Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/5/2012 alle 09:34

 

Nel 2005 in Regione Lombardia alcuni di noi si domandavano incerti se costituire Equitalia, come volevano il ministro Tremonti e il suo governo, fosse la soluzione più giusta.
Oppure se non fosse il caso di affidare la riscossione delle tasse a delle agenzie regionali.
Il governo, a parole più regionalista e nordista della storia repubblicana, aveva già deciso in questo modo e non ci è restato che fare gli auguri ad Equitalia.
Che cittadini, famiglie, imprenditori se la prendano con l’Agenzia delle entrate è abbastanza normale in tempi di crisi nera e con una tassazione così alta. Che ci siano odio e violenze è allarmante. Alcune avvisaglie arrivano anche a Varese.
E’ ridicolo, però, che si scaglino contro Equitalia ed alzino la tensione uomini politici da cui dipendono le leggi che regolano le imposte e la loro esazione. Deve essere chiaro che Equitalia è l’effetto, non la causa, dello Stato che non funziona.
Anche Flavio Tosi, pur essendo la Lega all’opposizione da qualche mese, riconosce con senso autocritico che “il meccanismo di Equitalia è sbagliato ma è la politica (Governo e Parlamento) che doveva e deve cambiarlo”.
Qualcosa, dicono gli esperti, si può fare subito: più elasticità nei casi difficili, meno interessi di mora, premi ridotti ai funzionari che fanno gli accertamenti, facilitazioni dei pagamenti fiscali alle imprese che hanno dei crediti verso lo Stato.
Vedremo giovedì con quali carte in mano Mario Monti renderà visita al quartier generale di Equitalia .
Dall’anno prossimo la riscossione di molte tasse potrà essere fatta a livello locale. Da regionalista dovrei essere contento, eppure ho più di un timore: che le strutture vengano moltiplicate, che costino molto di più e che siano meno efficienti.
Ho paura, in sostanza, che i ricchi evasori tornino a ridere soddisfatti e compiaciuti per la delegittimazione degli odiati funzionari delle tasse. 


 
Commenti dei lettori: 34 commenti -
Ieri non ho lasciato commenti: sono juventino e mi godo lo scudetto. Ho chiesto più volte se il Comune di Varese ha fatto i conti del costo della riscossione senza equitalia. Ricordiamoci che l'accertamento e la riscossione è facile solo per il reddito fisso (stipendi e pensioni), è molto difficle per i redditi autonomi, è quasi impossibile per chi finora non ha mai dichiarato redditi. La rivolta contro equitalia non la fanno quelli che hanno sempre pagato, ma quelli che hanno sempre evaso.
Scritto da Sic Est il 15/5/2012 alle 10:02
Anche Rifondazione comunista fomenta i disordini contro Equitalia. Poveri cristi, non capiscono niente.
Scritto da Lorenzo il 15/5/2012 alle 10:15
Una volta l'estrema sinistra gridava "Anche i riccchi piangono". Anche a causa loro adesso "i ricchi ridono".
Scritto da Maurizio il 15/5/2012 alle 10:27
Il problema vero è la tassazione fuori di ragiovevolezza. Equitalia non c'entra. E' il Parlamento che ha votato le aliquote. Da Equitalia si può pretendere solo minore durezza umana nel suo compito difficilissimo.
Scritto da R. Miglierina il 15/5/2012 alle 11:06
La protesta insensata dei leghisti contro le tassegetta benzina sul fuoco. Prendersela soltanto con Rifondazione come in alcuni commenti è senza fondamento.
Scritto da G. Pini il 15/5/2012 alle 11:09
Agenzi locali e regionali per la riscossione delle tasse? Mah, non mi pare una grande idea. Piuttosto, i Comuni dovrebbero partecipare agli accertamenti.
Scritto da Bortoluzzi il 15/5/2012 alle 11:55
Equitalia non può abbassare le tasse ma potrebbe accordare più rateazioni a chi è in seria difficoltà.
Scritto da Una commerciante il 15/5/2012 alle 12:42
@Sic Est: "La rivolta contro equitalia non la fanno quelli che hanno sempre pagato, ma quelli che hanno sempre evaso". Condivido queste parole.
Scritto da Fede il 15/5/2012 alle 13:22
Questa mattina ho letto su Repubblica la lettera di un imprenditore che aveva pagato imposte per 10.000 € , ma il suo commercialista aveva ritardato l’invio formale della dichiarazione. Ebbene, i 10.000 € già versati gli sono stati confiscati, identico importo è stato richiesto oltre alla sanzione. Morale: l’imprenditore è intenzionato a chiudere l’attività con la conseguente perdita del lavoro di 15 dipendenti. Ritengo che situazioni di questo genere meritino un trattamento diverso. Equitalia può non essere la causa, ma il Governo ha il dovere di intervenire. Così come deve un occhio di riguardo verso quelle imprese che non sono in grado di adempiere gli obblighi fiscali perché non riescono a riscuotere i crediti dalla Pubblica Amministrazione.
Scritto da Angelo Eberli il 15/5/2012 alle 13:22
post da incorniciare.
Scritto da marco il 15/5/2012 alle 13:37
Caro Giuseppe alcune premesse mi sembrano doverose. Equitalia non ha stabilito lei le “regole del gioco”. Gli obiettivi e come raggiungerli sono stati dati dai politici e dal governo allora in carica. Le ganasce alle auto, il tasso d'interesse da applicarsi, le sanzioni, i tempi di riscossione sono determinate non da regolamenti che l'agenzia si è data, ma da decisioni determinate da chi le ha affidata la mission. Dunque in troppi si stracciano le vesti e oggi puntano il dito. E non parlo di cittadini, ma di politici e, tra questi, molti, moltissimi di centrodestra, Lega compresa. Detto questo io sto con Equitalia. Sto con i lavoratori di Equitalia che sono aditati come “untori” manzoniani. Sto con Befera e difendo lui e l'operato di migliaia di lavoratori costretti a “vergognarsi” di quello che fanno. Siamo un Paese strambo e strano. Un Paese che fa divenire un “eroe” nazionale un “cretino” che ha tenuto in ostaggio una decina di uomini e donne, che ha rischiato di farsi ammazzare dalle forze dell'ordine e che ha dichiarato di essere ossessionato dalle cartelle esattoriali. Già cartelle per 1400 euro che riguardavano il mancato pagamento del canone RAI!!!!. Siamo in uno strano Paese. Un Paese che trasforma in eroi quelli che non pagano le tasse. Li esalta come i furbi che sanno stare al mondo e che mette, invece, nel ludibrio quelli che furbi non sono perchè le tasse le pagano tutte e fino all'ultimo centesimo. Le pagano perchè sono lavoratori dipendenti, perchè sono onesti e perchè sanno che, nel bene e nel male, le tasse pagate sono scuole, strade, ospedali, sono servizi sociali e case popolari. Oggi gli eroi non sono quelli che assaltano Equitalia. Gli eroi siamo noi lavoratori dipendenti. Siamo noi a reddito fisso che malgrado quelli che legittimavano dal più alto scranno politico del Paese l'evasione o che oggi urlano allo sciopero fiscale, malgrado tutto questo hanno continuato a pagare le tasse e continuato a richiedere le ricevute fiscali e gli scontrini e lo hanno fatto per dovere civico e per senso di appartenenza ad una “comunità civile” tanto per ricordare Vanoni. Si vogliono cambiare le regole. Lo si faccia. Si cambi il “registro di azione” di Equitalia, ma chi lo deve fare sta a Roma non negli uffici. E se mi si passa la battuta, dal 31 dicembre di quest'anno il servizio di riscossione e recupero deve passare ai comuni ( già stabilito dalla legge ) alla faccia di tutte le mozioni e le dichiarazioni stupide e banali di tanti politici di centrodestra. All'ipocrisia di chi ci ha portato sull'orlo del baratro non c'è limite.
Scritto da roberto molinari il 15/5/2012 alle 14:09
Necessaria la precisazione su chi ha voluto Equitalia. A sentire la destra sembra che la colpa sia della sinistra o di Monti. C'è una disinformazione preoccupante, Farò girare il post fra gli indirizzi della mia mailig list.
Scritto da F. Bernasconi il 15/5/2012 alle 14:15
@Bravo @Molinari. I leghisti sono andati in carcere a portare la loro solidarietà al "cretino" che era ossessionato dal canone Rai e che ha preso in ostaggio delle persone a caso. Devono arrossire di vergogna, devono.
Scritto da L. Crespi il 15/5/2012 alle 14:29
La rivolta fiscale di Maroni comincia a dare i suoi frutti: MARCI
Scritto da Una di Lozza il 15/5/2012 alle 14:44
Saranno anche solo funzionari, ma la loro supponenza è arci nota. Provassero a farsi loro l'esame di coscienza?
Scritto da maca il 15/5/2012 alle 14:53
equitalia è+ la dimostrazione che lo stato imbelle strozza i cittadini in ogni modo. Con il gioco d'azzardo, con le multe, con gli autovelox, con lo strozzinaggio degli interessi bancari e con il braccio infame di equitalia. Batsardi senza gloria, da Tremonti a Monti, solo aguzzini. Viva Robin Hood!
Scritto da roncobilaccio il 15/5/2012 alle 15:18
I partiti hanno interesse ad aumentare continuamente le tasse e le multe, mentre hanno interesse a diminuire la spesa utile per il paese, onde avere più soldi per comprare i consensi e più soldi da intascare personalmente. Il rischio di una condanna penale, per il politico, è semplicemente il rischio d’impresa, il suo rischio professionale. Come naturale, i partiti, avversari fra loro, si uniscono in difesa del loro reddito e potere. Niente è servito a cambiare le cose: non le riforme elettorali, non i cambi di maggioranza, non le indagini giudiziarie, non i partiti di protesta. Ovviamente, questo sistema non dà alcuna rappresentanza ai cittadini. Quindi lo Stato che abbiamo, con le sue regole, le sue tasse, il suo esattore Equitalia è completamente illegittimo rispetto ai principi costituzionali. Eppure al signor Adamoli questo Stato piace tanto. Perché? Ai posteriori l’ardua sentenza.
Scritto da Claudio Ennam il 15/5/2012 alle 16:14
Il commento di @Roncobilaccio è la dimostrazione di un odio che rischia di andare fuori controllo. Lo Stato deve intervenire a protezione dei lavoratori di Equitalia e a protezione di chi ha bisogno di maggiore elasticità nell'obbligazione col fisco. La situazione della Grecia purtroppo peggiora la situazione anche in Italia.
Scritto da E. Losa. il 15/5/2012 alle 16:15
@Angelo Eberli - Le ultime righe le ri-sottoscrivo in pieno. L'episodio raccontato da Repubblica mi pare inverosimile. Se fosse vero sarebbe grave e tale da far intervenire lo stesso Befera. In ogni caso lo Stato deve rassicurare tutti che fatti del genere non si ripeteranno più. Il Parlamento e il governo intervengano rapidamente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2012 alle 16:20
L’opinione di Adamoli è interamente condivisibile. Idem quella di @Roberto Molinari. Le parole di Molinari, che sembrano urlate ( e non ci sarebbe nulla di male, anzi), affrontano questioni profonde. Che gli eroi dei tempi dello spread, siano i lavoratori dipendenti è proprio giunto il momento di urlarlo dai tetti.
Scritto da eg il 15/5/2012 alle 16:31
In ogni caso, in confronto a mio figlio Davide Equitalia è un’opera benefica. Il degenerato si è fumato due negozi che gli avevo intestato. Ha il mito di Shamballà, l’idiota. Shamballà, la porta che conduce all’immortalità o a una vita salvifica, non so. Ha conosciuto questa tibetana orrenda, alta un metro e dieci, che gli ha infarcito il cervello di scemenze. “Papà”, mi diceva, ho finalmente trovato una donna che mi si è attaccata, una donna-velcro!” Sì, rispondevo, basta che non ti si attacchi ai coglioni e te li strappi. Così è successo. L’affezione, la “velcritudine” della tibetana era per i miei negozi. Lei ha preso quelli. Mio figlio ha preso una malattia venerea subhimalayana. Uno schifo. Sposarsi è già una maledizione ma avere un figlio come il mio è stato anche peggio. Secondo me i Maya nel formulare il loro calendario catastrofico hanno incrociato la data del mio matrimonio con quella della nascita di Davide
Scritto da Claudio Ennam il 15/5/2012 alle 16:39
Prendersela con Equitalia come istituzione non ha senso; meno ancora ha senso prendersela con chi ci lavora. Idem vale per l’Agenzia delle Entrate. Ma anche le “tirate” sui dipendenti eroi e gli imprenditori evasori lasciano il tempo che trovano. Posso assicurare, per esperienza diretta, che vi sono tante aziende che, pur non avendo la benché minima intenzione di evadere imposte, si ritrovano in mezzo a grossi guai di natura fiscale per un motivo banale quanto drammatico: l’assoluta assenza di certezze normative in cui ci si trova ad operare. Abbiamo un corpus normativo ipertrofico e confuso nel quale è difficilissimo districarsi e, a volte, per una errata interpretazione, si viene travolti da accertamenti, cartelle esattoriali, etc.: è la ragione per cui tanti imprenditori, soprattutto stranieri, stanno alla larga dall’Italia. Il tema da mettere al centro è la semplificazione normativa: meno leggi e più chiare. E, aggiungo, cambiare la logica di intervento del fisco: non poliziotti che sanzionano ex post l’evasore, ma funzionari che stabiliscono ex ante cosa vogliono dall’impresa.
Scritto da Mattia il 15/5/2012 alle 16:52
Marzo 2010. Per un errore dell'Agenzia delle Entrate, che ha poi provveduto ad uno sgravio, ho dovuto riconoscere a Equitalia oneri per diritti di notifica, compensi di riscossione ecc. Il Direttore (Dr. M. Borri) ha sostenuto testualmente "non possiamo farci carico di errori e omissioni di altri uffici"??? Ho inviato una garbata lettera illustrante il tutto al Dr. A. Silipo Direttore Ag. delle Entrate - Varese (25.3.2010). Neppure un cenno di risposta. Documentazione a disposizione a richiesta.
Scritto da Pier Giorgio M. il 15/5/2012 alle 17:01
Il secondo commento di @Claudio Ennam è molto piacevole. Non mi pongo neanche la domanda se è veritiero o se è fantasia. Mi piacerebbe conoscere la tibetana. Se Davide se ne è innamorato deve pur avere qualche buona qualità.
Scritto da Pd Pavia il 15/5/2012 alle 18:10
@Mattia e @Pier Giorgio M - Condivido, @Mattia. Il problema è appunto una semplificazione raziocinante di norme confuse e complicatissime che spetta al Parlamento, come sottolineato con veemenza anche da @Roberto Molinari. Da Equitalia si deve pretendere un atteggiamento più umano o, semplicemente meno arrogante. Il caso di @Pier Giorgio M. è credibile e non affatto isolato. Il governo deve impegnarsi affinché da questa crisi di fiducia si possa uscire con un cambiamento legislativo e con un miglioramento funzionale dell’Agenzia. Lo Stato non può rimanere inerte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2012 alle 18:16
Aggiungo che se lo Stato rimanesse inerte sarebbe la pacchia degli evasori.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 15/5/2012 alle 18:21
Sulle agenzie locali sono anch'io molto scettico. Vengo dal sud e so cosa vorrebbero dire. Ma anche per la Lombardia avrei dei dubbi.
Scritto da Nicola il 15/5/2012 alle 18:34
Parlando di Equitalia, è di fondamentale importanza non confondere la causa con l’effetto. Molti lombardi ricorderanno le cartelle pazze dei presunti bolli auto non pagati. Il logo sulle decine di migliaia cartelle inviate era di Equitalia, ma il committente responsabile degli errori, reiterati per ben due volte a distanza di pochi anni, era Regione Lombardia, che soltanto dopo una pioggia di ricorsi e la prospettiva di subire una class action, ha ammesso di aver sbagliato. Concordo con i molti commenti che distinguono tra onesti contribuenti, evasori incalliti ed i tanti furbi che oggi inveiscono contro lo Stato che chiede loro i tributi dovuti e non pagati. Sui lavoratori dipendenti tartassati mi sono già espresso in altre occasioni, sottolineando come le riforme debbano intervenire strutturalmente sulle cause piuttosto che sugli effetti. Come le iniquità dell’attuale sistema fiscale, che colpisce sempre gli stessi e che anche il governo tecnico, forse per la necessità di fare cassa in tempi brevi, sembra non voler riformare. Tuttavia, sulla valenza sociale degli effetti combinati e perversi di Fisco/Equitalia, qualche riflessione deve essere fatta. Prendiamo il caso dei precari che, tra lavoro interinale e collaborazioni saltuarie, nel corso dell’anno si trovano ad instaurare diversi contratti di lavoro: qualche migliaio di euro guadagnati, molte spese sostenute per vivere, nessuna trattenuta Irpef alla fonte e imposte elevate al momento della dichiarazione dei redditi… In tanti non riescono a pagare le tasse e si candidano, tra qualche anno, a futuri destinatari di cartelle esattoriali da suicidio.
Scritto da Leonardo C. il 15/5/2012 alle 19:58
Il ragionamento di Molinari è tranchante ma accettabile.
Scritto da Valceresio il 15/5/2012 alle 20:16
@Leonardo C. parlare dei dipendenti e dei precari va bene per un senso di giustizia che condivido. Il problema però sono le imposte sulle aziende e il costo del lavoro eccessivo. Se non si incide su questo terreno la situazione non migliorerà. Il governo Monti ha preso in pugno il comando qund'era troppo tardi. Se si va a votare nei prossimi mesi rischiamo un risultato greco. Non so più cosa dire.
Scritto da Emanuela il 15/5/2012 alle 21:37
A casa il governo Monti ed elezioni subito. Bisogna tagliare i nodi gordiani della recessione con scelte chiare affidate al popolo. Basta con i commissariamenti europei.
Scritto da Dino il 15/5/2012 alle 22:18
Hollande si insedia e vola dalla Merkel, a dimostrare che in Europa contano Germania e Francia. Come è giusto! Mario Monti conterebbe di più se, invece che dell'Italietta, fosse a capo di una Lombardia autonoma, ma questo lo si sa! Lo sapeva anche il Carlo Cattaneo, protagonista (come affermò Gobetti) dell'antistoria d'Italia, che avendo tutto compreso nel 1858 si fece cittadino svizzero. Fino a quando abuserò della mia pazienza?
Scritto da ulderico monti il 16/5/2012 alle 07:45
Caro @Ulderico, ho ammirazione e stima per la Svizzera. Con gli amici vado sulle sue montagne quasi tutte le domeniche. La pulizia, l'ordine, la disciplina, mi attirano sempre. Ma non rinuncerei mai alla mia cittadinanza italiana, non lombarda. La storia non si cambia con i se e con i ma. Da buon "garibaldino" tu lo sai benissimo anche se qualche volta (me lo posso permettere?) fai un poco lo snob. Non smettere, però, le tue riflessioni mi piacciono e sono utili.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/5/2012 alle 08:42
Davide si fidava di quella piccola sherpa perché aveva le mani piccole. “Vedi, papà, non può rubare: non ha le mani lunghe”. Mio figlio è un cretino, vive di luoghi comuni. Allora, gli rispondevo, Monti, per via dell’altitudine, dovrebbe dare ossigeno al Paese. Invece lo sta affossando. A discolpa di Davide devo ammettere che è stato sfortunato. Quanti tibetani transitano in Italia? Ne sono arrivati due soltanto: il Dalai Lama e quella maledetta donnina ruba negozi. Il primo era scappato dal suo Paese durante l’invasione cinese, come il suo predecessore. Gente abituata alla fuga. Davide, invece, non è abituato alla figa. Appena ne ha vista una ci è caduto dentro con tutte le scarpe. Le mie scarpe! Va bè, signor PD di Pavia, lei non può capire queste tristezze. Voi, là nella bassa, siete ricchi e felici. Avete grandi valori: le pellicce di Annabella (ma fa così freddo da voi?) e Maria De Filippi. Insomma, state molto bene. Stia bene anche lei, PD di Pavia, la saluto.
Scritto da Claudio Ennam il 16/5/2012 alle 09:43
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