Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/6/2012 alle 16:23

 

 

“Milano crocevia di popoli e di culture”. L’esempio del Card. Martini resta luminoso.
 
“I partiti non promettano cose che non possono realizzare”. Monito tradizionale di vivissima attualità.

“Appare preziosa una costruttiva collaborazione con la Chiesa, ma non per una confusione delle finalità e dei ruoli diversi e distinti del potere civile e della stessa Chiesa”
. Conferma di “Libera Chiesa in libero Stato”.

“Il problema dei divorziati risposati resta uno dei grandi problemi della Chiesa di oggi”.
Non per nulla questa questione “universale” gli era stata posta da una coppia brasiliana.

 

Commenti dei lettori: 21 commenti -
Il Papa ha detto moltissime altre cose importanti che potevi scegliere.
Scritto da E. Losa il 3/6/2012 alle 17:01
Ti ho visto ieri a Milano e mi è dispiaciuto di non averti potuto salutare. Sono contenta che sei venuto.
Scritto da Adele il 3/6/2012 alle 17:20
Bella forza, voi state là a Tradate, Gallarate, Buguggiate, Azzate, Albizzate, Arcisate, Monate, Samarate, Gavirate, Malnate, Caravate, Cadrezzate, Solbiate, Cairate e tutti gli ate vostri ma noi, qui a Milano, che finisce in ano, il Papa lo abbiamo subito. Nell’epoca di Skype e delle videoconferenze, il signor Ratzinger ha avuto la brillante idea di spostare tutto intero il suo piccolo ma potentissimo Stato dall’Oltre Tevere a Bresso. Bresso? Ma a Bresso non c’è niente! Giusto Don Beola, un pretone con il naso rosso e il fiato da Trani con il quale ho sempre discusso quando ero giovanissimo e abitavo da quelle parti. Insomma, il Papa ha requisito un aeroporto, sequestrato una città con tutti i suoi abitanti, inquinato l’aria con il suo jet e le vie di Milano con tante di quelle macchine al seguito che sembrava la fila che si forma a Melegnano sud il 31 di luglio, per dire “siate più buoni” e “i divorziati che si risposano sono un problema”. Ma il problema è lei, caro signor Ratzinger, per (ri)affermare il suo Potere ha affossato l’economia già depressa di noi commercianti milanesi. “Ma come, Ennam, con tutti quei pellegrini!”. Non spendono niente, invece! Pensano che il consumismo sia un peccato capitale e si portano pane e milza da casa. E’ un turismo straccione che proviene per lo più dal Malawi, dalla Guinea Bissau e dalle Isole Tuvalu. Se mostri loro una cravatta di seta di Marinella ti denunciano perché pensano che li vuoi impiccare. Sono selvaggi, sia detto con rispetto, la natura è natura ma il pubblico di Ratzinger è rimasto solo questo: Tonga-Tonga, Naru-Naru, Palu-Palu, Bunga-Bunga. No, bè, questa è un’altra cosa.
Scritto da Claudio Ennam il 3/6/2012 alle 17:50
@E. Losa - D'accordissimo. Ho scelto pochissimi punti con un grande significato civile. Eppure anche in questa materia potevo scegliere molto altro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2012 alle 18:32
@Adele - Mi hai scalbiato con qualcun altro. Ieri non ero a Milano. Guardavo anch'io verso l'alto ma da una bella cima della Svizzera italiana.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2012 alle 18:34
Adamoli, che enfasi che mette sempre sui divorziati e sui separati. Chi non la conosce potrebbe pensare che lei ha una famiglia divisa.
Scritto da A. R. il 3/6/2012 alle 19:14
Pensate che nel grande parco di Bresso dove si è tenuto l'incontro con il Papa c'era chi voleva costruire.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 3/6/2012 alle 19:59
Brillante @Claudio Ennam ma molto irrispettoso. Va là che se lei è un commerciante e se ha tenuto aperto il negozio qualche affare lo ha fatto anche lei.
Scritto da Francesco P. il 3/6/2012 alle 20:43
Pregiatissimo signor Giuseppe Adamoli, ci sovviene dissentire dal suo tiepidismo morale nei confronti di coloro che hanno rinnegato l’indissolubile vincolo matrimoniale. Le parole del Santo Padre sono mosse dalla carità, che è dovuta ai peccatori. Noi siamo figli di Dio, che aspettiamo tutto dalla sua paterna bontà e che nulla possiamo senza di Lui. Non dimentichiamo mai che nel Sacramento del Matrimonio lo sposo e la sposa vennero dati vicendevolmente come sostegno, come protezione e che perciò si devono amare e rispettare come rispettiamo Dio e la sua Sposa, la Chiesa. La affezione della sposa verso lo sposo, diretta dalla fede, servirà di guida per ben condurla a suo riguardo. Ella regolerà il suo carattere e i suoi gusti su quelli dello sposo, conformandosi a quel principio, vero e giusto, fondato sull’umiltà cristiana: è più facile e più sicuro ubbidire che comandare. Affabilità, modestia e obbedienza, questi i tre doveri di una sposa cristiana, tutti racchiusi in un sol precetto: “Amar Dio innanzi tutto, indi tuo marito come il miglior dei tuoi amici dopo Dio”. La sposa deve sforzarsi di prevenire il suo sposo nelle amabilità e nell’attaccamento; in questo modo, mediante la ragione, la costanza e l’esattezza ai propri doveri guadagnerà la sua confidenza per tutta la vita. La sposa non si lasci sfuggire alcun segno di impazienza allorchè il suo sposo la interrompa nei suoi esercizi di pietà, ne lo farà aspettare allor quando lui la chiami; anzi, la sposa deve accorrere con sollecitudine in modo che lo sposo legga sulla sua fronte il piacere di renderlo subito contento. Noi abbiamo veduto delle giovanette appena maritate essere tradite e abbandonate dai loro sposi, che la passione trascinava ad altri cuori; le abbiamo vedute, queste infelici abbandonate, soffrir la loro sventura con una pazienza, una generosità e una energia di spirito da attirarsi l’amore di tutti i cuori e i loro mariti, vinti da queste potenti armi dell’affabilità e della virtù, commossi dalla costanza e dalla affezione di questi nobili cuori maltrattati lungamente, ravvedersi dei loro errori e consacrar tutta la loro vita a riparare i torti e farli obliare a forza di affezione e di tenerezza. Abbiamo veduto anche altre giovanette, malamente allevate dai loro genitori, incapaci di resistere al più leggiero capriccio, che non potevano piegarsi ad un lieve incomodo, sopportare un piccolo torto, molto meno dei gravi oltraggi. Ne abbiamo viste altre che, ingannate dal loro orgoglio, ferite nel più vivo delle loro affezioni e irretite da pessimi consiglieri, dimenticare tutti i loro giuramenti, rompere tutti i vincoli di una sposa e rinunziare, pubblicamente e con scandalo, di vivere con un marito che un poco di pazienza e di mansuetudine avrebbe forse ricondotto alla loro affezione e che, invece, perdettero per sempre, rinunciando a lui e al loro avvenire e oscurando la loro reputazione. Shalom!
Scritto da Mount Carmel il 3/6/2012 alle 21:06
Per me alla fin della fiera @Adamoli resta sempre un baciapile mentre @Mount Carmel lo fa apparire un miscredente al pari mio. Questo vuol dire avere veramente opinioni diverse.
Scritto da Lidia il 3/6/2012 alle 22:32
Quando affronti questi argomenti è come se scappi di fronte ai temi più strettamente religiosi. E' un atteggiamento abbastanza strano.
Scritto da Giancarlo il 4/6/2012 alle 07:56
Francamente l’argomento del blog di ieri non mi attrae più di tanto. Non credo di essere nelle condizioni di fare commenti su quanto il Papa ha detto. Anche perché in quello che dicono i pontefici nel tempo c’è spesso discontinuità, qualche contraddizione e talvolta poca chiarezza. Anche i papi dovrebbero essere ricordati per quello che fanno e non per quello che dicono nei loro viaggi. Verba volant scripta manent. Non ho, invece, capito niente di quello che ha detto @Mount Carmel, un miscuglio di talebanismo, esaltazione di valori inesistenti, smisurato misoginismo, autoreferenzialità. Secondo @Mount Carmel le donne, immagino esclusa sua madre e sua sorella, appartengono alla categoria delle figlie del diavolo e, al pari delle streghe che venivano mandate al rogo liberatorio, dovrebbero accettare qualunque diciamo così distrazione da parte dei loro mariti che sono gli unici abilitati ad avere e ad esercitare i diritti umani. Femmine riproduttrici senza diritti ma in compenso piene di doveri. Ma non è che a forza di essersi relegato, spiritualmente, sul monte Carmelo abbia perso il contatto con la realtà. Ma sa quest’uomo cosa è una famiglia? Conosce i problemi che ci sono tra i coniugi. Ma è davvero convinto che le separazioni nascano solo da mancanza di sopportazione da parte delle mogli poco accondiscenti. Non aspetto alcuna risposta. Infine una nota: mi è parso di vedere in prima fila a Milano, mentre il Papa parlava, il ciellino Formigoni. Per l’occasione non era accompagnato dal suo “coinquilino”. Questa è morale ….
Scritto da Sic Est il 4/6/2012 alle 08:31
Caro @Giancarlo (7.56), ti dò tre ragioni del mio "scappare". 1) Cerco di cogliere le ricadute civili e civiche. 2) Questo è un blog politico e io diffido sempre di chi strumentalizza la religione. 3) Non mi sento affatto preparato nel merito delle questioni strettamente religiose.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2012 alle 09:11
Come @Sic Est sono poco attratto da questo argomento. Lo ero mnolto di più qualche giorno fa quando avevi parlato degli intrighi vaticani.
Scritto da Bertoldo il 4/6/2012 alle 10:10
Ho "intervistato" 181 clienti e ho chiesto loro cosa pensassero della visita del Papa a Milano. 179 hanno risposto: "bip *** bip *** bip". 2 erano invece soddisfatti. Con Mannheimer ho in comune solo la religione ma credo di poter dire che questo pontefice non riscuote molti consensi. E poi è tedesco! Terribile!
Scritto da Claudio Ennam il 4/6/2012 alle 11:35
Trovo giusto registrare sul blog avvenimenti come il Famiglia Day.
Scritto da G.G. il 4/6/2012 alle 11:47
@Sic Est e @Bertoldo - Ho fatto questo brevissimo post per reagire agli attacchi che sulla Rete molti hanno fatto contro il viaggio del Papa a Milano. Faccio mie e parole di Aldo Cazzullo: "La manifestazione di Milano ci ricorda che il mondo cattolico....è vivo e vitale, non è mai davvero in crisi, e anzi contro la crisi può essere un baluardo utile all'intera società plurale".
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2012 alle 11:53
Condivido il monito di non promettere ciò che non si può mantenere; dovrebbe essere una delle leggi non scritte. Ho invece un dubbio sulla tua interpretazione della preziosa e costruttiva collaborazione. Completando la frase “non per una confusione…”, si legge: “ ma per l’apporto che questa ha offerto e tuttora può offrire alla società con la sua esperienza, la sua dottrina, la sua tradizione, le sue istituzioni e le sue opere con cui si è posta al servizio del popolo”. Non c’è per caso una velata rivendicazione di un ruolo esercitato per secoli su questo popolo che vorrebbe, ma ancora non ha, Libera Chiesa in Libero Stato? Quanto al problema dei divorziati risposati mi limito a considerare che già ammettere che sia un problema è una mezza soluzione. Siamo passati dai dictat di proibizione a uno spiraglio di considerazione. Il Papa ci sta pensando. Ma ancora niente è cambiato.
Scritto da Nicoletta il 4/6/2012 alle 12:06
Cara @Nicoletta, per quanto influente possa essere la Chiesa cattolica in Italia, sono del parere che "Libera Chiesa in Libero Stato" sia molto di più di uno slogan. In coscienza mi sento di affermare che è un obiettivo raggiunto. Che poi il Vaticano tenda qualvolta a forzarne l'interpretazione a suo favore, è vero ma la laicità delle Istituzioni è ben presidiata, perfino quando al potere ci sono i "laici devoti". Sui divorziati risposati civilmente, invece, non mi giù che a loro non sia permessa la comunione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2012 alle 15:30
Aristocratico permissivismo connatura la terrena esistenza di @Sic Est. La sollecitudine con la quale ha raccolto le nostre parole ci fa affermare, con umile sicumera, che egli sia in fremente indugio della nostra buona novella, non ostante, con leggiero sgarbo, affermi di non attendere, da noi, alcuna risposta. Il nostro pensiero è rivolto anche a @Lidia. Sappiate che il mondo è il regno dell’orgoglio e del vizio, tutto è seduzione contro la virtù, tutto è trama nera. Ciò non ostante molte anime pure lo traversano senza macchiar la loro innocenza. Tutto è puro allo sguardo d’un cuore illibato. Voi sarete di questo numero, voi vivrete nel bel mezzo del mondo come non essendovi affatto e il vostro pensiero, sollevato assiduamente verso le cose del Cielo, vi preserverà dalla vanità, dall’agitazione dello spirito, incompatibili colla pace dell’anima e inseparabili dall’amor dei piaceri.
Scritto da Mount Carmel il 4/6/2012 alle 15:30
Sabato sera eravamo a Bresso. Atmosfera tranquilla, ma con una serenità mista preoccupazione.Come in ricerca di un segno in un momento di grande difficoltà sociale, che mina la tenuta psicologica. Non mi sono sembrati diffusi gli applausi alla risposta sul rapporto tra la Chiesa ed i divorziati. Più sonori quelli legati alla frase sulle promesse non mantenute dai partiti. Quest'ultima è una considerazione di buon senso ed un classico: entrambe cose di cui, pare, ci sia bisogno.
Scritto da FrancescoG. il 4/6/2012 alle 16:44
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