Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/2/2012 alle 10:55

 

Ricorrono questa settimana, convenzionalmente, i venti anni dall’esplosione di tangentopoli (17 febbraio 1992, arresto di Mario Chiesa). Negli ultimi tempi sono stato intervistato da vari mezzi di comunicazione.
Sul mio caso personale ho già scritto sul blog, quindi riassumo brevemente le altre domande e risposte.
 
Milano è stato l’epicentro di tangentopoli, perché?
Milano è stato l’epicentro di Mani Pulite cioè dell’azione del pool di Borrelli, D’Ambrosio, Di Pietro, Colombo, Davigo. Tangentopoli era molto più estesa, praticamente in tutta Italia.
 
C’è più corruzione pubblica adesso o all’inizio degli Anni Novanta? Che differenze ci sono?
Alla prima domanda non so rispondere. Sulla seconda, trovo che oggi ci sia più protervia, più pretesa di immunità e impunità. Allora gli imprenditori correvano a denunciare e non pochi amministratori confessavano. Oggi non più. Leggi permissive hanno completato l’opera. L’aver reso il falso in bilancio molto più difficile da perseguire è stato, per esempio, un pesante intralcio alle indagini.
 
E’ giusto aspettarsi le dimissioni da chi è coinvolto nelle inchieste giudiziarie?
Si, ma quando le prove sono schiaccianti o si è rei confessi come nel caso di Luigi Lusi che dovrebbe sparire subito dal Senato. Negli altri casi è corretto attendere la condanna definitiva. Non si può essere garantisti solo quando c’è di mezzo qualcuno del proprio partito. E’ un vizio diffuso dovunque.

Chi è responsabile del conflitto profondo e permanente fra magistratura e politica?
Meglio sarebbe dire fra magistratura e centrodestra che ha di gran lunga le maggiori colpe di questo conflitto. Ma anche i magistrati sbagliano quando rifiutano ogni riforma e poi affermano che non è vero. Il centrosinistra porta le sue responsabilità per non aver affrontato il problema durante i suoi otto anni di governo.
 
Si è parlato molto delle differenze di comportamento in quegli anni tra gli uomini del  Pci e quelli del pentapartito. Quali sono state?
Difficilissimo rispondere a questa domanda. Mi soccorre Mino Martinazzoli: i comunisti rubavano per il partito e dicevano di averlo fatto per sé. Gli altri rubavano per sé e dicevano di averlo fatto per il partito.

Gherardo Colombo ha scritto un libro molto amaro “Farla franca” nel quale afferma che dopo 20anni è cambiato poco o nulla e per molti aspetti è peggio di prima.
Il bel libro di Colombo andrebbe letto e meditato seriamente. Al di là del libro, lui è sempre stato giustamente contrarissimo ad una amnistia per i reati contro la pubblica amministrazione ma era favorevole ad un condono dietro ammissione di responsabilità che portasse all’allontanamento definitivo dall’esercizio della funzione pubblica. Sosteneva che questa misura avrebbe prodotto più confessioni e che sarebbe stata più efficace di tanti “arresti cautelari”. Forse aveva ragione.

Mani Pulite è stata un’operazione vana?
No, è servita. Peccato che sia arrivata tardi rispetto alle notizie di reato che - abbiamo poi saputo dalle stesse inchieste giudiziarie - erano nelle mani delle Procure già alcuni anni prima. I magistrati del pool di allora dicono che questa accusa è una scempiaggine ma la loro difesa mi appare come un’arma spuntata. Con maggiore tempestività avrebbero potuto agire col bisturi evitando alcuni errori clamorosi e la delegittimazione di intere classi dirigenti. Agire sotto l’impulso della piazza giacobina è sempre un limite grave. Questa responsabilità va fatta risalire anche ai media che ci hanno sguazzato fino alla spudoratezza.
 
Quindi dobbiamo rassegnarci ad una situazione immodificabile?
Assolutamente no. L’illusione prima e la delusione dopo, sono derivate dall’aver rappresentato una sociètà politica sudicia al cospetto di una società civile specchiata. Purtroppo il malcostume è molto più diffuso, ben oltre la politica. Ritengo però che con leggi più rigorose che cambino la tendenza indulgente degli ultimi anni, con l’adesione alla Convenzione internazionale sulla corruzione, con più mezzi alla magistratura e con un’educazione più severa alla legalità le cose potrebbero migliorare notevolmente.

  

Commenti dei lettori: 63 commenti -
Molto chiaro, molto condivisibile.
Scritto da Giulio Carlini il 14/2/2012 alle 11:29
Leggerò il libro di Gherardo Colombo, ho bisogno di capire di più ma grazie di questa tua lettura di anni difficili nei quali ogni tanto ci incontravamo.
Scritto da Luca Basso il 14/2/2012 alle 11:46
che bello, signor adamoli, con questa sua intervista il tempo sembra non passare mai. vent'anni fa come oggi. non è cambiato niente. tutto come prima, tutto come adesso, tutto come sarà domani. spero che anche la mia prostata si convinca.
Scritto da Claudio Ennam il 14/2/2012 alle 11:55
Ferruccio De Bortoli scriveva sul Corriere di domenica 12 febbraio "Gli eccessi e gli errori non furono pochi. Con i partiti fu spazzata via un’intera classe politica. Troppe le sentenze mediatiche; non sempre adeguata la tutela delle garanzie individuali. Eppure quella stagione ebbe il merito di sollevare un velo sull’Italia del malaffare". Mi sembra una buona sintesi.
Scritto da Roseto senza rose il 14/2/2012 alle 12:24
Poi, De Bortoli aggiungeva: "La corruzione ha mutato pelle ed è penetrata in profondità nella nostra società. Ha un carattere più individuale, trasversale, minuto e non genera — amara considerazione — lo sdegno e l’istinto di ribellione che mossero l’opinione pubblica ai tempi di Mani Pulite". Questa mancanza di sdegno è la cosa più preoccupante.
Scritto da Roseto senza rose il 14/2/2012 alle 12:29
Mi piace questo tuo pezzo, grazie. Io ho iniziato a seguire la politica proprio sull’onda di tangentopoli e sulla delusione che leggevo negli occhi dei miei genitori, militanti della DC. Avrei voluto che un fuoco purificatore cancellasse l’ombra del peccato dalla classe politica, ma la realtà è stata molto più prosaica. Mani pulite ha portato pochi frutti. Mi rendo anche conto che il processo alla DC (ma anche al PCI) sia stato frettoloso ma la tendenza di molti a sentirsi vittime ed assolvere completamente la degenerazione avvenuta sia stato un freno ad una diversa evoluzione della nostra politica. Io credo che i partiti della prima repubblica si siano suicidati e la loro capacità di governo fosse già esaurita da anni quando crollarono. Il problema è che il crollo di quei partiti non forgiò una nuova classe dirigente ma permise alle seconde e terze, allevate a pane, favoritismi e partitocrazia, di prendere il potere e i frutti si sono visti. Però adesso vorrei far atterrare l’angelo vendicatore e fermarlo un attimo a pensare al caso di Ottaviano del Turco che, dopo alcuni anni di inchieste e processi, pare che possa essere scagionato da tutte le accuse. Io ai tempi avevo letto, mi ero documentato e poi mi ero anche serenamente incazzato, arrivando a scatenargli contro la damnatio memoriae, ora (se l’esito dell’istruttoria gli sarà favorevole) gli devo delle scuse anche se mi rendo conto che non gli restituirò alcunché e che in futuro probabilmente compirò ancora errori di questo tipo perché io vorrei che tutti amministratori, politici e dirigenti siano integerrimi, duri e puri e chi sbaglia venga ficcato nella Geenna.
Scritto da Lele il 14/2/2012 alle 12:52
Condivido lo spirito che ti anima. Credo che la tua storia personale valga più di molte analisi sofisticate.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 14/2/2012 alle 13:56
Ma perchè sei andato nel Pd, questo non l'ho mai capito. Lì sei sprecato.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 14/2/2012 alle 13:58
signor lele, nella germania nazista tutti: amministratori e dirigenti politici di basso, medio, alto e altissimo livello era integerrimi, duri e puri. peccato che nel fuoco (della geenna) buttassero gli Altri. se continua a firmare i suoi articoli con il nomignolo lele, i suoi articoli perdono forza e credibilità. "lele, vieni qui!" "vieni qui, bello che ti do la pappa!".
Scritto da Claudio Ennam il 14/2/2012 alle 14:15
@Lele, tu parli di Ottaviano Del Turco ma vai a rileggerti la storia di Giuseppe Adamoli e vedrai che si trattò di un errore anche peggiore.
Scritto da Dirigente regionale il 14/2/2012 alle 15:21
Purtroppo io non ho la speranza che traspare nella tua ultima risposta.
Scritto da Gloria Pirola il 14/2/2012 alle 15:32
Su Luigi Lusi, che dobrebbe sparire dal Senato - insieme ad altri - hai assolutamente ragione.
Scritto da Lucio Soldini il 14/2/2012 alle 15:55
I Protagonisti di mani pulite (Di Pietro,Davigo,D'Ambrosio,Colombo) sento un brivido per la schiena pensando al male,alle falsità,al veleno diffuso a pene mani. Ancor peggio se penso a cosa è venuto dopo... Ricordo una proposta emersa a Varese nell'esecutivo di un partito di maggioranza allora: "Abbiamo votato due mesi fa,c'è una maggioranza,un Governo, una coalizione...Mandiamo la Tridentina a palazzo di giustizia, Fuori tutti e ne facciamo il museo di arte moderna" Se si fosse fatto...
Scritto da Controcorrente il 14/2/2012 alle 16:25
Nella prefazione di Umberto Galimberti del libro di Gherardo Colombo che tu hai citato, c'è scritto questo: "La storia recente....rivela non l'assenza della politica, ma la sua frequente complicità nel vanificare, tramite dispositivi legislativi, quelle stesse leggi che di volta in volta essa emanava". Tu non fai riferimento a Berlusconi, ma gira e rigira le colpe stanno soprattutto con lui.
Scritto da Osvaldo il 14/2/2012 alle 17:07
Caro Adamoli, aspettavo questo post come ti avevo già detto domenica o lunedì. Sono contenta, per tanti motivi, dell'equilibrio e della saggezza che metti in evidenza. Grazie.
Scritto da Luigia Nicora il 14/2/2012 alle 17:16
@Dirigente regionale. Ho chiesto scusa a Del Turco perché sono stato precipitoso nell'affibbiargli una condanna e a scgliare contro di lui la mia ira. Non ho citato adamoli perché dopo averlo conosciuto ho avuto modo di parlare con lui della sua vicenda, ho letto e mi sono documentato e ora mi sento ancora di mettere, non dico una mano, ma almeno un po' di dita sul fuoco per testimoniare la sua innocenza
Scritto da Lele il 14/2/2012 alle 17:27
Sono utili a tutti noi – perché profonde e concrete nel contempo – le riflessioni di Giuseppe Adamoli. Proprio perché lui le ha vissute nello spirito e nella carne. Il carcere, anche se per qualche giorno, credo sia una esperienza devastante. E i giorni e i mesi successivi, uguale. Detto questo, temo che l’anniversario di Mani Pulite diventi solo un momento mediatico. O peggio ancora, una presa in giro, alla luce dei quotidiani abusi conosciuti o meno noti, non da ultimo l’arresto del Vice Presidente del Consiglio Regionale umbro. (A differenza di Penati che si dimise prima dall’UdP e poi dal Gruppo ma non dal partito, Goracci si dimise mesi fa da Rifondazione Comunista ma mai dall’UdP. Singolari, questi rifondaroli …). Oggi possiamo dire che i buoni propositi dell’operazione Mani Pulite (che, vorrei ricordare, prese inizio da una donna, l’ex moglie di Mario Chiesa) sono, ahimè, rimasti circoscritti a quegli anni, segnandoli e scuotendoli. Nulla di più. Ai posteri sono giunti “insegnamenti” contraddittori. Da una parte, l’esortazione all’etica ed alla trasparenza, non solo personale, morale ma anche amministrativa. Dall’altra, la più o meno inconsapevole diffusione della convinzione – bipartisan e rassicurante – che tutto sia possibile ed impunito. I politici non provano paura. Per la maggior di questi, “la vita è un lungo fiume tranquillo”, per citare il titolo di un film francese di qualche anno fa. Cosa è rimasto di quell’operazione che i magistrati intrapresero nel ’92?
Scritto da Mafalda il 14/2/2012 alle 18:14
@Mafalda si domanda cosa è rimasto dell'azione di Mani Pulite. Glielo dico io, dai dati di Transparency International, l'Italia nel 1991 era al trentesimo (30) posto nella graduatoria della corruzione, mentre nel 2011 era al sessantanovesimo (69) posto. Se questo è il risultato di Mani Pulite....Non si dica che è solo colpa di Berlusconi perchè si offenderebbe l'intelligenza degli italiani.
Scritto da Maurizio il 14/2/2012 alle 18:47
Mia mamma mi ha detto di dirti, o di ripeterti, che la lettera alla Prealpina pubblicata nel tuo libro è da incorniciare.
Scritto da Elena il 14/2/2012 alle 19:35
se la colpa non è di berlusconi, signor maurizio, mi saprebbe dire di chi sia? me lo spieghi, lei che ha il nome che fa rima con acume. lasciamo stare monti che è un selvaggio armato e pericolosissimo, ma che almeno è corruttibile solo ad altissimo livello. tutti ricordiamo le sue dimissioni dalla commissione europea per una questione di fondi neri, tipo uganda. con l'avvento di berlusconi la corruzione ha avuto una spinta in avanti che in confronto il salto in lungo di bob beamon a città del messico nel 1968 sembra il salto della pulce dal mio letto al mio cane, che sta proprio vicino alle mie pantofole. prima o poi dovrò cambiare posizione al letto, povero cane.
Scritto da Claudio Ennam il 14/2/2012 alle 19:45
Analisi lucida e un sforzo apprezzabile di oggettività.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 14/2/2012 alle 20:24
(scriverò molto e me ne scuso). Concordo con lei, @Giuseppe. Con una differenza. Non piccola. Alla domanda “mani pulite è stata un’operazione vana?” Mi viene un “si”, d’istinto. Mi fermo a un dubbioso “mah” e a una domanda: quali sono i risultati reali di un’operazione giudiziaria (necessaria) diventata anche operazione politica? Ognuno ha i suoi punti deboli. Questo è uno dei miei anche perché tocca la sfera personale. Mani pulite l’ho vissuta in famiglia ed è stata vissuta da amici. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 14/2/2012 alle 21:29
In famiglie semplici, ricevere notifiche da tribunali ed avvocati è, emotivamente, un colpo pesante. Leggevamo i nomi dei nostri padri sui giornali. Non li abbiamo letti quando i procedimenti si sono conclusi con “il fatto non sussiste”. La colpa era altrove. Il fatto di “esserci stati” era una colpa. Molti di queste persone, poi, si sono occupate d’altro. Con l'azzeramento generale sono emerse le "ballerine di seconda file", come è stato ricordato da altri. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 14/2/2012 alle 21:29
Mani pulite e la magistratura sono state usate da alcuni come strumento per arrivare dove non sarebbero mai arrivati.Sappiamo tutti di quali estrazioni culturali e politiche. Con, a dare una mano, “la miope supponenza di una parte della sinistra giustizialista” (definizione di un mio amico sui 45,ex-PCI). I miei coetanei ed io siamo stati obbligati ad ascoltare grida per 20 anni. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 14/2/2012 alle 21:34
bbiamo avuto scarse possibilità di palestre politiche (anche se le capacità di mediazione ed elaborazione si possono sviluppare ovunque). L’impreparazione ha lasciato spazi, naturalmente della Politica, ad altre forze meno portate alla ricerca dell’interesse generale. Le cose stanno cambiando ed è già in corso un sussulto positivo. Si stanno chiudendo due cicli che si sono autoalimentati (giustizialismo tangentopolaro vs. garantismo-oltre-le-sentenze-definitive). Mi fa piacere. (continua)
Scritto da FrancescoG. il 14/2/2012 alle 21:35
Siamo noi cittadini, insieme, con le diverse organizzazioni, idee, proposte, la soluzione dei problemi. Scorciatoie non esistono. - Ho finito. Grazie per la pazienza :-) -
Scritto da FrancescoG. il 14/2/2012 alle 21:36
Non ho letto il libro di Gherardo Colombo ma ho letto qualche giorno fa una lunga intervista di Piercamillo Davigo. Superbia, arroganza, una difesa di tutto quello che hanno fatto senza un pizzico di autocritica. Mi dispiace ma non sono d'accordo con te. Hanno concesso troppo alla piazza e al populismo che voleva la testa di tutti senza badare a niente. E poi hanno avuto Berlusconi. E' quello che si meritavano.
Scritto da Carlo (Milano) il 14/2/2012 alle 21:56
Non comprendo i dati che riporta @Maurizio …Comunque, visto che mastica cifre, gli ricordo che nel nostro Paese, nel 2008, è stato creato il Servizio Anticorruzione e Trasparenza (SAeT), nato sulle ceneri dell’Alto Commissariato per la Prevenzione ed il Contrasto alla Corruzione. Da quando è stato costituito, il SAeT ha già presentato due relazioni al Parlamento sul fenomeno della corruzione nel nostro Paese. Le fonti sulle quali si basa sono i dati di Transparency International e le relazioni della Corte dei Conti. Proprio la Corte dei Conti, soprattutto negli ultimi anni, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, per voce del proprio Procuratore Generale, ha lanciato un grido d’allarme sull’aumento della corruzione nel nostro Paese. Ma a che servono questi dati? La drammatica verità che emerge dalla lettura di questi rapporti è un’altra: della diffusione della corruzione in Italia, noi conosciamo pochissimo. La corruzione è come un iceberg e ciò che noi vediamo è solo la punta che emerge sopra il filo dell’acqua. Cioè, conosciamo le cifre della “corruzione scoperta” mentre non ci sono note le proporzioni dell’iceberg sommerso.
Scritto da Mafalda il 14/2/2012 alle 22:10
Caro @FrancescoG, ti ringrazio molto per la tua testimonianza amara. Una delle ingiustizie di quegli anni era il coinvolgimento giudiziario di persone che non c’entravano niente con il malcostume (che però esisteva ed era profondo). E quando questo coinvolgimento non c’era, sopraggiungeva la cattiva reputazione che colpiva migliaia di amministratori locali e dirigenti politici seri e probi che avevano lavorato con passione per la comunità. E’ come se oggi, in presenza di fatti di corruzione eclatanti e di statistiche che parlano di un malaffare diffuso, dicessimo che la maggior parte degli amministratori sono disonesti. Il peggior errore che possiamo fare è quello di delegare solo alla Giustizia il compito di fare pulizia. La magistratura può e deve reprimere ma il compito principale in questo campo spetta pur sempre ai partiti, alle forze sociali, alle organizzazioni della società civile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/2/2012 alle 23:21
forse non tutti i cittadini lo sanno o se lo ricordano (e su questa ignoranza ha contato, oltre che sul complice silenzio dei politici e dei giornalisti, giorgio napolitano nel nominarlo) che mario monti è stato costretto, nella sua qualità di commissario europeo, a fare le valige, nottetempo e in tutta fretta, “per l’accertata responsabilità collegiale dei commissari nei casi di frode, cattiva gestione e nepotismo” . monti scappò come un ladruncolo sotto il peso di accuse infamanti: assoluta mancanza di controllo nella “rete di favoritismi nell’amministrazione”, di “ausiliari esterni” e di “agenti temporanei”, di “minibilanci espressamente vietati dalle procedure amministrative”, di “numerosissimi esterni fuori bilancio, ben noti all’interno della commissione con il soprannome di sottomarini”, che operano con “contratti fittizi”, dietro “raccomandazioni e favoritismi”; di abusi che hanno comportato, con il sistema dei “sottomarini” l’erogazione non controllata di oltre 7.000 miliardi nell’ambito dell’ufficio europeo per gli aiuti umanitari d’emergenza (miliardi usciti dalle nostre tasche, naturalmente, e che dovevano andare, ma non ci sono arrivati se non in minima parte, ai bambini della bosnia, del ruanda morenti di fame). perché mai dovremmo affidare a questo signore i nostri ultimi beni? i politici che lo appoggiano come capo del governo sappiano che, visto che non possediamo nessun altro potere, annoteremo ogni loro untuoso “sì” per cancellare per sempre il loro nome da qualsiasi futura elezione.
Scritto da Claudio Ennam il 15/2/2012 alle 08:10
Erano sempre efficacissime le definizioni di Martinazzoli. Non so se colgono il segno ma fanno pensare.
Scritto da Giovanni B. il 15/2/2012 alle 08:39
Sarebbe interessante sapere che cosa bisognerebbe fare per migliorare la situazione per l'oggi e per il futuro. Il nodo da scioglire sta qui.
Scritto da Nicola il 15/2/2012 alle 09:12
Sempre serio,corretto e sereno (come fai?) il tuo giudizio. Fantastico il commento di @Controcorrente, come mai non andò in porto l'iniziativa? La supponenza di Davigo non è differente di quella di tutta la squadra. Quanto a Monti ed a quanto si dice...ora siamo ancora nella fase di ascesa, vedremo il poi...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 15/2/2012 alle 11:32
Nei suoi 8 anni di governo l'Ulivo ha fatto davvero poco per cambiare le cose. Il Pd dovrebbe concentrarsi su alcune proposte per l'ultima parte di questa legislatura e per la prossima.
Scritto da Elisabetta C. il 15/2/2012 alle 11:37
@Nicola ed @Elisabetta - Molto difficile raccogliere i vostri stimoli. Non sono affatto un tecnico della materia ma ho maturato una certa sensibilità e indico alcuni spunti che potrebbero essere sviluppati. Modificare subito al Senato la norma sulla responsabilità civile dei magistrati che nella formulazione della Camera scasserebbe il sistema; rendere ancora perseguibile il falso in bilancio; dare più risorse e personale specializzato alla magistratura; riorganizzare tribunali e procure; farla finita con i condoni edilizi e finanziari (esportazione dei capitali poi scudati) che hanno elevato a modello il comportamento furbesco anziché il rispetto della legalità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/2/2012 alle 11:53
@Controcorrente e @Fabrizio Piacentini - Francamente non sono in grado di rispondere alle vostre domande e legittime curiosità. Altrimenti direi volentieri la mia opinione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/2/2012 alle 12:00
Grazie per questa discussione. Sono del parere che Mani Pulite sia stata utile ma abbia dato pochi risultati poichè debellare o ridurre il tasso di corruzione richiede un lavoro educativo che non si è visto finora. A ben guardare è questa la mancanza più grave da addebitare ai partiti, soprattutto a quello di Berlusconi.
Scritto da Cittadina cattolica il 15/2/2012 alle 15:26
Caro Adamoli,io credo che la maggior parte delle tue indicazioni per un'Italia libera e giusta andranno in porto all'interno di questo fine legislatura.Meglio se il Pd contribuirà con del suo.Purtroppo dubito a Roma siano tutti intenti a giocare a scacchi con le loro intoccabili poltrone e indaffarati a cercare una via di fuga per non cambiare la legge elettorale e a cassare le primarieQuesto è uno strumento troppo innovativo per il PaesedeiGattopardi e che loro non sanno gestire per garantirsi
Scritto da Maria Rossa il 15/2/2012 alle 17:31
Parlando, a venti anni di distanza, di “tangentopoli” non si riesce ancora a fare chiarezza intorno ad una fondamentale e oggettiva distinzione. Da una parte c’era una trama di malaffare capillarmente diffusa in tutti gli strati della società che si materializzava nello scambio di tangenti a fronte della concessione di appalti e altri favori politici e che coinvolgeva non solo i responsabili dei partiti e delle istituzioni, ma anche imprenditori, manager e burocrati. Questi ultimi sostenevano in coro di essere ricattati e che, per poter lavorare, dovevano sborsare tanto di mazzette che venivano a gravare sui costi e scaricati sui contribuenti, cooperando in tal modo a far lievitare la spesa pubblica. Molti processi (non tutti) hanno però ampiamente dimostrato che l’iniziativa partiva dai privati anche se i politici erano ben lieti di farsi corrompere. I politici “rubavano” per sé e per salvarsi la faccia dicevano di farlo per il partito ma a Varese, quando si è potuto guardare nei conti della Democrazia Cristiana si è scoperto che gli inquisiti avevano lasciato un debito di seicento milioni di lire che fu saldato, al cinquanta per cento, con l’alienazione delle proprietà che erano pervenute precedentemente e legalmente alla D.C. In questa fattispecie la responsabilità dei partiti era, eventualmente, morale e politica ma con l’attenuante che chi aveva molti soldi aveva tanti voti da poter esercitare un efficace condizionamento in favore della immunità. Oggi l’immunità dei politici per analoghi fatti che continuano a ripetersi è rafforzata dalle leggi “ad personam”, da un generale clima di omertà, e dalla caduta della distinzione tra pubblico e privato. Insomma è l’Italia di sempre, quella del “familismo amorale” che poco o nessun interesse per il bene pubblico collettivo. L’altro problema, nettamente distinto dal primo, era il finanziamento “illecito” dei partiti, ammesso in linea di principio ma sottoposto a procedure di trasparenza che non vennero osservate ( sarebbe bastata una comunicazione congiunta tra chi dava e chi riceveva al Parlamento per essere in regola). In realtà c’era un “consorzio” di grandi imprese che devolveva una parte dei guadagni sulle opere pubbliche loro appaltate a favore dei partiti in misura proporzionale alla loro importanza ( al P.C. sotto forma di lavori assegnati alle cooperative rosse). Da parte politica si sostenne che si trattava di contributi volontari erogati per assicurare la stabilità del sistema democratico che conveniva a tutti; da parte imprenditoriale si addusse il solito ricatto per ottenere gli appalti. Manca però la “prova regina”: nessuna azienda è risultata penalizzata per non aver pagato; è risultato invece che il “consorzio” modulava le sue richieste in modo da favore tutti. Comunque siano andate le cose, il problema di fondo è che la maggioranza degli italiani si è sempre rifiutata di riconoscere che il funzionamento della democrazia esige un costo e se il finanziamento non è pubblico si ha una “plutocrazia” perché solo i ricchi possono fare politica o comunque condizionarla pesantemente. Probabilmente ciò dipende dal fatto che i nostri concittadini hanno ricevuto il sistema democratico “in regalo dagli alleati” e per molto tempo, durante la guerra fredda le due superpotenze finanziavano la politica italiana attraverso canali riconducibili ai governi delle due superpotenze. Quando i flussi proveniente dall’Occidente democratico si affievolirono e cessarono (ma non anche quelli provenienti dal PCUS) supplirono parzialmente fonti interne, cioè il complesso delle imprese private e delle partecipazioni statali, ma sempre in misura insufficienti ai reali bisogni dei partiti, in realtà non spropositati. Se il finanziamento fosse stato allora almeno pari all’attuale rimborso delle spese elettorali, nessun partito sarebbe stato chiamato alla sbarra. “Mani pulite” non fu però l’ effetto e non la causa del crollo dei partiti democratici che da tempo avevano smarrito i loro valori originali, il senso della loro missione ed erano scaduti in una gestione clientelare che aveva reso incolmabile il distacco tra eletti ed elettori. Infine è certo che il P.C.I. fu coinvolto sostanzialmente come gli altri partiti ma, a differenza degli altri, inspiegabilmente non fu oggetto di approfondite indagini.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 15/2/2012 alle 17:53
@Maria Rossa piantala di lamentarti e fatti avanti (se, metaforicamente, hai le palle)
Scritto da paperoga il 15/2/2012 alle 18:48
Ottima l'analisi di @Fiori. Peccato solo che, pur stando sull'argomento proposto, dialoghi poco col post e con i commenti. E' solo una semplice osservazione. Va benissimo anche così.
Scritto da Luigia Nicora il 15/2/2012 alle 19:04
@Paperoga: Gettare la maschera? Un attimo dopo di te mio educatissimo papero!!
Scritto da Maria Rossa il 15/2/2012 alle 19:13
@Claucio Ennam, capisco la sua critica di Monti, la faccio anch'io, ma non la sua ferocia. Vuole mettere questo capo del governo e questi ministri con quelli di prima?
Scritto da Osvaldo il 15/2/2012 alle 20:18
@Camillo - splendida analisi di "tangentopoli", grazie! Ma dopo questa diagnosi, qual è la terapia?
Scritto da Giacomo il 15/2/2012 alle 21:02
@Claudio - mi permetto una critica al suo intervento: "La Commissione fu costretta alle dimissioni nel 1999, dopo che un'inchiesta indipendente aveva rivelato cattive pratiche di gestione ed amministrazione da parte di alcuni commissari. Visto il rifiuto dei commissari coinvolti di dimettersi e vista l'impossibilità per il presidente della Commissione di rimuovere dei commissari dal loro incarico, l'intera commissione si dimise il 15 marzo 1999." [da http://it.wikipedia.org/wiki/Jacques_Santer]
Scritto da Giacomo il 15/2/2012 alle 21:08
@Claudio ... Vede, il suo commento riporta in modo preciso l'editoriale di Ida Magli (http://www.italianiliberi.it/Edito11/no-questo-no.html) e, dopo averlo letto, sono andato a recuperare i testi degli esperti cui la prof.ssa Magli fa riferimento (si trovano su http://www.europarl.europa.eu/experts/default_en.htm). Li ho esaminati, cercando dove fosse citato il nostro attuale primo ministro. Non l'ho trovato! Quindi sono d'accordo con @Osvaldo: questo governo non è perfetto, ma c'è di meglio?
Scritto da Giacomo il 15/2/2012 alle 21:29
sì, signor osvaldo, sì che voglio mettere questo capo del governo e questi ministri con quelli di prima. ma non le dico dove.
Scritto da Claudio Ennam il 15/2/2012 alle 21:54
"Oggi c'è più pretesa di immunità e impunità", questa è la chiave di lettura della situazione maleodorante che abbiamo avuto (abbiamo?) sotto gli occhi. Troppi cattivi esempi dall'alto.
Scritto da Loredana Baroffio il 15/2/2012 alle 21:55
Io non capisco perché @Giacomo insista a farsi del male con @Claudio Ennam. Proprio lo scorso 11 febbraio, proprio Ennam scriveva a Giacomo: “ … la smetta di impressionarmi”, dopo averlo descritto con una birra in mano intento nell’esecuzione di un pediluvio. Ebbene, @Giacomo, io non comprendo il suo masochismo ... che travalica la sua legittima esigenza di esprimere la sua opinione circa l’operato di Monti in qualità di commissario europeo. E nel citare wikipedia, altro che se ha impressionato Ennam. Altro che.
Scritto da Mafalda il 15/2/2012 alle 21:59
ecco che il signor giacomo ricompare dopo una salutare assenza. ecco che ritorna per ferirmi, ferirmi mortalmente; per configgermi chiodi, tra l'altro arrugginiti, nelle mani e nei piedi; per colpirmi, novello longino, nel costato e lasciarmi poi morire per asfissia. è terribile il signor giacomo e mi fa paura. soprattutto mi fanno paura le sue fonti: wikipedia. wikipedia! cerchi meglio, signor giacomo e cerchi, la prego, di non ferirmi più.
Scritto da Claudio Ennam il 15/2/2012 alle 22:00
Giacomo, ci stai rivelando che Claudio Ennam è un esperto del ‘copia e incolla’. Scopiazza, eh? E si fa buono pure Ida Magli. Nonostante l’epa, le minzioni frequenti per la prostatite, l’anemia da malassorbimento intestinale dovuta al solo consumo di broccoli, la scarsa ossigenazione da retrobottega e la deambulazione lenta, il nostro Ennam conserva l’acume per scopiazzare. Gut!
Scritto da Frank Slade il 15/2/2012 alle 22:20
il signor giacomo, presagendo la mia replica, e in solo 21 minuti netti, ricorre a fonti più potabili, ma non sono chiare e fresche acque, sono inquinate come la sua anima spaventosa che mi perseguita e che vuole la mia morte. non abbia fretta, signor giacomo, cosa vuole che mi resti, lasci che io viva in pace nelle mie certezze. mi lasci pensare che a parte ida magli e pochi altri liberi pensatori, tutti gli altri siano asserviti a questo potere che ci sovrasta e annichilisce. lasci che io guardi, ormai da vicino, il sepolcro che mi accoglierà, senza più dubbi, senza ripensamenti. ma il mio viatico nell’ade sarà la convinzione che lei, signor giacomo, è stato il mio torturatore.
Scritto da Claudio Ennam il 15/2/2012 alle 22:27
@Luigia Nicora - Sei ormai da parecchio tempo una lettrice del blog e so quanto apprezzi @Camillo Massimo Fiori. Io lo conosco e lo stimo da una vita. A me fa tanto piacere che scriva come vuole perché è un valore aggiunto del blog davvero ragguardevole. Credo che anche tu sarai d'accordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/2/2012 alle 23:41
@Giuseppe Adamoli. Importanti le sue parole nel commento ore 23:21 del 14/2. Grazie. La totale delega alla Giustizia è grave. Secondo me non perdonabile: fa crescere piante malate, con relativi frutti.
Scritto da FrancescoG. il 16/2/2012 alle 08:33
Ecco, quando pensavo agli ex DC che non riescono a elaborare il lutto e che hanno una visione assolutoria (seppure velata in un edulcorato quadro critico), facevo proprio riferimento a @Camillo Massimo Fiori, di cui ho una stima infinita ma che proprio su questo non ce la fa. Mi dispiace ma credo di non poter essere smentito se affermo che la democrazia bloccata ci ha salvato dai Cosacchi ma ha impedito che un sistema già decrepito alla fine degli anni ’70 continuasse a gestire il potere portandolo fino alla sua consunzione, e all’emergere di una stanchezza democratica (che lo stesso Fiori cita come origine della Lega), che ci ha portato i suoi frutti avvelenati negli ultimi lustri.
Scritto da Lele il 16/2/2012 alle 09:59
Caro Adamoli, su @Fiori hai tutte le ragioni. Mi ero solo permessa di auspicarlo più dialogante, ma lo ringrazio ugualmente.
Scritto da Luigia Nicora il 16/2/2012 alle 10:28
signora mafalda slade, una volta la persona spaventosa ebbe a dire che noi Ebrei siamo ladri dello spirito. aveva ragione, ma torto nel dare soltanto a Noi questa etichetta. non esiste il pensiero originale: siamo tutti l’ombra di qualcuno e qualcuno è l’ombra dell’ombra di altri. non esiste il pensiero originale: siamo solo nani sulle spalle di giganti. e anche questo è un furto.
Scritto da Claudio Ennam il 16/2/2012 alle 11:08
Caro @Lele - La "democrazia bloccata" non era colpa della D.C. ma di una situazione di divisione del mondo e dalla presenza (unica nell'Occidente) di un forte Partito Comunista! Il problema non consiste nell' "elaborare il lutto" verso un partito che ha avuto molti meriti e molti torti ( esperienza a cui ho partecipato sempre in posizione critica) ma di restituire alla politica valori, principi, visione di lungo periodo che furono il peculiare apporto del cattolicesimo democratico.
Scritto da cmf. il 16/2/2012 alle 11:36
Sulla non originalità del pensiero. Gentile @Claudio Ennam, a me piace pensare che quando Guccini scrisse “GIORNO D’ESTATE SENZA UN SOLO PENSIERO / GIORNO IN CUI CREDI DI NON ESSERE VIVO / GIOCO VISIVO CHE NON CREDI SIA VERO / CHE PUO’ SVANIRE SVELTO COME UN SORRISO. / VOLA VELOCE ED IRIDATO UN UCCELLO / COME UN RAGGIO DI LUCE DA UN CRISTALLO DISTORTO / VOLA UN MOSCONE E SCOPRE DIETRO UN CANCELLO / LA RELIGIOSA SONNOLENZA DI UN ORTO” non abbia espresso un “pensiero originale” ma si fosse ispirato al montaliano “MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO / PRESSO UN ROVENTE MURO D’ORTO, / ASCOLTARE TRA I PRUNI E GLI STERPI / SCHIOCCHI DI MERLI, FRUSCI DI SERPI. / E ANDANDO NEL SOLE CHE ABBAGLIA / SENTIRE CON TRISTE MERAVIGLIA /COM’E’ TUTTA LA VITA E IL SUO TRAVAGLIO / IN QUESTO SEGUITARE UNA MURAGLIA / CHE HA IN CIMA COCCI AGUZZI DI BOTTIGLIA”. Non so se Guccini sia d’accordo con questa mia tesi ... e poco importa. Ciò che conta è che la mia sensibilità scorga un robusto filo fra queste due opere liriche. Questo, a testimonianza del fatto che, in assenza di un “pensiero originale”, acquista importanza un “lessico originale” che, indubbiamente, accomuna Montale e Guccini. Pertanto, @Claudio Ennam, il “copia e incolla” - che evidenziava @Giacomo e che le criticava @Frank Slade - è un atto di pirateria (che ho già visto compiere da una commentatrice un po’ “timida”). Stia bene, @Claudio Ennam, non tratti troppo male @Giacomo che non se lo merita e non mi chiami Slade di cognome perchè non è così. Tra l'altro, il signor @Frank Slade è una fra le firme più acute che compaiono in questo blog. Peccato che scriva raramente. P.S.: Vedo che ancora non riesce a scrollarsi di dosso gli artigli di quella persona spaventosa. Stia tranquillo, non c’è più, non deve temere più nulla, ora è fra persone amiche.
Scritto da Mafalda il 16/2/2012 alle 12:54
Abbia pazienza, @Claudio Ennam, ma leggo ora l'home page de "la Repubblica" che riporta: "L'allarme della Corte dei Conti. Dilagano corruzione e illegalità. La denuncia del presidente Giampaolino in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario. Fenomeni ancora notevolmente presenti nel Paese e le cui dimensioni, presumibilmente, sono di gran lunga superiori a quelle che vengono, spesso faticosamente, alla luce". Io, l'altro ieri, proprio in questo stesso post (ore 22.10) scrivevo delle medesime situazioni, con il medesimo linguaggio. Pensi, ben due giorni prima della Corte dei Conti. Secondo lei, @Claudio Ennnam, quelli della Corte dei Conti mi copiano? Stia bene, e non entri in sindrome da competizione. Questo blog ha bisogno di rapporti cordiali e rilassati, un po' come quello che è stato in grado di creare @Roberto Caielli con @Alice in wonderland. Impari.
Scritto da Mafalda il 16/2/2012 alle 13:18
Cara @Mafalda, grazie per i bellissimi brani lirici riportati alle 12.54. Sono così prosaico ed elementare che queste licenze poetiche fanno molto bene al blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/2/2012 alle 15:48
signora mafalda, avevo intuito da subito che il signor giacomo fosse una presenza maligna. lo ha portato il gelo di questi giorni, probabilmente. una notte, ero nella mia casa di campagna e dalla veranda, il grande occhio della casa, l’ho visto scavalcare il muro di cinta ed entrare nel capanno degli attrezzi. ho atteso qualche minuto, ho attraversato il giardino e sono rimasto di fronte al rustico. silenzio. ho spalancato la porta con lo stomaco ridotto a sacco vuoto. che orrore! un enorme, gigantesco ragno sembrava fissarmi, immobile come una minaccia. era il signor giacomo, ne sono certo. mi avrebbe avviluppato in un abbraccio mortifero e ridotto a larva se non fossi scappato come un puledro liberato dalla capezza. non sono più tornato nella casa di campagna ma il signor giacomo è ancora là, in quell’angolo oscuro, e ovunque, nei miei incubi peggiori.
Scritto da Claudio Ennam il 16/2/2012 alle 16:30
Grazie, Giuseppe. Quando il dibattito di un post è sul finire, ci si può permettere qualche divagazione. In realtà, anche @Claudio Ennam è un poeta. Descrivere la veranda, il “grande occhio della casa” è molto poetico. La veranda mi richiama i bovindi liberty o country. Anche questi, evocativi. Comunque, alla angoscia assolata di un silenzioso ed immobile pomeriggio estivo, @Ennan ha contrapposto un suo incubo tutto invernale, tutto freddo, tutto notturno, anch’esso interiore. Va beh!
Scritto da Mafalda il 16/2/2012 alle 23:11
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