Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/7/2012 alle 09:04

 
Si ha un bel dire che con le primarie non si mangia, che ci sono molte questioni più rilevanti: il progetto, le riforme, il programma.
Questo è assodato, ma l’argomento non cessa di creare interesse e polemiche dentro il Pd e tutto il centrosinistra.
Due sono i punti in discussione: le primarie per i candidati al Parlamento e quelle per il candidato premier.
Per i parlamentari è vitale affermare il principio che si terranno. Per il loro regolamento è troppo presto. Dipende dalla legge elettorale con cui si voterà. Un conto se sarà ancora in vigore l’attuale sistema, un altro se saranno introdotte le preferenze, un altro ancora se si dovessero istituire i collegi uninominali. E’ quello che ho sostenuto e sosterrò nella commissione Statuto (che si riunisce assai raramente).
Per il candidato premier il discorso è invece un altro: lungo, contorto, controverso. L’assemblea nazionale del Pd del 14 luglio era stata presentata dallo stesso Bersani come l’occasione decisiva per mettere la parola fine a questa telenovela.
Quando e come, quali regole fondamentali, cosa significa “primarie aperte”. Aperte a tutti gli elettori o anche alla coalizione, e quale coalizione?
Alla fine però l’argomento è stato espunto dall’ordine del giorno suscitando contrasti  e delusioni. Nulla di drammatico, ma mi domando perché Bersani abbia assunto quell’impegno se non poteva mantenerlo.
Siamo nella volubilità della politica, d’accordo, ma bisognerebbe evitare di erigerla a sistema.
Per il centrosinistra sarebbe catastrofico.

Commenti dei lettori: 53 commenti -
Bersani è un leader che mi piace, una persona solida e corretta, sono convinto che sceglierà per il meglio per il Pd e per l'Italia.
Scritto da G. Guidali il 11/7/2012 alle 09:27
Il problema è che D'Alema vuole Monti dopo Monti nel 2013. E il bello è che questa volta "Baffino" ha ragione. Tempi duri per Bersani.
Scritto da Maurizio il 11/7/2012 alle 09:39
Fare le primarie all'interno del solo PD credo che non abbia senso. Mi auguro che prima si costruisca la coalizione - quello che vedo ora è PD+UDC+SEL e Liste civiche collegate- quindi primarie di coalizione entro fine anno (per intenderci anche a Novembre/Dicembre). Primarie per i parlamenteri è sensato, perchè la legge elettorale non cambierà. Bersani è intelligente per capire che ormai non può più tornare indietro, anche per risolvere il problema dell'antipolitica verso i partiti.
Scritto da Simone Franceschetto il 11/7/2012 alle 10:09
Se i partiti rinunciano alla responsabilità di indicare agli elettori ciò che serve al Paese, compresi programma, leader e personale dirigenziale, a cosa servono? Le primarie più che altro vengono utilizzate per "fare pubblicità" ma, se per caso, viene indicato un Vendola o un Di Pietro, schierati sul fronte del no contro ogni ragionevole riforma, allora l'Italia va a catafascio. Il governo Monti non ha insegnato che è venuta l'ora di cambiare i modi della politica?
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 11/7/2012 alle 11:11
Spero che l'assemblea nazionale di sabato serva a chiarire se il Pd intende attuare una linea di semi-continuità con Monti. Questo sarebbe importante per ancorare l'Italia all'Europa in modo serio e concreto.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 11/7/2012 alle 11:54
Il "ma anche" di Veltroni ha contagiato Bersani e molta parte del Pd. Sul governo Monti è la stessa cosa: il Pd approva ma non vede l'ora di arrivare al governo con la sua alleanza (quale?) per cambiare ciò che ha approvato. Serve una correzione di serietà e concretezza.
Scritto da Piero R. il 11/7/2012 alle 12:06
E’ un argomento da tifoserie interne e temo non appassioni il cittadino comune. Anzi, forse lo infastidisce ancor più. Magari qualche curiosità, come la mia, che verte sulle scelte di Civati dopo la sua ‘frattura’ con Renzi e la sua insofferenza verso la nomenklatura bersaniana. Che sia arrivato Boeri a togliergli le castagne dal fuoco? Sentite questa intervista fresca di pubblicazione sull’homepage di Arcipelago Milano (rivista on line diretta dall’architetto Luca Beltrami Gadola) http://www.arcipelagomilano.org/ Avrete 13 minuti da dedicargli?
Scritto da eg il 11/7/2012 alle 12:10
@Simone Franceschetto. Tu hai chiarito la tua preferenza per un'alleanza precisa sostenendo in pratica l'ipotesi Bersani di qualche settimana fa, ma Vendola ha già detto di no, che vuole anche Di Pietro. Tu cosa sceglieresti a questo punto, l'alleanza di sinistra con Idv e Sel oppure l'alleanza con Casini, altre formazioni di centro e le liste civiche? Io non ho dubbi, scelgo l'alleanza con Vendola e Di Pietro.
Scritto da Mario T. il 11/7/2012 alle 12:58
Su questo problema sono ondivago. Oggi sono vicino a @Fiori, un partito vero dovrebbe indicara la linea e il leader senza rivolgersi alla piazza.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 11/7/2012 alle 13:24
Io credo che con i soli Vendola e Di Pietro non si va da nessuna parte. Penso anche che il sistema attuale dei partiti e della rappresentanza sia da riformare. In questo senso l'aiuto della società civile e di chi non si sente rinchiuso in vecchie logiche di destra e di sinistra, possa aiutare. Io spero che il PD (se ne ha voglia) si faccia promotore di una lista civica che faccia avvicinare anche chi dei partiti e della politica non ha più (GIUSTAMENTE) fiducia. E' un dovere capirlo!
Scritto da Simone Franceschetto il 11/7/2012 alle 13:47
Caro Giuseppe le primarie sono da sempre materia di dibattito all’interno del PD. Accendono tifoserie anche quando non si hanno candidati in campo, figuriamoci poi quando ci si avvicina a momenti elettorali. Personalmente le ritengo uno strumento per la politica e non il fine della politica. E, credo anche, che le primarie comportino un cambiamento culturale prima che politico di cui bisogna avere conoscenza e coscienza. Negli USA, patria delle primarie, questo sistema servì più di cento anni fa per cambiare il modo di selezione della sua classe dirigente. Certo non si arrivò subito al modello che conosciamo oggi, anzi fino al secondo dopo guerra le Convention potevano anche cambiare il risultato delle primarie che si erano tenute nei mesi precedenti per l’indicazione del candidato alla presidenza. Culturalmente le primarie spostano i conflitti interni dei partiti all’esterno. Se nei partiti i capicorrente controllano gli iscritti con le primarie la loro azione è ridotta, ma questo non vuol dire che non ci sia un’altra mobilitazione. Rispetto alla mobilitazione delle tessere, con le primarie, c’è la mobilitazione delle lobby organizzate che non sono soltanto quelle economiche, ma sono anche quelle ideali o ideologiche. Insomma alle primarie, generalmente, vanno i più sensibili, i più ideologizzati e i più motivati. Dunque i conflitti politici in un partito non scompaiono, ma trovano una declinazione diversa. Ma le primarie trasformano anche i partiti. Li trasformano da “partiti di massa” in comitati elettorali. Li trasformano da organismi che selezionano classe dirigente e che fa crescere classe dirigente in semplici contenitori. Le primarie trasformano anche la militanza. Con le primarie la militanza non è quella del partito, ma è dei candidati che mobilitano non nel partito, ma all’esterno. Tutto questo è negativo? Non necessariamente. Questo è quello che avviene generalmente negli USA dove il giorno dopo la proclamazione del vincitore tutti gli sconfitti si mettono al servizio della causa comune. Questo avviene già in Italia? Non mi pare e su questo abbiamo molto da imparare. L’altro grande tema è quale sistema elettorale per l’Italia e questo non è neutrale. Un sistema con le preferenze comporta l’esclusione delle primarie. Un sistema con collegi maggioritari è compatibile. Un partito che vuole però tenere presente il pluralismo culturale, politico, ideale, di genere presente al suo interno può garantirsi tutto questo con le primarie? Mi sembra difficile. Le preferenze sono foriere di corruzione e di spese folli? Può essere, non lo dobbiamo nascondere, ma perché chi fa le primarie non spende soldi? E nei comuni e per le regioni non si vota con la preferenza? Mi sembra che di carne al fuoco ce ne sia parecchia e che il PD ha molto ancora di cui discutere. Personalmente poi credo che il PD se partecipa alle primarie debba avere un unico candidato, ma questa è un’altra storia.
Scritto da roberto molinari il 11/7/2012 alle 13:57
“E così domani ti sposi” dice, con un sospiro, la delusa Chiara (Marina Massironi) a Giacomo (Giacomo Poretti). “Sì, ma niente di serio” risponde lui per non intristirla di più. L'ha conosciuta da pochi giorni, ha fatto in tempo a strainnamorarsi di lei ma incombe il suo matrimonio con la fidanzata. Bersani e le primarie mi fanno venire in mente questo dialogo di “Tre uomini e una gamba”. Sì, le facciamo le primarie, ma niente di serio.
Scritto da V.R. il 11/7/2012 alle 14:03
Nutro grande interesse per le primarie. Nutro interesse per le primarie. Sono interessato alle primarie. Le primarie. Primarie. Ecco, l’interesse scema. E’ scemato. Non c’è più. Non c’era poi questo grande interesse per le primarie. A chi interessano le primarie? Diciamolo francamente: a nessuno. Persino Camillo Ottimo Massimo Fiori si è fatto piccolo, un camillino, e ha scritto sulle primarie due parole in croce anziché il solito romanzo tolstoiano tipo guerra e pace. A qualcuno interessano le primarie? A nessuno. Stamattina nel mio negozio è entrato un immobiliarista, possiede stabili in tutto il centro di Milano. E’ un Ebreo come me, anzi, più di me. Ci conosciamo da sessant’anni. Gli ho chiesto: “Efraim, tu sei interessato alle primarie?”. “Non rompermi i coglioni e dammi dodici paia di calze in filo di Scozia”. Ma non quelle rattoppate che cerchi sempre di rifilarmi.” Anche lui, ’sto Efraim, ha delle belle pretese: sono di filo, gliele rifilo.
Scritto da Claudio Ennam il 11/7/2012 alle 14:25
Bersani sta tradendo gli impegni presi pubblicamente. Solo questo basterebbe a squalificarlo come politico: non e' piu' credibile. Di fronte ai cittadini che chiedono rinnovamento nella classe politica e trasparenza nelle scelte, il PD risponde offrendo zero, in nome della continuita' ( con cosa? ), "dimenticando" che chi la chiede e' lo stesso chi ci ha portato ad un passo dal baratro.
Scritto da Lorenzo M. il 11/7/2012 alle 14:30
@eg, tu non ti appassioni alle primarie ma hai avuto un qualrto d'ora per leggere qualcosa al riguardo e hai scritto un comnento. Sono certa che andrai al gazebo a votare, se ci sarà. Non è così? Io ci andrò di sicuro, se non ci sarà un candidato solo.
Scritto da Emanuela il 11/7/2012 alle 15:06
Adesso m'incazzo come poche volte mi succede. Signor roberto molinari, lei non conosce la netiquette! Lei è un grandissimo maleducato che non ha rispetto per gli utenti e i commentatori di questo blog! Come si permette di propinarci simili disgustosi, indigeribili minestroni? Chi crede di essere? Josè Saramago? Diventi cieco anche lei, almeno. Poi ne riparliamo!
Scritto da Claudio Ennam il 11/7/2012 alle 15:06
@Lorenzo M. tutt'altro che squalificato è Bersani. Che è una persona seria e sta affrontando un problema serio. Prima la politica, quella vera, fatta di proposte da sottoporre a chi ci sta nella coalizione, ovviamente anche a governare non solo per fare un'ammucchiata solo per vincere.Le regole per le primarie non le detta solo il PD ma la coalizione che indica il candidato premier. Altro discorso le primarie tra iscritti al PD. Questo è un altro disco, per il partito ci sono i congressi.
Scritto da A. Vaghi il 11/7/2012 alle 15:35
@Claudio Ennam - Lei è un gradito ospite di questo blog. Può dire ciò che vuole e mai mi permetterei di censurarla ma rimbrottare in questo modo altri lettori affezionati (non importa se amici, come nel caso specifico) non è né appropriato né efficace.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/7/2012 alle 15:49
@A.Vaghi Si e' impegnato, si e' rimangiato l'impegno: non so come definire la cosa. Ad oggi, la coalizione non esiste per responsabilita' prima del PD, che due estati fa si era impegnato, per bocca di Bersani, nel proporre al piu' presto (!) "una piattaforma programmatica intorno la quale riunire tutte le forze di opposizione" che ancora non ha visto la luce. Nel frattempo, parla solo di alleanze, senza manco specificare "per fare cosa". Meno credibile di cosi' non si puo', forse giusto il B..
Scritto da Lorenzo M. il 11/7/2012 alle 15:52
@Emanuela, io ti consiglio di andare soprattutto se il candidato è unico.
Scritto da P. A. il 11/7/2012 alle 15:54
@Simone Franceschetto (13.47) - Se nasceranno delle liste civiche nazionali (una contraddizione in termini, se vogliamo) spero tanto che il Pd sappia valorizzarle con una buona alleanza. Personalmente sarei contrario a farle nascere come Pd. Noi dobbiamo saper conquistare i consensi non tradizionali con la forza delle nostre idee, del nostro programma e dei nostri uomini.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/7/2012 alle 15:54
Ricambio generazionale, basato sulle competenze ed il SAPER FARE. Io mi auguro che i vari politicanti di vecchia data non siano più ricandidabili all'interno del PD(per intenderci chi ha fatto più di 3 legislature). Cito quindi per es: Bindi, Damiano, Marini, Franceschini, Finocchiaro, Letta, Veltroni, Fioroni, Gentiloni ecc...entri in politica chi abbia lavorato nella propria vita e collegato alla vita reale. Vorrei che si parlasse anche di questo..
Scritto da Simone Franceschetto il 11/7/2012 alle 15:55
@Camillo Massimo Fiori - Ti sottopongo questa riflessione: come tu dici sempre i partiti stanno conoscendo il loro peggior momento. Compreso il Pd che pure è il più vitale. Alle primarie partecipano 4/5/6 milioni di elettori (anche quando il risultato è scontatissimo) contro una cifra di poco più di mezzo milione di iscritti. In questa fase storica, questo mezzo non potrebbe risultare importante per irrobustire e far apprfezzare di più la "forma partito" contribuendo a vincere l'apatia, quando non lo sprezzo dei cittadini? Naturalmente, su Vendola e Di Pietro, cioè sulla qualità della leadership ragiono esattamente come te.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/7/2012 alle 16:01
@Giuseppe Adamoli Se il PD ha davvero bisogno di una lista civica nazionale per andare avanti e coinvolgere i cittadini, ha esaurito il suo compito e tradito i suoi principi fondativi. Dimostrerebbe la sua inutilita', e tanto varrebbe scioglierlo.
Scritto da Lorenzo M. il 11/7/2012 alle 16:14
Anche il Pdl voleva le primarie ma oggi sembra che Berlusconi abbia deciso di candidarsi ancora. INCREDIBILE. Chissà se continueranno a parlare di primarie.
Scritto da C. Conti il 11/7/2012 alle 17:50
@ eg, grazie della segnalazione. Pippo Civati sarebbe in grossa difficoltà ad appoggiare Bersani, anzi non potrebbe farlo se non vuole cadere in contraddizione con tutto quello che ha sempre predicato per il rinnovamento. D'altra parte non vuole neanche votare per Renzi con il quale ha rotto l'anno scorso. La candidatura di Stefano Boeri lo toglierebbe dai guai ma non mi pare una grande trovata.
Scritto da Nicola il 11/7/2012 alle 18:03
@ Giuseppe Adamoli – I partiti politici sono nati in età moderna in alternativa alla “democrazia diretta” in cui l’elettore non conosceva i candidati e tanto meno i programmi che intendevano attuare e che presentavano molte varianti. I partiti consentono di selezionare i bisogni e gli interessi dei cittadini, di proporre loro una visione ideale entro cui collocare le richieste dei gruppi, di far partecipare ai cittadini al confronto sulle scelte e di elaborare dialetticamente il programma. Sono in sostanza strumenti che mettono in contatto i cittadini (che diversamente sarebbero soli di fronte al potere) con le istituzioni che, essendo democratiche, sono sensibili alle opinioni di tutti ma anche agli interessi delle lobby e delle corporazioni. Di fronte alla complessità della politica che deve regolare e guidare processi sociali, problemi economici e stabilire le regole, la maggior parte dei cittadini non ha le competenze necessarie per fare delle scelte, si limitano ad esprimere valutazioni generali in base alla loro sensibilità; soprattutto non sono in grado di cogliere il nesso tra un provvedimento e le sue conseguenze. La crisi economica attuale è stata determinata dal capitalismo finanziario che è stato introdotto non solo dai politici liberisti ma anche da altisonanti nomi di politici progressisti. Nel mondo anglosassone giustamente si distingue tra “politics”, cioè la lotta di partito per il potere che interessa soprattutto alla “casta” e “policy”, vale a dire le politiche economiche che indirizzano lo sviluppo di un Paese che dovrebbe stare a cuore ai cittadini. Per fare ciò non servono tanto le competenze “tecniche” ma la capacità di capire i problemi e spiegarli ai cittadini; una volta la formazione veniva curata dai partiti (anche con apposite scuole) oggi il ceto politico è largamente inadeguato e con uno scarso spessore culturale; se affidiamo la scelta alla “gente”, con la tecnica del marketing commerciale la qualità peggiorerà, e il partito avrà dato la prova della sua inadeguatezza. Cinque o sei milioni di partecipanti alle primarie (completamente diverse da quelle americane) sono un bel numero ma serve unicamente alla “politics” non alla “policy”; oggi i sondaggi danno al secondo posto Beppe Grillo mentre fino a ieri all’apice dei consensi c’era l’ imprenditore della televisione Silvio Berlusconi, ma la spettacolarizzazione della politica ha gravemente nociuto al Paese. C’è voluto un personaggio “super partes” come il Presidente Giorgio Napolitano per secondare l’ascesa del premier varesino Mario Monti che ha ridato prestigio e credibilità all’Italia. La volontà popolare deve essere accertata con modi diversi da quelli usati per stabilire (ma anche per manipolare) il consenso popolare che non può essere equiparato al gradimento di un detersivo. La fine di Prodi al suo secondo mandato per il populismo di Berlusconi (che ha abolito l’ICI sulla prima casa per essere poi costretto a ripristinarla) è significativo, come deprimente è stata la sorda lotta scatenata nei suoi confronti dai partiti che dicevano di sostenerlo. Si ripeterà con Bersani ? E se poi viene indicato Di Pietro dove sarebbe la coerenza e la coesione della futura coalizione? In questo momento tutti partiti sono disistimati; chiedere alla “piazza” di sostituirli nei loro compiti fondamentali è un modo per dire che, oltre ad essere costosi, sono completamente inutili.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 11/7/2012 alle 18:21
Ma quali primarie? Non capisco perchè vogliamo sempre complicarci la vita. Bersani è stato eletto da tre milioni di cittadini. Il candidato è lui e basta.
Scritto da Un Pd di Cardano il 11/7/2012 alle 18:21
Ha senso evitare le primarie se si sceglie (cosa che riterrei saggia nel contesto dato) di sostenere la prosecuzione dell'esperienza del governo Monti anche dopo il 2013. Altrimenti, non vedo alternativa a primarie vere nelle quali si confrontino visioni e progetti concorrenti (pur dentro un'ispirazione di fondo comune). Questo il modo migliore per portare il PD fuori da quella indeterminatezza progettuale che oggi indubbiamente lo caratterizza.
Scritto da Alfred il 11/7/2012 alle 19:30
@Alfred ha buttato lì il problema di cui si parla molto in questi giorni, la possibilità che Monti succeda a sé stesso. Questo sconvolgerebbe tutti i piani del partiti, del Pd ma anche del Pdl. Penso però che sia più probabile, se deve esserci un ritorno di Monti, che questo possa avvenire una volta che il nuovo Parlamento non fosse in grado di avere una larga maggioranza in grado di governare.
Scritto da Francesco il 11/7/2012 alle 21:36
“FINI: LA CAMERA RICONOSCERA’ I DIRITTI PER LE COPPIE GAY” titolavano nel tardo pomeriggio i giornali on-line. Oh, mi sono detta, cosa succede tra uno spread e un eurobound? Entro nel dettaglio delle notizie e scopro che si tratta semplicemente della concessione della assistenza sanitaria alla signora Trautmann, compagna della deputata del Pd, Concia. Tale diritto è già riconosciuto ai coniugi, ai figli e, con buona pace di Dio, anche ai conviventi dei parlamentari. Siamo un popolo di imbelli: dai titoli si evinceva una battaglia civile, invece trattasi semplicemente della casta che fa favori a se stessa. Anche i parlamentari omofobi si esprimeranno a favore e, in cambio alzeranno il prezzo, magari pietendo qualche benefit in più. Poi siamo anche in chiusura di legislatura … L’on.le Concia ha il sacrosanto diritto di amare chi vuole, di congiungersi carnalmente con chi vuole e di andare anche all’estero, come ha fatto, per perfezionare giuridicamente il proprio stato civile. Ma, almeno, non chiedesse privilegi che alle altre coppie nella sua medesima condizione non possono essere concessi. Riportavo qualche giorno fa le dichiarazioni di Rossi, Governatore della Toscana sui tagli in sanità: “Sarebbe etico che i parlamentari e membri del governo decidessero di rinunciare al fondo integrativo sanitario, pagato da tutti i cittadini. Non è un granché sul piano economico, ma sarebbe un bell'esempio”. E mo’ chi glielo ricorda alla Concia.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 11/7/2012 alle 21:38
L’opinione di Adamoli sulle primarie è pienamente condivisibile, non fa una grinza, non c’è una sbavatura, è chiara, non è ermetica. Ma l’oggetto trattato è lontano dalla vita quotidiana. La Grecia è out. In Spagna, proprio oggi, ci sono stati forti scontri tra lavoratori e polizia. Noi abbiamo Follini e la “lettera dei 15”, nella gara a chi fa il più moderato. Fassina occupò per giorni le pagine dei giornali per dire “vado alla manifestazione Fiom”, “no, non vado più perché ci sono i no-tav”. Berlusconi che, nell’ipotesi sciagurata dovesse tornare in campo, riuscirebbe a vincere ancora contro questa sinistra, anzi, questa sinistra riuscirebbe a perdere ancora nonostante l’avversario sia Berlusconi. L’unica a non essere servile è la Camusso, gli altri “prego, buongiorno, passi prima lei, come va a casa, saluti la moglie e i bambini, ma si immagini se io le faccio opposizione, anzi, troviamo una piattaforma comune, incontriamoci ancora nei sotterranei di Roma, Bersani, Alfano, Casini, questa volta portiamo anche Berlusconi, D’Alema, Montezemolo e Passera, passi una buona estate, quanto è lunga la sua barca?”. Vincerà Grillo? Io non lo voterò sicuramente ma sono disposta a subirlo. Rassegnata.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 11/7/2012 alle 21:41
@Simone Franceschetto (15.55), non condivido la definizione “politicanti” che attribuisci ai parlamentari che hai elencato. Nel bene e nel male, con pregi e difetti, hanno fatto una storia politica. Che poi sia stata anche una storia che oggi vediamo implodere (crisi di una generazione?) non è solo colpa loro ma anche nostra che li abbiamo “educati” male. Detto questo, facciamo un gioco (il blog lo consente): prendiamo alla lettera il tuo commento. Chi glielo dice a questi che non possono più essere ricandidati? Anche fra i commentatori, chi se la sente, alzi pure la mano.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 11/7/2012 alle 21:46
@Roberto Molinari (13.57) - Oltre alle differenze che tu segnali fra noi e gli Usa ce n’è un’altra decisiva: le primarie negli States sono disciplinate dalla legge, con tutto ciò che di buono questo comporta in termini di organizzazione e di trasparenza comportamentale. Penso che la nuova legge elettorale, oppure la legge sui partiti in coerenza con l’art. 49 della Costituzione, possa fissarne le regole fondamentali, ma ci conto poco. Resta il fatto che il Pd deve scegliere la strada da prendere. Mi sto rafforzando nell’idea che i segretari dei partiti siano eletti dagli iscritti con i congressi, come afferma @A. Vaghi (15.35) e i candidati premier siano invece scelti con le primarie aperte a tutti gli elettori. Ma su questi temi coltiverò il dubbio fino al momento della decisione finale, che non può essere troppo rinviata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/7/2012 alle 22:01
@Camillo Massimo Fiori (18.21) - Intanto grazie per il tuo intervento, portatore di una tesi rispettabilissima. Una sola osservazione, in quanto non mi riprometto affatto di replicare. E’ pazzo chiunque pensi che la piazza possa sostituirsi ai partiti, che restano pilastri ineludibili della democrazia. Spero tuttavia che il confronto, nelle primarie, fra progetti diversi, e non semplicemente fra personaggi in cerca di gloria, sia in grado di rappresentare una buona cura ricostituente delle forze politiche che ci credono. Non sento di avere ricette o certezze da offrire, piuttosto domande da porre. Quella che mi assilla è: non può essere che delle elezioni primarie ben progettate possano raffigurare un elemento innovativo nella “forma partito” del prossimo futuro? In sostanza, non considero che i partiti, così come sono, siano in grado di rinverdire i fasti di un passato lontano.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/7/2012 alle 22:09
Chi dice che le primarie non interessano nessuno mi spiega perchè ci vanno sempre milioni di persone mentre le sedi dei partiti sono vuote?
Scritto da Simona il 11/7/2012 alle 23:03
@Simona, mai sentito parlare di soldi? Quei foglietti fruscianti sotto le dite che sono la leva di Archimede? Alle primarie accorre gente prezzolata, untuosa, schifosa. Non sanno neanche cosa sia un gazebo, spesso firmano con una croce e danno documenti falsi. Ricevono fior di banconote per questo sporco lavoro e in cambio restituiscono un euro. Non nego di essermi messo in fila anch'io ma ho preso talmente tante gomitate in faccia, soprattutto da ignobili nordafricani che, tornato a casa tumefatto, mia moglie mi ha detto: "sei migliorato, hai fatto il botulino?”
Scritto da Claudio Ennam il 12/7/2012 alle 07:16
@ Evangelina Ranquileo, tra i nomi che ho elencato ( e ce ne sono tantissimi altri), io vorrei sapere il reale valore aggiunto che possono portare per la società civile chi è seduto in parlamento da più di 15 anni. Quali sono le loro competenze che si possono rivendere in modo innovativo nel mondo attuale? Poi il limite delle 3 legislature è anche nel dna del messaggio di Renzi, Civati e mi sembra anche di Bersani. Quindi mi sembra un aspetto già smarcato. Non più riapribile. Vedremo...
Scritto da Simone Franceschetto il 12/7/2012 alle 08:03
@ Simona. Do una mia interpretazione. Alle primarie (devono essere momento di confronto tra punti di vista diversi, su base comune) c'è partecipazione perchè sono viste come una finale di calcio. Si vuole essere presenti, dare il proprio contributo. Le eliminatorie non interessano. Secondo me è un male. Ogni partita di torneo è come la finale.
Scritto da FrancescoG. il 12/7/2012 alle 08:33
@E. Ranquileo. Paolo Maldini è stato trattato come "roba vecchia" dalla squadra a cui dedicò la carriera.Più o meno come Del Piero. E' un atteggiamento sbagliato: deprime il patrimonio societario ed umano. E' più corretto trovare e condividere, insieme, un altro ruolo o comunque, un altro approccio. Parafrasando una frase (che trovai infelice nel contesto in cui fu detta) può servire a "migliorare la ditta". Un saluto.
Scritto da FrancescoG. il 12/7/2012 alle 08:46
siamo in un pentolone che bolle e non sappiamo che minestrone uscirà. Due osservazioni: Monti ci sta dicendo chi siamo, come siamo combinati e dove dobbiamo andare, naturalmente parla un linguaggio quasi sconosciuto ai ns politici. Secondo, Berlusconi che viene dal business ha capito tutto, Lui capo con tanti giovan e potrà vincere desumo che Renzi abbia ragione? a casa i vecchi quelli che cambiano i nomi ai partiti ma loro non cambiano e che ormai sono diventati indigesti
Scritto da Luigi il 12/7/2012 alle 08:50
Al dunque! Ciò che intuivamo è ufficialmente confermato al più alto livello di competenza ed autorevolezza. Il differenziale tra i buoni del tesoro tedeschi e quelli italiani è determinato in parte dai riscontri oggettivi economici e finanziari, in parte da valutazioni sulla affidabilità presente e futura del sistema Paese. Il governatore della Banca d'Italia valuta sui 200 punti il differenziale determinato dalla realtà economica e finanziaria, il restante alla valutazione negativa della capacità della politica italiana di perseverare sulla via “virtuosa” delle riforme intrapresa dal governo Monti. Mario Monti conferma con nettezza la sfiducia e il pessimismo per il futuro dell'Italia che irrigidisce gli investitori e rende cauti e sospettosi i governi dell'Europa del Nord. La prima considerazione che mi si impone è: se fuori dai confini non si fidano di noi, se in sostanza paghiamo un alto prezzo per la inaffidabilità del sistema politico, perché mai dovrei fidarmi io? Se mercati e Nord Europa non si fidano dei Berlusconi e dei Bersani, delle CGIL - Fiom e delle Confindustrie, perché mai dovrei fidarmi io? Il sistema politico è stato incapace di garantire la governabilità del Paese, così da costringerci all’anomalia (unica in Occidente) di un governo non eletto, ma che in pochi mesi ha messo in atto provvedimenti di emergenza per tentare di arginare la deriva causata da decenni di “distrazione” populista della destra e della sinistra. Il sistema politico va incontro alla scadenza elettorale del 2013 senza aver operato una auto riforma che ne curi il vizio della dissipazione e dell'inefficienza. Ha tentato e ancora tenterà di ostacolare il lavoro del governo e soltanto l'alto livello dello spread - che certifica la sfiducia verso l'Italia – ha impedito alla destra e alla sinistra (si pensi al Fassina, ombra di ministro ombra per l'economia del PD...) di bloccare l'esperienza Monti e andare alle elezioni anticipate. Il dibattito politico è scaduto al livello più infimo, con giochi dialettici di schieramenti e acrobazie di future collusioni e padrinaggi: non un progetto, non una linea di rigorosa programmazione. Nulla fa sperare in una resipiscenza di senso della responsabilità: andremo – temo – alla deriva. A sinistra non si può continuare ad addossare a Berlusconi la responsabilità del disastro del Paese, anche perché la Spagna - in condizioni peggiori delle nostre – è stata governata dal governo di sinistra dell'ottimo Zapatero. Mi rendo conto che la mia residuale disciplina di partito si sta dissolvendo: certamente l'esperienza gallaratese, in cui cialtroneria e codardia hanno impedito la presentazione di un libro, mi ha disgustato. Quale atto più “fascista” di far la guerra ad un libro, in nome dell'antifascismo? Ho annotato chi ha solidarizzato e chi si è nascosto. Dei partiti politici soltanto i socialisti hanno pubblicamente e ufficialmente preso posizione. Due assessori hanno solidarizzato, ma a titolo personale, perché la giunta - e il Sindaco! - hanno ritenuto inopportuno esprimersi a difesa della democrazia. A futura memoria! Al dunque! Che farò della mia insignificanza e senile impotenza? A mia consolazione, ripeterò anch'io: “Onorate i vostri maestri tedeschi, evocate i loro buoni spiriti! E se favorite le loro azioni, finisca pure in polvere il sacro romano impero: ci resterebbe sempre la sacra arte tedesca!”
Scritto da ulderico monti il 12/7/2012 alle 09:02
@Simone Franceschetto, dove hai letto che Bersani sarà un tagliatore di teste di tutti i parlamentari con più di tre legislature? La difesa dell'establishment sarà il suo punto di forza nelle primarie. Tutte le cariatidi saranno a suo favore, questo è poco ma certo.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 12/7/2012 alle 09:35
Ma a @ulderico monti non avevano celebrato una messa di suffragio a un mese dalla sua scomparsa? Ho speso ben 2,80 € di fiori e ora mi chiedo a chi sia valso questo mio sacrificio economico. Va bè, pace all'anima sua. @ulderico redivivo monti, mi perdoni, perché persiste nell'offendermi cantando i peana dell'arte tedesca? Tolto un acquafortista, due filosofi pericolosi e Bach che caspita ha mai dato all'arte la Germania?
Scritto da Claudio Ennam il 12/7/2012 alle 09:46
Invoco ancora la brevità dei commenti. E' mai possibile che ce ne siano tanti che sono più lunghi dello spesso post iniziale di Adamoli? Dovendo scegliere finisco spesso per non leggerli e magari sono i più belli (@Fiori, @Molinari, @Monti).
Scritto da Valceresio il 12/7/2012 alle 10:00
@ Giovane ex rottamatore. Io spero che Bersani non sia un "tagliatore di teste". Non mi piace rincorrere il giovanilismo a tutti i costi. Io però dico che è un "must" dare spazio alle persone competenti che vogliono realmente cambiare questo paese. Quindi, se uno ha 45 anni, ma se ha già fatto 3 legislature, non DEVE PIU' ESSERE CANDIDABILE IN PARLAMENTO. Il PD queste cose non riesce a dirle chiaramente. Poi ci stupiamo se Grillo sale con i sondaggi. SERVE CHIAREZZA E SCELTE CONCRETE ED EFFICACI
Scritto da Simone Franceschetto il 12/7/2012 alle 10:57
@claudio ennam. Mi sono commosso e ho pianto come un vitello, quando ho letto che aveva festeggiato la mia dipartita con un mazzo di fiori. Sono dolente di aver deluso gli estimatori che mi davano per defunto. Sono deluso anch'io, di me stesso.
Scritto da ulderico monti il 12/7/2012 alle 11:11
@valceresio. Concordo con la necessità di contenere la dimensione dei post. Anch'io non leggo quelli troppo lunghi, mi balla la vista e, se il post troppo lungo è mio, mi annoio mortalmente. Questa volta mi è scappato via. Era destinato ad altro uditorio e una gentile amica mi ha subito risposto consigliandomi di riguardarmi dal solleone. Amabile Loredana!
Scritto da ulderico monti il 12/7/2012 alle 11:18
@Claudio Ennam. A proposito dell'arte tedesca sarebbe sufficiente Bach per la sua grandezza. Ma la conclusione dei Maestri Cantori di Wagner ha significanza politica attualissima: si sostituisca il "sacro romano impero" con la moneta unica e si vedrà l'effetto che fa!. Sabato 7 luglio un articolo (La Repubblica) di Alessandro Penati dimostrava che l'euro non è obbligatorio per la Germania, perché la "Grande Germania economicamente è una realtà, i cui confini non corrispondono a quelli della moneta unica. Una moneta che in Germania sarà sempre meno spendibile politicamente". Se poi riflettiamo sul giudizio del Washington Post (su La Repubblica lunedì 2 luglio) che ci accusa d'essere sempre il malato d'Europa a causa dei nostri mali storici: bassa produttività, evasione e corruzione e, aggiungo io, inconcludenza politica (come è dimostrato dalla tiritera su primarie e riforme elettorali), concorderà con me che non ci resta che onorare i nostri maestri tedeschi! Non fosse altro che per tentare di diventare seri...
Scritto da ulderico monti il 12/7/2012 alle 11:48
Non voglio più interloquire con @ulderico monti. Egli è un pericoloso nazista. Mi vuole cucinare in un pentolone con patatine novelle e rosmarino per poi sfumarmi nel vino bianco. Una fine orribile. Andiamo oltre. Come può, signor Adamoli, rappresentare il suo capo con la camicia stazzonata e una cravatta che farebbe a pugni anche al Katharinenhof di Tieffenbach? Lei non stima Bersani. Il capo s'impone e se occorrono le primarie significa che non c'è un capo. E se non c'è un capo, non c'è neanche una coda.
Scritto da Claudio Ennam il 12/7/2012 alle 12:56
Leggo tutti commenti, anche quelli lunghi. Se poi sono bene scritti e bene argomentati, come capita spesso sul blog e come uno degli ultimi di Ulderico Monti, li apprezzo e li condivido. Ho solo intuito (non sono del posto) quali possano essere stati gli ostacoli e le difficoltà frapposti alla presentazione di un libro a Gallarate. Per quanto posssa servire e per quanto possa valere, voglio manifestare la mia totale solidarietà agli organizzzatori.
Scritto da Giovanni Cogliati il 12/7/2012 alle 14:46
Abbiamo bisogno di concretezza e non di bei sogni. Chi vota nelle primarie? L'esperienza recente dice che sono soprattutto gli "estremisti". Non è sorprendente. I candidati che sono la loro espressione, se eletti, saranno molto più propensi allo scontro che alla discussione ed alla convergenza. Non credo che sia questo che in un difficile oggi faccia bene al paese . Tornare alle preferenze può essere giusto ma... ricordiamo che sono causa di lotte intestine e favorisconi i gruppi di potere.
Scritto da rodolfo veneroni il 13/7/2012 alle 20:03
@Rodolfo Veneroni Grazie alle primarie sono stati prima selezionati, e poi eletti, molti buoni sindaci. Per non parlare del segretario del PD. Non vedo quindi pericolosi estremisti in giro, ma solo la paura di chi non vuole essere giudicato dal proprio elettorato. Inoltre, le uniche ombre degne di nota sulle primarie si devono a comportamenti interni al PD stesso ( vedi Napoli e Palermo ).
Scritto da Lorenzo M. il 14/7/2012 alle 11:37
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