Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 23/9/2012 alle 14:14

 

Nella lunga discussione sul post di ieri più di un lettore si è chiesto se Renzi sia la soluzione o il problema del Pd.
Dilemma astratto che in democrazia viene sciolto dal voto degli elettori.
Mi soccorre, tuttavia, Mino Martinazzoli che al rafforzarsi di Lega Nord affermava: “I loro meriti sono largamente i nostri torti”.
La dirigenza nazionale del Pd (e prima ancora dell’Ulivo, dei Ds e della Margherita) non potrebbe, con un po’ di coraggio, fare la stessa ammissione?
O pensiamo che la crisi del centrosinistra di questi 20anni sia da addebitare a chi, di anni, oggi, ne ha poco più di 35?



Commenti dei lettori: 63 commenti -
Non so come la prenderanno i rottamatori a essere paragonati alla Lega. Speriamo che tra 20 anni non siamo qui a fare un'altro giro di fenomeni. Martinazzoli aveva l'onestà di non chiamarsi fuori. Ecco quel che non piace del simpatico Matteo, la pretesa di aver scoperto lui il bisogno di cambiare. "Ciò che abbiamo realizzato è al di sotto del progetto che intendevamo perseguire. Ciò che il Pd aveva di meglio da dire agli italiani non lo ha ancora detto": Bersani non parla per se, ma per tutti.
Scritto da roberto caielli il 23/9/2012 alle 13:57
Giusto, Giuseppe.
Scritto da Alessandro Frigeni il 23/9/2012 alle 14:10
Renzi non è un problema per il PD ma una risorsa. Non voterò per lui perchè non lo ritengo 'la soluzione' esaustiva, alle necessità del paese, sempre che le primarie non si siano snaturate e da competizione per designare il candidato leader del centrosinistra (avremmo dovuto cambiare le regole interne 'prima' e non dopo', un' assurdità) siano divenute una sorta di congresso politico. Che la dirigenza politica del nostro partito non abbia saputo interpretare il cambiamento per me è chiarissimo.
Scritto da paolo rossi il 23/9/2012 alle 14:21
Avevo anticipato che sarebbe il momento ormai di entrare nel merito delle proposte degli aspiranti premier. E' vero che il partito dovrà ancora cambiarelo statuto e, soprattutto, stabilire le sacrosante regole per lo svolgimento delle primarie, nonchè per evitare bari o carnevalate. Pensavo che la Carta d'Intenti potesse esere considerato il programma di Bersani (Adamoli mi ha corretto ricordandomi che essa è condivisa dall'intero partito, quindi non può essere associata al solo segretario). Peraltro credo che Bersani non possa allontanarsi molto da essa. Rimane quindi per il momento solo il programma di Renzi. Dico subito che mi auguro che Bersani, ed eventuali altri candidati, siano altrettanto netti e puntuali relativamente ad aspetti quali il riordino istituzionale, i tagli ai costi della politica, la lotta agli sprechi e, soprattutto, alla corruzione (rimando per questo al punto 1 del programma di Renzi "Ritrovare la democrazia"). Su questo il sindaco di Firenze ha, in ogni caso, un indubbio vantaggio rispetto allo stesso Bersani, perchè troppo giovane per essere associato in qualche modo ai vizi ed al degrado della politica presente o dell'immediato passato (credo che anche a Bersani non si possano imputare colpe, ma certo la vicenda Penati pesa non poco su di lui). Interessanti e condivisibili mi sembrano anche gli spunti contenuti nel capitolo 2 "L'Europa dal basso"; punto sul quale non dovrebbero esserci differenze tra i candidati del P.D. Ci sono altri punti del tutto condivisibili, almeno nelle linee generali: la riorganizzazione dell'apparato statale e della pubblica amministrazione, la cultura, il turismo, la sostenibilità come linee per lo sviluppo. I punti di maggior interesse e di maggior criticità penso siano quello relativo alla crescita ( e quindi il discorso sul lavoro, i lavoratori, le relazioni industriali e sociali, ecc.); quello relativo allo stato sociale; quello relativoal fisco. Non entro nel merito oggi, perchè dovrei approfondire sia le proposte o le mancate proposte di Renzi, sia quelle, a suo tempo, di Bersani. Ritengo che il punto essenziale, a cui dovranno dare risposta gli aspiranti leader, sia la strategia per l'uscita dalla crisi: se con una ricetta di liberismo classico, magari temperata da qualche provvedimento a favore dei più diseredati, basata su un taglio draconiano della spesa pubblica, da un taglio delle tasse di tipo reaganiano, lasciando alle aziende di tagliare senza pietà tutti i rami ritenuti secchi, senza preoccuparsi troppo degli esiti sul piano sociale; o se con una ricetta che io continuo a definire di tipo Keynesiano, ben sapendo che l'enorme debito pubblico italiano blocca interventi massicci da parte dello stato a favore della crescita. D'altra parte senza sostegno alla domanda (investimenti e consumi)è utopico pensare di rilanciare la nostra economia, sulla quale pesa un P.I.L sempre più negativo. Vorrebbe, per concludere, essere questo un input ad approfondire nel merito, magari meglio di quanto io ne sia capace, i nodi progranmmatici di Renzi, Bersani e degli altri che verranno.
Scritto da Mariuccio Bianchi il 23/9/2012 alle 14:48
La crisi del centrosinistra di questi vent'anni e la transizione incompiuta dopo la fine della Prima Repubblica sta anche nell'aver pensato che potesse esistere una Politica senza Partiti: quella dei partiti personali, dell'uomo solo al comando ben interpretata dal Berlusconismo e dal "leninismo" di Bossi e che qua e la rieccheggia anche in queste strane Primarie.
Scritto da Gianfranco Costelli il 23/9/2012 alle 15:13
Bravo, Giuseppe! Guidaci tu, ma Renzi è il nostro futuro!!....
Scritto da Isacco Moroni il 23/9/2012 alle 15:16
Se Mino avesse vinto nel 1994 ...
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 23/9/2012 alle 15:18
Gentile Adamoli, il senatore @Paolo Rossi mi ha rubato il commento. I ragazzi di Renzi sono stati molto bravi, hanno battuto palmo a palmo tutti i canali di informazione. Il duo Bertocchi/Resteghini è veramente in gamba. Giovani positivi che non possono certo prendersi le colpe delle generazioni passate. Grazie per questi momenti di forte carica emotiva, anche se io tifo per un partito democratico unito che sappia dare speranze a noi giovani e fortificare i nostri valori. La dirigenza del partito ha fatto qualche errore di valutazione ma io sono convinta che il dialogo sia il mezzo più efficace per porre le proprie tesi nel rispetto dell’altro. Le differenze devono diventare collante, non ostacolo. Nota di colore che rallegra il blog: il mio caro @Max Giroletti è un inguaribile dongiovanni e semina la sua mail a destra e a manca appena subodora gnocche o gnocchi fritti. Io, ormai, sono rassegnata. Dovrei rendergli pan per focaccia pubblicando la mia mail, ma io credo nella fedeltà di coppia.
Scritto da Ursula Bianchini il 23/9/2012 alle 15:27
@Leopoldo Parada Pestana, già, oggi non saremmo quà. Ma intanto, il mondo è cambiato mille volte. Magari, un filino di attualità non sfugurerebbe....
Scritto da Isacco Moroni il 23/9/2012 alle 15:27
@Isacco. La personalità di Mino Martinazzoli mi pare ben lontana dall'esuberanza di Matteo Renzi !!
Scritto da Gianfranco Costelli il 23/9/2012 alle 15:37
@Gianfranco Costelli. Non sono del tutto d' accordo con Gianfranco : un conto è il partito personale e un altro è una vera e "sana" leadership che come in tutti i paesi "democratici" ha il suo valore ...
Scritto da Daniele Pescatore il 23/9/2012 alle 15:40
@Giuseppe Adamoli. Ho notato che negli ultimi tempi sono aumentati a dismisura i commentatori. Nomi nuovi, tantissimi. Naturalmente la mia è pura invidia. Il mio blog conta centinaia di pagine visualizzate ma non scrive nessuno (e mi scuso con quei pochi, pochissimi che l'hanno fatto)! Ho già avuto modo di scrivere che i motivi possono essere due: o io sono troppo autorevole o lo sono troppo poco. Propenderei per la seconda ipotesi.
Scritto da Claudio Ennam il 23/9/2012 alle 15:46
@Gianfranco Costelli. Vabbè, allora continuate a guardare nello specchietto adella Storia. Auguri. Noi, intanto, proviamo a pensare ai problemi del nostro Paese. Oggi. Con Matteo, per sempre!!
Scritto da Isacco Moroni il 23/9/2012 alle 16:05
Come non condividere il tuo pensiero? Che ci sia disagio diffuso credo che non sia una scoperta. Mi preoccupa la confusione e l'inadeguatezza delle dirigenze anche locali. Per ora osservo ma Renzi non mi entusiasma affatto
Scritto da Amico che ti stima il 23/9/2012 alle 16:45
A Matteo Renzi dovrà essere dato il merito, a prescindere di come finiranno le primarie, di aver avuto la lungimiranza di sollevare punti di vista diversi da quelli del gotha (leggi Fassina/Camusso più che Bersani) all'interno del partito, lasciando all'interno lo spazio e la voce per chi non é omologato ai più senza la costrizione di andate fuori. Questo e anche altro mi hanno convinto a sostenerlo apertamente a Sesto San Giovanni dove si poteva pensare fosse un'eresia farlo e invece ......
Scritto da Nicola Lombardo il 23/9/2012 alle 17:14
Forse c'è ancora un po' di confusione , Non si tratta di scegliere il segretario di un partito il PD ma il candidato premier che dovrà guidare un Paese assai malandato purtuttavia tra i piu importanti del pianeta. Non avrei perplessità a sostenere Renzi a capo del PD. In un partito ci sono sempre pesi e contrappesi. Organi direttivi, diiscussione, decisioni collegiali. Per fare il capo del governo occorrono preparazione, meriti, capacità esercitabili con un potere vastissimo. Da qui i miei dubbi
Scritto da A. Vaghi il 23/9/2012 alle 17:47
@ Gianfranco Costelli. Credo che tu hai centrato il vero problema di oggi: la politica senza ideologia e le ideologie senza partito di riferimento. Solo ammucchiate senza collante vero se non il culto della personalità del pifferaio “tragico” di turno. Morta, non solo nel senso del trapasso, la personalità carismatica finisce anche l’aggregazione informe. Il tutto amplificato da un sistema di pseudo partiti che ad ogni elezione si inventano i loro riferimenti ideologici e le loro finalità, magari rivoltando i precedenti come una volta si faceva con il cappotto vecchio. Forse la colpa è da cercare, l’ho detto più volte, in questo sistema elettorale a metà strada di tutto: né maggioritario né proporzionale, buono solo a creare maggioranze senza anima che alla prima occasione evaporano.
Scritto da Sic Est il 23/9/2012 alle 17:49
@Isacco Moroni e @Gianfranco Costelli. Ero un ragazzo all'epoca, ma mi ricordo bene dell'occasione perduta di Segni e poi Mino ..
Scritto da Leopoldo Parada Prestana il 23/9/2012 alle 18:19
Se ci limitiamo ai titoli : Europa, crescita,riforma della finanza pubblica, ecc, direi che tutte le proposte vanno vene. Non così quando si esamina quanto ci sta sotto. Leggo la proposta di Renzi di ridurre di 100 euro al mese le tasse ai lavoratori dipendenti che ne guadagnano meno di 2000. Ai precari e a tutti i lavoratori delle partite Iva cosa diamo ? La proposta BerIusconi di abolire l' lMU sulla prima casa è stata valutata 3 miliardi. Quella di Renzi 20 miliardi . Dove trovarli è un rebus
Scritto da A. Vaghi il 23/9/2012 alle 18:20
Nel 94 qualcuno gridava "meno male che Silvio c'é" . Perchè in Europa solo l'Italia ha prodotto un fenomeno come quello di Berlusconi ? Interrogatevi sulla storica debolezza della politica e dello stato in Italia ?
Scritto da Gianfranco Costelli il 23/9/2012 alle 18:22
Prima esisteva, nella sinistra l'autocritica, oggi l'imbecillità che non ammette torti. Che cosa pretendi da una nomenkaltura politica vecchia, piltronista, corrotta e incapace di rinnovarsi. E' un bene che ci sia un rottamatore!
Scritto da Antonio Iosa il 23/9/2012 alle 18:37
Il rinnovamento va guidato senza rottamare, io sono per la meritocrazia, è l'età anagrafica non conta.
Scritto da Angelo Chiappa il 23/9/2012 alle 18:38
..Con questi toni non si va da nessuna parte...
Scritto da Daniele Pescatore il 23/9/2012 alle 18:41
Il saggio A. Vaghi centra il punto: è la scelta del premier, non l'opa sul PD. Molti dei problemi e delle inutili (per i più) discussioni -cui anch'io partecipo- ce li saremmo risparmiati se Renzi e il suo spin doctor non avessero caricato il confronto di suggestioni improprie (eufemismo). Siamo ancora in tempo a parlare d'Italia. Anch'io aspetto i 100 euro di aumento, ma mi chiedo: se non arrivano i cinesi, chi ci compra quel ben di dio che Renzi propone di vendere per far soldi?
Scritto da roberto caielli il 23/9/2012 alle 19:40
Il Pd provinciale non aveva voluto mandare una mail per informare gli iscritti della presenza di Renzi a Varese e al Politeama c'erano ieri più di mille persone. Si vede che non conta niente e che la gente non gli riconosce nessuna autorevolezza.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 23/9/2012 alle 20:00
Quello che dice Renzi lo dicono più o meno tutti: Letta, Veltroi, Bersani....Monti. Le novitá sono due: la questione generazionale (dopo due tre mandati tutti a casa), il coraggio di fare una battaglia a viso aperto....non sono novità da poco e merita essere sostenuto. Poi la soluzione ai problemi del nostro paese è più complessa e Renzi non basta !
Scritto da Emilio Pacioretti il 23/9/2012 alle 20:03
Il rinnovamento è indispensabile e deve avvenire in modo rapido, non è accettabile la gradualità in questo momento, non si devono concedere deroghe a nessuno alle prossime elezioni. Il PD potrà sicuramente perdere qualche ottimo deputato di grande esperienza ma acquisterà degli ottimi consiglieri (magari già in pensione e che pensione!) che potranno, gratuitamente, aiutare la nuova classe dirigente. Il metodo Renzi, forse è la necessaria scossa perchè questo inizi, e non è poco. Per il resto non riconosco a Renzi la capacità e la statura di un leader europeo, probabilmente neanche in divenire. Far vedere i filmati di Obama è un segno di debolezza comprensibile ma sconcertante, mi ha ricordato il "si può fare" di Veltroni che riprendeva "Yes we can". Ma dall'Alberto Sordi di "se me provochi me te magno" ci siamo un pò evoluti o no !? Non possiamo ripartire da metodi e contenuti così poveri ! Servono proposte concrete che riportino la politica vicina alla gente ed al suo servizio; azzeramento del finanziamento pubblico, drastica riduzione dei parlamentari, dei consiglieri regionali e dei loro emolumenti e primarie a tutti i livelli. La gente deve essere responsabilizzata ed essere invogliata a partecipare ma non raccontiamole sempre la fiaba di Pinocchio cambiando il lettore !
Scritto da Silvio Aimetti il 23/9/2012 alle 20:08
Quanta sciocca paura di Renzi, il rottamatore che ha bisogno della saggezza dei vecchi. Basta che imparino a starsene un po' fuori e non attaccati alla poltrona con tanti privilegi pensionistici che hanno.
Scritto da Antonio Iosa il 23/9/2012 alle 20:58
Non confondiamo l 'età anagrafica con la virtuosita politica. Grazie
Scritto da a.b. il 23/9/2012 alle 21:33
In democrazia come nella vita, male non fare paura non avere! Se vincerà Renzi congratulazioni e in bocca al lupo contro la destra. Se non vincerà, avrà comunque contribuito al rinnovamento, e questo sarà stato quasi unicamente merito suo, perchè il suo metodo credo sia l'unico valido con questi politici "poltroni". Rimane il mio giudizio sul Renzi statista.
Scritto da Silvio Aimetti il 23/9/2012 alle 21:34
Caro @Mariuccio (14.48), grazie per il tuo contributo programmatico che consiglio di leggere. Avremo di parlarne molto nelle prossime settimane.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/9/2012 alle 22:11
A chi si è soffermato sul tempo di Mino Martinazzoli vorrei dire che non volevo fare dell'amarcord ma solo affermare quanto sarebbe importante una severa autocritica di tutto centrosinistra per ciò che si è fatto, o non si è fatto, negli ultimi vent'anni. Renzi esaspera questo concetto ma richiama un'esigenza profonda e vastamente sentita. Purchè il rinnovamento non sia soltanto di persone ma anche di metodo e di linea politica e sia perseguito con coerenza, serietà e competenza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/9/2012 alle 22:14
Alcuni autorevoli lettori hanno affermato che si sta facendo confusione fra primarie per il segretario del Pd e candidato premier del centrosinistra. E' vero, ma questo dimostra come le primarie siano state male impostate e come sia urgente la necessità di un chiarimento anche dentro il Pd. Il discorso fumoso e inconcludente sulla coalizione (con i partner futuri che non ci stanno) ha finito per prevalere sul programma di governo. Le primarie di coalizione si giustificano quando sono all'interno di una cornice politica accettata da tutti. Se Vendola va a Vasto con Di Pietro e tuttta la variegata compagnia della fallimentare Unione prodiana; se tuttii loro firmano un referendum contro la legge sul lavoro che noi abbiamo approvato; se loro sono contro la Tav e noi a favore, mi dite qual è la cornice comune? Questo sistema è sbagliato, ci mette nelle mani degli alleati. Non si capisce bene, poi, chi siano i progressisti e chi i moderati. Questi ultimi dovremmo rappresentarli anche noi. Sennò ci scappano via. Il Pd era nato anche per questo, oppure no?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 23/9/2012 alle 22:29
Mi piace Renzi, è positivo che anche a Varese abbia incontrato tanti cittadini. Mancava il segretario del PCI/PDS/DS,...ci ha perso lui su tutti i fronti. Domanda, ma non è che Renzi piace a tanti perchè...non sa neanche da lontano di PCI?
Scritto da La professoressa il 23/9/2012 alle 23:00
A Mariuccio Bianchi Complimenti per l'ottimo commento soprattutto sul punto di come uscire dalla crisi. Non si può pensare infatti che fare politica sia lanciare lo slogan o la bella idea, tale in alcuni punti mi pare il programma di Renzi, ma affrontare seriamente i problemi, quelli veri e gravi. Per il resto abbiamo una età (sia io che tu) per la quale dovremmo essere rottamati, ma dobbiamo sempre lasciare il campo ai politici di professione? In questo cosa distingue Renzi da Bersani? L'età!
Scritto da mauro prestinoni il 23/9/2012 alle 23:31
oh, il nocciolo del ragionamento sta proprio nel commento di adamoli delle 22e29. la sfida renzi/bersani sembra non avere una direzione di senso. io non ho l’autorevolezza di adamoli, vaghi, caielli e bianchi ma se devo proprio dire la mia, mi sa che i partiti maggiori puntano ad accordarsi su una legge elettorale che non assicuri una maggioranza e crei le condizioni perché si formi in parlamento un ampio accordo analogo a quello su cui è nato il governo di mario monti. sia a renzi che a bersani questo non dispiacerebbe. forse, forse, sarebbe meglio che restasse il porcellum, almeno una coalizione vincente ci sarebbe. sì, ma se poi è come quella dell’unione, non va bene! se è quella di vasto non piace! e come uscirne? il cardinale scola ieri ha detto ai cattolici in politica di prendere in considerazione anche l’ipotesi di dimissioni nel caso i governi e le giunte in cui si trovano adottino provvedimenti contrari alla morale e alla dottrina della chiesa. forse parlava a tabacci. se questo ha fatto finta di non sentire, ha fatto bene.
Scritto da Billa il 23/9/2012 alle 23:37
IL RESOCONTO DI UNA DISCUSSIONE INTERNA  SULLE CANDIDATURE ALLE PRIMARIE, CON LA PARTECIPAZIONE DEL VICE-SEGRETARIO, OFFRE L’OCCASIONE PER ALCUNE RIFLESSIONI SUI RISCHI ATTUALI PER L’UNITA’ DEL PARTITO (CHE NON SONO QUELLI DERIVANTI DALLA CANDIDATURA DEL SINDACO DI FIRENZE) Messaggio pervenuto il 22 settembre 2012 (e qui pubblicato a seguito di espressa autorizzazione da parte della mittente) -  Segue la mia risposta. Egregio dottor Ichino, oggi abbiamo tenuto una riunione con il dottor Enrico Letta ed il senatore Galperti per quanto riguarda le primarie. È inutile dirle che moltissime voci si sono dette pro Renzi, e si sono lamentate del comportamento di Bersani che sembra tornare indietro. Adamoli è stato una delle espressioni più vicine alla perplessità che serpeggiava in tutta la riunione. L’intervento di Letta si è chiuso ricordandoci che Matteo Renzi se vincesse avrebbe l’effetto di spaccare il Pd e non quello di tenerlo unito. Che se guidasse lui, Enrico, non sarebbe accettato da tutto l’insieme, e dunque per lui è importante sostenere Bersani che secondo lui non tornerà indietro dall’Agenda Monti, ma nel contempo terrà unità la parte storica del Pd. Tenga conto che Enrico è un prodiano e che tende a non isolare mai la sinistra storica ma a trascinarla nel cambiamento. È una strategia, certo; lui dice che questa volta bisogna votare con la testa e non con il cuore. È inutile dirle che mi ha convinto solo in piccola parte. Su Matteo Renzi concordo con buona parte dei suoi progetti, ma non riesco a giudicare la sua capacità di guidare un partito con tante anime. Temo molto che si riveli un poco come Veltroni, bravo a parlare ma poi incapace di farsi accettare. Se guidasse lei voterei subito, perchè lei ha le spalle ed il carico dell’insieme se lo prenderebbe, Matteo non saprei. Mi dia un parere e soprattutto vorrei capire se oltre alle idee lei si è fatto un’idea precisa della persona. Non è cosa di poco conto. Sulla persona di Matteo non riesco ad avere un giudizio di merito. Su Veltroni invece nonostante avesse detto cose che condividevo, me la sono fatta eccome, da subito non l’ho votato perchè l’ho ritenuto  inidoneo a guidare un partito così composito. Lei viene da sinistra e proprio per questo voglio avere il suo parere prima di votare Matteo solo perchè dice cose più vicine a me ed a lei. Il dottor F. P. si è detto anche lui perplesso su chi votare. Le chiedo lumi, dottor Ichino. Sara Finzi Pubblico (con l’autorizzazione della mittente) questa lettera perché essa offre uno spaccato molto interessante del modo in cui la base del Pd sta vivendo la competizione tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi per la leadership del centrosinistra nella prossima legislatura.
Scritto da ulderico monti il 24/9/2012 alle 07:34
Segue da sito ICHINO: Rispondo agli interrogativi che mi vengono posti proponendo sette brevi riflessioni. .  1. C’è effettivamente un problema di tenuta dell’unità del Partito democratico. Non da ora, e non in conseguenza delle posizioni assunte da Matteo Renzi. Il problema ha incominciato a porsi con l’uscita dal partito del gruppo che fa capo a Francesco Rutelli, poi di Nicola Rossi; e torna ogni tanto a manifestarsi quando alcuni esponenti del vertice del Partito assumono posizioni che ricordano da vicino quelle del vecchio PCI (così contraddicendo la stessa ragion d’essere del Pd), oppure si spingono addirittura aforme di vero e proprio settarismo, arrogandosi il diritto di porre veti, stendere cordoni sanitari e lanciare scomuniche nei confronti di posizioni a loro sgradite. . 2. Anzi, in un certo senso possiamo dire che l’unità del Pd in qualche misura si è già rotta, se pensiamo ai sondaggi che attribuiscono allo stesso Pd un consenso elettorale di circa dieci punti inferiore rispetto al 33 e mezzo per cento delle elezioni del 2008. Dove è finito quel dieci per cento degli italiani che alle elezioni politiche di quattro anni fa si erano riconosciuti nel Pd? Proprio perché essi sono ancora in larga parte privi di rappresentanza politica possiamo considerarli come un pezzo del Pd originario staccatosi dal tronco principale, che potrebbe essere recuperato se riuscissimo a ricucire la spaccatura che si è determinata. Il Pd oggi è incapace di rappresentare questo dieci per cento di italiani. Ma è incapace, a maggior ragione, di offrire rappresentanza al quindici per cento di italiani che oggi non si riconosce più nel PdL. Dieci più quindici fa venticinque: un quarto dell’intero elettorato. La rinuncia a rappresentare questo enorme insieme di elettori senza partito, e non ancora catturati da Beppe Grillo, segna una rottura rispetto alla concezione originaria del nostro partito. Che pure è ancora la concezione condivisa da molti suoi dirigenti e militanti. . 3. Se questo è il quadro, affermare che “la candidatura di Matteo Renzi è divisiva”non può non lasciare perplessi. In che cosa la candidatura di Renzi sarebbe più “divisiva” del settarismo cui ho accennato poco sopra? Se davvero l’unità del Pd è al vertice delle preoccupazioni di Enrico Letta, perché non ha mai fatto sentire la sua voce contro quei veti e quelle scomuniche? . 4. Entriamo un po’ di più nel merito dei contenuti, delle proposte: il dialogo vero costituisce il metodo migliore per capirsi, innanzitutto, e quindi anche per evitare le divisioni. È forse “divisivo” chiedere che si applichi la regola statutaria del limite massimo di tre mandati parlamentari? Se Bersani è contrario, perché non propone alla prossima Assemblea nazionale del Pd di cambiare quella regola? Se non è quello il problema, che cosa c’è di così drammaticamente “divisivo” nella bozza di programma presentata da Renzi a Verona il 13 settembre? E poi, qualcuno ricorda una sola edizione delle primarie del Partito democratico americano che non abbia visto comportamenti dei candidati assai più “divisivi” di quelli del sindaco di Firenze? Non sarà che, sotto sotto, chi usa questo argomento non ha ben capito il valore delle primarie come strumento per rendere veramente contendibile la leadership? . 5. Davvero Enrico Letta non ha argomento migliore per contrastare la candidatura di Matteo Renzi, se non la preoccupazione per l’unità del Pd? Non si rende conto che questo costituisce uno straordinario, ancorché implicito, suo endorsement per ogni altro aspetto di questa candidatura e in particolare per gli indirizzi programmatici che la accompagnano? . 6. Non pensa Enrico Letta che sia, alla lunga, assai più “divisiva” per il Pd la linea del vertice attuale del Pd, che in Parlamento appoggia le riforme del Governo Monti, ma non sembra capace di assumere l’impegno chiaro e netto di porre la strategia europea di Mario Monti al centro del proprio programma per la prossima legislatura (come invece fa Renzi in modo molto esplicito)? . 7. Non so se Matteo Renzi sarà davvero capace di coniugare la sua straordinaria capacità di parlare ai delusi dalla politica con il perseguimento degli indirizzi rigorosi e per nulla demagogici indicati nel suo programma. Non so se saprà far vivere già nelle prossime settimane, nel vivo della sua campagna elettorale, alcune scelte coraggiosissime che in quel programma sono indicate (una per tutte: la trasparenza totale, intesa come immediata accessibilità di tutti i dati e documenti di una amministrazione; ma anche di un’attività politica, come la campagna elettorale). Starò a vedere, pronto a criticarlo severamente, se non ci riuscirà; e sarà una grande occasione perduta. Ma se saprà farlo, credo che tutto il partito ne trarrà nuova linfa vitale; e ne deriverà il profondo rinnovamento di un gruppo dirigente che per alcuni aspetti assai rilevanti non ha dato buona prova in questi anni. Per esempio sul terreno della sobrietà della politica: i dirigenti e gli eletti del Pd non avranno forse speso il denaro del finanziamento pubblico in suv, diamanti e ville private, come i vari Fiorito, Belsito, Lusi & simili; ma come lo abbiamo speso quel denaro?  Come mai non siamo in grado di mettere on line ogni mandato di pagamento, ogni contratto stipulato, gli organici dei gruppi parlamentari e consiliari, i loro trattamenti, ogni altra voce di spesa? E perché nessuno, neanche tra i nostri presidenti e tesorieri dei gruppi parlamentari e consiliari, ha mosso un dito per ridurre l’entità di quei finanziamenti, fino a quando l’enormità di quel fiume di denaro non è stata messa a nudo dalle inchieste giudiziarie?  Oggi, a torto o a ragione, due terzi degli elettori si pongono queste domande: sottovalutarne la portata può essere assai più pericoloso per il Pd di qualche intemperanza verbale del Sindaco di Firenze.   (p.i.) .
Scritto da ulderico monti il 24/9/2012 alle 07:37
Caro Giuseppe parto dal tuo ultimo commento (22,29). Mi sembra che il problema sia proprio questo. Le primarie si stanno trasformando in un congresso del PD anticipato e le “primarie aperte e di coalizione” che dovevano essere hanno un candidato (sel), o presunto candidato, che non condivide neanche una virgola dell’idea della cornice delle alleanze e dei contenuti portati avanti dal PD intero. Ora, non è che ami troppo quello che Fioroni ed altri hanno scritto di recente, ma ciò non toglie che qualche verità c’è. Come è possibile costruire una alleanza con chi promuove un referendum per cambiare la legge “Fornero”?, come è possibile promuovere una alleanza di governo con chi va a braccetto con i resti dell’armata brancaleone che fu l’”unione”? come è possibile costruire un percorso lineare con colui che “insulta” il Presidente della Repubblica? Insomma, c’è molto di cui discutere ancora. Così come c’è da discutere il tema progressisti/moderati. Personalmente trovo sbagliata la logica per cui noi del PD siamo per organizzare il campo dei progressisti. A parte il fatto che così facendo ci tagliamo fuori dalla possibilità di interloquire con una bella fetta di elettorato lasciandolo agli altri, ma mi pare che in tutti questi anni la “mission” del PD sia stata, appunto, quella di rompere gli steccati del novecento per costruire qualcosa di nuovo e innovativo. Allora, i casi sono due: o è cambiata la natura costitutiva del PD, e nessun ce lo ha detto, o si è preso atto che in questo frangente il PD non è in grado di essere credibile verso i ceti medi popolari. Entrambe le ipotesi non sono propriamente indolore per noi e per il nostro futuro, tanto più se si vuole essere una forza di governo. Sul tema posto ad inizio. A me hanno insegnato che domande così in politica sono il segno della decadenza. In politica e nei partiti anche chi non la pensa in maniera uguale a chi comanda o alla maggioranza ha il diritto di esprimersi e di percorrere la sua strada. L’unico discrimine, io credo, debba essere quello morale. Esiste non solo una moralità dei fine, ma anche una moralità dei mezzi. Dunque ognuno percorra la sua strada, contribuisca, in una cornice di libertà ad accrescere il consenso al partito attraverso la propria azione, ma sappia anche discernere gli strumenti con cui questo avviene. I mezzi e i compagni di strada non sono neutrali e il rinnovamento della politica passa anche dalla capacità di assumersi la responsabilità personale di pagare in primis le proprie scelte senza dare sempre la colpa al “sistema”. Dopo tutto anche noi siamo il “sistema”.
Scritto da roberto molinari il 24/9/2012 alle 09:11
Stratosferico beppe, ex grande capo della DC, ora del pd.....bravissimo!!
Scritto da Carlo Monguzzi il 24/9/2012 alle 09:25
Caro Giuseppe, (mi permetti di chiamarti così io che non sono mai stato tuo amico?) i due parlamentari e i due consiglieri regionali si sono posizionati. Marantelli con Bersani per tenere caldo il suo posto, Tosi al suo seguito, Rossi con Franceschini sperando che non ci siano le primarie per i parlamentari altrimenti salta come un birillo, Alfieri con Renzi perché lì non c'è ressa e più spazio e per la carriera. E tu cosa fai, perché non ti schieri. Non sono mai stato tenero con te ma ti considero il migliore.
Scritto da G.S. il 24/9/2012 alle 09:31
Il PD è un’entità astratta, fatta di uomini e donne che condividono gran parte di una serie di ideali: vedi Carta d’Intenti. Questo documento è la VISIONE di un Paese DOVE ci piacerebbe vivere. I candidati singoli invece - e già l’ho scritto - propongono ognuno un programma elettorale che deve dirci COME arrivare là, e soprattutto CHI sono gli uomini e le donne capaci di guidarci. Le idee da sole non bastano. Ora: il PD ha un problema? Idealmente no: secondo me la visione descritta nella Carta degli Intenti è parecchio condivisa, da Bersani e da Renzi, ma penso anche da Tabacci Vendola Civati o chi altri. Nella pratica però, il PD certo che ce l’ha un problema, e bello grosso! Ma non si chiama Renzi, si chiama FAR VINCERE IL CENTRO SINISTRA. Il PD da solo non arriva alla maggioranza assoluta nemmeno con il premio di maggioranza. Anche perchè con ‘sta crisi, si sa che anche i premi sono meno ricchi e quindi ti daranno solo il 10% invece del 15% .... E allora che si fa? Pensate al centrosinistra come all’equipaggio di una mongolfiera. La mongolfiera è del PD, e anche gran parte dell’equipaggio lo è. Però nel pallone l’aria non è ancora abbastanza calda per poter decollare, e non c’è più gas nel bruciatore. Bersani propone di tenere a bordo la squadra che già c’è e caricare Vendola che ha una scorta di gas. Renzi vuole caricare qualche fuochista degli avversari: un po’ di centristi delusi dal team S.B., e vorrebbe anche sostituire qualche elemento della squadra. Certo, ai veterani che sono in squadra piacerebbe volare ancora, ma ci sono altri che vorrebbero provare un bruciatore più efficente, delle piccole eliche per la correzione veloce di rotta. Questi hanno poca esperienza, ma non hanno ancora avuto incidenti di volo, nè atterraggi di emergenza, e sfrutterebbero l’esperienza di chi ha già volato per migliorare le prestazioni. L’età non conta. Voi che fareste? p.s. Se poi durante il volo, l’aria si scalda troppo per discussioni tipo: ‘Ho riacceso il bruciatore.’ ‘ No! L’avevo già acceso io!’ ... il pallone si scioglie e cade.
Scritto da Nicoletta il 24/9/2012 alle 10:22
@G.S. (9.31) - Lascia stare i complimenti. Ti preferisco quando sei abrasivo anche nei miei confronti perché ti trovo più naturale e sincero. Chi ha una carica politica ha il diritto-dovere di comunicare pubblicamente da che parte sta. Non dirò mai che il loro posizionamento prescinde totalmente dagli interessi di carriera. Ammetto anche che ci sono dei cinici che decidono solo in base a quello. Ma respingo decisamente la dietrologia che vede in ogni scelta soltanto il calcolo personale. Questo vale per i quattro amici che hai citato. Quanto a me, confermo che: 1) non farò parte di nessuna organizzazione di sostegno a Bersani o a Renzi. 2) continuerò a parlare e a far parlare di candidati, metodi, regole delle primarie cercando di chiarire, a modo mio, ciò che oggi ritengo confuso. 3) Un giorno forse dirò per chi voterò ma i lettori attenti potranno capirlo dalle prese di posizione nette che farò sui problemi in ballo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/9/2012 alle 10:44
Non ho letto di due commenti di @Monti ma prometto che lo farò, anche perché voglio capire dove si spinge Ichino che ha già dovuto rintuzzare qualche cappellata di Renzi. Io l’ho già detto che voterei volentieri per Tabacci ma per non disperdere il voto alla fine mi sa che sceglierò Bersani. Io non sono un iscritto al Pd, sono un cattolico di centro che ha votato il Pd e trovo allucinante che Renzi inviti gli elettori del Pdl a recarsi alle primarie. Anche ieri la Minetti ha detto che se potesse recarsi a votare, sceglierebbe Renzi. C'è troppo gossip intorno a Renzi e diventerà un boomerang per lui. Detto questo, visto che oggi stiamo intercettando il consigliere @Carlo Monguzzi (è ironico?) perché non ci dice da che parte sta lui? Sta con Civati? Boeri? Puppato? A mio giudizio, un Verde Arcobaleno come Monguzzi dovrebbe stare con Vendola. Ma chi si sporca le mani per Vendola?
Scritto da V.R. il 24/9/2012 alle 11:04
@Billa, Tabacci è il mio mito. Se ne sta lì, con un sindaco di Sel, svolge il suo ruolo e non guarda in faccia a nessuno. Anche a me hanno lasciato basito le dichiarazioni di Scola, che invita i politici cattolici a chiedersi se si trovano “nel contenitore politico giusto” nel caso vengano adottate scelte contrarie alla Chiesa. Mentre il Pd si arrabatta tra Bersani e Renzi, mettendo in grandi difficoltà Letta, che è un politico equilibrato e sobrio che io stimo, come stimo Galperti, Prina e Gaffuri, la Chiesa continua nel suo mondo parallelo alla politica. Sabato mattina, mentre Marchionne è rimasto per cinque ore a colloquio con Monti, il Papa dava la benedizione a Casini e alla Internazionale Democratico Cristiana che si sono presentati in udienza. Da non dimenticare che Casini giudica Renzi più a destra di lui. E’ una bell’Italia la nostra.
Scritto da V.R. il 24/9/2012 alle 11:05
@Nicoletta. Con l'appoggio incondizionato all'attuale governo il PD ha disatteso tutti gli enunciati della "Carta d'Intenti". Non mi parli di opportunità, di tatticismi o di altro. Gli elettori non votano il partito che è ma quello che vorrebbero fosse. Ognuno il suo, o quasi. Ecco perché negli ultimi vent'anni si sono succeduti: XI legislatura - Centrosinistra; XII legislatura - Centrodestra; XIII legislatura - Centrosinistra; XIV legislatura - Centrodestra; XV legislatura - Centrosinistra; XVI legislatura - Centrodestra; prossima legislatura, a meno di clamorose sorprese, Centrosinistra. Un balletto nauseante, frutto di un sistema gattopardesco, ma anche della frustrante delusione degli elettori che si ritrovano sempre coalizioni “diverse” dalle aspettative e mai in grado di governare. Quelli di Centrodestra stanno già pregustando la vittoria che seguirà a questa del PD e compagni. Come Bertoldo che gioiva quando c’era il temporale perché sapeva che poi sarebbe sopraggiunto il sereno.
Scritto da Claudio Ennam il 24/9/2012 alle 11:35
Si Adamoli anche a quelli che a sinistra hanno 35 anni poco coraggiosi nel fare politica davvero senza prosopopea ma preoccupandosi come dicevano Gianni Cuperlo e Andrea Romano (e come facevano nella loro formazione fatta a noi) di fare relazioni e alleanze generazionali su proposte e progetti di merito, concreti.
Scritto da Silvia Davite il 24/9/2012 alle 13:04
Caro dott. Adamoli la preoccupazione di E. Letta è verosimile. In una logica di primarie di coalizione ci deve essere un solo candidato per componente in grado di rappresentare tutta la coalizione con un programma con i punti significativi condivisibili da tutti. In questo momento, data la forte immagine di Renzi ,sarebbe opportuno fare il congresso nazionale del Pd. Renzi è cosa diversa dal Pd attuale ; non è come la DC dei suoi tempi, caro Adamoli, divisa in correnti ma fondamentalmente unita sulla propria storia.. Renzi o vince il congresso mantenendo il nome Pd ma cambiandone l’anima oppure dovrà rapportarsi di conseguenza direttamente agli elettori. Questa è la via, non le primarie.:Renzi non proviene dagli ex pds o pci, è anche diverso dai cattolici cosiddetti di sinistra anche se oggi deve utilizzare il Pd per la propria ascesa politica.
Scritto da lettore saltuario il 24/9/2012 alle 14:28
Caro@G.S. amo il calcio e la sua imprevedibilità che, contro ogni logica, si ripete. Alle Olimpiadi la finale tra i 'pedatori' era tra il più forte e favoritissimo Brasile contro un nettamente inferiore Messico composto da diversi calciatori con la faccia un po' grulla come la mia. Ha vinto il Messico. Credimi, la politica è spesso un po' come il calcio. Per questo non temo le primarie anche se non sono favorito. Il birillo quindi non c'entra, e tutto tuo e collocatelo dove meglio ti aggrada.
Scritto da paolo rossi il 24/9/2012 alle 14:41
non mi è dispiaciuto renzi al Politeama. Non posso che sottoscricere ciò che ha detto, anche se è frutto di tanta, troppa demagogia. il libro dei sogni non esiste. Credo farebbe meglio a mantenere l'impegno con i cittadini di Firenze e di non fare come il leghista di Busto tanto criticato.
Scritto da de.to@axcite.t il 24/9/2012 alle 15:03
http://video.repubblica.it/dossier/regione-lazio/chiara-colosimo-da-fascista-cubista-a-capogruppo/105776/104156 qui c’è l’intervista alla neocapogruppo del pdl in regione lazio, chiara colosimo. il pdl ha praticato gli insegnamenti di matteo renzi e si è messo nelle mani di una ragazza nata nel 1986. veramente sembra del 1976! anzi, conosco ragazze del 1976 che sembrano del 1986! va beh, ma questo non è colpa della colosimo ma di come mammà l’ha fatta. le colpe, e tante, le ha invece fiorito/batman. ho trovato discutibile la sua presenza ieri sera, come se niente fosse, da telese/porro. sorridente, sereno, un affronto alla gente. fortuna che il pd, per parafrasare moretti, ha fatto qualcosa di sinistra e ha fatto dimettere i propri consiglieri. nicoletta, finalmente ti sei fatta viva! cosa combini con la mongolfiera? ho letto la lettera della signora finzi a ichino. brava! è dal basso che partono le richieste autentiche.
Scritto da Billa il 24/9/2012 alle 15:39
Sinceramente non riesco a comprendere tutta questa diffidenza nei confronti di Renzi. Credo che il Pd abbia bisogno di un elettroshok che renda credibile la discontinuità col passato, e consenta un recupero di credibilità della politica nel suo insieme.. (Ricordiamoci che il consenso della classe politica si attesta al 4%). Renzi incarna sicuramente un’auspicabile cesura. E credo che nessuno possa avere la sfera di cristallo per sapere se il partito rimarrà coeso o se il Toscano potrà essere un buon Presidente del Consiglio. Riguardo all’ultima questione, non mi pare che l’Italia rifulga di molti esempi eclatanti in tal senso. Se poi prendiamo in esame l’operato dell’Uomo di Arcore, sono del parere che occorra un talento inarrivabile per riuscire a fare peggio.
Scritto da Angelo Eberli il 24/9/2012 alle 15:49
Consiglio vivamente di leggere le due lettere riportate da @Ulderico Monti. La prima è di Sara Finzi che ha partecipato ad una riunione interna tenuta a Milano con Enrico Letta. Viene citato Giuseppe Adamoli, si vede che è un punto di riferimento anche se non ha incarichi. Poi c'è la risposta lungo di P. Ichino, lunga ma da leggere, dalla quale si evince che il Pd ha rinunciato in questi anni a cercare di rappresentare quasi un quarto dell'elettorato. Avevo votato con entusiasmo Veltroni e poi con meno trasporto Franceschini. La prossima volta voterò per Renzi.
Scritto da Giorgio S. il 24/9/2012 alle 17:40
A mio parere (da semplice cittadino) Renzi non e' la soluzione e' una scelta del senso di marcia del PD che andrebbe al centro e non a sinistra. Renzi, a differenza di certi capi PD, comunica alla grande con tecnologie moderne, e' un tipo simpatico, per cui le idee sono piu' importanti del partito, ha il coraggio di mettersi in gioco, ed e' giovane. Nel panorama italiano, e' insomma come l'acqua nel deserto. E' utile tuttavia essere critici. Deve ancora dimostrare di essere un peso massimo.
Scritto da Andreus il 24/9/2012 alle 18:09
Questi tediosi, lunghi resoconti di riunioni interne e di corrente (vedi ulderico monti) bastano per spiegare la distanza abissale del pd e di questa sinistra dalla gente. Altro che Renzi o non Renzi. Adamoli naturalmente sul suo blog pubblica quel che vuole ma ragazzi direbbe il vostro segretario che smaronamento!
Scritto da Ceresium il 24/9/2012 alle 18:23
Molto interessante la risposta di Ichino alla lettera di Sara Finzi. E' una critica fortissima alla classe dirigente alta del Pd. Penso che abbia ragione. Anch'io avevo votato Veltroni.
Scritto da Nicola il 24/9/2012 alle 20:07
la politica è per i maschi? mi sa di sì! lo dimostrano anche le dimissioni della polverini, che non è indagata e le dichiarazioni di fiorito che, da indagato, intende ricandidarsi. la polverini ha gestito male questa vicenda, con troppa impulsività. forse si porta appresso la fragilità del recente pesante intervento chirurgico. forse triiodotironina, tiroxina e tireotropina, comunemente noti come ft3, ft4 e tsh, non le sono ancora tornati ai livelli. forse prima di lei avrebbe dovuto dimettersi il presidente del consiglio regionale e tutto l’ufficio di presidenza, che comprende anche isabella rauti. forse, forse, troppi forse ormai in questa politica. forse un uomo riesce a galleggiare meglio. la tosta sindacalista dell’ugl ha dovuto cedere, ma immagino non sia finita qui. nei prossimi giorni si parlerà ancora di lei, magari ne uscirà un’immagine devastante. per il momento, questa sera ha tutta la mia approvazione.
Scritto da Billa il 24/9/2012 alle 21:01
I commenti di @Giorgio S. (17.40) e di @Nicola (20.07) sono frutto di filantropia. Accipicchia, me ne sto accorgendo troppo tardi?
Scritto da parbleu il 24/9/2012 alle 22:05
@Billa, la mongolfiera non ti piace? Io ci ho fatto un volo virtuale memorabile alla Géode … Mi sembra un buon paragone di un governo di coalizione. Mi sono dimenticata di aggiungere che scendere volontariamente per cambiare squadra è molto pericoloso, inoltre è tempo di mobilità sostenibile. Poi magari discuteremo cosa fare in caso di zavorra in esubero… Ma la signora Finzi è la stessa Sara Finzi che il 3 luglio scriveva direttamente a Enrico Letta? Per amor di verità, avrà anche ragione e poneva anche allora richieste autentiche, ma non me la paragonare alla casalinga di Ponte Nizza! @Ulderico Monti: spero che domani ci aggiorni, perchè Enrico Letta ha replicato, inizialmente un po’ piccato, a Ichino. Ovviamente Ichino ha preso atto delle rettifiche di Letta e ha ulteriormente risposto e chiesto a Letta un chiarimento.
Scritto da Nicoletta il 24/9/2012 alle 22:55
@Billa, ammonita. 'forse un uomo riesce a galleggiare meglio' Questi doppi sensi in salotto non si fanno, proprio adesso che vogliamo una politica più 'pulita'! A proposito di Isabella Rauti.. grazie al suo interessamento, nel 2011 è stato ritirato lo scabroso calendario "Cofani Funebri" che ritraeva donne in pose sexy avvinghiate a delle bare. Realizzato non per gusto macabro, ma per pubblicizzare gli ultimi modelli sul mercato. Un vero must per collezionisti di oggetti kitsch!
Scritto da Nicoletta il 24/9/2012 alle 23:23
Scusate se intervengo in ritardo.Troppi PERSONALISMI in questo PD!e troppi ARRIVISMI.Comunque vada a finire sarebbe bene mitigare un poco il CULTO della PERSONALITA',non credete? Perché Renzi invece di fare il galletto non pensa a far BENE il Sindaco di Firenze e collaborare alla stesura di un PROGRAMMA COMUNE? Ma è proprio inevitabile lo scontro tra il "vecchio" e il "nuovo"? Che il PD deva ammodernarsi ormai penso che tutti l'abbiano capita,altrimenti si va TUTTI in un mucchio, Renzi compreso.
Scritto da giovanni Dotti - Varese il 25/9/2012 alle 08:41
Caro Giuseppe, le primarie interne per la candidatura a premier sono una forzatura dello statuto, quindi sono in contraddizione con una regola che ci eravamo già dati. Siccome ritengo comunque che le primarie siano un buon strumento, perchè non limitarle agli iscritti, evitando così che votino infiltrati che sostengano il candidato premier più debole per convenienza loro? Mi pare un ottima mediazione.
Scritto da Loredana N. il 25/9/2012 alle 15:51
Cara @Loredana, le primarie anche di partito sono aperte a tutti gli elettori che sottoscrivono la carta d'intenti del Pd. E' stato così per Veltroni e per Bersani. La complicazione vera deriva dal fatto di aver introdotto le primarie di coalizione. Di questo parlerò in uno dei prossimi post.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 25/9/2012 alle 16:18
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