Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/7/2012 alle 09:21

 
Bellissima l’iniziativa di Roma per rafforzare il ”ruolo e la leadership” delle donne nella diplomazia.
E’un tappa della strada indicata da Hillary Clinton per il mondo intero.
Può rivelarsi l’ennesimo convegno che lascia il tempo che trova. Oppure l’inizio di un processo di innovazione profonda, di un modo diverso di fare pubblica amministrazione a tutti i livelli.
Faccio il tifo matto per la seconda ipotesi. Anche in Italia abbiamo il problema drammatico (senza esagerare) della scarsissima presenza delle donne nell’organizzazione dello Stato.
Non mi riferisco, stavolta, alla questione serissima delle cariche politiche. Parlo dei capi ufficio e dei dirigenti di comuni, regioni,  ministeri, organizzazioni statali (per stare nell’ambito pubblico).
I numeri sono impietosi. Le donne sono troppo poche. Si perdono intelligenze, sensibilità, competenze, buon senso, probabilmente rigore morale ed etica della professionalità.
Le implicazioni di questo discorso sono vastissime: i tempi della città, l’organizzazione del lavoro, gli asili nido, i diritti della maternità.
E’ un’enorme impresa culturale. Meglio, una rivoluzione culturale. Che può essere sospinta anche dal basso. Necessaria e ineludibile.

 
Commenti dei lettori: 38 commenti -
Molto bella la foto. Vale un intero articolo.
Scritto da f.f. il 17/7/2012 alle 09:33
In Regione c'è già Nicole Minetti. Adesso spero che lei sbatta la porta in faccia a Berlusconi, Formigoni, Alfano e rimanga dove l'avevavo messa. Troppo facile comportarsi in questo modo.
Scritto da Una lettrice il 17/7/2012 alle 09:59
Problema complesso e difficile. Al momento della scelta per le responsabilità maggiori c'è una specie di riflesso condizionato che porta verso gli uomini. E' un pregiudizio culturale perché in parecchi ruoli le donne andrebbero meglio.
Scritto da L. Brambilla il 17/7/2012 alle 10:30
Ahiahiahi, caro Giuseppe, la signora con pupa in foto è l'europarlamentare berlusconiana Licia Ronzulli. Nessuna donna ha la vita più facile, più spianata, più leggera, più tranquilla e più remunerata di lei. Credo che la spending review cada sulla teste delle donne come un bella tegola. Magari una tegola, come quelle che si trovano nei negozi country, lavorata al decoupage dalle abili mani della ministra Fornero. Però sempre tegola è. Le donne (quasi tutte) sono un "welfare vivente". Se si fermano loro ... è finita. Siccome i provvedimenti non gravano allo stesso modo sui due generi, perchè non creare la VIG (Valutazione Impatto di Genere) alla quale sottoporre la spending review?
Scritto da Evangelina Ranquileo il 17/7/2012 alle 10:36
Non vorrei vedere le donne lavorare con i bimbi in grembo come nella foto ma il problema di come non confinare le giovani mamme nei muri casalinghi esiste e va affrontato nel settore pubblico e nel settore privato.
Scritto da Reda L il 17/7/2012 alle 10:46
E’ notizia di oggi quella della falsificazione della cartella clinica di una neonata deceduta a 5 giorni di vita presso l’ospedale di Boscotrecase (Campania). Nel servizio di qualche giornale online sono stati riportati anche i dialoghi intercettati del personale medico e paramedico. Sconcertano molto le parole della ostetrica riferite alla neonata ‘è stato un capriccio, di solito i bambini si riprendono, quella puttana non ha voluto riprendersi e noi l’abbiamo preso in culo’. Giusto per sfatare qualche mito sulla sensibilità femminile. Il post di oggi fa riferimento a 'Women in Diplomacy' e all'autorevole Hillary Clinton. Ma noi oggi abbiamo l'obbligo di fare tappa a Boscotrecase. Magari, se non fosse deceduta, la neonata sarebbe stata una promessa della carriera diplomatica.
Scritto da eg il 17/7/2012 alle 11:44
Mi piacciono. Cosa? Non cosa, chi. Chi, allora? Ma le donne, naturalmente! In quale ambito? In tutti gli ambiti. Surtù, come dicono i francesi, in ambito istituzionale. Sono serie, preparate, puntigliose e oneste. Conoscete donne disoneste? Io no. Ci saranno, per carità di dio e anche di tutti i santi, ma io non le conosco. Le vorrei al governo. Basta con Fornero. Vorrei una donna a capo del suo dicastero. Ho fatto una rima baciata. La dedico a tutte le donne, dal silicone in giù, giù, giù.
Scritto da Claudio Ennam il 17/7/2012 alle 11:48
@Evangelina Ranquileo - Lo sapevo che è Lidia Ronzulli, era scitto nella didascalia. Ma io non l'ho scelta per il personaggio (infatti non ho messo il nome, come faccio di solito) ma per l'idea positiva, anche se discutibile, che trasmette. Avessi trovata una foto con un'altra donna e con il medesimo senso l'avrei pubblicata anche più volentieri.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/7/2012 alle 11:53
A propos, sempre come dicono quei maledetti francesi, di silicone: complimenti a @ulderico monti. Che maschio! Che ormoni! Che feromoni! La Minetti lo ha scatenato. La difende, la sostiene, la desidera, la brama. @ulderico monti, una quercia secolare che dà ancora frutti. La mia ghianda, invece, anche di fronte alla Minetti in short, resta insensibile. Anzi, sparisce in una piega cicciosa del mio ventre. Che tristezza. Bravo, ulderico! Che vigore, che impeto. Omerico! La Minetti ha più silicone della mia vecchia cabina doccia, che sgocciola acqua da tutte le parti, ma @ulderico monti s’infiamma, s’infiamma, s’infiamma.
Scritto da Claudio Ennam il 17/7/2012 alle 11:57
Caro Giuseppe non mi soffermo sul problema della presenza femminile nella pubblica amministrazione. Condivido quanto hai scritto. Vorrei però sottolineare quanto evidenzi in ultima battuta. “Rivoluzione culturale”. Dici bene, al di là di tutte le leggi, le manifestazioni, gli slogan o quant’altro, il problema della piena partecipazione delle donne nella nostra società sta nel costruire, prima, culturalmente un modello di sviluppo che tenga conto della presenza femminile in tutte le sue dimensioni. Questo vuol dire promuovere il part-time sul lavoro e adeguare anche nel lavoro i servizi che possono essere dati ( asili nido aziendali, orari flessibili, etc. etc. ) Vuol dire adeguare la legislazione affinché non si verifichino pratiche discriminatorie ( dimissioni in bianco e per fortuna che questo problema si è affrontato ora con la riforma ad esempio ), vuol dire promuovere un welfare adeguato alla donna che lavora. Vuol dire promuovere servizi che mettano in condizione la donna di non rinunciare alla carriera, al lavoro per seguire la famiglia e i figli e senza penalizzazioni sul piano pensionistico. Quindi più servizi per l’infanzia, più servizi scolastici ( tempo pieno, pre e dopo scuola ), più assistenza. Vuol dire più attenzione ai tempi lavorativi e ai tempi della città. Vuol dire anche attenzione alla mobilità per consentire di spostarsi magari senza auto propria, ma con mezzi adeguati per il trasporto sicuro di passeggini e carrozzine. Vuol dire anche servizi sanitari adeguati. Servizi che mettano in essere la prevenzione ( cosa che stiamo abbandonando per effetto della crisi economica ), ma anche servizi che aiutino sempre di più anche sul piano sanitario le donne che partoriscono e che hanno bisogno di attenzione sanitaria per loro e per la prole. Quindi un sistema di supporto che le aiuti proprio negli anni della crescita dei bambini e che sia adeguato ed integri il ruolo della famiglia. Sono sicuramente molte le cose da fare e che si possono fare e non è solo un problema da e di “pari opportunità”come con molta enfasi si suole dire oggi. E’ un problema di centralità della persona in un progetto di società che punta a tutelare, a promuovere e a dare eguali opportunità alla persona umana in tutte le sue dimensioni. Chissà che forse la vera rivoluzione culturale non possa partire dall’idea di città e da come s’intende il suo sviluppo.
Scritto da roberto molinari il 17/7/2012 alle 12:01
Dite a @Claudio Ennam di stare tranquillo! La sua gelosia è fuori luogo: la vogliosa libidine che lo fa smaniare per la Nicole Minetti gliela lascio tutta! Che io, fin dall'adolescenza, stravedevo per le quarantenni.
Scritto da ulderico monti il 17/7/2012 alle 12:38
Adamoli è un furbo di tre cotte. Con un argomento serissimo dà esca anche a chi vuol parlare della Minetti che oggi è sulle prime pagine dei giornali. A questo proposito sarei contento se non si dimettesse dal consiglio regionale. Non vedo perché dovrebbe accettare il ruolo di "capretta espiatoria", secondo la definizione di Gian Antonio Stella.
Scritto da Osvaldo il 17/7/2012 alle 12:46
"Faccio politica per migliorare la vita degli altri,non per peggiorare la mia",Axelle Lemaire ha così rifiutato la carica di ministro.Molte volte le donne rinunciano perchè non vogliono perdere un pezzo prezioso della vita, perchè non si può pensare che un bambino non faccia la differenza.Rifiutano le regole degli uomini, stanno faticosamente cercando una vita a modo loro. Combattono sì contro una società che non le aiuta, ma ascoltano anche il loro piacere e i loro desideri.
Scritto da La timida il 17/7/2012 alle 13:16
@roberto Molinari, scusi, ma sbaglia colpevole. Non è colpa della società, nè sono le donne che rinunciano alla carriera perchè non c'è questo o non c'è quello. Le donne non fanno carriera perchè nelle posizioni di potere ci sono i maschi e non le promuovono con l'alibi delle difficoltà sociali. Crescere figli, accudire casa e assistere anziani genitori è lavoro da donna se l'uomo deve andare a caccia di animali, ma se deve andare dietro una scrivania? Lì ci va chi ha più merito, uomo o donna.
Scritto da Nicoletta il 17/7/2012 alle 13:42
@osvaldo, sai che anch'io ho avuto il tuo sospetto...? Ma veramente Giuseppe sei così maliziosetto? Bravo.
Scritto da la solita Nicoletta maliziosa il 17/7/2012 alle 13:50
Temo che, nell’attuale fase di ristrutturazione del mondo del lavoro e della società, le donne faranno ancora più fatica ad affermarsi e dovranno considerare come una vittoria il semplice mantenimento delle attuali tutele in tema di maternità. Infatti, la revolution da te auspicata, certamente condivisibile, non sembra in sintonia con la nuova ideologia dilagante nel moderatismo italiano d’ispirazione liberista che, con motivazioni economicistiche, assunte come assiomi indiscutibili, giustifica la fine del posto fisso, auspica l’emergere di un nuovo modello di lavoratore senza più radici e disposto ad inseguire il lavoro sull’intero pianeta, prefigurando, di conseguenza, anche un altrettanto nuovo modo di abitare, che non necessita più l’accensione di mutui pluriennali, bensì forme di locazione più consone alle esigenze di flessibilità e mobilità. Insomma, nella futura società post spread, la conciliazione dei tempi di vita/famiglia con quelli del lavoro dovrà essere reinterpretata alla luce di questo nuovo scenario, nel quale alle donne, quando consentito, sarà richiesto soltanto di lavorare di più e di subordinare, ancor più di quanto facciano già oggi, la famiglia al lavoro/carriera lavorativa. Insomma, caro Giuseppe, in questa società in avvento, l'educazione, fin da piccolissimi, è affidata ad asili nido dalle rette astronomiche mentre il futuro degli anziani è immaginato in strutture di assistenza, peraltro costosissime. E chi non ce la farà? Parlo dal punto di vista economico. Infine, si legge proprio oggi che, in nome della produttività, saranno eliminati i giorni di festa infrasettimanali e fatti coincidere con le domeniche. Da tempo all’interno del Governo si sostiene che anche i giorni di ferie siano troppi, figuriamoci i congedi per l’assistenza dei figli e dei genitori anziani. Questa è ormai un’utopia che coltivano soltanto dei nostalgici dello stato sociale, come la Camusso e Landini, o qualche cattocomunista, come Vendola. Si può forse dire che il Pd abbia idee chiare su questo tema? Certo, a livello di governi locali, si possono rinvenire alcune best practices tra le amministrazioni di centrosinistra. Tuttavia, proprio l’incapacità finora dimostrata dal PD di costruire realmente una terza via, culturalmente autonoma, originale ed innovativa, tra un socialismo residuale ed un liberalismo eteronomo, costituisce il principale ostacolo alla possibilità di un’alternativa per il futuro di questo Paese.
Scritto da Leonardo C. il 17/7/2012 alle 14:15
@Roberto Molinari trasvola nell'empireo dell'Utopia, e lo capisco. Venerdì scorso ero alla Festa del PD alla Schiranna, guardato a vista da due amici che mi considerano in odore di arteriosclerosi. Complice qualche calice di prosecco, memore delle antiche Feste dell'Unità, raccontavo al compagno Daniele Marantelli quando nel 1950, al compimento del diciottesimo anno, mi fu solennemente consegnata la tessera del PCI e divenni membro del Partito. Mi commossi e straparlai di etica e utopia. Ah! Guardare alla Storia e non confondersi con la prosaica necessità di cosa fare qui e ora, discettare della funzione della classe operaia e non confondersi con la plebe! Bella serata, ma con i miei custodi cocludemmo che le patatine fritte sono migliori alla Festa del Borgorino a Cassano Magnago. In passato ci portai il Partito di Gallarate: fu allora che con pesce e patate fritte marciammo sulla “via ittica al socialismo”.
Scritto da ulderico monti il 17/7/2012 alle 14:26
@La Timida. Sottoscrivo tutto. Ascoltare piaceri e desideri umani è bellissimo.
Scritto da Loredana B. il 17/7/2012 alle 14:58
Se Nicole Minetti fosse stata un gigolò invece che il corrispettivo femminile sarebbe stata trattata in questo modo cioè invitata ad andarsene perentoriamente dalla Regione?
Scritto da Dirigente regionale il 17/7/2012 alle 15:43
sto con la @timida. piaceri e desideri certi giorni sfibrano più del lavoro. suoni e vibrazioni prodotti dall’unisono di mind-appeal e sex-appeal. noi donne siamo anche questo, la parità può perciò anche tardare. analisi, analisi, di questo hanno bisogno molte di quelle donne che di sera e nei fine settimana fuggono da se stesse e affollano riunioni, dibattiti, gazebi e banchetti. analisi, analisi, è l’unica seria risposta alla domanda di politica di donne e uomini, quando questa scaturisce dall’assenza di piacere, dalle vacue ambizioni, dall’esigenza di sublimazione delle pulsioni sessuali in giochi di ruolo all’interno dei partiti. alle migliori consiglio filosofia dell’amore di georg simmel. alle altre, uno xanax.
Scritto da Billa il 17/7/2012 alle 17:20
@Leonardo C., quanto pessimismo affiora nel tuo commento! Non puoi paragonare meno ferie per i lavoratori con meno servizi per gli anziani e i bambini. Le ferie troppo lunghe si possono anche accorciare, i servizi da te citati non possono essere soppressi. Se siamo in recessione qualche sacrificio va fatto. Tutto sta nel scegliere bene.
Scritto da E. Losa il 17/7/2012 alle 17:39
@Nicoletta (13.50) - La tua domanda è pertinente più che maliziosa. Il post l’avrei scritto certamente ma, mentre lo scrivevo, un pensiero alla questione “Minetti”, che si è trasformata in questione politica, mi è venuto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/7/2012 alle 18:01
@Leonardo C. (14.15) - Prendo spunto dalle tue ultime righe per confessarti che ho una certa nostalgia della “terza via” tentata (e in parte realizzata) da Tony Blair e Bill Clinton. Anche Romano Prodi vi si era cimentato prima di essere buttato fuori da Bertinotti nel 1998. Ritengo che i socialisti e democratici europei, se vogliono dare una mano reale e duratura all’uscita dalla crisi, dovrebbero riscoprirla per renderla appropriata ai tempi. La vecchia diatriba ideologica fra vecchio e nuovo socialismo non ha più nessun senso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/7/2012 alle 18:05
Moody's all'offensiva declassa banche e regioni. Prossimamente pare declasserà i ristoranti con le stelle Michelin Intanto la Minetti non s'è dimessa: è tosta la fanciulla! Beh, "fanciulla" è, forse, eccessivo! Il "Dizionario dei luoghi comuni" di Gustave Flaubert alla voce "fanciulla" afferma: "Tutte le fanciulle sono pallide e fragili, sempre pure. Tenerle lontane da ogni specie di libri, dalle visite ai musei, dai teatri e soprattutto dal giardino zoologico, settore scimmie.
Scritto da ulderico monti il 17/7/2012 alle 19:59
@Roberto Molinari, condivido il tuo commento ma non saprei da che parte bisognerebbe cominciare. Tu suggerisci dalle città ma Varese non sta facendo niente tranne che la solita propaganda leghista. Dovreste denunciare queste insufficenze con più forza.
Scritto da Iscritto Varese il 17/7/2012 alle 20:10
@ulderico monti è insuperabile. Imparate da lui invece di masturbarvi.
Scritto da Claudio Ennam il 17/7/2012 alle 20:17
Nel suo discorso di ieri alla Conferenza Women in Diplomacy, il giornalista Beppe Severgini ha detto rivolto alla donne inportanti che erano presenti: "Vi aspetta un impegno ancora più arduo: cambiare la testa di noi uomini. Questa sarà le vera impresa, credetemi". Se è così, ho paura che sia un'impresa impossibile.
Scritto da G.G. il 17/7/2012 alle 20:34
“A cosa serve una grande profondità di campo se non c’è un’adeguata profondità di sentimento?” (William Eugene Smith, fotografo americano)
Scritto da Evangelina Ranquileo il 17/7/2012 alle 21:56
Ho voglia di fondare un fan-club "Nicole Minetti" in barba a Berlusconi, Formigoni, Alfano. Tu parteciperesti?
Scritto da A.F. il 17/7/2012 alle 22:01
@A.F. - Mi spiace, ma l'unico fan club a cui partecipo (e parteciperò, malgrado tutto) è quello del Milan.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/7/2012 alle 22:44
Stamane su un giornale nazionale campeggia una foto della Minetti. A un primo sguardo la somiglianza con Carlà Brunì è impressionante. Delle due, l'una: o Nicol Minetti è una Premiere Dame o Carlà Brunì è una Seconda Zoccola.
Scritto da Claudio Ennam il 18/7/2012 alle 07:39
Marissa Mayer sarà mamma fra pochi mesi ed è stata nominata amministratore delegato di Yahoo. Abbiamo tanto da imparare dagli americani.
Scritto da Luisa B. il 18/7/2012 alle 09:13
Terribili le foto ieri dal Consiglio regionale: calca di fotografi e cronisti intorna alla Minetti. CHE SCHIFO.
Scritto da G. Angelillo il 18/7/2012 alle 09:34
Ho letto di Marissa Mayer, futura mamma e da ieri presidente di Yahoo. Il Corriere le ha dedicato una grande foto in prima pagina. Viva l'America!
Scritto da Leonardo L. il 18/7/2012 alle 09:40
@ Luisa B. mi ha anticipato nella segnalazione. In Europa siamo tra quelli che spendono di più, in percentuale sul PIL, per le pensioni e tra quelli che spendono di meno per le famiglie. Il tema è squisitamente politico. Siamo quelli che si affidano alla Lega per le vicende federali e si trovano, 20 anni dopo, con una Sicilia fuori controllo, i cui comuni "stabilizzano" 18.000 dipendenti mentre altrove si fa fatica a sostituirne uno, sui dieci totali, per vincoli di legge.
Scritto da FrancescoG. il 18/7/2012 alle 09:52
Gentile Adamoli, che squallore ieri il Consiglio regionale. Ormai ha il suo quarto d'ra di notortietà solo per l'affaire Minetti.
Scritto da Dirigente regionale il 18/7/2012 alle 10:01
Qui lo dico, qui lo nego. Ho visto anch'io il video agghiacciante segnalato da @e.g.. Verrebbe da dire: differenze etniche fra nord e sud. E' una battuta forte, lo ammetto. E allora qui la dico e qui la nego. Stesso ragionamento per le assunzioni in Regione Sicilia. Sono desolato come @Francesco G. ma non sono stupito. Non mi stupisce più nulla.
Scritto da V.R. il 18/7/2012 alle 10:55
A poco a poco ci arrivo a scorrere tutti i commenti. Io mi ci ritrovo spesso dal punto di vista culturale in quello che scrive @Roberto Molinari ma poi, giunto alla fine della lettura, mi chiedo: e quindi? Nel caso della legge sulla conciliazione dei tempi, mi pare sia una normativa ideologica della sinistra, tra l'altro che si contraddice. A livello territoriale ci sono pregevoli progetti locali finanziati anche dalla Regione, ma a livello programmatico, il Pd sostiene un governo che potrebbe penalizzare la fatica delle donne, come ha scritto @E. Ranquileo. Differenza abissale fra i due Leonardi del blog. Leonardo C. è un teorico quanto Molinari ma affronta le questioni da un altro punto di vista. Bravo senza dubbio. @Leonardo L. non ho capito di cosa esulta insieme a @Luisa B.: se esultano che una donna a 37 anni riesca ancora a rimanere incinta, fanno bene ... Se esultano per le scelte organizzative di Yahoo, potrebbero prendere un bel granchio. E' un'esultanza puerile, l'America non sempre è un modello. Non posso dimenticarmi di @Ulderico Monti. Facendo quattro conti, se aveva 18 anni nel 50 vuol dire che è del 32 e quest'anno compie ottant'anni. Complimenti per la testa! Il duo Monti Ennam tiene su il blog. Anche nel mondo artistico, i duo vanno di moda. Forza!
Scritto da V.R. il 18/7/2012 alle 12:03
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