Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/3/2012 alle 14:28

 

 
Il Pd ha introdotto le primarie in Italia e poi ha commesso errori e combinato pasticci. L’ultimo dei quali a Palermo.
Però una cosa bisogna dire, inconfutabile. Ha sempre rispettato l’esito delle urne, mantenendo gli impegni e portando alla vittoria chi aveva sconfitto i suoi candidati, a Milano, Napoli, Cagliari: Pisapia, De Magistris, Zedda.  
Invece a Palermo l’Italia dei Valori, dopo essere stata battuta con Rita Borsellino, sostenuta anche da Bersani e Vendola, presenta adesso il proprio candidato, Leoluca Orlando, mandando al macero l’idea stessa delle primarie.
Di Pietro? Una serpe in seno. Un esempio di inaffidabilità.


 

Commenti dei lettori: 35 commenti -
Sottocrivo parola per parola. La via al riformismo passa anche dalla chiarezza con cui si scelgono i compagni di strada....Siamo un partito temporaneamente all'opposizione e non il "Circo Barnum"....
Scritto da roberto molinari il 23/3/2012 alle 14:27
L'alleato è vostro, l'avete scelto e confermato. A che lamentarsi?
Scritto da ulderico monti il 23/3/2012 alle 14:29
Giusto e ben detto. unico dubbio è che il candidato vincitore non sia un degno allievo di tal maestro.
Scritto da roberto caielli il 23/3/2012 alle 14:30
Cosa vogliamo aggiungere ai fatti? Ia totale perdita di credibilità che investirà tutto il centro sinistra...ammesso che qualcuno degli indecisi(almeno un elettore su tre) se ne accorga. Siamo bravissimi nel momento migliore di inanellare una serie di errori ed orrori tale da permettere all'avversario di rialzarsi e rimettersi in corsa...l'autolesionismo è la regola non l'eccezione. D'altra parte possiamo fare un'alleanza senza Dipietro e Vendola?Non credo bastino i numeri...
Scritto da GianMarco Calella il 23/3/2012 alle 14:34
Questo vuol dire parlar chiaro.
Scritto da Valceresio il 23/3/2012 alle 14:37
Di Pietro è molto migliore di molti dei tuoi ma sul caso Palermo forse hai ragione.
Scritto da Un dipietrista il 23/3/2012 alle 15:10
Molinari e Caielli dovrebbero parlare meno e pensare alla situazione del PD varesino. Questi due anche di fronte ad errori locali clamorosi non gli ho mai sentiti una volta dire "abbiamo sbagliato". Quelli che commettono errori e sono incoerenti sono sempre gli altri.
Scritto da luispd il 23/3/2012 alle 15:26
Caro @Ulderico, in questa fase Di Pietro è all'opposizione. In futuro si vedrà. Di errori se ne fanno sempre tanti, da parte di tutti, l'importante è imparare e, possibilmente, non ripeterli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/3/2012 alle 15:33
@roberto caielli ma sei quel Caielli responsabile comunicazione del pd varesino?se lo sei complimentoni,la comunicazione del pd a varese è una favola. Sul resto @luispd ha ragione da vendere!!
Scritto da asperrimo il 23/3/2012 alle 15:55
Comportamento scorretto.Anche io dal profondo nord avrei preferito la Borsellino ma se uno non accetta neppure l'esito di un voto diventa difficile poi pensare a una collaborazione di governo.Per ora però aspetto l'esito della riforma sul lavoro e vedere come ne uscirà il PD anche perchè (ma magari è fantapolitica)temo ci sia un disegno volto a spaccare il PD per creare un "area di centro"destinata a governare lasciando una sinistra al15-20% all opposizione..e fine dei sogni.
Scritto da emmezeta il 23/3/2012 alle 17:55
Severo ma corretto e giusto.
Scritto da Emanuela il 23/3/2012 alle 18:25
condivido in pieno, però, le primarie fra candidati che hanno addirittura progetti di coalizione diversi, che senso hanno ? e poi dai, primarie senza filtri, in cui chi si presenta vota, sono un invito al malcostume e alle cricchette ( e in certe regioni, ma ormai in tanta parte d'italia, anche di peggio). io rimango superscettico su questa cosa, molti invece la idolatrano..mah.
Scritto da marco il 23/3/2012 alle 18:29
Di Pietro è ondivago e inaffidabile almeno quanto fu "giacobino" e pressapochista da pubblico ministero. E' tra l'altro un uomo di destra che fa strumentalmente il barricadiero di segno opposto. Nel suo partito ci sono persone per bene e affidabili ma il pallino lo ha lui in mano e lo usa in maniera spregiudicata. E' un "Bossi" de noatri. Va trattato con le pinze e tenuto a distanza di sicurezza, un grave errore non averlo capito. Quanto a Orlando è una scelta oggi assai discutibile,
Scritto da cesare chiericati il 23/3/2012 alle 18:40
A Palermo la situazione è confusa anche per responsabilità del Pd. Su Di Pidetro hai totalmente ragione. E' inaffidabile.
Scritto da Francesco il 23/3/2012 alle 18:50
Le primarie sono nate nella superficialità, nell’ambiguità e, forse, nella mala fede. Di volta in volta sono servite: a confermare una leadership già stabilita (quella di Prodi); a fare propaganda ai capi partito e ai capi corrente; a ratificare la dirigenza del P.D. scelta, a cascata, dai notabili del partito da Roma in giù; ad indicare il nome del candidato sindaco non sempre risultato appartenente al partito di maggioranza relativa; ad acquisire consensi ed iscrizioni. A volte sono state primarie di coalizione, altre volte del partito; non sono mai state accompagnate da programmi chiari e impegnativi e spesso (come a Napoli e a Genova) sono state contrassegnate da vari tipi di brogli. Anche su quelle di Palermo non mancano sospetti del genere, anche perché le procedure e i controlli sono approssimativi; di fatto la base elettorale ha scelto, con uno scarto minimo di voti, un candidato della coalizione che si propone, una volta eletto, di capovolgerla, aprendo al “centro” di Lombardo. In queste condizioni le primarie non sono uno strumento che crea consenso e democrazia ma produce discredito e confusione. Non hanno la minima rassomiglianza con l’esperienza americana da cui nominalmente derivano. Bisognerebbe che le dirigenze dei partiti del centro sinistra facciano un po’ di chiarezza per uscire da uno stadio molto somigliante a quello demenziale.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 23/3/2012 alle 19:27
Le primarie vanno profondamente ripensate e con Di Pietro è necessario essere molto prudenti, direi diffidenti.
Scritto da Vittorio il 23/3/2012 alle 20:08
Caro Giuseppe, che Di Pietro sia all'opposizione è opinabile, perché il PD ci fa le primarie insieme e la fotografia di Vasto è sempre all'ordine del giorno. La questione di fondo è la strategia che è nebulosa e aperta a tutte le soluzioni, ovvero è l'elasticità (o ambiguità) tattica che si vuol passare per sagacia strategica. E' la linea di condotta che porta le navi sugli scogli!
Scritto da ulderico monti il 23/3/2012 alle 20:18
Meglio Vendola di Di Pietro. il primo è di sinistra vera, il secondo, come scrive @Cesare Chiericati, è di sinistra finta.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 23/3/2012 alle 20:23
Colpa vostra, ve lo siete tirato voi in casa Di Pietro.
Scritto da Fab il 23/3/2012 alle 23:25
Di Pietro. Pietro. No, dico, Di Pietro. Appunto, Pietro. No, volevo dire Di senza apostrofo Pietro. Ah, non P’ietro ma Pietro. E’ tutto un nome, animale! Di e poi Pietro: Di Pietro. E poi Pietro. No! No! Di Pietro! Ripeti, Di Pietro! Alla fine ci siamo abituati tutti, Di Pietro è un nome con dietro una faccia e anche una storia. Muratore in Germania (chi se lo immagina a parlare tedesco?), questurino, avvocatino, giudicione e ora politico in Italia. Nel nostro Paese si possono esprimere tutti, è il bello della democrazia: piomba un faccione ignorante con bisaccia e asinello e diventa segretario di partito, ministro e chissà che altro ancora! Anch’io posso esprimermi liberamente e lo faccio sul blog di Adamoli, un signore che ha venduto la sua anima al diavolo Mario. Un signore dall’aria elegante che ha dimenticato le sue origini popolari e operaie e che si scaglia con tutti i suoi sessanta chili (beato lui, io sfioro i 115, tutti di grasso immondo) contro chiunque osi mettersi di traverso al cammino trionfale del suo satanico padrone: Lega, Di Pietro e persino PD, la parte del PD che non ha ancora capito chi comanda e comanderà in Italia. Berlusconi? E chi ne sente più parlare da queste parti! Il nano, anzi, “quel signore non esattamente molto alto”, simpatico e “raffinato” tombeur de femme si è ormai allineato e non è più un pericolo per il Nuovo Corso. Quant’è bella la democrazia! (e speriamo che tutti se li porti via)
Scritto da Claudio Ennam il 24/3/2012 alle 08:23
Caro @Massimo (19.27), escludo la malafede ma sull'approssimazione e sulla superficialità devo darti ragione. Bersani ha preannunciato un ripensamento profondo delle regole delle primarie dopo le prossime amministrative. Mi auguro che mantenga l'impegno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/3/2012 alle 08:54
Caro @GianMarco (14.34), i numeri da soli non bastano come il centrosinistra ha già ampiamente dimostrato nelle due legislature e mezza nelle quali ha governato. Se con Di Pietro e Vendola abbiamo oggi politiche diverse se non contrapposte, salvo che in molte amministrazioni locali, non penso che con un colpo di spugna si possa cancellare il presente a andare felici e vincenti verso un futuro luminoso. Nessuna pregiudiziale, ma quali progetti, programmi, alleanze?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/3/2012 alle 08:59
@Claudio Ennam è ossessionato da Mario Monti. La vera o presunta inaffidabilità di Di Pietro non ha niente a che fare con Monti.
Scritto da Luisella il 24/3/2012 alle 10:24
@luispd & @asperrimo. Accetto tutte le critiche al Pd varesino (e non) dei cui limiti mi sento responsabile per la parte che mi compete: siamo un partito plurale. Riconosco anche la difficoltà della nostra comunicazione in cui le conferenze stampa e i comunicati finiscono spesso in un angolo delle redazioni locali, mentre fa + notizia la dichiarazione del 'personaggio'. Detto ciò non penso per questo mi debba essere interdetto di frequentare il blog di Giuseppe
Scritto da roberto caielli il 24/3/2012 alle 11:02
Caro @Roberto (Caielli), sul mio blog tu sei sempre il benvenuto. Anzi, spero di leggerti spesso. Sono convinto che questo è il punto di vista di molti lettori.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/3/2012 alle 11:38
@Cesare Chiericati, Di Pietro è certamente un uomo di destra, si trova nella sinistra solo per incompatibilità con Berlusconi. Per me è meglio così. Mi sarebbe costato troppo caro il votarlo.
Scritto da Franca il 24/3/2012 alle 13:35
Lei signora Luisella mi è molto simpatica perché il suo nome fa rima con nutella, con mortadella (io me ne frego e ogni tanto me la mangio, il Rabbi storce la barba ma pazienza), con Raffaella, che è stata la mia prima fidanzata ma si è accorta subito chi fossi ed è scappata in nord corea dicendo che si sentiva più libera lì che con me. Il suo nome, Luisella, fa rima anche con salamella, centella, contro la ritenzione idrica, e varicella: quando ne ho sofferto fui contento perché, costretto a letto, potevo dedicarmi alla lettura dei fumetti di Dick Fulmine. Però, Luisella, lei sbaglia se pensa che Monti non entri in qualcosa. Monti entra in tutta la nostra vita presente e, temo, futura. Quando apre la busta della bolletta di un’utenza, Monti fa capolino. Va in banca? C’è Monti che l’accoglie con una mannaia. Ha una madre pensionata, signora Luisella? I sogni di sua madre sono e saranno funestati da Mario, l’implacabile. Un pieno di benzina? Benzina Monti, la più cara, la più velenosa di ogni tempo. Nel carrello della spesa c’è Mario Monti e spingerlo costerà energia. Soprattutto costerà… Se cerca un impiego troverà Monti che la schiavizzerà e pretenderà che lei dica: “sì, Buana” ad ogni sua richiesta. Monti è ovunque, terribile, con le sue mani atroci ci schiaccerà tutti come fossimo noci (per apprezzare questa rima consiglio di chiudere la “o” della parola “atroci”).
Scritto da Claudio Ennam il 24/3/2012 alle 13:39
Pd: chi è causa del suo mal...
Scritto da Nicola il 24/3/2012 alle 18:30
@roberto caielli dare la colpa ai giornalisti se la comunicazione del PD varesino è pessima è l'ennesima favola che puoi raccontare giusto a qualche tuo compagno.Se la stampa segue di più Marantelli è per le Iene oppure perchè qualcosa rappresenta?al contrario di un Pd varesino flaccido e inconsistente dal punto di vista della comunicazione.
Scritto da asperrimo il 24/3/2012 alle 19:21
Sottoscrivo le parole di Giuseppe rivolte a @Roberto Caielli (11.38). Io ebbi modo, sul blog di Paolo, di disquisire criticamente con Roberto su alcune questioni di metodo interne al Pd. Egli si mostrò disponibile anche ad un confronto diretto con me, comunicando la sua mail. Ben vengano le sue opinioni. Sulle primarie di Palermo, mi limito a due considerazioni: la scorrettezza di Idv e Orlando; il problema dei condizionamenti mafiosi che non risparmiano nessuno.
Scritto da Leonardo C. il 24/3/2012 alle 20:25
Ormai siamo in campagna elettorale, quindi non facciamo polemiche se non con questo Di Pietro su cui non ho parole. Dopo si rivedano le primarie da cima a fondo. Ho cambiato opinione varie volte ma adesso penso che non la cambierò più.
Scritto da Lucky il 24/3/2012 alle 22:14
Secondo me le primarie a Palermo non dovevano neanche essere svolte, infatti c'era unità verso il nome della Borsellino. Secondo, come ha detto ieri D'Alema da Fazio le primarie vanno riformate_(non è che può votare chiunque passi per strada, ma come succede negli USA bisogna prima iscriversi o essere tesserati). Terzo, Orlando è la QUARTA volta che si candida e non ha rispettato la parola data (se questa è la coerenza dell'IDV anche a livello nazionale allora il PD deve pensarci molto bene...)
Scritto da Simone Franceschetto il 26/3/2012 alle 11:05
A Napoli le cose sono andate in modo un zinzino diverso. Non per niente il PD in quella citta' e' sceso a percentuali infime e rapidamente commissariato. Confondere l'appoggio dato dagli elettori del PD a l'uno o l'altro candidato con l'appoggio della sua dirigenza e' sbagliato. Si guardino come esempio i recenti referendum e la raccolta delle firme per la modifica della legge elettorale, e li si confronti con la posizione espressa da coloro che pensano di contare (spero ancora per poco).
Scritto da Lorenzo M. il 26/3/2012 alle 12:59
Con Di Pietro ed Orlando non andrete lontani... Riformisti....pentiti ad ogni scelta...
Scritto da Controcorrente il 27/3/2012 alle 17:06
Le primarie sono fatte per trovare un candidato per la vittoria. Anche se questo candidato non piace ai dirigenti. Secondo me sono un modo molto interessante per sfidare i dirigenti di partito, che molti definiscono inadeguati, a dimostrare di essere capaci di fare quello per cui lì si trovano: vincere le elezioni e cambiare il paese. Se non ci riescono, allora che le primarie siano un mezzo per rinnovare a forza i dirigenti, come è stato in Puglia, a Milano e a Napoli.
Scritto da Martino Incarbone il 10/4/2012 alle 11:17
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