Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 26/1/2013 alle 14:11

 

Non è stato un miracolo, un'ora fa, il trionfo di Dominik Paris a Kitzbuhel nel tempio mondiale della discesa libera.
Aveva già vinto sulla “Stelvio” (la meravigliosa pista di Bormio) il 29 dicembre. 
L’unico italiano a riuscirci prima di lui sulla mitica Streif, davanti a più di 50 mila spettatori sempre incantati, era stato Kristian Ghedina.
Dopo le due vittorie di Cristof Innerhofer a Beaver Creek e a Wengen, possiamo ben dire che l’Italia, nella disciplina sciistica più suggestiva e spettacolare, ha conquistato il vertice.
C’è un’Italia che sa vincere in Europa e nel mondo. Che sia di esempio a tutti.
 
Commenti dei lettori: 25 commenti -
Ci vorrebbe uno che senza paura affronti quei micidiali ultimi salti dove il mio amico (e a quel che mi consta ultimo e unico varesino nazionale di discesa libra) Andrea Fraschini(oggi primario chirurgo a Luino) lascio i legamenti di un ginocchio.
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 26/1/2013 alle 16:23
Purtroppo l'Italia che non sa vincere è quella della politica perché imprese e lavoratori sanno fare bene in tutto il mondo.
Scritto da Nicola il 26/1/2013 alle 16:37
Caro Giuseppe, so che scii ancora e vedo che hai energie da vendere. Perché non ti sei camdidato per il Senato?
Scritto da Lorenzo L. il 26/1/2013 alle 17:27
Caro @Lorenzo, ti ringrazio ma tutto quel che potevo dare alle istituzioni l'ho già dato. Ritirarsi volontariamente in tempo per non essere di peso è difficile, ma dà soddisfazione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 26/1/2013 alle 18:25
Bellissima gara, grande successo di Paris, spettacolare e per fortuna senza conseguenze la la caduta di Peter Fill. Pronti per il campionato del mondo.
Scritto da Gianni il 26/1/2013 alle 19:38
E' solo l'Italia del nord, in questo caso altoatesina, che sa vincere. Capisci bene.
Scritto da Ugo F. il 26/1/2013 alle 20:43
Caro Adamoli accetto ma non condivido la risposta che hai dato a @Lorenzo. Molti anni fa, ero militante socialista, ricoprivo la carica di assessore nell’amministrazione locale. Ero l’unico non craxiano della sezione quindi fortemente osteggiato. Quando scoppiò il caso Craxi, disgustato diedi le dimissioni da assessore. Successivamente mi offrirono la carica di segretario del partito sempre a livello locale: serviva una figura politica dalla moralità spendibile. Rifiutai quella offerta con sdegno e mi ritirai. A distanza di tempo ritengo di avere sbagliato nell’andarmene, commisi lo stesso errore di tanti altri onesti socialisti che non sopportarono l’ olezzo che emanava la disciolta direzione centrale. Così facendo lasciammo affondare gli ideali socialisti nel liquame della cloaca politica. Più volte mi ritornò alla mente il detto:“quando la nave affonda i topi scappano”. Il tuo caso è diverso nella forma ma rimane uguale nella sostanza: La sinistra italiana in questa fase così delicata, ha bisogno più che mai di figure politicamente valide e attendibili. Questi requisiti li hai, perché hai rinunciato?
Scritto da Ernesto Alberichi il 26/1/2013 alle 21:28
Il problema è che noi sconfiggiamo sempre a calcio la Germania, ma come sfida tra Stati non c'è partita. La classe politica di questo Paese, l'Italia intendo, ci ha portato al disastro e non credo che ne usciremo così facilmente. La fiducia in noi stessi riprenderà quando la criminalità organizzata sarà sconfitta, quando la burocrazia smetterà di avere quell'atteggiamento borbonico mai sopito, quando la classe politica farà i propri compiti con disinteressato senso del dovere e non dell'accaparramento di onori, e prebende e quando gli sprechi dello Stato saranno aboliti per permettere a tutti di pagare le imposte in modo corretto ed equo. Ossia mai.
Scritto da Antonello Breggia il 26/1/2013 alle 22:27
Non riesco a dar torto ad @Antonello Breggia.
Scritto da Varesino incavolato il 27/1/2013 alle 09:16
Parliamoci chiaro Adamoli, quelli sono italiani solo formalmente. Il Sud Tirolo è austriaco al cento per cento a tutti i livelli ed in tutti i modi. Paghiamo costi enormi per chiamare quel territorio Italia, un Paese dove si trovano bene unicamente perchè riempiti di denaro pubblico.
Scritto da andrea zocchi il 27/1/2013 alle 09:55
@Ernesto Alberichi (21.28) - Ti ringrazio ma come tu sottolinei i nostri due casi sono completamente diversi. Nel 2006 avevo rinunciato ad un posto sicurissimo al Senato (il vertice dell’ex Margherita mi voleva a Roma a tutti i costi) per restare in Regione, dov’ero stato rieletto l’anno prima. Avrei così completato il mio ultimo mandato. Avevo in mente lo Statuto di Autonomia della Regione. Eppure non ero ancora stato eletto presidente della commissione speciale e la Lega voleva per sé questa responsabilità. Durante quella fase, in varie riunioni pubbliche, per motivare il mio comportamento (lo possono testimoniare molti lettori abituali) dicevo press’a poco così: “L’approvazione dello Statuto sarà per me, milanista, come per Paolo Maldini alzare la coppa della Champions League e poi ritirarsi”. Per buona fortuna i due risultati si sono entrambi avverati. Ricordo questi fatti nel mio libro “Cuore e Regione”. Molte persone ancora oggi mi dicono che sono stato e sono uno stupido ma per me l’aver mantenuto la parola è un motivo di orgoglio. Rispondi tu, adesso, alla mia domanda: vale di più l’approvazione dello Statuto (dopo molti umilianti fallimenti) o un seggio al Senato per una decina di anni?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/1/2013 alle 10:01
@Andrea Zocchi (09.55) - Il problema che poni sul tavolo non è affatto di quelli banali. Sulla loro italianità dovremo metterli presto alla prova confermando alcuni diritti su scuola, cultura, lingua, ma togliendo i loro privilegi finanziari che non sono più giustificabili. Ho havuto l'occasione di parlare con i dirigenti di quella Regione e sono persuaso che quella prova la supereranno.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/1/2013 alle 10:06
Grazie Adamoli. Diciamo che nel nostro Bel Paese abbiamo riempito di denaro anche la Sicilia, la Fiat, il Monte dei Paschi...almeno il Sud Tirolo è bene amministrato. Un aspetto parzialmente consolatorio ma non trascurabile. Un inciso. Posso capire che la minoranza "tirolese" dell' Alto Adige meriti tutela, ma Trento? Le condizioni di tanti anni fa sono scomparse ed i trentini sono italiani a tutti gli effetti. Perchè anche a loro, montagne di denaro pubblico? Sull' MPS ci dirà qualcosa?
Scritto da andrea zocchi il 27/1/2013 alle 10:43
@andrea zocchi. Sì, @Adamoli dirà Emme, Pi, Esse. Ma lo dirà così bene, con tono così suadente che saremo tutti soddisfatti.
Scritto da Igor ter Ovanesian il 27/1/2013 alle 11:43
Sono uno di quelli che possono testimoniare sugli episodi esposti da @Adamoli nella risposta ad @Alberichi. Allora ero incerto ma ho finito con l'accettare la sua scelta. Giusta o sbagliata? Me lo domando ancora oggi.
Scritto da Tuo amico fedele il 27/1/2013 alle 12:06
Caro Adamoli, ciò che descrivi, è un aspetto della tua vita che non conoscevo. La tua onestà politica dimostra che anteponi l’interesse della comunità alle tue personali convenienze. Pochi avrebbero resistito alla sostanziosa offerta che ti era stata proposta e tu fai parte dei pochi. Chapeau! Sai bene che i valori positivi che trasmetti, non sono sprecati. Sono convinto che ognuno dei tuoi lettori, che sono molti e una ragione ci sarà, li custodiscono nel loro cuore tra i ricordi più cari. Ti rispettano e ti ammirano; ti invidio per questo. L’onestà di comportamento e la coerenza intellettuale pagano sempre. In merito ti voglio citare un piccolo esempio personale che ho vissuto e che ripensandoci mi coinvolge emotivamente ancora oggi. Lavorai in Philips per oltre 10 anni poi diedi le dimissioni. Alcuni anni dopo chiesi se potevo rientrare . Philips mi rispose: Vorrei leggere il tuo libro “Cuore e Regione” sappimi dire dove lo posso reperire. Con stima, Ernesto Alberichi
Scritto da Ernesto Alberichi il 27/1/2013 alle 12:08
@Andrea Zocchi - La mia idea è che le cinque “Regioni speciali” debbano essere considerate allo stesso modo confermando la loro “specialità” statutaria ma senza più la pioggia di soldi pubblici di cui hanno goduto finora. Fare differenze fra loro renderebbe il compito riformatore più difficile e penso che sarebbe sbagliato. Sul Monte dei Paschi, non ho particolari conoscenze ma solo una sensibilità politica come tutti i cittadini che seguono attentamente la vicenda. Il problema non è soltanto di mettere ordine nei “derivati” e nei titoli tossici, compito nel quale il Pd ha avanzato le sue proposte (putroppo inascoltate), ma di riformare anche la commistione fra banche, politica, sistemi di potere locale, il che riguarda tutti i partiti, in prima linea il Pd.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/1/2013 alle 12:11
La mia lettera che hai appena pubblicata è mancante di un pezzo. Ora te la riinvio Caro Adamoli, ciò che descrivi, è un aspetto della tua vita che non conoscevo. La tua onestà politica dimostra che anteponi l’interesse della comunità alle tue personali convenienze. Pochi avrebbero resistito alla sostanziosa offerta che ti era stata proposta e tu fai parte dei pochi. Chapeau! Sai bene che i valori positivi che trasmetti, non sono sprecati. Sono convinto che ognuno dei tuoi lettori, che sono molti e una ragione ci sarà, li custodiscono nel loro cuore tra i ricordi più cari. Ti rispettano e ti ammirano; ti invidio per questo. L’onestà di comportamento e la coerenza intellettuale pagano sempre. In merito ti voglio citare un piccolo esempio personale che ho vissuto e che ripensandoci mi coinvolge emotivamente ancora oggi. Lavorai in Philips per oltre 10 anni poi diedi le dimissioni. Alcuni anni dopo chiesi se potevo rientrare . Philips mi rispose < Considerati assunto e non perdere tempo a ringraziarci perché è Philips che ringrazia te per il tuo rientro>. Vorrei leggere il tuo libro “Cuore e Regione” sappimi dire dove lo posso reperire. Con stima, Ernesto Alberichi
Scritto da Ernesto Alberichi il 27/1/2013 alle 12:54
Siamo in testa con Stefano Gros anche nello slamom dopo la prima manche. Speriamo.
Scritto da Silvano il 27/1/2013 alle 13:38
@Ernesto Alberichi. Esiste anche "Cuore", di Edmondo De Amicis. Lei, @Alberichi, sembra uscito da quelle pagine. Mi scuso ma non posso continuare oltre: il miele si sta appiccicando alla tastiera. Che schifo. Che stomaco. Che cuore.
Scritto da Igor ter Ovanesian il 27/1/2013 alle 14:03
@Ernesto Alberichi - Sei andato molto oltre i miei meriti. Mandami il tuo indirizzo via mail e ti farò avere con piacere il mio libro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/1/2013 alle 16:05
Caro Adamoli, sminuire i propri meriti è tipico degli onesti. Permetti però agli altri il giudizio finale. Ti allego con piacere il mio indirizzo completo: Ernesto Alberichi via IV novembre 9 – 26016 Spino d’Adda – (Cremona) Tel: 0373-965.469 – Cell:347.739.88.64
Scritto da Ernesto Alberichi il 27/1/2013 alle 18:54
@Igor ter Ovanesian, non è difficile scoprire chi è lei. Invano l’asino si camuffò da leone, si tradì al suo primo ragliare.
Scritto da Ernesto Alberichi il 27/1/2013 alle 18:57
@Ernesto Alberichi. Lei non ha bisogno di camuffarsi: è già una maschera.
Scritto da Igor ter Ovanesian il 27/1/2013 alle 20:25
Ho vissuto in Austria per 4 anni. Devono considerarsi italiani perchè in Austria i soldi che ricevono in base al trattato di Copenhagen se li sognerebbero. Ripeto, dal punto di vista sportivo l'Italia, altoatesini o sudtirolesi che dir si voglia compresi, ottiene dei grandissimi risultati. Purtroppo la classe politica a confronto con quella tedesca(inglese, francese ecc.) perde 60 a 0. Ero in Austria quando salì al potere Haider e il primo ministro uscente, il socialista Viktor Klima, trovò un posto di prestigio in una azienza multinazionale tedesca. Stesso esempio per Schroeder. Primo punto: i politici degli altri Paesi quando hanno finito il loro mandato vanno a lavorare. Secondo punto: chi assumerebbe un alto politico italiano per un posto di prestigio in una azienda multinazionale? Questo è il punto.
Scritto da Antonello Breggia il 27/1/2013 alle 21:29
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