Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/12/2011 alle 11:13

 

 
 Varese – C’è del marcio al Pirellone? L’ennesima bufera che scuote la Regione, colpendo in particolare la legislatura nata dalle elezioni del 2010, mette a nudo un doppio problema: quello dei controlli e quello dei rapporti con le agenzie territoriali che almeno in teoria dovrebbero avere un’autonomia tecnica rispetto al mondo politico. E’ questa, almeno, l’analisi che fa delle ultime vicende l’esponente varesino del Partito democratico Giuseppe Adamoli, già presidente della Commissione per lo Statuto regionale nella passata legislatura, ex vicepresidente del consiglio regionale con l’attuale sindaco di Varese, allora presidente. Attilio Fontana.
 
Un consiglio di presidenza, questo, davvero sfortunato?
“Già, pare proprio di si. Con Franco Nicoli Cristiani, siamo al terzo caso, dopo quelli di Massimo Ponzoni e di Filippo Penati. Devono notare che di questi ultimi due, finora, soltanto Penati, come gli ha chiesto il mio partito, ha fatto un passo indietro e ha presentato le dimissioni. Quanto a Nicoli Cristiani, voglio comunque esprimere il mio dispiacere sul piano umano, perché l’ho conosciuto nei lunghi anni trascorsi in Regione. Quanto invece al merito dell’indagine, non ne so abbastanza per esprimere un’opinione. Mi paiono invece chiare due importanti necessità di riforma che, tra l’altro, avevamo sottolineato proprio nella Commissione Statuto da me presieduta.”
 
Quali riforme?
“La prima è legislativa. Avevamo già espresso allora la necessità di rendere più stringente la legge regionale in materia di rifiuti e discariche. Una questione di enorme rilevanza, viste le dimensioni degli interessi economici che si muovono attorno allo smaltimento dei rifiuti, e visto il ruolo preminente che la Regione ha in questa materia che supera i confini dei Comuni e delle Province”.

E non è avvenuto?
“Evidentemente no. Così come non si è ancora messo mano all’altro problema: il ruolo delle commissioni consiliari, dove sono presenti anche le minoranze, nel controllare agenzie e società regionali a cui vengono sempre più delegati compiti molto rilevanti. L’esempio è proprio quello dell’Arpa. Che, oltre tutto, dovrebbe avere una piena autonomia rispetto al potere della Giunta, in quanto organismo essenzialmente tecnico di protezione dell’ambiente, mentre capita spesso l’opposto: con nomine decise dalla Giunta e personaggi che vanno e vengono tra queste agenzie e il governo del Pirellone”.

Una commistione pericolosa? Ma bastano, secondo lei, queste modifiche ad allontanare il pericolo di tangenti?
“La commistione è senz’altro inopportuna. Come è pericoloso l’eccessivo legame tra la Giunta e queste agenzie regionali, in assenza soprattutto, ripeto, di possibilità di controlli affidati alle commissioni del consiglio, quindi anche alle opposizioni.”

Tangentopoli infinita?
“Non mi piace esprimere giudizi moralistici. La corruzione della classe politica c’era ai miei tempi, c’era prima, c’è adesso, ci sarà in futuro. Non ci possiamo illudere. Quello che si può fare è introdurre dei metodi più rigorosi di controllo e criteri di trasparenza. Non è un caso che sanità e rifiuti siano i terreni ricorrenti degli scandali che da anni investono la Regione Lombardia: sono i due maggiori ambiti di intervento, e i più ricchi. Ed è proprio dove occorre intervenire con più impegno”.
 
 
(Intervista fattami al telefono da Federico Bianchessi e apparsa sulla Prealpina di questa mattina dal titolo: “Inascoltata la richiesta di trasparenza e di controlli del Consiglio”.)


Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 27 commenti -
Avevo giò letto l'intervista su La Prealpina. Condivido l'analisi.
Scritto da Bortoluzzi il 1/12/2011 alle 11:30
Ho paura che per cambiare qualcosa bisogna aspettare che cambi la maggioranza politica e cioè qualche anno.
Scritto da Caravati Piero il 1/12/2011 alle 11:51
C'è moltissimo da fare per prevenire queste cose. Poi qualche scandalo succede lo stesso. Ma mettere a punto controlli e misure di trasparenza è necessario.
Scritto da Il pirata il 1/12/2011 alle 12:11
Che barba sentire sempre queste cose. Da qui nasce l'antipolitica.
Scritto da Giovanna G. il 1/12/2011 alle 12:36
Non speculate su Nicoli Cristiani e pensate a Penati che ha accuse 100 volte più gravi.
Scritto da Brambilla Luigi il 1/12/2011 alle 13:10
Con i partiti di opposizione deboli anche i controlli sono deboli. I consiglieri, la forza per certe cose coraggiose la traggono dai partiti, mica da qualche divinità democratica che non esiste.
Scritto da Mario T. il 1/12/2011 alle 13:17
C'è bisogo di pulizia,allora che si proponga nello Statuto,che chi si presente ad essere eletto,che sia un laureato in Scienze Politiche,Economia e Commercio,e Giurisprudenza,che sia incensurato,e che decade all'istante,qualora entri nelle indagini della Magistratura,in modo che lo stesso,se pulito,abbia interesse a farsi processare quanto prima,se poi assolto,le nostre scuse,e il reintegro !!
Scritto da Giò il 1/12/2011 alle 13:38
Gentile Adamoli, c'è un enorme lavoro da portare avanti. Le commissioni dei Consiglio non sono poste in grado di controllare granché delle potenti società regionali e delle varie Agenzie. Lo Statuto, anche da questo pounto di vista, richiederà degli anni, purtroppo, prima di trovare la sua applicazione corretta.
Scritto da Dirigente regionale il 1/12/2011 alle 13:40
@Brambilla Luigi: favorire lo smaltimento di rifiuti pericolosi come l'amianto, mettendo in pericolo di vita le persone, secondo te non è grave?
Scritto da pino s. il 1/12/2011 alle 14:15
Bisognerebbe cacciare fuori subito dal Consiglio sia Ponzoni, che Penati, che Nicoli Cristiani.
Scritto da G.S. il 1/12/2011 alle 15:48
Questa volta sembra che sia stato colto in flagranza di reato. Le dichirazioni del presidnte di totale estraneità della Giunta non mi convincono molto. L'assessore è implicato in quanto assessore.
Scritto da Impiegato regionale il 1/12/2011 alle 15:49
Le statistiche internazionali sulla corruzione pubblica collocano l’Italia alle spalle della Grecia. Oltre al danno economico in questo caso c’è un gravissimo danno ambientale difficilmente reversibile. Il primo rimedio è costituito indubbiamente da più stringenti controlli ma serve anche una maggiore trasparenza nell’azione pubblica. Il giudice americano Louis Brandeis ha detto: “La luce del sole è il miglior disinfettante” e sin dal 1973 la Corte suprema degli Stati Uniti ha stabilito che gli uomini pubblici hanno “una minore aspettativa di privacy” e devono accettarla pubblicità dei loro comportamenti privati perché serve ai cittadini per valutare la coerenza tra i valori proclamati in pubblico e le loro azioni. In questi ultimi anni c’ è stata un’indubbia caduta dell’etica pubblica e ciò ha costituito un incentivo alla diffusione dell’illegalità e della sua legittimazione sociale. Ogni giorni costatiamo la distanza tra azione politica ed etica, l’affievolimento del senso del bene comune, il corrompimento del concetto di Stato giusto al servizio dei cittadini. La colpa è anche della politica che è diventata solo comunicazione e presenza televisiva, ha abbandonato principi e valori ed è divenuta mera gestione del potere; così si è indebolito lo spirito civico; la classe dirigente e le stesse istituzioni pubbliche non godono di prestigio perché, agli occhi dei cittadini, non appaiono rispettabili. Una politica carente di senso e priva di finalismo diventa solo carriera e così si dimentica che la democrazia non è soltanto votare ma anche rispettare la Costituzione, le leggi e le regole. La “questione morale” è diventata una irrisolta “questione politica”. Primarie ed elezioni non bastano a garantire la selezione dei migliori; in nome della politica si sono giustificati abusi di ogni tipo, l’emergere de gli spiriti razzisti e l’uso privato del potere: “rubo ma faccio”. Non solo gli eletti ma anche gli elettori devono farsi un esame di coscienza
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 1/12/2011 alle 16:01
Se la magistratura scaverà nella sanità in Lombardia troverà un sacco di magagne gravi. Le commissioni consiliari non contano niente in termini di controlli su quanto accade negli ospedali e soprattutto nella sanità privata.
Scritto da Un medico il 1/12/2011 alle 16:02
Caro Adamoli, mi domando come farebbe la Regione a rendere più controllabili le società regionali. Tutto è in mano alla Giunta e al presidente Formigoni.
Scritto da Nicola il 1/12/2011 alle 18:07
Gli anni passano e l'opacità della Regione peggiora. L'elezione diretta del presidente non ha portato nessun vantaggio reale. Questo bipolarismo ha fallito anche a Milano.
Scritto da Osvaldo il 1/12/2011 alle 18:09
Che la corruzione ci sia sempre stata è un dato di fatto. Che ci sarà sempre non lo condivido, non vi sono uomini che nascono delinquenti. Non deve sfuggirci che la corruzione, la concussione e il peculato sono reati alla pari del furto della rapina e dell'estorsione. Le pene edittali infatti sono severe. Invocare maggiori controlli è condivisibile. Ma non corre il dubbio che è la politica che deve ritrovare uno spirito nuovo? C'è la crisi, non possiamo più permetterci i corrotti! G.B
Scritto da Gianni Bologna il 1/12/2011 alle 18:12
Il pessimismo di @un medico non è proprio peregrino. Anch’io sarei sulla sua stessa lunghezza d’onda però avverto anche l’esigenza di essere un pochino speranzosa. Confidiamo nei nostri consiglieri regionali che fanno parte della III Commissione, ad esempio Alfieri che, proprio nel post “Il bastone e il Vangelo” (29.11.2011) annunciava la richiesta delle opposizioni, avanzata al Presidente Boni, di istituire una Commissione di inchiesta sulla vicenda San Raffaele. Se istituita, seppur con poteri limitati, potrebbe contribuire a fare luce. Riguardo a quanto scrive il @dirigente regionale, che cita gli enti e le società del cosiddetto “sistema regionale allargato”, io non ho mai capito come mai Valentini Puccitelli, nel 2008, sia stato nominato Presidente dell’Arpa. Un consigliere regionale dovrebbe svolgere quel ruolo e basta. Tra l’altro, l’ha svolto per poco tempo, non ricordo quanto ma mi sembra molto poco perché poi è stato chiamato a fare il capogruppo.
Scritto da Mafalda il 1/12/2011 alle 20:39
Grattino sotto e intorno al San Raffaele e alla sanità privata e troveranno materia di clamorose indagini giudiziarie. Il problema sta a monte. Troppa libertà, poco controllo, enormi fiumi di denaro pubblico. In queste situazioni la corruzione divampa, è come mettere un fiammifero acceso in un pagliaio.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 1/12/2011 alle 21:36
Quasi vent'anni di potere formigoniano senza alternanza hanno contribuito a questo deterioramento. Non sono un'esperta ma il cambiamento dei vertici ogni dieci anni è necessario.
Scritto da Giorgia S. il 1/12/2011 alle 21:48
@Camillo Massimo Fiori, hai completamente ragione. Però bisognerebbe sapere che che parte cominciare per risalire. La riforma della politica, d'accordo, ma qui c'è bisogno di qualcosa che inverta subito la marcia anche sotto l'aspetto etico.
Scritto da Giulia Borghi il 1/12/2011 alle 22:23
Adesso tutti addosso a Formigoni e al suo sistema di governo, ma il problema dell'etica carente è molto ma molto più vasto. Domandate, per favore, anche a Penati. Penso che Formigoni abbia qualche colpa ma meno rispetto a molti altri
Scritto da Franca il 1/12/2011 alle 22:57
@ Franca, mettttelo in testa, la trasparenza in regione è un'utopia finché governa Formigoni.
Scritto da Osvaldo il 1/12/2011 alle 23:54
A Milano ci sono tanti scandali perchè c'è una magistratura che funziona. Nell'Italia centrale, vedi caso, governata da sempre dalla sinistra, la magistratura è tenuta sotto tutela politica.
Scritto da Luca Mazzoleni il 2/12/2011 alle 09:19
Caro Adamoli, il problema è il formigonismo regnante da troppo tempo.
Scritto da Dioscuro il 2/12/2011 alle 10:18
@Luca Non fai prima a prendertela con te stesso per aver votato dei corrotti, piuttosto che delirare sulla "regionalizzazione" della magistratura?
Scritto da Lorenzo M. il 2/12/2011 alle 11:03
Su Formigoni e sul formigonismo ho messo oggi un post per rispondere alle sollecitazioni di diversi commenti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/12/2011 alle 21:34
Non ho seguito bene la vicenda. Vale la pena però di ricordare che l'impatto può essere molto diverso secondo l'"inquinante". Ad esempio l'amianto di cui si parla è un minerale "naturale", era considerato sicurissimo fino a pochi anni or sono, ed è pericoloso solo se le fibre piccole vengono "respirate"e vanno nei polmoni. Non viene trasportato dall'acqua, non inquina chimicamente ecc. al contrario di tanti prodotti tossici.
Scritto da Rodolfo il 8/12/2011 alle 22:15
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