Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 12/1/2012 alle 15:02

 

 
Ero a favore dei referendum per abrogare la legge elettorale “Porcellum”, inventata dall’ex ministro Calderoli. L’avevo sostenuto in varie occasioni.
Non per amore del vecchio Mattarellum con cui avevamo votato nel 1994, 1996, 2001 che consisteva in un sistema maggioritario, con collegi uninominali, addolcito con una quota proporzionale. No, non per amore di questa legge, ma per il rifiuto di quella in vigore.
Speravo infatti che l’incombente referendum avrebbe spinto il Parlamento a cambiare la legislazione. Ora che la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibili i referendum quella speranza sopravvive?
Difficile dirlo. Molti partiti, malgrado le parole, non hanno proprio voglia di rinunciare al potere di scegliere chi mandare a Roma.
I parlamentari più protetti dai leader, e quindi più sicuri di conservare il seggio, men che meno.
Spero che il Pd mantenga l’impegno di volere una legge nuova.
In ogni caso, la battaglia può e deve continuare. Nell’epoca di Internet i mezzi democratici per far sentire la nostra voce sono più forti e potenti che mai. Per quanto li userò dentro e fuori il Pd.
 
 
Commenti dei lettori: 37 commenti -
Sono con te nel proseguire la campagna per cambiare la legge.
Scritto da Rodolfo D. il 12/1/2012 alle 15:19
Calderoli vince ancora. Imparate
Scritto da Leghista vero il 12/1/2012 alle 15:29
Bocciando i referendum la Corte Costituzionale ha operato una chiara scelta politica funzionale alla stabilità dell’attuale fase politico-istituzionale iniziata con il varo del Governo Monti. Infatti, sia che si fosse votato il referendum, sia che i partiti avessero approvato in tempi brevi una nuova legge elettorale per evitarlo, in ogni caso l’attuale Parlamento ne sarebbe uscito delegittimato, rendendo inevitabile il ricorso alle elezioni anticipate prima della scadenza naturale della legislatura. Questo scenario avrebbe determinato due conseguenze inevitabili: da un lato una riduzione del tempo a disposizione del Governo Monti e dall’altro un clima politico di precarietà, acuito dalle dinamiche intrapartitiche e dai colpi di coda dei parlamentari non garantiti, che avrebbe potuto compromettere l’operatività del governo tecnico o determinare maggioranze variabili sui suoi provvedimenti. La bocciatura dei referendum, invece, preserva l’attuale legislatura da scioglimenti anticipati, restituisce centralità e legittimazione alle attuali segreterie di partito e depotenzia la possibilità di un reale cambiamento della rappresentanza politica sia nei partiti, che nelle istituzioni, prefigurando addirittura la possibilità che nel 2013 si possa andare a votare il nuovo Parlamento con la medesima legge elettorale. In buona sostanza, Monti può governare avendo come termine la primavera del 2013 e, in cambio, ai partiti è stata lasciata carta bianca per trovare in questo arco temporale un eventuale accordo politico di facciata su una nuova legge elettorale, purché non sia traumatica negli effetti e sufficientemente garantista circa il mantenimento degli attuali assetti politici tra gli schieramenti ed all’interno degli stessi partiti.
Scritto da Leonardo C. il 12/1/2012 alle 15:39
La battaglia deve continuare in Parlamento (ma vedo alcune difficoltà finchè il PDL dirà che questo non è un governo politico). Intanto il voto di settembre ha permesso di discutere dell'argomento e preparare l'opinione pubblica sul tema. Il PD deve trovare una sintesi migliore sulla legge elettorale e possibilmente che si avvicini di più a quella del terzo polo ed IDV.
Scritto da Simone Franceschetto il 12/1/2012 alle 15:54
Tempestivo come sempre ! D'altra parte il tema lo merita, per l'orrore al solo pensiero che il prossimo anno si possa votare ancora col "porcellum" e per la speranza che i parlamentari (scrivo "parlamentari" , ma bisogna leggere " Partiti" ) possano varare una nuova più democratica legge elettorale. Personalmente sono contro ogni premio di maggioranza e per il ritorno delle preferenze. Non mi dispiacerebbe neppure un ritorno al proporzionale corretto però da una robusta soglia d'accesso.
Scritto da giovanniderosa il 12/1/2012 alle 16:11
Caro Giuseppe, sono assolutamente convinto che questa legge vada cambiata. E’ una legge che favorisce il “guicciardinismo” dei nostri parlamentari. Che da, a tre o quattro persone, la facoltà di decidere. Che ha trasformato il Parlamento nel Parlamento degli “amici più fedeli”, delle segretarie dei parlamentari promosse a loro volta parlamentari e ha “abolito”, di fatto, il “mandato senza vincolo” visto che ha fatto si che si risponda al capobastone che ti ha promosso deputato o senatore. Dunque ben venga un PD che agisca per ridare alla gente, agli elettori, la possibilità di scegliere il proprio rappresentante. Scritto questo permettimi però due battute. La prima, ancora una volta Di Pietro ha dimostrato con le sue parole a commento della decisione dei giudici di essere un demagogo populista. Le decisioni dei giudici non si commentano mai e questo l’ex magistrato dovrebbe ricordarselo sempre non solo quando la cosa gli torna utile. In più, ancora una volta ha mostrato la sua volgarità politica attaccando il Quirinale. Secondo. Come te ho sostenuto apertamente la decisione di appoggiare la raccolta firme. La gente, tuttavia, è bene ricordarselo ha firmato, e sono stati in tanti, non solo perché volevano il ritorno al “Mattarellum” ( pochi a dire il vero ), questa illusione strumentale, lasciamola a Parisi. La gente ha firmato per diversi motivi, non ultimo, la volontà di mandare a casa Berlusconi e la sua cricca. Dunque che si lavori per una onesta legge. Una legge capace di dare stabilità, rappresentatività e capacità di scelta all’ ”elettore cittadino” e, personalmente, auspico che non abbia il nome del candidato premier sulla scheda. Di personalizzazione della politica può anche morire la democrazia.
Scritto da roberto molinari il 12/1/2012 alle 16:20
Innanzi tutto buon anno al padrone di casa e ai frequentatori del blog. Sono pronto a scommettere che nel 2013 voteremo ancora con il Porcellum in quanto tutti i partiti hanno un forte interesse a non rinunciare al potere di nominare i parlamentari. Una legge elettorale scempio, degna del suo ideatore, il noto COSTITUZIODENTISTA padano Roberto Calderoli, che, of course, appartiene alla Lega, il partito della Panzania. L'unico aspetto positivo della vicenda è che la bocciatura del referendum allunga la vita a Monti, che sta riportando l'Italia ad essere rispettata in Europa, e che passa le serate telefonando a maggiorenni tedesche e non a minorenni tunisine, pardon, egiziane (essendo Ruby la nipote di Mubarak).
Scritto da Mattia il 12/1/2012 alle 16:23
La sentenza della Consulta non mi piace ma va accettata come tutte le sentenze. Le probabilità che il Parlamento cambi la legge sono molte ridotte.
Scritto da Adams il 12/1/2012 alle 16:23
Non so come andrà si andrà a finire con la questione legge elettorale. Credo che iscritti ed elettori del centrosinistra debbano continuare a lottare per fare le Primarie per la scelta dei candidati, qualunque sia il modello. Temo che con la prospettiva che magari, forse, chissà se si cambia la legge alla fine i candidati li sceglieranno le segreterie. Facciamo le primarie e su questo terreno sfidiamo gli altri partiti, porcellum o no.
Scritto da Lele il 12/1/2012 alle 16:47
Chiedo a @roberto molinari se sa chi ha firmato, tra i parlamentari e consiglieri regionali varesini, per il referendum sulla legge elettorale e chi no. Penso potrebbe avere, dal suo punto di vista, qualche brutta sorpresa perchè magari l' unico che ha sottoscritto l' iniziativa è guarda caso un suo ex-amico politico.
Scritto da un rottamatore il 12/1/2012 alle 17:03
D'accordo con Leonardo e Molinari. Ma se i partiti chiamati a cambiare il "Porcellum" continueranno con le consuete manfrine perderanno un'occasione unica per rilegittimarsi in qualche modo agli occhi degli elettori e di quanti hanno sostenuto il referendum che, tra firmatari e simpatizzanti, sono qualche milione. Se si tratterà di un cambiamento vero la si capirà presto ma dati i precedenti non si possono coltivare illusioni. La sentenza certo risulta lontana dalla sensibilità del paese
Scritto da cesare chiericati il 12/1/2012 alle 17:04
D'accordissima sul cambiare la legge elettorale ma è' sbagliato il referendum come strumento. Il potere legislativo in democrazia spetta al Parlamento. IDV e rottamatori ne escono con le ossa rotta dal parere della Consulta .
Scritto da Loredana N. il 12/1/2012 alle 17:11
@Leonardo C. e @Mattia - Che la decisione della Consulta contribuisca, come afferma @Leonardo C. a stabilizzare il quadro politico e a rendere più probabile che Mario Monti porti a compimento la legislatura mi pare fuori discussione. Lo sottolinea giustamente e argutamente anche @Mattia. Che la Consulta abbia preso la sua decisione con questo intento lo troverei sbagliato. Le preoccupazioni politiche che Leonardo enumera, che sono anche le mie, dovrebbero esulare dalle valutazioni di costituzionalità dei referendum e delle leggi sottoposti al suo esame. Adesso spero in una buona legge elettorale con uno sforzo sincero e coerente del Pd. Tutto sommato, però, @Mattia ha tante probabilità di vincere la sua scommessa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/1/2012 alle 17:12
@Roberto Molinari - Concordo sulle ragioni che avevano portato al clamoroso successo nella raccolta delle firme referendarie. Su Di Pietro, cosa vuoi che ti dica? E’ il solito demagogo che oggi attacca il Capo dello Stato e alla vigilia di Natale aveva definito “carnevalata” la conferenza stampa di Mario Monti. Se lo sposi, devi mettere in conto il rischio altissimo di un divorzio repentino, questo è il punto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/1/2012 alle 17:18
@Lele. Sono molto deluso dalle decisioni della Corte. Hai ragione tu, l'unica salvezza sta nelle primarie del Pd.
Scritto da Franco il 12/1/2012 alle 17:24
Sottoscrivo il parere di Roberto Molinari e Loredana N. Facile fare demagogia quando si infrangono le regole Costituzionali. Il populismo dei dipietrini e dei rottamatori è stato sconfitto. Ora che il Parlamento si rimbocchi le maniche e lavori per una Legge elettorale seria.
Scritto da Gino il 12/1/2012 alle 17:27
Sottoscrivo @Cesare Chiericati.
Scritto da Giacomina il 12/1/2012 alle 17:37
Alcune prime riflessioni a seguito della odierna pronuncia della Corte. No a liste bloccate e ad un Parlamento di nominati. Condivido. Ma come funziona, dal vero, il sistema delle preferenze in Lombardia? Alle elezioni regionali 2005 e 2010 i votanti per le liste circoscrizionali delle maggiori formazioni politiche, i quali contemporaneamente scelgono un candidato, oscillano tra il 20 e il 30 per cento. I voti con preferenza a favore di Forza Italia-PDL e di Ulivo-PD sono attorno al 27/28 per cento; quelli della Lega si attestano al 20 per cento. I numeri di Varese provincia sono questi: FI 2005: 24,12, PDL 2010: 27,98; Lega 2005: 19,92, Lega 2010:14,37; Ulivo 2005: 28,5, PD 2010: 26,2. Rovescio il dato: 70/80 votanti su cento non esprimono alcuna scelta per i candidati dei partiti. Il numero lievita se si considera che una buona fetta di elettori vota solo per il candidato Presidente: circa il 15 e il 10 per cento rispettivamente nelle due tornate elettorali. Queste sono le percentuali riferite ai voti validamente espressi. Ci sono le schede bianche e nulle. C’è un crescente astensionismo: il 28 per cento nel 2005, il 36 nel 2010. Conclusioni: l’invocato ritorno alle preferenze potrebbe tradursi, in Lombardia, nella riconsegna di un diritto ad una ristretta minoranza di elettori; la maggior parte di essi invece non sceglie perché non conosce i candidati proposti; oppure è indifferente, prova fastidio, è rassegnata a risultati prevedibili e scontati. Beninteso, vi sono e vi sono stati candidati di elevata qualità ed autorevolezza in grado di raccogliere eccellenti quote di preferenze. Mi riferisco sempre alle elezioni regionali citate. Ma per occupare uno scranno regionale può bastare molto meno: un partitello a tiratura domestica, un gruzzolo di preferenze, sopra i 1650, e il secondo della mansueta e docile compagnia che ne ottiene intorno ai 70. Lascio immaginare le performance degli altri 19 dell’elenco. La dignità e il decoro della politica si misurano anche su questo. Un rimedio è stato suggerito da Adamoli in un precedente post: liste aperte, rappresentanti selezionati attraverso un percorso di trasparenza, di partecipazione e di coinvolgimento di circoli e ambienti sociali e culturali. Un altro deve essere la individuazione di rigorose soglie di accesso, qualunque sia il sistema elettorale prescelto. (Per i calcoli e i dati mi sono riferito al fascicolo 1, ottobre 2009, e al sito internet del Consiglio regionale).
Scritto da Giovanni Cogliati il 12/1/2012 alle 17:38
Insisto su un mio vecchio pallino. Non capisco perchè queste discussioni tanto interessanti non si tengano anche dentro il partito. Non voglio una risposta da Adamoli, voglio che il Pd provinciale si svegli.
Scritto da Luca il 12/1/2012 alle 18:09
Ottimo intervento, Molinari: condivido in pieno.
Scritto da giovanniderosa il 12/1/2012 alle 18:42
Non ho firmato per il referendum non perchè mi piaccia la legge attuale, ma perchè pensavo che si dovesse concedere un’ultima possibilità a questi parlamentari per dimostrare di avere la capacità e la forza di concordare le tanto attese riforme istituzionali. Resto ancora qui a vedere se il PD vorrà almeno aprire la discussione, in questo periodo di tregua concessa dal governo Monti. La proposta del PD per una quota di 70% maggioritario a doppio turno e 30% di proporzionale è ancora valida? E quale sarà il criterio di scelta della persona da candidare: primarie o no? Personalmente io non sono un’entusiasta del sistema. Infine sono curiosa di conoscere i criteri di incompatibilità e ineleggibilità: si sa che il diavolo è nei dettagli ... Utilissimo il pezzo di @Giovanni Cogliati: con i numeri i discorsi sono sempre meno fumosi. Aggiungendoci una correzione al ribasso (dovuta al fatto che probabilmente alle votazioni nazionali la percentuale di chi esprime preferenze è minore), si potrebbe quasi osare pensare che il milione e duecentomila firmatari per il referendum sono quasi tutti quelli che avrebbero voluto esercitare tale diritto alle politiche? Buon Anno.
Scritto da Nicoletta il 12/1/2012 alle 20:16
Alzi la mano (scriva un commento) chi vuole ancora l'alleanza con Di Pietro. Io NO.
Scritto da Francesco S. il 12/1/2012 alle 20:25
Ho appena sentito il TG di Mentana. Su Cosentino quella faccia tosta di Maroni ha ancora il coraggio di mentire spudoratamente dicendo che solo una quindicina di leghisti hanno votato contro l'arresto. Chi crede di prendere in giro. La verità è che nei momenti della verità lui non c'è mai. Sarà sempre un luogotenente, mai un capo.
Scritto da Leghista pentito il 12/1/2012 alle 20:29
Che tipo questo Maroni. Da una sconfitta all'altra col sorriso sulle labbra.
Scritto da Cesarino il 12/1/2012 alle 21:25
Sostanzialmente la penso come @Leonardo C. Aggiungo solo che io sono una “proporzionalista” convinta e, al pari di @Giovanni De Rosa, sarei contenta di un bel ritorno al proporzionale (e nemmeno mi interessa tanto la soglia di accesso). In questa materia, l’apporto tecnico dato dal commento di @Giovanni Cogliati è molto utile. Quando cita “un partitello a tiratura domestica” a me viene in mente quello dei Pensionati …
Scritto da Mafalda il 12/1/2012 alle 22:53
Sono curioso di vedere la proposta di mediazione del Pd. Quella ufficiale è agli atti ma non passerà mai.
Scritto da Pd Pavia il 12/1/2012 alle 22:57
Non sarà facile che il Parlamento trovi una maggioranza in grado di approvare una legge elettorale innovativa. E questo sarà visto dagli elettori come la volontà di avere due Camere di "nominati". Tutto ciò allargherà ancora il solco fra paese reale e paese legale. Almeno il Pd dimostri che farà tutto il possibile per riuscirci.
Scritto da Brielli Giuseppe il 12/1/2012 alle 23:14
Firmai per il referendum,come spinta a rivedere la legge elettorale. La Corte (è sempre quella "comunista" di qualche tempo fa ? :-) ha deciso in maniera diversa da quella che auspicavamo,da quella che firmatari e simpatizzanti si aspettavano. Pur dispiaciuto, mi sento un cittadino tutelato dalle massime istituzioni. Valutano nel merito e non credo usino altri criteri. E' certamente vero che la decisione stabilizza il Governo.
Scritto da FrancescoG. il 13/1/2012 alle 08:59
cosa cambia la legge elettorale quando se la merkel vuole mette chi vuole? non è mica il cittadino che decide. chi ha voluto monti? nessuno ma eccolo qua. ci danno l'idea che siamo noi a decidere per massacrarci meglio. scannano l'agnello el'agnello ringrazia pure. io prendo tutte le sere l'ansiolin, non so se ce la faccio.
Scritto da Claudio Ennam il 13/1/2012 alle 09:08
D'accordo con @Mafalda e @Giovanniderosa. Mi sono convinta dopo tante, peripezie politiche, ad essere proporzionalista.
Scritto da Giulia il 13/1/2012 alle 09:18
Io sono stanco di questi politici,ne sono nauseato. Se rimane il Porcellum non andrò a votare.Tanto decicidono loro. A me questa politica fa schifo.
Scritto da pavan carlo il 13/1/2012 alle 09:39
@Giovanniderosa e @Mafalda - La mia difficoltà ad accettare il sistema proporzionale dipende dal fatto che vorrei che fossero gli elettori, e non i partiti una volta conosciuto l’esito elettorale, a decidere da che parte stare. Altrimenti il proporzionale diventa il cavallo di Troia per tutti i trasformismi. Voi mi risponderete che il maggioritario non ha impedito i vari Scilipoti ed è verissimo. Ma questa è patologia e questo maggioritario ha fatto acqua da tutte le parti. Per questo andrebbe cambiato rapidamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/1/2012 alle 10:29
@Giovanni Cogliati - i dati che citi (grazie!) mettono in evidenza che il numero degli elettori che votano la preferenza è solo una parte minoritaria dell’elettorato. Ma è pur sempre una porzione ben più ampia di quella che prenderebbe parte alle elezioni primarie dei partiti. Quindi non sottovaluterei affatto questa partecipazione pur non impiccandomi sull’albero delle preferenze. La cosa importante è restituire al cittadino la possibilità di scegliere. I metodi disponibili sono diversi, se si vogliono davvero adottare
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/1/2012 alle 10:33
@Nicoletta - la proposta del Pd (l’unico partito che ne ha presentata una completa per Camera e Senato) è quella tu menzioni e non è stata cambiata. (http://www.partitodemocratico.it/doc/228998/riforma-elettorale-la-proposta-depositata-dal-pd.htm). Come si sceglieranno le persone da candidare? Dovrei rispondere con le primarie soprattutto se resterà il sistema in vigore. Il condizionale, però, è d’obbligo perché ormai le primarie stanno quasi cadendo in disuso, almeno per la scelta dei candidati per la carica di sindaco. Su incompatibilità ed ineleggibilità è impossibile prevedere ora che cosa dirà la legge. So che il Pd ha fissato norme stringenti e che un altro giro di vite si preannuncia. Facendo parte della Commissione nazionale per lo Statuto (si riunisce molto raramente), terrò i lettori informati di ogni orientamento e decisione che sarà presa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/1/2012 alle 10:39
Imparo di più seguendo questo blog che partecipando a tante riunioni di partito.
Scritto da Francesco il 13/1/2012 alle 11:18
per esempio io ho votato prodi poi ho preferito il lexotan. ma se prodi si sveglia io lo voterei ancora. ma se poi arriva un napolitano qualsiasi e lo cambia perchè qualcuno glielo ha detto di fare? la legge elettorale che io magari ho votato va a farsi friggere. e giù ansiolitici. si deve fare qualcosa contro chi decide al posto nostro. lei signor adamoli finchè è vivo perchè non ci prova? io voto uno e quello lo può sfiduciare solo l'opposizione non il nemico straniero.
Scritto da Claudio Ennam il 13/1/2012 alle 13:14
Sono tendenzialmente allergico ai referendum. Quello del '92 di Mariotto era più contro Craxi che contro la preferenza. Abbiamo visto gli esiti. Non mi piace l'attuale legge elettorale, ma nel 2005 andò bene a tutti...i segretari. Proposta operativa: Maggioritario con premio di maggioranza di coalizione (sia Camera che Senato) ridotto rispetto all'odierno, indicazione del Premier,del programma e due preferenze in scheda (uomo,donna). Buon lavoro...
Scritto da Grillo parlante\ il 13/1/2012 alle 14:50
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