Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 30/11/2012 alle 15:54


Ultima dichiarazione di Mario Monti sulla sanità: “Affermare la necessità di rendere il servizio sanitario nazionale pienamente sostenibile, non ha nulla, proprio nulla a che vedere con la logica della privatizzazione”.
Dichiarazione più rassicurante della prima che aveva scatenato fortissime reazioni. Per la verità non l’avevo affatto intesa come un preannuncio di privatizzazione ma come una riflessione sull’incombere di problemi finanziari molto duri.
Resta il fatto che si è trattato di una “uscita” poco opportuna per un governo che ha soltanto tre mesi di vita e in un momento difficilissimo per tutti i meno abbienti, compresi i ceti medi.
Meglio evitare allarmismi di ogni tipo. Se sarà necessario incrementare le assicurazioni private lo si vedrà in futuro e sarà uno dei compiti del prossimo governo.
Prima di arrivare a quello ci sono ben altre misure da prendere: investire solo sulle strutture pubbliche; eliminare i doppioni ospedalieri; introdurre controlli rigorosissimi per i privati; dotare il territorio di poliambulatori efficienti; convertire i piccoli ospedali in strutture per post-acuti (dalla degenza in ospedale al ritorno a casa); migliorare di molto la medicina di base.
Non basta nemmeno dire che la salute pubblica è un valore. Oggi è il momento di affermare che la sanità pubblica non si tocca e che le sue disfunzioni non saranno pagate dal cittadino comune.
 

Commenti dei lettori: 71 commenti -
Monti sta svolgendo un programma in atto da tempo: tagli alla Sanità per renderla più snella e vendibile ai privati. La mano pubblica ha soltanto una funzione di mero strumento dei grandi gruppi del farmaco e della tecnologia che decidono la politica sanitaria nel nostro Paese. Monti continua a fare il suo lavoro. Per lui essere un Advisor di Goldman Sachs o il presidente del consiglio italiano non fa differenza. E’ un impiegato dell’élite finanziaria. Siamo noi che non facciamo il nostro dovere di cittadini e non lo eliminiamo per sempre. Eliminazione politica, ben inteso.
Scritto da Claudio Ennam il 30/11/2012 alle 17:00
Buongiorno Adamoli forse non è che sono i giornalisti e le rispettive trasmissioni televisive FAZZIOSISSIME che appena un Monti un Renzi dicono qualcosa di sensato sono pronti a gonfiare un caso mediatico dandolo in pasto al popolo giusto per riempire i giornali e i pallisesti tv per settimane .Ma perchè nessuno si prende l'impegno di spiegare veramente cosa succede nella sanità italiana e perchè siamo ridotti così forse ci aiuterebbero a capire .
Scritto da Stefano Airaghi il 30/11/2012 alle 17:08
Sono arrivata tardi sulla discussione precedente. Le riporto qui il commento che troverà anche sull'altra pagina: "Condivido pienamente il post ma io sono favorevole anche all'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. A Brescia lei aveva parlato del taglio massiccio ai costi della politica. Non è che ha cambiato idea, vero?"
Scritto da Una Pd Brescia il 30/11/2012 alle 17:13
Caro Giuseppe, appoggio completamente il tuo pensiero! Sanità e Scuola devono essere dello Stato e rappresentarne l'eccellenza! I privati facciano poi come possono, ma lo Stato controlli sempre ciò che fanno, non per invadere ma per garantire!
Scritto da Mauro Prestinoni il 30/11/2012 alle 17:16
Cara @Pd Brescia (17.13), sono sempre convinto che i costi della politica vadano tagliati. Anche il finanziamento pubblico che era un imbroglio, che era altissimo (responsabilità di tutti) e che è già stato ridotto. Ma riduzione non vuol dire eliminazione. Penso che un finanziamento limitato e ben controllato sia necessario insieme ad una legge che regoli la vita interna dei partiti. Questa è la posizione del Pd che condivido.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/11/2012 alle 17:34
@Stefano Airaghi, è vero che la dichiarazione di Monti è stata strumentalizzata a dovere. Come dico nel post non l'avevo affatto intesa come un preannuncio di privatizzazione. Tuttavia in questo periodo surriscaldato per le polemiche pre-elettorali e per la crisi economica pesantissima bisiognerebbe fare molta attenzione a non accrescere le ansie e le paure dei cittadini.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/11/2012 alle 17:41
BENE@Adamoli,quel che dici e'quello che io ho sempre sostenuto! Privilegiare e potenziare la Sanita'pubblica migliorandone l'organizzazione e l'efficienza sia ospedaliera che sul territorio, contenendone i costi. Il che e'possibile anche eliminando i doppioni, come l'H.DelPonte che andrebbe riconvertito in struttura di riabilitazione post degenze ortopediche, neurol.e cardiologiche, trasferendo il PoloMaterno-Infantile all'H.diCircolo dotato di tutte le specialita'e i servizi per patologie acute
Scritto da giovanni dotti il 30/11/2012 alle 17:54
La concezione di fondo della sanità pubblica non si deve modificare. E' una delle sicurezze che ancora permangono per tutti. In Lombardia gli ospedali sono buoni e a Varese in particolare non possiamo lamentarci. Se ci sono risparmi si facciano senza toccare la qualità dei servizi.
Scritto da Cittadina cattolica il 30/11/2012 alle 18:07
Negli Stati Uniti negli anni 80 Regan ha iniziato col dire sommessamente le stesse cose che afferma Monti. Dopo un decennio gli americani si vedevano negare anche quella piccola parte di assistenza pubblica che avevano.Tutto era finito nelle mani della compagnie private di assicurazione! La salute pubblica non si tocca perchè le sue disfunzioni,determinate da incapacità e clientelismi, vanno fatte pagare ai politici e alle Regioni responsabili dello sperpero.
Scritto da Ravani il 30/11/2012 alle 18:22
Ok @Ravani ma l'Italia e l'Europa in fatto di assistenza sanitaria non sono gli Usa.
Scritto da Vittorio il 30/11/2012 alle 19:01
Attenzione: Monti è quasi una sanguisuga.
Scritto da Dino il 30/11/2012 alle 19:20
@ airaghi: siccome i media cattivi i(mi sembra di averla già sentita) hanno pompato le affermazioni dell'uno e dell'altro, quale sarebbe la ricetta alternativa non compresa? Non la sanità di Formigoni spero. Quale altra?
Scritto da Enzo Longhi il 30/11/2012 alle 23:12
mmm noto delle cose un po' campate in aria in questo articolo signor adamoli, la sanità non è la sua materia mi sa. Ciò che ha detto Monti purtroppo è la pura verità, io sto lavorando al controllo gestione dell'azienda dei colli e le assicuro che l'ssn è davvero poco sostenibile, la medicina di base è molto buona ed è stata riformata erroneamente dal decreto balduzzi ( parlo dell'obbligo di concentarre i medici in poliambulatori), il doppione ospedaliero è giusto eliminarlo, ma teniamo anche presente che cosi facendo andiamo ad intassare il grande ospedale oltre al fattoc he per essere curati si dovranno fare molti più km,punto trerzo,investire solo sulle strutture pubbliche? datoc eh di investimenti non se ne prevedono per io prossimi anni l'unica strada battibile è la partnership pubblico privato, che può dare buoni risultati ( per l'intramoenia è già prevista dal decreto balduzzi), insomma ciòc he dico è che è molto facile buttare messaggi semplicistici qui e là, poi però ci si scontra con una spesa sanitaria che lieviterà vertiginosamente e mal ripartita o non ripartita in base all'età anagraficaconsiglierei di approfondire signor adamoli.
Scritto da Massino Gugliotta il 30/11/2012 alle 23:14
il privato non è cosi male se gestito in modo appropriato, la strada della sola sanità finanziata dal ssn ormai non è piu percorribile, oltre al fatto che spesso le azioende sanitarie spendono male e sono male organizzate, da noi a colli stiamo sviluppando un sistema ERP senza averlo comprato che ci permette di gestire in via informatica un azienda di 2500 perosne senza costi... questa è innovazione, non parlate solo di soldi, parlate anche di modelli orgnaizzativi
Scritto da Massimo Gugliotta il 30/11/2012 alle 23:15
Insomma vogliamo contiunuare a fare bataglie utiopiche sui soli finanziamenti pubblici o vogliamo cominciare ad essere concreti? ditemi voi
Scritto da Massimo Gugliotta il 30/11/2012 alle 23:16
@Massimo Gugliotta - Forse mi sono spiegato male. Ma lei ha letto bene il mio post? Dov’è che la mia posizione non va bene? Dico semplicemente che creare allarmismi sociali in questo momento è sbagliato se non si ha il tempo di operare affinché possano essere risolti con soluzioni efficaci. Secondo lei non ci sarebbero doppioni da eliminare magari negli stessi ospedali e non ci sarebbe la necessità di ri-costruire una rete poliambulatoriale sul territorio? E i pochissimi soldi per gli investimenti non andrebbero prioritariamente spesi per la sanità pubblica? Sulla partnership pubblico privato lei sfonda una porta aperta. Ma non mi venga a dire che anche in Lombardia ci siano sempre stati controlli rigorosi e all’altezza delle necessità sulle strutture private che vivono delle risorse statali o regionali che siano. Quando ero in Regione (fino a due anni fa) ho firmato interrogazioni e interpellanze al riguardo rimaste inevase. O al massimo hanno ricevuto risposte generiche e non soddisfacenti. Siccome le disfunzioni e le disorganizzazioni a cui lei accenna sono reali si cominci a risolvere quelle prima di deprimere ancora di più le persone e le famiglie che temono un impoverimento dei servizi. Il blog non è la sede per discussioni tecniche ma per promuovere sensibilità, raccogliere pareri e sentimenti. Ringraziandola per l’intervento, io confermo il mio messaggio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 30/11/2012 alle 23:50
@Massimo Gugliotta deve essere uno che se gli tocchi la sanità privata si arrabbia. Non sono contraria ma va messa nella giusta carreggiatata senza favori fuori posto.
Scritto da Luisa B. il 1/12/2012 alle 00:36
@Giuseppe Adamoli. Non riesco a condividere la tesi che un governo che concluderà il suo compito tra tre mesi debba sottacere la gravità dei problemi nazionali. Sarebbe come se io, convinto di avere il raffreddore, rimproverassi il medico di avermi diagnosticato la bronco-polmonite. Il prof. Monti si faceva gli affari suoi, come rettore della Bocconi e fu richiamato in servizio dal presidente della Repubblica, il quale è convinto della inadeguatezza della politica italiana a risolvere la crisi del Paese. Se si ritiene che il Presidente abbia torto lo si dica. Agli immemori propongo questa sintesi del 5 ottobre scorso. Il Capo dello Stato preoccupato "dall'inadeguatezza del quadro politico". "La società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza ed inquietudine, nella quale sarebbe da rivisitare e affermare la nozione di bene comune o quella di interesse generale". Lo ha detto il presidente della Repubblica, ad Assisi, sottolineando che bisogna "suscitare tra gli italiani una più diffusa presa di coscienza" Mai, dalla nascita della Repubblica così in basso come oggi. “Degrado, illegalità, immoralità, inefficienze istituzionali”: e su tutto “l'inadeguatezza del quadro politico” con partiti squassati “da spinte centrifughe” lontani dal “bene comune” e “dall'interesse generale”. Non poteva scegliere posto con maggiore forza evocativa della basilica di san Francesco d'Assisi il presidente Napolitano per lanciare il suo 'j'accuse' alle miopie dei partiti contendendosi posizioni di potere interno mentre il “Paese soffoca” e guarda disgustato agli scandali della politica. Giorgio Napolitano è salito nel 'Cortile dei Gentili' della basilica dedicata ai 'poverelli' per parlare di Dio e della sua esistenza con il cardinal Ravasi, ma è troppo forte il rumore degli scandali e l'indignazione della gente per non dedicare parte del suo discorso 'alle cose della terra'. E il presidente ha saputo essere davvero sferzante. Lo spettro di Beppe Grillo è sembrato ai cronisti volteggiare più volte sopra il palco allestito nel cortile: non lo cita mai il presidente ma “l'anti-politica” che avanza è la chiave del suo discorso, il centro delle sue preoccupazioni. È da qui che parte per dare la sveglia ai partiti che sembrano gli unici a non sentire il frastuono che viene dal basso. “Quel che in Italia acuisce l'incertezza e produce grave disorientamento è l'inadeguatezza del quadro politico ad offrire punti di riferimento, percorso come è, da spinte centrifughe e tendenze alla frammentazione”, dice Napolitano nel silenzio generale della piazza. Monito valido per entrambe i maggiori partiti, il Pd ed il Pdl, alle prese con convulsioni interne che non vedono fine. Nessuno riesce più a guardare “al bene comune, all'interesse generale” mentre “i tanti fenomeni di degrado del costume e di scivolamento nell'illegalità, insieme ad annose inefficienze istituzionali ed amministrative, provocano un fuorviante rifiuto della politica”, aggiunge. Ma non basta: i partiti devono finirla “con contrapposizioni sterili e delegittimazioni reciproche che soffocano il nostro paese e la nostra società”, scandisce poi il capo dello Stato tra gli applausi della piazza. Finita la 'reprimenda' il presidente snocciola le ricette per uscire dalla palude: è vero, “la società italiana sta attraversando una fase di profonda incertezza ed inquietudine”.  La soluzione sta nel “rivisitare e più fortemente affermare la nozione di 'bene comune' o quella di 'interesse generale'”. Bisogna suscitare nella politica e tra i cittadini “una più diffusa presa di coscienza e mobilitazione morale e civile”. Serve soprattutto, e qui il presidente si rivolge alle forze politiche, “la forza e la schiettezza del dialogo”. Ed alla mente di tutti ritornano le annose difficoltà dei partiti nel riformare la legge elettorale o le resistenze di alcuni sulla legge anti-corruzione. Il messaggio di Assisi e' proprio questo: tornare alla normalità, fare come in altri Paesi, come negli Stati Uniti dove la durezza del confronto politico non impedisce di trovarsi insieme intorno ad “un nucleo comune” e di lavorare insieme “per l'interesse generale”. Forse il presidente pensava anche alla bontà del dialogo che si è saputo creare in Italia tra credenti e non credenti, “al senso di misura e di rispetto” mostrato in più fasi politiche dai laici italiani. Infatti, secondo Napolitano, in Italia è stata forte la consapevolezza “di un'apertura della nostra tradizione laica, che ha favorito un clima di comprensione, più che in altri paesi dell'Europa occidentale, tra credenti e non credenti”. Parole 'sante', pronunciate oggi nella basilica di san Francesco da un presidente che, come lui stesso ha rivelato al cardinal Ravasi, “non è stato toccato dal lume della grazia”.  
Scritto da ulderico monti il 1/12/2012 alle 08:02
Grazie "compagno" Adamoli, Mi permetti di scherzare dandoti del compagno? Questa voltra approvo tutto anche la risposta a Massimo Gugliotta.
Scritto da Pietro (di sinistra) il 1/12/2012 alle 10:01
Anche nell'ospedale di Varese ci sono doppioni che significano un enorme spreco. Il fatto che ci sia l'università non giustifica l'esistenza di doppi reparti e doppi primari a fianco di quelli dell'azienza ospedaliera. Sono disorganizzazioni che costano e che mettono in imbarazzo anche i pazienti. Prima di aumentare il carico economico sulle famiglie bisogna risolvere questi problemi che sono tanti i tutta Italia.
Scritto da Medico ospedaliero il 1/12/2012 alle 11:21
Mi trovo d’accordo con @Giovanni Dotti che, tra l’altro, sta conducendo una dura meritoria battaglia sulla materia Sanità nella nostra città. Sanità e Istruzione non sono materie che possono essere delegate al privato: se il privato vuole farci impresa la deve gestire con i suoi soldi e senza alcun intervento a carico dell’erario. Si dia, al massimo, la possibilità al contribuente di detrarsi parte della spesa dal suo reddito. Il discorso vale per tutti, anche per le istituzioni cosiddette confessionali che sotto la bandiera della Religione fanno impresa facendo concorrenza, per le sovvenzioni ricevute (guardate la scuola di madame Bossi che senza i soldi regalati dallo Stato si trova in difficoltà), all’Ente pubblico. Detto questo resta il problema della gestione della Cosa Pubblica (per molti Res Nullius) che non può essere lasciata al politico idiota di turno buono solo a fare da referente al politico furbacchione di turno che l’ha messo sul posto (Varese è un esempio di Sanità altamente politicizzata). La Sanità non può essere considerata proprietà di istituzioni settarie sedicenti religiose o di organizzazioni accademiche padronali dove, come nella massoneria notarile, i posti si tramandano di padre in figlio per generazioni. Occorre che anche nella Sanità vengano utilizzati i sistemi di selezione del personale, di tutti, attraverso concorsi “seri”, magari gestiti da Società di selezione del Personale. E che ci siano controlli della spesa fatti dalla Corte dei Conti non da sedicenti consiglieri di amministrazione buoni a dividersi tutto. Un discorso a parte dovrebbe essere fatto per le Farmacie che dovrebbero essere liberalizzate completamente.
Scritto da Sic Est il 1/12/2012 alle 11:31
Va bene la compartecipazione pubblico privato nella sanità ma la priorità dei finanziamenti spetta al pubblico che fa quell'assistenza costosissima che i privati rifuggono.
Scritto da Lettrice affezionata il 1/12/2012 alle 12:01
Prima l'uomo poi la tecnica e le strutture.Al primo posto metto il malato e poi il personale medico e paramedico.La tecnica non puo ignorare la cura.E i mega appalti per strutture faraoniche e per macchinari inutilizzati non possono venire prima dei diritti del malato.L'interesse di uno o di un gruppo non puo schiacciare un diritto di tutti.Soprattutto perché la,tutela di quei diritti E ' supportata da risorse che la collettività mette a disposiIone degli amministratori pubblici.
Scritto da Andrea BortoluzI il 1/12/2012 alle 12:25
@Claudio Ennam, che balla questa storia di Monti sicario della grande finanza. Cambia ritornello, quando lo fai sei molto più leggibile, anzi molto interessante.
Scritto da Maurizio il 1/12/2012 alle 12:32
Caro Adamoli, non ti condivido. La sanità privata sia profit che no profit è stata per la Lombardia un toccasana. Ha diminuito le code per la diagnostica e facilitato un certo tipo di chirurgia fatta bene e senza eccessi. Da questo punto di vista la politica di Formigoni è stata valida e i conti della sanità sono in regola a differenza di molte altre regioni.
Scritto da Paolo il 1/12/2012 alle 12:39
Non voglio credere che un uomo come @ulderico monti, unico caso in natura di iperplasia neuronale, vale a dire l’unico uomo che con gli anni non perde ma anzi accresce il numero delle sue cellule cerebrali, possa pensare che Napolitano fosse preoccupato "dall'inadeguatezza del quadro politico" e per questo abbia nominato Mario Monti senatore a vita per dare un’”aura politica” e non tecnica alla sua manovra, e conferito allo stesso, un quarto d’ora dopo, il mandato di presidente del consiglio. Un uomo con l’architettura neurale di @ulderico non può pensare che Napolitano abbia fatto tutto ciò per il bene del Paese e non per fare gli interessi della Troi(k)a.
Scritto da Claudio Ennam il 1/12/2012 alle 13:48
Caro @Ulderico, la prima dichiarazione di Mario Monti aveva suscitato le paure non solo della "povera gente" ma di tante famiglie che una volta riuscivano a risparmiare e oggi intaccano i risparmi del passato. Se ti mancano il tempo e la possibilità di intervenire, perché spaventare gli italiani che sono già alle prese con problemi gravi? Creare allarmi che non possono essere disinnescati lo considero un errore che una persona come Monti, che da una vita svolge un ruolo pubblico di straodinario rilievo, non dovrebbe commettere.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/12/2012 alle 15:15
Caro @Ulderico, i complimenti che ti rivolge @Claudio Ennam sulla tua vitalità intellettuale (questa volta, sono certo, senza nesuna ironia) sono da me interamente condivisi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/12/2012 alle 15:21
@Giuseppe Adamoli. Confermo. Nessuna ironia, @ulderico monti è straordinario. Un giorno, spero non lontano, ci svelerà il suo segreto: la fede, le diuturne letture, il doping o altro. @Maurizio. Non posso cambiare ritornello: faccio propaganda, devo essere martellante e cercare di stampare nell'inconscio di chi legge le teorie che propago.
Scritto da Claudio Ennam il 1/12/2012 alle 15:55
La tua vecchi competenza e passione in materia emerge chiara. Altrettanto ti fa onore il mettere in luce positivamente come in Lombardia, al netto di ogni miglioramento possibile, si sia sempre perseguita la ricerca dell'innovazione, dell'efficienza e della riduzione degli sprechi. Avanti così...c'è ancra da fare.
Scritto da Fabrizio Piacentini. il 1/12/2012 alle 15:57
Sul piano generale condivido anche da sinistra. Ci vorrebbe però una critica forte sul sistema lombardo e sui suoi scandali. Il San Raffele e molto altro. Su questo bisogna insistere molto anche in previsione della campagna elettorale in Lombardia.
Scritto da Osvaldo il 1/12/2012 alle 16:44
@ Adamoli: un politico con una carriera decennale come te, non può certo ritenere che una persona con un background da economista e, soprattutto, da politico, come il prof. Monti, si diletti con dichiarazioni ingenue e sufficentemente ambigue da poter essere interpretate in maniera scorretta dai giornalisti. Se un soggetto di tale potere si pronuncia con una dichiarazione contro il S.S.N., e nel contempo taglia i fondi per la Sanità, perché ciò sta attualmente facendo con il suo governo (vedisi, ad esempio, la barbarie del taglio dei fondi ai malati di SLA), è perché vuole valutare appieno le reazioni dell’opinione pubblica rispetto ad un possibile ulteriore progetto. Tu non sei certo un ingenuo e saprai che la spesa italiana per il S.S.N. è agli ultimi posti dell’intera Europa, quindi, a fronte di altre ingentissime spese che da questo governo sono state mantenute, o addirittura incentivate, non si può certo stimare che il problema italiano sia il S.S.N. Il motivo di questa dichiarazione è altro. Il progetto delle elite finanziarie di demolire il welfare state italiano, compreso il S.S.N., è ben noto da tempo, come dimostrano le parole del dinamico duo Alesina-Giavazzi sul Corriere della Sera del settembre 2012, i quali così scrivevano in un’editoriale: ”Dobbiamo ripensare più profondamente alla struttura del nostro Stato Sociale. Per esempio, non è possibile fornire servizi sanitari gratuiti a tutti senza distinzione di reddito. Che senso ha tassare metà del reddito delle fasce più alte per poi restituire loro servizi gratuiti? Meglio che li paghino e che le loro aliquote vengano ridotte. Aliquote alte scoraggiano il lavoro e l’investimento. Invece se, anziché essere tassato con un’aliquota del 50% dovessi pagare un premio assicurativo ad una compagnia privata, lavorerei di più per non rischiare di mancare le rate,”. E quindi, aggiungerei io, NON AVERE ASSISTENZA SANITARIA. Questa si chiama PRIVATIZZAZIONE DELLA SANITA’ e corrisponde al modello americano, che tanti problemi comporta per i cittadini di quel paese. Ripeto: qui non si tratta di destra o sinistra, si tratta di chiamare le cose con il loro nome. Nel frattempo mi auguro si privatizzi immediatamente l’assistenza sanitaria al prof. Monti ed agli economisti Alesina e Giavazzi. Un saluto.
Scritto da Carlo il 1/12/2012 alle 17:16
Purtroppo siamo due o tre in Italia a capire cosa stiano facendo Monti e il suo governo criminale. Intanto, Bersani e Renzi litigano per inutili primarie.
Scritto da Claudio Ennam il 1/12/2012 alle 18:12
Questa mattina discussione accesa con un leghista sui costi standard per beni e servizi nella sanità. Secondo lui il governo Berlusconi-Bossi aveva già iniziato un lavoro importante che la "sinistra" ha bloccato per favorire il meridione e danneggiare il nord. Ma non è affatto così. Penso che questa idea sarà ripresa e migliorata proprio dal prossimo governo di centrosinistra. Un impegno che non potrà essere accantonato e nemmeno trascurato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/12/2012 alle 18:28
I costi standard sono una bufala. Che la sinistra li voglia non è cosa credibile. Appena al governo, se ci arriverà, comincerà a spendere e spandere sulle spalle delle future generazioni. Il sistema americano non è da buttar via.
Scritto da Gino D. il 1/12/2012 alle 18:58
Scusa Giuseppe se rispondo Roma per Toma e che scrivendo sono passibile di espulsione dal blog ,ma delle mille e passa domande per votare alle primarie domani a livello provinciale e quasi tutte rispedite al mittente non si puo proprio dire nulla?Ho letto cose interessanti su questa questione scritte da Luca Ricolfi sulla Stampa.Lui rispedire indietro richieste di voto lo ritiene un grave errore per il centro sinistra.Mi sembra abbia ragione
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 1/12/2012 alle 19:34
Prego il mio Dio che mai in Italia si debba parlare di polizze integrative private.
Scritto da Sergio Russo il 1/12/2012 alle 19:35
@Andrea Bortoluzzi - Non ho scritto niente su questo problema per la semplice ragione che delle primarie avevo già detto molto. La mia opinione è che respingere chi vuol votare è sbagliato se non si ha il fondato sospetto che si tratti di un’infiltrazione strumentale. La verifica dovrebbe avere per oggetto solo questi tipologia di casi. Figurati che a Milano non volevano far votare neanche Nando Dalla Chiesa. Questo è un caso patologico. Detto tutto ciò, e aggiunto per le primarie regionali si tornerà per fortuna alle vecchie regole, devo dirti che non mi è piaciuta l’iniziativa della Fondazione Big Bang di comprare una pagina su alcuni quotidiani per invitare al voto del ballottaggio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 1/12/2012 alle 20:41
Va a finire come in Francia,allora?
Scritto da Loic Genini il 1/12/2012 alle 20:45
La sanità di Formigoni è la migliore d'Italia e costa meno che nelle altre regioni. comprendendo anche la sanità privata.
Scritto da S. Giudice il 1/12/2012 alle 21:38
io non ho soldi per pagarmi la polizza integrativa. Vuol dire che morirò prima grazie allo stato.
Scritto da Albertina Rattaggi il 1/12/2012 alle 23:36
Bocciata la cosa.
Scritto da Leopoldo Parada Pestana il 1/12/2012 alle 23:37
Totalmente d'accordo con tutto il tuo post Adamoli in difesa del valore della sanità pubblica,( a cui si può affiancare, ma senza privilegi una sanità privata), ma anche con quello di Carlo. Nemmeno io credo che la frase a Monti sia sfuggita, ho visto varie interviste rivoltogli, pesa ogni singola parola. D'altronde non ci erano sfuggite "prove di trasmissioni tecniche"sui ticket del ministro Balduzzi. Insomma Monti, il Salvatore della Patria sta finendo il suo mandato maluccio, anche per molta colpa di alcuni suoi ministri e credo che nessuno sentirà la mancanza di un Monti bis, cosa peraltro messa molto in discussione dal grande afflusso e interesse sollevato dalle primarie del centrosinistra. Grande il merito di Renzi di aver ricompattato il vero centrosinistra, (Vendola- Bersani) eh..eh..
Scritto da Maria Rossa il 2/12/2012 alle 02:22
No no un attimo sul discorso dei controlli siamo tutti d'accordo ma se lei si legge la 502/92 è una riforma perfetta sulla carta che prevede un ottimo sitema di valutazione dirigenziale ed in più scomparse la figura del primario vero e proprio ostituita dal direttore di UOC,cioè di una figura che deve avere anche tenre presente i costi e la logistica di reparto, tuttavia come sempre accade in Italia la nomina dei direttori generali è solo politica e come tale quel sistema di controllo rimase solo sulla carta, cosi come l'intero 150/2009 (attuativo BRunetta sospeso per la sanità). IO non ho mai dettoc he i controli siano stati perfetti ma partership pubblico privato non vuol dire questo, vuol dire che la sanità pubblica cosi come concepita non è sufficiente afar fronte alla domanda ergo è necessario convenzionarsi col privato che non è un male assoluto... >Di investimenti non ve ne saranno è inutile continuare a parlarne, non ha nessun senso, cominciamo a concentrarci su ciò che si ha e cercare di far del bene con ciò che abbiamo. Quanto ai doppioni è ovvio che non ha ben chiaro il problema, semplicemente perchè se legge bene ciò che scrivo paradossalmente il doppione svolge UN SERVIZIO IN ITALIA; lo vogliamo eliminare? benissimo ma teniamo presente che se la signora prima si curava a 4 km da casa ora se ne farà 50 nonostante quell'ospedale fosse palesemente malfunzionante. Se suo figlio si fa male prima veniva curato a 4 km da casa, se eliminiamo il doppione si curerà a 50km da casa con il rischio di peggiorare la sua salute. Ora vogliamo eliminare i doppioni? bene ma teniamo presente che i problemi sono questi.Io ho letto bene il suo articolo, ma confermo la mia sensazione è che esterna e poco informata, poi dei sentimenti e dopinioni delle persone ci facciamo pocop,cosi non cambiamo il paese, il paese lo si cambia CON LE PERSONE E LA PREPARAZIONE,lei lo sa
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/12/2012 alle 09:13
Le famiglie si deprimono? di questo sinceramente poco mi frega se le famiglie ragionassero con la testa e non con l'informazione da 4 soldi dei media capirebbero che un sistema sanitario solo pubblico e concepito come nel 78 quando nacque è impossibile, di strade da batere ce ne sono, ma battiamole, MOnti ha solo detto la verità ragazzi
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/12/2012 alle 09:14
@Massimo Gugliotta. Se della gente gliene ne frega poco vuol dire che lei è ingiusto. Non sono certamente un'esperta di sanità ma l'idea di pagare per avere delle prestazioni che abbiamo sempre avuto senza pagare mi preoccupa moltissimo
Scritto da Cittadina cattolica il 2/12/2012 alle 10:05
Si lamentano che si intasano gli ospedali ma se non ci sono altri posti dove andare per delle visite e degli esami seri per forza che tutti vanno negli ospedali.
Scritto da Rosangela il 2/12/2012 alle 10:23
@Massimo Gugliotta. A proposito di preparazione, perché non comincia a scrivere in italiano? E' la sua lingua, vero?
Scritto da Claudio Ennam il 2/12/2012 alle 10:46
Inutile aggiungere altro. Sottoscrivo il tuo commento che mi sembra arricchito opportunamente dalle argomentazioni di @Sic Est e @Carlo.
Scritto da Angelo Eberli il 2/12/2012 alle 11:34
Dico anch'io come @Anelo Eberli.
Scritto da Lorenzo L. il 2/12/2012 alle 12:42
Scusate ma non voglio fare il saccente, ma voi avete idea di che parlate quando dite "Costi standard"?, è quasi impossibile in Italia definire il costo standard, prendete la sanità, per definire costo standard si è preso come riferimento un benchmark di 5 regioni le più efficenti, dopo aver lottato per mesi per definirlo, la media ponderata dell'efficenza è un calcolo molto complicato e non ha portato a nessun risultato, invece di definire il costo standard sarebbe necessario cominciare a parlare di spesa megliore più razionalizzata, questa è la via, oltre ad una più equa ripartizione dele risorse, il costo standard signori non esiste, in sanità le centrali acquisti della regione esistono da anni SORESA E CONSIP ad esempio e il loro ruolo è moto discutibile...altro esempio? il professor Giarda in una conferza disse che definire i costi standard di trento e bolzano costo 20 anni di lavoro e con risultati scarsi, fate voi vi pare una via percorribile?
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/12/2012 alle 13:47
Ciò che scrivete in una parola è pura UTOPIA, diamoci un limite d'azione molto più basso,le rivoluzioni si fanno con i piccoli passi, guardate che nelle aziende nella maggior parte dei casi non si conosce nemmeno il numero di persone che lkavorano al netto dei trasferimenti, mobilità pensionamenti ecc e voi mi parlate di costo standard? ma ragazzi su siamo seri
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/12/2012 alle 13:48
Cmq sono curioso di avere una risposta su cosa sia per voi costo standard, la sua applicabilità ecc ecc
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/12/2012 alle 13:49
Simpatici quelli che non hanno alcun dubbio; considerano tutto lo scibile umano in loro possesso e assurgono al pergamo per erudire il gregge; mi fanno tornare alla mente le dotte conferenze del (forse da alcuni compianto) “professor” Paneroni: “La Terra non gira, o bestie! Ed è piatta, piatta, altrimenti quelli di sotto burlerebbero giù”. Ha pubblicato un trattato con tanta scienza. Gli increduli possono fare una ricerca cliccando le parole che ho citato tra virgolette.
Scritto da Angelo Eberli il 2/12/2012 alle 14:36
Prima che i risultati delle primarie ci riportino a un contesto nazionale, approfitto di questo post sulla Sanità per fare tre considerazioni sulle prossime elezioni Regionali Lombarde. Prima considerazione: avrei consigliato il PD di evitare le primarie ottenendo un ritiro strategico dei candidati. Sarebbe stato 'risparmioso' e 'opportuno' per il Pd lombardo: avrebbe scansato il rischio che correrà ora, quello di mandare in indigestione da primarie gli elettori lombardi che tra non molto arriveranno al rigetto e all'insofferenza verso questo strumento di democrazia (nel senso etimologico del termine). Seconda considerazione: dato che le primarie non saranno evitate, mi auguro che A.Kustermann le vinca e diventi il Candidato alla Presidenza della Regione Lombardia. Una prima ragione è umana ed è il suo curriculum: classe 1953, laurea in Medicina nel 1980, specializzazione in ostetricia e ginecologia nel 1984, nel suo curriculum ufficiale vanta ben 180 congressi in qualità di relatore o docente. Ha fondato il "Centro di Soccorso Violenza Sessuale" della Clinica Mangiagalli. E' abortista ma si adopera anche per inviare donne anche al C.A.V. - Centro di Aiuto alla Vita con sede in Mangiagalli. Ripete spesso che se una donna è in difficoltà e un contributo economico la salva da un aborto, perché non aiutarla? Un dirigente medico che comprende le difficoltà e le volontà delle pazienti. Un dirigente medico che non ha pre/giudizi in campo bioetico e si pone il dubbio di quale sia la scelta 'meno dannosa' . Avendo questo approccio è una risorsa preziosa per affrontare argomenti bioetici a Milano, lontano dalle maglie della Curia romana. Una seconda ragione è tecnica: la sanità lombarda 'impiega' il 76% del bilancio totale della regione. Chi, per pluriennale esperienza, ha maggiore competenza per valutare come, dove e quanto spendere (o ridurre) degli oltre 17miliardi di spesa sanitaria della Lombardia. 17 miliardi e mezzo su un bilancio totale di entrate di 23 miliardi, correggetemi se sbaglio, i tre quarti, il 76%, del bilancio va in Sanità. La terza considerazione è questa: provate a rileggere tutta la seconda considerazione senza pensare che si sta parlando di una donna. La votate anche voi?
Scritto da Nicoletta il 2/12/2012 alle 15:06
@Massimo Gugliotta. E’ difficile parlare con chi sa tutto come lei su questo tema. Mi limito a farle osservare che i costi standard nella sanità sono stati accettati da quasi tutto il Parlamento e da quasi tutti gli esperti perché potrebbero essere un’innovazione graduale e molto positiva del modo di comprare e produrre beni e servizi. Mi guardo bene dal dire che sono di facile applicazione, ma c’è qualcosa di agevolmente realizzabile nell’evitare, o anche solo nel ridurre, gli sprechi, le disfunzioni, le disorganizzazioni in questo delicatissimo e complicatissimo campo? Perché non definire una fascia di costi e di prezzi, sufficientemente ampia per carità, che possa valere in tutte le regioni d’Italia? Lei ha sentito il prof. Giarda affermare ciò che lei riporta, io l’ho sentito dire che questa è una strada percorribile se ben studiata e tracciata con la dovuta flessibilità ma poi perseguita con la necessaria inflessibilità nel corso di un arco temporale né troppo breve né troppo lungo che dovrà essere determinato con le regioni. Scommettiamo che il prossimo governo apporterà delle correzioni ma percorrerà con lena questo percorso?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/12/2012 alle 16:21
Cara @Nicoletta, sono contrario a chiamare primarie regionali un giro propagandistico per far conoscere un candidato del tutto sconosciuto rispetto al quale Alessandra Kustermann è famosa come Balotelli. Le parole dovrebbero sempre mantenere l’essenza del loro significato. Per questo motivo alle elezioni regionali voterò e farò votare il candidato vincente, cioè Umberto Ambrosoli, ma probabilmente non parteciperò con la scheda elettorale a una consultazione preventiva che, purtroppo, è ormai svuotata di senso politico ed emotivo. Un peccato e una mortificazione per il lavoro molto serio che Kustermann e tanti suoi estimatori ed estimatrici stanno conducendo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/12/2012 alle 16:28
Caro Giuseppe, una cosa ingiusta di queste primarie è che anche gli iscritti al PD hanno dovuto iscriversi a votare. Una ragazza di Tradate iscritta ap PD non l'ha fatto perchè doveva essere via entrambi i giorni. Ha dovuto cambiare il programma e, potendo votare, ha fatto richiesta: respinta! (avrebbe votato Bersani....)
Scritto da Mauro Prestinoni il 2/12/2012 alle 18:40
Bella giornata di democrazia anche oggi ma mutilata da regole assurde dovute alle paure del Palazzo.
Scritto da Stefano C. il 2/12/2012 alle 19:46
Regole sbagliate, caro @Mauro, che sono state interpretate in modo sempre più restrettivo dopo il risultato del primo turono. Confronta le dichiarazioni di Luigi Berlinguer (presidente dei garanti) di domenica scorsa e le istruzioni tassative dei giorni successivi e te ne renderai conto facilmente. Ormai però guardiamo avanti con fiducia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 2/12/2012 alle 20:26
Il rischio della sanità pubblica è che ci potrebbero essere delle forti limitazioni nelle assunzioni dovute al personale che si dimette o che va in pensione. Serve una riforma che faccia risparmiare senza arrivare a quesi estremi.
Scritto da Luisa B. il 2/12/2012 alle 21:00
Caro@Adamoli,come si puo'guardare avanti con fiducia quando si vedono primarie"farsa"come quella odierna e la prossima-se si fara'-per il presidente regionale,il cui esito e'scontato in partenza? Valgono eventualm.per una conta interna dei rapporti di forza e nulla piu'.Per l'immediato futuro sono pertanto molto preoccupato e deluso.Come pure per quanto scrive@M.Gugliotta,strenuo sostenitore della sanita'e delle assicuraz.private da cui trae probabilmente buoni guadagni. Il discorso e'complesso
Scritto da giovanni dotti il 2/12/2012 alle 21:15
Appropriata dovrebbe essere la parola magica, ma ci deve essere maggiore responsabilitÀ generale. se non ci sarà, passerà qualche operazione restrittiva e oppressiva sugli operatori
Scritto da Aureo Muzzi il 2/12/2012 alle 21:17
(Segue)e non puo'esaurirsi in un blog. Ricordo solo che le cose andavano meglio quando la sanita',almeno quella ospedaliera,era gestita a livello locale da C.d.A. che,se pure politicizzati,erano piu'rispettosi delle istanze della gente e molto piu'oculati nelle spese.Oggi coi Direttori Generali gli ospedali sono completam.controllati dalla politica,come pure le nomine del personale sanitario,la spesa si e'dilatata anche grazie all'affidamento ai privati di molte funzioni senza adeguati controlli
Scritto da giovanni dotti il 2/12/2012 alle 21:27
giovanni dotti(Segue)e anche l'edilizia ospedaliera e delle ASL e la moltiplicazione del personale amministrativo con retribuzioni dirigenziali hanno pesantem.contribuito ad aumentare i costi. Mi dica il sig.Gullotta che sembra tanto informato cosa pensa di fare per ridurre tali costi: forse di privatizzare gli ospedali pubblici per ingrassare le tasche dei "benefattori"che ne assumeranno la gestione? E' proprio cosi'certo che la soluzione del problema possa andare solo in questa direzione e non
Scritto da giovanni dotti il 2/12/2012 alle 21:42
(Segue)e anche l'edilizia ospedaliera e delle ASL e la moltiplicazione del personale amministrativo con retribuzioni dirigenziali hanno pesantem.contribuito ad aumentare i costi. Mi dica il sig.Gullotta che sembra tanto informato cosa pensa di fare per ridurre tali costi: forse di privatizzare gli ospedali pubblici per ingrassare le tasche dei "benefattori"che ne assumeranno la gestione? E' proprio cosi'certo che la soluzione del problema possa andare solo in questa direzione e non in altre?
Scritto da giovanni dotti il 2/12/2012 alle 21:45
D'Alema al Tg7: il nostro popolo ha fermato Renzi .No comment
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 2/12/2012 alle 22:19
@Adamoli, guardi che sull'argomento è intervenuto il dlgs 161/2001 la legge 152/92 , è stata introdotta SORESA E CONSIP, vuole scommettere bhè faccia pure io so solo che le cose me le sono studiate e che lavoro in un azienda che sta pensando a spendere bene al di là dei costi standard e sta ottenendo grossi risultati, poi lei è chiaro che ha una visione da non addetto ai lavori, stava in regione e se li non avete due o tre persone che vi spiegano come funzionano davvero l ecose voi non ci capite nulla, lo sanno tutti. Legga gli scritti di Giarda è il massimo esperto in Italia sui costi standard e calderoli l'aveva chiamato per affrontar ela questione insieme al federalismo. parli con il mio direttore e le spiegherà che vuol dire efficenza e di come i veri risultati si ottengano con un ottima rete organizzativa. si guardi l'iter dei costi standard si veda come il decreto sia stato tremendamente difficoltoso e preveda un meccanismo che fin'ora è rimasto sulla carta...poi vuole scommettere faccia pure ma in regione mi sa che ci capite ben poco di ste cose... lo sapete pure voi
Scritto da Massimo Gugliotta il 2/12/2012 alle 23:44
Bene per Bersani,la sua vittoria era facilmente prevedibile dopo il risultato del 1^turno(si poteva evitare il 2^che ha solo esacerbato gli animi),certo che dovra'riuscire ad integrare il suo programma per le politiche con buona parte delle proposte di Renzi che rappresenta,escludendo l'alleato SEL,circa meta'del PD. E deve anche ringraziareRenzi per aver avvicinato alla Sinistra molti che altrimenti sarebbero andati in altre direzioni eperaverlo aiutato nel difficile compito del rinnovam.del PD
Scritto da giovanni dotti il 3/12/2012 alle 00:48
Renzi ha perso punto. Ora potra starsene tranquillamente a Firenze. Ps. L'unico capoluogo dove ha vinto è la sua città... non che che se lo volevano levare dai piedi?
Scritto da Tete il 4/12/2012 alle 18:11
Caro Adamoli, si faccia un giro per i poliambulatori privati (convenzionati con il SSR e non) e poi uno per quelli pubblici: si renderà conto che "i controlli rigorosissimi" andrebbero portati avanti soprattutto nel pubblico puro! Se poi ci allarghiamo al di fuori dei confini regionali, allora c'è ancora tutta una nuova storia di commmenti da scrivere... Non spariamo sul privato senza aver prima verificato quanto costa, quanto produce, quanto spreca e quanto fa invece risparmiare ai cittadini!
Scritto da Stefano B. il 7/12/2012 alle 18:28
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