Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 22/7/2012 alle 09:22


All'estero la notizia del possibile default della Regione Sicilia ha avuto un impatto negativo formidabile, che forse ha inciso anche sullo spread.
Certo, questa Sicilia disastrata non è paragonabile alle altre Regioni, né a Statuto speciale né a Statuto ordinario: è molto peggio.
Eppure quello che sta accadendo nell’isola (nella foto il presidente Lombardo) è esemplare di ciò che non va nel sistema regionale italiano.
Si può anche mantenere temporaneamente la “specialità” delle cinque Regioni annoverate dalla Carta costituzionale (Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta). Ma solo per ciò che concerne la legislazione in alcune campi precisi (esempio: cultura, materie scolastiche, lingue).
Per quanto riguarda finanziamenti e sovvenzioni, patti di stabilità e bilanci, non c’è più una ragione perché non siano messe sullo stesso piano delle altre Regioni. E questo si sarebbe potuto fare anche negli anni passati senza bisogno di cambiare la Costituzione.
Detto questo, nella prossima legislatura si dovrà mettere mano con urgenza al dimezzamento delle Regioni. Ne basterebbero una decina in luogo delle 20 di oggi. Le Regioni speciali potrebbero essere mantenute per rispetto alla loro “identità storica, sociale e politica”, ma senza più privilegi economici e finanziari.
Su questo mi attendo un impegno formale del Pd.

Commenti dei lettori: 59 commenti -
Un Paese che ha conosciuto il suo periodo più ricco con i Comuni e le Signorie e dove tuttora "Piccolo è bello" nonostante i palesi limiti economici degli Enti Locali...per quanto condivido la tua riflessione la vedo ahimé utopistica, soprattutto per molta classe dirigente... Ridurre significa avere meno poltrone da assegnare ad amici...a ma forse andrebbe prima rifondata la classe dirigente.
Scritto da Federico A. il 22/7/2012 alle 09:37
Queste cose avrebbe dovuto già farle la Lega al governo, invece ha pensato bene di acconsentire alle sovvenzioni per Catania, Palermo ecc. Maroni, che oggi predica contro Bossi, dov'era allora? Era ministro degli Interni, se non mi sbaglio.
Scritto da Albertone da Giussano il 22/7/2012 alle 10:28
Non credo proprio che il futuribile governo di sinistra sarà in grado di fare le riforme che un governo a trazione nordista non è riuscito a fare. Il Pd ha troppi interessi nelle regioni e non solo in quelle rosse. Tua predichi bene ma finisci per razzolare male insieme a tuoi nuovi "compagni" di viaggio.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 22/7/2012 alle 11:01
proteggiamo le radici etniche, culturali e linguistiche delle popolazioni regionali. rossella urru è stata accolta da uno striscione con la scritta liberada. alla sarda, liberada! nove mesi di prigionia, per fortuna nessun maschio le ha usato violenza. nove mesi di attesa composta e silenziosa da parte della famiglia. codice sardo. così è stato definito questo comportamento dalla giornalista del corriere, elvira serra, cagliaritana. nove mesi di attesa, nove mesi di gestazione e samugheo l’ha ripartorita. liberada!
Scritto da Billa il 22/7/2012 alle 11:01
Caro @Federico, un giovane che fa politica come te dovrebbe insegnarmi a coltivare l'utopia, o no? Guarda che questo è piuttosto un programma politico che qualcosa di utopico. O si cambia la forma dello Stato o affonderemo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/7/2012 alle 11:55
Sono passati più di 60 anni dall'approvazione della Costituzione. Il sistema statuale va aggiornato ai tempi nuovi, su questo non c'è dubbio.
Scritto da f.f. il 22/7/2012 alle 12:44
Che retorica! Anche @Billa, figlia della Standa, non si sottrae. Pare che questa Urru ci costerà 10 milioni di euro. In fondo chi fa la cooperante, fa un lavoro e ne accetta i rischi, come i militari che vedono riconosciuto il rischio con una “asgiuntina” di paga; il cooperante corre meno rischi, ma è ritenuto un eroe a prescindere, e ha la maledetta tendenza a farsi rapire… Noi paghiamo e le guerre si arricchiscono di nuova linfa. Queste pulzelle indomite per popoli in guerra sono meglio delle galline dalle uova d'oro. Prendine una e, dopo lunga ed estenuante trattativa, fioccano milioni di euro. Le pulzelle vispe e abbronzate, non risentono dei sequestri, a quanto pare, e sono subito pronte a tornare, certe che la prossima volta non toccherà a loro: nel pagamento del riscatto c’è anche questa clausola. Noi invece dobbiamo mettere in conto anche quei soldini. Quante cazzo di asole devo fare per pagare le vacanze a queste sciagurate? Ma c’è davvero necessità di queste cooperazioni?
Scritto da Claudio Ennam il 22/7/2012 alle 12:44
Mi domando spesso, signor Adamoli, perché lei non usi mai la mannaia della censura. Se io avessi un blog pubblicherei solo i miei post e i miei commenti. Per il resto, un cimitero. Ah, mi stai attaccando? E io non ti pubblico. M’insulti? Questo giro stai a cuccia. Scrivi cose che non condivido? Aria, cambia blog! Parli bene di Monti? Non ti pubblico e ti mando pure un anatema via telematica. Insomma, mi prenderei le mie belle soddisfazioni. Lei no, glaciale come Turandot, pubblica tutto di tutti. Guardi che ci sono buoni motivi per credere che il paradiso non esista. Io gliel’ho detto.
Scritto da Claudio Ennam il 22/7/2012 alle 13:56
Mettiamo giù il pensiero, per usare un modo di dire dei nostri saggi avi. Non siamo gente da riforme istituzionali. Quanto costa creare una città metropolitana? Le spese a chi sarebbero imputate? Quanto costa sopprimere le Province? Possiamo addebitarne i costi, almeno di quelle create nell’ultimo decennio, ai parlamentari che ne hanno approvato le leggi istitutive, dando corso alle pressioni delle varie lobbies territoriali che attraverso i Comuni (art. 133 della Costituzione) ne chiedevano l’istituzione? Che fine fa il personale? Prendiamo un dipendente della provincia di Varese che risiede a Luino e che si reca ogni giorno a Varese. Con la creazione della “Grande Brianza”, quale diventerà la sua sede di lavoro? Dimezzare le Regioni? Siamo disposti a perdere, dal punto di vista numerico, le cariche elettive regionali? Con la legge che ha istituito il “listino” del Presidente, la Regione Lombardia, con il premio di maggioranza, ha addirittura superato il numero degli 80 consiglieri stabilito per legge sulla base del numero degli abitanti. L’immobilismo è brutta cosa ma la fretta non porta con sé il ragionamento e la ponderazione. Infine, non capisco proprio il commento di @Federico A. Se la “rifondazione” della classe dirigente passa da Gori, quello di Mediaset, io gliela lascio tutta. Almeno il linguaggio di Bersani lo capisco. E’ vero, Bersani è quello che ha mandato avanti Penati, però quando parla capisco quello che dice. Faccio la tara, elimino le castronerie e le bugie ma tutto il resto lo capisco perché è filtrato dalla sua storia politica nata nel PCI. Gori che lingua parla? Quale storia politica italiana rappresenta? Non mi interessa sapere se i tanti @Federico A. della provincia di Varese si siano già pronunciati per Renzi o per Bersani. Probabilmente, attendono. Beh, l’attesa della Urru (@Billa) è un momento vitale, di speranza, quasi ascetico. Attendere, come pesci in barile, i pronunciamenti di Renzi e Bersani …. è una bella tristezza!
Scritto da Evangelina Ranquileo il 22/7/2012 alle 14:37
@Claudio Ennam. Mi era sfuggita la risposta che mi ha dato l'altro ieri (19.48). Lei è un gran maleducato.
Scritto da Emanuela il 22/7/2012 alle 14:48
Cosa ne dici dell'accorpamento di Lombardia, Piemonte e Veneto di cui ho sentito parlare a Varese?
Scritto da Una lettrice il 22/7/2012 alle 15:26
@Evangelina Ranquileo - L’idea di far pagare il costo delle province istituite negli ultimi (facciamo) 30anni a tutti coloro che ai vari livelli le hanno volute e votate è fantastica. Sulle idee filtrate dalle storie politiche, beh, anch’io ne ho una alle spalle abbastanza lunga e, sai, certe volte mi domando se non sia una remora quando lo sguardo si volge al futuro. Un giorno farò un post su di questo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/7/2012 alle 16:07
@Una lettrice - Sono convinto che la Lombardia non abbia affatto bisogno di alcun accorpamento con altre Regioni. Anzi, ha le misure giuste in termini di polazione, territorio, pil, capacita produttiva e molto altro ancora. La riforma urgente riguarda altre Regioni che dalla loro hanno soltanto il peso della storia. Il che è pure importante ma non sufficiente per giustificare un'organizzazione istituzionale costosa che, senza le corrette dimensioni sociali, economiche, infrustrutturali, diventa quasi sempre inefficienza e spreco.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/7/2012 alle 16:12
No, @Emanuela, la mia replica non le era per nulla sfuggita ma non riuscendo a rispondere nel merito si è attaccata all’appiglio che io, cavallerescamente, le ho offerto. Mi ringrazi invece di offendermi.
Scritto da Claudio Ennam il 22/7/2012 alle 16:27
Notizia della scorsa settimana: UniCredit si riorganizza: 7 (sette !!) regioni e 77 aree commerciali (provincie?) ... può essere un punto di partenza? @Evangelina Ranquileo - perché i dipendenti della Provincia di Varese (pubblico impiego) devono essere più "protetti" di quelli di UniCredit?
Scritto da Giacomo il 22/7/2012 alle 16:43
Dici bene "Regioni che dalla loro hanno soltanto il peso della storia" oppure il momento cruciale delle "aree depresse". Se vogliamo fare un discorso serio dobbiamo pretendere che tutte le Regioni devono essere messe sullo stesso piano circa i finanziamenti o sovvenzioni con obiettivo il pareggio di bilancio. Solo così si eviteranno sperperi e allegra finanza. Il PD deve avere il coraggio di fare questa proposta nel programma delle prossime politiche senza pensare solo al consenso. Vedremo...
Scritto da Ravani il 22/7/2012 alle 17:11
Tempo di crisi è tempo di riforme audaci. Il fatto che il governo sia composta da tecnici che non rincorrono il successo elettorale può essere un fattore di vantaggio. Serve fiducia e buon senso.
Scritto da Francesco il 22/7/2012 alle 17:28
@Ravani, d'accordo con te e con Adamoli. Il rigore del bilancio è decisivo se si vuole risparmiare eliminando gli sprechi. Sul Pd ho delle speranze ma non troppo forti
Scritto da Vittorio il 22/7/2012 alle 18:30
L’Italia ha un rating BBB+, appena un gradino sopra la Sicilia. Campania e Calabria sono poco più virtuose, o meglio, un po’ meno dissestate della Sicilia. A Roma, però, non si governa senza i voti di queste tre regioni che hanno struttura e costumi identici: clientelismi, corruzione, mafia. Ciò vale per la destra come per la sinistra, entrambe hanno dovuto allearsi con quella struttura sociopolitica per vincere le elezioni e per governare. E’ davvero ipocrita accusare un partito di collusione con la mafia: come potrebbe evitarlo senza accettare di perdere a priori? Perciò da Roma, dallo Stato italiano, non può venire alcun risanamento di quelle regioni, alcun cambiamento di quelle mentalità, ma solo la crescita di una tassazione che è già la più pesante del mondo e che viene in buona parte rubata dalla politica e dall’affarismo dentro le istituzioni, che ne rendono solo una povera parte in grami servizi pubblici e in scarse opere pubbliche. Finora, anche con Monti, si è finto di fare riforme correttive, ma non ci crede più nessuno, soprattutto nelle capitali che contano e nelle agenzie che pesano, perché tutti hanno capito che la struttura sociopolitica dell’Italia è tale che non è possibile attuare riforme. Monti, le sue manovre, le sue liberalizzazioni, le sue riforme, i suoi tagli non cambiano nulla nella sostanza e spingono ulteriormente il paese nel baratro.
Scritto da Max Liberti il 22/7/2012 alle 18:51
Caro @Giacomo (16.43), ben tornato sul blog. Non conosco la mappa delle sedi di Unicredit ma i numeri potrebbero andar bene. Forse con qualche Regione in più e alcune Province in meno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/7/2012 alle 20:06
@Giacomo, sui dipendenti di un’azienda privata si riflettono le dinamiche di un mercato competitivo mentre su quelli del pubblico impiego il malgoverno di partiti e relativi politici. Seguendo la sua logica, perché non tagliare un ramo d’azienda così incancrenito come la Sicilia? Presentiamo istanza di accorpamento alla Tunisia (a Bossi non è mai venuta questa idea?). In fondo, rispetto a Roma, ne è anche più vicina dal punto di vista logistico. Perdoni il paradosso estremo, ma è per seguire il suo ragionamento aziendalistico. Io, addirittura, vado oltre. Prendiamo i comuni italiani con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti ed eliminiamo le Giunte. A che servono? Che bisogno c’è di Giunte composte da 4/5 persone? Per far funzionare un Comune di siffatte dimensioni basterebbe il Sindaco e la macchina burocratica. Non sa quanto risparmieremmo in termini economici, di efficienza e di moralità? Sì, anche moralità, perché eviteremmo le eventuali tangenti percepite dallo stuolo di mediatori vari. Tenendo conto della priorità del risparmio e rigore della spesa pubblica, reintroduciamo un controllo sistematico di legalità e di sostenibilità di tutti gli atti amministrativi. Ricordo che i controlli sugli atti amministrativi vennero eliminati dalle leggi Bassanini del 1997. Da alcuni viene considerato un genio …. Anche i francesi lo vollero come componente della Commissione Attali. Mah! Ma torniamo ai licenziamenti da esubero. Quali criteri? Lei crede che nel pubblico possano valere gli stessi che nel privato? Ho capito, lei è uno di quelli che pensa che il merito sia premiato … Non si dimentichi del concetto di spoil system nell’accezione più negativa del termine. P.S.: non se la prenda @FrancescoG., io lo voglio pure Sindaco del suo paese. E Sindaco a vita ;-) Volevo solo battere sulle incongruenze legate all’annunciato rigore economico.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 22/7/2012 alle 20:36
A proposito di accorpamenti, la Campania chi la vuole? A questo link una galleria di foto: trattasi di un servizio fotografico effettuato a Napoli da “l’Espresso” su alcuni particolari necrologi comparsi sui muri della città. Al nome del defunto, viene aggiunto anche il soprannome che aveva quando era in vita. Esempio: “Dopo una vita dedicata alla famiglia è scomparso XY detto Colp e Revolver”. Altri soprannomi: ‘a scella e baccalà, bacioni bacioni, pezz e sapon. http://espresso.repubblica.it/multimedia/fotogalleria/32082267?ref=HRSN-3 Decidete voi se ridere o piangere. Di solito, davanti ad un necrologio si piange.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 22/7/2012 alle 20:45
Sulle Regioni non posso che concordare, tu sei un'autorità in merito, ma oggi è il giorno delle province. Che parere ti sei fatto dei criteri del governo sulla loro riforma?
Scritto da Nicola il 22/7/2012 alle 21:56
@Max Liberti (18.51): una visione, la tua, molto pessimistica però con un fondamento di verità sul fatto che quelle regioni sono prigioniere di fenomeni malavitosi, forti, profondi, estesi, che spesso lambiscono o investono la politica. Non condivido però il fatalismo cupo che traspare. Che cosa bisognerebbe fare, secondo te, abbandonare ogni principio di buona cultura civile per andare incontro al destino cinico e baro? Fare le secessione del Nord lasciando il resto d’Italia in balia di se stesso, in questo modo impoverendo indirettamente anche il territorio più virtuoso, produttivo e creativo d'Italia? Affidarsi ad governo autoritario che comanda, gestisce, controlla tutto da Roma? E’ questa la tua idea di futuro che ricavo da altri tuoi interventi? Io non penso alle riforme miracolistiche che vogliono cambiare tutto per non cambiare niente. No, penso alla gradualità, alla costanza, alla pervicacia dell'impegno di governo a tutti i livelli, al rafforzamento dell'ordine pubblico, ad una Giustizia in grado di incidere nel tessuto sociale deteriorato, ad una scuola a cui si offrano mezzi umani e materiali. Penso all’aiuto alle tantissime persone per bene con voglia di lavorare e intraprendere; ai militanti dei partiti e ai movimenti civici che lottano ogni giorno; al taglio (ponderato ma inflessibile) dell’assistenzialismo centralista che mortifica il senso di responsabilità e rende più difficoltosa la via che porta alla dignità collettiva. Mi dirai che sono balle e stupide illusioni. Se ricercassi cariche istituzionali mi diresti che è volgare propaganda. In realtà, anche nella politica c’è uno spazio per la poesia uccidendo la quale si annienta la speranza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/7/2012 alle 22:46
Tanto non riusciranno a riformare un bel niente, come sempre e più di sempre.
Scritto da Qualunquista il 23/7/2012 alle 08:03
@Nicola (21.56) - Ero del parere che sarebbe bastato eliminare le Province istituite negli ultimi trent’anni trasformando tutte le altre in Enti di secondo livello gestiti dai sindaci che nominavano fra loro un piccolo direttivo e il presidente. Adesso che si è scelta questa strada mi auguro che abbia successo per non trasmettere il messaggio di uno Stato non riformabile. I criteri possono anche andar bene purché interpretati con saggezza ed elasticità e attuati dalle Regioni in collaborazione con gli Enti locali. Non credo ad un disegno territoriale illuministicamente calato dall’alto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/7/2012 alle 08:44
Caro Giuseppe... la mia era volutamente una provocazione. So che ci credi e condivido, ma in quanti la pensano come noi? In quanti se domani diciamo accorpiamo alcuni Comuni con criteri seri e non piovuti dall'altro (1546 su 8000 in Italia sono in Lombardia) sarebbe d'accordo? Ripeto... solo provocazione la mia ;)
Scritto da Federico A. il 23/7/2012 alle 08:46
Mi chiedo cosa succederà di Busto Arsizio che ha sempre aspirato ad essere capoluogo di provincia. Un gran mal di capo per i bustocchi.
Scritto da Gilberto il 23/7/2012 alle 09:02
@Giuseppe Adamoli, non ti seguo: la politica è l'arte del possibile.
Scritto da Max Liberti il 23/7/2012 alle 09:18
@Evangelina Ranquileo, sulla reintroduzione dei controlli sugli atti amministrativi, come scrive nel commento della 20,36, sono consenziente. L'insinuazione che le giunte collegiali sono un veicolo di corruzione è illogica, anche se fatta solo per paradosso.
Scritto da Amministratore locale il 23/7/2012 alle 09:43
L'assistenzialismo che si è creato in Sicilia e in meridione è qualcosa di non più sostenibile. Io mi aspetto che anche le regioni che sono considerate la zavorra d'Italia, ora inizino a responsabilizzararsi. Mi chiedo che fine ha fatto il federalismo? Quindi i centri di costo e di spesa devono essere gestiti LOCALMENTE e non più governati da Roma. Questo è buon senso, che il PD dovrebbe farsene carico, abbandonando una vecchia politica di sinistra e statalista.
Scritto da Simone Franceschetto il 23/7/2012 alle 11:11
Non mi pare che le Regioni a Statuto Speciale abbiano dato un chiaro esempio di buona amministrazione e, quindi, di utilità locale e nazionale. Caso a parte per le due province autonome e la Val d'Aosta che però vengono nutrite con valanghe di denaro. La Sicilia, dall'autonomia regionale, ha ottenuto solo un arretramento socio-economico-culturale. I soldi sono stati spesi, anche quelli a "babbo morto", in maniera irragionevole e i governi sono stati sempre collusi, se non gestiti, dalla mafia.
Scritto da Sic Est il 23/7/2012 alle 11:41
Nel dibattito sul regionalismo sono vent'anni che si parla di riforma delle regioni a statuto speciale ma, come possiamo appurare tutti, ne stiamo parlando ancora, non fosse altro per il problema del default della Sicilia. Diciamolo chiaramente, è in default anche la persona di Lombardo ma la rifondazione della classe dirigente siciliana, come desiderata da @Federico A., deve fare i conti con Ferrandelli, Faraone ecc., non mi dilungo, la storia delle primarie siciliane l'abbiamo sopportata tutti, con la conclusione che ha vinto Orlando. Se lo è meritato. In questo dibattito si era inserito anche qualche anno fa Formigoni che vaneggiava di far diventare la Lombardia a statuto speciale. Detto fra noi: io sarei stato favorevole, la Lombardia rappresenta l'eccellenza, è uno dei quattro Motori dell'Europa, è notizia di ieri del declassamento del Piemonte ma Cota darà la colpa alla Bresso. Dubito che il Pd presenti una proposta formale. E' un tema che rischia di diventare demagogico. Dice bene @Evangelina, l'accorpamento delle regioni diminuirebbe il numero di cariche elettive. Chi fra i politici è così suicida? In Lombardia, grazie al premio di maggioranza siamo arrivati ad aavere quasi 90 consiglieri.
Scritto da V.R. il 23/7/2012 alle 11:49
@Gilberto (9.02) - Il destino di Busto dipenderà in gran parte dai confini della città metropolitana di Milano che potrebbe ricomprenderla. Anche in passato si era discusso di questa eventualità mentre non era mai stata presa seriamente in considerazione l’ipotesi della provincia di Busto. Una cosa è certa: Busto, Castellanza e Legnano, che formano un unico agglomerato urbano, non potranno più restare divise. Conto sul fatto che le tre città possano avere voce in capitolo nel definire il loro futuro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/7/2012 alle 11:51
@Giacomo, il mercato compie scelte dolorose, non è una novità. Sono in sintonia con @Evangelina, chi li fissa i criteri nel pubblico? A parte che le retribuzioni e le buone uscite sono diverse, certi organici di enti pubblici sono gonfi ma bisogna andare a monte, cioè alle scelte giuste o sbagliate che siano dei politici, per capire i motivi. E poi, alla faccia dello spoil system, quando il politico finisce il suo mandato e se ne va, fa di tutto per far rimanere il proprio personale (o con un concorso, o attribuendolo al politico che gli subentra). Peccato non ci sia stata risposta di @Federico A. alle parole di @Evangelina R. sugli attendisti bersaniani e gli attendisti renziani. Ci saranno anche i tabacciani, i boeriani, avanti così. @Federico, mica bisogna sbilanciarsi, l'importante è dare retta, scusa se faccio un po' il don ma arrivo da una "due giorni" di riflessioni. Altrimenti, come la rifondiamo la politica? Con lo snobismo verso gli altri? Perchè poi, alla fine della fiera, quello che terrà banco nel Pd nei prossimi mesi, purtroppo e lo sottolineo, saranno le primarie e non il programma.
Scritto da V.R. il 23/7/2012 alle 11:52
@evangelina, se io fossi siciliana, e mi piacerebbe molto, prenderei in seria considerazione la tua provocazione sulla autonomia della Sicilia. Concordo sul fatto che la gestione delle sue finanze sia quanto meno nebulosa, ma sono convinta che possa essere autosufficiente. Non deve rifornirsi di energia: ha il sole, un gran vulcano e il vento, ha un sistema agricolo produttivo, risorse turistiche ovviamente non delocalizzabili. Serve altro? Sì, forse manca di un po' di infrastrutture interne, o di un porto per grosse navi cargo.  La società civile si sta muovendo in previsione di ottobre: c'è un professore, Massimo Costa, dell'università di Palermo che ha lanciato un appello ai siciliani liberi per attuare la completa autonomia prevista dallo Statuto. C'è anche la candidatura di Claudio Fava che si presenta con un progetto dal nome interessante: Libera Sicilia.  Forse è il momento giusto per costituire il partito siciliano, slegato dai partiti continentali in modo da evitare di svolgere solo il ruolo di granaio di voti per le elezioni nazionali.
Scritto da Nicoletta il 23/7/2012 alle 12:34
Dalla tua risposta @Max Liberti traspare una grande passione civile. Ti consiglio di non dire più che non sei alla ricerca di cariche e perch?. @Max Liberti ha ragione nel dire che la politica è l'arte del possibile ma se fosse ispirara da ideali forti sarebbe molto meglio.
Scritto da Bianchi Giò il 23/7/2012 alle 12:49
Ho scritto in fretta ed ho fatto qualche errore. Naturalmente si deve leggere "dalla tua risposta a Max Liberti) ecc. Il soggetto a cui mi rivolgevo eri tu.
Scritto da Bianchi Giò il 23/7/2012 alle 13:11
Caro o cara @sic est, sulla buona amministrazione della Val d'Aosta ci andrei piano. Assomiglia più alla gestione siciliana che a quella lombarda. http://archiviostorico.corriere.it/2010/novembre/20/Fucili_sabaudi_supermucche_sussidi_senza_co_9_101120041.shtml
Scritto da Nicoletta il 23/7/2012 alle 13:15
@V.R Non mi riferisco solo alla dirigenza siciliana, quella è l'emblema, chi doveva controllare, dov'era pero?abbiamo comuni di 5000 abitanti che faticano a tenere in piedi i servizi, a fatica li condividono, lesa maesta la proposta di unirli:è la mentalità di una classe dirigente vecchia dentro.Se vogliam salvare la baracca occorre metter da parte gli orticelli e fare orti stabili, non con criteri dall'alto ma oculati...Ci sono dei distinguo ma ci sono molti margini di manovra.
Scritto da Federico A. il 23/7/2012 alle 13:24
Oggi esagero poi mi taccio. @V.R. Se si avvererà ciò che prevedi, vuol dire che il PD non ha una classe dirigente meritevole di governare. La campagna elettorale è brutalmente marketing, però bisogna avere un prodotto da vendere! Alla Bersani direi: mica stiam qui sei mesi a scegliere se far l'incarto quadrato o rettangolare! O la previsione è la premessa di una scissione dopo due giorni immagino vicino a R.E.? Domanda da esterna con passione.
Scritto da Nicoletta il 23/7/2012 alle 13:53
@V.R. (11.49) - Quella di Formigoni sulla Lombardia a Statuto speciale era solo una battuta, peraltro mal riuscita. Tu sei uno che mastica la materia, quindi mi posso permettere un riferimento specifico. L’art. 116 (Costituzione), al comma terzo, prevede che “ulteriori forme e condizioni di autonomia” possono essere attribuite con legge delle Stato alle Regioni che ne facciano richiesta motivata. Questa è la strada giusta nell’attuale contesto politico-istituzionale. Tutto il resto è solo propaganda.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/7/2012 alle 14:12
Della Regione Cisalpina di cui straparla sui giornali il presidente della provincia di Varese Dario Galli cosa dici?
Scritto da Iscritto Varese il 23/7/2012 alle 14:30
@Nicoletta alle 13:15 .OK: Ma il senso di quanto da me detto è che tutte le Regioni a S.S. non hanno dimostrato sana amministrazione (a dire il vero non è che le altre si siano date da fare per gestire bene i denari pubblici), e che le due province autonome e la Val d'Aosta hanno avuto più soldi e quindi più possibilità di coprire la malagestione che è una questione generale. Lungi da me di assolvere nessuno. Ben venga una loro equiparazione a statuto normlea con controlli seri
Scritto da Sic Est il 23/7/2012 alle 14:31
@Iscritto Varese 14:30: Mi pare che tutti i presidenti di Provincia, da noi con l'avallo di Coronetti della Prealpina che sente la mancanza di The Family, sono come gli Zombie. Morti da sempre,che non se ne erano accorti capaci di inventare nomi altisonanti per sopravvivere. Leggevo che l'UPI (pare Unione Province Italiane) ha detto che non si potranno nemmeno aprire le scuole senza questo costoso carrozzone: finalmente ho capito qual è la funzione dell'organo inutile: fare i portinai.
Scritto da Sic Est il 23/7/2012 alle 15:10
Per @Nicoletta: se per R.E. intendi Reggio Emilia, Albinea, una scissione lì sarebbe deflagrante. Civati ha dichiarato ad Albinea che non vuole una coalizione con Casini, preferendo Vendola e, addirittura, Di Pietro. Non so se stia giocando a fare i capricci, se stia alzando il prezzo o altro. Forse si sente solo. So soltanto che i soldini che guadagna se li suda (sono consapevole che applicare questo verbo a un politico sia puro eufemismo). Ho la sensazione che verso Civati alcuni nutrano gli stessi pregiudizi che si hanno verso le donne, in generale, nei diversi settori della società. Niente di più sbagliato. Claudio Fava vorrebbe emulare il Partito Sardo d'Azione ... ma la Sardegna è ben altra realtà rispetto alla Sicilia. Io, a differenza tua che apprezzi la Sicilia, ‘ho il 'mal di Sardegna' :-) In Sardegna ognuno di noi può percepire la propria sfera ancestrale.
Scritto da eg il 23/7/2012 alle 15:19
Rispondo ad @Adamoli. Secondo me Formigoni vaneggiava fino a un certo punto. C’è stato un momento, a cavallo fra la VII e la VIII legislatura, che si era convinto di poterla chiedere la autonomia. Da una parte premeva la Lega, dall’altra la sua vanità di governare un’eccellenza. Probabilmente è stato assorbito dalle sue vicende personali. E si è visto quali erano … fra yacht e fondi in sanità. Rispondo anche a @Nicoletta. Da profondo conoscitore della Sicilia (sono nato a Milano ma sono di origini siciliane per tre quarti) il mio tono sarà dissacrante. Mi perdonerà? Il sole ce l’hanno anche i Paesi dell’Africa ma vogliamo paragonare? Non capisco i vantaggi da un vulcano pronto ad eruttare da un momento all’altro. Ricordo che c’era un periodo che, allo stadio, un gruppo di veneti aveva il vizio di urlare “forza Etna”, giusto per far fuori un po’ di catanesi. E’ pure zona sismica. Veniamo al vento. Sono finiti sotto inchiesta per le pale eoliche, qualcosa di analogo alla messa sotto inchiesta di Verdini per la Sardegna. In più, il vento, non so a te, a me fa anche venire il mal di testa. Il sistema agricolo produttivo non è in grado di competere con quello del Marocco ed è in declino da anni perché i prezzi dei prodotti agricoli si sono notevolmente ridimensionati. Tu immagina che gli agricoltori ricavano per ogni chilo di uva dai 10 ai 20 centesimi. Questo è quanto percepiscono dalle Cantine Sociali. Se non avessero altre entrate familiari, farebbero la fame. I propositi di Costa e Fava che tu riporti, di riscatto e autonomia, avrebbero un senso se ci fosse un cambiamento culturale che però io non vedo nemmeno nelle nuove generazioni. Per intenderci, in Sicilia, di norma il medico di base dispone di una signora che smista gli ingressi. Non è una segretaria dietro la scrivania. Rimane lì per tutto l’orario di ricevimento semplicemente per dire “ora devi entrare tu, dopo entra la signora”. Per fare questo riceve una piccola mancia da ogni mutuato. In poche parole, se tu vai dal medico di base devi lasciare qualche soldino a questa signora. Un po’ come nei bagni dell’autogrill. Non si è mai visto al nord questo tipo di “lavoro”. Scusate la lunghezza, sto superando Molinari.
Scritto da V.R. il 23/7/2012 alle 16:12
La lettura dei commenti di @Evangelina del 22/7,14.37 e di @V.R. del 23/7, 11.49 potrebbe suscitare l'equivoco che i consiglieri in Lombardia siano in numero di 90. Sono certo che si riferivano alla composizione del Consiglio di una legislatura precedente, non all'attuale che ne conta 80, come, non senza qualche azione di fermezza ed energia (chiedere ad Adamoli), ha disposto e confermato il nuovo Statuto, salvi eventuali effetti derivanti dall'applicazione della legge elettorale.
Scritto da Giovanni Cogliati il 23/7/2012 alle 17:07
certe femmine mettono inconsapevolmente a nudo tutta la loro fragilità. come nicoletta che avverte il bisogno di usare un appellativo tenero con sic est, non conoscendone nemmeno il genere. spiace.
Scritto da Billa il 23/7/2012 alle 19:01
@Iscritto Varese (14.30) - La Regione Cisalpina di Dario Galli è una proposta che non farà molta strada. E stata buttata lì tanto per dire qualcosa. E’ troppo grande per essere un Ente intermedio: due milioni di abitanti e quattro attuali province lombarde,Varese, Como, Lecco, Sondrio, più una piemontese, Cuvio Ossola. Irrealizzabile sotto molti punti di vista. La cosa che più mi ha impressionato è la mancanza di senso critico di qualche giornale. Va bene parlar male della politica, ma un pochino più di serietà nell’analisi è logico attendersela anche dai giornalisti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/7/2012 alle 19:16
@Giovanni Cogliati (ore 17.07), grazie per la precisazione. Nel progetto di legge regionale del Pd attualmente depositato in Consiglio Regionale viene, appunto, chiesta la soppressione della “possibilità del Consiglio Regionale a geometria variabile” consentita dalla legge n. 43/1995 che permette, con il premio di maggioranza, il superamento del tetto massimo degli 80 consiglieri. In Lombardia, questa ipotesi si verificò nel 1995. In ottemperanza al detto “Ubi maior minor cessat” mi ritiro di buon grado per lasciare spazio al “padre” dello Statuto regionale, Giuseppe Adamoli.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 23/7/2012 alle 20:11
@amministratore locale “consenziente” (ore 9.43), nessuna illogicità perché il mio non era un paradosso. Parlavo di “eventualità” e queste, come lei ben sa, accadono. Constato che lei non ha partecipato all’iniziativa di formazione per amministratori locali tenutosi a Reggio Emilia il 26 aprile scorso sul tema dei costi sociali ed economici della corruzione negli enti locali. Sarà per la prossima.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 23/7/2012 alle 20:14
@V.R., complimenti per la risposta a @Nicoletta, articolata e brillante. Un vero modo di fare blog. In “Gli strumenti del comunicare”, McLuhan scriveva: "Il messaggio di un medium o di una tecnologia è nel mutamento di proporzioni, di ritmo e di schemi che introduce nei rapporti umani”. Mica tutti ci arrivano … Oppure è McLuhan che ha toppato ;-)
Scritto da Evangelina Ranquileo il 23/7/2012 alle 20:42
@Nicoletta, è singolare che Fava, di Sel, impugni la bandiera dell’indipendentismo. Forse, questo è il sintomo che ha ancora un fondamento il “patto storico” con gli autonomismi che fu all’origine degli statuti speciali concessi a certi territori per preservare l’unità della Nazione. Se c’era un momento in cui aveva senso politico un dibattito per un regionalismo senza sperequazioni fra i territori, questo è stato quando si è riformato il titolo V della Costituzione (1999 e 2001). Il tema è giusto ma aprire ora una questione del genere per ragioni di bilancio, in un contesto di crisi, rischia di legittimare la riaccensione di tensioni sociali fra i territori. P.S.: mi unisco a @eg nell’attrazione per la Sardegna, unica, magica. Ma devo anche ammettere che avverto poco l’italianità dei valdostani, cosa che non accade per i siciliani, un popolo controverso, contraddittorio ma con note di forte italianità.
Scritto da Evangelina Ranquileo il 23/7/2012 alle 20:45
@Evangelina Ranquileo (20.11) - Lo Statuto regionale ha "dovuto" contemplare il caso, abbastanza eccezionale, di un innalzamento del numero dei consiglieri perchè, come tu lasci intendere citando la proposta del Pd e come @Giovanni Cogliati afferma, si sarebbe dovuto cambiare subito la legge elettorale. Devo comunque dire che, così come avevo rifiutato ogni ipotesi di aumentare ordinariamente il numero dei consiglieri mi ero anche opposto alla proposta demagogica della loro riduzione ritenendo equo, in Lombardia, il rapporto elettori-rappresentanti politici.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/7/2012 alle 22:21
Cara o caro @Billa, Inconsapevolmente? Fragilità? Non ti fare ingannare da appellativi teneri, è semplice educazione. Cerco di ricordarmi di usarla sempre, l'educazione. Soprattutto quando poi esprimo un disaccordo o una critica a una persona che non conosco.
Scritto da Nicoletta il 24/7/2012 alle 01:49
interessante dibattito. Anni e anni di parole e piccolo cabotaggio, di inconcludenze hanno portato alla situazione istituzionale che vediamo. Si supera? Non lo so. Vedo poco slancio ideale. Poca passione. Poca idealità e solo tecnica E anche tra parecchi, amministratori locali e non, si pensa più alla conservazione che al rilancio. Sono un esempio le nomine dei commissari delle provincie scadute: dei politici scaduti.
Scritto da francescog. il 24/7/2012 alle 09:36
@ e. Ranquileo. Accadono fatti particolari tra comuni. Cio` che trovo piu fastidioso sono le scelte di comodo, non fondate su cosa é meglio per i cittadini, ma su cosa é meglio per consolidare il consenso locale. A volte per scelta precisa, a volte per insipienza. Puntare in alto (per modo di dire) é quasi vietato. Non invidio i sindaci seri, soprattutto di comuni piccoli. Rischiano di predicare nel deserto. Comunque grazie per la considerazione :-)
Scritto da francescog. il 24/7/2012 alle 10:00
Ringrazio anch'io @Giovanni Cogliati per la giusta puntualizzazione. Diciamo anche che nel 1995 contro Formigoni correva Diego Masi, un emerito sconosciuto che tale rimase. Impossibile per il Celeste non fare bottino di maggioranza.
Scritto da V.R. il 24/7/2012 alle 11:55
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)