Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/12/2011 alle 19:47

 

Antonio Di Pietro, il supposto alleato del Pd, urla sui giornali e in TV che questo è un governo di destra che fa quello che vogliono i banchieri, gli speculatori, l’industria bellica.
I suoi capigruppo in Parlamento affermano solennemente che è un governo classista.
A sostegno delle loro tesi portano tutti quanti analisi elaborate e finissime: si sa che non sopportano gli slogan.
E’ troppo facile chiedergli quali sono e dove sono, nell’emergenza pazzesca di oggi, i governi autenticamente di sinistra: quello di Obama negli USA? Oppure quello di Zapatero in Spagna, spazzato via dagli elettori e prima ancora dalla crisi economica e sociale?
Ma la cosa più intrigante è un’altra. C’è chi si stupisce che dopo un governo di destra non ne sia arrivato uno di sinistra, come se il Pdl  si fosse evaporato, come se il Pd, Di Pietro e Vendola avessero già conquistato la maggioranza alle elezioni.
In realtà, saremo in grado di vedere solo tra qualche mese di che pasta politica è fatto questo governo, che senso riuscirà a dare alla proclamata equità.
Oggi, chiedergli di essere di sinistra - posto che Di Pietro sia la persona giusta per spiegarcelo - sarebbe come chiedere ad uno zoppo di mettersi a correre per vincere una gara d’atletica.

 
Categoria: Persone
Commenti dei lettori: 64 commenti -
Non credo che Di Pietro, se va avanti così, sia ancora il supposto alleato del Pd. In una situazione davvero drammatica se due partiti si dividono frontalmente è ben difficile recuperare una collaborazione.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 8/12/2011 alle 21:41
C'è chi non ha ancora capito che l'emergenza è drammatica, che bisogna trovare l'accordo fra le grandi forze politiche, che è irresponsabile che soffia sul fuoco della polemica per prendere qualche voto in più.
Scritto da Brielli Giuseppe il 8/12/2011 alle 22:34
E' il solito Di Pietro che si insinua negli spazi lasciati vuoti dalla sinistra. Vendola non è in Parlamento e lui cerca di approfittarne. Spero che il Pd abbia capito la lezione e ne tenga conto in futuro. Vendola, se non altro, è più credibile (e cauto) di lui.
Scritto da Ernesto Losa il 8/12/2011 alle 23:07
Un governo classista questo, mentre quello di prima era interclassista, vero Di Pietro? Ma torna a fare il poliziotto che è meglio.
Scritto da Mariangela il 8/12/2011 alle 23:18
Il milanese Giovanni Colombo (che sino a qualche mese era consigliere comunale per il Pd a Milano), intervistato dall’Agenzia di stampa cattolica Adista in merito alla nuova compagine governativa, ha definito l’esecutivo guidato da Monti come il “Governo Bmv” (Banche, Massoneria e Vaticano). Con questa coraggiosa dichiarazione, il cattolico adulto Colombo ha rotto la cappa conformista che, dall’insediamento di Monti, sta tutelando ideologicamente il processo politico fortemente voluto dal Presidente della Repubblica. Una voce fuori dal coro e dal Pd. A me conforta essere in “buona compagnia” nel pensarla in questo modo. E dire che né io né Colombo siamo dipietristi o grillini o fautori dell’antipolitica. Di seguito, sperando di fare cosa gradita, riporto l’intervista integrale: “Il protagonista di questa fase politica è lui, il Presidente Napolitano. Prima si è mosso instancabilmente per tessere la ragnatela che ha bloccato, almeno per il momento, Berlusconi e i suoi cloni. Poi ha fatto una cosa che ancora gli mancava, nel suo ormai più che quinquennale mandato: nominare senatore a vita il professore che piace all’Europa, Mario Monti, in modo che fosse subito chiaro chi avrebbe scelto come capo di un nuovo Gabinetto. Infine, con Monti stesso e con l’aiuto decisivo di Gianni Letta (in veste andreottiana più che berlusconiana), ha costruito la compagine governativa. Questa in teoria avrebbe dovuto rappresentare tutte le componenti più significative del Paese. Invece appare decisamente sbilanciata non tanto verso destra, quanto verso l’alto, verso quelle Entità che stanno sopra al basso napoletano della politica: Banche, Massoneria, Vaticano. È un governo “Bmv”. La sospensione della “democrazia dei partiti” è motivata dallo stato di eccezione, cioè dalla gravità della crisi finanziaria. Quindi il governo “Bmv” è chiamato ad agire in fretta, con interventi decisi ed equi, per risanare le casse pubbliche. Così facendo dovrebbe contribuire a ricreare un clima di fiducia. Ma con la nomina al Ministero dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture del duo di Banca Intesa (Passera e Ciaccia) si preannunciano conflitti di interessi e la ripetizione del solito schema: cemento e autostrade, autostrade e cemento. Da troppo tempo nessuno pensa ad altro. E così non funziona più. Anche questa volta il Vaticano e la Cei non si sono tirati indietro. Scaricato definitivamente Silvio dopo il caso Ruby, i vertici ecclesiastici hanno manovrato per un cambiamento soft, in piena sintonia con le mosse del presidente Napolitano. Il loro comportamento non è una novità. Non ce la fanno a vivere l’astinenza dal potere, non intendono rinunciare alla potestà – diretta o indiretta poco importa – nelle cose temporali. In questa luce vanno letti anche i loro ripetuti appelli all’impegno dei cattolici in politica. Vogliono truppe preparate, ma soprattutto ben impostate. I docili alla linea, al momento giusto, riceveranno la giusta mercede. A proposito: la biografia del neoministro Ornaghi è più illuminante di un’enciclica. Cercate prima la preferenza dei cardinali importanti e tutto il resto vi sarà dato in più. (Giovanni Colombo, La Rosa Bianca)”.
Scritto da Mafalda il 8/12/2011 alle 23:46
@Adamoli riportando Di Pietro- “questo è un governo di destra che fa quello che vogliono i banchieri, gli speculatori, l’industria bellica. I suoi capigruppo in Parlamento affermano solennemente che è un governo classista.” Mi piacerebbe partire dal presupposto che qualsiasi governo è classista perché governa appunto dei subalterni, e qui si potrebbe aprire un ampio dibattito che non voglio aprire convinta che la teoria non riempia la pancia e che questi siano tempi di vacche magre. Ma Di Pietro e i suoi vogliono dire certamente un’altra cosa e il loro giudizio sul governo Monti è pari, pari a quello di tanti comunisti, cattocomunisti, rifondaroli, alternativi e frequentatori di centri sociali. Non si è dovuto nemmeno spremere troppo le meningi, basta fare una carrellata sui networks per attingere. C’è solo da sperare che siamo noi nel giusto a dare fiducia al governo, altrimenti il rischio è di morire disperati.
Scritto da Maria Rossa il 9/12/2011 alle 01:29
Più che discettare di destra e sinistra qui c'è da salvare il Paese e l'Europa dal precipizio. Poi riprenderà la normale dialettica. Se non si caspisce questo siamo allo sbando.
Scritto da Vittorio il 9/12/2011 alle 08:06
La linea politica di Di Pietro è coerente con la sua natura, sarebbe sorprendente che fosse altrimenti . La colpa grave è avergli concesso fiducia e ipotizzato alleanze con lui e con l'altro avventuriero Vendola. Il fallimento della politica italiana ha responsabili ben identificati: l'esito extra parlamentare della crisi con il ricorso ad un colpo di stato formalmente costituzionale non è un incidente di percorso, ma l'accelerazione di un lungo processo di dissoluzione. L'esito è incerto.
Scritto da ulderico monti il 9/12/2011 alle 08:11
Rabbia e malessere. Ovviamente non sono d'accordo con Antonio Di Pietro, nel contenuto e nel modo populista delle sue esternazioni. Certo è, come scrivevo ieri nel blog relativo alle province, che il governo Monti, che mi auguro possa proseguire nel suo lavoro fino a fine legislatura, fatica molto nel navigare non solo tra Scilla della destra e Cariddi della sinistra ( o viceversa), ma avendo sopra la testa la minaccia dei fulmini non di Giove, ma di destra e sinistra messi assieme. Non vorrei essere tacciato di qualunquismo. Sinceramente però la vicenda di rimandare ad una legge successiva la riforma dell'apparato politico-amministrativo delle province, come ha ben illustrato Sergio Rizzo dalle pagine del "Corriere della Sera" di giovedì 7 dicembre, mi disturba molto; così come mi disturba la questione dei vitalizi ai parlamentari rimandata alla prossima legislatura. Insomma: il ceto medio (ceto medio-basso per lo più), i lavoratori ed i pensionati debbono fare immediatamente molti sacrifici, "lor signori" sono lasciati tranquilli, poichè ancora una volta sono altri a pagare. Scusate, ma proprio non ci sto. E stiamo attenti che qualche altro demagogo, ben più pericoloso di Di Pietro, non si affacci sulla scena politica! Con rabbia e malessere, Mariuccio Bianchi
Scritto da Mariuccio Bianchi il 9/12/2011 alle 08:55
Signor adamoli non si può dare un limite alla lungaggine degli articoli? Si comincia ma non si finisce. io poi non so come fanno a me stroncano anche quelli molto meno lunghi che infatti devo scriverne un altro per completare. E' capitato.
Scritto da Claudio Ennam il 9/12/2011 alle 09:47
2. Ancora sulla coerente inaffidabilità dell'avventurista Di Pietro che almeno un pregio ce l'ha: lui si svela alla luce dei comunicati stampa e tv. Altri si occultano, con fariseica dissimulazione, e fingono comportamenti virtuosi di patrioti ansiosi della sorte della Patria, mentre affilano i coltelli per il regicidio prossimo venturo. Leggo le sciocchezze sul governo BMV - Banche Massoneria Vaticano – e constato quanto, per dissipazione e spreco di intelligenze, siamo precipitati negli abissi dell'imbecillità. Persino l'infelice Grecia ha avuto la dignità di tentare una soluzione nel rispetto della democrazia: nuovo governo e prossime elezioni politiche. Al fallimentare, rancoroso e vendicativo schieramento politico ben si conforma il monologo programmatico del Riccardo III di Shakespeare: “... sono deciso a dimostrarmi una canaglia … ho teso trappole, ho scritto prologhi infidi con profezie da ubriachi, libelli e sogni … Tuffatevi, pensieri, in fondo alla mia anima” (atto I scena I). Da augurarsi che si imponga in Europa una ferrea disciplina che riesca – ardua impresa – a neutralizzare gli irresponsabili esponenti politici di casa nostra. E i cretini di contorno...
Scritto da ulderico monti il 9/12/2011 alle 09:49
La signora Mafalda, con l'acume che la caratterizza, pone in fondo un problema reale, che io leggerei in questo modo: il governo Monti reggerà fino al momento in cui il centro destra non lo sentirà troppo di sinistra ed il centrosinistra non lo considererà troppo sbilanciato a destra. In altri termini il governo Monti reggerà fino al momento in cui la pressione dei rispettivi elettorati e le presunte convenienze elettorali, stimate dai dirigenti, non convinceranno gli stessi gruppi dirigenti PDL e PD a ritirare il sostegno a Monti. Governo BMV? Osservazione suggestiva ed efficace. Non so quanto ci sia di vero. Per quanto abbia capito, le gerarchie vaticane hanno sicuramente gradito il cambio: si sono tolte il peso di un Berlusconi ormai troppo ingombrante e inefficiente, appoggiando un governo in cui la "sensibilità" cattolica (o vaticana) è ben rappresentata. Quanto questo sia un bene o un male, lo vedremo, penso, a breve. Per ora continuo ad augurarmi che Monti, pur oscillando paurosamente tra Scilla della destra e Cariddi della sinistra, con la minaccia dei fulmini bipartisan di Giove sopra la testa, riesca a svolgere il suo compito non nel segno della BMV, ma della crescita, rigore, equità. La partenza non è stata delle migliori (vedi la reazione sindacale, unitaria dopo ben 6 anni di divisioni e lacerazioni tra Cisl e Uil da una parte e Cgil dall'altra). Speriamo che nei prossimi giorni, settimane, mesi, Monti ed i suoi ministri continuino ad essere dei bravi professori, non tanto senza pasticciare, come ha scritto il giornale della famiglia Berlusconi, ma guardando agli interessi della maggioranza degli Italiani.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 9/12/2011 alle 09:51
@ Mafalda.Sono arrivato a conclusioni simili a quelle di Colombo. L'obiettivo politico è modificare l'Europa ed il grimaldello è stata la crisi (cercata?). Sembra si sia ad un bivio. In realtà non è così: da un lato c'è un burrone profondo; dall'altra un viatico "ortodosso", meno doloroso. Per ortodosso intendo in linea con la "servitù al consumismo". In emergenza, accetto. Poi dobbiamo elaborare un'idea sociale ed economica diversa. Non ci sarà senza un sussulto popolare e guide credibili.
Scritto da FrancescoG. il 9/12/2011 alle 10:23
Su Di Pietro, mi allineo ad Adamoli ed ai critici che hanno scritto prima di me. E, sulla fiducia, anche a quelli che scriveranno dopo di me.
Scritto da FrancescoG. il 9/12/2011 alle 10:24
qualunque sia il tema del blog c'è chi, la signora mafalda in particolare, riesce sempre a scrivere poemi, capisco che tecnicamente è possibile ma se VN dice 500 carattri disponibili, perchè non provare a rimanere nei termini
Scritto da angelo m il 9/12/2011 alle 11:49
Forse non si è ancora del tutto consapevoli del fatto che le tradizionali coordinate della politica siano saltate e che lo stesso spazio politico, rispetto al passato, sia molto cambiato. Non dico che "destra" e "sinistra" siano categorie ormai vuote, ma il loro significato necessita sicuramente di una ridefinizione. Per accorgersi di questo, tuttavia, non occorreva un governo tecnico. Sono anni che i due principali schieramenti hanno abbandonato le posizioni politiche tradizionalmente attribuite alla destra ed alla sinistra, per attestarsi su una linea politica mediana, rispetto alla quale non sono più così nette le differenze. Il risultato è che i programmi dei due partiti maggiori contengono espliciti riferimenti a scelte comuni su temi come le liberalizzazioni, la flessibilità sul lavoro, la sussidiarietà, il merito, ecc. Il governo Monti, pressato dalla critica congiuntura economica, ha solo impresso un’accelerazione a provvedimenti che qualunque altro governo, di destra o di sinistra, si sarebbe trovato a dover adottare. Il solo paradosso è che, in virtù della sua natura tecnica e bipartisan, Monti attuerà sia politiche considerate di destra (come quelle in materia di pensioni e liberalizzazioni), sia politiche considerate di sinistra, come quelle in materia di tracciabilità dei pagamenti e di tassazione dei patrimoni. Con questo non mi colloco tra i sostenitori di Monti, né penso che i suoi provvedimenti siano giusti. Mi domando, invece, se la politica non debba cominciare a ripensare criticamente il modello di società basato sull’economia di mercato, anziché assumere quest’ultima come dogma indiscutibile.
Scritto da Leonardo C. il 9/12/2011 alle 12:00
@Mafalda ed altri lettori - Il ragionamento di Giovanni Colombo è rispettabile come quello di Di Pietro e Vendola. Mi fa piacere che venga rappresentato sul blog che non vuole assolutamente essere monocorde, ma non è affatto la mia opinione. Fino a Giugno ero per le elezioni anticipate e immaginavo uno scontro fra diverse visioni politiche e sociali. Con il precipitare della crisi sono divenuto sostenitore di un governo di larghe intese come quello che è stato poi affidato a Mario Monti. Al quale però non si può chiedere ciò che non può dare, come alcuni commenti mettono giustamente in rilevo. Se non ci fosse stata la volontà caparbia e lungimirante di Giorgio Napolitano oggi, forse, avremmo ancora Berlusconi al potere. Gli insoddisfatti della sinistra dovrebbero valutare bene queste differenze che per me sono enormi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/12/2011 alle 14:16
Concordo con @Claudio Ennam e @angelo m., alcuni commenti sono troppo lunghi anche se interessanti. Forse un pò di sintesi non guasterebbe.
Scritto da Brielli Giuseppe il 9/12/2011 alle 14:31
vorrei sapere da Mafalda & c. chi certifica i cattolici "adulti" (CAbM: Cattolici Adulti by Mafalda?); comunque io, che sono magari una ingenua, preferisco mille volte Monti (MVM) al predecessore, e sono stufa di sti adulti che inseguendo l'ottimo (non ho capito chi avrebbero scelto loro) buttano fango sul buono. Che quella di Monti sia una scelta sensata non ho dubbi, e ringrazio Dio che abbiamo Napolitano, che non mi pare proprio cresciuto all'ombra del Vaticano e delle banche
Scritto da beatrice il 9/12/2011 alle 14:41
Ma perchè vi lamentate tanto di Di Pietro? Dice quello che pensa,...e quello che pensano tanti altri "compagni" di strada. Poi perchè lamentarsi tanto di un indispensabile alleato? Come si può diversamente arrivare al 51%: i soci sono Tonino e Vendola, poi Rizzo, Ferrero, Grillo e&: Buon viaggio.
Scritto da Controcorrente il 9/12/2011 alle 14:59
Interessante l'osservazione dei governi di sinistra che al mondo non ci sono. Proviamo a farne uno in Italia, subito dopo la fine del governo Monti.
Scritto da Fausto Bernasconi il 9/12/2011 alle 16:12
Caro @Controcorrente, so bene che il tuo tono è volutamente provocatorio ma io ci casco e lo accetto. Con la compagnia che tu descrivi il viaggio fallo tu. Io non mi metto proprio in strada.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/12/2011 alle 16:32
@Beatrice - Concordo totalmente. Napolitano è stato bravissimo e a sinistra dovrebbero rispettarlo molto di più. Da quando è presidente non ha sbagliato una mossa. Ci sono delle cose che non mi piacciono del governo Monti ma non vedo al momento un'alternativa migliore.
Scritto da Loranzo il 9/12/2011 alle 16:32
Di Pietro ha vissuto per anni di politica demonizzante. Ora gli è venuto a mancare Silvio, il suo bersaglio prediletto. Non potendo più sbraitare, ha paura che la Lega gli soffi parte del suo elettorato.E' un alleato poco affidabile, che non sà mantenere i patti stipulati come ha dimostrato anche con il PD nel 2008 disattendendoli subito dopo le elezioni.Che affidamento si potrebbe avere alleandosi con lui per vincere e soprattutto per governare in futuro?
Scritto da Ravani il 9/12/2011 alle 16:48
signori Loranzo e beatrice si vede che a voi piaceva Berlusconi perchè Napolitano ha firmato tutte le leggi che Berlusconi li ha messo sotto il naso. A me parevano leggi solo per salvare lui ma si vede che a voi piaceva così. Guardate Berlusconi in che stato ci ha lasciati, costretti a subire l'Europa della Merkel che impone tasse spaventose a tutti noi. Contenti voi ammiratori di Berlusconi!
Scritto da Claudio Ennam il 9/12/2011 alle 17:02
Parlaci dell'ICI che la chiesa non paga invece che di Di Pietro che ha ragioni da vendere.
Scritto da Un dipietrista il 9/12/2011 alle 17:03
Aspettate un momento. Io non voglio dire che Monti non è bravo. So che era un ottimo professore ma è stato messo li da chi comanda e fa quello che gli dicono. Per tassare così spaventosamente son capaci tutti. Ma lo sapete che più tasse ci sono meno la gente compra e meno la gente compra meno l’industria produce e se l’industria produce meno licenzia o chiude e siamo daccapo. Bisognava tagliare non tassare.
Scritto da Claudio Ennam il 9/12/2011 alle 17:11
Mi scuso perchè ho sbagliato a firmarmi alle 16.32, sono Lorenzo non Loranzo, scrivo abitualmente sul blog. Vorrei rassicurare @Claudio Ennam, sono più antiberlusconiano di lui ma non vedo alternative al governo Monti.
Scritto da Lorenzo il 9/12/2011 alle 18:46
Di Pietro è un personaggio inaffidabile che pensa solo alla sua parrocchietta. Oggi veste i panni del populista, ruolo che gli si addice, ma ha già dato prova di non onorare la parola data. Come si dice negli USA non ha la faccia di uno da cui comprerei un’auto usata. Non dimentichiamo, infine, da chi sono stati messi in pista i vari Scilipoti. Probabilmente, se il governo reggerà per un tempo ragionevole, credo che assisteremo ad una nuova configurazione del “quadro politico”. Mi auguro che ci sia l’aggregazione di un blocco moderato (ma davvero moderato, perché tale non poteva definirsi la compagnia di giro degli urlatori della premiata ditta Berlusconi &C ) e uno progressista. Se questa mia previsione dovesse avverarsi, potremo fare a meno dei vari opportunisti. Ovviamente, perché questo avvenga, occorre modificare l’attuale legge elettorale; non sarà facile.
Scritto da Angelo Eberli il 9/12/2011 alle 19:04
@Un dipietrista - Non ho difficoltà a dire cosa penso dell'ICI sulle proprietà della Chiesa però, siccome non sono affatto un conoscitore della materia, il mio è un parere di puro buonsenso. Penso che bisogna rivedere la legge per escludere dall'ICI solo le chiese, gli ospizi, gli oratori, gli edifici con esclusive finalità sociali verificate dai Comuni che ha l'interesse a riscuotere l'imposta. Tutto il resto dovrebbe essere assoggettato al pagamento dell'ICI. Ho sentito questa sera un'apertura del Card. Bagnasco, bisognerebbe agire con rapidità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/12/2011 alle 19:32
D'accordo come quasi sempre con @Angelo Eberli. Il centrosinistra deve includere Di Pietro solo se l'intesa è ragionevole e a prova di bomba. In caso diverso meglio lasciar perdere.
Scritto da Francesca Colombo il 9/12/2011 alle 19:47
Un momento non esageriamo. La chiesa non si tocca. Se ho dato l'impressione di essere contro mi scuso. E mi scuso con lei signor adamoli che ho scritto troppo.
Scritto da Claudio Ennam il 9/12/2011 alle 20:03
@Leonardo C., i tuoi interventi sono molto intelligenti ma mi spieghi cosa vuol dire che non bisogna prendere come modello l'economia di mercato? Dove esisterebbe al mondo un altro modello? Forse in Cina? La contrapposizione fra due schieramenti in Italia può essere utile e pregnante pur senza prescindere dall'economia di mercato.
Scritto da Roseto senza rose il 9/12/2011 alle 22:17
Penso che Monti se ne andrà lasciando solo macerie.
Scritto da Brambilla Luigi il 9/12/2011 alle 22:24
Condivido tutto il post ma mi sfugge il significato della metafora dello zoppo che corre associata a D Pietro.
Scritto da Mariangela il 9/12/2011 alle 23:00
Urge chiarimento :-) Napolitano è stato protagonista e il Governo Monti è certamente meglio della situazione precedente. Oggi, in Europa, mi ha dato l'impressione di essere il più autorevole. Si è usciti con una accordo "pesante" anche grazie all'Italia (la Gran Bretagna ha sempre dato problemi). Un mese fa l'Italia era tagliata fuori (senza Italia,niente Europa). Il periodo di governo istituzionale è un buon momento per consolidare proposte, alleanze su una proposta politico-culturale solida.
Scritto da FrancescoG. il 9/12/2011 alle 23:45
@Controcorrente stimola Adamoli sui compagni di viaggio. Sì, ma parliamo anche del viaggio. @Beatrice si autodefinisce ingenua. Ebbene, io lo sono ancora più di lei in quanto darei priorità alla strada ed alla meta anziché ai compagni di cammino. Certo, non sarei disponibile a farmi accompagnare da chiunque, ma con Vendola (non con i vendoliani) un bel pezzo di strada lo farei volentieri. L’IdV, a pelle, non mi piace. DOMANDA: di queste due formazioni non convincono i leader nazionali (che fanno ognuno la propria parte con dignità) oppure sono più deludenti (o poco all’altezza) i quadri locali? Invece, una fotografia degli “altri” possibili compagni di viaggio, quelli del cosiddetto “terzo polo”, ci è stata fornita dalla recente conferenza-stampa tenutasi in occasione dell’avvento del governo-Monti: Casini seduto al centro (è proprio il suo karma!) e, accanto a lui, su un lato Rutelli e sull’altro, Della Vedova. Un ex democristiano (al quale va il pregio di aver abilmente tenuto alta la bandiera del centro, unitamente ad una discreta percentuale di voti) e due ex radicali (che messi insieme, come consenso, contano poco più della metà di Di Pietro). Questo per dire che la strada è lunga, gli obiettivi ancora non troppo chiari, il programma tutto da scrivere così come l’individuazione dei potenziali alleati. Sulle alleanze occorre attendere e lavorare sulle attuali contraddizioni del sistema politico italiano. Non chiudiamola oggi. La variabile del sistema elettorale con cui si andrà a votare è di fondamentale importanza per quanto riguarda le alleanze. Ma ripeto: ciò che è importante è la strada.
Scritto da Mafalda il 9/12/2011 alle 23:52
@Beatrice, non è mio il copyright della definizione “cattolico adulto” ma di Romano Prodi. Quest’ultimo, in occasione del referendum sulla fecondazione assistita (2005 o giù di lì), in risposta alla Cei (allora, cardinale Ruini) che invitava gli italiani all’astensionismo, si autodefinì “cattolico adulto” e, come tale, sarebbe andato a votare. Ringrazio @Mariuccio Bianchi e @Francesco G. non solo per l’attenzione al mio commento (in realtà riportavo G. Colombo) ma, soprattutto, per averlo integrato con le loro utili e preziose considerazioni, che condivido anche. @Ulderico Monti, invece, pare abbia le idee molto chiare sulle alleanze. Tolti gli avventurieri, gli imbecilli e i cretini (bontà sua) che avvista in ogni angolo di strada, rimarrebbero solo le folte schiere di quello che fu il Partito Socialista Italiano (che gode della stessa percentuale del partito di Ferrando, ma questa è tutta un’altra storia).
Scritto da Mafalda il 10/12/2011 alle 00:03
@ Beatrice. Non so se si riferiva anche a me,ma le dico lo stesso la mia. Sul blog ebbi una discussione con un lettore sullo stesso argomento. Io non penso sia possibile dare patenti di cattolicità. Tentazione di molti, ma non credo di Mafalda. Un episodio. Recentemente ho conosciuto un giovane dichiaratosi cattolico tradizionalista. Mi disse: "Ma tu hai fede?".E' una domanda difficile. La risposta mia è stata: "Solo Dio lo sa". Non so ancora quale tipo di patente mi abbia dato :-) Buone cose.
Scritto da FrancescoG. il 10/12/2011 alle 00:07
Cara @Mariangela (23.00), intendevo dire che il governo Monti è appoggiato da una maggioranza politicamente molto eterogenea che non può mettersi a correre nella direzione voluta da Di Pietro. Poiché questo concetto è impossibile da capire, ciò significa che la strategia di Di Pietro è quella di rompere l’alleanza col Pd oggi per rompere le scatole domani (scusa il linguaggio poco oxfordiano).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/12/2011 alle 08:37
Pensate se ieri in Europa ci fosse stato Berlusconi invece di Monti. Ma forse la stessa cosa potrei dirla di Vendola o Di Pietro. Non mi riferisco alle capacità personali ma alla credibilità politica e internazionale.
Scritto da Giovanna G. il 10/12/2011 alle 08:57
@Roseto senza rose, sono perfettamente consapevole che la civiltà occidentale è modellata in tutti i suoi aspetti dall'economia di mercato. Tuttavia, in una fase storica come quella che stiamo attraversando, nella quale tutto comincia ad essere messo in discussione, non si comprende perché mai l’attuale modello economico non debba essere oggetto di un ripensamento critico. Sia ben chiaro che la mia non è una posizione ideologica che si propone di rieditare chissà quali sistemi alternativi. Molto più semplicemente osservo che nell’orizzonte della globalizzazione mondiale, il libero mercato senza regole, oltre a diventare terreno di coltura per speculatori senza scrupoli, potentati economici e mafie di ogni tipo e razza, rischia di produrre effetti socialmente ed ecologicamente devastanti per l’intero pianeta. I liberisti potranno pure brindare ad un mondo nel quale i ricchi diventano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, ma quanti, invece, auspicano una società fondata su diritti ed equità, difficilmente possono sentirsi parte del coro che in queste settimane intona la litania dei sacrifici, che colpiscono, a senso unico, i lavoratori, i pensionati, le donne e le famiglie, lasciando totalmente impuniti gli evasori e coloro che nelle fluttuazioni dello spread rafforzano i propri interessi e consolidano le proprie posizioni di potere.
Scritto da Leonardo C. il 10/12/2011 alle 09:39
Mafalda 00,03. L'unica certezza che ho è di avere poche idee, ma confuse. Una di tali rarefatte idee è che la classe politica sia fallimentare; un'altra che concionare di governo BMV sia una sciocchezza, o peggio. La speranza è che l'Europa “virtuosa” che si sta, forse, delineando, ci liberi dai vizi del fumo latino e della latina frivolezza. Infine: commento mai le intemerate della Mafalda? A ognuno il suo!
Scritto da ulderico monti il 10/12/2011 alle 10:22
Sull'Europa virtuosa che forse si sta delineando condivido @Ulderico Monti che però sbaglia a prendersela con @Mafalfa che commenta spesso gli interventi degli altri. Faccia anche @Monti la stessa cosa, questo è il bello di questo blog nel quale i commenti, salvo rari casi, non sono pettegolezzi ma scambi di idee.
Scritto da Elisabetta C. il 10/12/2011 alle 13:50
Caro Giuseppe, collocare Di Pietro in un settore della Politica è impossibile. La sua collocazione non è destra o sinistra, ma populismo, di quello un po' becero e discongiuntivizzato (permettimi il neologismo). Se poi dovessimo cercarne una collocazione allora è DESTRA, e lì finirà appena l'ultima ombra del Belusconismo si sarà dissipata. L'abbiamo visto sull'Indulto e sappiamo la posizione sulla immigrazione. L'IDV è un'altro partito che si basa sul Leader coem: ( il PDL (berl) e SEL (Vendola
Scritto da mauro prestinoni il 10/12/2011 alle 13:58
@Ravani è ruvido con Di Pietro ma dice, con parole diverse, ciò che hanno scritto altri lettori, oltre al padrone di casa. Io non dico che dovrà restar fuori dall'alleanza di centrosinistra delle prossime elezioni, però il rapporto va ben chiarito prima. Errare è umano, perseverare sarebbe diabolico. Vero Bersani?
Scritto da Pd Pavia il 10/12/2011 alle 14:02
Non è mia consuetudine intervenire più volte: lo faccio oggi per esprimere la mia condivisione con quanto espresso da @ Leonardo C. nel suo commento delle 9.39. Temo però che la nostra sia una visione con troppi limiti; ci sono persone, come il Sig. “Brambilla Luigi” che spaziano a 360 gradi; magari antepongono il cognome al nome, ma per il resto, se avessero abbastanza tempo a disposizione, saprebbero come far funzionare bene il mondo. Purtroppo per noi sono troppo indaffarati.
Scritto da Angelo Eberli il 10/12/2011 alle 15:58
Meno male che c'è Monti, potrei dire. Sono del Pd e stimo Bersani ma anche lui non avrebbe avuto in maniera immediata il benvenuto e l'accoglienza dell'attuale premier.
Scritto da Un iscritto Busto Arsizio il 10/12/2011 alle 16:36
Caro Giuseppe, qualche giorno fa Emanuele Macaluso, il direttore del quotidiano “Il Riformista”, ha dedicato un interessante editoriale proprio all’eroe di Montenero di Bisaccia. Questo editoriale, che io condivido totalmente e che è ancora rintracciabile anche sul mio sito, dopo aver ricostruito alcuni passaggi e aver sottolineato una serie di errori compiuti dai Ds e dal PD, conclude con questa affermazione “La crisi economica e sociale è gravissima e tutte le forze politiche sono chiamate a porre l’interesse generale al primo posto. È, questo, uno dei momenti in cui non solo i partiti, non solo le forze sociali, ma le persone che hanno una responsabilità pubblica rivelano la loro reale vocazione, il loro disinteresse, il loro civismo nel servire la nazione e anche l’Europa. Ebbene, in questo contesto, non mi stupisco che Di Pietro e i suoi soci si siano dissociati dall’impegno assunto dal centrosinistra di sostenere il governo Monti nella fase più difficile, direi drammatica, della vicenda politica del nostro paese.” Credo che questo sia il punto di discrimine su cui si fonderanno le alleanze future e su cui ci si dividerà anche all’interno del PD. Ora che Berlusconi non può più fornire alibi né a chi sta con lui né a chi gli è contro le divisioni passeranno lunga la linea ben più fondamentale dell’assunzione della responsabilità delle decisioni impopolari e sulla capacità di proporre soluzioni senza ricercare populisticamente il consenso. Dunque anche noi dovremo cambiare e dovremo essere rigorosi. Rigorosi nell’analisi, rigorosi nelle soluzioni e rigorosi nelle parole da portare all’attenzione dei nostro concittadini. Solo così potremo avere il PD inteso come partito nuovo. L’alternativa? Il fallimento del centrosinistra e venti anni ancora di centrodestra al governo.
Scritto da roberto molinari il 10/12/2011 alle 16:56
Se il blog fosse condotto da uno come @Angelo Eberli sarebbe un piccolo covo di amici di sinistra. Lui scrive bene ma pretende che tutti la pensino allo stesso modo. Adamoli è di sinistra anche lui ma, pur non conoscendolo personalmente, capisco che è un democratico di nome e di fatto. Sul cognome prima del nome dico ad @Eberli che continuerò così perchè il mio indirizzo mail comincia col cognome come la maggior parte degli indirizzi che io conosco.
Scritto da Brambilla Luigi il 10/12/2011 alle 19:12
Mi permetto di incorniciare idealmente il commento di @Francesco G. (0.07). La risposta “Solo Dio lo sa” alla domanda del cattolico tradizionalista dovrebbe essere, per tutti noi, elemento di riflessione. Mi ricorda un bel passo di padre Turoldo che, per l’occasione, sono andata a rispolverare: “Sbagliarsi su Dio è un dramma, è la cosa peggiore che possa capitarci, perché poi ci sbagliamo sul mondo, sulla storia, sull’uomo, su noi stessi. Sbagliamo la vita”. (E un grazie va a Don Antonio, che ci ha lasciati da poco, che ci aveva fatto conoscere questo stupendo insegnamento del religioso friulano). Già, sbagliarsi su Dio … In nome di quale Dio, Pinochet e Giovanni Paolo II si affacciarono insieme dalla finestra del Palazzo Presidenziale cileno? Che avessero un’idea comune di Dio? E che mons. Romero si stesse sbagliando sul proprio Dio, quello della “opzione preferenziale per i poveri”, considerato anche che questa non coincideva con quella della Chiesa Romana? E chissà quale fosse l’idea di Dio nella testa di Padre Cardenal, il Ministro alla Cultura del governo di Sandino, che venne messo a tacere, sempre da Roma. Gli esempi potrebbero essere innumerevoli ma è bene che mi fermi qui.
Scritto da Mafalda il 10/12/2011 alle 20:10
@Giovanna G. ha centrato il problema. Monti in Europa ha saputo dialogare alla pari con gli altri leader. Non so chi altri ci sarebbe riuscito
Scritto da Ex Pci Gallarate il 10/12/2011 alle 22:22
Tu non sei di sinistra secondo me. Troppo pungente con Obama e soprattutto con Zapatero. Sei un travestito, intelligente ma sempre un travestito. Zapatero è stato, a suo modo, un grande leader.
Scritto da Uno di sinistra il 10/12/2011 alle 22:36
Corre voce che il Pd ti abbia chiesto di sospendere il blog in quanto saresti un elemento di disturbo sulla linea ufficiale del partito e che tu abbia preso tempo prima di decidere. E' vero?
Scritto da Valceresio il 10/12/2011 alle 23:49
Caro @Valceresio, ti conosco come persona intelligente. Dovrei rispondere a queste stupidaggini?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/12/2011 alle 08:21
In questa discussione si è parlato del viaggio che il centrosinistra ha intrapreso verso le prossime elezioni, della direzione di marcia, dell’approdo, delle possibili alleanze. Si è parlato anche di Europa. Ecco, io credo che l’approccio a questo tema debba essere decisivo per la formazione della coalizione. Riprenderò questo tema in un prossimo post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/12/2011 alle 08:24
Lei signor adamoli parla male di Di pietro ma cosa dice della commissione parlamentare che ha bloccato i lavori sulla questione di diminuire gli stipendi ai parlamentari? Non è scandaloso prendere tempo in questi momenti? E ha visto che il 25% di questa commissione è fatta da donne? Ma non dovevano essere quelle brave e pulite?
Scritto da Claudio Ennam il 11/12/2011 alle 09:57
@Valceresio- E' evidente tu non conosci le dinamiche interne al PD provinciale ed il carattere del nostro Giuseppe.Non c'è nessuno in grado di imporre alcunchè ad Adamoli, anzi aggiungerei malgrado il grado gerarchico oggi esistente : Non cè nessuno alla sua altezza.
Scritto da Maria Rossa il 11/12/2011 alle 11:28
Di Pietro chi?Lo statista?Il politico?Il demagogo?Monti ha un parlamento impotente,parti sociali prostrate dalla crisi potrebbe riuscire dove Fanfani, Moro, Craxi.....Dalema,Berlusconi hanno fallito: modificare il paese.Come?Vedremo. A questo arriverà in assenza della politica, l'attuale forma di stato e di governo appariranno obsolete. Dovranno essere cambiate e non è un problema da poco.
Scritto da La timida il 11/12/2011 alle 11:44
@Claudio Ennam - Penso che i parlamentari, uomini e donne, anche se possono aver ragione sul piano formale, avranno torto marcio nella sostanza se non concluderanno la revisione del proprio trattamento economico complessivo entro pochissimo tempo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/12/2011 alle 14:11
@Maria Rossa - Ti ringrazio per la stima ma mi fai arrossire: sei troppo generosa nei miei confronti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/12/2011 alle 14:13
@ Mafalda. Eccesso di considerazione nei miei confronti. Comunque ringrazio. Su Pinochet e Giovanni Paolo II la sapevo diversa. Il dittatore cileno disse al Papa: "Santità, venga su questo balcone, c'è una vista stupenda sulla città". Il Papa, sul balcone, si ritrovò in una situazione imbarazzante e dalla quale non poteva uscire. A qual punto, salutò il popolo cileno. @ Tutti. Vi ringrazio per gli spunti che, anche in questa discussione, mi avete fornito.
Scritto da FrancescoG. il 11/12/2011 alle 16:53
@Francersco G.-"Santità, venga su questo balcone, c'è una vista stupenda sulla città".E' una barzelletta vero?Non mi dirai che tu ci credi.
Scritto da Maria Rossa il 11/12/2011 alle 23:55
@ Maria Rossa. Non ho motivo di dubitarne. Lo raccontò il cerimoniere del Papa, Mons. Marini. Aggiunse che il card. Somalo Martinez, della delegazione papale, era arrabbiatissimo.
Scritto da FrancescoG. il 12/12/2011 alle 12:37
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