Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 1/6/2012 alle 11:11

 
Che bello, ieri sera, sentire alla Tv che il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco (foto), ha messo sotto accusa le banche per i troppi consiglieri, i troppi dirigenti, i loro stipendi troppo alti.
E pensare che sono gli stessi personaggi che si spellano le mani quando, suppergiù per gli stessi motivi, sono i “politici” a trovarsi sotto attacco.
Si, ma loro fanno parte della mitica società civile, o no?
Certo, poi Visco è stato troppo prudente, perfino reticente, sul peggioramento o sulla chiusura del credito alle imprese e alle famiglie. Secondo alcuni esperti le cause della forte restrizione del credito non sarebbero solo internazionali ma troverebbero una spiegazione anche nella miopia, nell’egoismo, nella paura, dei banchieri italiani.
Su questo tema si svilupperà il dibattito “dotto” nei prossimi giorni.  
A me interessa rilevare che il Governatore, almeno su una piaga, il dito l’ha messo. Non è solo la politica che, molto tardivamente, deve fare la sua parte nel dimagrimento dei flussi di denaro che di cui si è giovata.
Anche i banchieri facciano rapidamente la stessa cosa con i propri emolumenti e benefit da nababbi e scendano dal pulpito sul quale si sono immeritatamente issati
 

Categoria: Economia, Persone
Commenti dei lettori: 36 commenti -
Ma quale società civile? I banchieri sono la società politica per eccellenza.
Scritto da Osvaldo il 1/6/2012 alle 11:22
Fino a ieri i banchieri erani gli invitati principali non solo nelle riunioni della destra ma anche in quelle del Pd. Spero che questo non avvenga più se non in casi particolari per dei confronti su linee diverse.
Scritto da Pd Pavia il 1/6/2012 alle 11:51
Quando ho visto il tuo commento avevo appena finito di leggere l’editoriale di Massimo Giannini su “la Repubblica”. L’articolo ripropone i temi da te esposti e aggiunge altre interessanti considerazioni riguardanti la politica europea. Ma, per tornare al tema del post, mi sembra utile riportare un frammento dell’articolo: “la denuncia della moltiplicazione delle poltrone nei board poteva essere molto più severa considerato che i primi 10 gruppi bancari contano ben 1.136 cariche; la rampogna sul contenimento delle remunerazioni degli amministratori doveva essere molto più dura, se è vero che un ‘ceo’ di fresca nomina nel 2011 ha incassato 66 mila euro per il lavoro di una sola settimana”. Detto questo, mi pare che il ceto politico italiano non possa trarre argomenti per autoassolversi quando, per citare solo due nomi di vaglia, un Trota o una Minetti, percepiscono emolumenti superiori a quelli di Holland e Obama.
Scritto da Angelo Eberli il 1/6/2012 alle 12:31
La crisi finanziaria avebbe dovuto indurre il sistema bancario a ridimensionare il proprio gigantismo e invece non hanno fatto niente salvo far pagare la crisia alle imprese.
Scritto da Artigiano il 1/6/2012 alle 12:51
Visco ha detto tanto e non detto altrettanto tanto. Ha detto che i manager del sistema bancario si dividono prebende da emiri (e mi trova d’accordo: occorre limare questi introiti stratosferici fuori di logica), non ha detto che di questa distribuzione di ricchezza ai bancari si avvantaggiano anche quelli della sua Banca (Governatore compreso) e che nulla è stato fatto per intaccare il benché minimo privilegio (e questo mi dà fastidio), compreso il beneficio di andare in pensione ad un’età diversa dai comuni mortali. Per quanto mi riguarda, comunque, non mi piace il gioco di andare a cercare chi ha meno pulci addosso tentando l’assolvimento o la condanna di una classe sociale piuttosto che di un’altra. In un momento di crisi occorre dare una spazzata a tutti i privilegi (il settore politico e quello bancario, anche se non da soli, sembrano delle satrapie che non hanno alcuna voglia di confronto con la gente comune) che nascono immortali e resistono nascosti tra le pieghe di un sistema che non se li può più permettere. È corretto che i bancari paghino i mutui a bassi tassi, i dipendenti dell’Enel abbiano degli sconti sull’energia ed altro ancora (per mia memoria: sembra che detti benefici non rientrano nel dichiarato al fisco)? A questa stregua i dipendenti del fisco (per fare una battuta) dovrebbero avere una franchigia sul pagamento delle imposte. Per ritornare sul mondo del ridicolo reale mi piace ricordare, infine, quanto detto oggi dal più grande monetarista degli ultimi millenni (Silvio Berlusconi) per il quale la crisi economica si può sconfiggere stampando soldi a profusione (con l’unico sicuro risultato di aumentare l’occupazione di tecnici nella Zecca). Sono certo che prima di cotanta enunciazione (per i cultori di economia politica: sembra la favoletta Bastiat che con un sasso spezza un vetro e genera quello che sembra un turbino economico e che alla fine risulta essere solamente un vetro in meno) avrà parlato con Tremonti per avere un supporto scientifico alla sua trovata. Roba da Repubblica di Weimar.
Scritto da Sic Est il 1/6/2012 alle 14:26
Le banche italiane non diversamente da quelle americane stanno attraversando la crisi senza correre rischi e pagare per gli errori fatti. E' la solita solfa, pagano sempre cittadini e imprese più esposti perchè più deboli.
Scritto da G. Guidali il 1/6/2012 alle 14:52
Crisi Europea generata maggiormente dalla finanza. Le banche dovrebbero tornare a fare la loro attività "core": favorire credito alle imprese per sviluppare l'economia reale. Ok con le garanzie e collaterali richiesti, ma forse il sistema di Basilea 2/3 (monitoraggio delegato del credito) dovrebbe essere allentato e rivisto. Mi piacerebbe che anche dentro al PD si iniziasse a parlare di queste cose. La finanza è importante, ma solo come supporto all'attività reale di impresa.
Scritto da Simone Franceschetto il 1/6/2012 alle 15:16
@Angelo Eberli e @Sic Est - Ho parlato solo dei banchieri perché ho preso spunto dalla Relazione di Visco di ieri (preferisco restringere il raggio dell'osservazione nei singoli post per essere sintetico). Inoltre ha fatto il paragone con la politica in quanto è nel mirino di tutti (non solo per il Trota e la Minetti, ovviamente). Ma se allarghiamo l'orizzonte, come ha fatto @Sic Est, cosa dire ad esempio dei funzionari pubblici? Il capo della polizia italiana prende oltre 600mila euro all'anno, molto di più del suo collega americano (1.000 volte più importante). E' ridicolmente insostenibile questa situazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/6/2012 alle 15:17
Il valore per l'impresa dovrebbe essere legato il più possibile alle sue attività tangibili e non alla bravura di come usa gli strumenti di finanza innovativa (derivati, swaps, features, opzioni ecc...). Spesso si sente dire (vedi bolle speculative '99, 2008) che il valore di impresa non è giustificato dai fondamentali (ROE, Utile, margini ecc...) ma è dettato da fattori irrazionali, psicologici dove le aspettative future sul corso dei tassi azionari governano scelte politiche ed economiche.
Scritto da Simone Franceschetto il 1/6/2012 alle 15:20
Caro Simone (15.16), perfettamente d'accordo con te. Guai a commettere l'errore di considerare questa materia come specialistica. E' politica allo stato puro anche se richiede quella preparazione che anche a me fa difetto. Per questo ne parlo, pur stando sulle generali, per promuovere il dibattito e cercare di imparare confrontandomi con tutti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/6/2012 alle 15:20
I banchieri sono anche peggio dei politici.
Scritto da Qualunquista il 1/6/2012 alle 15:40
@ Sic Est. Riguardo alla ricetta economica Berlusconiana:"Risum teneatis, amici"?
Scritto da Angelo Eberli il 1/6/2012 alle 15:44
Passera ha preso 8 milioni di € di buonuscita da Intesa. Adesso fa il ministro e Adamoli è lì, sognante e plaudente. Passera, come ministro, da tempo sta suscitando l'interesse della trasmissione "Chi l'ha visto" e come manager fu definito da Carlo De Benedetti un cretino.
Scritto da Claudio Ennam il 1/6/2012 alle 15:56
@Adamoli. Sono d'accordo che la spending review dovrebbe trasformarsi in un benchmarking di tutto il sistema Italia (pubblico, privato e … politico). Qualunque costo, in qualunque settore, alla fine viene catapultato sull'end user, quell’ignaro tapino consumatore finale, che diventa il percosso unico di un sistema di soli percussori (mi ricordo gli studi universitari di Scienza delle Finanze). Benefici, privilegi ed alti stipendi (spesso non corrispondenti alle prestazioni) della satrapia e dei suoi addetti, sono componenti, al pari – e forse anche di più – delle materie prime e del lavoro, del prezzo finale dei prodotti e dei servizi. Potrebbe essere illiberale ma potrebbe anche essere morale che ai guadagni (in special mono a quelli del settore pubblico e ai politici tutti si mettesse un limite. Non è tanto il risparmio in se stesso, che potrebbe risultare insignificante nel rapporto con il PIL, quanto dare valore ad un principio di equità sociale. Un appunto per Bankitalia: ma oggi quale è la sua funzione precisa?
Scritto da Sic Est il 1/6/2012 alle 16:08
@Simone Franceschetto. "Il valore per l'impresa dovrebbe essere legato il più possibile alle sue attività tangibili", tu scrivi. Ma ormai non è più così in molte industrie e in quasi tutto il mondo. Se tu lavorassi in una grossa aziende te ne renderesti conto benissimo. Le sovrastrutture di ogni tipo pesano spesso di più della qualità dei beni e dei servizi che si producono e si vendono.
Scritto da Roseto senza rose il 1/6/2012 alle 17:39
Sic Est wrote: “Un appunto per Bankitalia: ma oggi quale è la sua funzione precisa?” Quella di fotterci. Fin dal 1860 la banca centrale, che all'epoca si chiamava Banca Nazionale, barava nell'emissione delle banconote emettendone quattro volte la riserva aurea che aveva in deposito. Il rapporto era quindi uno a quattro e se tutti avessero chiesto la conversione delle banconote in oro, il sistema sarebbe subito fallito e non ci troveremmo nella condizione attuale. Invece, grazie a una serie di artifici e alla collusione di alcuni politici e amministratori statali, il sistema prosperò e siamo arrivati a un rapporto attuale di uno a cinquanta.
Scritto da Claudio Ennam il 1/6/2012 alle 19:09
@Claudio Ennam - Sognante per Passera. Accidenti, non riesco più a spiegarmi. O è lei che ha qualche pregiudizio?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/6/2012 alle 19:38
@Sic Est - Le banche centrali dei Paesi membri dell’Europa sono in cerca di una nuova identità dopo l'istituzione della Banca eruropea. Non so quale sarà. Spero che la Bce diventi come la Federal Reserve negli Usa. Ciò significherebbe che abbiamo fatto il passo verso la federazione europea.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/6/2012 alle 19:40
L'uscita di oggi di Berlusconi sulla zecca italiana che dovrebbe ricominciare a stampare moneta ci dice in quali mani eravamo fino a 7 mesi fa.
Scritto da Giorgio G. il 1/6/2012 alle 20:23
Il pregiudizio non è su di lei, signor Adamoli, ma su Passera.
Scritto da Claudio Ennam il 1/6/2012 alle 20:58
Sulla società civile hai abbastanza ragione. C'è questa dei banchieri ma poi ce n'è un'altra delle persone semplici che bisognerebbe rappresentare. Berlusconi l'ha delusa, Grillo la deluderà. Sul Pd, come ti dico spesso, vorrei aver fiducia ma non ce la faccio ancora.
Scritto da Bianchi Giò il 1/6/2012 alle 22:54
@Adamoli. La domanda sulle funzioni, oggi, di Bankitalia era chiaramente oziosa e intendeva dare la misura degl iinterventi periodici di questo ente, inutile quanto le province. Ed anche per rispolverare un tema che mi sta a cuore: tutti predichiamo bene, ma continuiamo a razzolare male. Tutti siamo convinti che sono gli altri che devono far sacrifici per il bene comune, ad esclusione di ognuno di noi. Comunque ti ringrazio per la risposta che francamente mi sembra solo una pia speranza.
Scritto da Sic Est il 2/6/2012 alle 08:41
Banchieri e pulpito, interessante accostamento, soprattutto dopo i recenti fatti relativi a Ior/Gotti Tedeschi. Il post precedente parlava dello stile di Pisapia. Uno stile pregno di sincera premura ha avuto ieri il sindaco nell’aggiustare la mantellina del Papa sollevata dal vento. Altro stile quello di Maurizio Lupi, che alla Scala è seduto in platea quasi accanto a Benedetto XVI. Con un atteggiamento orante, copia il card. Bertone nel tenere le mani giunte. Seduta accanto a lui la moglie. Di questi tempi, essere mogli di ciellini impegnati in politica potrebbe essere oneroso. Che fine ha fatto la signora Carla Vites?
Scritto da eg il 2/6/2012 alle 09:46
E’ giusto che si accendano i riflettori sui privilegi di un’altra casta, diversa da quella politica, quella di banca e finanza. Le responsabilità in questa crisi sono note, a partire dalla crisi dei mutui che ha avuto come prima protagonista la Lehman Brothers. Temo che dopo l’estate il problema dei mutui esploderà in tutta la sua drammaticità anche qui da noi.
Scritto da Leonardo C. il 2/6/2012 alle 14:28
Sarebbe importante saper evitare generalizzazioni fuorvianti. I sistemi bancari dei vari paesi sono molto più diversi fra loro di quanto non sembri. Gran confusione vien fatta quando nei giudizi si mischiano le banche che non fanno più il loro nestiere (tipo i grandi istituti finanziari americani) e le banche italiane che negherebbero il credito agli imprenditori meritevoli; in questo caso ci si dimentica che le nuove regole sui capitali minimi stanno strozzando l'erogazione di nuovo credito.
Scritto da b.m. il 2/6/2012 alle 15:01
Caro Giuseppe, a margine del post, possiamo dire di annoverare fra i commentatori più affezionati del blog il marito della vice sindaco (o vice sindaca, come preferiscono le più agguerrite) di Como. Al caro @Francesco G. le nostre congratulazioni e un bel “in bocca al lupo” alla moglie Silvia, al sindaco Mario Lucini e all’intera Giunta.
Scritto da Leonardo C. il 2/6/2012 alle 15:03
Ogni medaglia ha il suo rovescio. In Europa vari Stati hanno dovuto spendere centinaia e centinaia di milioni di euro per coprire i buchi che brillanti banchieri avevano prodotto in prestigiosi (di nome) istituti di credito. In Italia lo Stato non ha perso un euro grazie "alla miopia, all'egoismo ed alla paura dei banchieri italiani".
Scritto da b.m. il 2/6/2012 alle 15:09
E' interessante parlare di queste cose sul blog. Bigogna rendere popolare la discussione facendola uscire dalle niccchie. Condivido @b.m.
Scritto da Valceresio il 2/6/2012 alle 17:09
Quello che è successo ieri alle Generali di Trieste con Mediobanca che sbatte fuori l'aministratore delegato Perissinotto è la dimostrazione che anche nel piccolo capitalismo italiano è in corsa una grave crisi di assestamento. Speriamo di assestamento come già altre crisi in passato. Sarebbe ancora peggio che se così non fosse.
Scritto da Roserto senza rose il 3/6/2012 alle 10:22
Ho letto con partecipe commozione la bella nota del prof. Luigi Patrini - pubblicata da La Prealpina di domenica 3 giugno – e dedicata alla nota questione della conferenza “Giovanni Blini”, annullata per interferenze un'ora prima dell'inizio, dopo un mese di annunci dei tre circoli organizzatori dell'evento: Associazione Mazziniana, Circolo Garibaldi, Circolo 'l'incontro'. La prosa di Patrini – che si rivolge al suo allievo, firmando come “Il tuo vecchio professore di filosofia” - è ispirata dalla levità e dall'ironia che danno forma alla severa profondità di pensiero. Ne condivido la lettera e la sostanza e ringrazio l'amico di aver ricordato come egli fu ospite della Cooperativa Arnatese, quale protagonista di conferenze organizzate dal Circolo Garibaldi e presentate dal presidente del circolo, Filippo Proto. Il 27 marzo 2009 Patrini parlò su “La Dottrina della Chiesa – una sfida per l'uomo del nostro tempo”; il 9 aprile 2010 presentò il suo libro “Cari amici mussulmani” svolgendo il tema “Se Dio 'sparisce' – L'esigenza del dialogo tra le fedi religiose”. Anche nella vicenda Blini, che ha suscitato tanto interesse (per il legittimo gaudio degli organizzatori), si dimostra quanto l'esigenza del dialogo sia attuale, ma elusa dalla persistenza di comportamenti dogmatici e settari su temi della Storia d'Italia che riguardano tutti coloro che abbiano qualche sensibilità democratica. Tanto più necessaria per la gravità del momento. A me è accaduto in passato, e accade oggi, di essere tacciato di tepidità antifascista: rispondo che mi considero un democratico e, come democratico, non abbia la necessita di aggiungermi l'etichetta di antifascista. La democrazia combatte ogni totalitarismo, sia esso fascista, nazista, comunista, ecc... Pertanto considero l'antifascismo una categoria ambigua che necessita d'essere definita nella sua sostanza: è dimostrato nella Storia che è esistito un antifascismo democratico e un antifascismo totalitario. Quest'ultimo mirava a sostituire il fascismo e il nazismo con il totalitarismo comunista. Sono convinto che, con la collaborazione di tutti i democratici e del prof. Patrini in particolare, la questione Blini sarà insegnamento e monito per l'evoluzione della nostra Repubblica. Grazie e cordiali saluti Ulderico Monti Gallarate, 3 giugno 2012
Scritto da ulderico monti il 3/6/2012 alle 11:07
Signor Roseto, non si tratta di assestamento ma di un vero e proprio terremoto. Il titolo Generali in cinque anni ha perso l'80%del valore. Tutti gli azionisti che per anni hanno sgomitato per fare parte di questo club di snob hanno perso centinaia di milioni di euro e adesso volano gli stracci.
Scritto da Claudio Ennam il 3/6/2012 alle 11:19
@ Roseto senza rose, sì lavoro in una grande azienda multinazionale, e mi appassiona parlare di queste cose. Penso che il focus deve essere sul "saper fare", non scordiamoci che in Italia abbiamo da insegnare (i distretti industriali sono un nostro tratto). Ma se si vuole competere nel globale bisogna crescere anche per le PMI, perchè piccolo non è bello. Focus sull'industria...siamo i migliori nel design e nell'alto di gamma. Crediamoci fortemente...per un forte sviluppo industriale
Scritto da Simone Franceschetto il 3/6/2012 alle 13:47
@Ulderico Monti 15.03)- Conosco abbastanza bene Luigi Patrini, avevamo fatto un pezzo di strada insieme nella Dc e nel partito popolare, poi abbiamo preso due strade diverse, io il centrosinistra, lui il centrodestra. Ma la stima è restata immutata anche dopo che nelle recenti elezioni di Gallarate ha scritto qualche pezzo che proprio non mi era piaciuto. Perché dico questo? Per ribadire che la stima personale prescinde dalle posizioni strettamente politiche. Mi sembra una banalità, eppure nel mio stesso partito osservo tanti comportamenti che non sono in linea con questa semplice “banalità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2012 alle 14:45
@Leonardo C (11.07) e @FranvescoG - Caro Leonardo avevo già fatto privatamente i miei complimenti vivissimi a Silvia Magni (attraverso il marito @FrancescoG) per la sua nomina a vice sindaco di Como. Mi unisco con piacere a te, rinnovandoglieli, sapendo di interpretare il sentimento dei lettori del blog. A Francesco ho anche raccomandato (rispondendo ad una sua mail) di non diminuire l’intensità del suo impegno pubblico. La prima a non volerlo, ne sono convinto, sarebbe Silvia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2012 alle 14:50
Ho invertito l'ora dei due commenti di @Leonardo C.e di @Ulderico Monti. Il primo è delle 15.03 di ieri, il secondo è delle 11.07 di oggi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2012 alle 14:54
@Leonardo C.+Giuseppe Adamoli.E già:sono diventato "principe consorte" :-) Riporterò a Silvia,che sarà certamente contenta.Alla nuova maggioranza ed alla nuova Giunta aspetta un lavoro imponente. Noi,"base",abbiamo il compito di sostenerli ed aiutarli. Nel frattempo,Silvia ed io abbiamo avuto già qualche simpatica canzonatura dagli amici e sinceri attestati di stima da parte di politici di altri schieramenti.Fanno immenso piacere.L'attività pubblica continua.Ci aiuteremo a vicenda,da tradizione.
Scritto da FrancescoG. il 4/6/2012 alle 09:54
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