Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 11/11/2012 alle 09:59

 

E’ la peggior crisi politica, economica e sociale della storia repubblicana. Una parte della società è presa da un pessimismo nero e ne ha tutte le ragioni. Per il futuro, almeno sul piano politico, mi ispira però l’ottimismo della ragione oltre che del cuore.
Mi spiego. Le primarie nazionali del Pd riempiono i teatri e suscitano entusiasmo. Nel Pdl si sta voltando la pagina berlusconiana. Al centro si manifestano forti disponibilità all’impegno. Nel movimento di Grillo insieme a posizioni oltranziste affiorano fermenti positivi.
Questo pessimo ventennio sta chiudendo i battenti.
A Milano, dove si sono sempre manifestate le principali novità politiche e sociali, la borghesia si sta rimettendo in moto. Lo fa con forti pretese egemoniche come sta accadendo con Umberto Ambrosoli, candidato presidente della Regione, ma sono fenomeni inaccettabili che si possono correggere.
Anche loro capiranno che la Lombardia non è il contado di Milano, che i conflitti fra centro e periferia, fra élite e ceti popolari, fra generazioni diverse, sono nodi che non possono essere sciolti facendo ricorso ad una loro presunta superiorità morale e intellettuale.
I conti si fanno con il popolo.
E’ vero. Un nuovo “civismo” si sta finalmente presentando alla ribalta anche sulle ali del risveglio borghese. In molte città si era già manifestato con le elezioni amministrative di un anno fa.
Questo “civismo” che avanza non può pretendere l’umiliazione dei grandi partiti popolari indispensabili alla democrazia. Però i partiti devono essere diversi da quelli di oggi. Questa strada nel centrosinistra incontra forti resistenze ma è ormai tracciata.


Commenti dei lettori: 68 commenti -
Sono d'accordo, una fase storica molto negativa si chiude dopo aver inoculato in milioni di italiani l'esatto contrario del civismo cioè l'individualismo sfrenato, il dileggio di valori permanenti come l'onesta, la responsabilità, il senso di appartenenza a una più vasta comunità. Dai partiti arrivano segnali intermittenti e contradditori, prevalgono gli annunci rispetto alla concretezza. Mi sembra molto preoccupante la vicenda della legge elettorale.Un futuro governicchio sarebbe la fine.
Scritto da cesare chiericati il 11/11/2012 alle 10:37
va bene non umiliare i grandi partiti popolari, ma è giusto prendere atto di una totale inadeguatezza di gran parte della classe dirigente dei partiti, stendendo un velo pietoso sulla massa di politicanti per interesse personale. Ammesso e non concesso che il nuovo che avanza sia meglio.
Scritto da bm il 11/11/2012 alle 11:16
Ti fidi troppo dell'alta borghesia. Vogliono sempre comandare. I partiti li volgliono deboli e divisi.
Scritto da Dino il 11/11/2012 alle 12:19
dipende da come si comportano i grandi partiti popolari, caro giuseppe...
Scritto da Stefano Affolti il 11/11/2012 alle 12:43
Giuseppe, secondo me sbagli se Ti "fissi" sul caso Ambrosoli. Forse sbaglio, ma personalmente non ricordo primarie per Sarfatti che non era certo una bandiera del centro sinistra, eppure all'epoca tutti, poi si sono stretti a lui. Inutile che Ti ricordi che i migliori candidati alla carica di consigliere regionale non hanno mai affrontato una primaria.
Scritto da Massimo Galli il 11/11/2012 alle 12:44
Completamente d'accordo.Se non fosse un errore comunicarlo, vi chiederei dove è stata la "società civile" fino alla settimana scorsa. Ci sono persone che sono state a smazzarsi, per anni, dei confronti assurdi con degli impreparati totali ed oggi sono inserite nel mazzo dei bambascioni. A me non piace: apprezzo l'umiltà e la ricerca del buono. Sulle novità politiche di Milano. Ricordo Benito che aspettava tranquillo la marcia su Roma, Bettino e Silvio ;-) PS: oggi mi sono svegliato tranquillo.
Scritto da FrancescoG. il 11/11/2012 alle 12:47
@Massimo Galli, c'è un particolare sottile che hai dimenticato: le primarie sono già state indette dalla coalizione e ci sono già dei candidati. Ambrosoli non può e non ha il diritto di presentarsi chiedendo che le primarie non si facciano, dal momento che sono già state costituite per il 15 dicembre. Anziché rifiutare, poteva dare la sua disponibilità prima, quando non erano ancora state organizzate, ma, adesso, se vuole essere candidato, anche lui deve mettersi in gioco, come tutti.
Scritto da Giulio del Balzo il 11/11/2012 alle 13:17
Un brisin di umiltà e buon senso. Questo bisogna chiedere a Ambrosoli. Lui è il figlio dell'Eroe borghese ma non non siamo figli di nessuno. Abbia rispetto per chi è disposto a votarlo in massa e se no si faccia eleggere dai suo gruppetto. Alla prima occasione via i dirigenti del Pd lombardo che hanno fatto pena.
Scritto da Michele (zona S. Siro) il 11/11/2012 alle 13:33
Giuseppe la rivendicazione del ruolo dei partiti e' iscritta nella tua storia personale e politica.Ma in quest 'ottica la rivendicazione delle primarie assume i connotati di una riparazione ad una maestà che si suppone lesa.Non una riparazione ad una democraticità che si ritiene calpestata.A proposito del ruolo dei partiti nella societa odierna per limitarci a riferimenti d'area cattolica,dopo le misinterpretazini dossettiane e il settarismo comunitario ciellino i cui esiti sono davanti ai nostri occhi ,varrebbe la pena rileggersi Sturzo.Ma avremo il tempo di parlarne.
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 11/11/2012 alle 13:37
Il civismo in sè non esiste. La politica è civismo (o dovrebbe esserlo) allo stato puro, i partiti sono nati per questo. Il problema vero è il loro rinnovamento, la loro capacità di cambiare, di adattarsi all' evoluzione sociale e culturale in atto. Dire che tizio o caio "sono della società civile", come se questo fosse un automatico ed assoluto valore aggiunto, è relativo. Insisto, la politica ed i partiti sono essenza pura di "società civile". Il problema reale è la capacità di rinnovarli.
Scritto da paolo rossi il 11/11/2012 alle 14:24
Non so come puoi essere ottimista con questi dirigenti lombardi del Pd. Sono pecorelle nel gregge di Bersani, non hanno personalità, accettano tutto e cambiano parere ogni 12 ore.
Scritto da G.S. il 11/11/2012 alle 14:47
@Cesare Chiericati: "l'esatto contrario del civismo è l'individualismo sfrenato, il dileggio di valori permanenti come l'onestà, la responsabilità, il senso di appartenenza a una più vasta comunità". Condivido queste parole una per una.
Scritto da Luisa B. il 11/11/2012 alle 14:55
@ Giulio del Balzo. E infatti Ambrosoli si era tirato indietro. Credo che lui ne possa fare a meno, noi un po' meno.
Scritto da Massimo Galli il 11/11/2012 alle 15:34
@Massimo Galli. Perde semplicemente l'opportunità di essere legittimato, perché con ogni probabilità vincerebbe alle primarie: quindi - mi chiedo - che senso ha rifiutare di presentarsi alle primarie se sei pure in vantaggio sugli altri? La paura di mettersi in discussione?
Scritto da Giulio del Balzo il 11/11/2012 alle 15:46
@cesare chiericati. Mi spiega come si può in Italia inculcare il “senso di appartenenza a una più vasta comunità”? Non siamo un nazione ma una base militare. Per noi decide la NATO; e, attraverso i suoi dipendenti, Giorgio Napolitano e Mario Monti, la BCE e il Fondo Monetario Internazionale. Non può esserci “senso di appartenenza a una più vasta comunità” dove c'è sperequazione tributaria, dove a pagare sono sempre gli stessi perché è più facile prendere “poco a tanti che tanto a pochi”. Di quale “senso di appartenenza a una più vasta comunità” si può parlare in un paese in cui non esistono equi criteri distributivi? Un paese dove i più alti manager degli istituti di credito, responsabili della crisi, anziché essere decapitati sulla pubblica piazza, sono gratificati con bonus, buone uscite regali e dicasteri economici; e dove l'amministratore delegato di un'azienda fallita prende 2.000 volte lo stipendio di un operaio. Come può esserci “senso di appartenenza a una più vasta comunità” in un paese dove gli imprenditori possono decidere di delocalizzare quando vogliono? Le belle frasi fatte, @cesare chiericati, le riservi al suo diario buonista, con il lucchettino e il fiocchetto azzurro. Perché lei è un maschietto, vero? No, perché nel paese dove manca il “senso di appartenenza a una più vasta comunità”, non si capisce più un cazzo.
Scritto da Claudio Ennam il 11/11/2012 alle 16:16
Caro @Paolo (14.24) - Il termine “civismo” come l’ho usato io in questo post e come viene generalmente usato non è un concetto astratto ma è il fenomeno reale di donne e uomini che sono disposti ad impegnarsi per le finalità pubbliche non però dentro l’organizzazione dei partiti. Nell’Italia repubblicana c’è sempre stata questa tendenza anche se è esplosa a causa della crisi profonda della politica. Di civismo, sia pure con accenti diversi, avevano parlato anche Moro e Zaccagnini in un tempo nel quale la politica era tutto. In questa fase il Pd dovrebbe accettarlo e valorizzarlo tenendo però la schiena dritta. Sul rinnovamento necessario di tutti i partiti sono assolutamente d’accordo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2012 alle 17:20
Mah! Faccio fatica a capire, io quando invito una persona a casa mia in genere non gli chiedo prima di fare due salti mortali....
Scritto da Massimo Galli il 11/11/2012 alle 17:21
Caro @Massimo (12.44), non vorrei che ci sia dell’arroganza nell’atteggiamento di Ambrosoli (e dei suoi consiglieri) e un misto di leggerezza e di fragilità in quello del Pd lombardo (e dei suoi referenti romani) che hanno lasciato intendere che avrebbero accettato tutto anche dopo aver convocato le primarie in pompa magna. Primarie che io non avevo mai ritenuto indispensabili. Concordo sul fatto che le reponsabilità di questo pasticcio stiano da entrambe le parti. Spero che le pressioni che si alzano dal basso in modo diffuso e massiccio, non solo dai militanti ma dagli elettori, servano lunedì pomeriggio a trovare una soluzione dignitosa per tutti. Quanto ai consiglieri regionali ti faccio notare che vengono votati con le preferenze. In provincia di Varese sette candidati per due eletti. Le primarie sarebbero una follia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2012 alle 17:25
A proposito di partiti popolari il fondatore del Partito Popolare Lugi Sturzo nel 1958 in Senato riteneva priorità assoluta dare al Parlamento la sua indipendenza dalle ingerenze dei partiti politici: "smantellando la sovrastruttura partitocratica che è andata infiltrandosi come una piovra che a poco a poco soffoca e stronca". Oggi possiamo dire che la profezia si è compiuta:la piovra ha stroncato la vita del Paese malgrado e contro lo slancio civico di molti suoi figli.
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 11/11/2012 alle 17:27
Interessante @A.Bortoluzzi, il suo richiamo al Don Sturzo del 1958. Poi, una cosa è la partitocrazia, altro il partitismo.
Scritto da paolo rossi il 11/11/2012 alle 17:37
Belle menti quelle della dirigenza del PC, pardon del PD. Come al solito impongono i candidati che vogliono consultandosi solo tra loro, e poi vorrebbero che la massa dei pecoroni li seguisse docilmente avvallando le loro magnifiche scelte. Ne abbiamo gia'viste delle belle in passato,e sappiamo come sono andate a finire! PRIMA I CANDIDATI, POI I PROGRAMMI. Bel metodo "logico" e democratico! Sperano che funzioni ancora? Attenti: c'e' Grillo che sta aprendo gli occhi a tanti anche di sinistra!
Scritto da giovanni dotti il 11/11/2012 alle 17:39
Arrogante Ambrosoli e inadatti al ruolo i dirigenti del Pd.
Scritto da Nicola il 11/11/2012 alle 18:06
Sperém ;-)
Scritto da Francesca Terzoni il 11/11/2012 alle 18:09
Io che da prima dell'età del voto sono iscritto ad un partito non mi sento per nulla ..."incivile".Vogliamo vivere il partito come strumento attraverso il quale possano partecipare non solo quanti si riconoscono in esso. Bersani parla di partito da usare come infrastruttura : il PD messo a disposizione della società civile, che faccia da calamita per chi condivide lo stesso obiettivo anche se si tratta di forze sociali autonome e diverse tra di loro. Questa è partecipazione, e... proseguo
Scritto da A.Vaghi il 11/11/2012 alle 18:23
Bisogna dare ai cittadini la possibilità di esprimere le proprie posizioni e la propria voglia di contribuire al cambiamento senza doversi per forza riconoscere in un partito pur condividendone alcuni principi. Nel PD questi cittadini devono trovare rappresentanza. Al punto in cui siamo penso che Ambrosoli debba accettare il confronto nelle primarie. Primarie che pure avranno bisogno in futuro di altri aggiustamenti. Alzarsi al mattino e presentarmi candidato mi sembra eccessivo.
Scritto da A.Vaghi il 11/11/2012 alle 18:36
Caro Adamoli, non le sembra necessario che Ambrosoli mantenga le distanza dai partiti per difendere la forza di un progetto civico autonomo e molto allargato?
Scritto da Una Pd Brescia il 11/11/2012 alle 18:51
A proposito del civismo meneghino, mentre mi accingo a scrivere, mia moglie mi segnala un post della giornalista milanese del Corriere della Sera, Marina Terragni (mia moglie segue il suo blog). Porta la data del 9 novembre. La Terragni, da sempre sostenitrice della società civile come espressione di “democrazia dal basso” (nonché ambientalista della prima ora e amica di Langer), senza riferirsi esplicitamente a Umberto Ambrosoli nel post discetta su una certa “antipolitica aristocratica” e raffigura la società civile come “un nuovo packaging dell’aristocrazia: poche famiglie che contano downtown, cognomi e lobby e cerchi magici che decidono secondo criteri pochissimo o per nulla trasparenti”. Nel suo concetto c’è, a mio parere, un fondamento di verità. Dietro il civismo e il riferimento alla società civile, si nascondono, spesso, personalismi, forme di populismo demagogico e, non ultima, una forma di “snobismo impegnato”, tipico di una certa aristocrazia intellettuale e borghese, prevalentemente cittadina, che esercita, da sempre, un certo condizionamento nei confronti del centrosinistra. L’opinione di Marina, fida sostenitrice di Boeri e più volte critica con Pisapia, la dice lunga sulle contraddizioni (e i connessi giorni di fuoco) con cui il Pd milanese e quello regionale giungono a questa scadenza inaspettata. Ho letto il dibattito che si è snodato fin qui nel post (ringrazio @Andrea Bortoluzzi per il suo commento nel post precedente) e mi azzarderei a sostenere che, più che una soluzione, questo tipo di civismo è parte del problema culturale della sinistra. Detto questo, rimane il fatto che il civismo sia un sintomo dell’incapacità dei partiti, compreso il PD, di mantenere una centralità nella politica, attraverso il rinnovamento dei meccanismi di rappresentanza, di comunicazione e di relazione, che consenta effettivamente ai cittadini di interagire e partecipare alla vita dei partiti. Non ci si può aprire alla società solo in occasione delle primarie.
Scritto da Leonardo C. il 11/11/2012 alle 20:02
A dire la verità Sturzo aveva riserve anche sui partiti:sentite qui"il partito e 'un potere non responsabile ,non risponde nemmeno agli elettori che gli danno il voto,ne ai sostenitori che gli danno i mezzi" e concludeva "o le direzioni dei partiti si rendono conto di lasciare ai loro deputati e senatori la responsabilta' parlamentare e governativa o si promuove una legge che assegni ai partiti responsabilita giuridica ,politica e governativa".Era il 1955..si aspetta ancora...
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 11/11/2012 alle 20:15
Caro Adamoli, vedo che c'è qualcuno che ti ritiene un difensore dei partiti contro il "civismo". Conoscendoti pensavo che ti saresti buttato su Ambrosoli attaccando i partiti invece la posizione che hai preso è equilibrata. Andare contro i partiti sarebbe come sparare sulla croce rossa ed è l'ultima cosa da fare in questo momento.
Scritto da Francesco (Milano) il 11/11/2012 alle 20:19
Ambrogio dai,sai benissimo che risale a Gramsci la definizione di societa civile come sovrastruttura.Purtroppo in Italia ci siamo abituati al monopolio partitico ignorando la societa civile.I risultati sono davanti agli occhi di tutti.Se oltre a Gramsci il Bersani leggesse anche un po' di Amendola(e di Roselli e di Salvemini e perché no di Gobetti)forse si potrebbe fare qualche passo aventi.Peccato che ci abbiate fatti secchi noi socialisti e ' come se all'Italia mancasse un pezzo di storia..
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 11/11/2012 alle 20:28
Cara @Pd Brescia (18.51), la candidatura di Ambrosoli deve mantenere la sua connotazione civica e la sua lista deve essere fatta da persone scelte rigorosamente fuori dalla politica organizzata. Mai gli chiederei di rinunciare a tutto questo che rappresenta il suo vero valore aggiunto (più che le sue qualità di presidente tutte da scoprire e un programma di cui non si conosce nemmeno una virgola). Ma nel momento in cui si propone di essere il candidato di uno schieramento che comprende i partiti non può pensare di umiliarli.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2012 alle 21:11
Caro @Leonardo C. (20.02), ti ringrazio per il tuo commento che segnala come non sia tutto oro quel che luccica nel civismo aristocratico-metropolitano e come sia consistente la tentazione in quel mondo di imporre a tutti le idee di pochi “illuminati”, peraltro sepsso in disputa fra loro. La mia difesa dei partiti popolari deriva da questa sensazione che ho sempre avuto nell’esercizio a Milano delle mie funzioni regionali. Dopo di che è verissimo che un tale fenomeno è la risposta all’inadeguatezza dei partiti i quali sbaglierebbero pesantemente se rifiutassero apporti di questo tipo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 11/11/2012 alle 21:18
@Andrea Bortoluzzi. Lei si dichiara socialista e cita Sturzo. Ma non ricorda la battaglia che quel prete ingaggiò contro la La Pira e contro Mattei? Beata gioventù. Beata ignoranza.
Scritto da Claudio Ennam il 11/11/2012 alle 22:35
Caro Giuseppe, credo che il PD sia (o dovrebbe essere) antidoto sufficiente a non fare del Presidente della Regione un Faraone, come è stato fino a poco tempo fa. Purtroppo siamo in una fase di emergenza in una zona nella quale - oggi - di fenomeni ne vedo pochi. Basta vedere i candidati del PD delle precedenti regionali...
Scritto da Massimo Galli il 11/11/2012 alle 22:59
Caro Ennan grazie per il giovane.A dire la verità sono un anziano adolescente di 61 anni..Sturzo l'ho citato in casa democristiana Adamoli mi scuserà ..Su La Pira e Mattei ,faccio fatica a metterli nell'esperienza socialista:le chiedo illuminazioni in proposito.Grazie dell'attenzione.
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 11/11/2012 alle 23:29
@Andrea Bortoluzzi. “Avanti!” con le citazioni. Chi sono io per colmare le sue lacune? Un povero sarto. E allora, cito: “Sullo scenario internazionale, Mattei rese grande il ruolo del nostro Paese, stipulando accordi strategici con importanti nazioni esportatrici di greggio e di gas, ispirandosi sempre a princìpi di equità e di rispetto della sovranità dei Paesi in via di sviluppo.
Grazie al suo profondo intuito, Mattei seppe cogliere la novità storica dell’aspirazione alla libertà dei popoli appena usciti dall’esperienza del colonialismo e supportò in modo convinto le esperienze di indipendentismo e di nazionalismo laico incarnate da leader terzomondisti quali Nasser (Egitto), Mossadeq (Iran) e Ben Bella (Algeria).
La sua indomita azione di dirigente italiano protagonista nelle relazioni all’interno del bacino del Mediterraneo lo rese inviso alle più grandi compagnie anglo-americane e francesi, che all’epoca monopolizzavano il mercato petrolifero mondiale e che tentarono in ogni modo possibile di ostacolarne l’operato.” Se non è socialismo questo… Sturzo da che parte stava? Ma dalla parte degli angloamericani, del capitalismo e della massoneria. Che diamine! p.s. lei per me è un ragazzino, signor Bortoluzzi, io di anni ne ho settantatre.
Scritto da Claudio Ennam il 12/11/2012 alle 09:20
@Giuseppe Adamoli. Le primarie devono essere uno strumento, non un feticcio, tutto lì: altrimenti devi usarle dappertutto e diventano una follia. Ma le primarie, ancor più delle elezioni vere che normalmente seguono, risentono del problema delle truppe cammellate. Credo Tu capisca qual'è il background che sostiene la Kustermann: persona degna, ma bandiera dell'abortismo. Bandiera brandita per emarginare, come al solito, i cattolici del PD. Se vogliamo ancora spaccare, spacchiamo...
Scritto da Massimo Galli il 12/11/2012 alle 09:23
@Andrea Bortoluzzi. Mi dimenticavo di La Pira, il “sindaco santo”, sul suo socialismo cristiano potrei scrivere libri, non commenti sul blog. Intanto lei legga quelli che sono stati pubblicati. Uno su tanti: quello di Lelio Lagorio. Spero che Renzi, anch’egli sindaco di Firenze come La Pira, possa diventare santo ma prima deve morire. Deve morire.
Scritto da Claudio Ennam il 12/11/2012 alle 09:30
Mentre il PD nazionale ha dato esempio di stile e serietà di come ha gestito le primarie di coalizione, il PD lombardo è incapace di gestire situazione di questo tipo, qualcuno dovrebbe farsene una ragione: non è possibile indire le primarie (costrinendogli elettori alla 4° uscita in un meso invernale) per poi annullarle, prendendo per i fondelli migliia di elettori. Oggi magari ci sarà l'ennesimo dietrofront e decideranno di farle, ma sarà ancora peggio.
Scritto da Leo il 12/11/2012 alle 09:36
Caro @Massimo (09.23), Alessandra Kustermann è una classica persona indipendente che vuole partecipare alle primarie regionali in quanto tale. Io non la voterò ma lei ne ha tutto il diritto. Il candidato del Pd, se le primarie si terranno, sarà Ambrosoli il quale senza i voti del Pd sarebbe un ottimo capolista della sua formazione civica (benvenuta). Ma come candidato presidente non andrebbe da nessuna parte.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2012 alle 09:37
Magistrale Adamoli.
Scritto da Roberto Morandi il 12/11/2012 alle 09:49
@Giuseppe Adamoli. Sicuramente: ma il futuro di Ambrosoli mi preoccupa assai relativamente, dato che in ogni caso vivrà del suo lavoro. Mi preoccupa assai più il destino del PD, sempre più parto di "fusione fredda", nel quale non appena l'incubo centro destra si allontana (Berlusconi - Formigoni) si dimentica la vicinanza alla società civile, ma soprattutto la componente di sinistra comincia a voler emarginare la componente centrista. E' il motivo per il quale obtorto collo preferisco l'ipotesi Renzi a quella Bersani (contravvenendo ad una convinzione che ho da quando voto di privilegiare la credibilità della persona addirittura al suo programma) e preferisco Ambrosoli alle Primarie.
Scritto da Massimo Galli il 12/11/2012 alle 10:04
@Claudio Ennam (09.30) - Ho sempre accettato tutto quello che ha scritto ma le due parole finali del suo ultimo commento, che lei ha aggiunto alla citazione di Lagorio, la prossima volta se le tenga per lei, per favore. Sul mio blog non gradisco queste cose.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2012 alle 10:06
@Giuseppe Adamoli. Anch'io non voterò mai Alessandra Kustermann: mi fa orrore.
Scritto da Claudio Ennam il 12/11/2012 alle 10:09
@Massimo Galli: Alessandra Kustermann è così abortista che è sostenuta dal Movimento per la Vita
Scritto da Adriano il 12/11/2012 alle 10:12
Caro Giuseppe, premetto che, molto probabilmente sono un “dinosauro”, ma la cosa non mi disturba, anzi. Sono convinto come te che stiamo mettendo, sia pur lentamente, la parola fine su un ventennio devastante per il nostro Paese. Ieri sera a guardare le immagini della manifestazione della Lega sembrava naturale pensare che questo partito fosse stato all’opposizione per due decenni ed invece la Lega, con Bossi e Maroni e Berlusconi sono i maggiori responsabili del disastro economico e politico dell’Italia cosa da non dimenticare e ricordare con forza nei prossimi mesi agli Italiani. Scritto questo anch’io come te giudico positivamente una certa ripresa di attenzione da parte della società civile nei confronti della politica. Ho, tuttavia, alcune perplessità. Ho l’impressione che ci siano ragioni giuste, ma pensieri sbagliati. Mi spiego. La società italiana, nel suo complesso, non è migliore della politica. La politica è lo specchio di quello che è il Paese. Quindi la supposta superiorità morale è solo una autoassoluzione che non ha ragione d’esistere. La vicenda dei medici di Modena di qualche giorno fa ne è l’ennesima testimonianza. Ora, io ho quasi l’impressione che si stia tornando indietro nel tempo, si stia tornando all’Italia dei “notabili”, ad una Italia pre-partitica. Lì avevamo i comitati elettorali che mettevano insieme le persone più “influenti” e queste sceglievano il candidato da far votare attraverso il partito a cui proponevano la candidatura, partiti debolissimi che vivevano solo nel momento delle elezioni e che non avevano vita collettiva. Oggi la debolezza della politica e dei partiti ci sta portando a rivivere tutto questo. E’ la fine dei partiti popolari? Forse o forse è un passaggio obbligato per la politica e per i partiti che ancora devo ristrutturarsi in ragione del fatto che partecipazione, democrazia e selezione di classe dirigente devono ancora essere ripensate per questo nuovo XXI secolo. Io credo che, ed è per questo che sono un “dinosauro”, che i partiti con tutti i loro limiti rappresentano ancora la democrazia e una forma di selezione di classe dirigente, ma soprattutto di preparazione di una classe dirigente. Può sembrare paradossale, ma io credo che i partiti, ancora oggi e conciati come sono, siano lo strumento privilegiato per formare amministratori e politici che devono gestire la comunità sia essa nazionale sia locale. Certo non bisogna nascondersi i problemi. Molti li vivono come un mezzo per fare carriera, come uno strumento per migliorare il proprio reddito, come un autobus su cui si sale e si scende alla fermata che si richiede. Questi sono comportamenti che conosciamo che uniti ad altri ne hanno ridotto il consenso e l’autorevolezza. Ma le tanto decantate liste civiche sono forse migliori? Quale è il grado di democrazia al loro interno? Quale è il tasso di politica? Quante volte abbiamo dovuto registrare l’incapacità di trovare delle mediazioni necessarie per tenere insieme coalizioni diverse e la cosa è dovuta all’inesperienza, all’insipienza e all’arroganza di chi si sente superiore a prescindere da tutti e su tutti? Quante volte abbiamo visto le liste civiche cadere tra assemblearismo e leader più o meno carismatico? Insomma, sono un dinosauro, ma ritengo ancora che i partiti con tutti i loro limiti siano da difendere e da migliorare, ma non da abbattere. E, mi si passi la battuta, se la nostra classe dirigente lombarda che sta gestendo malissimo la vicenda “Ambrosoli e primarie” avesse la consapevolezza che si è dirigenti anche e soprattutto per la capacità di dire dei no e di motivarli, bè forse questo aiuterebbe anche Ambrosoli a crescere politicamente.
Scritto da roberto molinari il 12/11/2012 alle 10:12
@Giuseppe Adamoli. Mi scusi, ma è così. Per essere proclamati santi prima bisogna morire. Il calendario cristiano, per esempio, dedica ogni giorno a un santo. Ma non è il giorno della sua nascita bensì quella della sua morte. E' la natura necrofila della Chiesa.
Scritto da Claudio Ennam il 12/11/2012 alle 10:15
Sono daccordo. I grandi partiti servono proprio perchè devono ascoltare le istanze della società per poter rielaborare progetti organici e sono indispenabile per la creazione di figure politico istituzionali (dai Consiglieri Comunali in su) preparate anche tecnicamente. I Partiti cambiano e si aprono nella misura in cui sono luoghi di ascolto e studio di ciò che acacde nella società reale. Ecco l'importanza di avere una strutturazione organizzativa capillare sul territorio, non per imporre ma per ascoltare e raccogliere idee.
Scritto da Mauro Prestinoni il 12/11/2012 alle 10:46
Nella mia esperienza personale, e lo dico con dispiacere, i partiti sono stati soltanto un luogo per cercare di convogliare consenso personale. Per quanto riguarda i sindacati, lo dico da piccolo imprenditore, li ho visti sempre molto interessati alle grandi aziende che fanno numero e popolarità piuttosto che alle piccole e medie imprese, nelle quali il rapporto con la proprietà è molto più diretto e diciamo destrutturato. Bisogna essere fiduciosi ma la partecipazione attuale nei partiti e nei sindacati , in molti casi non in tutti, è ancora troppo orientata ad una ambizione personale piuttosto che ad un reale servizio.
Scritto da Silvio Aimetti il 12/11/2012 alle 10:48
Allargo la discussione alle primarie nazionali. Renzi ha già vinto. Basta leggere i giornali di oggi. Bersani fa il bauscia dicendo che dopo Veltroni e D'Alema lascerà fuori anche la Bindi, la Finocchiaro e altri. Ma senza Renzi non avrebbe cambiato nessuno. Bersani vincerà probabilmente le primarie ma non venda merce non sua e stia attento al bacio della morte di D'Alema.
Scritto da Stefano C. il 12/11/2012 alle 11:42
Caro @Roberto (10.12), su molte cose siamo d’accordo e quindi non commento. Sottolineo un solo aspetto che m’interessa. Le liste civiche vanno bene (l'ho sempre sostenuto) ma hanno un grosso difetto. Dopo le elezioni quasi sempre si sciolgono o comunque perdono vitalità lasciando soli i loro eletti nelle istituzioni che finiscono per rappresentare sé stessi o i pochi che hanno interessi in gioco. Questo tipo di “civismo” è utile ma non potrà mai sostituire le forze politiche, purché cambino pelle rapidamente. Su Ambrosoli e le primarie regionali ho già detto fin troppo. Non ci dicano però che il Pd nazionale non c’entra. Queste prese in giro offendono il buon senso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2012 alle 11:47
Caro @Aimetti (1o.48), tu centri il bersaglio e poni un problema che è l'altra faccia dell'autoreferenzialità dei partiti. Il Pd sta cercando di trovare la via del giusto cambiamento attraverso le primarie. Ma questo è un metodo valido (se gestito bene) per le posizioni top. Poi resta la questione importante della formazione e della selezione dei dirigenti politici e degli amministratori locali. Un grande partito popolare che voglia risalire la china deve affrontare seriamente questo probema, altrimenti tutte le promesse di cambiare e migliorare la politica restano parole sulla sabbia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2012 alle 11:50
L'apparizione sulla scena di Ambrosoli, della Kustermann e financo di Cavalli sono la plastica dimostrazione che i Partiti,a livello lombardo almeno e segnatamente il PD, non sanno più selezionare una classe dirigente all'altezza di un ruolo importante quale quello di Presidente della Regione.Il livello è basso, per cui il figlio di...(dell'eroe borghese Ambrosoli,del noto giornalista sportivo Bruno Pizzul) emerge.Vale anche per la nostra Varese,se si votasse domani.
Scritto da Bruno il 12/11/2012 alle 11:57
Condivido quanto dice Roberto Molinari: la società civile non è migliore della politica. Ed è per questo che i movimenti che nascono improvvisamente in nome dell’antipolitica (i grillini oggi come i dipietristi ieri) sono pericolosi in quanto rischiano di diventare l’ascensore per personale politico addirittura peggiore di quello presente nei partiti tradizionali: ricordiamoci che De Gregorio e Scilipoti sono arrivati in Parlamento grazie a Di Pietro. Chissà che anche nei grillini non si intrufoli qualche lestofante che ci farà rimpiangere Scilipoti. Ma questo scenario desolante è figlio dell’assenza dei grandi partiti popolari, di cui PD e PDL sono una grottesca controfigura. La peculiarità dell’Italia è questa: Mani Pulite, che doveva servire a ripulire la Politica dai mariuoli, ha provocato la morte della Politica e il proliferare dei mariuoli.
Scritto da Mattia il 12/11/2012 alle 12:04
Partiti e liste civiche coagulano un desiderio di partecipazione alla vita pubblica e producono idee. Ma i primi (insostituibili) governano un paese e ne reclutano, in parte, la classe dirigente. La delusione profonda nei confronti dei partiti e' data dai tanti fallimenti in questi due compiti. Se la borghesia vuole essere elite e non casta o lobby non deve anch'essa appoggiare chi e' amico o figlio di, ma chi se lo merita sul campo, guadagnandosi la stima di tutti i cives.
Scritto da Andreus il 12/11/2012 alle 12:34
Fioroni, secondo i giornali, sta preparando il suo sbarco al centro e con chi sta alle primarie? Con Bersani che sta facendo l'arca di Noè per il suo vantaggio elettorale. Interessante anche il caso di Franceschini che purtroppo ho votato: il peggiore di tutti. E' diventato un pezzo di legno in mano a Bersani che lo usa per dare in testa ai suoi avversari. Franceschini si salverà con qualche parlamentare al seguito ma ha perso la faccia.
Scritto da Giorgio S. il 12/11/2012 alle 13:23
Suvvia caro Andrea ( @11 ore 20.28 ) non cercare colpe altrove. I socialisti, certi socialisti che bene hai conosciuto, si sono " fatti secchi" e con loro hanno fatto secco,distrutto, un grande partito di grandi e nobili tradizioni ! Lasciamo queste diatribe del passato. E' ora di farlo. @Roberto Molinari ha mille ragioni. Ragioniamo con misura. Vedere la società civile linda ed i partiti sporchi non convince. Corrotti uomini dei partiti da corruttori figli della "società civile ". O no ?
Scritto da A. Vaghi il 12/11/2012 alle 14:41
Siamo al dunque.
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 12/11/2012 alle 15:44
Scusi, Reverendo Adamoli, a tutt’oggi, al Coniglio Bianco non è dato sapere se si terranno queste benedette/maledette primarie! Le pare possibile che un candidato ufficiale, rappresentativo, sostenuto da stakeholders di un certo peso del partenariato del Paese delle Meraviglie, sia trattato in questo modo da Martina e da Alfieri, il numero uno e il numero uno/bis del vostro bel (si fa per dire) Partito Democratico? Ah, che delusione questa fantapolitica, che delusione! Non è che non si sanno più le primarie perché si teme la vittoria del Coniglio Bianco, che ha sparigliato carte, cuori e menti? Nel frattempo, la Duchessa, dopo aver letto che il signor @Andrea Bortoluzzi è un “anziano adolescente di 61 anni”, non sta più nella pelle. Va ripetendo: “che classe! che stile! che portamento! che cultura!”. Ahimè, la Duchessa è fatta così, si incapriccia in un attimo.
Scritto da Alice in wonderland il 12/11/2012 alle 15:51
Una domanda difficile per Adamoli prima che ci sia stasera la risposta ufficiale dei partiti. Chi sarà il candidato del centro sinistra?
Scritto da Giaco il 12/11/2012 alle 15:56
@claudio Ennam 11/11 ore 16.16. Lei, forse invontariamente, ha indicato un programma di riforme da fare per rendere l' Italia un paese meno diseguale e diviso di quanto non sia oggi. Le piaccia o no tutti i grandi paesi europei confrontabili con l'Italia presentano squilibri, anche nelle retribuzioni, non lontano dai nostri. BCE, NATO, FMI e le delocalizzazioni pesano su di loro come su di noi. Nonostante tutti i vincoli se la cavano un po' meglio di noi. Tutta colpa della politica ? Non credo
Scritto da cesare chiericati il 12/11/2012 alle 16:02
@Giaco - Penso che il nostro candidato sarà Umberto Ambrosoli con o senza primarie. Ho animato una discussione intensa e appassionata per far emergere i pro e i contro delle scelte e dei metodi adottati. Se questa sera Ambrosoli sarà già il candidato ufficiale, da domani tutti intorno a lui per aprire la pagina nuova della Lombardia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/11/2012 alle 16:13
Giuseppe,non riesco ad essere ottimista come te,né con il cuore,né con la ragione.Forse non abbiamo riflettuto abbastanza sul caso" Fiorito",che si è sempre appoggiato a liste civiche per le sue elezioni,ed ha preso 26000 preferenze per la regione.Da buoni lombardi mi direte che laggiù è un altro mondo,ma credo che mutatis mutandis,anche qui da noi in Lombardia abbiamo avuto casi simili,e non soltanto nel PDL.Non scordiamo mai il caso Penati,ed il sistema Sesto,che è quello più eclatante.
Scritto da mario diurni il 12/11/2012 alle 16:28
@cesare chiericati. No, non involontariamente ho indicato un programma di riforme per il nostro Paese: sono un programmatore e un riformista. Si', e' tutta colpa della politica che da tempo ha abdicato in favore della Finanza.
Scritto da Claudio Ennam il 12/11/2012 alle 16:41
Carissimo @ G. Adamoli. L'ultimo tuo commento mi piace. Non sono intervenuto in questo dibattito perché avevo già detto che la candidatura di una Persona ONESTA, in un ingorgo di carrieristi dei partiti che aspettano il loro turno, mi è subito sembrata la scelta più appropriata, utile per dimostrare ai Cittadini che nel PD la voglia di sterzare c'è e non è solo una foglia di fico dietro cui nascondersi.
Scritto da Sic Est il 12/11/2012 alle 16:46
Caro Adamoli, il tuo ultimo intervento delle 16.13 contiene uno stile che ho sempre apprezzato. Spero che ti chiamino a dare una mano al programma per i prossimi cinque anni.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 12/11/2012 alle 17:45
Troppo"tecnico"questo post,adatto solo per gli"addetti ai lavori".Uno che sta "fuori",come la maggior parte degli elettori,non ci capisce un gran che.Io la mia l'ho gia'detta,non la ripeto perche'tanto vedo che nessuno dei"carrieristi"la raccoglie.Certe candidature"elitarie"a molti di sinistra non vanno proprio giu',possibile che un partito"popolare"abbia tutta gente impresentabile?Ne dubito fortem. Credo che ci siano in gioco solo meschini giochi interni di potere che gli elettori non capiranno
Scritto da giovanni dotti il 12/11/2012 alle 18:02
Certo che si Ambrogio certi socialisti si sono fatti fuori da soli ma ,lo dico senza intenti polemici ,non capisco perche insieme all'acqua sporca sia stato buttato anche il bambino .Sono convinto che oggi una forte presenza socialista e laica sarebbe stata utile al paese.Quanto alla societa civile tutta buona e i partiti tutti cattivi:si mi pare una falsa prospettiva .La partitocrazia ha corrotto gran parte della societa civile e si e fatta corrompere.Ma e ' una ben magra consolazione no?
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 12/11/2012 alle 22:20
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