Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/1/2012 alle 15:01

 

 
L’assemblea nazionale del Pd di venerdì e sabato scorso ha vissuto un clima diverso dal solito. Pochi applausi e molta preoccupazione per il dopo Monti.
Non è più al potere il nemico Berlusconi, non è ancora al potere un leader del centrosinistra classico. Questa, forse, la ragione.
Eppure non mi è sembrata un’Assemblea né troppo modesta, né inutile.
Sul governo in carica, dico subito che il mantra di Bersani: “sostegno a Monti senza si, senza ma, senza tacere le nostre idee”, è convincente.
E poi i vari leader hanno sostenuto l’idea dell’Europa federale, degli Stati Uniti  d'Europa. Musica per le mie orecchie.
Nei corridoi abbiamo parlato molto di socialdemocrazia europea. Qualche anno fa anch’io dicevo: non entrerò nel partito socialdemocratico. (In realtà, nel Parlamento europeo per risolvere il problema si è dato vita al gruppo “Alleanza progressista dei Socialisti e dei Democratici” del quale fa parte il Pd).
Questo discorso è improvvisamente invecchiato.
Cos’è e dov’è la socialdemocrazia oggi? Quale sarebbe il modello? L’unico leader conosciuto era, fino a poco tempo fa, Zapatero, sconfitto pesantemente in Spagna e finito nell’oblio.
La socialdemocrazia è destrutturata. Permangono gli ideali di pace, giustizia e coesione sociale, dignità del lavoro, uguaglianza, redistribuzione dei redditi, ma in che cosa questi ideali si discostano da quelli dei cattolici democratici come me?
In passato, è stato diverso il modo di inverarli, questi ideali, e ci siamo trovati su frontiere diverse.
Per un lungo periodo sono stato affezionato al Partito Popolare Europeo, quando era un movimento democristiano, fino a Helmut Kohl, un gigante.
Ma oggi, con Berlusconi e i conservatori inglesi, il Ppe è irriconoscibile. La crisi epocale ha dato il colpo di grazia alle vecchie identità politiche anche europee.
Oggi il partito europeo progressista è da reinventare. La partecipazione a questa ricostruzione è la vera scommessa del Pd. Ormai i destini dell’Italia si giocano in Europa.


 
Commenti dei lettori: 61 commenti -
Caro Adamoli, stavo commentando il post precedente e ho visto questo. Ti sei proprio venduto. Spero che ti abbiano almeno pagato bene.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 23/1/2012 alle 15:17
Non solo il Ppe è irriconoscibile, ma fintanto che è guidato da B. e gli ultraconservatori non ci vedo nulla di ciò che era il Ppe. E le loro idee e il loro autodeterminismo individuale ha condotto l'Europa la dove non doveva arrivare...
Scritto da Federico il 23/1/2012 alle 15:28
Caro @Ex sostenitore - Come, non lo sai? E' pronto per me un posto in Parlamento. Camera o Senato è secondario.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/1/2012 alle 15:44
io, signor adamoli, farei anche il commesso alla camera o al senato. si guadagna di più e ogni tanto, nella confusione, si può cazzottare qualche parlamentare che è sempre una bella soddisfazione. il problema non è l'età, anche se lo so che a 72 anni non mi assumono più, è che sono proprio orribile a vedersi. e molto grasso. tutt'uno con la cassa. fra un pò anche quella da morto.
Scritto da Claudio Ennam il 23/1/2012 alle 16:03
Moro diceva sempre, te lo ricorderai benissimo, "bisogna scomporre per ricomporre". In tempo di crisi questa regola è fondamentale. In Europa le grandi famiglie politiche sono da rifondare.
Scritto da Giovanni B. il 23/1/2012 alle 16:08
Non farà piacere a Bersani e D'Alema sentir dire che la socialdemocrazia europea è praticamente da buttare ma è anche il mio pensiero.
Scritto da Montalbetti il 23/1/2012 alle 16:45
Sei un vulcano di riflessioni e proposte. Complimenti da sinistra, anche se spesso dissento.
Scritto da Osvaldo il 23/1/2012 alle 16:49
Non scherzare troppo sul Parlamento. Io ti voterei subito. E con me tante altre e altri.
Scritto da Luisa Bernasconi il 23/1/2012 alle 16:56
Ho visto da abbastanza vicino il Partito Socialista che si stava sfaldando,con due correnti e poi la sua morte,hanno poi cercato di rimettere insieme i cocci,ma è uscita una parte negativa e l'altra parte quella che credo ancora,perchè abbiamo bisogno di credere al PD, perchè abbiamo bisogno per difendere i nostri diritti e spero che non ci tradirete mai.
Scritto da Luigi il 23/1/2012 alle 16:58
“Permangono gli ideali di pace, giustizia e coesione sociale, dignità del lavoro, uguaglianza, redistribuzione dei redditi, ma in che cosa questi ideali si discostano da quelli dei cattolici democratici come me”? Io credo nessuna e non riesco a capire come ti si possa accusare di esserti venduto; a chi? Ovviamente ai Komunisti. Gli ideali di pace giustizia ed equità, oltre all’aiuto ai più deboli e sfortunati, per quanto mi riguarda sono il sale della Democrazia. E mi chiedo che cosa aspetti la Politica a tagliare le unghie ad una finanza rapace che specula rischiando i soldi di tutti e non i propri. Se c’è arrivato Tremonti… A proposito non ricordo bene che professione svolgesse il Personaggio nominato, prima o mentre scriveva il suo ultimo libro ‘Uscita di sicurezza’.
Scritto da Angelo Eberli il 23/1/2012 alle 17:04
Caro Giuseppe il secolo socialdemocratico è finito, ma è anche finito quello dei partiti di ispirazione cristiana. Entrambi i movimenti politici sono stati protagonisti nel secondo dopoguerra della ricostruzione dell’Europa. E tutto nella libertà. Oggi quei paradigmi sono superati. I partiti di ispirazione cristiana si sono trasformati in raggruppamenti conservatori quasi euroscettici. Non ci sono più De Gasperi, Adenauer e Schuman, non c’è più Khol. C’è la Merkel che ha un vissuto storico diverso e poco europeista. Sono partiti che hanno in mente più la cultura liberale se non, addirittura, liberista. Ma sono, soprattutto, partiti che hanno voluto rispondere allo spostamento a destra degli elettori con politiche conservatrici, che hanno puntato tutto sulla sicurezza perseguendo la logica del continente europeo come “fortezza”. E, soprattutto, non c’è più “l’ispirazione cristiana”. Sono, di fatto, un grande e potente blocco “liberale” e di fatto le sue ricette economiche sono più attente all’accumulo di ricchezza che alla redistribuzione. Di contro, l’ultimo campione del socialismo europeo caduto, Zapatero di tradizione socialdemocratica aveva poco. Più un radicale che un socialista. Le sue ricette economiche erano liberali, la sua politica immigratoria più dura di quella dei Popolari di Aznar, le sue aperture nel campo dei diritti civili più simili alla cultura radical-borghese che anche noi in Italia conosciamo bene. Insomma, altro che Gonzales l’uomo che ha saputo portare la Spagna in Europa e nella Nato. Oggi la globalizzazione richiede risposte nuove. Richiede politiche nuove e diverse. Non politiche lib-lab, ma politiche diverse perché diversi sono i problemi. Politiche che mirino a dare risposte di come poter produrre ricchezza e di come questa possa essere distribuita; politiche che possono dare risposte non nell’egualitarismo, ma nell’eguaglianza delle opportunità. Di come far progredire le donne e gli uomini nei nuovi diritti e di come farli progredire nella scala sociale affinché chi nasce svantaggiato, ma meritevole possa affermarsi. In fondo questa è anche l’eredità di grandi tradizioni che avevano come idea la coesione sociale e la libertà. Questi, credo, siano i nuovi confini della politica e del PD che rimane un grande progetto. Nel PD c’è una forte componente che non vuole questo, ma vuole la socialdemocrazia? Si è così. Io lo spiego con un ancestrale bisogno di fare ciò che non sono stati capaci di fare quando c’era il PCI. La Bad Godesberg della SPD tedesca del PCI non ci fu e non può essere fatta ora. Ora bisogna andare oltre e non tornare indietro perché siamo nella società globale, liquida e non in quella fordista. Insomma, il problema non è rinunciare ad una parte dei padri politici che tutti abbiamo, ma sulla base di quelle esperienze ricercare nuove soluzioni per un mondo diverso, un mondo costruito con formule allora vincenti, ma che oggi devono essere diverse, perché diversa è l’umanità.
Scritto da roberto molinari il 23/1/2012 alle 17:30
Caro Giuseppe, tutto condivisibile. Attento però, non mi dire che il modello politico organizzativo del Pd non sia "vecchio". Non c'è più il centralismo democratico ma il retaggio della "scuola rossa" incastra il partito a Roma come a Varese. Capisco che Letta e Franceschini siano in maggioranza con Bersani e a pioggia posso comprendere la tua prudenza e quella di Paolo, spero però non fino al punto da perderci la faccia. In Europa la sinistra è obsoleta e una nuova ha ancora da nascere.
Scritto da paperoga il 23/1/2012 alle 18:04
Abbiamo di fronte dei grandi punti interrogativi. La ricomposizione dei partiti in Italia sarà condizionata non tanto dalle diversità delle idee quanto dalla nuova legge elettorale, ovviamente sperando che non si torni a votare con il sistema attuale. Mi è più difficile pensare a come possa evolvere la situazione nel Parlamento Europeo visto che i confini fra i diversi partiti sono tracciati in maniera diversa nei singoli Stati dell'Unione.
Scritto da bm il 23/1/2012 alle 18:55
IL GIORNO DELLA MEMORIA Dal discorso di Benedetto XVI al Campo di Auschwitz – Auschwitz-Birkenau, 28 maggio 2006 “... Sempre di nuovo emerge la domanda: Dove era Dio in quei giorni? Perché Egli ha taciuto? Come poté tollerare questo eccesso di distruzione, questo trionfo del male? Ci vengono in mente le parole del Salmo 44, il lamento dell'Israele sofferente: '...Tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli e ci hai avvolti di ombre tenebrose. … Per te siamo messi a morte, stimati come pecore da macello. SVEGLIATI, PERCHE' DORMI, SIGNORE? ...'. (rif.: Benedetto XVI “Svegliati! Non dimenticare la tua creatura, l’uomo” – Libreria Editrice Vaticana 2006)
Scritto da ulderico monti il 23/1/2012 alle 19:10
Ho l’impressione che i politici non si rendano perfettamente conto della metamorfosi subita dalla politica negli ultimi due decenni, non solo in Italia ma anche in Europa. Alla democrazia dei corpi rappresentativi e dei partiti è subentrato il modello americano della democrazia del pubblico; la causa principale è proprio la crisi dei partiti (in America si è verificata agli inizi del Novecento) che hanno perso credibilità e capacità di mobilitazione. Le ideologie e le identità collettive si sono indebolite e si è imposta la comunicazione dei “media”, in particolare della televisione. I volti contano di più delle idee e ciò che appare in TV è percepito come più “vero” della realtà. La maggiore informazione di cui dispongono i cittadini (ma non anche la migliore competenza) induce i cittadini al “fai da te” sottraendosi alla mediazione dei partiti che sono giudicati come “cartelli di oligarchie”. Il rapporto tra i cittadini e la politica avviene sempre meno attraverso la partecipazione (con la parziale eccezione della Lega) e sempre di più tramite i “media” e il “marketing” politico. I partiti si sono allontanati dalla società e si sono trasformati in comitati elettorali a servizio di un “leader”; la gente capisce che tutelano gli interessi particolari dei loro elettori e non perseguono l’obiettivo del bene comune della nazione. Il rapporti tra cittadini e la politica (come del resto quello tra i consumatori e la produzione) è diventato asimmetrico perché l’autonomia dei cittadini è limitato alla possibilità di reagire e di rispondere a ciò che viene loro proposto. Senza partiti non c’è partecipazione e non c’è controllo del potere ma sono stati i partiti ad autoannullarsi identificandosi nella persona (provvisoria) del “leader”. Finché ai partiti preme soprattutto “vincere” per perpetuare la “casta” anziché governare con programmi coerenti a degli ideali e a dei valori non potranno rigenerarsi e acquisire una precisa identità.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 23/1/2012 alle 19:26
Il Pd provinciale sbaglia a stare assente da questi dibattiti molto interessanti.
Scritto da Lorenzo il 23/1/2012 alle 20:13
Mi dimenticavo: ti prego di non voltare pagina subito domani mattina. E' necessario che la discussione prosegua.
Scritto da Lorenzo il 23/1/2012 alle 20:17
Brevemente. Se il P.D. ha un senso ed un avvenire in Italia, credo che il progetto vada riproposto in Europa. Quindi l'Alleanza progressista,meglio la chiamerei Alleanza democratica o dei democratici, da gruppo dovrebbe diventare un vero e proprio partito. In esso si potrebbero riconoscere tutti coloro che, pur provenendo politicamente da lontano, guardano, come ha richiamato Roberto Molinari, in avanti, non rimpiangendo il proprio passato più o meno glorioso.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 23/1/2012 alle 20:50
Caro @Lorenzo, ti assicuro che domani mattina non metterò un altro post così il dibattito potrà continuare. Stasera, peraltro, esco e non ho nemmeno il tempo di intervenire, eventualmente, sui commenti già pervenuti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/1/2012 alle 20:55
Caro @Paperoga, ti ringrazio del problema che hai posto e desidero risponderti subito anche se devo uscire e sono un pò in ritardo. Il tema della socialdemocrazia europea come l'ho presentato con questo post non ha niente a che fare con la forma organizzariva e gestionale del Pd che non mi soddisfa sotto vari profili. Vuoi una conferma di carattere locale? Io non ho nemmeno partecipato al congresso provinciale di Varese per protestare contro il suo indirizzo unanimistico e verticista. Non mi ero messo alla testa dei giovani che contestavano il congresso (anche se richiesto di farlo) solo perchè mi sembrava paradossale che lo facesse uno della mia generazione. Che il Pd, in generale, sia troppo burocratizzato e chiuso lo affermo sul blog a ripetizione. Per quanto concerne Enrico Letta, lo stimo (anche se vorrei vederlo più assertivo) ed è stato lui a convincermi a votare Bersani, ma le opinioni e le scelte concrete che faccio sono mie e soltanto mie. Perché mai dovrei comportarmi da suddito?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/1/2012 alle 20:59
Visto che eri a Roma nei giorni scorsi vorrei chiederti perchè non è stato messo ai voti il documento di Vassallo e Civati sulle primarie per la scelta dei candidati al Parlamento.
Scritto da Iscritto Busto il 23/1/2012 alle 22:18
A pensarci bene i leader socialdemocratici in Europa scarseggiano maledettamente. Questo significa, come dice sempre @Fiori, che anche i partiti di centrosinistra sono in crisi nera.
Scritto da Elisabetta C. il 23/1/2012 alle 22:37
La Associazione NENS (Nuova Economia Nuova Società), fondata da Bersani e da Visco, nei giorni scorsi si è preoccupata di tradurre, dal tedesco all’italiano, un importante documento reso pubblico da Spd e Verdi tedeschi lo scorso dicembre che sviluppa una critica all’operato della Merkel, che viene considerata responsabile dell’attuale crisi dell’Eurozona. E’ disponibile a questo link http://www.nens.it/zone/pagina.php?ID_pgn=766&ctg1=Nessuna&ctg2=Nessuna Il documento vuole offrire una “piattaforma alternativa per i partiti progressisti europei”. Venendo al post, io non sono d’accordo che “i destini dell’Italia si giocano in Europa”. Non vorrei apparire troppo vetero o conservatrice ma farei fatica ad abbandonare alcuni particolarismi tipicamente italiani che scaturiscono dalla nostra storia e che formano la nostra identità. E poi, con la nascita dell’Unione Europea hanno cominciato a circolare persone e moneta unica ma non idee e progetti condivisi per la gestione delle politiche pubbliche. Ad esempio, le politiche temporali sarebbero progettate in egual modo a Bonn e a Palermo? E i fenomeni sociali? Io sono per partire dal “piccolo”. Non tanto dal “basso” (non credo alla democrazia partecipativa) quanto dal “piccolo”. Ed è per questo che alcuni commenti che leggo ora, seppur pregevoli, mancano, a mio giudizio, di sincero pragmatismo e si riducono ad essere dei postulati.
Scritto da Mafalda il 23/1/2012 alle 22:58
Il cenno al congresso provinciale del Pd nella risposta a @Paperoga è giustissimo. Adamoli è stato l'unico a dissociarsi pubblicamente.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 23/1/2012 alle 23:27
Scusi, caro Giuseppe, ma la risposta che fornisce a @tuo ex sostenitore mi spiazza! Non mi aveva promesso di farmi da consulente nel caso di MIA elezione al Parlamento? :-)))))) Voglio ricordare a @tuo ex sostenitore che è più di un anno che si fa il mio nome, tutti i giorni, ogni ora, in un preciso locale virtuale di VaresePolitica, quale prossima candidata al Parlamento Italiano. E’ accaduto anche ieri. Di viso o camuffati, che si parli sempre di me ormai è diventato normale, soprattutto in penuria di argomentazioni politiche. E anche la signora @Luisa Cardin che, seduta in poltrona si lamenta del gossip, ha potuto appurarlo. Se si digita @Mafalda, i blog di VaresePolitica impazziscono. Devo chiedere i danni? Ma no! Invece leggo che @Paperoga è sempre molto rancoroso verso Varese. Se gli serve per sfogarsi, fa bene.
Scritto da Mafalda il 24/1/2012 alle 07:53
Grazie Giuseppe per la convincente e chiara risposta. Diciamo però che un certo modo di far politica dentro al PD risente in parte di una storia e di una cultura "comunista".
Scritto da paperoga il 24/1/2012 alle 08:14
Sono totalmente d'accordo sulla socialdemocrazia europea in crisi. Ce ne sono più di una, mentre una volta il "nome era una garanzia" come recitava la reclame di un certo prodotto. Sull'Europa federale, sono pure totamnete d'accordo ma bisognerebbe approfondire di più.
Scritto da Bortoluzzi il 24/1/2012 alle 08:36
Caspita,Giuseppe, un tema da poco :-) A mio avviso siamo in un momento in cui è necessario fare sintesi.Tesi ed antitesi,il liberismo e il collettivismo per come sono stati messi in pratica,non da oggi sono arrivati a conclusione.La sfida è ora più radicale,tra individualismo e socialità.Condivido quanto espresso da molti sulla necessità di guardare oltre, di ricomporre, senza perdere identità. Un grande e sano obiettivo ci aiuta ad uscire dalle secche etiche, sociali ed economiche.
Scritto da FrancescoG. il 24/1/2012 alle 08:45
Che la socialdemocrazia europea sia destrutturata, che abbia terminato il suo ciclo storico, lo sento dire fin dai lontanissimi miei tempi di giovane comunista degli anni Cinquanta, poi da Berlinguer e altri profeti e così via vaticinando...
Scritto da ulderico monti il 24/1/2012 alle 09:01
@Roberto Molinari (17.30) - Condivido in pieno il tuo commento. Ti ricorderai senz’altro che nel 2001 la mia opzione per il passaggio immediato dal Partito popolare alla Margherita era motivata dal fatto che non credevo più che una forza politica potesse essere basata su un solo segmento culturale, nella fattispecie quello cattolico democratico. La Margherita era già un “partito plurale”, però con una profonda influenza degli ex popolari. Oggi nel Pd il problema che abbiamo è di far sentire di più la nostra cultura. @Fiori ci ricorda sempre, con chiarezza e autorevolezza, che l’ispirazione cristiana è più che mai di grande attualità. Spero tanto che torni ad essere presente anche in Europa.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/1/2012 alle 09:29
@Iscritto Busto (22.18) - Vassallo e Civati hanno ritirato il documento sulle primarie per i parlamentari su invito del presidente Rosy Bindi dopo che Bersani aveva assicurato che, se si voterà con la legge in vigore, il Pd le organizzerà senz’altro. La motivazione del segretario è che il Pd vuole cambiare la legge elettorale e quindi è inopportuno che l’assemblea nazionale prenda un impegno ufficiale sull’ipotesi subordinata delle primarie.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/1/2012 alle 09:34
@FrancescoG. Tu ritieni che il grande obiettivo concreto di cui parli sia il nuovo partito europeo vagheggiato da @Adamoli nel post?
Scritto da Rino Agosti il 24/1/2012 alle 10:03
@Mafalda, potreste andare insieme, tu e @Adamoli, in Parlamento. Non ti piacerebbe?
Scritto da Lucky il 24/1/2012 alle 10:11
@Paperoga, è difficile essere completamente soddisfatti del Pd ma non credo che le sue pecche siano tutte derivate dal residuo comunista che si porta dietro. Non ti pare?
Scritto da Ex Pci Gallarate il 24/1/2012 alle 10:30
@Ulderico Monti (9.01) - Il Pci aveva sottovalutato e svilito la socialdemocrazia europea salvo ad aderirvi tardivamente. Noi democristiani eravamo avversari ma ne riconoscevamo la forza e l’importanza. Ma questa è acqua passata. Guardiamo avanti. Tu sei contento dei socialdemocratici di oggi? Chi sono? Cosa hanno fatto per rafforzare la Comunità Europea? Qual è il contributo che stanno dando? Come ministro degli esteri dell’Europa hanno scelto una signora nessuna come la baronessa Catherine Ashton e infatti siamo quasi assenti sulla scena mondiale (sarebbe stato meglio Massimo D’Alema). Il mio sogno è che si dia vita ad una grande partito democratico europeo che aiuti anche noi italiani ad uscire dalle secche. Tu vorresti rimandare la mia cultura nel Partito popolare, pieno di euroscettici, ma io non ci sto. Allora meglio apolidi. Grazie comunque del confronto che spero continui.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/1/2012 alle 10:43
Condivido ma sento che anche in te c'è il rimpianto per il Partito Popolare Europeo di tanti anni fa. PS. Vedo che nel blog di Rossi c'è qualcuno che si firma "Valceresio", ma non sono io. Mi sono sempre firmato così su questo blog da almeno un paio d'anni. Non vorrei essere costretto a cambiare nome. Non mi piace questa confusione.
Scritto da Valceresio il 24/1/2012 alle 10:54
L'assemblea nazionale del Pd di qualche giorno fa non sarà stata nè troppo modesta né inutile come dici tu ma i giornali ne hanno parlato pochissimo. Bersani dovrebbe preoccuparsene.
Scritto da Pd Sesto S.Giovanni il 24/1/2012 alle 12:01
Sul rapporto fra Pd e governo Monti mantengo le mie riserve. Voglio vedere cosa succede definitivamente con le pensioni su cui erano stati promessi dei ritocchi.
Scritto da Futuro pensionato il 24/1/2012 alle 12:58
Sposo in toto il commento di Camillo Massimo Fiori. For ever!
Scritto da Maria Rossa il 24/1/2012 alle 14:07
Ho la sensazione che le primarie per scegliere i parlamentari alla fine anche ,se si faranno, saranno impastoiate in regole che ne mineranno l'efficacia. Altrimenti Bersani avrebbe dovato dare il via libera all'ODG di Vassallo e Civati.
Scritto da Marchini Gaetano il 24/1/2012 alle 14:56
In provincia di Varese chi vuole le primarie per i parlamentari vuol fare fuori Rossi che non sopravvivrebbe.
Scritto da Iscritto Varese il 24/1/2012 alle 15:37
signor ex pci gallarate, i comunisti sono il peggio del peggio del peggio; come i nazisti. lei essendo un ex dovrebbe saperlo e anche il signor ulderico monti che un giorno dice ero, un giorno dice sono e un altro giorno dice mai stato. io lo perdono perchè è un povero pensionato come me ma magari non è un pensionato povero.
Scritto da Claudio Ennam il 24/1/2012 alle 15:37
@Mafalda (22.58) - Nel post parlo dei destini del Sistema Italia nel suo complesso, della sua politica estera ed economica. Perfino adesso con l’Europa politica ancora lontana molti condizionamenti fortissimi provengono dall’Europa. In parte la sovranità nazionale è già stata ceduta, soprattutto per le nazioni finanziariamente o politicamente più deboli. Il problema è che questa cessione di sovranità deve essere uguale per tutti senza figli e figliastri. Le politiche pubbliche che tu indichi continueranno ad essere competenza dei singoli Stati, come succede negli Usa, cioè nella più antica ed affermata Federazione del modo democratico. Per quanto riguarda la tua popolarità, non te la prendere e ricordati quello che diceva Amintore Fanfani quando veniva attaccato: “bene o male, purché se ne parli”. Che vuoi, è il prezzo dei candidati!
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/1/2012 alle 15:55
Federico Antognazza, un giovane ingegnere lettore e commentatore regolare del blog, mi ha mandato la lettera che ha scritto al sindaco di Milano Pisapia dopo una settimana di sperimentazione dell’area C. L’ho messa nel post “La bellezza che è “roba nostra” del 16 gennaio perché la ritengo interessante.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/1/2012 alle 16:00
@ Rino Agosti. Penso che il grande obiettivo sia di costruire una sintesi popolare, che abbia il vero scopo di rendere più umana la società globalizzata. Il nuovo partito europeo è uno strumento per il quale lavorare e può aiutare a far centro. Un sogno che mi piacerebbe vedere. Tu cosa ne pensi?
Scritto da FrancescoG. il 24/1/2012 alle 16:24
signor adamoli, la frase "bene o male purchè se ne parli" l'avrà detta anche fanfani ma l'autore è robespierre.sa quello che tagliava le teste e poi la testa l'hanno tagliata a lui?
Scritto da Claudio Ennam il 24/1/2012 alle 16:24
Complimenti al "collega" Federico Antognazza. Ottima lettera!
Scritto da FrancescoG. il 24/1/2012 alle 16:36
La socialdemocrazia è morta, il popolarismo non se la passa meglio. Forse per questo i partiti italiani, da destra a sinistra, hanno deciso da tempo di riscoprire il fascismo: il nostro Parlamento assomiglia infatti molto alla Camera dei fasci e delle corporazioni. Fai le liberalizzazioni ? Insorge il PDL a difesa di notai, avvocati e farmacisti (ma non era un partito liberale ?). Vuoi riformare il welfare e il mercato del lavoro ? Insorgono PD e IdV, che, evidentemente un po’ alticci, scambiano la cassa integrazione straordinaria per “difesa dei deboli”. Povera Italia, come siamo caduti in basso.
Scritto da Mattia il 24/1/2012 alle 17:01
@Iscritto di Varese non dice una cosa sciocca.
Scritto da Giorgio il 24/1/2012 alle 18:22
@Iscritto Varese, mi sottovaluti, sono un ragazzo (stagionato) pieno di risorse. Certo, se le primarie fossero chiuse e riservate solo agli iscritti di partito (per altro un' opzione in parte comprensibile) avrei qualche difficoltà in più, ma conterei sul tuo sicuro aiuto e dunque perchè no, potrei anche farcela.
Scritto da paolo rossi il 24/1/2012 alle 18:54
@Mattia ha ragione. Per una volta che possiamo aiutare i potenti, cosa facciamo? Rinunciamo? Il futuro sono le grandi banche e le grandi assicurazioni e Monti, giustamente, le sta mettendo nelle migliori condizioni possibili per bene operare e guadagnare cifre stratosferiche.
Scritto da Ferdinand il 24/1/2012 alle 19:50
Signor Claudio Ennam, prima ancora di Robespierre, la Regina di Cuori del Paese delle Meraviglie. La quale non era comunista nonostante il seme rosso della sua Carta. Precisazione doverosa, per non turbare il suo riposo serale sulla sua poltrona da anziano, quelle belle poltrone a due motori, con il dispositivo alzapersona, reclinabili sia manualmente che elettricamente, sfoderabili, con vibromassaggio e riscaldamento sullo schienale, modello “S. Freud”. Dopo un giorno intero in negozio ad attendere clienti che non arrivano, una bella cena consolatoria preparata dalla fidata Constanze ed il meritato riposo. E porti pazienza con i due Monti, Ulderico e Mario. Altro che socialdemocrazia!
Scritto da Alice in wonderland il 24/1/2012 alle 19:57
signora alice, del suo articolo io ho capito solo "bella cena" e "meritato riposo". Mancherebbe "dona loro, signore". adamoli e io abbiamo, grosso modo, 48 mesi di vita. non deve approfittarne. la vecchiaia è una condizione triste che spero lei non sperimenterà mai.
Scritto da Claudio Ennam il 24/1/2012 alle 21:29
Signora @Mafalda, ti sbagli, non sono per niente rancoroso nei confronti del PD varesino. Da iscritto spero solo di potermi permettere qualche critica. Sei tu che fai subito il difensore ufficiale. Ho l' impressione, posso anche sbagliarmi, che tu faccia parte dei vertici provinciali del partito. Sei troppo informata, ma che dico, informatissima. Se non fosse così non penso che questa mia convinzione sia da ritenersi un' offesa.
Scritto da paperoga il 24/1/2012 alle 21:30
Helmut Kohl (DC) era un gigante ma lo era anche il socialdemocratico Helmut Schimdt. Quando la politica era un'altra cosa....
Scritto da Pd Pavia il 24/1/2012 alle 22:29
alla domanda di floris a ballarò su chi siano i poteri forti, corrado passera ha risposto che un potere forte è il sindacato. un altro potere forte sono i media. punto. punto! non ha citato le banche! io sono Ebreo e voglio essere trattato da tale. io sono grasso e voglio essere trattato da tale. ma non sono scemo e non voglio essere trattato da tale. soprattutto da chi mi governa.
Scritto da Claudio Ennam il 24/1/2012 alle 22:39
@Paperoga, Lei è ossessionato. Io difensore ufficiale dei vertici provinciali? Io difendo me stessa: se non partecipo al dibattito sul blog di Rossi, perché lì si parla sempre di me? Inoltre difendo (anche se il verbo in questo caso non è appropriato) tutte le persone di buona volontà. Ad esempio, ho appena postato un commento sul blog di Alfieri per complimentarmi (l’avevo già fatto su questo blog) per l’iniziativa di sabato. Questo, secondo Lei, vuol dire difendere i vertici di Varese? Ha letto la lettera che @Antognazza ha inviato a Pisapia? C’è un passaggio ove lo scrivente auspica “una città con meno diffidenza verso i vicini di casa”. Ecco, a Lei risulta così difficile avere meno diffidenza nei confronti dei commentatori? L’ho convinta? Non credo. Piuttosto, veniamo a questioni più contingenti: in questa giornata iniziata con una discreta nebbia ma che sta chiudendosi con una stupenda stellata, auguro lunga vita e tante buone cose a Giuseppe Adamoli e ad Alice. Occorre neutralizzare l’energia negativa di quel pernicioso menagramo di Ennam.
Scritto da Mafalda il 24/1/2012 alle 23:30
Ringrazio i tantissimi lettori e i commentatori che sono entrati nel merito del tema proposto. Alcuni di loro hanno toccato i problemi dell'Unione Europea che riprenderò presto con altri post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/1/2012 alle 08:01
Signora @Mafalda, perchè Ti scaldi tanto? La mia, come ho scritto con chiarezza, è solo un impressione condivisa a dire il vero anche da tanta gente, non solo sul blog di Rossi. Non c'è niente di male. Perchè si parla di te? Mi sembra evidente, sei una donna colta ed intelligente che scrive bene sostenendo posizioni interessanti. Ne parlano male? Un po' perchè non condivideranno tutto, un po' per invidia. E il fatto che non scrivi più sul blog di Rossi ha accresciuto interesse e curiosità.
Scritto da paperoga il 25/1/2012 alle 08:12
ma perchè menagramo, signora mafalda? io parlavo di media nazionale e parlavo anche di me e per me. Ha mai visto un menagramo menagramarsi da solo? E poi perchè ce l'ha con tutti? Con gli zingari, e non mi ha risposto. Cos'è, le hanno rubato una pentola? Invece di pensare a quei poveretti bistrattati da tutti, pensi all'articolo 29 del decreto sulle liberalizzazioni di monti. legga, a lei che piace. io leggo solo il rendiconto trimestrale del mio commercialista. bella roba!
Scritto da Claudio Ennam il 25/1/2012 alle 15:41
tanto per chiarire meglio. uno che ha 70/72 anni in italia può vivere al massimo 48/60 mesi. questa è la media nazionale. perchè se la prende lei, signora mafalda? ha forse 70 anni? guardi il signor adamoli, che è interessato, neanche una piega. la classe non è acqua, signora mafalda, se lo ricordi lei che vuole andare in parlamento.
Scritto da Claudio Ennam il 25/1/2012 alle 17:21
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