Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 14/7/2008 alle 09:51

Pierluigi Battista sul Corriere della Sera di sabato 12 luglio in "A proposito di eutanasia. L'altalena dei valori" ha messo chiaramente il dito nella piaga. Si è chiesto che cosa sia rimasto delle diatribe etiche che avvelenavano i rapporti politici fino a qualche mese fa. «È come se l'etica, nella sede della politica italiana, avesse improvvisamente cessato di esistere».
Battista, nel suo articolo che vi invito calorosamenete a leggere (è significativo che il più grande giornale italiano dedichi l'editoriale del sabato a questa problematica) fornisce le sue spiegazioni che io condivido largamente.
Il punto per me è questo. Quando e se ci sono conflitti nella società, la politica deve rispecchiarli, discuterne, proporre soluzioni. Se non lo fa, si allarga il solco con i cittadini.
La stessa cosa vale per il Partito Democratico. Stare lontani dai problemi etici perchè possono essere potenzialmente divisivi è un errore clamoroso. Ed è anche un atto di sfiducia verso il Pd che è invece attrezzato per affrontare bene queste questioni.
Rinunciare a questa importante impresa equivarrebbe a darla vinta all'immobilismo berlusconiano che, come dice Battista, «preferisce aggirare gli scogli di prevedibili scontri interni, piuttosto che legiferare su temi ormai affrontati da tutti i parlamenti del mondo».

Categoria: Idee e proposte
Commenti dei lettori: 5 commenti -
Bè, è finita la campagna elettorale, i "sinistri" sono andati a casa, che ragione c'è di parlare di cose così scomode? Scherzi a parte, sui valori, abbaimo ancora frange di laicismo del tipo "l'utero è mio e me lo gestisco io" e dall'altra un conservatorismo paternalistico, che ha fatto breccia. Il CD (PdL+Casini) per molti elettori rappresenta una barriera al "relativismo" che caratterizzerebbe ilCS, e perciò meglio personifica il bisogno di "sicurezze" degli Italiani.
Scritto da Cincinnato il 14/7/2008 alle 14:19
Sui temi etici affermi che il PD è attrezzato. Io temo che su questi temi sia difficile intendersi tra laici e cattolici i quali partono dal presupposto di possedere la verità. Solo quando la società sentirà questi temi prioritari la politica batterà un colpo. Vedi divorzio, tanto avversato dai cattolici, salvo poi avvalersene alla bisogna senza tante remore e proporsi quali difensori della famiglia secondo Santa Romana Chiesa. Cordialità, Angelo Eberli
Scritto da Angelo Eberli il 14/7/2008 alle 14:43
per me due sono gli scogli al dialogo :1) i cattolici che presumono di saperla solo loro sulla verità 2) i laici che presumono di saperla solo loro sulla verità e sui cattolici ;auspico che la si finisca con queste etichettature e che ci si ascolti come esseri umani, che maturano convincimenti e ragioni;
Scritto da Mafalda il 14/7/2008 alle 17:20
Credo che il terzo scoglio abbia nome e cognome: papa Benedetto XVI. E quarto scoglio: la presunzione del centro destra di essere l'unica vera roccaforte dei valori veri verissimi.
Scritto da ema il 14/7/2008 alle 20:01
Penso, piuttosto, allo sfinimento delle persone che hanno, come percorso di vita, l'accudimento di malati cronici gravi...esiste un'etica anche per loro? Guarda caso i "giudici" portano la tonaca: persone con esperienze di vita diretta tendenzialmente nulle. Sarebbe molto etico un loro silenzio e che ognuno faccia i conti con la propria coscienza.
Scritto da signoraoscura il 21/7/2008 alle 20:23
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