Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 9/8/2008 alle 08:44

Oggi si tengono i funerali di Antonio Gava, sette volte ministro per la Democrazia Cristiana. Non sono mai stato nella sua corrente e politicamente l’ho sempre avversato, da “moroteo” quale ero. Personaggio abilissimo ma molto discusso, di lui conservo un ricordo piacevole e grato. Era il 1980, ricoprivo la carica di segretario provinciale della DC, allora molto importante, e per presentarmi alle elezioni regionali, secondo le regole rigorose e benedette della DC di allora, dovevo dimettermi sei mesi  prima della campagna elettorale. La ratio della norma, condivisibile, era di non concedere a nessuno dei vantaggi nella corsa elettorale. Ero in ritardo di qualche settimana  sul termine de sei mesi e chiesi consiglio a Gava che aveva un ruolo chiave nella segreteria della DC. Mi  accolse  a Roma con un sorriso e mi disse: “Ci mancherebbe altro, il termine statutario non è perentorio  e poi per qualche settimana di ritardo, via, stai tranquillo, uno con questi scrupoli lo voterei anch’io”.
Mi dimisi e seppi poi che la sua corrente varesina fece qualche timida pressione per togliermi dalla lista perché temevano che ce l’avrei fatta e in realtà  fui di gran lunga il primo eletto in provincia di Varese. Ma Gava se ne infischiò e bollò come irricevibili sul piano statutario, ed idiote su quello politico, le loro lagnanze.
Posso fare un post scritpum? Questo era il mio partito di allora. Oggi in tutti, ma proprio in tutti i partiti, i segretari provinciali possono tranquillamente essere parlamentari o consiglieri regionali. Chi se ne importa se si avvantaggiano della loro carica per arrivare a Milano o a Roma?  Io dico che le forze politiche  hanno l’obbligo di guardare al futuro, ma qualche regola democratica del passato potrebbero pure adottarla.

Commenti dei lettori: 7 commenti -
Caro Giuseppe, nelle intercettazioni di O. Del Turco, pubblicate dal Corriere, si legge un passo che ti dovrebbe far riflettere. Lo và a trovare l'imprenditore delle tangenti (con credo 100.000€), lui ascolta, poi lo manda da tal Quarta (il capogruppo credo), dicendogli: "Vai da Quarta, a ste cose ci pensa lui, io amo la musica della politica...". Ecco io temo che Gava & C. abbiano responsabilità simili, per la musica della politica hanno permesso che la merda ci sommergesse. Guarda avanti Giuseppe, indietro non è così bello come potrebbe sembrare.
Scritto da Cincinnato il 9/8/2008 alle 19:10
Caro Adamoli, so che quando si scrive un "coccodrillo" su un personaggio si tende a mettere in luce qualche aspetto positivo. Tuttavia, per quanti sforzi faccia non ritengo Gava qualcuno che possa aver dato lustro alla DC, partito nel quale ho militato in gioventù e che ho poi lasciato, ma che alla luce di quello cui assistiamo, non posso che rivalutare. Forse rispetto a certi personaggi, anche Gava merita una menzione positiva.
Scritto da Angelo Eberli il 9/8/2008 alle 19:20
Alla faccia di Cincinnato(avrà mai lavorato la terra?) apprezzo Adamoli per il ricordo di un suo amico di partito anche se avversario di corrente.
Scritto da Paolo il 9/8/2008 alle 20:51
Avrete tutti notato che, ad un ritratto prevalentemente critico di Antonio Gava fatto dai giornali, ho soltanto aggiunto un felice ricordo personale. Mi sono sentito di farlo pur essendo state su posizioni politiche diverse dentro la DC. In un congresso nazionale, Gava, avendo preso la parola dopo di me, mi aveva aspramente replicato. Ma perché in questa circostanza ignorare gli episodi belli? Solo per conformismo? Proprio no.
Scritto da giuseppe adamoli il 10/8/2008 alle 12:36
Chi non ha avuto il privilegio di far parte della DC ,PCI,MSI...insomma, delle "vecchia" politica, non può comprenderne l'estetica. Oggi, caro Adamoli, si duella con il mitra, una volta si duellava con il fioretto: se venivi colpito ti facevi molto male lo stesso, ma la bellezza e l'appagamento nel contraddittorio, all'interno di regole non scritte ma precise, garantiva equilibri che oggi possiamo solo immaginare. Non c'è nulla di più appagante di avere un avversario stimolante e stimabile.
Scritto da signoraoscura il 11/8/2008 alle 09:26
Caro Adamoli, a parte il lato umano, per poter dire che Gava abbia qualcosa da dirmi OGGI dovrei far torto alla mia memoria politica. Quel grande partitito che fu la Dc ha ben altri nomi e storie da ricordare, anche come sprone per migliorare la politica di oggi. Non rimpiangerei nemmeno quando il partito contava quasi più dello Stato. Non so gli altri, ma il PD, partito di cittadini-eletori, con le primarie e con l'autonomia degli statuti regionali prova sul serio ad andare oltre i vecchi vizi.
Scritto da Roberto C. il 12/8/2008 alle 16:36
Caro Roberto, non ci siamo proprio capiti. Avevo combattuto Antonio Gava ai tempi della DC, figuriamoci se dico che dobbiamo imparare da lui oggi. A parte il dato di vicinanza umana, per me sempre importante, confermo la mia idea che alcune regole democratiche di allora potrebbero essere valide anche per il Partito Democratico. E aggiungo, a prescindere da Gava, che lo stile in politica qualche volta è anche sostanza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 13/8/2008 alle 12:23
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