Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 19/4/2012 alle 11:37


Negli ultimi giorni ho parlato di scandali nella sanità, di Lombardia, del suo presidente.
La ragione è semplice: sono argomenti di stretta attualità, ci toccano da vicino, in Regione ho consumato una parte importante della mia esperienza politica.
Non volevo tornarci per un po’ di tempo, ma Cesare Chiericati, questa mattina sul blog, ci ha invitati a leggere la lettera sul Corriere della signora Carla Vites, moglie di Antonio Simone (foto), ex assessore alla sanità e amico del cuore di Formigoni.
Leggetela tutta, è impressionante, offre il quadro dei rapporti fra Simone, Daccò e il “governatore”, della loro amicizia nata al seguito di Don Giussani.
Immagino fin troppo bene “il travaso di bile” e il dolore irrefrenabile della signora Carla, anche lei ciellina della prima ora.
Lasciamo stare tutto ciò che può essere “sfogo personale”: Antonio in una lugubre cella di San Vittore e il Celeste che ride “mollemente adagiato su un letto megagalattico al Salone del Mobile”.
Dice la lettera al Corriere: “CL, a mio avviso, deve avere un sussulto di gelosia per la propria identità, per quello che Giussani pensava al momento della Fondazione”.
Non sono mai stato ciellino ma ho spesso apprezzato il volontariato entusiasta delle folle di giovani scatenati a fin di bene.
Ce ne sarebbe ancora tanto bisogno, soprattutto se si affrancasse dall’ideologia politica e dal servizio a chi fa politica di mestiere.
 

Categoria: Lombardia, Persone
Commenti dei lettori: 36 commenti -
Si, è una lettera impressionante che andrebbe letta soprattutto dai cilellini..
Scritto da Nicola il 19/4/2012 alle 11:42
CL ha fornito in campo sociale, caritativo, culturale prove eccellenti. E continua a farlo in molte parti di Italia e del mondo. Spesso non è stata all'altezza dei suoi principi originari in politica dove ha coltivato,negli ultimi 20 anni, incaute alleanze pur di partecipare prima al potere per poi gestirlo per intero, soprattutto in Lombardia. Con una pesante deriva clientelare nella sanità e nell'edilizia. Anche gli stili di vita sono cambiati, in peggio. Ma qui basta l'amara lettera di Carla
Scritto da cesare chiericati il 19/4/2012 alle 12:04
Tu hai conosciuto Antonio Simone?
Scritto da Nicola il 19/4/2012 alle 12:51
Hai fatto bene a pubblicare questa lettera che mi fa male ma molti del Pd dovrebbero aprire uno squarcio anche sulle cooperative rosse e sui rapporti tra queste e Penati e Bersani.
Scritto da Uno di CL il 19/4/2012 alle 12:59
CL è un grande movimento religioso che non se ne frega affatto della reatà sociale e quindi gli aderenti, moltissime ragazze e ragazzi, fanno le loro scelte. Fra Formigoni e Penati avrebbero dovuto scegliere Penati? Per carità.
Scritto da Gianluigi il 19/4/2012 alle 13:36
Di CL "ce ne sarebbe ancora tanto bisogno, soprattutto se si affrancasse dall’ideologia politica e dal servizio a chi fa politica di mestiere". A chi vuoi darla a bere? CL è stata largamente un gruppo di potere che ha contribuito a inquinare le istituzioni.
Scritto da G.S. il 19/4/2012 alle 14:23
Caro @Nicola, ho conosciuto Antonio Simone, siamo stati colleghi di consiglio per alcuni anni e di giunta per poco tempo. Prima di Formigoni, era lui il capo riconosciuto e indiscusso di Movimento Popolare (in pratica CL) in Regione. Era un personaggio efficiente e sicuro di sé. Gli auguro di uscire bene da questa brutta vicenda.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2012 alle 15:17
Sono totalmente d'accordo con Chiericati. Viene un po' d'amarezza invece leggere che, anzichè prendere le distanze, senza se e senza ma, da Formigoni e da un certo modo di fare politica (al servizio di sè e del proprio clan, anzichè della comunità), c'è chi straparla di cooperative rosse (perchè quelle bianche sono a prova di santità?) e fa paragoni tra Formigoni e Penati (quasi che un mariuolo possa essere salvato pensando all'altro). Anche per me la lettera della signora Carla è impressionante
Scritto da Mariuccio Bianchi il 19/4/2012 alle 15:26
Bella faccia quella di Antonio Simone. Proprio una bella faccia. Com’è la faccia di Antonio Simone? Bella. Uno guarda la faccia di Antonio Simone e pensa: “bella faccia”. Fa pensare bene Antonio Simone. Uno che pensa ad Antonio Simone pensa bene. E’ importante avere una bella faccia. Si va in giro con una bella faccia e tutti pensano: “guarda che bella faccia che ha quello”. Ma quello chi? potrebbe rispondere qualcuno. “Quello lì, Antonio Simone, quello con una bella faccia”. Se nasco di nuovo, eventualità che non mi sento di escludere, voglio nascere con una bella faccia. Voglio che anche di me si dica: “guarda che bella faccia che ha quello lì, sembra Antonio Simone”.
Scritto da Claudio Ennam il 19/4/2012 alle 15:31
Il rapporto fra Cl, Regione, Compagnia delle Opere è molto complesso. Formigoni avrebbe molto probabilmente vinto anche senza l'apporto di Cl ma non c'è dubbio i ciellini hanno trovato buona accoglienza dentro la Regione. Sono stati loro a frenare in passato la voglia romana del presidente. Le cose però stanno cambiando e presto l'ipoteca di Cl sulla Regione cesserà.
Scritto da Alessandro il 19/4/2012 alle 15:54
Però, Giuseppe, lo sfogo personale qui va di pari passo con lo sfogo-rivelazione pubblico. Questa lettera non ha suscitato in me grandi sorprese. Forse perché mi considero “rotta” a qualsiasi rivelazione, appunto, soprattutto in politica. O perché quante volte abbiamo visto, sui giornali di gossip, il Formiga a bordo di yacht, circondato da belle donne, e tutt’altro che atteggiato a mistico con tanto di voto di castità. Però, mi ha colpita il tono della lettera: durezza, acredine, dispiacere vero. Perché il marito è costretto in una minuscola cella con altri cinque personaggi e quell’altro fa il figo davanti ai fotografi. Perché lei sa la verità e sa che non viene detta per intero. E sa anche tante altre cose di cui non si parla mai (chi sono costoro che usano il Pirellone per le loro manifestazioni? Gratuitamente? E a che titolo?). E sopra tutto ciò aleggia don Giussani, il movimento, i ragazzi e le ragazze che anche Roberto, Antonio e Carla sono stati. L’amarezza di questa signora, perciò, è totale, per il fatto singolo e per quello universale. Ecco perché @Uno di Cl non c’entra nulla il paragone che tu fai con le coop rosse, Penati e Bersani. Quando mai le cooperative hanno coagulato attorno a sé tanti giovani, famiglie, uomini e donne impegnati, originariamente, con lo scopo non solo del “fin di bene”, ma anche di impostare la loro vita, le loro scelte, persino le loro rinunce in un certo modo? Certo, non è questo il caso di Formigoni e di un certo giro di amici, evidentemente.
Scritto da Laura S. il 19/4/2012 alle 16:15
Non mi permetto di giudicare, soprattutto nelle altrui difficoltà. Quanto sottolinea @Cesare Chiericati è simile a quanto mi raccontarono degli amici attivi in CL.Le organizzazioni sociali, cristiane o politiche sono preziose per il rilancio delle nostre comunità.La stragrande maggioranza di chi vi opera soffre quando le "radici" vengono inquinate,o peggio,spezzate. A queste persone (molte frequentano questi blog) tocca l'onere, la sfida, il piacere del cambiamento iniziando da "casa" propria.
Scritto da FrancescoG. il 19/4/2012 alle 16:23
Ci voleva una donna, la signora Simone, a risvegliare l’interesse sulle notizie riguardanti la corruzione in politica che ormai annoiano i più, tanto è capillarmente diffusa. La lettera è il grido di rabbia, mista a dolore, di una moglie che sta mostrando gli artigli a difesa del proprio marito. E’ la legittima viva e vivace protesta della coniuge che condivide una vita, un amore, un progetto (e magari anche qualche segreto) con il proprio marito ed è ferita, indirettamente, da quanto sta accadendo a lui. E’ questo l’unico valore attribuibile alla lettera e alla scrivente. Riguardo al contenuto, è bene stendere un velo. Passaggi sinceri ma descrizioni inquietanti. La signora scrive “per non parlare dei locali à la page della Costa Smeralda dove, A CHI COME ME ACCADEVA DI PASSARE PER MOTIVI VARI, era possibilissimo ammirare il nostro Governatore seguire come un cagnolino al guinzaglio Daccò”. Domanda: a quanti accade, PER MOTIVI VARI, di passare per la Costa Smeralda IN CONTEMPORANEA CON FORMIGONI E DACCO’? La signora menziona cuochi famosi, narra di donne in bikini e di cene con assessori alla Cultura, di volantinaggi elettorali pro Formigoni, della identità originaria di Cl, ricorda don Giussani, riporta Benedetto XVI e ammette il proprio travaso di bile, mettendosi a nudo con coraggio. Non basta: la signora Simone potrà dare valore a questo suo legittimo sfogo di moglie emotivamente coinvolta solo con una seria riflessione. Ed evitando, se possibile, di cullarsi con interrogativi (“perché facciamo quello che facciamo?”) che, senza voler mancare di rispetto a Benedetto XVI, paiono un pretesto per autoassolversi all’infinito (che è vizio tipico dei ciellini).
Scritto da eg il 19/4/2012 alle 16:41
@Uno di CL - Caro amico, forse ci conosciamo, in questo caso sai benissimo che non amo parlar male di CL. Ma, come hanno già scritto @Mariuccio Bianchi e @Laura S, non vedo cosa c'entrino le coop rosse in questa brutta storia. La tua difesa, permettimelo è fuori misura e fuori luogo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 19/4/2012 alle 16:57
@eg, trovo altrettanto interessante la difesa del marito che l'attacco a Formigoni. Non starei a sollevare interrogativi su molte coincidenze narrate nella lettera. La sostanza vera di questa terribile vicenda è che Simone e Daccò sono in carcere e Formigoni continua a fare il presidente della Regione. Non ti fa rabbia tutto questo?
Scritto da Bianchi L. il 19/4/2012 alle 17:15
Non voglio essere troppo dura ma mi pare che l'insegnamento di Don Giussani indicasse un'altra strada e una diversa sobrietà di vita.
Scritto da Giovanna G il 19/4/2012 alle 17:19
Ma pensate a Penati che avremmo potuto avere come presidente se non ci fosse stato Formigoni!
Scritto da Un Forza Italia di Gallarate il 19/4/2012 alle 17:59
Non scambiate lo sfogo comprensibile di Carla con una invettiva contro il Movimento. Sarebbe totalmente sbagliato.
Scritto da Roberto il 19/4/2012 alle 18:14
Parla anche della Lega e del Pd invece che parlare solo del Pdl e della Lega.
Scritto da Antonio S. il 19/4/2012 alle 20:18
Si ho letto.Mi pare che il frazionismo cui sia era ridottta la politica di questi anni si sia tramutato in faida.Al lettore attonito non resta che prendere nota di queste cronache da basso impero.E aspettare che un qualche tsunami travolga corrotti e presunti puliti armati di scopa o puri come acqua di fonte che dire si voglia.
Scritto da a.b. il 19/4/2012 alle 20:28
Il quadro è davvero desolante per la Lombardia, è impressionante vedere lo sfascio del governo regionale (centrodestra), a cui fa peraltro da contraltare un florilegio di casi giudiziari che riguarda comuni e province, anche di centrosinistra. Spiace notare che ci sia ancora chi cerca di difendere Formigoni contrapponendogli Penati
Scritto da Davide il 19/4/2012 alle 21:02
Quanto alla lettera, la trovo da un lato interessante per lo scatto d'orgoglio personale della signora, dall'altro un po' squallida nella reazione rabbiosa con cui si denuncia e si prendono tardivamente le distanze da un mondo in cui comunque si è sguazzato e ai cui fianchi ci si è forse arricchiti. Capisco l'indignazione e il dolore personale, ma non posso non notare il quadro desolante del potere che ne emerge
Scritto da Davide il 19/4/2012 alle 21:04
Mi si consenta un parallelismo tra la vicenda della Lega e quella di CL. Seppur nella ovvia diversità esistente tra i due movimenti, un aspetto che li accomuna è l’idea di “tradimento” dei sentimenti, della buona fede, delle emozioni e delle speranze di migliaia di militanti. Il rapporto fiduciario, che è alla base del patto non scritto che s’instaura tra rappresentanti e rappresentati, in entrambi i casi appare violato da interessi personali e logiche di potere. Personalmente, comprendo la buona fede e la genuina “cecità” del militante comune, ma mi suscita un certo fastidio la lettera-denuncia della moglie di Antonio Simone, la quale si desta solo ora che il marito è stato preso, come si usa dire, “con le mani nella marmellata”. La domanda che si pone la moglie di Antonio Simone “perché facciamo quello che facciamo?”, molto prosaicamente mi ricorda il “per andare dove dobbiamo andare, da che parte dobbiamo andare?” in “Totò, Peppino e la malafemmina”. Ma anch’io, come @eg, non vorrei mancare di rispetto al nostro Papa.
Scritto da Leonardo C. il 19/4/2012 alle 21:11
@a.b. Sottoscfrivo le tue parole: ci vorrebbe uno Tsunami che travolta i corrotti e anche (traduco io) Maroni con la scopa in mano e Formigoni, acqua di fonte. Ma ho paura che lo tsunami possa spazzar via anche il buono che c'è. Nel 1992-1994 questo è avvenuto, se ne sono andati anche quelli che avrebbero potuto restare per dare una mano. Hai visto cosa è avvenuto dopo?
Scritto da Massimo B. il 19/4/2012 alle 21:28
@Leonardo C, sono d'accordo su molte cose salvo su una: perchè prendersela con la moglie di Simone? Poteva dire prima queste cose ma lei non aveva responsabilità pubbliche. Le sono grata perché ha avuto il coraggio di parlare chiaro facendo capire apertamente che anche suo marito partecipava a certe baldorie. Cosa potrebbe fare di più adesso?
Scritto da Chiara il 19/4/2012 alle 21:38
Quello che scrive Davide non va minimamente considerato. Sono il primo a prendere le distanze. E’ un ingrato e un incapace. Io sono stato un buon padre ma lui non mi ha ripagato. Avevo sei negozi e due gli ho affidati a lui. Adesso non sono più né miei né suoi. E’ riuscito a intercettare l’unica tibetana disonesta. Io dico, come si fa a farsi fregare da una mezza mongola alta un metro e quaranta con le manine tozze come badiletti? Mio figlio si è innamorato di quella piccola sherpa e le ha intestato tutti e due i negozi. Ma non poteva farsi fregare da una lituana come fanno tutti? Sarebbe stato più dignitoso e almeno avrebbe potuto raccontare agli amici le prodezze con una cavallona alta un metro e ottantasette, bianca come un vampiro. Insomma, per farla breve, la nipotina del dalai lama, si è cuccata decenni del mio lavoro. Quando Davide un giorno si è presentato in uno dei due negozi ha trovato quattro maledetti arancioni che lo sbeffeggiavano cantando: “hare, hare, hare krishna il negozio non hai più. Hare, hare, hare krishna lo hai preso proprio nel chiù”.
Scritto da Claudio Ennam il 19/4/2012 alle 22:18
Noi stiamo qui a discutere davanti al nostro computer della lettera della signora Simone. Mi immedesimo nel suo grande dolore e la rispetto. Il post di oggi mi piace perché è rispettoso di questo dolore.
Scritto da Una lettrice il 19/4/2012 alle 22:30
@Una lettrice, concordo, la signora Carla merita rispetto.
Scritto da Anna il 19/4/2012 alle 22:43
Giuseppe, toglimi una curiosità, secondo te la moglie di Simone ha fatto bene a scrivere quella lellera?
Scritto da Lorenzo il 19/4/2012 alle 23:14
Colpo grosso del PdL! L'IMU è indicata come tassa "una tantum", soltanto per il 2013. Il governo accoglie l'indicazione. Tanto di cappello!
Scritto da ulderico monti il 20/4/2012 alle 08:03
@Leonardo C, condivido la prima parte del tuo commento ma non la severità nei confronti della moglie di Antonio Simone. Si sente tradita da Formigoni e dal suo stretto giro di amici per il modo invero ingrato con il quale hanno trattato suo marito. Evocare la sua responsabilità per aver parlato troppo tardi mi pare ingiusto
Scritto da Un saronnese il 20/4/2012 alle 08:03
Caro Lorenzo (23.14) - E' molto difficile il giudizio che tu mi chiedi. La lettera appare il frutto di un impulso interiore irrefrenabile. Come dicono @Una lettrice e @Anna mi sento di esprimere soltanto un forte rispetto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/4/2012 alle 09:06
Caro Giuseppe, non entro nel merito della lettera della moglie di Simone. E’ un documento duro e sicuramente va al di là di quello che le parole scritte dicono. Io credo che bisogna fare qualche riflessione che vada al di là dei pregiudizi ideologici, politici e, perché no anche di fede. Io sono uno che viene dall’esperienza cattolica della A.C. Per anni le due anime, i cattolici della mediazione ( A. C ) e quelli della presenza (C.L ) si sono più scontrate che confrontate. Sia nel mondo cattolico sia in politica quando c’era la DC. Questa divisione si è poi, in qualche modo, trasferita anche nella c.d. seconda repubblica. Io credo che prima di fare valutazioni sul rapporto tra C.L. e la politica occorra, comunque, riconoscere dei meriti. I ciellini hanno interpretato un modo di essere e di fare dei cattolici che ha, comunque, saputo realizzare presenze e iniziative importanti. La stessa Compagnia delle Opere non è solo interessi lobbistici nella sanità, ma anche interventi importanti nel campo sociale e del volontariato. Non parliamo, poi, di quello che è il Meeting di Rimini tutti gli anni sia da un punto di vista culturale sia di impegno di volontari. E non tutto quello che fanno come Compagnia delle Opere anche nel campo economico è da condannare e frutto di un perverso sistema tra ciellini in politica e ciellini nel sociale. Ora il problema è un altro. E’ il rapporto strettissimo tra il movimento e le sue diramazioni e la politica. Il problema è la giustificazione dell’occupazione “manu militare” della Regione Lombardia operata da Formigoni su tutti i livelli. Il problema è la giustificazione di ogni azione in ragione della realizzazione dei progetti e della visione del mondo del movimento. Mi ricordo che in consiglio comunale un collega di cielle mi diceva che il movimento è “pragmatismo assoluto”. Io credo che in questo stia il limite. Limite dei comportamenti e dei fini. Se esiste, infatti, una morale dei fini esiste anche una morale dei mezzi. Dunque io credo che questa vicenda e, diciamolo, anche un certo fariseismo di Formigoni e di altri possa aiutare il movimento che non è più quel “moloch” compatto degli anni ottanta, possa servire per un ripensamento anche del proprio agire. Ci sono molte cose che vanno riviste in questo Paese e non sono solo i ciellini che devono rivedere il modo di agire. Lo devono fare anche tutti i cattolici compresi quelli che si definiscono “democratici” altrettanto “colpevoli” sia pur per diverse ragioni e lo devono fare qualche quelli che si sono affidati al cialtronismo di Berlusconi o all’egoismo rancoroso della Lega. E lo deve fare quella importantissima cultura e forza di popolo che è la sinistra.
Scritto da roberto molinari il 20/4/2012 alle 09:11
A Bianchi L.: mi fa rabbia la scomparsa di Morosini ma non che Formigoni sia in libertà e continui a fare il Presidente della Regione. Credo nel lavoro dei magistrati.
Scritto da eg il 20/4/2012 alle 11:50
Per @MassimoB:azzerare una nomenclatura non significa azzerare la politica.Quello che è successo dagli anni 90 in poi non lo attribuirei a mani pulite ma ad una nuova fase di policy che ha visto esplodere le istanze particolaristiche e dietro di loro l'esplosione della corruzione dai e prendi con la gigantizzazione della spesa pubblica.
Scritto da a.b. il 20/4/2012 alle 14:56
Caro @Roberto (9.11), concordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/4/2012 alle 17:08
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