Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/9/2012 alle 19:12

 

Il cardinale Joseph Ratzinger alcuni anni fa: “L’Europa deve difendere la razionalità e su questo punto anche noi credenti dobbiamo essere grati ai contributi dei laici, dell’illuminismo, che deve rimanere una spina nella nostra carne.
Ma anche i laici devono accettare la spina nella loro carne, cioè la forza fondante della religione cristiana per L’europa”.
Papa Benedetto XVI nel difficilissimo viaggio in Libano: “Il fondamentalismo è sempre una falsificazione della religione. Anche la violenza è falsificazione”.
Un filo conduttore ineccepibile.



Commenti dei lettori: 47 commenti -
Ringrazio Giuseppe Adamoli di aver posto, come sempre tempestivamente, il tema del fondamentalismo e della violenza che ne scaturisce, ma anche della violenza di origine politica che si autogiustifica e si maschera con la questione religiosa. Per molti secoli il fondamentalismo cristiano europeo ha represso la libera espressione delle fedi altre e della ragione. Come contributo all'argomentazione di Ratzinger proposta da Adamoli, vorrei ricordare il discorso che Benedetto XVI tenne all'Università di Ratisbona il 12 settembre 2006. Ritengo pertinenti e determinanti due brani che concludono la proluzione di Ratzinger: “Solo così diventiamo anche capaci di un vero dialogo delle culture e delle religioni – un dialogo di cui abbiamo un così urgente bisogno. Nel mondo occidentale domina largamente l'opinione, che soltanto la ragione positivista e le forme di filosofia da essa derivanti siano universali. Ma le culture profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione del divino dall'universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più intime. Una ragione, che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nell'ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture.” ". L'occidente, da molto tempo, è minacciato da questa avversione contro gli interrogativi fondamentali della sua ragione, e così può subire solo un grande danno. Il coraggio di aprirsi all'ampiezza della ragione, non il rifiuto della sua grandezza – è questo il programma con cui una teologia impegnata nella riflessione sulla fede biblica, entra nella disputa del tempo presente. "Non agire secondo ragione (con il logos) è contrario alla natura di Dio", ha detto Manuele II, partendo dalla sua immagine cristiana di Dio, all'interlocutore persiano. È a questo grande logos, a questa vastità della ragione, che invitiamo nel dialogo delle culture i nostri interlocutori.”
Scritto da ulderico monti il 15/9/2012 alle 19:25
Nell'intervento precedente, con la citazione dal discorso di Ratisbona, avevo evidenziato con una sottolineatura un passaggio che mi pare pertinente all'attualità. Ripropongo il concetto: “... le culture profondamente religiose del mondo vedono proprio in questa esclusione del divino dall'universalità della ragione un attacco alle loro convinzioni più intime. Una ragione, che di fronte al divino è sorda e respinge la religione nell'ambito delle sottoculture, è incapace di inserirsi nel dialogo delle culture”.
Scritto da ulderico monti il 15/9/2012 alle 19:43
Non c'è dubbio che il cristianesimo negli ultimi secoli si sia avvantaggiato del contributo dell'illuminismo e viceversa. La contaminazione culturale è avvenuta su entrambi i fronti con una grande sollievo per l'umanità.
Scritto da E. Losa il 15/9/2012 alle 19:53
In Libano Ratzinger ha detto: "La fede autentica non può portare alla violenza e alla morte". Ratzinger ha studiato musica e suona Bach ma non ha studiato la Storia (o forse non considera il cristianesimo una "fede autentica"). I maggiori, e mai negati, olocausti, infatti, sono stati compiuti nel nome della croce di Cristo. Glielo andiamo a dire al papa o lo lasciamo nell'ignoranza?
Scritto da Claudio Ennam il 15/9/2012 alle 20:11
Una parte importante del discorso di oggi del Papa a Beirut è stata dedicata all'amicizia possibile e necessaria fra cristiani e musulmani, soprattutto giovani, per combattere l'odio che sta distruggendo la ricchezza umana e culturale del medio oriente. A me sembra giusto sottolineare questa parte del suo discorso.
Scritto da Lettrice affezionata il 15/9/2012 alle 20:51
@Ulderico Monti vorrei farti notare che Ratzinger ha più volte ribadito il concetto che la libertà dell’atto di fede non implica il dissenso. La fede è libera di credere alla verità che decide la chiesa, non libera di crederci o dissentire. Scrive infatti Ratzinger in “perché siamo ancora nella chiesa”: “dalla fede dipende in ultima istanza molto semplicemente il concetto che essa dice la verità”. Egli sostiene inoltre che la ragione consiste nell’aderire alla fede e per questo si considera illuminista. Arriva ad affermare che: “il cristianesimo è la massima espressione della razionalità umana, quella che risulta da una giusta miscela di fede, ragione, scienza, illuminismo, modernità”. Se per Ratzinger “la fede dice la verità” questa ultima sua frase è viziata nella sostanza perché non può esserci una giusta miscela se la fede è il fulcro attorno al quale si collocano in posizione subalterna gli altri elementi In quest’ottica torniamo al geocentrismo teologico.
Scritto da Ernesto Alberichi il 15/9/2012 alle 20:54
Trattare questi temi in un blog forse è un azzardo. Spero per te che la discussione si mantenga su un buon livello di rispetto. Sull'effetto positivo che l'illuminismo ha avuto sul cristianesimo concordo totalmente.
Scritto da Luca P. il 15/9/2012 alle 21:59
Non tutte le civilta' si evolvono contemporaneam. Il mondo musulmano e' come l'Europa del '600, non ha conosciuto l'Illuminismo e il pensiero laico.Percio' non meravigliamoci delle reazioni violente contro chi offende la sua religione e il suo profeta. Offese che sono interpretate come provocazioni (fors'anche da taluni volute per creare zizania per scopi non sempre dichiarabili) e che pertanto andrebbero evitate da parte di chi si ritiene "razionale". NO allo scontro di civilta' e di culture !
Scritto da giovanni dotti il 15/9/2012 alle 22:18
L’argomento fede/ragione è scivoloso, oltre che complesso. Mi fermo ai fatti e alla violenza che ha sconvolto nei giorni scorsi i Paesi arabi portando disordine e morti, fra i quali l'ambasciatore americano in Libia, un giovane uomo dal volto tipicamente americano che credeva nelle relazioni fra i popoli come pilastro della comprensione reciproca, prima ancora che nelle relazioni fra i governi. Davanti agli occhi abbiamo le immagini del suo cadavere oltraggiato dalle mani degli assassini. Il pensiero va alla follia della fede, alla labilità della ragione ma, soprattutto, a quelle mani intrise di sangue e festa. ‘Che aspetto avranno le mani degli assassini un attimo prima di compiere il misfatto?, pensò osservando con attenzione le proprie. Per la prima volta in vita sua le guardava in quel modo. Sappiamo così poco di noi stessi, persino del nostro corpo. E dunque cosa mai potrò aspettarmi dall’anima, la cui natura mi è del tutto ignota e della quale percepisco soltanto i moti? E dell’anima altrui, che ovviamente conosco molto meno della mia? Cosa possiamo aspettarci gli uni dagli altri, noi uomini?...’. (Sàndor Marai, Il gabbiano). Fede/ragione, anima/corpo, governi/popoli: scivoliamo pure su queste dicotomie ma guai a rinunciare a conciliarle.
Scritto da eg il 15/9/2012 alle 22:20
La questione posta da Adamoli può essere affrontata da diverse angolature. Io partirei dal nesso Cristianesimo -Illuminismo. C'è che sostiene, in un'ottica fondamentalista o integralista, che senza il Cristianesimo non ci sarebbe stato l'Illuminismo. A me pare piuttosto che sia stato l' Illuminismo a veicolare quei concetti di libertà, tolleranza, razionalità alla maniera di Kant che invitava ad avere il coraggio di servirsi della propria intelligenza ( "Sapere aude = Abbi il coraggio di sapere), infliggendo così un colpo mortale all'autoritarismo ed alla società gerarchica e piramidale di tipo medioevale. Di tale società la Chiesa era un pilastro fondamentale (trono e altare). Resta in ogni caso il fatto che in Occidente Cristianesimo e Illumismo si sono profondamente e positivamente contaminati, con esiti altrettanto positivi sulla società. Non così nel mondo islamico, dove la mancanza della cultura illuministica ha avuto come esito un deficit di democrazia e di laicità ( carenza di laicità favorita dal fatto che la religione islamica non conosce l'evangelico "Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio"). Gran parte delle società islamiche non riescono ancora a concepire una libertà di pensiero e di opinione, una libertà di espressione acquisite in Occidente fin dal Settecento ed in tal senso ritengono corrotto e sacrilego l' Occidente che, in nome di tali libertà, permette anche la pubblicazione di libelli infimi come quello contro Maometto che ha contribuito ad incendiare le piazze islamiche. E' chiaro quindi che c' tra noi ed il mondo islamico un gap di tipo culturale, che poi diventa politico e sociale (pensiamo alla condizione della donna nei Paesi arabi e islamici; non che da noi le donne non debbano lottare ogni giorno per difendere quei diritti e quella parità scritta spesso solo sulla carta, ma almeno da noi le pari opportunità sono un obiettivo ed un progetto largamente condivisi). Che fare in una situazione, dove gruppi di fanatici terroristi usano per i loro scopi l'arretratezza complessiva dei popoli islamici? Al di là delle ovvie misure di difesa, protezione e sicurezza per noi e per le nostre città, dobbiamo cercare i contatti con quei gruppi dirigenti arabo-islamici che intendono interagire e non scatenare una guerra mortale con l' Occidente. Esistono però gruppi dirigenti di tal fatta? Me lo auguro, altrimenti sempre più i fondamentalisti- terroristi avranno buon gioco nell'aizzare le masse contro l'Occidente, accusato anche di aver contribuito ad affamare le masse di quei Paesi (commerci e scambi ineguali) e di non voler risolvere problemi politici ormai incancreniti come la questione palestinese.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 15/9/2012 alle 22:29
Dalle sintesi sui giornali oline e alla Tv la visita del Pontefice a Beirut è stata un successo. Che vada a parlare con questa chiarenzza e disponibilità al dialogo con i musulmani è estremamente positivo. Il fondamentalismo non lo batti con gli eserciti armati. Il cristianesimo e la cultura europea possono fare molto.
Scritto da Rosangela il 15/9/2012 alle 22:53
“Il fondamentalismo è sempre una falsificazione della religione. Anche la violenza è falsificazione”. Sono parole da incidere nella pietra e da scolpire nella memoria di tutti, compresa la nostra.
Scritto da Giovanna G. il 15/9/2012 alle 23:06
@eg. Complimenti per il tuo commento. Il brano che riporti è molto bello.
Scritto da Valceresio due il 15/9/2012 alle 23:41
@Ernesto, una religione è tale soltanto se afferma una “verità” incontrovertibile. L'affermazione della propria Verità comporta la lotta ad oltranza nei confronti di altre Verità, oppure una tolleranza faticosamente conseguita. La storia d'Europa e dell'Occidente sono state segnate dal fondamentalismo cristiano, fino dalle origini. Un capolavoro politico fu attribuire la messa a morte di Gesù alla totalità degli Ebrei, così da assolvere l'Impero romano e perseguire l'obiettivo di salire al rango di religione di Stato. Dobbiamo però tenere in buon conto quanto la Chiesa, in tempi recenti, ha operato per mediare il rapporto con il mondo laico. Cito il discorso di Ratzinger alla Pontificia Università Lateranense, 21 ottobre 2006: “Dio non è una parola vuota né un’ipotesi astratta; al contrario, è il fondamento su cui costruire la propria vita. Vivere nel mondo "veluti si Deus daretur" comporta l’assunzione di una responsabilità che sa farsi carico di indagare ogni percorso fattibile pur di avvicinarsi il più possibile a Lui, che è il fine verso cui tutto tende (cfr 1 Cor 15,24).” Mi pare che la questione sia se riconoscere o negare l'argomentazione di “allargare lo spazio della ragione alla dimensione trascendente, dimostrare che una libertà svincolata dalla verità fa il male e non il bene dell’uomo, chiedere a tutti di vivere non in base all’illuministico precetto 'et si Deus non daretur' (come se Dio non esistesse), ma 'veluti si Deus daretur' (come se Dio ci fosse) per ridare una base morale comune alla società.” Per non abbia fede la questione è oziosa.
Scritto da ulderico monti il 16/9/2012 alle 06:38
Cara @eg, ecco una favola da raccontare ai suoi figli, accanto al fuoco. C'era una volta in Afghanistan, durante la guerra che fecero le “Forze del Bene” di George Bush, un maligno terrorista, Abu Yahya al-Libi.
Abu Yahya al-Libi era libico. Fu catturato e rimase per tre anni nelle viscere della prigione di Bagram vicino a Kabul, ma in qualche modo riuscì a fuggire da quella fortezza inespugnabile. A quel tempo, le “Forze del Bene” stavano allegramente con il colonnello Muammar Gheddafi. Poi, nel 2011, le Forze del Bene, sotto la nuova amministrazione, hanno deciso di fare qualcosa di nuovo, di più popolare: un “intervento umanitario”. Così al-Libi, tornato in vita, ora combatteva al fianco delle “Forze del Bene” per rovesciare il colonnello Gheddafi. Al-Libi era diventato un "combattente per la libertà", anche se apertamente voleva che la Libia diventasse un emirato islamico.
La luna di miele non durò a lungo.Nel mese di settembre 2012, per la prima volta in tre mesi, Ayman al-Zawahiri di al-Qaeda, ha pubblicato un video di 42 minuti per festeggiare l’undicesimo anniversario dell’11 settembre ammettendo, alla fine, la morte del suo numero due, al-Libi, bersaglio di uno dei droni cari a Barack Obama. Effetto del video di al-Zawahiri è stata la reazione di una folla armata inferocita, guidata da Ansar al Sharia che vestito all’islamica, ha ordinato di dar fuoco al consolato degli Stati Uniti a Bengasi. L'ambasciatore degli Stati Uniti in Libia, Christopher Stevens, è stato ucciso. Non ha avuto nessuna importanza che Stevens fosse un eroe per i "ribelli della NATO" che avevano "liberato" La Libia, notoriamente piena di elementi salafiti del genere di al-Libi.
Stevens è stato premiato da Washington con l'incarico di ambasciatore solo dopo che Gheddafi è stato linciato e ucciso. Così, alla fine, la lingua di fuoco del serpente è riuscita a mordersi la coda.


Scritto da Claudio Ennam il 16/9/2012 alle 06:57
Gli ultimi due commenti (di Rosangela e Giovanna) mi sembrano ben centrati (la sensibilita'femminile!)come pure le considerazioni di Mariuccio Bianchi che meriterebbero di esser pubblicate su qualche giornale in modo di arrivare ad un pubblico piu' esteso. Perfetta la frase "il fondamentalismo non lo batti con gli eserciti armati" (anche se talvolta sono necessari). In sintesi cerchiamo l'integrazione e non lo scontro ed evitiamo provocazioni faziose e controproducenti per tutti. Giovanni D.
Scritto da giovanni dotti il 16/9/2012 alle 07:48
@Ernesto Alberichi. Sull'argomento del 'capolavoro politico' di attribuire agli Ebrei la responsabilità della messa a morte di Gesù, ti segnalo (se già non l'ho fatto) il libro "Processo e morte di Gesù - Un punto di vista ebraico" di Chaim Cohn che fu Procuratore generale, Ministro della Giustizia, Giudice della Corte Suprema dello Stato di Israele (1997, Einaudi 2000). Ciao.
Scritto da ulderico monti il 16/9/2012 alle 08:08
Oggi è domenica, nelle nostre chiese dovrebbero risuonare le parole del Papa di ieri a Beirut sulla cooperazione fra tutte le religioni e in particolare fra cristiani e musulmani. I parroci dovrebbero commentarle senza paura di infastire una parte dei fedeli.
Scritto da Cittadina cattolica il 16/9/2012 alle 08:41
Condanna senza se e senza ma dei fanatici assassini. Condanna anche della blasfemia e dell’oltraggio dei vari credi. Ma, quanti misfatti in nome della religione? Quante guerre in nome dell'appartenenza religiosa, talvolta la stessa fede sotto colori diversi? Quanto potere preteso e gestito in nome della religione? Grazie all'epoca dei lumi, osteggiata anche oggi dai nostri fanatici, siamo riusciti a convincerci che si può essere ardenti religiosi e pensare da laici. Ma fino a quell'epoca quanti "eretici" furono eliminati? Mi convinco sempre di più che spesso la religione è stata e viene considerata come ideologia identificante ed escludente più che come fede che unisce, con il risultato aberrante che la sopraffazione, l’allontanamento se non la distruzione del diverso diventa qualcosa che “Dio lo vuole”. È facile mostrarsi religiosi, è difficile essere laici, è dura essere religiosi e laici.
Scritto da Sic Est il 16/9/2012 alle 08:43
@Lettrice affezionata (20.51) - Il nucleo centrale del discorso di Benedetto XVI ha riguardato senz’altro il rapporto cristiani-musulmani che può essere decisivo per la pace nel Medio oriente e nel mondo intero. Di questo parlano da ieri tutti i media con grande evidenza. Ho voluto suggerire, con le parole stesse del Papa, una riflessione sul ruolo importante che la cultura europea potrebbe e dovrebbe giocare più risolutamente nel dialogo interreligioso. E anche una riflessione sui mali che l'oscurantismo religioso aveva creato prima che avvenisse "l'incontro con l'illuminismo" (e anche dopo per certi aspetti).
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/9/2012 alle 09:06
@Luca P. (21.59) - Questo è un blog politico ma cerco di non parlare soltanto di politica in senso stretto. Quando affronto temi culturali religiosi scottanti, su cui non mi sento adeguatamente preparato, lo faccio quasi sempre scegliendo brani di personalità di grande valore (questa volta addirittura del Papa). I lettori sono in grado, come tu puoi notare anche oggi, di tenere alta la qualità del dibattito. E’ soprattutto per questo che registro un numero crescente di lettori ed ho la sensazione che il blog riesca a “fare opinione”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/9/2012 alle 09:10
@Ulderico tu affermi che “una religione è tale soltanto se afferma “verità” incontrovertibile” che poi è la posizione sostenuta dai teologi in tutte le epoche come è altrettanto vero che la teologia porta alla fede dogmatica: da per vero ciò che in realtà si ignora. In merito a questi concetti non ho nulla da eccepire. Mi sorprende quando si vuole attribuire al pensiero teologico ciò che compete al razionalismo scaturito dalla ragione umana libera da impedimenti di fede quindi dogmatici. Per esempio l’affermazione di Benedetto XVI: “l’illuminismo è di origine cristiana ed è nato non a caso proprio ed esclusivamente nell’ambito della religione cristiana” è una forzatura. Con questo enunciato Ratzinger intende attribuire al pensiero teologico virtù improprie. Ricordo che l’illuminismo nasce proprio come reazione all’oscurantismo clericale nel quale era precipitata l’Europa nel XVII secolo. E’ quindi la ragione che, in quest’ottica illuministica, forzò lo spirito alla progressiva emancipazione dell'uomo dalle tenebre ideologiche in cui sarebbe stata costretta dai dogmi della fede, dal dispotismo, dalla febbre e dal delirio religioso.
Scritto da Ernesto Alberichi il 16/9/2012 alle 10:47
@ulderico Monti, acquisterò volentieri il libro che mi hai segnalato.
Scritto da Ernesto Alberichi il 16/9/2012 alle 10:52
Beirut è la città del medioeriente nella quale cristiani e musulmani collaborano di più. Per certi aspetti è una lezione perfino per alcuni luoghi dell'Europa. Le parole del Papa le condivido con entusiasmo.
Scritto da Rodolfo D. il 16/9/2012 alle 11:44
Una delle finalità della Chiesa cattolica, oltre alla conversione delle singole anime, è la dilatazione del Regno di Dio su tutta la terra. Questo Regno non è soltanto spirituale ma politico. Quindi la libertà religiosa è contro la finalità della Chiesa come Cristo l’ha voluta; non solo è contro-natura, la sua natura, ma contro la Rivelazione.
Scritto da Claudio Ennam il 16/9/2012 alle 12:57
@Ernesto Alberichi sottolinea un fenomeno che si riscontra in tutte le religioni, specie nel cristianesimo. L’innovazione (scientifica, letteraria, filosofica, …), anche se prima strenuamente osteggiata e condannata come eresia, diventa, quando risulta insostenibile il contrario, una conquista della religione stessa quasi per accessione. Capitò per l’illuminismo come è capitato per le leggi sulla fisica, sul moto degli astri, su Adamo ed Eva, ….
Scritto da Sic Est il 16/9/2012 alle 12:59
Vedo con piacere che il dibattito e'aperto e costruttivo. Prima di entrarci non sapevo che vi avrei trovato tante persone che il cervello non se lo met tono sotto i piedi in nome di una "fede" astratta ma lo usano saggiamente per costruire un dialogo con laici, non credenti e appartenenti ad altri credi religiosi. A proposito del Card.Martini avevo citato VOLTAIRE,cui forse irreverentem.l'avevo accostato;dal dibattito in corso mi convinco che non avevo sbagliato:l'IlluminismohamiglioratolaChiesa
Scritto da giovanni dotti il 16/9/2012 alle 14:13
Una frase del Papa che mi è piaciuta molto è la seguente: "In Libano non è raro vedere nella stessa famiglia entrambe le religioni: se in una stessa famiglia è possibile, perché non dovrebbe esserlo a livello dell'intera società?"
Scritto da Giovanna G. il 16/9/2012 alle 15:14
Vorrei segnalare a tutti un'altra bella frase di Benedetto XVI, detta questa mattina: "La logica finanziaria ed economica vuole imporci il suo gioco e far primeggiare l'avere sull'essere". Si può ben che sono cose facili da dire e ripetere, ma resta intatta la pregnanza culturale del concetto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/9/2012 alle 16:45
@Giuseppe Adamoli. Se le piace la frase di Ratzinger sulla logica finanziaria, come fa a piacerle anche Monti?
Scritto da Claudio Ennam il 16/9/2012 alle 16:55
@Ulderico Monti, nella seconda parte della tua lettera citi il discorso di Ratzinger tenuto alla Pontificia Università Lateranense, 21 ottobre 2006 che è un rispettabilissima visione dell’esistenza umana vista ovviamente da un teologo. La tua dotta e stupenda interpretazione, che condivido, ti allontana notevolmente dal pensiero di Ratzinger. “allargare lo spazio della ragione alla dimensione trascendente” come tu evidenzi, è il quesito che i grandi pensatori si pongono dal XVII secolo ad oggi. Ratzinger è un teologo quindi si occupa solamente dell’aspetto religioso ed etico dell’esistenza umana, lo ribadisce nel discorso che hai citato. I pensatori laici nelle loro riflessioni, alle tematiche religiose ed etiche, aggiungono un altro elemento di analisi normalmente ignorato dai teologi: le ragioni scientifiche . Mentre la teologia specula esclusivamente su concetti squisitamente astratti per i quali non è possibile una conoscenza definita e impone le verità con i dogmi, la scienza si appella esclusivamente alla ragione umana: considera verità tutte le nozioni verificabili e ripetibili. I pensatori illuminati, nelle loro riflessioni applicano i concetto che tu hai esposto. Le differenti conclusioni alle quali giungono sono riconducibili alle diverse proporzioni (religiose e scientifiche) che entrano nel loro personale pensiero filosofico.
Scritto da Ernesto Alberichi il 16/9/2012 alle 19:10
L'ho letto e riletto. Il post di @Giuseppe riporta una esortazione del Papa a mantenersi in una posizione di sana laicità. Non laicismo cioè ragione senza fede, né fondamentalismo che deriva dalla fede senza ragione e che giustifica quindi l'uso della violenza. L'illuminismo ha scrostato la religione cattolica. La parte dell'islam moderato e non fondamentalista è viceversa ancora decisamente minoritaria.  @Claudio Ennam, quali anime candide potrebbero ancora credere che la storia narrata nel suo post delle 6:57 sia una 'favoletta'? Queste verità fanno imbiancare i capelli anche a un ben corazzato Obama ... Chissà se mai c'è stato un periodo in cui l'uomo non conosceva la propria parte spregevole?
Scritto da Nicoletta il 16/9/2012 alle 19:11
CERCASI @BILLA ...
Scritto da Nicoletta il 16/9/2012 alle 19:14
@Claudio Ennam - Perchè Monti, a differenza di quel che pensa lei, non lo considero un "agente" dei banchieri, ma un premier che cerca di attuare il rigore del bilancio in un Paese che ha un debito pubblico spaventoso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/9/2012 alle 19:24
Per @C.Ennam: non ho difficoltà a comprendere quello che scrive. Ieri indicavo qualche dicotomia. Sarebbe bene superare anche la dicotomia che vuole contrapposte due culture, quella occidentale e quella islamica. Non le saranno sfuggite le foto dei prigionieri iracheni torturati da soldati americani nel carcere di Abu Ghraib. O i fatti avvenuti a Guantanamo. Accade però che i ‘prodotti’ del fondamentalismo islamico, eclatanti e incomprensibili, siano sotto gli occhi di tutti noi mentre quelli dell’arroganza occidentale più ambiguamente nascosti. E allora, davanti al corpo del giovane ambasciatore americano si tende (magari sbagliando) a sentirsi americani, un po’ come Kennedy si sentiva berlinese quel giorno che a Berlino pronunciò la frase che passò alla storia: ‘ich bin ein Berliner’. PS: ormai avrà capito che davanti al camino prevale l’emotività :-)
Scritto da eg il 16/9/2012 alle 19:29
@Giuseppe Adamoli. Sa cosa farebbe uno statista di fronte a un "debito pubblico spaventoso"? Lo cancellerebbe con un tratto di penna. Lei conosce l'adagio che recita: "se ho 1 milione di euro di debito con qualcuno, io ho un problema. Ma se ho 193 miliardi euro di debito con qualcuno, è lui ad avere un problema"?
Scritto da Claudio Ennam il 16/9/2012 alle 19:35
@Nicoletta. Hai torto. Il nostro Paese è pieno di anime candide. Pensa a quelli che considerano Monti "un premier che cerca di attuare il rigore del bilancio". Pensa ai giuseppeadamoli.
Scritto da Claudio Ennam il 16/9/2012 alle 19:43
Enorme il contrasto tra le parole di pace del Papa e la guerra scatenata dai fondamentalisti contro l'occidente. Anche gli anti cattolici feroci dovrebbero conprenderlo.
Scritto da G.G. il 16/9/2012 alle 21:03
Potreste avere ragione entrambi, @Giuseppe e @Claudio: la frase è incompleta, e soprattutto lo è l'azione. Non è solo questione di rigore di bilancio, mancano l'equità e la drastica riduzione dei privilegi. Questo in campo economico. In politica estera, soprattutto guardando all'area mediterranea, abbiamo un ministro che, incredibile ma vero, è cavaliere del sacro romano impero... quello di Carlo Magno sterminatore di una popolazione (germanica) riconvertitasi dal cristianesimo al paganesimo.
Scritto da Nicoletta il 16/9/2012 alle 21:06
Quelli che considerano Monti un premier sono anzitutto quelli che lo hanno votato in parlamento: due terzi del totale.
Scritto da G.G. il 16/9/2012 alle 21:08
Per @Nicoletta: raccolgo la domanda (‘chissà se mai c'è stato un periodo in cui l'uomo non conosceva la propria parte spregevole?’) che hai posto a @C.Ennam e la giro a Peter Handke e ai suoi versi narrati sottofondo del film ‘Il cielo sopra Berlino’ (questa sera sono berlinese anch’io). ‘Quando il bambino era bambino, / camminava con le braccia ciondoloni, / voleva che il ruscello fosse un fiume, / il fiume un torrente / e questa pozzanghera il mare. / Quando il bambino era bambino, / non sapeva di essere un bambino, / per lui tutto aveva un’anima / e tutte le anime erano un tutt’uno. / Quando il bambino era bambino / non aveva opinioni su nulla, / non aveva abitudini, / sedeva spesso con le gambe incrociate, / e di colpo si metteva a correre, / aveva un vortice tra i capelli / e non faceva facce da fotografo. / Quando il bambino era bambino, / era l’epoca di queste domande: / perché io sono io, e perché non sei tu? / perché sono qui, e perché non sono lì? / quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio? / la vita sotto il sole è forse solo un sogno? / non è solo l’apparenza di un mondo davanti al mondo / quello che vedo, sento e odoro? / c’è veramente il male e gente veramente cattiva? / come può essere che io, che sono io, / non c’ero prima di diventare, / e che, una volta, io, che sono io, / non sarò più quello che sono?’. La poesia continua ma data la lunghezza l’ho interrotta qui. Nel web la puoi trovare integralmente. Il titolo originale è ‘Lied vom Kindsein’.
Scritto da eg il 16/9/2012 alle 21:28
@G.G. Le è sfuggito un particolare: è l'Occidente che ha scatenato le guerre, "creando" in questo modo i fondamentalismi e i fondamentalisti.
Scritto da Claudio Ennam il 16/9/2012 alle 21:35
G.G. Ha ragione. Per un attimo mi ero scordato che il parlamento fosse un'entità libera e pensante...
Scritto da Claudio Ennam il 17/9/2012 alle 05:45
@e.g. Prima o poi, col passare degli anni, la consapevolezza della realtà ti si svela. Mia nonna la saggia è morta a 94 anni per un tumore alla tiroide che le ha impedito di continuare a nutrirsi. Anni prima chiedeva a me, ricercatrice farmaceutica, di inventare una 'puntura' da fare ai bambini di tre o quattro anni in modo da poterli mantenere in quello stato di stupenda incoscienza per tutta la vita. Vedi @e.g., non c'è uomo nè popolo che rimanga inconsapevole delle proprie brame di predominio, e le applica semplicemente perchè la coscienza del singolo tace quando ci si muove in 'branco'.
Scritto da Nicoletta il 17/9/2012 alle 08:06
Complimenti ai vari commentatori di questo articolo che hanno disquisito anche sotto l’aspetto filosofico di illuminismo, islamismo, cristianesimo, cattolicesimo, fedi, dogmi ecc.. Sarebbe però opportuno conoscere il pensiero degli immigrati musulmani che sono in Italia sul tema del fondamentalismo islamico e della violenza che ne deriva. Sapere come vengono discussi questi ultimi avvenimenti di violenza nelle loro riunioni con l’imam. Come viene loro ricordato il dettame del Corano sull’amicizia, la tolleranza, il divieto del suicidio, se e quando una guerra è giusta, ecc…. Penso che se tutti i musulmani si attenessero all’insegnamento di Maometto non ci sarebbero più guerre di religione o pseudoreligiose. Per saperne di più su questi argomenti invito i commentatori e lettori di questo blog a leggere il pensiero espresso dal Prof. Dr. Alberto Bencivenga, che conosce la materia, nella sua lettera “Afghanistan ed altro”, pubblicata sul quotidiano “il dialogo” – www.ildialogo.org/lettere/indice -
Scritto da Martino Pirone il 17/9/2012 alle 11:06
Pensavo che parlare su un blog di questo problema delicatissimno fosse un azzardo. Sono stato smentito e sono soddisfatto. Complimenti al blog e ai lettori.
Scritto da Luca P. il 17/9/2012 alle 13:00
Un "grande" ha detto : le convinzioni più delle menzogne sono nemiche pericolose della verità. Non c'è nessun grande assassino storico che non fosse convinto di obbedire ad un dovere morale. Nel secolo scorso le quasi-religioni ( comunismo e nazionalsocialismo) lo hanno ancora una volta dimostrato. E le religioni? Mentre Francesco andava a parlare con il Sultano, Innocenzo III mandava a far ammazzare gli albigesi. I "buoni" e gli intelligenti possono essere molto pericolosi!!!
Scritto da Rodolfo Veneroni il 17/10/2012 alle 20:23
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