Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 5/2/2012 alle 10:35

 

Alzi la mano chi è soddisfatto della giustizia civile e penale. Nessuno.
Chi lo è del fatto che il magistrato non paghi mai perfino quando sbaglia clamorosamente. Poche mani alzate.
Del resto un referendum del 1987 aveva approvato con l’80% dei voti validi la responsabilità civile del magistrato, rimasta assolutamente disattesa.
Ma chi pensa (Pdl e Lega) che questo problema annoso si possa risolvere con un colpo di mano infilando un emendamento leghista in una legge in corso di approvazione e contro il parere del governo, è completamente fuori strada.
E’ quello che è successo pochi giorni fa alla Camera nel giubilo dell’ex maggioranza berlusconiana e che dovrà essere corretto al Senato.
Sbaglia però anche la corporazione dei magistrati - una casta con molti meriti e meritevoli ma pur sempre una casta - quando difende l’indifendibile e cioè quando, malgrado le parole contrarie, si barrica nella trincea del no ad ogni riforma della Giustizia, richiesta dal buon senso comune oltre che dall’Europa.
Il compito è difficilissimo, non ci sono riusciti Berlusconi e Bossi (per fortuna), e nemmeno il centrosinistra (1996-2001 e 2006-2008). Il governo Monti ha troppo poco tempo per provarci.
Dunque, il rinvio alla prossima legislatura sarà purtroppo inevitabile. Ma intanto bisogna cambiare la norma approvata alla Camera.
Il centrodestra dovrebbe capire che non si possono punire i magistrati. Il centrosinistra dovrebbe convincersi e convincere  i magistrati che qualche passo avanti deve essere fatto salvaguardando sempre la loro indipendenza.
La quale però non vuol dire, come ha affermato Michele Vietti, vicepresidente del CSM (Consiglio Superiore Magistratura) “irresponsabilità di fronte all’errore grave e oggettivo”.
Altrimenti un altro referendum sarà inevitabile con un plebiscito ancora maggiore che nel 1987.

 

Commenti dei lettori: 24 commenti -
Okay per il futuro ma finora meno male che l'altra casta c'è stata.
Scritto da Osvaldo il 5/2/2012 alle 11:22
Vorrei sapere perché la sinistra non ha protestato contro l'inattuazione del referendum del 1987.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 5/2/2012 alle 11:32
parlo liberamente, nell'ignoranza, come sono abituato a fare. le leggi le decide il parlamento, basandosi sui codici ma rivedendoli alla luce dei cambiamenti della società. i magistrati fungono da tecnici, applicando le direttive imposte dalla legge sovrana popolare. pagati il giusto, come un operaio specializzato o poco più, i magistrati sono soggetti a retrocessioni (fare fotocopie e spolverare le scrivanie) e licenziamenti. l'unica casta deve essere il popolo che decide attraverso i suoi rappresentanti (anche loro, i rappresentanti popolari, soggetti a retrocessioni e licenziamenti. ma la magistratura conta poco e dovrebbe contare ancora meno. favorire il commercio resta la priorità di questo povero paese.
Scritto da Claudio Ennam il 5/2/2012 alle 11:49
La responsabilità civile dei giudici è giusta. Anziché operare direttamente, tra magistrato e persona che ha subito il danno, potrebbe esserci il filtro dello Stato come suggerito da Vietti, vicepresidente CSM.
Scritto da Il pirata il 5/2/2012 alle 12:06
Ho visto l'elemco degli errori giudiziari più gravi da Tortora in poi. E' impressionante. Se i magistrati, complessivamente onesti e scrupolosi, non si rendono conto che debbono accettare le loro responsabilità quando sbagliano gravemente non torneranno mai sulle posizioni alte del gradimento del pubbico che avevano una volta e sarebbe una sconfitta per loro e per tutta la società.
Scritto da Ernesto Losa il 5/2/2012 alle 12:54
Parole vane, il Pd sarà sempre appiattito sulla magistratura e il Pdl sarà sempre alla ricerca della rivincita sui magistrati. E' la maledizione italiana.
Scritto da Carlo Bianchi il 5/2/2012 alle 13:59
@Claudio Ennam, strano per un ebreo sottostimare il valore della ricompensa: "i magistrati pagati come un operaio specializzato". Azzardato e assurdo.
Scritto da Vittorio il 5/2/2012 alle 14:48
Maroni dov'era quando il suo partito e il Pdl mettevano in atto il colpo di mano?
Scritto da Chiara il 5/2/2012 alle 15:39
signor vittorio, un magistrato è un tecnico: duemila euro e pedalare. dopo due errori a casa. di spalatori ne abbiamo sempre bisogno. io credo nell'impresa e nel rischio dell'impresa. i magistrati cosa rischiano? ma poi, signor vittorio, come si permette di giudicare quello che scrivo in relazione alla mia religione? cosa vuol dire con il suo "strano per un ebreo ..."? anche lei è una persona spaventosa?
Scritto da Claudio Ennam il 5/2/2012 alle 16:09
Sono curiosissimo di vedere come finisce questa storia. La Camera ha approvato l'emendamento, con molti franchi tiratori del Pd, tra l'altro. Al Senato se l'ex maggioranza vota ancora a favore, la norma è approvata ed entra in vigore. I magistrati faranno pure sciopero ma non cambiano niente.
Scritto da Albertone da Giussano il 5/2/2012 alle 17:34
La giustizia italiana fa pena ma altrettanta pena fa questo Parlamento. Andiamo rapidamente al voto.
Scritto da Un varesino il 5/2/2012 alle 17:59
Tu dici così ma il tuo partito è fermo al palo sulla responsabilità civile dei giudici.
Scritto da Rodolfo D. il 5/2/2012 alle 18:57
Non può esistere un professionista che non possa essere soggetto a vaglio della propria professionalità e del proprio operato. Nè un ordine che possa procedere per anzianità di carrierà. Nè l'irresponsabilità di fronte a colpa grave. La Magistratura non può più arroccarsi in questo modo. I partiti "a priori" a favore della stessa fanno solo il gioco dei detrattori. Quando il PD e tutto il Centrosinistra cambierà strada? Senza nascondersi tra i franchi tiratori?
Scritto da Grillo parlante il 5/2/2012 alle 19:06
Signor @Ennam, lei che è una persona giusta, chissà quante scrivanie avrebbe fatto spolverare a quel tale di nome Roland (il cognome non lo ricordo … raramente succede anche a me di perdere la memoria), quel giudice che divenne famoso per quelle spaventose sentenze, alle quali si diede purtroppo corso. E chissà quante fotocopie gli avrebbe fatto riprodurre. Bravo! Mi spiace che lei venga periodicamente attaccato da @Rin Tin Tin. Ho il sospetto che @Rin Tin Tin non conosca “Canzonenoznac”. Dal titolo sembrerebbe scritta dal fantasioso Lewis Carroll, invece no, è di Vecchioni.
Scritto da Alice in wonderland il 5/2/2012 alle 20:22
@Rodoldo D. e @Grillo parlante - Vi inviterei a leggere ciò che ha scritto Luciano Violante sull'Unità di mercoledì scorso. Vi riporto una delle frasi centrali: "Se il magistrato inquirente ha sbagliato, alla fine del processo dovrà rispenderne personalmente". Luciano Violante, non uno qualsiasi. Qualcosa si sta muovendo nella direzione giusta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 5/2/2012 alle 20:24
Le negligenze e le imperizie in sanità portano ogni anno ad un numero sempre più elevato di decessi, i quali dovrebbero essere “censiti” dal Ministero della Salute e che invece vengono resi noti da associazioni di cittadini, ad esempio, Cittadinanzattiva / Tribunale per i Diritti del Malato, attraverso i “Rapporti Pit Salute”. L’ultimo Rapporto, presentato a novembre anche in Senato, aveva il titolo significativo “Diritti al taglio”. Taglio? Sì, taglio. Oltre ad elencare i casi di malpractice in sanità (prevalentemente, quella ospedaliera), denunciava anche il taglio dei fondi per i servizi socio-sanitari essenziali. Non voglio allontanarmi dall’argomento del post. Il lavoro del magistrato non è meno importante di quello del medico. Mentre i casi di negligenza ospedaliera possono essere verificati dal raffronto con gli iter ed i protocolli sanitari, l’eventuale negligenza di un magistrato è più complessa da comprovare. La garza lasciata nell’addome è frutto di grave e condannabile disattenzione, mentre una sentenza potrebbe essere ingiusta perché frutto di faziosità o di sottovalutazione. Un magistrato, oltre a conoscere bene la Costituzione e le leggi, deve anche conoscere l’animo umano. E le proprie convinzioni politiche e religiose, persino i propri stili di vita, dovrebbe lasciarli fuori dall’aula del tribunale. Operazione facile? Non so.
Scritto da Mafalda il 5/2/2012 alle 21:12
Se Berlusconi e Bossi fossero riusciti a fare la riforma della giustizia sarebbe stato meglio per il Paese. Molti investitori esteri non vengono in Italia per la malagiustizia soprattutto civile.
Scritto da Luigi Brambilla il 5/2/2012 alle 22:03
lei parla strano, signora alice, e si burla di me che sono vecchio che sono grasso e che non so più cos'è l'amor ma noi qui siamo la coppia più divertente del mondo e ci dispiace per gli altri che sono tristi e sono tristi.
Scritto da Claudio Ennam il 5/2/2012 alle 22:23
Sono anch'io le stesse curiosità di @Albertone da Giussano.
Scritto da Maurizio il 5/2/2012 alle 23:51
Cara @Mafalda, provare la negligenza grave di un magistrato è difficilissimo. Non sono affatto un esperto ma ho maturato una certa sensibilità per ragioni che tu e molti lettori potete benissimo immaginare. Trovo l’emendamento leghista approvato dalla Camera sbagliato in quanto consente di citare per danni un magistrato anche per “manifesta violazione del diritto”. Ma chi accerta questa violazione che corre sul filo di interpretazioni sottilissime? E’ una norma impraticabile. Però se il magistrato commette errori gravi sui termini del procedimento, sui fatti indagati ed esposti, negli ordini di custodia cautelare che privano le persone della libertà, allora si che l’accertamento delle responsabilità diventa possibile, realistico e doveroso. Le cronache giudiziarie raccontano di sbagli, di colpe, di approssimazioni grossolane di questo tipo che possono e debbono essere considerate punibili. Sul come è materia tecnica nella quale non sono in grado di intervenire.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/2/2012 alle 08:47
La risposta che hai dato a @Mafalda è interessante: mette in evidenza che la chiamata in causa diretta del magistrato per fargli pagare i danni, da parte della persona che sente di aver subito un torto grave, è un sentiero che si inerpica pericolosamente. Bisognerebbe che chi ha subito il torto si rivalesse sullo Stato e poi lo Stato sul magistrato. Una via complessa ma necessaria perchè i casi di leggerezza colpevole dei magistrati non sono pochissimi e bisogna mettervi un freno.
Scritto da Bortoluzzi il 6/2/2012 alle 09:46
Discussione molto difficile, mi stupisco che ci siano stati una ventina di commenti. Secondo me ti conviene scegliere argomenti più popolari.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 6/2/2012 alle 11:18
Caro @Ex Pci di Gallarate, cerco di alternare gli argomenti complessi con quelli più facili. Altrimenti sarei monocorde. Tieni conto che i commenti sono importanti perché vivacizzano il blog ma il dato decisivo sono i lettori che non sono diminuiti malgrado la domenica e il tema ostico. Grazie comunque del suggerimento.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 6/2/2012 alle 12:03
Il tema è complesso. Difficili le soluzioni,più semplice comportarsi da tifoso. Qualche frequentatore si lagna addirittura che il centro destra non sia riuscito nel "riscrivere la giustizia", forse basterebbe ammettere che la posizione "ufficiale" del PD è sempre stata soggetta al vaglio,controllo e supervisione della corporazione. Oggi Violante e pochi garantisti si salvano l'anima, non l'mperdonabile sinistra italica sull'argomento
Scritto da Fabrizio Piacentini il 6/2/2012 alle 15:25
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