Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/11/2011 alle 10:04

 


Non è una questione di sistema maggioritario o sistema proporzionale. Quando le forze politiche che hanno vinto le elezioni e formato un governo perdono la maggioranza in Parlamento, si torna alle urne.
Questa è la regola, di norma. Appunto “di norma”. Il che presuppone l’esistenza dell’eccezionalità. Ebbene, c’è qualcosa nella condizione economica, finanziaria, politica, che non abbia il marchio della straordinarissima gravità? Da questa constatazione ha preso forza l’idea del governo di responsabilità.
Quelli che ci hanno portato sul baratro, loro dovrebbero essere i primi favorevoli a questo governo, ma Lega, ex An e socialisti sognano un’impossibile e immediata rivincita. E nessuno, anche all’opposizione, dovrebbe speculare demagogicamente per conquistare un voto in più. Ma Di Pietro vuole così.
Nei blog e nei siti si è scatenata la corsa a favore o contro il governo di salute pubblica di Mario Monti.
Fino al giugno scorso sarei stato probabilmente contrario. Oggi voto a favore.
E’ la strada della responsabilità, della coesione, della salvezza dell’Italia.


 
Commenti dei lettori: 64 commenti -
Francamente non mi curo della contrarietà della Lega all'eventuale governo Monti. Bossi e compari rimangano pure all'opposizione, facciano pure un po' di chiasso, impugnino di nuovo le ampolle del dio Po e predichino la secessione: non credo che questo partito possa recuperare credibilità e verginità. Mi preoccupano un po' di più Di Pietro (ma è sicuro l'ex magistrato che non appoggiare l'eventuale governo Monti sia quello che vogliono i suoi elettori?). E infine mi preoccupa lo sfarinamento del P.D.L., partito che rischia di frammentarsi in mille pezzi. Se questo succedesse però, lo stesso governo Monti rischierebbe di non decollare. In tale situazione di criticità, in attesa di capire nelle prossime ore quello che potrà succedere, benissimo hanno fatte le parti sociali a spendersi con fermezza per il proseguimento della legislatura in una situazione che non permette il ricorso alle urne, a causa della g ità dei problemi economici, sociali e finanziari del Paese. Da cislino, spesso crtitico nei confronti della propria organizzazione, in questi tre anni, per l'apertura di credito, forse eccessiva e comunque mal ripagata, al governo Berlusconi, mi si permetta di compiacermi perchè la Cisl, al pari di Confindustria, è stata in queste ore, ma direi negli ultimi tre mesi, tra le parti sociali, una delle più decise nel sostenere l'idea di un esecutivo guidato da una personalità di prestigio come Mario Monti e sostenuto dal più ampio arco di forze politiche. Mi auguro che la cosa vada in porto e che nell'anno, anno e mezzo, che ci separano dalle urne, il nuovo governo faccia quelle due o tre cose che servono al Paese per evitare la bancarotta, senza ricorrere alla macelleria sociale cara ad una certa destra. In particolare metta mano ad una patrimoniale strutturale, dia corso alla legge delega per la riforma fiscale, tagli i costi e gli sprechi della politica, sopprima il porcellum.
Scritto da Mariuccio bianchi il 11/11/2011 alle 10:22
Caro Giuseppe, fattori esogeni (i mercati e le istituzioni europee e mondiali) spingono verso la soluzione Monti, persona autorevole e stimabile. Detto questo, il governo tecnico rappresenta la sconfitta della politica: nelle (normali) democrazie bipolari, quando una maggioranza fallisce e cade, si va ad elezioni nelle quali l’opposizione ha ottime chances di vittoria. E’ quello che sta per accadere in Spagna, che pure condivide con noi l’eccezionalità della situazione. Se in Italia, come in Grecia, si va verso un governo tecnico è perché è tutta la politica, di destra come di sinistra, a non fornire garanzie di credibilità a chi giudica dall’esterno. La destra greca è la principale artefice del disastro che la sinistra di Papandreou ha cercato inutilmente di gestire. In Italia, ahi voi, il disastro del duo Berlusconi – Bossi è stato preceduto dal disastro dell’Unione prodiana: due perle su tutte: l’abolizione dello scalone (costata 7,5 miliardi di euro) e l’invenzione (e conseguente inutile sperpero) del mitico, anzi, fantomatico, “tesoretto”. E’ la non credibilità dell’alternativa PD-IdV-Sel che rende la strada del governo tecnico la scelta migliore. Purtroppo per te la certificazione del fallimento del PD e del PDL, i giganti d’argilla del bipolarismo italiano.
Scritto da Mattia il 11/11/2011 alle 10:31
Ciao Giuseppe, io sono sempre stato ferocemente contro la prospettivia di un governo tecnico, lo vedo come il fallimento della politica. Ma ora la situazione è veramente critica, non è per lo spread o alfine della banche, è che siamo in affanno. Le elezioni fatte adesso porterebbero ad uno scontro durissimo e credo che l'Italia ne subirebbe un pesante contraccolpo. Da un governo tecnico mi aspetto di essere spellato, poi però presenterò il conto.
Scritto da Lele il 11/11/2011 alle 10:32
Condivido totalmente il commento di @Mariuccio Bianchi. Ha scritto quello che pensiamo in tanti.
Scritto da Ex democristiano il 11/11/2011 alle 10:36
C'è poco da girarci intorno. Monti è l'unica soluzione decente in questa situazione terribile.
Scritto da Federica il 11/11/2011 alle 10:40
In questo anno e mezzo si cerchi di cambiare anche la legge elettorale. Basta con i parlamentari scelti da quattro persone sulla base della fedeltà
Scritto da Piera Giudici il 11/11/2011 alle 10:57
Ogni provvedimento di Monti dovra' passare il voto di tutti coloro che hanno portato al disastro attuale, ed ottenerne la maggioranza. Lo si sta scambiando per Re Mida, dimenticando poi che dovranno essere gli Scilipoti ad approvarne le azioni. Se proprio deve essere invocata la Salvezza Nazionale, ben venga un Commissario con pieni poteri, senza Parlamento, e magari con occupazione militare da parte di un altro paese. Cosi', per coerenza.
Scritto da Lorenzo M. il 11/11/2011 alle 11:11
D'accordo con tutto. Monti e' oggi la soluzione per uscire da un pantano eccezionale, al quale (purtroppo) i partiti da soli non ce la fanno.. per domani... speriamo
Scritto da Andrea Botta il 11/11/2011 alle 12:21
Caro Giuseppe siamo in una situazione straordinaria che può essere affrontata solo attraverso soluzioni straordinarie. Sposo pienamente la linea del Presidente Napolitano. Affidare a Monti il tentativo di fare un governo di unità nazionale. E’ ovvio che questo vuol dire per i partiti un passo indietro ed è anche ovvio che un simil governo ha senso se e solo se è sostenuto da PD e PdL. Qualunque sia la composizione, solo tecnici o anche politici, sempre che Monti riesca nel tentativo e Berlusconi la smetta di giocare ancora col Paese per il suo tatticismo, io penso che la scelta di sostenere la soluzione presidenziale non sia una sconfitta della politica. Anzi. Potrebbe essere il segnale della riappropriazione di un ruolo di indirizzo e della, finalmente, assunzione di responsabilità di scelte non popolari, ma lungimiranti. Mi permetto, però di fare in estrema sintesi alcune considerazioni da approfondire in separata sede. Possiamo dire che stiamo entrando per certi versi in una Repubblica presidenziale visto come Napolitano sta indirizzando le scelte? La decisione di appoggiare il governo Monti da parte di PD e PdL ( ovviamente tutto ipoteticamente parlando ) può voler dire la scomposizione delle alleanze politiche fin qui avute? Quindi archiviazione della foto di Vasto ( “Di Pietro va a funghi in questo momento….” ) e dell’alleanza PdL e Lega? E ancora. La decisione di partecipare o meno ad un eventuale governo Monti può voler dire anche una scomposizione di PD e PdL perché le tensioni derivanti delle scelte impopolari diverranno insostenibili per i pasdaran presenti in entrambe le formazioni? Ovviamente cercare di dare risposte a questi quesiti non cambia la mia idea: avanti tutta con Monti.
Scritto da roberto molinari il 11/11/2011 alle 12:26
Posizione chiara e ineccepibile. Voto anch'io, come il blog, a favore del governo "straordinario".
Scritto da Emanuela il 11/11/2011 alle 12:34
Perfettamente d'accordo , chi non ci sta è un demagogo irresponsabile. Ci sono i risparmi degli Italiani in ballo. Chi ha prestato soldi allo stato oggi si ritrova con i risparmi svalutati del 20 % questo significa stop alle spese per investimento come può essere l'acquisto della casa. Ma si rendono conto ? Non è il momento dei distinguo. Che pena l'IDV e noi dovevamo fare un governo con questi ?
Scritto da Pietro il 11/11/2011 alle 12:52
Governo tecnico, una definizione errata. Qualsiasi governo dovrà ottenere il voto del Parlamento. Un voto politico. Chiamolo quindi governo di transizione, di unità di salvezza nazionale. Governi già in passato costituiti in situazioni drammatiche. Chi non vorrà o saboterà la nascita di un tale governo dovrà pagarne un pesante conto elettorale. Certo dovrà essere un governo di discontinuità ( per quanto possibile entro ii rigidi sentieri impostici) Nel frangente il PD non ha sbagliato un colpo.
Scritto da A. Vaghi il 11/11/2011 alle 13:05
Chi si oppone al governo Monti lo fa in nome di egoismi di partito. Che stiano fuori la Lega e Di Pietro è solo la conferma che pensano ai loro interessi.
Scritto da Romeo Radice il 11/11/2011 alle 13:06
Lega irresponsabile, se esce dal governo fa solo il bene del Paese. Incoscienti e studipi anche i Pd che manifestavano il loro favore meschino verso Bossi.
Scritto da G.S. il 11/11/2011 alle 14:10
L'uscita di scena di Berlusconi, può consentire a Monti con un esecutivo tecnico di partorire leggi inapprovabili dal alcun governo(di destra o sinistra), prendere provvedimenti drastici e strutturali con l'accordo di tutti quelli che contano(gli estremisti non potranno mai approvare tali leggi per interesse partitico) senza che questi siano frenati dalla paura di favorire l'altra parte. In parlamento una larga convergenza per una nuova legge elettorale. Si potrebbe riappacificare l'Italia....
Scritto da Calella GianMarco il 11/11/2011 alle 14:10
Concordo pienamente. Non aggiungo altro perché lo ritengo superfluo; la maggior parte dei commenti ha già espresso punti di vista che condivido.
Scritto da Angelo Eberli il 11/11/2011 alle 14:15
@Mattia, sullo "scalone" delle pensioni hai ragione. La sinistra è meglio della destra ma ha fatto un sacco di cazzate.
Scritto da Vittorio il 11/11/2011 alle 14:17
"Lettera ai bambini" (Gianni Rodari): "E' difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi". Se ne andrà Berlusconi, arriverà Monti e ci crederemo più liberi. Restando schiavi. Lo ammetto, nonostante le parole di @Adamoli e di @Mariuccio Bianchi siano un distillato di buon senso, oggi sono un po' "antisistema". P.S.: Ribadisco: l’anti-porcellum non è una priorità. Prendiamo, ad esempio, l’ultimo acquisto in casa Pd: Giorgio Gori. Che quest’ultimo venga scelto a Roma o nella Firenze di Renzi o nella Bergamo ove vive, poco cambia. Sempre di un nome imposto si tratta. O no?
Scritto da Mafalda il 11/11/2011 alle 14:25
@Mattia - Guarda che io non ho mai sostenuto che il Pd sia un gigante di pietra (lasciamo stare il Pdl), solo che non mi sono ancora arreso all’idea che la causa dei nostri problemi sia il bipolarismo. Tu pensi davvero che passando al proporzionale le nostre difficoltà si appianerebbero?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2011 alle 16:03
@Roberto Molinari - Alcune tue domande si potranno prendere seriamente in esame solo fra qualche tempo. Una risposta la ritengo però possibile anche oggi. Quello di Monti sarà certamente “il governo del Presidente”. Se otterrà la fiducia, Giorgio Napolitano ne sarà stato il propugnatore e il mallevadore. Questo non significa affatto Repubblica presidenziale, piuttosto l’assunzione piena e risoluta delle prerogative costituzionali del Capo dello Stato in una fase drammatica del Paese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2011 alle 16:07
@Mafalda - Ritengo centrale l’emergenza economica, finanziaria, politica, non la modifica della legge elettorale. Ma se in poco più di un anno si riuscisse a conseguire anche questo risultato sarei soddisfatto. Se Giorgio Gori guadagnerà un seggio parlamentare in un collegio uninominale (Mattarellum) o in una gara sulle preferenze, che male ci sarebbe? Se invece venisse catapultato lì con un gesto insindacabile di qualche capo (porcellum) allora, si, avrei da ridire.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2011 alle 16:10
Di Pietro demagogo. Non lo voto più.
Scritto da Luisa il 11/11/2011 alle 16:27
Per principio sarei contrario,ma dopo 17anni di berlusconismo il Paese tutto ha bisogno di disintossicarsi e la politica di ritrovare le sue ragioni.Certo l'inizio è scoraggiante,IDV,lega,pdl diviso, dimostrano la fragilità di quel senso dello Stato che dovrebbe essere oggi più che mai di tutti.Spero in scelte di Ministri fuori dai partiti,e in nessun cedimento ai sicuri ricatti di colui che ci ha portato così in basso.Per il resto si vedrà,certo è che molto dovrà cambiare.
Scritto da emmezeta il 11/11/2011 alle 17:25
@lele: sei ferocemente contro la prospettiva di un governo tecnico perchè lo vedi come il fallimento della politica. Allora ti domando: se ci troviamo in questa situazione così drammatica non è forse respon- sabilità della politica? Se no di chi sarebbe? Sono d'accordo anch'io per un governo straordinario Monti.
Scritto da Ravani il 11/11/2011 alle 17:29
@Giuseppe: non sono un appassionato del “centro” o del “proporzionale”; osservo solo un fatto: chi guarda l’Italia dall’esterno (mercati e istituzioni), preso atto (con sollievo) della caduta del governo della destra, sta preferendo la nascita di un “innaturale”governo tecnico alla “naturale” alternanza con un governo di centrosinistra. Se così è, significa che l’alternativa che il PD (insieme ad IdV e Sel) rappresenta, non è giudicata credibile. Ma se in un sistema bipolare non vi è fisiologica alternanza tra i poli, ciò significa che quel bipolarismo ha fallito. Interroghiamoci sul perché.
Scritto da Mattia il 11/11/2011 alle 17:33
@Mafalda- grazie per il tuo richiamo alla "lettera ai bambini" del mio carissimo amico e compagno di lavoro Gianni Rodari. Consentimi però di ritenere una forzatura l'accostamento ad un futuro governo/Monti. E chi ti dice che ci crederemo più liberi ? Dovremmo convincerci tutti a rispettare gli ordini dell'Europa, quindi se mai ancora schiavi ma per colpa nostra.. Dovremo non solo sperare ma pretendere equità nei sacrifici. E che sopratutto paghino coloro che hanno sempre pagato poco o nulla
Scritto da A. Vaghi il 11/11/2011 alle 17:43
La politica non è stata sconfitta dalla (probabile) designazione di Mario Monti; era già stata retrocessa negli anni Novanta quando gli italiani anziché emendare i partiti, strumenti di democrazia e di partecipazione, dai loro innegabili difetti li hanno sostituiti con soggetti politici sorti intorno a dei leader a cui sono stati riconosciuti dei “carismi”, cioè dei doni naturali, che alla prova dei fatti si sono rivelati immaginari. La crisi economica è il risultato di una azione politica inadeguata e di una organizzazione pubblica che è ancora quella di impianto ottocentesco, costosa e inefficiente. Dopo quasi vent’anni siamo ritornati al punto di partenza, cioè ad una crisi profonda. Anche i “partitoidi” della sinistra sono delle caricature e lo stesso P.D. non è immune dal personalismo e dalla spettacolarizzazione della politica. La transizione è inconclusa e il vuoto lasciato dalla Democrazia Cristiana non è stato colmato, anzi il suo elettorato confluito in gran parte nella Lega e nel Polo della libertà è di nuovo in libera uscita. Ma il P.D. ancora una volta si illude di poter costituire l’alternativa solo per i demeriti dell’avversario: la situazione è ritornata fluida così da rendere verosimile l’evoluzione verso nuovi, imprevedibili assetti. Il Partito Democratico se vuole un futuro, e non limitarsi a vincere le prossime elezioni, deve ritornare alla sua originaria concezione di forza politica nuova capace di affrontare le sfide di un mondo globalizzato e interconnesso. Ma per superare le ossificate categorie di destra e di sinistra deve recidere i legami con la sinistra massimalista, quella radicale e quella populista che rappresentano una realtà che non c’è più. La presidenza Monti, oltre ad una necessità per l’emergenza, può essere l’occasione per rivisitare il sistema politico italiano; comunque è il segnale forte che c’è un Italia migliore che non è rappresentata nelle istituzioni.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 11/11/2011 alle 18:21
Vendola voterebbe probabilmente Monti ma Di Pietro no, non lo vota. E il Pd aveva fatto coalizione con lui. Mai più.
Scritto da Florence il 11/11/2011 alle 19:18
Tutto sta tornando in alto mare a sentire i telegiornali ma io scommetto che Monti ce la farà.
Scritto da Lorenzo il 11/11/2011 alle 20:20
Governo tecnico? Assolutamente si. Il governo politico ci ha messi nel precipizio. Al momento giusto vedremo.
Scritto da Aspesi il 11/11/2011 alle 21:17
Le difficoltà che Berlusconi mette tra le gambe di Monti sono solo tattica. Di Pietro sta sbagliando tutto.
Scritto da Fernando F. il 11/11/2011 alle 22:46
Caro Giuseppe, come faremmo se non ci fossi tu a dare il LA a queste interessanti discussioni? Ho diverse considerazioni. Io voterei a favore della persona, ma troverei difficoltà a votare in blocco le misure chieste dalla BCE. Esiste forse una sola strada per arrivare ad un medesimo obiettivo? Sono forse questi percorsi ciò che distingue ancora una vocazione destra o sinistra? La legge elettorale vigente ci ha tolto la possibilità di scegliere le persone che devono lavorare nel nostro interesse e rappresentarci. In questi momenti si sentono dichiarazioni di voto individuali o di piccoli gruppi, slegate dalla linea del gruppo di appartenenza. @Roberto Molinari auspica un passo indietro per i partiti ma subito dopo chiede che PD e PDL appoggino il governo. Se passo indietro deve essere, che lo sia. I partiti formino un gruppo parlamentare unico e lascino libertà di voto a ognuno dei 'nominati'. Nè traditi nè traditori, nè salvatori della Patria. Qui è il momento di assumersi responsabilità individuali: ve la immaginate la seguente campagna elettorale dove uno sarà traditore del partito e salvatore della Patria o viceversa o altre possibili combinazioni? Doppio salvatore, doppio traditore, e se poi aggiungiamo anche il fattore dell'alleanza elettorale, le combinazioni aumentano in modo esponenziale. Non ditemi che non sarà così, perchè conosciamo i nostri 'polli'. L'unico dubbio che ho è che i 'nominati' senza un pescepilota possa non essere in grado di riconoscere il bene pubblico. Mah. Lo spunto di @Roberto è interessante: avvicinandosi a una repubblica presidenziale potremmo confrontarci sul ruolo dei partiti in epoca post-ideologica, se i partiti (o la coalizione) siano ormai solo ottime macchine di raccolta di consenso elettorale e resti al candidato leader di turno la responsabilità di elaborare il programma di governo insieme a pochi collaboratori.
Scritto da Nicoletta il 11/11/2011 alle 23:00
@Camillo Massimo Fiori scrive che "La presidenza Monti..... è il segnale forte che c’è un Italia migliore che non è rappresentata nelle istituzioni". Parole d'oro che sottoscrivo in pieno.
Scritto da Bianchi Carlo il 11/11/2011 alle 23:17
@Mattia Se facciamo partire la caccia al colpevole di questa situazione non finiremo mai. Alle tue considerazioni io potrei aggiungere che parte di responsabilità è dei cinici meccanismi di guadagno ad ogni costo degli hedge funds (vai a vederti la svalutazione della lira del '92), o dei governi dagli anni '80 e successivi, e via così. Stiamo certi che l'argomento della colpa sarà affrontato nei prossimi anni con dovizia di dibattiti e pubblicazioni. La verità è, in primis, che gli individui e gli stati NON possono continuare a lungo a spendere più di quello che guadagnano. E questo a prescindere che essi, individui o governi, siano di destra o di sinistra. Anche qui però la realtà è composita: esiste infatti una doppia identità degli Italiani: risparmiatori dei soldi famigliari e spendaccioni (per non dire spreconi e profittatori) dei soldi comuni. Che tutto questo derivi da una assenza di educazione civica? --------------------------
Scritto da Nicoletta il 11/11/2011 alle 23:30
Caro Adamoli, le mie perplessità sono a monte: al di là del “mattarellum” o del “porcellum”, il problema sono le candidature per cooptazione. Quali sono i meriti di Gori? Quanti sono i Gori – noti e meno noti – che non verranno mai “pescati”? Stesse riserve le provai nei confronti di Calearo e, in misura minore, di Colaninno junior. (Sia chiaro, non sto equiparando i due). Anzi, paradossalmente, almeno quella di Calearo era una candidatura che, in quel momento, voleva rappresentare gli imprenditori del nord-est. Ma Gori, che a cinquant’anni di età si sveglia e decide di occuparsi del “bene comune”, cosa ci rappresenta? Sono i soliti abbagli del centrosinistra, sempre in cerca dei cosiddetti “enfant prodige” (mica tanto enfant e mica tanto prodige) che giocano nel giardino del vicino.
Scritto da Mafalda il 12/11/2011 alle 00:13
Caro @A. Vaghi, la logica che sta dietro l’emergenza si concretizza nella massima “sporchi, maledetti e subito”. La missione del Governo Monti non è fare equità. In altri termini, si mettono in soffitta le riforme strutturali, quelle di cui necessita il nostro Paese perché ci sia effettivamente equità fiscale e contestuale lotta all’evasione, equa (re)distribuzione delle risorse e garanzie minime di vita quali lavoro, casa, salute, ecc. Se fossimo in Inghilterra, fra queste garanzie minime sarebbe inclusa anche la “felicità” (Cameron, al pari del Re del Bhutan, attraverso un sondaggio, si è appena informato circa la felicità degli inglesi, al fine di misurare la “felicità interna lorda”, che diventerà la base per progettare le politiche). Viene da sé che il Governo Monti, nella prospettiva della sua breve vita, imporrà sacrifici sempre ai soliti. Come si fa a progettare una patrimoniale se non si contrasta l’evasione fiscale, vera piaga, al pari della mafia e della mala-politica, del nostro Paese? I catasti sono aggiornati? Vogliamo mettere in cassa integrazione i dipendenti pubblici, quando Lombardo, in virtù dell’autonomia regionale siciliana, ne ha appena assunti 40mila?
Scritto da Mafalda il 12/11/2011 alle 00:24
Sono convinto che una democrazia di sana e robusta costituzione risolve le proprie crisi con il ricorso alle urne, se invece le risolve con altre soluzioni significa che la costituzione è mediocre e la patologia è in stato avanzato. Perciò – nella crisi attuale - sono sempre stato propenso alle elezioni politiche. La impraticabilità delle elezioni politiche, sintomo della grave malattia cronica della democrazia italiana, è causata in primo luogo dalla incapacità del centro sinistra di costruire – nella sua opposizione al governo Berlusconi – una alternativa credibile: un leader, un'alleanza, un programma. Preso atto che la democrazia italiana è anomala rispetto alle democrazie europee, la soluzione di un governo “tecnico” pare essere l'unica alternativa praticabile.
Scritto da ulderico monti il 12/11/2011 alle 06:53
Come ogni scelta obbligata, la costituzione del governo Monti è una non-scelta. Così come l’unica alternativa possibile, le elezioni anticipate, si dimostra una non alternativa, perché formalmente attribuisce agli elettori la responsabilità di scegliere la futura maggioranza politica, lasciando in realtà agli attuali organismi dirigenti di ciascun partito il controllo assoluto sulle candidature e sulla futura rappresentanza istituzionale. Personalmente, come cittadino ed elettore non posso esprimermi né a favore, né contro il governo Monti, ma limitarmi a subire la costituzione di un governo di transizione senza alcun entusiasmo e con la piena consapevolezza che si tratta di un governo a termine, il cui programma non prevede alcuna concreta riforma. Si parla di governo tecnico, ma i provvedimenti che Monti dovrà adottare (nuove tasse, taglio delle pensioni, licenziamenti facili, maggiore flessibilità sul lavoro, riduzione del welfare, ecc.) sono in perfetta sintonia con quella che, in altre condizioni, definiremmo una “politica di destra”, ma che oggi trova legittimazione ne gli imperativi della BCE e dell’Unione Europea. La caduta del governo Berlusconi è oggi l’unica nota politica positiva. Per il resto non c’è da farsi troppe illusioni e, soprattutto, occorre che nei prossimi mesi il centrosinistra stia ben attento alla propria coesione interna e non si lasci prendere troppo la mano nell’avvallare e legittimare sacrifici che finiranno per colpire sempre gli stessi, incrementando il divario sociale tra ricchi e poveri e lasciando immutate le sperequazioni endemiche presenti nel Paese.
Scritto da Leonardo C. il 12/11/2011 alle 10:25
Tre mesi di paralisi elettorale sarebbero mortali per l'economia italiana. Non capisco più Susanna Camusso.
Scritto da Luigi Pandolfi il 12/11/2011 alle 10:30
Chi specula sperando in qualche voto in più nelle urne mi fa pensare a due cose: che considera gli italiani dei cretini senza senno ed all'irresponsabilità. Mesi fa volevo votare. Oggi non si può. Soluzione obbligata, certo. Utile a far decantare. Sono venuti al pettine parecchi nodi: il leaderismo, la rappresentanza, la mancata "manutenzione" delle istituzioni,i nodi sulla giustizia, le disparità sui diritti di lavoro ecc. Ci salverà il nostro potenziale, enorme, ancora inespresso. Va liberato.
Scritto da FrancescoG. il 12/11/2011 alle 10:50
La preoccupazione manifestata negli ultimi commenti (@Mafalda, @Leonardo C.) che il probabile governo Monti non sarà in grado di realizzare le riforme eque di cui abbiamo bisogno è fondata. Esiste però una controprova a suo vantaggio. I governi politici hanno fatto anche di peggio, compreso il governo Prodi (2006-2008) ed escludendo solo in buona parte il governo di centrosinistra 1996-2001 (Prodi-D’Alema-Amato). L’entusiasmo verso il governo nascituro (speriamo) è sciocco ma il realismo politico è una qualità indispensabile. Fino a giugno, quando il Pd vacillava fra due ipotesi diverse, ero per le elezioni anticipate. Ora siamo privi di reale alternativa. La scelta è obbligata (@Lenardo C, @Ulderico Monti, @FrancescoG). La tentazione di Pdl e Lega di scaricare sulle elezioni anticipate malumori, divisioni interne, rancori personali, è scriteriata, immatura, incosciente. In questo esercizio di estremismo irresponsabile il vertice è toccato ancora dalla Lega. Se l’esperienza di un governo di emergenza servisse per rompere l’asse B&B, sarebbe un asset in più per l’Italia. Certo, molte considerazioni amare sulla insufficiente credibilità politica del Pd sono largamente motivate. Nell'ultimo periodo però Bersani ha dimostrato la capacità di farsi carico dei problemi italiani con intelligenza e lungimiranza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2011 alle 11:11
Mi ritrovo completamente nell'ultimo intervento di @Adamoli. Per i guai del Pd credo sia necessario riflettere sulle cose che dice sempre @Camillo Massimo Fiori.
Scritto da Giovani Costa il 12/11/2011 alle 11:27
Concordo con il tuo giudizio sui governi "poitici" e con il tuo giudizio su Bersani. Sottoscrivo anche la considerazione circa l'indispensabilità del realismo politico, purché in ogni momento sia praticato con atteggiamento critico, senza cioè un'eccessiva accondiscendenza verso gli idolatri del mercato.
Scritto da Leonardo C. il 12/11/2011 alle 12:41
Caro Giuseppe al tuo commento delle ore 11.11 aggiungerei la estrema pericolosità del tentativo di andare alle elezioni subito. Una eventuale bocciatura parlamentare di Mario Monti mi pare costringerebbe il Presidende della Repubblica a sciogliere le Camere, indire le elezione e PREGARE il governo Berlusconi di rimanere in carica per gli affari correnti. Coi mercati ed una economia allo sbando e con Berlusconi/Maroni e soci che fanno il bello ed il brutto tempo in campagna elettorale.E' così?
Scritto da A. Vaghi il 12/11/2011 alle 12:56
Caro @Vaghi, secondo me sarebbe proprio così. Se questo scenario si avverasse sarebbe la bancarotta. So però che all'ultimo momento l'Italia sa reagire. Siamo populisti e un poco indifferenti ma non stupidi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2011 alle 13:07
Da quel che dicono i giornali il problema è la Lega. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano quei Pd che di fatto l'hanno sempre coccolata.
Scritto da Valceresio il 12/11/2011 alle 15:18
Da quel che si vede in queste ore Berlusconi si sta comportando in modo saggio accompagnando il centrodestra verso lo sbocco meno traumatico possibile. Più saggio lui di Bossi o di quel pauroso di Maroni.
Scritto da Uslenghi il 12/11/2011 alle 16:25
Il fallimento più clamoroso è di Tremonti. Il ministro più potente che teneva in pugno l'economia, che aveva l'appoggio incondizionato di Bossi, che faceva tremare il premier, sta uscendo di scena nel peggior modo possibile. E' il simbolo della debacle del governo.
Scritto da Bortoluzzi il 12/11/2011 alle 17:01
La legge di stabilità è passata alla Camera. Le dimissioni del premier chiuderanno una fase drammatica per l'Italia. Auguri a Monti che avrà un compito quasi proibitivo.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 12/11/2011 alle 17:45
Caro @Valceresio perchè non ci decidiamo a guardare avanti ? Certo nel PD c'è chi ha coccolato la Lega, chi ha coccolato Bertinotti e compagnia, chi ha coccolato e coccola Casini e chi Di Pietro, e chi .... e chi... Ma non è proprio possibile che ci coccoliamo prima di tutto tra di noi ?
Scritto da A. Vaghi il 12/11/2011 alle 17:54
Non siamo ancora sicuri che il “civil servant” Mario Monti riesca a farcela e già si accampano distinguo, critiche, riserve. Non è eletto dal popolo, si dice, ma anche il Presidente della Repubblica non lo è, eppure dobbiamo alla sua determinazione, al suo senso dello Stato se il Governo responsabile di questo disastro finalmente se ne va. Si prevede che il nuovo Presidente del Consiglio imporrà sacrifici a tutti; ciò è verosimile perché le riforme necessarie non sono state fatte né dalla destra né dalla sinistra. Tutta la classe politica, sia pure in misura differente, porta le sue responsabilità; per cui mancano le condizioni per delle politiche di equità che devono riguardare sia i diritti ma anche i doveri. Non c’è solo l’avidità e l’evasione fiscale dei ricchi, ma anche i particolarismi delle persone arroccate intorno ai loro piccoli interessi; c’è il corporativismo dei ceti medi che non vogliono perdere i loro privilegi; in una parola c’è un’Italia da rifare, compito che non può essere messo sulle spalle del solo Mario Monti. La logica del neo-liberismo non può essere spazzata via in un attimo e ci vuole comunque la concertazione di tutti gli Stati; intanto però dobbiamo difenderci dai mercati che stanno polverizzando i nostri risparmi, penalizzando le nostre industrie, distruggendo lo Stato di sicurezza sociale, creando disoccupazione. Insicurezza, incertezza, paura per il futuro. Ben vengano i “tecnici”, gli unici a godere della fiducia dei governi europei ed occidentali: lasciamo loro il tempo necessario per uscire dall’emergenza. Non possiamo neppure gioire se, finalmente, Berlusconi esce di scena (dalla porta di servizio) e il “berlusconismo” si sfalda nelle risse e nella confusione, mentre la Lega (altro che carisma e fiuto politico) non riesce più ad intercettare i bisogni veri della gente: il lavoro per giovani e adulti conta di più delle pensioni di anzianità che non ci sono da nessuna parte. Nella vicenda Bersani ha giocato un ruolo di grande responsabilità anteponendo gli interessi del Paese alla prospettiva di una sua possibile vittoria a breve, ciò dimostra che il Partito Democratico, se vuole essere il fulcro dell’alternativa, deve prendere le distanze da una sinistra corporativa che ragione come se fossimo nella società fordista invece che in un mondo globale e interconnesso. Collaborare si può, ma non si possono stringere alleanze con chi è sempre in disaccordo su tutto. Il Governo Monti, se riuscirà a decollare, può essere un’occasione di revisione di tutto il sistema politico, a cominciare dalla legge elettorale.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 12/11/2011 alle 18:36
Corre il veleno fra le varie fazioni del Pdl. E' probabile che ci saranno delle durissime lotte interne e c'è da augurarsi che non mettano a repentaglio l'unico tentativo serio di salvare l'Italia che è quello del prof. Monti.
Scritto da Il pirata il 12/11/2011 alle 18:45
Ci tengo a dire, in queste ore difficili e convulse, che condivido nella sostanza tutto l'intervento di @Camillo Massimo Fiori. Tuttavia sarei lieto di ospitare anche opinioni di segno diverso per un confronto serrato e sincero fra i lettori, una parte dei quali non hanno molta simpatia per il centrosinistra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2011 alle 18:52
@A.Vaghi, comprendo il suo invito ma io non sono del Pd. Potrei votarlo ma qui mi fermo. Seguo il blog perchè mi piace come Adamoli lo ha impostato e lo gestisce.
Scritto da Valceresio il 12/11/2011 alle 19:45
Secondo la Lega, l'euro è stato ed è un grande inganno. Straccerò la tessera se il Pd tenterà in futuro un accordo con Bossi o Maroni e non voterò più nessun deputato che abbia strizzato o strizzi l'occhio a questi personaggi.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 12/11/2011 alle 20:31
Il nostro sembra stia lasciando proprio in questo momento. Chi ci racconterà le barzellette, ora? Piuttosto, io sono preoccupata per la sorte delle quote rosa uscenti. Cosa faranno ora la Gelmini, la Carfagna, la Santanchè, la Prestigiacomo e la Yespica? No, no, che dico, la Yespica, non è ministro, né sottosegretario. Silvio l’aveva semplicemente “individuata” per il ruolo di moglie (“Se non fossi già sposato, ti sposerei”, disse. E la moglie Veronica, il giorno seguente, scrisse una lettera pubblica a “la Repubblica”). Cosa farà la Brambilla, conosciuta come quella delle “autoreggenti esibite” (per pudore, non scrivo per cosa era nota la Carfagna). E la Gelmini? Spero dismetta questa pettinatura castigata e torni ad essere carina come quando era consigliere regionale lombardo (Tinto Brass disse infatti che la Gelmini era più sexy della Carfagna …). Va beh, staremo a vedere le nuove quote rosa. @Francesco G., ho postato per te un ameno commento nel post precedente.
Scritto da Mafalda il 12/11/2011 alle 20:47
Che delusione! Formigoni (che diverse volte ho difeso su questo blog), proprio Formigoni, il pupillo di monsignor Giussani, di don Carrón e del cardinale Scola, che mostra ai cittadini le corna ed il dito medio. Questo inelegante gesto – che poco si addice ad un governatore regionale – non era prerogativa esclusiva di Bossi?
Scritto da Mafalda il 12/11/2011 alle 21:25
Non so cosa pensare del governo totalmente tecnico. Caro Giuseppe, tu cosa ne dici, non sarebbe meglio un governo con dentro anche qualche politico dei due schieramenti, anzi dei tre schieramenti considerando il terzo polo?
Scritto da Nicola il 12/11/2011 alle 21:47
@Mafalda, piantala. Sei una di quelle che, fino a ieri, diceva che l' On. Luppi, cameriere di Formigoni, non era poi così male, anzi....... Vergognatevi, ora tutti ad infierire, ieri mille distinguo.
Scritto da Aspide il 12/11/2011 alle 21:59
Intanto oggo ce ne siamo liberati, domani vedremo.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 12/11/2011 alle 23:00
@Aspide, non so chi sia Luppi. Forse è un tuo amico della birreria ... Io, su questo blog, ho spesso parlato bene di Lupi (il Vice Presidente della Camera), così come del suo amico Formigoni (ad eccezione di quando fa il cattolico integralista oppure rivolge le corna ed il bossiano dito medio agli italiani). L’Uppi, invece, è l’Unione Piccoli Proprietari Immobiliari. L’Upi, infine, è l’Unione Province Italiane.
Scritto da Mafalda il 12/11/2011 alle 23:29
Domani è un altro giorno. Ci sarà tempo per commenti, ragionamenti, distinguo, recriminazioni. Ora è tempo di festeggiare. L'abbiamo sperato tanto questo momento! La verità è che ci siamo arrivati talmente esausti (e nemmeno tanto per merito nostro) che fatichiamo a rendercene conto e gioire. E' come aver vinto alla lotteria, l'incredulità prevale sulla gioia ...ma rendiamocene conto e festeggiamo questa Liberazione. Poi si sa, i poveri resteranno poveri e i ricchi diverranno più ricchi, cane non mangia cane, la Casta salva sé stessa e quelli in Parlamento pur di finire la legislatura voterebbero oltre a Monti anche uno scimpanzé. Non sarà certo un governo tecnico a porre fine alle disuguaglianze come nemmeno la rabbia gridata in piazza. Ma ora è tempo di festeggiare, magari ci riesce di tornare ad essere una nazione civile, con tutte le disuguaglianze e le contraddizioni che volete, però civile, sarebbe già un bel primo passo.
Scritto da Maria Rossa il 13/11/2011 alle 01:49
Oggi arriva il bello. L'avventura di Monti sarà di straordinaria difficoltà. L'aspettano dei marosi micidiali. Primo fra tutti il recupero della dignità della nazione. E il rifiuto di interventi paternalisti, egocentrici e spropositati come quello di Sarkosy. Che non si permetta di festeggiare un bel niente e pensi ai cavoli suoi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/11/2011 alle 11:05
In questi giorni mi sono scontrato duramente con persone che vedono Monti solo come una minaccia: che pensa solo ai propri affari e non all'Italia, che è il paladino della Bce, che facendo parte della commissione trilaterale è come se fosse un illluminato del nuovo ordine mondiale. Vedo che in Italia sta accadendo la stessa cosa in modo parallelo alla grecia con un altro economista come Papademos e forse qualche dubbio ce l'ho anche io, ma mi chiedo quale potrebbe essere un'altra soluzine?
Scritto da Davide O. il 13/11/2011 alle 23:42
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