Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 8/5/2012 alle 10:53

 

Il giudizio definitivo si potrà dare dopo il ballottaggio fra due domeniche e dopo un esame più approfondito dei dati ma lo scenario è già delineato.
In estrema sintesi (ci tornerò nei prossimi giorni), quadro politico terremotato come prevedibile e previsto con l’aumento forte del non voto.
Pdl destrutturato e dimezzato che segue la parabola in discesa e ormai conclusa del suo fondatore e capo indiscusso.
Lega Nord in una crisi profonda che era cominciata ben prima delle inchieste giudiziarie. Paga le negatività del governo Berlusconi-Bossi e la pazzesca guerra interna di cui non si era mai capita la ragione politica.
Terzo Polo disunito, disarticolato, molto deludente. La sua classe dirigente a livello locale è vecchia anche quando è giovane d’anagrafe.
Sel e Idv non sfondano, malgrado la durissima opposizione al governo, salvo quando presentano personalità molto rappresentative (Leoluca Orlando a Palermo). Il loro radicamento locale è tuttora scarso e i candidati non sempre all’altezza.
Grillo emergente e spavaldo. Una parte del suo elettorato è antipolitica, ma la parte maggiore è semplicemente contro i partiti esistenti e vuole un cambiamento radicale. In diversi comuni si stanno formando gruppi credibili e motivati. Il salto alla politica nazionale sarà però molto complesso e ostico. Le contraddizioni sono tante e fortissime.
E il Pd? Vince o tiene bene in provincia di Varese, in Lombardia, quasi dovunque. Si candida ad essere il vero fulcro dell’alternativa di governo. Eppure ha davanti a sé una lunga strada irta di difficoltà. Mentre la leadership sembra saldamente in pugno a Pierluigi Bersani, la strategia e le alleanze sono da chiarire.
La sensazione è sempre la stessa, il progetto iniziale si dimostra valido, ma oggi appare ancora la sommatoria dei partiti pre-esistenti. Il progetto avrà successo quando la sua espansione andrà oltre questo confine sapendo essere l’anello di congiunzione e di attrazione di movimenti civici, di gruppi spontanei, di volontà partecipative diffuse.
Per raggiungere questo obiettivo il modello di “organizzazione politica” del Pd ha bisogno di un aggiornamento sostanziale.
Il cimento arduo e vero per tutti i partiti è chiarissimo: come comportarsi in questa crisi drammatica che da finanziaria ed economica è diventata crisi sociale.


Commenti dei lettori: 56 commenti -
Il futuro richiede una politica nuova da parte di tutto il centrosinistra. Con il Pd che appoggia il governo e Vendola e Di Pietro contrari si rischia di non costruisce un'alternativa valida. Più responsabile Vendola di Di Pietro.
Scritto da Giova il 8/5/2012 alle 11:01
Soddisfatta del risultato del centro sinistra e del Pd. Su un Pd più aperto ai movimenti locali concordo pienamente.
Scritto da Emanuela il 8/5/2012 alle 11:16
Sottoscrivo le tuoi argomentazioni. E se è vero che la politica, al pari della storia, non si fa con i "se" e i "ma", ipotizzo con rammarico che se le elezioni comunali di Varese si fossero tenute in questo momento, probabilmente Luisa Oprandi avrebbe sfondato. Quanto al rinnovamento del nostro partito, è ora che certe figure mummificate PCI, PDS DS e ora PD si facciano da parte. Se non lo fanno spontaneamente occorre persuaderli con ogni mezzo, (ovviamente democratico).
Scritto da Angelo Eberli il 8/5/2012 alle 11:25
Salvo incidenti e follie mi pare si possa prevedere che il governo Monti tirerà avanti: le votazioni europee e le parziali amministrative di casa nostra sconsigliano colpi di mano. Il governo finirà sfiancato da spinte e controspinte e il rischio costante sarà il "muoia Sansone...". L'Italia è ingovernabile? Lo è, la responsabilità è condivisa. Non si dimentichi che il secondo Prodi avrebbe concluso il mandato l'anno scorso. Ma Prodi e i suoi prodi regalarono tre anni a Berlusconi
Scritto da Ulderico Monti il 8/5/2012 alle 11:26
Totalmente d'accordo. Si parlava delle stesse cose, ieri sera, post voto comasco. Bisogna ricucire le energie positive. Avere pazienza di tessere la tela. La politica muscolare e i personalismi vanno aboliti per promuovere un altro stile. Il PD gioca un ruolo chiave e rilanciamo con forza il progetto. La politica è dei cittadini per i cittadini. I partiti indispensabili strumenti utili alla democrazia (10 anni fa, mai avrei pensato di scrivere così) da usare fino in fondo.
Scritto da FrancescoG. il 8/5/2012 alle 11:45
Vince chi rappresenta la maggioranza dei cittadini, non chi sopravvive all'astensionismo. Astensione dal voto amministrativo è ben più grave che da quello politico. Riflettiamo.... Perchè anche dove si vince le percentuali del PD come partito sono in calo.... Insomma non sediamoci sugli allori.
Scritto da Fede il 8/5/2012 alle 11:51
Como. 16 candidati sindaco.24 liste. Ballottaggio tra coalizione Lucini (csx): 35% e PDL (sul 14%).Il PD prende i voti che furono dell'Ulivo alle amministrative del 2007. Per il momento storico, la crisi economica,il calo dei votanti,la presenza di molte liste,è già un risultato. Ora ci prepariamo per il ballottaggio.
Scritto da FrancescoG. il 8/5/2012 alle 11:56
Permettete una nota casalinga. Le elezioni di ieri a Como hanno finalmente, dico io, stabilito la giusta gerarchia politica casalinga. Dopo il lavoro fatto in minoranza in questi anni, una bella e divertente campagna "home made" condotta con amici e sostenitori diversi, senza giornali, tv, spot, manifesti personali o cose roboanti, Silvia, mia moglie, è risultata prima in preferenze nel PD e nella coalizione Lucini. Io sono contento di essere aiuto e servizio. Ed anche un po' orgoglioso :-)
Scritto da FrancescoG. il 8/5/2012 alle 12:01
Napolitano, di norma uomo equilibrato, oggi si è svegliato ‘negazionista’ (mi si passi il termine). Il nostro Presidente, infatti, negherebbe il boom del Mov. 5 Stelle, traducendolo semplicemente in generici ‘problemi di governabilità’. Più obiettivo il comunicato della Santa Sede nel riconoscere che il forte malessere dell’elettorato abbia premiato Grillo, oltre che sconfinare nell’astensionismo. Queste consultazioni elettorali, seppur amministrative e parziali, hanno confermato che il nostro mondo corre veloce e stare fermi è impossibile. Il cambiamento sta diventando così rapido che registrarne la trasformazione, seppur impresa affascinante, potrebbe risultare difficile. Effettivamente, il Terzo Polo, caratterizzato da un Fini senza direzione, da un Rutelli senza un progetto e, oltre tutto, indebolito dalla vicenda Lusi, e da un Casini traccheggiante, appare procedere in una sterile direzione contraria. Intanto il Pd sta cercando di capire cosa sia successo.
Scritto da eg il 8/5/2012 alle 12:31
Il PD ha tenuto e questo è un fatto positivo.Ora occorre stare attenti alle alleanze che non diventino ammucchiata. Ricordiamoci sempre i nomi di Ferrero, Di Pietro, Bertinotti, Pannella, personaggi politicamente squalificati e sfascisti naturali.Forse si salva Vendola che però dovrebbe filosofeggiare di meno e smettere di fare il predicatore tipo new age Bersani sta lavorando bene e sa tenere i piedi per terra. Lasciamo lavorare i nostri solerti tecnici con serenità.Il Paese non è ancora salvo,
Scritto da Sic Est il 8/5/2012 alle 12:39
qualche riflessione. Dati positivi : 1) quello che fu il centrodestra, e sbaragliato, lega -al di là del caso verona-sconfitta. 2) PD unica proposta credibile per governo, unica forza che resiste alla frammentazione : in generale, molto bene. dati negativi : 1) a fronte di un tracollo avversario, noi non ne ereditiamo che pochi spiccioli : non votano più per loro, ma non votano ancora per noi. 2) la legge elettorale va cambiata, ma col proporzionale si finisce tipo la grecia.(SEGUE)
Scritto da marco il 8/5/2012 alle 13:34
(continua) da ieri sono tormentato dal Deja Vu del 1993...certo, con questi risultati, il PD è l'unica forza che, al centro di una coalizione, può competere per il governo, gli altri escono sconfitti al centro-nord, e in grande difficoltà nel centro sud. Ma mi sembra impossibile che si arrivi alle elezioni tra un anno senza che quel certo mondo che parla sul Corriere, non si provi almeno a impedire che Pierluigi Bersani -che non ha la stessa provenienza di Prodi, per dire- vinca le elezioni.
Scritto da marco il 8/5/2012 alle 13:35
@FrancescoG - Complimenti a Lucini e in particolare a Silvia. Quando ero venuto a Como mi aveva conquistato istintivamente. Tanti auguri per il ballottaggio. Non pensate di avere già vinto, è il modo per rischiare di perdere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/5/2012 alle 13:56
@eg e @Sic Est - Il Terzo Polo come si presenta oggi è un'accozzaglia di personalità con strategie diverse, come afferma @eg. E' tempo di decidere anche per loro. Se continuano a lucrare in termini di "ago della bilancia" si ritroveranno con un pugno di mosche in mano. Quando Bersani parla di alleanza fra forze progressiste e moderate (con un linguaggio che secondo me andrebbe aggiornato) si riferisce soprattutto a Casini. Il malfunzionamento delle ammucchiate richiamate da @Sic Est non dobbiamo dimenticarlo mai, altrimenti rischiamo la sconfitta, se non elettorale, quella del governo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/5/2012 alle 14:02
Vorrei solo dire a @Angelo Eberli che la storia del rinnovamento, inteso come cacciata di dirigenti di lunga data e permanenza ha un senso relativo. A Palermo ritorna il giovane Orlando, a Como Lucini non è di primo pelo, a Tradate la brava Cavalotti è un'arzilla neopensionata comunale; anche a Cardano al Campo la vincente Prati fa da 10 anni il vicesindaco, dopo aver fatto la consigliera provinciale e la candidata in varie competizioni (reg.e naz.): Quindi, vale la "zucca" più che l'anagrafe!
Scritto da Bruno il 8/5/2012 alle 14:05
Caro Giuseppe questo test, sia pur locale, ha terremotato il quadro politico. Condivido la tua analisi, aggiungerei queste semplici riflessioni. Un approfondimento importante va fatto sulle ragioni del più grande partito italiano quello dell'astensione. Negli USA patria dei diritti individuali quando si vota non si supera quasi mai la soglia del 50%. La ragione principale oltre all'ostacolo che bisogna iscriversi nelle liste elettorali per esercitare il diritto è che gli americani pensano che votare non cambi molto nelle loro vite e perché, in generale anche se poi non è così, mettono sullo stesso piano democratici e repubblicani. Quello che sta accadendo in Europa in questi giorni e neanche in tutti i paesi è un fatto nuovo. La Francia ha dimostrato che la partecipazione è ancora viva. Non possiamo dire la stessa cosa in Italia, Grecia e nei Lander tedeschi dove si è votato. Dunque c'è un pericolo all'orizzonte ben più devastante di Grillo e del suo “5 stelle” ed è la convinzione che esercitare un diritto sia inutile e privo di senso. A prima vista, poi, per la prima volta emerge il dato che l'astensionismo colpisce forte anche il nord Italia, cosa mai successa nella storia repubblicana. Questo apre ovviamente a scenari diversi e importanti. Cosa vuol dire? Che i mondi vitali, l'associazionismo, col loro carico di valori ed interessi, nelle regioni una volte bianche e in quelle ancora “rosse” non tengono più? Che la Lega nel suo crollo ha portato ad allontanarsi anche molti elettori? Io credo che in parte sia così e credo che su questo noi, come PD, per coerenza si debba presto, molto presto battere un colpo, sia a livello nazionale sia a livello locale. Oggi il PD ha grandi chance se non si ritiene soddisfatto. Ha una leadership nazionale non contestata e questo anche grazie alla correttezza di quelli che erano i suoi antagonisti alle primarie. Ha una linea politica di sostegno al governo Monti che piaccia o no è coerente con l'idea “prima l'Italia” poi l'interesse di parte. Quello su cui ancora non c'è chiarezza è la logica delle alleanze. Ma su questo, io penso, occorra coerenza e chiarezza da parte di tutti, sapendo che il problema non è mai vincere le elezioni, ma saper governare e dell'esperienza passata si deve fare tesoro.
Scritto da roberto molinari il 8/5/2012 alle 14:18
A Sesto S. Giovanni, malgrado tutto, abbiamo quasi sfiorato la vittoria al primo turno. Senza il dolorosissimo caso Penati avremmo vinto subito. Peccato.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 8/5/2012 alle 14:29
Condivido l'analisi di Giuseppe. Il terremoto, aggravato nei suoi effetti dal costante incremento del non voto, ha scosso l'attuale sistema dei partiti, accentuando ancor più il fenomeno della frammentazione. Mi soffermo su due questioni. La prima è l'obiettiva difficoltà di prefigurare una riforma elettorale che possa andare al di là della reintroduzione della preferenza. Dopo l'abbandono della prospettiva del bipartitismo, dalle urne è oggi venuto il definitivo pronunciamento degli elettori anche sul bipolarismo: le coalizioni sono ridotte ormai a qualche decina di punti percentuali e si configurano come proposte politiche caratterizzate da precarietà ed instabilità. La seconda riflessione, invece, riguarda lo stato di salute del PD, che ha bisogno, oltre che di un aggiornamento sostanziale del modello di organizzazione politica, anche di un'altrettanto sostanziosa immersione nel confronto, a tutto campo, con quello che oggi si muove al di fuori del proprio limitato mondo, troppo ostinatamente ancorato alle leadership dei partiti pre-esistenti.
Scritto da Leonardo C. il 8/5/2012 alle 14:35
Complimenti alla moglie di @FrancescoG. Bravissima. Confidiamo nella vittoria di Lucini. La Bordoli (nonostante si sia scomodato Alfano) e Gaddi hanno fatto una figura barbina. De profundi per la Lega. Non voglio essere nei panni di Carioni. Effetto dell’onda lunga, quella del lago :-) che si è abbattuta sulle paratie di Bruni.
Scritto da Leonardo C. il 8/5/2012 alle 14:36
Le elezioni per il PD sono andate benino. Una bella fetta di elettori di Lega e PdL è rimasto a casa o ha premiato liste civiche e M5S, non mi pare ci sia stata mobilità tra CS e CD, quindi in vista delle politiche è ancora tutto da definire. Però una cosa è certa, Lega e PdL hanno pagato le bugie e il malgoverno di questi anni. È già stata annunciata da Alfano, per il giorno dopo i ballottaggi “la vera novità politica di questi anni (!?)”, attendiamo, io, al netto del “meno tasse per Totti” vedo il PdL connotarsi come un partito di conservarzione degli interessi di una ben determinata fascia sociale con una robusta presenza di pseudo fascisti . Bersani mi sembra in sella e, dagli interventi di questi mesi, ha bene in mente quale deve essere l’orizzonte del PD, soprattutto dopo la vittoria di Hollande (ma qualcuno si è preso la briga di leggere il suo programma?) e il recupero dei laburisti in UK. Resta il problema della legge elettorale. GLI ELETTORI DEL PARTITO DEMOCRATICO DEVONO LOTTARE PERCHÉ SI FACCIANO LE PRIMARIE PER LA SCELTA DEI CANDIDATI!!!
Scritto da Lele il 8/5/2012 alle 14:53
Sono rimasto sorpreso dal risultato di Palermo. Credo che in molti si fossero ormai arresi all'idea di una città e una regione schiacciata sotto il tallone della peggiore partitocrazia di stampo levantino e delle mafie, invece questa scelta la ritengo un vero scatto d'orgoglio. Allora forse vale la pena ragionarci un po'
Scritto da Lele il 8/5/2012 alle 14:58
@ G.Adamoli - Mi fa piacere che sia stata da te valutata seria la questione, basilare, di una coalizione-ammucchiata. Ho davanti agli occhi l'impallinamento di Prodi da parte di quelli che poi si sono ritrovati a combattere il cerchio-tragico Berlusconi-Bossi-Tremonti. Mi sembra che Fassina dovrebbe darsi una moderata per quel che dice. Infine ti chiedo, se è possibile, portare almeno a 1000 i caratteri delle risposte. 500 sono davvero pochi e, per sintetizzare, si rischia spesso di equivocare.
Scritto da Sic Est il 8/5/2012 alle 15:29
@Roberto Molinari, quello che dici sull'astensione è giusto ma considera che alle politiche la partecipazione si alza. Sei sicuro che se avessimo votato per il governo nazionale ci sarebbe stato questa quantità di non voto?
Scritto da Lorenzo il 8/5/2012 alle 15:36
Purtroppo devo subito correggermi, pare che in Sicilia abbiano fatto un casino con l'interpretazione della legge elettorale che si sono confezionati su misura e perciò si devono rivedere tutti i calcoli. senza nulla togliere all'affermazione di Orlando, credo che molti politici siciliani andrebbero cacciati con i forconi
Scritto da Lele il 8/5/2012 alle 15:43
Il lavoro sul territorio e la serietà prima o poi paga. Ecco il PD sta raccogliendo i suoi frutti, anche in provincia di Varese. Gli elettori stanno capendo e sanno distinguere le persone serie e competenti. Sono contento del risultato di queste elezioni. I ballottaggi pagheranno ancora di più. Ok per il cambiamento, ma basta essere pessimisti ed autolesionisti...lo chiederei a tutto il popolo di centrosinistra e del PD. Ora costruiamo una vera coalizione riformista per il 2013
Scritto da Simone Franceschetto il 8/5/2012 alle 15:52
Caro @Roberto (14.18), sull’astensione, sono d’accordo, dobbiamo ragionare molto senza arrivare a conclusioni affrettate. C’è il concorso di tanti fattori, il rifiuto di questa politica, la disperazione sociale in alcuni segmenti dell’elettorato, la convinzione che i partiti sono tutti uguali. Dobbiamo metterci in testa che Grillo non è la causa ma l’effetto di questi fenomeni così come la Lega, ai suoi albori, era più l’emersione dei nostri difetti che dei loro meriti. Sul Pd abbiamo sono convinto che anche a te viene in mente il principio del “non appagamento” di Aldo Moro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/5/2012 alle 15:56
Caro @Leonardo (14.45), sai che sul bipolarismo sono ancora incerto? Su quello che abbiamo sperimentato, peste e corna, ma sul sistema elettorale in sé ho i miei dubbi. Guarda in Francia, sistema completamente diverso, okay, ma grande chiarezza fin da domenica sera. Poi vedremo le prossime “legislative” ma il vincitore vero c’è già.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/5/2012 alle 15:59
Caro @Lele (14.53), sulle primarie (anche per i candidati al Parlamento) dedicheremo la prossima seduta della Commissione Statuto a Roma. Riferirò sul blog le conclusioni, se ci saranno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/5/2012 alle 16:02
@Simone Franceschetto, eliminiamo pure pessimismo e autolesionismo ma l'analisi critica lasciamola però in vita. Non siamo mica in un collegio gerarchico.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 8/5/2012 alle 16:16
Mi correggo: nel mio commento a @FrancescoG. mi è sfuggita la "s" di "de profundis". La fretta! Se mi leggesse la mia insegnantedi greco e latino ... Ribadisco i miei complimenti e un bocca al lupo alla moglie di Francesco e alla intera coalizione di Lucini.
Scritto da Leonardo C. il 8/5/2012 alle 17:39
La disaffezione dell’elettorato verso gli attuali partiti è evidente; siamo al record dell’astensionismo e tutti i partiti “personali” perdono voti. Anche il P.D. pur essendo il soggetto politico meglio strutturato in tutto il Paese e, in quando erede della tradizione socialdemocratica e democristiana, ha più vivo degli altri il senso della fedeltà alle istituzioni democratiche, non ha trionfato. Anzi si trova in difficoltà perché, non essendosi realizzato il decollo del Centro, si trova costretto ad accettare la scomoda alleanza con la sinistra radicale. Siamo all’epilogo del “berlusconismo” che ha fatto credere agli italiani che bastasse la comunicazione mediatica, anziché, le riforme per governare l’Italia; ma non c’è ancora un “nuovo inizio”. Certo la novità del movimento di Grillo è importante perché, a differenza della Lega degli inizi, non è un movimento ideologico e ha aperto le sue liste a personaggi molto diversi dalla identità del suo maggior protagonista che provengono dalla società civile, dal mondo del lavoro, dalla piccola impresa e dal volontariato. A differenza di Bossi che ha cercato di interpretare un’Italia prepolitica, Grillo ha dato voce ad un Paese postpolitico che, verosimilmente, evolverà verso orizzonti nuovi. A questo punto la situazione si sbloccherà se i partiti avranno il coraggio di affrontare i principali problemi irrisolti: la nuova legge elettorale che deve superare il bipolarismo (senza ritornare al proporzionalismo puro) per non rialzare nuovamente lo steccato tra due forze condizionate dalle estreme, il finanziamento pubblico della politica che deve essere ridotto e il ripristino delle regole e della prassi della democrazia anche dentro i partiti. Nel frattempo bisogno lasciar lavorare il governo Monti che, dopo la fase del rigore, potrà intraprendere quella della crescita, sull’onda del successo di Hollander ma anche con la preoccupazione della ingovernabilità della Grecia. In un mondo globalizzato, tenuto sotto scacco dalla pressione dei mercati finanziari l’Europa potrà affrontare la sfida della crisi se saprà restare unita intorno ad una politica condivisa che superi le rivalità nazionali. L’abbandono dell’euro, da taluni auspicato, ci riporterebbe a della valute nazionali doppiamente svalutate con un ritorno all’inflazione che sarebbe devastante perché ci impedirebbe di concorrere con le aree forti del pianeta.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 8/5/2012 alle 17:51
In sintesi: 1) Lega e PDL crollano, ma, a parte Grillo, nessuno ne approfitta: il PD tiene, ma non sfonda e il terzo polo evapora. Significa che gli elettori che votavano a destra per ora sono sulla riva del fiume e aspettano, in cerca di un’alternativa che non vedono né nel terzo polo né nel PD. Perché ? Secondo me perché il terzo polo ha lo stesso peccato originale del PD: un assemblaggio di ceto politico con un progetto confuso e l’unico obiettivo apparente di salvare se stesso. Il PD non si sa cosa voglia fare (liberal o radical ?), con chi (Vendola-Di Pietro o Casini ?) e guidato da chi(Bersani o primarie o mister x ?): a pochi mesi dal voto un’indecisione incomprensibile. 2) Con questa legge elettorale, rischiamo il caos Grecia: la Francia, beata lei, ha una legge elettorale che le consente, dopo i botti del primo turno, di scegliere tra due alternative, mentre noi, col Porcellum, ci troveremo un Parlamento balcanizzato, anzi, grecizzato.
Scritto da Mattia il 8/5/2012 alle 17:57
@Giuseppe (ore 15:59) - Ad Alessandria gli elettori si sono trovati tra le mani una scheda in formato maxi: 96 cm. di lunghezza per 31,8 cm. di altezza, con 16 candidati sindaci, 33 liste e 900 candidati per il consiglio comunale. Nella vicina Legnano, su 19 partiti, il primo è il Pdl (16,73%), seguito dal Pd (14,58%), Grillo (13,7%) e Lega (10,8%). Le altre 15 liste hanno meno del 10%. Questa frammentazione è suicida. La politica deve interrogarsi sulla sua incapacità di produrre sintesi.
Scritto da Leonardo C. il 8/5/2012 alle 18:16
@Camillo Massimo Fiori, ottima come sempre la sua analisi. Complimenti. Qualquno ha scritto che conta quel che c'è in zucca più che l'anagrafe, concordo pienamente.
Scritto da Cittadina cattolica il 8/5/2012 alle 18:47
Ti sei dimenticato di dire che il Pd vince soprattutto dove si associa a Sel e Idv. Sei sempre un pò strabico vero i moderati. Per consolarti ti dico che malgrado questo per alcuni di noi della sinistra sei diventato un punto di riferimento per un confronto politico. Non è cosa da poco per un ex democristiano.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 8/5/2012 alle 20:17
Vorrei semplicemente associarmi alle considerazioni dell'amico Roberto Molinari, per cui non mi sento di aggiungere nulla. All'amico Eberli invece vorrei ricordare che il rinnovamento è sì anche questione di anagrafe, ma il giovanilismo non è mai stata storicamente una carta vincente, fin dagli inizi del secolo scorso(giovani erano i futuristi, giovani erano i fascisti). Ciò che conta è la qualità mentale e morale delle persone ed in tal senso a volte gli stessi giovani amaramente deludono
Scritto da Mariuccio Bianchi il 8/5/2012 alle 20:23
Nichi Vendola ha dichiarato che la foto di Vasto con i soli tre leader di Pd, Idv e Sel è insufficiente, che bisogna allargare e aprire ai movimenti veri nati sul territorio, E' una proposta realistica e sensata di chi non si arrocca nel torre d'avorio dei partiti. Mi auguro che il Pd la accetti.
Scritto da G. Pini il 8/5/2012 alle 21:34
Sapevo che Napolitano era cieco e non vedeva quando firmava le leggi ad personam che gli sottoponeva Berlusconi. Sapevo che Napolitano era muto e non diceva nulla contro la dispendiosissima e inutile guerra in Libia. Ma non sapevo che fosse anche sordo e non avesse sentito il botto che ha fatto Grillo. Il peggior presidente della storia repubblicana, colui che ha consegnato il nostro paese nella mani della BCE, non ha mai avuto alcuna responsabilità: è cieco, muto e sordo.
Scritto da Claudio Ennam il 8/5/2012 alle 21:46
Scontro frontale questa sera a Ballarò fra Fassino e Vendola. Due pianeti diversi più che due posizioni politiche differenti. Non riesco a capire come possano, fuori dai problemi locali, trovare un accordo per andare insieme alle elezaioni politiche.
Scritto da Maurizio il 8/5/2012 alle 22:35
@Giuseppe Adamoli e @Leonardo C. La moglie ringrazia molto per l'apprezzamento. Giusto monito, Giuseppe: mai pensare di aver vinto. Dal calcio e da Boskov si è imparato che: "la partita finisce quando arbitro fischia". Si rilanci, con un PD concretamente popolare e sensibilmente presente.La spinta dei molti "civici" importante per la spinta al rinnovo dell'Italia.Grillo? Azzeccata la definizione di @Fiori: post-politico.Quattro scelte semplici e di buon senso, si depotenzia del 70%. No?
Scritto da FrancescoG. il 8/5/2012 alle 22:56
Casini questa sera ha praticamente licenziato il terzo polo con una comunicazione su twitter. Un modo curioso di prendere le decisioni che riguardano non solo il suo partito.
Scritto da Chierichetti il 8/5/2012 alle 23:09
@giovane ex rottamatore (perchè ex? con Civati e/o Renzi? :-) ) ben venga l'analisi critica. Siamo democratici e quindi per dna il PD è nato per argomentare le diverse posizioni che dovrebbero portare linfa e valore aggiunto all'interno. Ma poi non scordiamoci che siamo valutati dall'elettorato e quindi la nostra azione dovrebbe essere chiara e concreta con l'obiettivo di vincere e di cambiare l'Italia. Io vedo una logica di continuità che potrà essere fortunata nel 2013. Competenze per il PD
Scritto da Simone Franceschetto il 8/5/2012 alle 23:32
signor FrancescoG., la citazione che lei riporta non è esatta. Boskov diceva: "rigore è quando arbitro fischia". Pensare che noi del PD abbiamo vinto è una stronzata. Noi vinciamo solo con la sinistra estrema e i protestatari, e con quelli non si governa. Siamo messi male, molto male. Il paese si candida a essere ingovernabile, una palude per alligatori. Occhio!, come diceva Polifemo.
Scritto da Claudio Ennam il 9/5/2012 alle 07:02
Caro @Massimo (17.51), condivido il tuo ragionamento salvo forse che sull’abbandono dell’idea del bipolarismo su cui, come dicevo ieri rispondendo a @Lenoardo C, conservo ancora dei dubbi. Sia chiaro, quello realizzato era da spazzare via al più presto e al riguardo hanno provveduto sia l’uscita di scena di Berlusconi sia gli elettori nelle urne. Ma vorrei vedere bene la nuova legge elettorale, se ce ne sarà una prima delle prossime elezioni. Bisogna pensare ad un sistema che possa durare nel tempo indipendentemente dall’interesse immediato degli attori in campo. Sulla riforma dei partiti, che è un tuo cavallo di battaglia, tanti politologi hanno criticato l’incarico affidato a Giuliano Amato ritenendo che debba essere lui a trovare la soluzione per il finanziamento politico. Se fosse così avrebbero ragione, ma il suo compito sarà invece quello di pensare alla disciplina dell’art. 49 della Costituzione sulla democrazia dei partiti e su tutto ciò che ne consegue. Da questo punto di vista l’iniziativa di Monti mi pare azzeccata, anche se potevano naturalmente esserci altri nomi e altre proposte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2012 alle 09:11
@ Claudio Ennam. Siamo d'accordo. Il momento è delicato dal punto di vista politico e sociale. Ha perfettamente ragione.Il PD non ha vinto. Ha tenuto. Ed è già qualcosa, secondo me. Non è abbastanza. Si rilanci l'attività come in molti, partendo dal post, hanno proposto anche su questo blog. Il rischio è quello che dice lei. Le citazioni di Boskov sui fischi dell'arbitro sono vere entrambe. Variazioni sul tema fischi :-)
Scritto da FrancescoG. il 9/5/2012 alle 09:23
UNA RIFORMA ELETTORALE non può essere fatta tipo "porcellum": a priori escludo che si possa fare secondo le convenienze di ognuno (anche se è facile dirlo ...). Credo che la via da seguire sia quella della eliminazione della possibilità di creare ammucchiate (non è bipolarismo mettere insieme ideologie e interessi diversissimi): un sistema potrebbe essere il proporzionale con sbarramento (l'asticela deve essere posta almeno al 5%) per evitare gli aghi della bilancia che tanti danni hanno fatto.
Scritto da Sic Est il 9/5/2012 alle 09:43
@Simone Franceschetto, rispondo al tuo commento delle 23.32 dicendoti che mi definisco ex rottamatore perchè la fase della rottamazione la ritengo terminata. Ormai il principe dei rottamatori è Beppe Grillo verso il quale qualche volta mi sento sospinto anche se non condivido quasi niente di ciò che afferma. Io credo al rinnovamento della poltica che però non viene mai ed è una grande delusione.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 9/5/2012 alle 10:03
Ma lo sa signor FrancescG. che lei è proprio simpatico? Come fa a essere del PD che sono tutti stronzi (a parte il signor Adamoli)? Io voto PD perché non vedo l'alternativa ma non mi turo solo il naso...
Scritto da Claudio Ennam il 9/5/2012 alle 10:04
“QUANDO L'ITALIA ERA UNA SUPERPOTENZA” è il bel libro (2004) di Giorgio Ruffolo che spiega come e qualmente nell'Italia moderna fallì lo Stato nazionale. Tratta di questione antiche, ma è attualissimo l'assunto che può adattarsi alla crisi che ricorrentemente avvolge il nostro disgraziato Paese e noi disgraziati cittadini. Carlo Emilio Gadda se la prendeva con “la porca rogna italiana dell'autodenigrazione”. Ma è tutta lì, da vedere e toccar con mano, la continuità storica della debolezza etica, sociale e politica dell'Italia. Con brevi parentesi di riscossa, animate da minoranze, presto dimenticate e neglette se non diffamate. Se pongo attenzione alle trite disquisizioni sulle parziali amministrative e alle nebulose prospettive del prossimo futuro, argomentate da un personale politico bollito e screditato, mi pare di annusare il tanfo degenerativo delle rotte di Caporetto e degli 8 settembre '43. Fino a quando?
Scritto da ulderico monti il 9/5/2012 alle 10:51
Nel merito della legge elettorale e dell’incarico ad Amato, condivido tutto il pensiero di Adamoli (h. 9.11). Ha ragione anche @Simone Franceschetto (h. 23.32). Io faccio fatica a capire i rottamatori, i presunti tali e pure gli ex rottamatori. Ex cosa vuol dire? Forse è il caso di chiarirsi le idee.
Scritto da V.R. il 9/5/2012 alle 11:05
@Ulderico Monti, sei incontentabile, a me pare che la discussione su questo blog, per fare solo un esempio tra i tanti, non sia autodenigratoria ma giustamente e seriamente critiica.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 9/5/2012 alle 11:42
@ Bruno e Mariuccio Bianchi.Ovviamente non mi riferivo all'età anagrafica; volevo semplicemente dire che non si può parlare di rinnovamento quando ci sono figure dirigenziali che, pur essendo responsabili di svariate sconfitte, pretendono di essere buoni per tutte le stagioni. E si impancano ancora a "dare la linea".
Scritto da Angelo Eberli il 9/5/2012 alle 13:14
Rispondo solo adesso a @Mattia perché sapevo che ci sarebbero stati altri commenti sulla questione delle alleanze. Come scrive @Maurizio, ieri sera a Ballarò lo scontro fra Piero Fassino e Nichi Vendola è stato frontale. Continuando in questa maniera è immaginabile che d'improvviso si riesca a realizzare una coalizione coesa in grado di governare? Sono perplesso e non mi si venga a dire che questa perplessità è il frutto di insufficiente orgoglio di partito. Una sciocchezza enorme, per non essere volgare sul blog.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2012 alle 14:26
@ Claudio Ennam. Prima cosa, grazie. Incasso e porto a casa. Pensi che anche io "quando mi guardo allo specchio sono un simpatico per i compagni e per gli amici mentre" poi mi resta il dubbio: sarà vero? Sono contento che lei ed io siamo passati da un originario dibattito "duro" a un bel dialogo. "Ma va che bello", direbbe il nonno. Seconda cosa. Ma no, dai, mica siamo così pessimi nel PD. Vedrà che, piano piano, potrà sturare naso e altro quando vota. Però piano piano, mi raccomando :-)
Scritto da FrancescoG. il 9/5/2012 alle 15:50
Ho cercato di seguire le varie prese di posizione in merito alla auspicata revisione della legge elettorale....e non ci capisco più niente! All'inizio mi sembrava che il PDL manovrasse per tenere il Porcellum senza preferenze; adesso sembra che questa idea stia trovando spazio nel PD! Comprensibile, ma non giustificabile, che ognuno cerchi di pensare ad una Legge che possa favorirlo, ma la confusione esistente sull'argomento è deprimente. Riuscirà il PD a prendere una posizione definitiva?
Scritto da b.m. il 9/5/2012 alle 18:52
Caro @b.m. il Pd non vuole tenere il porcellum né con le preferenze né tantomeno senza preferenze. Credo che la posizione definitiva la stia cercando in collaborazione con gli altri partiti che sono necessari alla sua approvazione. Se è così si tratta di una linea ragionevole. Come dici anche tu il sistema elettorale non deve rispondere alle esigenze di un singolo partito.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/5/2012 alle 22:21
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