Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 27/1/2013 alle 16:57



Dall’Intervento del procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Gianfranco Ciani, all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Roma, presente il Capo dello Stato.                                

“La criticità da affrontare è l’incapacità di resistere alla lusinga dell'immagine.…
La sovraesposizione del pubblico ministero sull’indagine contribuisce al corto circuito mediatico giudiziario, che danneggia la funzione e alimenta le critiche….
Questo suscita dubbi in ordine alla caratteristica intrinseca e fondamentale della giurisdizione: l’imparzialità.
Dubbi destinati a rafforzarsi nel caso di successiva, diretta partecipazione alla competizione politica: non è agevole, in tali casi, sottrarsi alle critiche di chi lamenta la strumentalizzazione della funzione giudiziaria….
Come disse Piero Calamandrei, “quando per la porta della magistratura entra la politica, la giustizia esce dalla finestra”….
È auspicabile che il legislatore, nel pieno rispetto di diritti costituzionalmente garantiti, intervenga per disciplinare tali situazioni.”

Ogni parola di commento è totalmente inutile. Aggiungo solo che questo non vale solo per Antonio Ingroia e il suo partito. Vale per la destra, il centro e tutta la sinistra.

 

Commenti dei lettori: 17 commenti -
Caro Giuseppe, io sono convinto di tre cose: che ci deve essere la separazione delle carriere, che il magistrato che vuole fare politica si deve dimettere dalla magistratura e per tre anni fare altro prima di candidarsi a qualsiasi cosa, che in questo Paese non si può parlare di giustizia seriamente fino a che ci sarà Berlusconi con i suoi guai.
Scritto da roberto molinari il 27/1/2013 alle 17:50
Pronunciate dal Procuratore Generale della Cassazione queste sono parole pesantissime contro i magistrati che fanno politica.
Scritto da Nicola il 27/1/2013 alle 18:34
Non metterei sullo stesso piano destra centro e sinistra.Se non altro per un briciolo di pudore.....
Scritto da Giuseppe Morelli il 27/1/2013 alle 18:40
@Giuseppe Morelli (18.40) - Nel giudizio sulla magistratura non metterei mai sullo stesso piano destra, centro e sinistra. E non solo per l'azione irragionevole e forsennata di Berlusconi. C'è un filone di quella cultura politicista di destra che fa rabbrividire. Ma sull'uso e abuso dei magistrati in politica assolutamente si. Ti devo rammentare Di Pietro, De Magistris, Ingroia, Emiliano e molti altri? Ovviamente parlo della sinistra nel suo complesso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/1/2013 alle 18:45
@Giuseppe Morelli ha ragione, la sinistra è impresentabile.
Scritto da Igor ter Ovanesian il 27/1/2013 alle 19:13
I magistrati hanno il diritto di fare politica e mi sembra improprio parlare di uso dei magistrati. Semmai c'è una differenza tra chi scende in politica e lascia definitivamente la magistratura e chi invece dice che eventualmente può tornare a fare il magistrato.
Scritto da Carlo Manzoni il 27/1/2013 alle 19:48
Il procuratore generale di Brescia, Guido Papalia, ieri ha rincarato la dose sui magistrati-politici: "I giudici, come quello di Berlino, sono chiamati ad applicare le stesse regole sia per il mugnaio che per l'imperatore. E' la strada principale della magistratura. Poi ce n'è un'altra che porta a diventare mugnai o imperatori. Sono percorsi non compatibili." Il riferimento ad Ingroia e ad altri magistrati-politici era trasparente. Non diamo carte in mano a quel furfante di Berlusconi. PS - Ti aspettiamo presto a Brescia. Un saluto dagli amici che ti seguono.
Scritto da Una Pd Brescia il 27/1/2013 alle 19:56
Completamente d'accordo con @Roberto Molinari.
Scritto da Vittorio il 27/1/2013 alle 20:23
@Carlo Manzoni. Con lei, il creatore del Signor Veneranda, polemizzare sarebbe una battaglia persa. Mi arrendo subito.
Scritto da Igor ter Ovanesian il 27/1/2013 alle 20:24
I magistrati che mi fanno paura non sono quelli che entrano ufficialmente in politica ma quelli che fanno poltica mentre sono in magistratura. Sono pochi ma fanno danni e portano acqua al mulino di Berlusconi.
Scritto da Nicola il 27/1/2013 alle 21:24
@Carlo Manzoni (19.48) - D'accordo, Carlo, sul diritto dei magistrati a candidarsi ma non immediatamente dismessa la toga e non nelle stesse città nelle quali hanno operato. Ti faccio una domanda: quante voci a sinistra si sono alzate per protestare contro la partecipazione di Ingroia alle manifestazioni pubbliche di Rifondazione comunista? Eppure era un errore grave per la credibilità dei pubblici ministeri. Noi dobbiamo difendere la magistratura come un'istituzione di straordinaria e decisiva importanza nell'equilibrio dei poteri fissato nella nostra Costituzione.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 27/1/2013 alle 22:29
Una delle prime cose da fare, anche se ce ne sono tante, dopo le elezioni è mettere mano alla Giustizia che è un colabrodo. Sia quella penale che quella civile. I magistrati vorrebbero auto riformarsela. Campa Cavallo. Il costo di questo malfunzionamento equivale ad un patrimonio.
Scritto da Avvocato a Varese il 28/1/2013 alle 09:37
Su Ingroia sono d'accordo con te anche perchè non ha lasciato definitivamente la magistratura.
Scritto da Carlo Manzoni il 28/1/2013 alle 09:39
Scritti da un giornalista i brani riportati sul blog sembrerebbero seri ma nulla di più. Siccome è la penna del pg della Cassazionne che scrive nell'inaugurazione dell'anno giudiziario alla presenza di tutte le più alte autorità della Stato, rappresentano un grido di allarme di una gravità enorme. Molti magistrati dovrebbero scendere dal piedestallo e riflettere bene su quel che sta accadendo evitantdo di dare sempre la colpa agli "altri".
Scritto da Roseto senza rose il 28/1/2013 alle 10:29
Il rafforzamento della credibilità e dell'autorità della magistratura è un obiettivo comune a tutte le persone per bene. I magistrati devono emendari da alcuni vizi discutibili.
Scritto da Nicora il 28/1/2013 alle 11:17
Sono d'accordo con quanto hai postato. Non si può, oggi, appendere la toga per presentarsi in politica e, domani, rientrarci dentro come se niente fosse successo. Sono anche per la divisione della carriere e per la responsabilità (civile e penale) sull'operato dei magistrati inquirenti, come avviene per le forze di polizia e, in genere, per tutti coloro che esercitano pubblici poteri. Occorre anche limitare la partecipazione dei magistrati agli show. Un po' di riservatezza non fa male a nessuno.
Scritto da Sic Est il 28/1/2013 alle 11:18
Sono totalmente d'accordo conquanto scrive l'avvocato diVarese h.9,37 LaGiustizia in Italia e' un colabrodo, nessuno dei governi repubblicani ci ha messo mano per una RIFORMA seria e complessiva di cui ci sarebbe estremamente bisogno. Fosse per me la metterei al 1^posto di ogni programma elettorale. Un paese dove la Giustizia non funziona (e non e' colpa dei Giudici ma della politica) e' un paese incivile da cui ogni investitore serio fugge e che attira solo imbroglioni, imprenditori d'assalto e
Scritto da giovanni dotti il 28/1/2013 alle 19:46
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