B&B lo tiene su Scilipoti. Bel successo della Lega del Nord.
Scritto da Elisabetta C. il 13/10/2011 alle 12:02
Intervengo, ancora una volta, solo perché ritengo stucchevoli alcuni dei giudizi personali emersi in questo blog. Con Paolo Rossi ho una frequentazione che dura da oltre trenta anni. Fu lui che nel lontano 1984 mi convinse a divenire delegato p.le dei Giovani DC della provincia di Varese, dunque ci conosciamo profondamente da tempo. Tra noi ci possono essere valutazioni diverse e giudizi distinti sul contingente politico, ma la stima e l’affetto è profondo e reciproco e dura, al di là delle singole scelte politiche, perché è così che deve essere tra le persone. Con Giuseppe Adamoli, che conobbi all’inizio del mio impegno politico, ho avuto momenti di scontro e altri di confronto. In questi anni di “secondo Repubblica” ho avuto la possibilità di frequentarlo di più e meglio e il dialogo tra noi è sempre stato pacato, serie e, io credo, anche profondo. E, dunque, anche a lui va la mia stima. Con questo spero cessino le sciocchezze e i giudizi impropri.
Scritto da roberto molinari il 13/10/2011 alle 12:07
@roberto molinari è persona seria e lo si comprende dal tenore del suo commento. Il paragone messo in scena da questo fantomatico e limitato @Iscritto Varese è roba da chiodi. Ma cosa significa? Cosa vuol dire? Il Senatore è una persona che stimo ed ammiro profondamente ma non azzarderei paragoni di alcun genere. La modestia e l' intelligenza di Rossi seppelliscono da sole idiozie di questa natura. Se nel Pd c'è gente che la pensa così meglio stare fuori. Perfetta la risposta di Adamoli.
Scritto da Borghi S. il 13/10/2011 alle 16:31
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