Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 15/10/2012 alle 21:17


Interessante incontro sabato a Bergamo di molti politici e amministratori lombardi di cultura cattolico-democratica e popolare.
Voleva essere la preparazione in Lombardia di Todi 2, cioè il forum dell’associazionismo cattolico, ma con una più chiara inclinazione verso un nuovo soggetto politico cosiddetto di “centro”.
Per questo motivo politico avevo ritirato la mia firma dai promotori e dai relatori non credendo a questa prospettiva.
Riassumo l’indirizzo  culturale: “Vogliamo intercettare il disagio, non per sguazzarci dentro ma per dargli una risposta. Vogliamo federare liste civiche, gruppi d’opinione, organizzazioni sociali che sentono il dovere del bene comune”.
Il limite lo ha messo in rilievo Roberto Mazzotta nelle conclusioni. "Per federare occorre un federatore. Questi non può essere nessun altro che Mario Monti".
Ma trasparenza democratica vuole che ci si presenti agli elettori senza aspettare l'eventuale chiamata post elettorale dei partiti.
Se il presupposto del movimento è la leadership di Monti, quando Monti non ci sta, il discorso non sta in piedi. Così è il solito ventre molle.
L’idea può essere buona per le imminenti elezioni regionali d’intesa con il centrosinistra.
Bisogna provarci.
 

Commenti dei lettori: 47 commenti -
Fin quando resterà in vigore una legge elettorale maggioritaria il centro sarà sempre il ventre molle. Con una legge proporzionale potrebbe diventare lo snodo per la formazione del governo, questo a livello nazionale.
Scritto da Maurizio il 15/10/2012 alle 22:32
Con Gabriele Albertini candidato del Pdl non è da escludere che una parte importante del centro lo sostenga. Le parole finali del post sono da ascoltare bene e mettere in pratica.
Scritto da Luca C. il 15/10/2012 alle 22:39
Non amo il centro cattolico ma penso che in Lombardia per mettere al sicuro la vittoria sia necessario un progetto che lo comprenda perché le province lombarde non sono la città di Milano e a Varese per esempio il pdl nelle ultime elezioni era più forte della Lega,
Scritto da Pietro (di sinistra) il 15/10/2012 alle 23:03
Sabato a Bergamo, oltre al discorso culturale molto impegnativo, la cosa più importante della riunione era la ricerca di un leader che andasse oltre Casini. Poi Mazzotta ha fatto il nome di Monti. Se Monti non accetta secondo me potrebbe essere Passera.
Scritto da Enrico il 15/10/2012 alle 23:31
Di male in peggio!Vorrei che la Religione restasse un fatto privato,fuori dalla politica.Vorrei che le guerre di religione fossero solo un ricordo del passato.Vorrei che i Cattolici impegnati in politica si distinguessero come persone serie,oneste,tese al bene di tutta la societa'e non solo di una parte di essa,che contribuissero ad appianare e non approfondire le divisioni,che fossero meno interessati all'arricchimento personale,vorrei che fossero distribuiti in tutti i partiti per migliorarli,
Scritto da giovanni dotti il 15/10/2012 alle 23:59
Arrivano i cattolici a federare le liste civiche e noi stamo a guardare? C'è anche la Lega pronta a puntare sulle identità locali e sulle persone che le rappresentano seriamente.
Scritto da Leghista vero il 15/10/2012 alle 23:59
intendiamoci che non scambierei un tabacci con un martina o con un alfieri qualsiasi. detto questo, non si capisce perché anche tabacci, pur non sottoscrivendo la carta degli intenti quale atto pattizio del centrosinistra, possa tranquillamente partecipare come candidato alle primarie di coalizione. viviamo di questi due poli: blandizie e lotte intestine. in centro (in mezzo) ci sta il buon senso, il ragionamento, la convivialità, l’umiltà. ed è questo il centro che risiede molle in noi.
Scritto da Billa il 16/10/2012 alle 08:48
La Provincia di Varese di ieri ha dedicato parecchio rilievo al convegno di Bergamo anche con una intervista a Bruno Tabacci. Tu lo conosci bene, pensi che potrebbe essere il candidato governatore del centrosinistra in Lombardia?
Scritto da Lettrice affezionata il 16/10/2012 alle 08:49
@ G. Dotti, hai centrato la questione. A quanto pare, con la messa in quarantena dell'orfanotrofio di CL per formigolite acuta, c'è qualcuno che ne approfitta per imbrigliare ed imbrogliare i creduloni, già naufraghi della balena bianca spiaggiata, ed ora senza pifferaio. E, purtroppo, c'è anche chi gli dà credito.
Scritto da Sic Est il 16/10/2012 alle 09:12
Vedrei con entusiasmo questo modo riunito a Bergamo impegnato in Regione con il centrosinistra. Malgrado le traversie di Formigoni Cl sarà ancora in campo in maniera aggressiva e Gabriele Albertini è un candidato forte. Per vincere e governare serve una compagine ampia e molro aperta.
Scritto da Nicola il 16/10/2012 alle 09:20
E' vero, chi spera ancora che Monti partecipi alle elezioni vive in un altro mondo. Meno che mai si farà incastrare in una lista dignitosa ma senza speranza di vincere.
Scritto da Bortoluzzi il 16/10/2012 alle 09:43
Caro @Enrico (23.31), come ti avevo detto sabato, l’unico candidato che Casini appoggerebbe è Monti che però non accetta l’offerta, come dice @Bortoluzzi. Non credo proprio che si farà sorpassare da Passera. Intanto Pierfurbi resta in attesa della legge elettorale proporzionale. Passaggio strettissimo e tutt’altro che scontato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 10:52
Le idee camminano sulle gambe degli uomini e, quanto ad uomini (e donne) il centro è messo come la destra e la sinistra: male. D'altronde l'UdC ha come segretario Cesa, che nella DC avrebbe ricoperto (a fatica) il ruolo di usciere a Piazza del Gesù. Ed anche il nascondersi dietro il nome di Monti, o, in subordine, di Passera o Montezemolo è segno di grande debolezza. E' la politica italiana, bellezza: poche idee, ma confuse e con interpreti scarsi.
Scritto da Mattia il 16/10/2012 alle 10:53
Cara @Lettrice affezionata (8.49), penso che Bruno Tabacci possa essere un candidato autorevole alla presidenza della Regione. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi. Ci sono altri buoni candidati. Ad esempio, avevo sconsigliato Pippo Civati dal presentarsi alle primarie nazionali ma potrebbe benissimo avanzare la sua candidatura per la Regione. La cosa importante è evitare che il vertice nazionale ci appioppi il proprio candidato come aveva fatto due anni fa con Filippo Penati. Avremo tempo di discutere di questo argomento con calma e, speriamo, lucidità.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 10:57
@Claudio Ennam: rispondo - in riferimento a “Banalità del male”, 16 ottobre 1943. La deportazione degli Ebrei di Roma - alla nota del precedente post; “Dal 1948 in poi l'Ebreo è diventato un guerriero indomabile. Ha vinto tutte le guerre e guerriglie ed è il popolo più bellicoso e meglio armato del mondo”. Si! @Claudio, sono d'accordo. Amo ricordare, dal libro dei Giudici, l'episodio di Debora e Barak. “Debora disse a Barak “Alzati! E' questo il giorno in cui il Signore YHWH ha messo Sisara nella tua mano. Forse che il Signore non esce in campo davanti a te?”. Allora Barak scese dal monte Tabor e lo seguirono diecimila. E YHWH mise in rotta davanti a Barak, Sisara con tutti i suoi novecento carri di ferro e tutto l'esercito, a fil di spada”.
Scritto da ulderico monti il 16/10/2012 alle 11:04
Caro Giuseppe, Filippo Penati non era stato imposto collegialmente dal "vertice" ma esattamente da Bersani che aveva candidato il suo braccio destro (e sinistro). Tu ci hai più volte raccontato che stavi sondando la disponibilità di Tabacci, d'accordo con Martina, quando ti hanno telefonato per dirti che il candidato era stato ormai deciso per volontà di Bersani ed era Penati.
Scritto da Francesco (Milano) il 16/10/2012 alle 11:25
Mi ha coinvolto molto la riunione di sabato. Finalmente una bella discussione ciulturale disancorata dall'immediatezza politica. Ce ne vorrebbero altre. A presto.
Scritto da Ric il 16/10/2012 alle 12:30
Mi spiace cheTabacci si sia fatto imbrigliare,farebbe bene a restare indipendente e a entrare nel PD se vuole portar avanti le sue idee e i suoi programmi,non arroccarsi in gruppi o gruppuscoli autoreferenziali che di cattolico hanno solo la facciata.Personalm.lo stimo per l'intelligenza,la cultura,la preparazione politica e l'onesta'intellettuale,merce rara di questi tempi,non tanto perche'si proclama cattolico.Lo vedrei bmene come Presidente dellaRegioneLombardia.Dopo Formig.ci vorrebbe proprio.
Scritto da Giovanni Dotti il 16/10/2012 alle 12:35
Si dice il centro. Quadrini è di centro. Ed è per questo che ha contestato l’occupazione degli scranni della presidenza dell’aula da parte dell’opposizione. Ed è sempre per questo che non si è dichiarato d’accordo con Gaffuri che, a detta sua, propone una ricetta troppo semplicistica (dimissioni oggi o legge elettorale regionale entro fine settimana) definendola sbrigativa al pari della ‘gatta frettolosa che fa i gattini ciechi’. Dubito che Marcora, che si è dimostrato uomo di buon senso e di ideali di centrosinistra, sia d’accordo con Quadrini, anche se ‘doveri’ di gruppo consiliare gli imporranno una minima comunanza. Quadrini rappresenta un piccolo assaggio del centro italiano. Molto chiari gli interventi di Martina, Cavalli, Cremonesi e Zamponi. Nessun ruggito da leone ma almeno appagano la mente. Zamponi ha giustamente richiesto a Formigoni di nominare, ai fini di una riduzione dei costi pubblici, una Giunta snella composta esclusivamente da consiglieri e non da esterni.
Scritto da eg il 16/10/2012 alle 12:39
No, caro Giuseppe, una cosa, o é giusta oppure é sbagliata. L'eventuale federazione di liste civiche o gruppi diversi per le imminenti elezioni, é una buona idea, a prescindere da una eventuale intesa col centrosinistra. Su via, non fare il settario arrampicandoti sui vetri!
Scritto da Mario Carmelo Guerrisi il 16/10/2012 alle 12:40
Caro Giuseppe, questo non è più un blog, ma un sequel: Facciamo un gioco, mettiamo in fila le ultime puntate e indoviniamo la prossima Heri dicebamus: "Cos’è rimasto del progetto fondativo del Pd? Possiamo ancora chiamarci centrosinistra di governo?" Oggi parliamo dei…"lombardi di cultura cattolico-democratica e popolare verso un nuovo soggetto politico cosiddetto di “centro”. (…) L’idea può essere buona per le imminenti elezioni regionali d’intesa con il centrosinistra." Quali scelte domani?
Scritto da andreottiano di sinistra il 16/10/2012 alle 12:58
giuseppe, spero che tu stia allo scherzo... :-)
Scritto da r il 16/10/2012 alle 12:59
Caro Giuseppe, sono d'accordo con @Ric. E' stata una bella riunione. Tu mi sembri troppo distaccato. Sei sempre stato molto laico anche nel partito popolare ma anche noi siamo laici degasperiani. A uno come te non chiadiamo di lasciare il Pd ma di darci una mano. Anche Virginio Brivio, sindaco di Lecco, è del Pd eppure partecipa.
Scritto da Giovanni B. il 16/10/2012 alle 13:03
L'argomento di questo blog sta scatenando molti interventi di DC-sleepers, i dormienti che sperano nella resurrezione della balena bianca spiaggiata. Basta parlare di centro (sleepers, attenti, non è quello commerciale) e costoro, come un riflesso pavloviano, cominciano a fare grandiosi programmi per il ripristino del potere perduto. @Giuseppe Adamoli, facci sapere cosa ne pensi di tutti questi nostalgici? Per chi (oltre che per se stessi) e contro chi operano?
Scritto da Sic Est il 16/10/2012 alle 13:28
@ulderico monti. Fantastica trasformazione! Che popolo! Tutto il mondo lo voleva abbrustolire e ora il mondo soggiace! Nel 1945 gli Ebrei erano tutti morti, pochissimi i sopravvissuti. Nel 1947 già terrorizzavano il Medio Oriente. Attentati, omicidi, guerriglie. Un anno dopo, Israele vince la “Guerra d’indipendenza”. Ventiquattro anni dopo la "scoperta" del genocidio, vince la seconda guerra araba. Poi la guerra del Kippur, Entebbe, tutte prove di forza straordinarie. Altro che morti! Altro che soluzione finale! Fottetevi, goyim!
Scritto da Claudio Ennam il 16/10/2012 alle 13:49
Caro @r 12.59), certo che sto allo scherzo. Travestito da “andreottiano di sinistra” sei simpatico. Ti chiedi, quali scelte domani? Ti rispondo con le parole di Maurizio Martina, così sarai contento. Per le regionali un patto civico che vada oltre il centrosinistra classico dei partiti. Mi ha fatto piacere che Alessandra Kustermann si sia dichiarata disponibile. Tu dovresti esserlo altrettanto se la stessa disponibilità la dimostrassero personalità che provengono dall’associazionismo cattolico. Sai cosa c’è di bello in tutto questo? Che io non ho mai, dico mai, fatto parte di un’associazione cattolica, salvo le Acli in gioventù. Penso però che la cultura dei cattolici democratici serva per la rigenerazione del Paese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 14:05
Caro @Guerrisi (12.40), federare liste locali e gruppi sociali con la medesima ispirazione ideale è sicuramente una cosa giusta in sè. In questo modo si metterebbe in rete una parte importante dell'impegno civico sul territorio. Per non rendere sterile questo difficile progetto, data la legge elettorale in vigore in Lombardia, è necessario realizzare delle intese con le forze poliiche. Lasciami almeno auspicare che questo avvenga col centrosinistra che è il mio campo di appartenenza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 14:12
La prima repubblica è finita. trovo patetico il tentativo di ricostruire la balenna bianca. Se questo è il nuovo che avanza....
Scritto da Aurelio il 16/10/2012 alle 14:14
Parbleau. Essendo uno che viene dall'azione cattolica e oltre certo che mi piacerebbe un bel presidente cattolico, ma soprattutto democratico. Però come pensatore preferisco Martini a Martina... :-)
Scritto da andreottiano di sinistra il 16/10/2012 alle 14:15
@Claudio Ennam. Penso a quell'intrepido zelota che fu Gesù di Nazaret, che osò definire "Legione" la torma di demoni e li scacciò a rifugiarsi nel ventre dei porci, parafrasi del cinghiale, totem della X Legio Fretensis, di guarnigione in Palestina. Fu punito con la croce e, orribile inganno della Storia, in suo nome, i cristiani perseguitarono il suo popolo. Fino all'Olocausto.
Scritto da ulderico monti il 16/10/2012 alle 15:00
Certo, caro Giuseppe, é nel tuo diritto sperare questo. Renditi conto, però, che la gente (anche di sinistra) si é stancata di questo modo di andare avanti e, appunto con questa motivazione, tenta d'imboccare altre strade. Non ti sembra legittimo anche questo? Ciao e buon lavoro.
Scritto da Mario Carmedlo Guerrisi il 16/10/2012 alle 15:36
Roberto Maroni sul Corriere di oggi scrive: "Già oggi proporremo una modifica allo Statuto per ridurre i consiglieri regionali da 80 a 60". E' una buonissima proposta che dimostra il senso di responsabilità della Lega di fronte alle chiacchiere insulse del Pd e del Pdl.
Scritto da L. Basso il 16/10/2012 alle 15:45
@ulderico monti. Gesù zelota? Ma se era alto e biondo! Secondo me era di Aquisgrana.
Scritto da Claudio Ennam il 16/10/2012 alle 15:54
Gentile Adamoli, nei corridoi si sentono delle cose assurde su Statuto, Regolamento, legge elettorale. Diversi consiglieri dimostrano una ignoranza incredibile su queste cose. Non dico prima di candidarsi, ma una volta eletti e prima di entrare nell'aula del consiglio dovrebbero fare un corso di formazione. Non sto parlando di Nicole Minetti ma di alcuni suoi più celebrati colleghi.
Scritto da Dirigente regionale il 16/10/2012 alle 16:03
Caro Giuseppe, permettimi la battuta. Alla vigilia di elezioni tutti vogliono federare e unire e tutti vogliono intercettare il disagio. E quale partito con un minimo di sale in zucca non vuole farlo?... Dunque mi pare che il progetto di “Todi2” e del “centro” ad orientamento cattolico così come ipotizzato presenti già dei vistosi limiti. Insomma, siamo alle solite. Da quando non c'è più la DC ( e per costruirla ci sono voluti più di venti anni di dittatura fascista e una guerra mondiale ) periodicamente c'è chi vuole costruire un centro autonomo, capace di rappresentare il mondo cattolico e i ceti moderati ( che sono la maggioranza degli elettori di questo nostro Paese ) e periodicamente, alla prova delle urne, queste operazioni finiscono male. Quindi la domanda dovrebbe essere cosa c'è di nuovo perchè questo tentativo possa avere successo. Un sistema politico ormai sull'orlo del collasso. La fine dei partiti personali e, in particolare, del PdL e di Berlusconi. Una richiesta di serietà, rigore nelle politiche, ma anche di attenzione al sociale ( un centro che guarda a sinistra? ). Basterebbero questi motivi per avere qualche dubbio, ma poi ci sono le caratteristiche di fondo di questo momento. La richiesta di un nuovo ceto politico. La richiesta di un rinnovamento che non guarda in faccia a nessuno. Nuove idee e nuove proposte capaci di unire merito a giustizia sociale e così via. Dunque, la seconda domanda, passami il paradosso, è chi può rappresentare tutto questo? Casini?, Fini?, Cesa? Il buon Pezzotta? Il nuovo Montezemolo? L'unico, come dici tu che potrebbe avere il “fisico” non ha nessuna intenzione di spendersi con questa compagnia ed anzi ha dichiarato di essere una “riserva” della Repubblica a a disposizione per le emergenze. Quindi, in sostanza, guardo con attenzione quello che succede e cerco di capire se i contenuti sono qualcosa di rilevante o di velleitario, ma, tuttavia, sono abbastanza scettico a fronte di aspettative che non mi paiono rispecchiare quanto è presente nella nostra società. Scritto questo, permettimi di uscire un po' dal tema e di sottolineare come il problema permane per il PD. Può il PD rappresentare anche queste istanze? Può il PD porsi il problema di come dare spazio ad un mondo variegato fatto di associazioni e di volontariato, di opere sociali e e di presenza anche nell'economia, di forti idealità, ma anche di sano pragmatismo? O, per citarti, siamo destinati a morire nel “fortino”?
Scritto da roberto molinari il 16/10/2012 alle 16:10
@Sic Est (13.28) - L’ho già detto tante volte. Chi pensa di ricostruire qualcosa di simile alla Dc è perso irrimediabilmente nel passato. Guarda però che sabato scorso i nostalgici erano pochi mentre tanti pensavano a come far rivivere certi valori del cattolicesimo politico in forme nuove e in cooperazione con altre culture democratiche, laiche, riformatrici. Una strada impervia alla quale mi sono sottratto perché ne sto seguendo un'altra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 16:39
@L. Basso (15.45) - Quando ho letto che Maroni vuole subito cambiare lo Statuto per abbassare a 60 il numero dei consiglieri regionali non ci credevo. Ho controllato la sua ampia intervista sul Corriere e tu hai letto bene. Maroni, con tutto il rispetto, non sa di cosa parla. Lo Statuto per essere cambiato richiede due approvazioni del consiglio regionale a maggioranza assoluta a distanza non inferiore di due mesi una dall’altra (art. 123 Cost.ne). Quindi è un obiettivo impossibile, a meno che non dica di voler andare al voto il più presto ma nel contempo non cerchi una scappatoia per andarci il più tardi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 16:42
@Giuseppe Adamoli. Grazie per la risposta. Tuttavia tengo a puntualizzare che i valori morali delle società laiche (nessun riferimento all'ateismo) non sono meno pregnanti di quelli delle società religiose. Si può essere credente e di educazione laica allo stesso tempo.Tanti salvatori della fede che combattono il laicismo dello stato non mi pare che si presentino con le carte pienamente in regola.
Scritto da Sic Est il 16/10/2012 alle 17:54
Il centro è una categoria concettuale della politica che indica una realtà storica contrassegnata dalla esperienza dei partiti che nella loro azione si ispirano all’idea di moderazione (non di moderatismo). Non è una posizione di equidistanza tra destra e sinistra ma una proposta originale diversa e distinta dal liberalismo ( che sostiene il primato dell’individuo) e del socialismo (che invece afferma la supremazia della comunità statale). La concezione del centro si basa sulla dignità della persona che attraverso i molteplici legami sociali costituisce il popolo, a cui la politica è subordinata. I partiti di centro hanno svolto una funzione determinante tra le due guerre mondiali, contribuendo a superare il concetto di politica come contrapposizione e favorendo la cooperazione sociale e la pace tra le nazioni, costruendo l’Europa unita e stabilizzando la democrazia come assetto di reciproco rispetto. Poiché il centro presuppone una politica ispirata all’etica, è naturale che molti partiti di centro si siano ispirati al Cristianesimo; ma l’esperienza dei cristiani democratici si basa sulla distinzione tra fede e religione, cioè sulla laicità che è il portato del Cristianesimo nella storia. L’esperienza del movimento cristiano-democratico non va confuso con la Chiesa; è una iniziativa autonoma dei laici cristiani che peraltro non ha mai raccolto l’adesione di tutti i fedeli che tuttora militano in tutti i partiti. Il centro consiste in una politica valoriale finalistica che mal si concilia con la cultura dello stato etico e con quella materialista post-marxista che tuttora faticano a distinguere tra il piano spirituale e quello materiale della vita umana e tutto riducono a realtà immanente. L’attuale bipolarismo (di importazione nord-americana) pensa di ridurre la cultura popolare alla secca alternativa tra “chi è di qua e chi è di là”, che nega la varietà delle culture e la complessità sociale, senza peraltro realizzare una effettiva “governance”. Non vi è alcuna ragione per escludere che un partito di centro possa aspirare a continuare la positiva esperienza del Partito Popolare di don Sturzo e della Democrazia Cristiana di De Gasperi e Moro che, al di la di insufficienze ed errori (compiuti indistintamente da tutti i partiti di ieri e di oggi), hanno sicuramente vinto la sfida per la libertà e la democrazia nel nostro Paese. L’autocritica spetta, semmai, ad altre forze politiche che non si sono ancora liberate dal peso di una esperienza fallita e che non possono pretendere di essere maestri agli altri. Il cittadino ha diritto di esprimere, anche nello spazio pubblico, i valori suggeriti dalla propria fede e la laicità consiste nel non far si che da idee e proposte diverse nasca una guerra di religione. La religione non è un fatto privato perché alla sua base c’è il problema del fine e della salvezza dell’essere umano e del mondo forgiato anche dalle sue mani. Nessuna religione può essere ridotta ad esperienza individuale e intimistica che non ha alcuna influenza sulla realtà in cui l’uomo vive e acquisisce maturità e umanità e dove trova il senso e il finalismo della sua esistenza. La ricostituzione di un “partito cattolico” è invece discutibile nella forme proposte: cioè non come iniziativa autonoma di un gruppo di laici cristiano, ma come accordo tra associazioni ecclesiali. Ciò comporterebbe un regresso rispetto alla D.C, e porterebbe nel nuovo soggetto politico le divisioni che attraversano la cattolicità italiana. E’ questo un modo atipico di affrontare il problema rispetto a quello seguito dai “pionieri” del movimento cattolico democratico. Ma tutto ciò non deve significare l’immobilismo, il rifiuto di prendere atto del concreto fallimento della seconda Repubblica e la necessità di rivedere le forme, i contenuti, i riti e i simboli della politica tuttora concepiti secondo i canoni del Novecento. Questa indisponibilità ad aprire al “nuovo” porta alla deriva della Democrazia e al rischio che il populismo e l’antipolitica prevalgano nella nostra società, che tutti riconoscono come frammentata ma pochi vogliono che questa frammentarietà si esprima come condizione per una ricomposizione unitaria.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 16/10/2012 alle 18:39
@Giuseppe Adamoli. Le strade possono essere tante, di sinistra, centrosinistra, destra, centrodestra, centro e in piena autonomia. Ti bastano? Certo, occorre il consenso della maggioranza degli elettori!
Scritto da Marco Carmelo Guerrisi il 16/10/2012 alle 19:14
Possiamo dire che le strade sono tante e le ideologie normalmente buone, purtroppo gli uomini molto meno,ke dire di trovare persone di buon senso, con la predisposizione all'onestà e un po' di lungimiranza, forse basterebbe davvero poco, poi saremmonoi ad interpellare i famosi tecnici, alessandra
Scritto da Alessandra Muscillo il 16/10/2012 alle 19:51
Ho letto soltanto: "Il centro è una categoria concettuale della politica" e poi "Scritto da Camillo Massimo Fiori". Dica la verità, @Camillo Massimo Fiori, lei scrive per non farsi leggere.
Scritto da Claudio Ennam il 16/10/2012 alle 20:14
Caro @Roberto (16.10), ricercare la risposta positiva alle tue domande finali (salvo ovviamente l’ultima) è la nostra sfida per restare nel Pd con un senso di gratificazione culturale. Nei prossimi giorni metterò un post sul significato di “sinistra”, almeno per me.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 20:26
Caro @Massimo (18.39), grazie per il tuo intervento. Ne consiglio la lettura a tutti anche a chi potrebbe arricciare il naso o dissentire totalmente.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/10/2012 alle 20:27
Certi bizantinismi,certi contorsionismi mentali,certe complicate argomentazioni per sostenere tutto sommato concetti semplici (la rifondazione di qualcosa di simile alla balena bianca) appartengono al passato o al mondo dei sogni. In politica e'meglio stare coi piedi per terra e cercare di contribuire a rimediare allo sfascio che le nostre generazioni hanno prodotto senza voler scimmiottare un passato"negativo"che ci vorremmo lasciare alle spalle(e anche dimenticare).Non so se il PD ci riuscira'
Scritto da giovanni dotti il 17/10/2012 alle 08:37
In preparazione dell'ultima tornata amministrativa,era chiaro e cercato una sorta di attivo risveglio politico dell'area del centro,inteso come lo descrive il sig. Fiori. Iniezione positiva e sostenuta. Mi permetto di dire che non è mai troppo tardi: le deleghe in bianco e lo scontro muscolare sono durati troppo. Non credo alla nuova DC, partito sciolto prima che fossi maggiorenne. Fa un errore, a mio avviso, chi pensa (credo siano in pochi) di bastare a se stesso, culturalmente e nei numeri.
Scritto da FrancescoG. il 17/10/2012 alle 10:16
Le persone anziane che hanno militato nel passato dalla parte sbagliata, tra i perdenti della storia, sono in malafede quando negano che l’attuale bipolarismo ha distrutto il pluralismo delle culture politiche perché essi sono rimasti attaccati ad una concezione monistica della società. I giovani invece non sanno che quella che viene proposta loro è una vecchissima ideologia liberista basata sull’individualismo antipolitico, voluta da una pratica centralizzata, finalizzata al superamento della
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 17/10/2012 alle 11:41
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