Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 17/8/2008 alle 17:40

Mercoledì 13 agosto Giuseppe De Rita ha scritto per il Corriere della Sera un editoriale molto acuto su “La modernità della Chiesa” (clicka qui). Nel cuore della  settimana di ferragosto questo articolo ( peraltro non di facilissima lettura) può essere sfuggito a molti. Lo ripropongo all’attenzione perché si tratta di una analisi penetrante delle prospettive di impegno culturale e sociale della Chiesa che interpelleranno non soltanto le varie “centrali” formative ma anche le forze politiche più avvertite che vogliono lasciare alle spalle la vecchia e polemica  “separazione” fra laici e cristiani.
Non c’è più ragione per divisioni di questo tipo almeno nel senso che nessuno mette  in discussione la laicità delle istituzioni pubbliche e dell’azione di governo a tutti i livelli. Questo però non  può significare disattenzione e noncuranza verso i valori religiosi quando si misurano con le esigenze più profonde della società.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Vedendo gli articoli di Famiglia Cristiana sulla politica del governo, ma anche i recenti interventi del Papa (ieri ha parlato del nuovo razzismo senza un non troppo celato riferimento all'azione del governo, e delle stragi sulle strade), si può intuire che effettivamente la Chiesa sta prendendo delle iniziative o cmq vuol far sentire la sua presenza, occupandosi delle problematiche comuni alla gente. Anche perché, in questo momento, manca una forza politica e sociale UNICA di riferimento ai cattolici, come lo era invece la DC. Probabilmente gli esponenti della Chiesa vogliono colmare quel vuoto. Vuoto che è soprattutto di valore sociale, morale e etico.
Scritto da pino il 18/8/2008 alle 09:56
Vorrei essere ottimista, ma finchè la chiesa sarà governata da Ruini, Ratzinger, Bertone e Bagnasco non mi sento di pensare che possano abbandonare l'appoggio alla destra. Hanno dimostrato già molto chiaramente di mettere in prima linea questioni come aborto, pacs, testamento biologico e in secondo piano ma molto distanziata la questione morale e sociale.
Scritto da Mirella il 20/8/2008 alle 16:37
Sono in piena sintonia con quanto esposto da Mirella . La Gerarchia che conta si è sempre schierata dalla parte dei potenti; vedi concordato con Mussolini, Franco, Salazar per tacere del sostegno dato alle dittature sudamericane, la messa al bando dei Teologi della Liberazione e all’isolamento del Cardinal Romero caduto martire per difendere il messaggio del Vangelo. Come ho già avuto modo di esprimere in altra occasione, la chiesa cattolica ha fatto una scelta precisa: si è schierata dalla parte di chi, almeno per il momento sembra offrirle dei vantaggi. La presa di distanza dalle argomentazioni di Famiglia Cristiana mi sembra emblematica di una scelta di campo. Spero solamente che i lettori di quel settimanale facciano tesoro su quanto argomentato e che comprendano che il Berlusconismo non è certo il modello proposto dal Vangelo e si ricordino che non è possibile servire “Dio e Mammona”
Scritto da Angelo Eberli il 20/8/2008 alle 20:41
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