Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/11/2011 alle 09:39

 

 
Sarà molto difficile per Formigoni conquistare la candidatura a premier del centrodestra alle prossime elezioni ma penso che in ogni caso sbarcherà a Roma. La conseguenza saranno le elezioni anticipate in Regione.
Un errore grave portare 10 milioni di abitanti al voto anzitempo per inseguire un’ambizione personale, però con un rovescio della medaglia positivo. Dopo 17 anni a Milano, (prima vittoria 1995), Formigoni ha perso entusiasmo e forza innovativa. Urge il ricambio.
E’ facile immaginare che si aprirà un braccio di ferro durissimo fra Lega e Pdl per sostituirlo. Potrebbe essere il fattore decisivo per cementare o seppellire la loro alleanza alle elezioni generali.
Anche per il centrosinistra le coalizioni di Roma e Milano si intrecceranno. Fare previsioni ora sarebbe però un esercizio astratto e inutile.
Mi sento invece di dire un’altra cosa. Il sistema elettorale per la Regione è buono nel suo impianto, ma una legge regionale di modifica è necessaria e va messa in cantiere subito.
Le correzioni sono almeno tre: eliminare il cosiddetto listino del presidente con ben 16 consiglieri su 80 non scelti dagli elettori (caso Nicole Minetti); introdurre la norma che rende non candidabile il presidente dopo due legislature (10 anni); prevedere un soglia minima di rappresentanza femminile.
Sento già l’obiezione: è troppo presto per parlare di questi problemi. No, assolutamente no. Il Pd ha già presentato un progetto di legge elettorale ma se non c’è una pressione dell’opinione pubblica voteremo ancora con il sistema in vigore.

  

Commenti dei lettori: 46 commenti -
Eternizzare ai vertici di un'istituzione una personalità, per quanto di valore essa sia, non è mai una buona cosa per il corretto funzionamento della democrazia. L'attuale congiuntura sta rimettendo in movimento un quadro politico-istituzionale meritevole di profonde correzioni. Quelle indicate sembrano buone e opportune per la Lombardia anche se "il celeste" farebbe bene a restare al suo posto fino alla scadenza del mandato. Il consenso ottenuto lo impone. Non faccia il Reguzzoni....
Scritto da cesare chiericati il 20/11/2011 alle 10:18
Scusa Giuseppe, ma la legge elettorale per il consiglio regionale non deve essere uguale in tutte le Regioni?
Scritto da Pd Pavia il 20/11/2011 alle 10:31
Caro @Cesare, mi permetto di chiamarti in modo confidenziale conoscendoti e stimandoti da molto tempo pur votando diversamente. Non mettere sullo stesso piano Formigoni e Reguzzoni. Da cento a uno. Non ho mai vsto uno borioso. arrogante e cacciaballe come questo leghista.
Scritto da Franca il 20/11/2011 alle 10:40
Piuttosto che tenerci Formigoni fino al completamento del ventennio e magari oltre, meglio le elezioni anticipate anche in Lombardia.
Scritto da Caravati Piero il 20/11/2011 alle 11:27
Caro @Pd di Pavia, la legge costituzionale 1/1999 assegna alle Regione "il sistema d'elezione ....nei limiti dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica". Già sul finire dell'ultima legislatura, dopo lo "Statuto d'Autonomia" e il "Regolamento Generale", stavamo elaborando la nuova legge elettorale sulla quale c'è stato però un veto della maggioranza politica.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2011 alle 12:17
Cara@Franca, non intendevo certo paragonare i due: conosco Roberto da quando eravamo ragazzi, si tratta di un uomo di prima qualità culturale e umana, con qualche furbizia politica di troppo al suo attivo. L'altro è solo un opportunista che disse di andare a Roma, tradendo i suoi elettori, per salvare Malpensa. I risultati li conosciamo. Appunto per questo Formigoni resti al suo posto fino a fine mandato, l'ultimo.
Scritto da cesare chiericati il 20/11/2011 alle 12:19
Urge il ricambio? Con chi? se con uno della Lega mi tengo stretto Formigoni, tanto non ce la farà a sostituire Berlusconi che gli preferirà Alfano.
Scritto da Albertone da Giussano il 20/11/2011 alle 13:31
Se Formigoni si candida viene eletto con qualsiasi sistema elettorale: preferenze, collegio uninominale, lista fatta dai partiti. Ma se il Pdl perde perché dovrebbe stare a Roma? Potrebbe otare per Milano come ha fatto nel 2006 e nel 2008. Dico male?
Scritto da Il pirata il 20/11/2011 alle 14:59
Caro @Cesare, grazie della replica. Tu dici che Formigoni dovrebbe stare a Milano "fino a fine mandato, l'ultimo". E poi cosa farebbe? Non mi sembra giusto che un uomo con la sua esperienza e qualità esca dalle istituzioni.
Scritto da Franca il 20/11/2011 alle 15:04
Sottoscrivo quanto hai esposto ed anche i due interventi di @cesare chiericati. Però un dubbio mi sorge: siamo proprio scuri che l’ineffabile “Celeste” sia una risorsa per la nostra Regione? Quanto si è speso per opporsi alle vergognose inclusioni nel ‘Listino’? Quanto è inconsapevole delle nefandezze delle firme false per la presentazione della sua lista? Quale l’impegno per addomesticare un responso giudiziario in suo favore? Non prova un senso di vergogna di fronte a tante acclarate verità di cittadini a cui è stata scippata una firma, senza la quale la sua lista sarebbe stata esclusa dalla competizione elettorale? Ma si sa ,“Bruto è un Uomo Onore”. Teniamocelo, perché, probabilmente, al peggio non c’è mai fine.
Scritto da Angelo Eberli il 20/11/2011 alle 15:24
Se potessi mi libererei di Formigoni subito a qualunque costo. La sua presidenza è stata deleteria, clientelare, ha portato ben poco di buono nella sanità e negli altri campi.
Scritto da Osvaldo il 20/11/2011 alle 15:32
Formigoni è stato il miglior Presidente possibile che abbia potuto produrre il centrodestra nell’ultimo ventennio in Lombardia. E Adamoli lo sa bene. Certamente non è paragonabile ai nomi leghisti che circolano puntualmente per la carica di governatore: Castelli e Maroni. Il primo è improponibile, il secondo non possiede il bagaglio umano di Formigoni (qualità che evidenzia anche @Cesare Chiericati) che gli deriva dal suo essere stato uomo di fede prima che uomo politico. Cioè, Formigoni ha mosso i suoi primi passi in Gioventù Studentesca/Comunione e Liberazione per poi fondare il Movimento Popolare, che aveva natura politica. Altri, ahimè, fanno il percorso inverso: prima individuano un “luogo” ove collocare i propri interessi (PdL, Compagnia delle Opere) e poi, per spirito di gruppo o emulazione, scoprono che c’è un Dio ed iniziano a pregare. Se Formigoni dovesse lasciare, va da sé che il suo delfino Cattaneo dovrà rimboccarsi le maniche per sostituirlo. Ha ragione anche @Albertone da Giussano: Alfano è il prediletto di Berlusconi e non pochi saranno gli ostacoli sul cammino romano di Formigoni. E un Mario Monti che opinione può avere ora di un Formigoni che non si è mai smarcato da Berlusconi, anche quando la falla era enorme e il Transatlantico stava portando a picco tutti? Secondo me non gode di buona opinione (anche per i motivi che sottolinea @Angelo Eberli). Ed è per questo che se vorrà rientrare nel parterre romano, dovrà farlo dalla finestra, magari spinto da qualche amico porporato.
Scritto da Mafalda il 20/11/2011 alle 15:36
Dimenticavo. In tema di Regione, Monti ha avocato a sè la delega agli Affari Regionali, ottenendo il consenso di Vasco Errani, che ha inteso questa decisione un punto di partenza per un mutamento delle relazioni fra Regioni e Governo, al fine di affrontare temi spinosi quali, ad esempio, il trasporto pubblico locale (che ha subito, negli ultimi due anni, tagli drastici), la costituzione di un nuovo “patto per la salute”, la gestione dei fondi europei, ecc. Caro Adamoli, cosa ne pensa? Non è una forzatura? O una bolla di sapone, foriera di lungaggini burocratiche?
Scritto da Mafalda il 20/11/2011 alle 15:59
Credo che sia evidente a tutti che ciò che di buono Formigoni poteva dare alla Lombardia l’ha dato, ora stiamo entrando nella fase di coma e nella patologia. La crisi economica ha messo in crisi il modello sanitario basato sulla concorrenza pubblico-privato (non parlatemi di sussidiarietà che qui non c’entra niente) e ormai siamo alla gestione del potere (affare San Raffaele docet). (prosegue)
Scritto da Lele il 20/11/2011 alle 16:43
Io credo che ci si debba preparare e, come mi ha convinto un amico, rilancio le primarie oltre che per la scelta del Presidente anche per i candidati in lista. Questo perché una delle patologie delle preferenze è il clientelismo, che però può essere attivato (per costo ed opportunità) solo in occasione del voto ufficiale. Ritengo che sottoporre a primarie anche la selezione dei candidati da mettere in lista sarebbe un modo per rendere più limpide e democratiche le selezioni dei candidati.
Scritto da Lele il 20/11/2011 alle 16:44
@Angelo Eberli - La mia critica a Formigoni va al di là dei fatti che tu enumeri. I primi anni della sua presidenza hanno visto delle forti innovazioni, discutibili ma innegabili, anche nell’organizzazione interna. Poi si è assuefatto all’ordinaria amministrazione. Troppo centralismo in sanità. Sussidiarietà più predicata che praticata. Parecchi insuccessi in politica industriale, fra cui spicca il fallimento del progetto di Arese (ex Alfa Romeo). E potrei continuare. Insomma, il mio non è un giudizio negativo per tutta la sua permanenza in carica. Piuttosto una presidenza in chiaro-scuro che ormai è giunta al termine.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2011 alle 18:39
@Mafalda - In effetti non ho capito perché il premier ha mantenuto la delega agli Affari Regionali, oltre a quelle opportune del ministero dell’Economia (ex Tremonti). Un motivo ci sarà certamente, ma il timore che non arrivi a tutto con tempestività è fondato. Avendo in squadra Piero Giarda, pensavo che il rapporto con le Autonomie Locali sarebbe stato attribuito a lui che è un vero esperto in materia di finanze regionali e di fondi europei.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2011 alle 18:42
Insisti sempre molto sulla rappresentanza delle donne e hai più volte spiegato il perchè. Io però non ci credo molto. Se ci sono donne capaci riescono ad emergere anche senza norme di favore.
Scritto da Elisabetta C. il 20/11/2011 alle 18:55
Il limite delle due legislature per Formigoni dovevi metterle nello Statuto come voleva la Lega. Se c'è ancora buona parte della colpa è tua.
Scritto da Bossiano doc il 20/11/2011 alle 20:21
@Lele, sono in linea con te: primarie per il candidato presidente e anche per i candidati consiglieri.
Scritto da Luca C. il 20/11/2011 alle 20:32
Sei quasi un formigoniano sotto mentite spoglie.
Scritto da Maurizio il 20/11/2011 alle 21:06
Ho sentito Vendola da Fazio 10 minuti fa. Ha dichiarato che in Italia non c'è solo un debito finanziario ma anche un debito sociale e un debito ecologico. Come fai a non essere d'accordo?
Scritto da Pietro (di sinistra) il 20/11/2011 alle 21:24
@Lele e @Luca C. - Sulle primarie per il presidente della Regione concordo, sulle primarie per i candidati consiglieri sono molto perplesso. Alla fine preferirei una consultazione seria dei circoli e degli ambienti sociali più vicini al Pd. Il problema delle liste per i consiglieri è che siano liste aperte e non liste con i vincitori già decisi, altrimenti le preferenze diventano una burla. Tu, Lele, hai seguito ben da vicino due campagne elettorali. Ti pare che i nomi dei vincitori fossero già incisi sul marmo?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2011 alle 22:22
@Pietro (di sinistra) - Certo che sottoscrivo le parole di Vendola sui tre debiti: finanziario, sociale ed ecologico. Probabilmente però non saremmo d’accordo sulle ricette politiche da proporre per colmarli. Questo è un problema serio, anzi, il problema più serio di tutto il centrosinistra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/11/2011 alle 22:24
@Angelo Eberli ti ha convinto la replica di Adamoli? Su Formigoni mi sembri molto più duro di lui. Io sono incerta. Per esempio @Mafalda mi pare troppo benevola.
Scritto da Bernasconi Luisa il 20/11/2011 alle 22:35
Stasera sono in vena di domande. Ne ho una per @Adamoli. Su un altro blog qualcuno si è chiesto perché @Filippo Valmaggia non scrive più su questo blog. Lo hai messo alla porta? Valmaggia dice che non è vero.
Scritto da Bernasconi Luisa il 20/11/2011 alle 22:38
Il mio pensiero non è rivolto alla Lombardia ma ad altre regioni, ma dico pure che se lo facciamo male non fa, è un modo diverso di apporcciarsi alle elezioni. Devo dire che nelle due campagne elettorali che ho seguito tra Margherita e DS non ho avuto la benché minima sensazione di commercio di voti, lo stesso non posso dire per altri. Però ho visto, in alcuni casi, una "subalternità" dei candidati alle organizzazioni che dirigono consenso, è necessario rafforzare il partito.
Scritto da Lele il 20/11/2011 alle 22:50
Sono d'accordissimo...senza se e senza ma!
Scritto da Tino Rossi il 21/11/2011 alle 00:15
@Bernasconi Luisa - Ho già risposto qualche settimana fa ad una domanda di questo tipo. Con @Filippo Valmaggia ho sempre avuto un buon rapporto personale e una profonda diversità culturale e politica. Non è cambiato niente, non l'ho messo alla porta e non gli ho mai censurato un commento (come a nessun altro). Se non scrive più sarà semplicemente perchè non gli piacciono gli argomenti che propongo o il modo che li tratto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/11/2011 alle 07:25
Mi permetto di aggiungere un altro spunto. Io credo sia importante rafforzare il candidato presidente, per farlo credo che anche i candidati nel proporzionale debbano essere a lui legati e condividerne il progetto di governo che deve essere presentato contestualmente alla candidatura alle primarie altrimenti, come è accaduto, il candidato appare come una “figurina” scelta a rappresentare scelte fatte da altri. Quindi Primarie per il Presidente della Regione, con un programma già definito e aggiungo con già la lista dei candidati al proporzionale che lo sosterranno e che condividono il suo progetto e la sua linea politica, che ne dite?
Scritto da Lele il 21/11/2011 alle 09:44
Compagnia Delle Opere si è opposta all'opzione di Formigoni per Roma dopo le elezioni del 2006 e del 2008 e si opporrà ancora. Ecco un buon motivo per non opporsi noi alla sua andata a Roma.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 21/11/2011 alle 11:13
La sanità lombarda è buona con delle eccellenze come afferma Formigoni. Ma era all'avanguardia anche prima, anzi era addirittura meglio in rapporto alle altre Regioni. L'apertura sbracata al privato profit è stata un disastro anche in termini di moralità ed etica.
Scritto da Osvaldo il 21/11/2011 alle 11:18
Formigoni ha fatto il suo tempo, a casa e basta.
Scritto da Giuseppe il 21/11/2011 alle 11:41
@ Bernasconi Luisa. Nel mio primo commento mi sono limitato a porre delle domande. La mia sconsolata conclusione era "teniamocelo, al peggio non c'è mai fine". Con questo spero di aver soddisfatto la tua curiosità. E spero accetti che a mia volta ti ponga una domanda: nessuno ti ha mai spiegato che il nome va anteposto al cognome?
Scritto da Angelo Eberli il 21/11/2011 alle 12:40
Gentile Adamoli, Se penso che lei era a un passo dall'approvazione anche della legge elettorale, oltre che dello Statuto e del Regolamento, mi viene un sussulto di malinconia istituzionale. Un'occasione sprecata in questo modo è un peccato mortale. Insipienza e stupidità.
Scritto da Dirigente regionale il 21/11/2011 alle 12:52
Nello scenario post-Monti, Roberto Formigoni sarebbe l'uomo giusto per un rilancio del PdL quale fulcro di un rinnovato centrodestra, moderato e liberista, che faccia a meno dell'ingombrante e condizionante alleanza con la Lega. Il problema di Formigoni, però, rimane il fattore "B", nel senso che per lui non ci sufficiente spazio di manovra fino a quando Berlusconi manterrà la leadership del PdL e l'asse privilegiato con Bossi. Sulla nuova legge elettorale regionale concordo con Giuseppe, sia sui contenuti della sua proposta, sia sui tempi. Passi votare in Lombardia prima della scadenza della legislatura, ma è impensabile farlo con la medesima legge elettorale, che dal ’95 ad oggi ha consentito di candidare lo stesso Presidente per la terza volta consecutiva, di garantire una quota di nominati e di veder sempre più ridimensionata la presenza di donne in Consiglio Regionale.
Scritto da Leonardo C. il 21/11/2011 alle 13:08
Sul Corriere di oggi, Angelo Panebianco pubblica un articolo dal significativo titolo “Il rimontaggio dei partiti”, in cui esprime opinioni che condivido. Egli afferma che il governo di Mario Monti ha due funzioni, una manifesta, l'altra latente. La prima, com'è evidente, è l'emergenza da affrontare con provvedimenti d'urto che i partiti politici non sono stati capaci di prendere. La seconda funzione, latente e non necessariamente volontaria, è di “offrire alla politica la possibilità di scomporsi e ricomporsi su nuove basi. Sarebbe questa la ragione per cui in Spagna s'è andati al voto e in Italia no: in Spagna la posta in palio era solo il governo, in Italia è la conformazione del sistema politico nel suo insieme”. Angelo Panebianco conclude con un importante giudizio, che condivido, sulla rivoluzione di fatto che s'è verificata nel nostro Paese – cioè il passaggio da una democrazia parlamentare ad una presidenziale -: “.... fatto trenta, fare trentuno, scegliendo la strada maestra della piena responsabilizzazione politica del Presidente della Repubblica mediante l'elezione diretta”. Lo affermo da anni anch'io, nella mia inconsistenza, ma conclude Panebianco: “Non lo faremo. Poiché le scelte chiare e le decisioni nette, non sono nel nostro stile”.
Scritto da ulderico monti il 21/11/2011 alle 14:07
Su Formigoni c'è troppa benevolenza in parecchi commenti. Vedrete cosa verrà fuori sul San Raffaele a suo carico e vi ricrederete.
Scritto da Funzionario regionale il 21/11/2011 alle 14:43
Così avrà finito di fare danni in Lombardia con l'aiuto di una Lega incapace, settaria, buffonesca.
Scritto da Uno di sinistra il 21/11/2011 alle 14:47
Forse, alla fine, @Filippo Valmaggia preferisce scrivere su un altro blog perchè in quei paraggi il livello è più basso, può quindi emergere con facilità esprimendo con maggiore soddisfazione il suo gallismo.
Scritto da un sindacalista pd il 21/11/2011 alle 15:47
Caro @Lele, sul fatto che i candidati presidenti alle primarie debbano presentare il loro progetto concordo pienamente, altrimenti diventerebbe una selezione basata quasi soltanto sulla simpatia e sulla conoscenza personale. Sui candidati consiglieri invece non sarei così rigido. Il centrosinistra è plurale per definizione. Le liste devono rappresentare la ricchezza dello schieramento. Facciamo il caso di Pisapia a Milano. Sarebbe stato giusto escludere dalle liste, o dalla giunta stessa, chi aveva sostenuto Stefano Boeri? Mi pare proprio di no.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/11/2011 alle 16:34
Caro @Ulderico, conosco bene la tua posizione favorevole all’elezione diretta del Capo dello Stato. Quando ho letto Panebianco questa mattina mi sei venuto in mente subito. Non ho, per ora, la tua stessa linea ma penso che se ne debba dibattere senza tabù quando si riparlerà della revisione costituzionale, che non è un delitto politico se si tengono fermi principi e ideali. Io sarei però più favorevole al rafforzamento della presidenza del consiglio nel senso delle prerogative del premierato. Quando governava Berlusconi era un bestemmia per la sinistra, ma anche di questo bisognerebbe discutere senza pregiudiziali pensando non prossimi cinque anni ma ai prossimi trenta. Il nostro sistema di governo va aggiornato e migliorato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/11/2011 alle 16:37
@Lele, ti stavo dando ragione, poi ho visto la replica di @Giuseppe e mi sono ricreduto. Com'è importante il confronto anche con poche righe a disposizione
Scritto da Lorenzo il 21/11/2011 alle 16:52
La legge elettorale deve cambiare ma il centrosinistra deve rafforzare la sua presenza in tutta la Lombardia. Non basta Milano per vincere in Regione.
Scritto da Nic. il 21/11/2011 alle 19:10
@Cesare Chiericati ha scritto di Formigoni: non faccia il Reguzzoni. Sono diverse la capacità, la cultura, la personalità, tutto. Il leghista è un viziato, un protetto del suocero (Speroni), uno odiato anche nella Lega. Uno che, finito Bossi politicamente, avrà ben poco da dire.
Scritto da Umbertone il 21/11/2011 alle 22:03
Caro Giuseppe, concordo con le tue osservazioni. La questione è che il Presidente esercita di fatto , rispetto alla legittimazione formalmente corretta, un potere in potenziale conflitto con la sostanza effettiva della democrazia. Siamo l’unico paese, almeno finora, che ha affrontato la crisi con una soluzione extra-parlamentare, con l’esautoramento sostanziale del parlamento. Personalmente condivido la soluzione adottata, ma mi pare evidente che stiamo in una condizione anomala. O si modifica l’assetto con elezione diretta del Presidente, o si riforma il “premierato” e il presidente rientra nei suoi compiti di notaio della Costituzione. Altrimenti avremo una forzatura che produrrà permanenti tensioni. Quanto al punto di inizio della crisi, non ho dubbi che il “via” l’ha dato il cardinale Bagnasco. Senza l’avallo della Chiesa il blocco sociale che ha da sempre governato va in crisi e cerca nuove soluzioni. Temo che Berlusconi non l’avesse compreso a sufficienza (o si illudeva d’avere santi in Vaticano) - e Letta che lo tirava per la giacca non è riuscito a imporgli prudenza e riservatezza. Ne vedremo, spero, delle belle...
Scritto da ulderico monti il 22/11/2011 alle 07:40
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