Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/11/2011 alle 12:09

 

 
Nella Prima Repubblica i governi cadevano per mano dei partiti. Nella Seconda, anche per l’indicazione dei candidati premier sulla scheda elettorale, cadono in Parlamento. Un peccato i partiti così deboli, ma la verifica parlamentare è un fatto di chiarezza.
In una situazione normale la volontà di Berlusconi di misurarsi in Parlamento sarebbe positiva, ma la lunga agonia del governo sta recando danni incalcolabili di ogni tipo su cui non mi soffermo nemmeno.
Se Berlusconi metterà la fiducia sul maxi emendamento e non la otterrà il suo governo sarà comunque finito.
Ma in questi giorni le opposizioni stanno discutendo se presentare oppure no  una vera e propria “mozione di sfiducia politica”. La decisione la prenderanno le dieci persone che hanno in pugno tutte le carte per compiere la scelta più giusta.
Due osservazioni soltanto. La prima: gli ambienti internazionali, i mercati finanziari, il Paese con i sondaggi, hanno già decretato la loro sfiducia. E’ saggio chiedere il voto del Parlamento se si ha la certezza della vittoria, altrimenti lo stallo si allungherebbe ancor più pericolosamente.
La seconda: nella mozione delle minoranze sarebbe molto opportuno indicare la strada che si vorrebbe seguire. Una sorta di “sfiducia costruttiva” in vigore in Germania e che molti vorrebbero introdurre anche in Italia: il governo cade quando è pronto il suo sostituto.
Bisogna togliere di mezzo la sensazione della fragilità dell’alternativa che non è un’invenzione dei giornali ma una realtà percepita da un pezzo importante della società.
 
 
N.B.  La Camera, alle 16.30 circa, ha approvato il Rendiconto con 308 voti a favore e 321 non votanti. Ecco il resoconto.


 
Commenti dei lettori: 37 commenti -
Perche non fai nessun cenno al voto di oggi sul rendiconto dello Stato, cioè sul bilancio?
Scritto da Carlo il 8/11/2011 alle 12:27
A pensarci bene, se la mozione di sfiducia fosse presentata e fallisse otterrebbe il risultato di prorogare la durata in carica di un governo moribondo. Spero che non sia necessaria perchè Berlusoni se ne andrà prima.
Scritto da Baroffio Loredana il 8/11/2011 alle 12:45
Giuseppe Adamoli, come sempre, è all'avanguardia e, nell'incertezza del Partito che non c'è, indica la via maestra: il governo cade (dovrebbe cadere) quando è pronto il suo sostituto. La verità, non dichiarata dal Partito, è drammatica e lo dice Adamoli con precisione chirurgica: "la fragilità dell'alternativa è realtà percepita da un pezzo importante della società". Nella mia insignificanza minoritaria voglio affermare una volta per tutte che io non sono ostile al Partito Democratico, vorrei fortemente che il Partito esistesse. Purtroppo ogni giorno della crisi dimostra che il progetto fondante era errato o, in ogni caso, non si è realizzato. Ritengo, per dati documentati almeno a livello locale, che la crisi si aggraverà e ne temo le conseguenze. Percepisco una crescente animosità interna tra le due componenti che non hanno coesione vera, tra una sinistra che esprime (che possiede) la realtà della struttura, ma che è politicamente minoritaria e sempre meno influente. E non mi si dica più che ho idee degli anni '80: le grandi democrazie europee sono strutturate con partiti cristiano-sociali e partiti socialdemocratici. E' possibile che tutte le democrazie europee siano in errore e che soltanto noi abbiamo ragione? E se abbiamo ragione noi, perché il Partito democratico è in crisi?
Scritto da ulderico monti il 8/11/2011 alle 12:54
Mi dispiace per il nostro segretario nazionale Pierluigi Bersani, ma la partita della legislatura in questo momento è in mano a Berlusconi, Alfano e Bossi. A Berlusconi perché, dopo le sue inevitabili dimissioni, potrebbe impuntarsi sul suo “o me, oppure elezioni!”, decidendo di riunire intorno a sé una fronda di deputati contrari a qualunque governo di transizione che non contempli la sua persona quale premier. Ad Alfano, perché potrebbe diventare lui il regista del dopo Berlusconi, o come nuovo premier di un centrodestra ricompattato, oppure come promotore di un centrodestra guidato da una figura autorevole (Letta o Monti) ed allargato a varie componenti di centro. In questo scenario, tanto auspicato da Formigoni, ci potrebbe essere spazio anche per una nuova maggioranza politica che escluda la Lega chiamando a raccolta i centristi presenti non solo nell’Udc ed in Fli, ma anche nel PD. Infine Bossi, che nello scenario post-Berlusconi potrebbe mal digerire la potenziale ricostituzione di un’area di centro e decidere di spingere l’acceleratore verso le elezioni anticipate. L’ipotesi della mozione di sfiducia, invece, che potrebbe avere un senso qualora il governo Berlusconi proseguisse la propria strada come uno zombie in lenta agonia, lanciata oggi appare debolissima e inopportuna, perché potrebbe contribuire solo a ricompattare quel partito trasversale che non vuole le elezioni e dal quale potrebbe sempre uscire una qualche insperata stampella per tirare avanti.
Scritto da Leonardo C. il 8/11/2011 alle 13:25
Ritengo che per presentare una mozione di sfiducia sia necessaria la certezza matematica che il risultato sia quello sperato. Il fallimento del 14 dicembre dello scorso anno impone di soppesare bene l’iniziativa che si intende intraprendere. Un nuovo fallimento avrebbe esiti nefasti.
Scritto da Angelo Eberli il 8/11/2011 alle 13:43
Tutti quelli che sono a favore del sistema tedesco dovrebbero accettare di buon grado l'idea della mozione di sfiducia costruttiva. Penso in particolare a D'Alema e Casini.
Scritto da A.F. (Udc) il 8/11/2011 alle 13:44
@Carlo - Non faccio cenni al rediconto generale all'esame oggi della Camera perchè penso e spero che sia approvato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/11/2011 alle 14:12
Io sono per la mozione di sfiducia "o va o la spacca". In caso contrario ho paura che andremo avanti in questo modo indegno fino a chissà quando.
Scritto da Ambrogio L. il 8/11/2011 alle 14:30
Bossi si è svegliato, sembra che voglia un governo senza Berlusconi. Ma sarà vero? Solo gli stupidi, politicamente, gli possono credere.
Scritto da Giulio Carlini il 8/11/2011 alle 15:40
@Mafalda, scrivo pochissimo ma seguo il blog quasi tutti i giorni. Nel post "Con Bersani, non contro Renzi", hai scritto come al solito un bel commento dove dividi i "guardiani della rivoluzione" dalle "anime belle" e dando di entrambi un giudizio non positivo. Un guardiano della rivoluzione, Adamoli proprio no. Lo metti più vicino alle "anime belle"? Parlo di politica, non mi permetterei di parlare degli aspetti personali.
Scritto da Luciana Binaghi il 8/11/2011 alle 15:55
La Camera dei deputati ha approvato il rendiconto con 308 voti contro 321 non votanti. Bersani è intervenuto per chiedere ancora il passo indietro di Berlusconi. Se ci sarà la certezza che i 321 non votanti potranno diventare altrettanti voti di sfiducia, la mozione delle opposizioni si concretizzerà in un attimo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/11/2011 alle 16:25
@Leonardo C. - Dopo il voto della Camera (il risultato nel precedente commento) ci potrebbe essere, oltre a quelli che tu hai descritto, un altro scenario con un altro protagonista: il Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano ha sempre sostenuto che il governo deve dimostrare di saper governare per restare in carica. E' ipotizzabile un suo intervento? Forse, ma sul filo del rasoio. A caldo, scommetto che aspetterà qualcora un pò tempo e qualche ulteriore novità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/11/2011 alle 16:28
La Lega ha votato compatta, fedele nei secoli a Berlusconi, roba da matt.
Scritto da Albertone da Giussano il 8/11/2011 alle 16:41
Situazione sempre più drammativca ma se le opposizoni avessero i volti avrebbero già inoltrato la richiesta della sfducia.
Scritto da Mazza Luca il 8/11/2011 alle 17:00
Disastro anche oggi sui titoli di Stato. Questo più che il voto dell Camera dovrebbe convincere Berlusconi ad andarsene. Ma la sinistra farà meglio?.
Scritto da Giovanna G. il 8/11/2011 alle 17:05
Benissimo, il rendiconto è stato approvato per il senso di responsabilità delle opposizioni. Adesso ci vorrebbe altrettanto senso di responsabilità della maggioranza. Ho un figlio giovane, diplomato, che non trova lavoro.
Scritto da Marilena M. il 8/11/2011 alle 18:38
Interessante lo spunto sulla "sfiducia costruttiva". Quando il presidente Napolitano, rivolgendosi anche alle opposizioni, insiste sulla coesione che deve essere assicurata per il futuro, esprime con parole diverse proprio questo concetto: ditemi se siete pronti per un'altra soluzione e quale è.
Scritto da Roseto senza rose il 8/11/2011 alle 19:02
E adesso a casa tutti, compresi i due del Pd di Varese. Evviva le elezioni anticipate.
Scritto da Ex giovane rottamatore il 8/11/2011 alle 19:42
Poco fa Berlusconi a rassegnato le sue dimissioni. Speriamo in un'Italia migliore..in tutti i sensi!
Scritto da Maria Rossa il 8/11/2011 alle 20:02
Stanno finendo i telegiornali. Che pena Bossi dal punto di vista fisico!
Scritto da Federica il 8/11/2011 alle 20:20
Ora spero che la sinistra sia all'altezza della situazione. Cominciano a tremarmi le gambe. Chi sarà il premier dell'eventuale governo di salute pubblica? Chi sarà il leader del centrosinistra se si andrà alle elezioni. Il re (Berlusconi) è nudo e noi siamo coperti bene?
Scritto da Osvaldo il 8/11/2011 alle 20:21
@Maria Rossa, no, Berlusconi le ha annunciate le dimissioni ma non le ha ancora date. Ci vorranno due o tre settimane ancora. E qui vedremo cosa succederà.
Scritto da Stefano Sandri il 8/11/2011 alle 20:38
Oggi il governo è quasi caduto in Parlamento ma l'approvazione della legge di stabilità potrebbe essere una bella buccia di banana per le opposizioni. Non siamo ancora alla "sfiducia costruttiva" perchè le minoranze non hanno ancora costruito niente. Anzi Di Pietro dice il contrario di Bersani e Casini. Questo è il punto verramente critico.
Scritto da Bortoluzzi il 8/11/2011 alle 20:42
Grazie a @Luciana Binaghi della considerazione. Se Lei conosce Adamoli meglio di me, non ha certo bisogno della mia risposta. Escludo che Adamoli sia un’anima bella (anzi, credo che anche a lui questa categoria umana non piaccia). Le anime belle sono impregnate di moralismo ed ammantate di purezza. Adamoli no. Le anime belle si sentono una spanna sopra gli altri. Adamoli no: spesso si pone in posizione di ascolto e di confronto. Le anime belle parlano con Dio ma, spesso, ignorano di averlo lì davanti, incarnato nell’Uomo. Adamoli no: i suoi post sono così intrisi di Umanesimo che è facile immaginare che anche nella vita privata rispetti l’Altro quale mezzo concreto per rispettare Dio. Le anime belle sono inossidabili, forti di possedere la verità. Adamoli no: leggendo i suoi post che trattano questioni etiche, me lo immagino, a volte, dilaniato da dubbi e scrupoli interiori. E considerato che - come scrisse lui stesso in risposta a @Barbesino qualche giorno fa - “nella bambagia non crescono i leader”, ritengo di dover dire che, a mio giudizio, lui è un vero leader. Non mi pare abbia mai vissuto nella bambagia (addirittura, quando è venuto alla luce, il papà era prematuramente scomparso). Sempre nella risposta a Barbesino si legge: “La qualità di un leader non è solo un dono di natura. E' frutto di un esercizio quotidiano, aspro, impervio”. Sono parole da incidere.
Scritto da Mafalda il 8/11/2011 alle 20:51
Siamo ancora nelle mani di Bossi, pazzesco.
Scritto da Giovanni Pini il 8/11/2011 alle 21:19
Spero in una soluzione che veda uniti Udc e Pd. Mi fa rabbia Di Pietro che marcia su un'altra strada per conto suo incurante dei problemi italiani da risolvere subito.
Scritto da Sala Pietro il 8/11/2011 alle 21:26
Cara @Mafalda, mi hai fatto arrossire. Politicamente mi sento un combattente che qualche volta vince e qualche volta perde. Il mio limite più grande è che non ho mai voluto fare anticamera. Invece a volte è giusto mettersi in fila e spiegare quello che vuoi realizzare davanti ai potenti di turno. Me lo aveva fatto notare Albertino Marcora quando ero ancora giovane. Ciriaco De Mita nel 1989 aveva messo il veto sulla mia presidenza della Regione Lombardia anche per questo motivo. Aveva ragione lui, non mi sentivo ancora pronto e in cuor mio l'ho ringraziato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/11/2011 alle 21:27
Magari Adamoli questa sera è in poltrona, davanti alla TV, a sentire l’amico Enrico Letta a Ballarò. A proposito di Letta, voglio segnalare (sicuramente Adamoli ne è già al corrente, i lettori forse no) che sarà a Milano il prossimo lunedì 21 novembre per partecipare alla presentazione del libro di Maurizio Lupi che ha come titolo “La prima politica è vivere” (in libreria dal 2 novembre). All’evento – che si terrà alle ore 18, presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica – parteciperanno anche Ferruccio De Bortoli e Lorenzo Ornaghi (rettore della Cattolica). Lupi e Letta, insieme, hanno dato vita, in Parlamento, all’Intergruppo per la Sussidiarietà.
Scritto da Mafalda il 8/11/2011 alle 21:35
Sognavo il dopo Berlusconi ma adesso che quasi ci siamo ho qualche timore. La sinistra forse andrà al governo ma come farà a rispondere ai dettami dell'Europa? Bello dire: faremo a nostro modo, ma abbiamo bisogno dell'Europa. La Bce continua a comprare una gran quantità dei nostri titoli di Stato. Un governo dei grandi partiti potrebbe essere la soluzione.
Scritto da Elisabetta C. il 8/11/2011 alle 22:21
Sento qualche titubanza nelle trasmissioni televisive. Mandiamo via il presidente del consiglio e poi ci penseremo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 8/11/2011 alle 22:25
Vedo già qualche Pd alla ricerca di alleanze con la Lega per il futuro. Illusi, comanda ancora Bossi non altri.
Scritto da Leghista vero il 8/11/2011 alle 22:36
Comunque e sempre in alto i cuori. Se ne sta andando.
Scritto da Giorgio S. il 8/11/2011 alle 22:50
@Mafalda è in splendida "forma parlamentare". Pronta sui blocchi di partenza?
Scritto da Aspide il 8/11/2011 alle 23:12
Grazie per avermi tenuto compagnia per tutto il pomeriggio con i vari commenti sul rendiconto. Concordo sulla sfiducia costruttiva. Noi forse non sappiamo ancora bene cos'è.
Scritto da Nicola il 8/11/2011 alle 23:27
Chissà se, mancando meno di tre mesi alle elezioni, Bersani, Vendola e Di Pietro si degneranno di comunicarci cosa intendono proporre quale programma di governo alternativo ai disastri del duo B & B.
Scritto da Larpi il 9/11/2011 alle 08:53
Spero che il Pd e il centrosinistra sappiano affronatre i problemi drammatici dell'Italia. Come altri lettori faccio conto su un coinvolgimento del terzo polo. Con Vendola e Di Pietro potremmo non farcela.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 9/11/2011 alle 08:58
Adesso che tocca a noi mi vengono i brividi.
Scritto da Una lettrice il 9/11/2011 alle 10:02
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