Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/3/2012 alle 18:04




Bellissima e gratificante escursione con le ciaspole oggi in alta val Formazza.
Da Riale al rifugio Maria Luisa (foto) e poi su verso il passo S. Giacomo al confine italo svizzero.
In un angolo molto suggestivo, al riparo dal forte vento e adatto alla sosta, un bel cumulo di rifiuti di giornata.
Magari lasciati da italiani che in Svizzera, appena al di là del passo S. Giacomo, metterebbero nello zaino tutto: mozziconi di sigaretta, bucce d'arancia, carte dei cioccolatini.
Perchè non un forte rossore di vergogna anche in Italia?


Commenti dei lettori: 20 commenti -
Il doppio comportamento degli italiani in Italia e in Svizzera è un classico, vale anche per i viaggi in macchina.
Scritto da Valceresio il 11/3/2012 alle 19:24
Anche gli svizzeri quando vengono in Italia si adattano bene ai nostri usi: più disordinati, indisciplinati e rumorosi.
Scritto da Piera Giudici il 11/3/2012 alle 19:58
Vado all'estero spesso e le posso assicurare che la maleducazione non è soltanto italiana.
Scritto da Carlo Colombo il 11/3/2012 alle 20:52
Vado all'estero spesso e le posso assicurare che la maleducazione è soltanto italiana.
Scritto da Ferdinand il 11/3/2012 alle 21:37
Ti invidio, la salita al passo S. Giacomo da Riale è molto bella soprattutto d'inverno con la neve.
Scritto da f.f. il 11/3/2012 alle 22:28
Le parole del Reverendo Adamoli toccano un nervo scoperto: la diffidenza, mia e dei miei amici del Paese delle Meraviglie, verso la Svizzera. Noi non amiamo la Svizzera, neanche il cioccolato che produce è buono, quello di Modica è decisamente superiore! In questi giorni, il 66,5% degli svizzeri ha risposto un bel, anzi, un brutto NO al referendum con il quale si proponeva un aumento, da 4 a 6, delle settimane di ferie dei lavoratori elvetici. La smania di competitività ha superato qualsiasi esigenza di benessere personale e organizzativo. Oggi, il mio wonderland, rompendo anni di indugi e di indecisioni, ha ufficialmente deciso di DICHIARARE GUERRA ALLA SVIZZERA.
Scritto da Alice in wonderland il 11/3/2012 alle 23:22
Le file ordinate sono avvolte da sussurati " pardon", i cani non cacano e gli umani ingoiano le cicche, i bambini non strillano tenuti a bada da secchi " Tais toi, tu n'as pas le droit", nessuno calpesta il tappeto verde in riposo dei parchi. Gli innumerevoli scaracchi che mi sforzo di evitare attenuano il mio rossore italiano.
Scritto da Marinella il 12/3/2012 alle 08:14
Ciao @f.f., guarda che non siamo arrivati al passo S. Giacomo. Ci abbiamo provato ma c’erano metri di neve fresca e si affondava anche con le ciaspole. Abbiamo fatto un gran giro per i laghetti vicino al Maria Luisa e poi siamo scesi. C’erano tanti gruppetti di sci-alpinismo che era uno spettacolo vederli. Io scio solo in pista (spero ancora per un bel po’ di tempo) e lo sci alpinismo è il mio grande rimpianto sportivo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/3/2012 alle 08:56
E in Italia un referendum del genere, cara @Alice in wonderland, che esito avrebbe avuto? Scontato. Non è che forse gli elvetici hanno semplicemente più senso di responsabilità di noi vicini italioti? Bello cantare e suonare tutto il giorno il mandolino con il tonificante e caldo sole mediterraneo sulla faccia, ma ci vuole anche chi si rimbocchi bersanianamente la camicia e si dia da fare perchè c'è da tirare la lima. I mandolini, anche se cucinati a lungo ed a fuoco lento, non sono commestibili
Scritto da paperoga il 12/3/2012 alle 09:00
Gli svizzeri, senza farne un'icona di civiltà superiore, sentono in modo del tutto particolare il rapporto con la loro terra e la rispettano profondamente. E il frutto di un'educazione secolare nella quale il federalismo ha giocato un ruolo fondamentale: "sono svizzero ma prima ancora sono ticinese, dei Grigioni" ecc. La concorrenza tra i Cantoni ad essere più belli, attraenti ed efficienti è stata decisiva. Il contrario che in Italia dove il centralismo e l'uniformismo ha cancellato ogni spirito sanamente competitivo.
Scritto da Sergio Monti il 12/3/2012 alle 09:57
“La barca è piena”, un bel film di Imhof, raccontava di come gli svizzeri, durante la II guerra mondiale, rifiutassero asilo a Noi Ebrei ma non rifiutassero i patrimoni dei più ricchi fra Noi. Solo per questo dovrei detestare gli elvetici. Ma non è così. Sono un popolo straordinario e una vera nazione. Impariamo.
Scritto da Claudio Ennam il 12/3/2012 alle 11:22
@Marinella. Il rossore non è di tutti gli italiani ma di quelli che si comportano come se l'ambiente non fosse qualcosa che appartiene a tutti e verso il quale bisogna avere rispetto.
Scritto da Emanuela il 12/3/2012 alle 11:43
Perchè gli italiani del Canton Ticino sono più disciplinati degli italiani della Repubblica italiana? Perché la certezza del diritto e il rigore della legge educano/obbligano i ticinesi al rispetto delle regole, da cui derivano i comportamenti virtuosi. In Italia, dove un processo – vedi Dell'Utri – può durare 19 anni per poi dover ricominciare, perché io dovrei essere virtuoso, pagare l'IVA all'idraulico, fare la raccolta differenziata, tenere basso il volume della tv... perché? Provate voi ad avere un inquilino che non paga l'affitto da un anno e mezzo e vedrete quali costi e quali trasversie dovrete sopportare - non dico per recuperare le somme non pagate – ma semplicemente per rientrare in possesso del vostro immobile. Se ricorrere a un capo cosca accelerasse il ripristino del vostro buon diritto, in tempi brevi, voi che fareste? In verità, io mi comporto, mi pare, da buon cittadino, ma sono intimamente convinto d'essere un fesso!
Scritto da ulderico monti il 12/3/2012 alle 11:49
Sottoscrivo @Sergio Monti.
Scritto da Una lettrice il 12/3/2012 alle 13:04
@Emanuela, ho usato l'ironia.@Paperoga, condivido. E' passato anche il referendum " Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie ". Le case per le vacanze non potranno superare il 20% del totale delle abitazioni e il 20% della superficie abitativa di un comune
Scritto da Marinella il 12/3/2012 alle 13:34
Sugli svizzeri, grande popolo, condivido @Claudio Ennam.
Scritto da Cesare M. il 12/3/2012 alle 13:42
@Paperoga, lei non è un reverendissimo ma un parlamentarissimo. E che un parlamentarissimo venga a parlarci di "lavorare" o di "rimboccarsi le maniche" fa incrociare gli occhi … anche al Grafobrancio e fa montare l'antipolitica, già capillarmente diffusasi nel wonderland in un batter d’occhio … Io le consiglierei il silenzio. Più sta in silenzio, meno dà nell'occhio ... e meglio è per lei, che è vittima due volte: dell'antipolitica in generale e di quella verso la sua persona. La Regina Bianca, la Regina Rossa e la Duchessa (il top femminile del Paese delle Meraviglie) vogliono che io le ricordi che sono i maschi che vanno "cucinati a fuoco lento", non i mandolini. Ragazze (svizzere comprese), imparate!
Scritto da Alice in wonderland il 12/3/2012 alle 16:48
Il signor @Ulderico Monti si lamenta degli inquilini morosi! Chieda lumi all'amico @Claudio Ennam, che ha dichiarato di aver affittato il proprio bagno a una coppia di romeni. Anche il Cappellaio Matto ne è convinto: i romeni sono locatari affidabili. @Reverendo Adamoli, questo mio commento non le dia l’impressione di uno scadimento di qualità di questo post. Si sa, la popolarità del signor @Claudio Ennam sta travalicando la provincia varesina e molti sono gli interessati a conoscerne gesta e vicissitudini quotidiane.
Scritto da Alice in wonderland il 12/3/2012 alle 16:50
la signora alice ha mille attenzioni per me. grazie. mi piace alice e mi diverte quello che scrive anche se a volte non colgo tutto. sono ignorante. ho letto poco, scritto poco e adesso incasso anche poco (per questo scrivo di più). diminuisce tutto. e' forse questa la vita nel suo finale? l'unica cosa che aumenta è la lunghezza dei lobi delle orecchie. a mia moglie ho detto: "di cosa ti lamenti? non vedi che mi si sono allungati i lobi?" ma lei non capisce lo spirito ed evidentemente neanche il mio fisico. se nasco un’altra volta voglio essere un porta occhiali. tanto è uguale.
Scritto da Claudio Ennam il 12/3/2012 alle 21:11
“Che differenza c’è fra un corvo e uno scrittoio?” mi ha domandato un giorno il Cappellaio Matto. E ha ottenuto risposta. “Che differenza c’è fra me e un portaocchiali?” ha chiesto il signor @Claudio Ennam alla sua signora. "Ora te la spiego", potrebbe essere stata la risposta della signora Ennam. (Ci scusiamo con i rigidi svizzeri del post per queste divagazioni troppo sensate).
Scritto da Alice in wonderland il 12/3/2012 alle 23:09
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