Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/3/2013 alle 08:29


Pierluigi Bersani
ha ricevuto ieri l’appoggio della Direzione nazionale per la sua difficile impresa di formare il governo.
Che ce la faccia è nell’interesse generale dell’Italia.
La  vittoria elettorale mutilata, o meglio la sconfitta, ci interroga sul funzionamento di un sistema politico malato.
Per quanto ci riguarda direttamente, penso che dobbiamo guardare avanti, ad una sinistra diversa, più larga, più moderna.
Cresce in molti (anche in chi non l’ha sostenuto alle primarie) il rimpianto per la mancata leadership di Matteo Renzi: esercizio nocivo per il Pd e per lui stesso in questo preciso momento.
C’è chi arriva ad auspicare la scomposizione del Pd nei due partiti di prima. Suggestione insidiosa che sulla sua strada troverebbe solo macerie.
Il prossimo congresso, da tenersi non appena le questioni di governo saranno state risolte, avrà di fronte a sé un compito molto arduo ma non impossibile.
Sul piano strutturale: eleggere un segretario che non abbia fatto parte del vertice Ds e Margherita; cambiare il gruppo dirigente; confermare le primarie ma con regole più aperte.
Sul piano progettuale: investire sulle idee e sulla cultura piuttosto che sulle alleanze; andare alla conquista di un nuovo pezzo di società fatta di giovani e di persone che si sentono oggi lontane dai partiti e che vogliono meno burocrazia politica.
Si è di sinistra se si vuole eliminare le ingiustizie sociali e si mira all’uguaglianza dei punti di partenza per tutti. Il come farlo appartiene alla legittima discussione progettuale e programmatica anche dentro uno stesso partito.
Chi immagina che esista un solo modo di essere di sinistra (ovviamente quello della tradizione) è preda di una sovrastruttura ideologica del passato e destinato a perdere.

Commenti dei lettori: 88 commenti -
Queste cose le hai sempre dette. Speriamo che sia la volta buona per il Pd di mettersi al passo coi tempi.
Scritto da Nicola il 7/3/2013 alle 09:10
Caro Giuseppe, questo tuo blog fa chiarezza: a partire dal titolo e poi nell’articolato parli solo di sinistra. Evidentemente, come tanti ex elettori del PD hanno capito, il PD non è affatto un partito di centrosinistra (con o senza trattino), ma la continuazione della storia politica della sinistra: PCI-PDS-DS-PD. Povero popolarismo: da Aldo Moro a Beppe Grillo. Auguri !
Scritto da Ade il 7/3/2013 alle 09:14
Non so se Grillo è di sinistra, di destra o cos'altro ma dimostra certamente che le ripartizioni tradizionali non servono più.
Scritto da Maurizio il 7/3/2013 alle 09:25
@Ade (9.14) - No cara Ade. Se mi conosci o solo mi segui sul blog non puoi dirmi questo. Uso la parola "sinistra" in questo post per dire che ci sono modi legittimamente diversi di intenderla e che quello probabilmente maggioritario fra i vecchi militanti del Pd non è quello mio. Ho parlato varie volte di "due sinistre" quando molti denigravano Renzi come uomo di destra. Non ho usato l'espressione "centrosinistra" per andare oltre la questione delle alleanze a cui spesso viene associata. Noi che la pensiamo in questo modo saremmo meno affezionati di Fassina all'idea di giustizia sociale, di lotta alle disuguaglianze, di parità dei punti di partenza per tutti? Balle, balle, balle.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2013 alle 09:33
Non penso che Renzi avrebbe cambiato di molto il risultato. Forse è meglio così perchè forse lo avremmo bruciato. Ma questi discorsi sono il "senno di poi.... di cui abbiam piene le fosse". Parli di un Partito diverso ecc ecc. E' questo il problema? Eppure io che faccio (per poco ancora) vita di Partito vedo impegnati (ed anche eletti nelle istituzioni) tanti giovani e facce nuove e pulite. DIci che è il sistema politico che è malato? E' l'Italia che è ammalata. Che vive e vota con la pancia!
Scritto da mauro prestinoni il 7/3/2013 alle 10:35
Sono tra quelli che ha votato Bersani alle primarie. Questo non vuol dire che nella campagna elettorale debba negare la mancanza di errori di impostazione e di valutazione di cosa stava accadendo. Detto questo è assolutamente negativo parlare di scissioni. Piuttosto non perdiamoci in caparbie prese di posizione inutili e dannose: Grillo vede nel PD un suo nemico da distruggere. Nelle guerre le alleanze mutano a seconda degli accadimenti, per sopravvivere. Alla fine si divide il bottino.
Scritto da Sic Est il 7/3/2013 alle 10:36
bello l'interrogativo su "una sinistra diversa". Come farla? Certamente subito e senza aspettare i prossimi "soliti" congressi che consosco molto bene come cominciano e come finiscono. Certamente non si può più ripartire come si è fatto con i Calearo e Binetti, i D'Alema o i Marantelli ecc.ecc. Ora, subito occorre far esprimere tutta l'energia presente nel paese e nel nuovo parlamento PER FARE COSE COSE CONCRETE PER RISPONDERE ALLE RICHIESTE DISPERATE DI UNA SOCIETA' CHE SOFFRE E MUORE.
Scritto da ROBINEWS il 7/3/2013 alle 10:41
Bell'analisi che condivido. Sono scettica sulle primarie senza se e senza ma visto lo sforzo organizzativo ed i risultati scarsi. D'accordo superare le ideologie, ma credo sia ora di finirla con la caccia alle streghe verso chi ha appartenuto a PCI o DC. L'esser stati comunisti o democristiani non deve rappresentare un peccato originale.
Scritto da Loredana N. il 7/3/2013 alle 11:38
tutto giusto...ma sembra che siamo ancora in campagna elettorale;inoltre se il PD giustamente non apre al PDL o al M5S...o viceversa..non è detto che mettendo sul tavolo le questioni..comuni..si trovi l'accordo di maggioranza ..anzi credo che almeno si possa fare l'indispensabile ...pregresso...quindi inutile continuare con utopie ma bisogna cominciare a toccare con mano le situazioni..per poi vedere su cosa ci sarà lo scontro, però passando oltre, semmai rinviando senza fermarsi e continuando..
Scritto da zva il 7/3/2013 alle 12:04
Posso concordare con @ Loredana quando dice “credo sia ora di finirla con la caccia alle streghe verso chi ha appartenuto a PCI o DC. L'esser stati comunisti o democristiani non deve rappresentare un peccato originale”; faccio però notare che l’inamovibilità di certa classe dirigente fa pensare ai vecchi notabili dell’URSS. Specie se quei dirigenti ci hanno portato di sconfitta in sconfitta. Per i miei gusti è indigeribile che un D’Alema continui a pensare di darci la linea e addirittura arrivi a tessere l’elogio dell’inciucio.
Scritto da Angelo Eberli il 7/3/2013 alle 12:52
@Giuseppe Adamoli. Giustamente proponi la questione strategica: “Per quanto ci riguarda direttamente, penso che dobbiamo guardare avanti, ad una sinistra diversa, più larga, più moderna”. E aggiungi: “C’è chi arriva ad auspicare la scomposizione del Pd nei due partiti di prima...”. Se tra coloro che auspicano la scomposizione del PD nei due partiti di “prima”, comprendi anche me, dirò nettamente che questo NON è il mio auspicio. E' un fatto che tre volte (compresa l'attuale) il centrosinistra ha vinto, ma è andato in crisi alla prova del governo: non può essere un caso, una coincidenza, un fenomeno fortuito e in ogni caso il fenomeno dovrebbe essere sviscerato, analizzato, lobotomizzato, scegli tu il termine, secondo le regole del metodo galileiano. Se si trattasse di un modello di automobile che non cammina, che fallisce reiteratamente, refrattario ad ogni tentativo di correzione del progetto, certamente – pena il fallimento dell'azienda – si sarebbe cambiato progetto e progettista. Tanto più che i modelli della concorrenza europea sono realizzati con altri criteri e principi teorico-pratici. Fuori dalla metafora automobilistica, il centrosinistra italiano non funziona, come è ben dimostrato. Si può naturalmente continuare a sbattere la testa contro il muro, ma qualcuno, non fosse altro per una ipotesi di analisi, dovrebbe porsi la questione, come hai scritto tu, di una “sinistra diversa, più larga, più moderna”. E aggiungerei “più europea”, convinto come sono che ciò che va bene per le grandi democrazie europee va bene anche per noi.
Scritto da ulderico monti il 7/3/2013 alle 13:24
Renzi era e rimane più che mai una risorsa del PD da mettere in campo al momento giusto. Per carità però finiamola con i ...." se c'era Renzi" con discussioni accademiche per di più di basso profilo. Le partite elettorali si giocano in due,tre, quattro contendenti.Allla strategia di Bersani, Berlusconi ha risposto in un certo modo, così Monti, così Grillo. Ad una diversa strategia di Renzi i Guru dei succitati avrebbero messo in campo altre mosse difensive. Particolare da non dimenticare.
Scritto da A.Vaghi il 7/3/2013 alle 13:49
Direzione: otto ore di psicodramma per dire che non c'è una soluzione B. Grillo è un pericolo maggiore per il PD che per il PDL,ricordatevelo!Un' impotenza del genere ci rimanda al PSI del 1919 quando Lazzari e Serrati non seppero interpretare il cambiamento e la necessità di un'intesa con Giolitti per fare le riforme e combattere il nascente fascismo. "Tutti ad attendere Lenin ed i Soviet", sappiamo come è andata. Ma qualcuno ha letto ieri l'intervista di Squinzi...Confindustia?
Scritto da Fabrizio Piacentini il 7/3/2013 alle 14:11
Forse con facce nuove fuori dallo schema PC-DS o DC-Margherita si riuscirà a dare credibilità ad una nuova sinistra. Ma non tralasciamo gli ideali e per questo ci vuole impegno , serietà e dedizione. Per troppo tempo siamo stati governati da politici improvvisati e incompetenti.
Scritto da Paolaccio il 7/3/2013 alle 14:12
@loredana, sono d'accrodo che non si può e non si deve fare la caccia alle streghe è cioè di chi è stato del PCI o DC storicamente, io e Adamoli siamo 2 persone che hanno quella storia e ne siamo entrambi orgogliosi.Il problema è un'altro, LA DC E IL PCI NON CI SONO PIU' DA VENTANNI e chi ha vissuto quella storia con dignità, passione, onestà e orgoglio DEVE ORA AVERE IL CORAGGIO DI ACCETTARE IL CAMBIAMENTO senza riproporsi permanentemente e assumersi le responsabilità dei fallimenti storici.
Scritto da robinews il 7/3/2013 alle 14:43
Una sinistra che abbia realmente una visione a 360 gradi, che sia realmente popolare e non più basata sugli apparati e le corporazioni. Che abbia come obiettivo l'Italia e la nascita dell'Europa realmente unita. Che non ragioni più per vecchi pensieri ideologici e demagogici ma che sappia mettere in campo anche soluzioni scomode, dirompenti ma con una visione di lungo termine. Che abbia focus anche sul setttore privato, professionisti, partite IVA e non solo sul pubblico.
Scritto da Simone Franceschetto il 7/3/2013 alle 14:52
Ripeto, ora il problema non è come inventare una soluzione per la solita rifondazione del PD, quando non vince. Il problema è come inventare una maggioranza di governo senza inseguire Grillo. Fare una legge elettorale meno scema e riandare a votare. Il resto sono solo contorsioni cerebrali e discorsi da bar sport. Ieri Bersani si è infilato in un vicolo cieco e non so se sarà capace di uscirne fuori. Basta con l'inseguimento di Grillo, ne va di mezzo anche la dignità degli elettori del PD.
Scritto da Sic Est il 7/3/2013 alle 14:53
Caro Giuseppe noi non c'entriamo niente con gli ex PCI....
Scritto da Giuseppe Vuolo il 7/3/2013 alle 15:01
Ma allora chi siamo?
Scritto da Francesco Re Sartù il 7/3/2013 alle 15:02
Non so quanto siano attendibili questi dati che ho visto su Google: Barak Obama, Presidente degli Stati Uniti 25.000 € al mese; Mauro Sentinelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio (per me un Carneade) 97.750 € al mese. Come mai ci rendiamo conto solo ora di queste assurde incongruenze ? Quanti esodati si potrebbero salvaguardare ponendo fine a simili diffusi privilegi? Occorreva battere il muso col successo del M5S per accorgersene?
Scritto da ex insegnante il 7/3/2013 alle 15:32
@ Sic.Est Bersani ha detto quello che gli hanno detto di dire. Non è colpa degli altri se ai PD piacciono tanto i grillini che, sono nuovi,puri,della società civile,informatizzati,dialoganti in rete, facce pulite,ecologici e biocompatibili. Pazienza se vi insultano a morte e sono più antiPD della Santanchè! Speriamo in Napolitano che, credo non muoia dalla voglia di incontrare il comico genovese. Buona fortuna!
Scritto da La professoressa il 7/3/2013 alle 15:36
@sic est, per fortuna chi sostiene oggi Bersani in questo momento grave del nostro e "MIO" paese NON LA PENSA COME @SIC EST. Se gente ( e pensiero contro il cambiamento) come Sic Est prendessero il sopravvento dovremmo tutti subire inaudite violenze dalla spinta "IRREVERSIBILE E POPOLARE" per imporre davvero una italia giusta e solidale contro il crimine generalizzato che ha devastato l'Italia.Basta con la criminalizzazione del movemento 5 stelle. PULIZIA-GIUSTIZIA SOCIALE-DEMOCRAZIA REALE.
Scritto da ROBINEWS il 7/3/2013 alle 15:44
Vincenzo Mancini http://trucioli.it/2012/11/22/aldo-pastore-cosa-significa-oggi-essere-di-sinistra-era-luglio-1993/ Un articolo di Aldo Pastore, ex parlamentare del Pci, dal titolo “Cosa significa... oggi essere di sinistra. L’attualità della lezione di Berlinguer”. Un’analisi lucida e pacata, penetrante e intelligente, lo stile ed il messaggio di un cittadino illustre contenuto nel periodico ‘pagine savonesi’.
Scritto da Vincenzo Mancini il 7/3/2013 alle 17:09
@giuseppe vuolo:guarda che non ti sporchi mica a stare assieme agli ex PCI,noi siamo gente per bene.Non ti devi permettere certi apprezzamenti da parrocchia.
Scritto da Giuseppe Morelli il 7/3/2013 alle 17:10
@Robinews. Ognuno la può pensare come reputa opportuno (ci mancherebbe) e mi guardo bene di criticare chi ha votato Grillo: è la democrazia, bellezza. Il voto dell'inclito ha lo stesso valore di chi inclito non è. Questo non cambia che per governare ci vogliono i numeri e non fantasiose uscite oniriche. Se tu hai capito come Bersani possa governare senza maggioranza e realizzare gli 8 punti, ti prego, fammelo sapere a stretto giro di blog. Io non sono un inclito e, consentimelo, non l'ho capito.
Scritto da Sic Est il 7/3/2013 alle 17:14
Caro Giuseppe Morelli non ho mica detto che siete peggio ho solo detto che siete diversi...come dice anche Adamoli nel suo scritto.IO dico il mio pensiero e Lei il suo .......cosi' funziona in democrazia.
Scritto da Giuseppe Vuolo il 7/3/2013 alle 17:16
Non sono "reazionaria"; bisogna veramente discuterne
Scritto da Bruna Croci il 7/3/2013 alle 17:16
avete ragione 2 giuseppe, siete proprio un'altra cosa. GUARDA MORELLI IO MI RITENGO DIVERSA .. DIVERSA DA LORO IN QUANTO MI RITENGO MEGLIO, e grazie alla democrazia mi permetto di dire che siamo MEGLIO.
Scritto da Ungaro Maria Rosa il 7/3/2013 alle 17:21
@Ungaro Maria Rosa. Su questo non v'è dubbio alcuno,noi siamo un'altra cosa perchè la nostra storia è molto diversa:il PCI è il partito che più di ogni altro ha contribuito alla lotta contro il fascismo e alla costruzione della democrazia.E questo ci riempie di orgoglio.E andiamo orgogliosi anche di quell'uomo che ha percorso il lungo viaggio da Botteghe Oscure all Quirinale.
Scritto da Giuseppe Morelli il 7/3/2013 alle 17:24
@Francesco Re Sartù (15.02) - Quello che siamo l’abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni: un partito di popolo con grande passione civile e politica sempre disposto ad impegnarsi nelle mille battaglie che vengono proposte. A me piacerebbe un partito meno burocratico, più sganciato dal passato ormai remoto, che abbia una visione lunga, un partito che faccia più cultura e produca una politica più riformatrice. Rispetto le “radici” di tutti purché diano rami, fogliami e frutti consoni al giorno d’oggi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2013 alle 17:26
@Giuseppe Morelli (17.24) - Fai bene ad essere orgoglioso della tua storia dopo averla vissuta, come immagino, con grande partecipazione culturale ed emotiva facendo anche molti sacrifici personali. Detesto i voltagabbana che non motivano il loro giro di valzer con una autocritica politicamente seria, come ha fatto ad esempio @Ulderico Monti, un lettore abituale del blog. A proposito del viaggio che tu citi (Botteghe Oscure - Quirinale), ti ricordo che quando nel 1992 ero in Parlamento a rappresentare la Lombardia per eleggere il Capo dello Stato, avevo solitariamente proposto Giorgio Napolitano in una riunione informale dei grandi elettori Dc. Sulla costruzione della democrazia italiana, permettimi di dirti che il merito della mia parte politica è stato grande. Ma questo non centra più niente con il presente e il futuro. Siamo insieme non a caso, ma insieme dobbiamo aprirci di più al futuro.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/3/2013 alle 17:33
Spero che Giuseppe Vuolo legga queste parole.
Scritto da Giuseppe Morelli il 7/3/2013 alle 17:46
@sic est, il fatto di "non capire" in politica non è molto grave ed è una carenza molto diffusa. Non credo però di essere la persona giusta per "spiegarti" cose che forse non vuoi capire. Il problema per me non sono i numeri parlamentari o Grillo o Bersani. Forse mi sbaglierò, ma la stragrande maggioranza degli elettori di Bersani e Grillo "PRETENDONO CHE LA POLITICA E IL PARLAMENTO DIANO RISPOSTE URGENTI AI LORO BISOGNI p.s. ma al di la dei numeri o meno TU QUALE GOVERNO PROPONI??
Scritto da ROBINEWS il 7/3/2013 alle 17:51
Mah,non facciamo i signorini bon ton!I metodi di gestione del consenso di DC e PCI sono sempre stati speculari.La domanda e : la cosa funziona ancora? Secondo Bersani e compagnia si .Anche secondo Morelli mi pare di capire.Secondo me no.E mi pare di essere in compagnia di Adamoli.
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 7/3/2013 alle 18:40
@Simone Franceschetto, sottoscrivo interamente.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 7/3/2013 alle 18:44
Di conseguenza lei,Bortoluzzi,cosa farebbe?
Scritto da Giuseppe Morelli il 7/3/2013 alle 19:08
Caro Morelli, faccio fatica a risponderle perchè quel poco di politica che ho fatto l'ho fatta da sprovveduto dilettante.Un grillino ante litteram.Non so nulla di raccolta di consenso elettorale.Qualche mio compagno al PSI mi diceva che tutte le volte che aprivo bocca si perdevano mille voti..Si figuri se posso dare consigli .So invece sulla mia pelle di grillino ante litteram come viene gestito il potere dal PD:lasciare che i grilli cantano che poi viene l'inverno e tutto s'aggiusta(con tutto il rispetto per Renzi il ragazzo mi mette angoscia:mi pare di rivedermi dopo trent'anni).
Scritto da Andrea Bortoluzzi il 7/3/2013 alle 19:19
@Robinews. Ti sei difeso bene: auto assoluzione per carenza politica. Hai scritto il tuo solito panegirico grilliano e vuoi sapere da me come governare. Ma non sei stato sempre fermamente convinto che Grillo si alleerà col PD? Io non ne sono convinto. Diversamente quella di Grillo mi sembra una manovra vecchio stile, direi alla Mastella. Comunque chi sopravviverà vedrà.
Scritto da Sic Est il 7/3/2013 alle 19:28
@ Andrea Bortoluzzi. A proposito di ex: fa piacere trovare da queste parti qualche ex socialista. Mi sa proprio che siamo rari come i panda.
Scritto da Angelo Eberli il 7/3/2013 alle 19:33
Sulla differenza tra comunisti e cattolici non si puó però fare considerazioni mielose. A partire dalla resistenza, dove il mito della preponderanza comunista è un mito. I comunisti furono importanti, non preponderanti: la metà dei rossi che erano meno della metà del totale. Il sicuro primato fu quello delle violenze a guerra finita, anche sulle donne.
Scritto da Massimo Galli il 7/3/2013 alle 21:59
La differenza era che gli altri combattevano per l'Italia e la democrazia, i comunisti per la subordinazione ad un sistema comunista e per la dittatura del proletariato, che il PCI non abbandonò prima del 56 e le frange minoritarie anche molto tempo dopo
Scritto da Massimo Galli il 7/3/2013 alle 22:00
In fatto di rispetto, ci vuole un poco di esame di coscienza. Ad esempio la parrocchia è un valore dei cattolici non negoziabile, usarlo come spregiativo non è proprio una prova di rispetto. Ma il problema vero del comunismo oggi in Italia è che gli ex comunisti, non gli altri, se ne vergognano: per la prima volta da quando voto sulle schede sono scomparsi falce e martello. A me non spiace.
Scritto da Massimo Galli il 7/3/2013 alle 22:01
@Galli. Io non mi vergogno della mia storia di comunista anzi ne vado orgoglioso e non ho bisogno di passare esami.
Scritto da Giuseppe Morelli il 7/3/2013 alle 22:19
@Giuseppe Morelli, Sono felice per lei, e nessuno le propone esami -anche se mi lasci dire che la frase è di quelle che si usano quando non si vuole entrare nel merito - ma è evidentemente uno dei pochissimi. Non ce ne sono evidentemente più abbastanza per avere le firme necessarie a presentare una lista che non releghi anche in Italia lo stemma nell'anticamera del dimenticatoio.
Scritto da Massimo Galli il 7/3/2013 alle 22:31
@Galli. Belle frasi, un pò retoriche,adatte copmunque a far colpo.Non a me di certo.Complimenti reverendo.
Scritto da Giuseppe Morelli il 7/3/2013 alle 22:40
Caro Adamoli, ho condiviso le tue analisi del voto ma se mi permetti ti dico che sei stato troppo tenero con la segreteria regionale che non ha contato niente né prima né durante la campagna elettorale. Devi ammettere che te l'ho sempre detto.
Scritto da Francesco (Milano) il 7/3/2013 alle 23:05
@sic est, grazie per il complimento che certamente non merito, ma il tuo riferimento al giudizio "MASTELLIANO" sul 5stelle mi conferma che non riesci ad analizzare la vastità e profondità della crisi generale che è destinata a travolgere ogni chiave di lettura della fase con vecchie lenti. Io non ho mai espresso "certezze" per alleanze con 5S, ho solo scritto che in quella direzione occorre cercare la soluzione. Ma ancora non dici dove andare, forse a S. Vittore per allearci con Berlusconi???
Scritto da robinews il 7/3/2013 alle 23:46
Alcuni commenti hanno riguardato il passato del Pd con Ds e Margherita (l’avevo evocato nel post) ed altri sono tornati indietro fino alla Dc e al Pci. Fra coloro che sono stati democristiani, e che sono ancora “attivi”, sono quello che ha avuto le responsabilità di gran lunga più importanti in quel partito e nelle istituzioni. Figuratevi se non rispetto la mia tradizione. Specularmente questo discorso vale per la filiera post comunista. Ma il Pd è nato per essere un partito nuovo e operare una cesura netta con quelle storie. L’abbiamo fatto? Solo in parte. Il brodo di coltura (e di cultura) è ancora quello in parte notevole. I principi e gli ideali non invecchiano ma le culture politiche si, anche quelle gloriose.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2013 alle 07:59
Alcuni commenti hanno riguardato il passato del Pd con Ds e Margherita (l’avevo evocato nel post) ed altri sono tornati indietro fino alla Dc e al Pci. Fra coloro che sono stati democristiani, e che sono ancora “attivi”, sono quello che ha avuto le responsabilità di gran lunga più importanti in quel partito e nelle istituzioni. Figuratevi se non rispetto la mia tradizione. Specularmente questo discorso vale per la filiera post comunista. Ma il Pd è nato per essere un partito nuovo e operare una cesura netta con quelle storie. L’abbiamo fatto? Solo in parte. Il brodo di coltura (e di cultura) è ancora quello in parte notevole. I principi e gli ideali non invecchiano ma le culture politiche si, anche quelle gloriose.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2013 alle 07:59
Nella discussione di oggi, e soprattutto nei giorni scorsi, si è fatto spesso il nome di Matteo Renzi. Ribadisco che secondo me in questa fase sarebbe meglio lasciarlo al suo posto di Sindaco di Firenze. In futuro si vedrà. Sono d’accordo con lui che il suo eventuale arrivo al vertice di governo (o di partito) dovrà avvenire attraverso un passaggio elettorale di massa. Oggi mi auguro che riesca il tentativo molto difficile di Bersani.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2013 alle 08:02
Noi di sinistra abbiamo la tendenza di camminare con la testa rivolta all'indietro, al passato che non passa mai: fascismo, comunismo e altre leggende della storia patria. Il mese prossimo faremo un bagno nella consueta retorica della Resistenza, strumentalizzata e stravolta al servizio dei professionisti dell'antifascismo, categoria ambigua quanto mai. Non meraviglia che la storia d'Italia sia sempre nelle mani di altri. "Uno spettro si aggira per l'Europa" dissero Marx e Engels: oggi direbbero che gli spettri si annidano nelle nostre teste, impotenti e incapaci di progettare il futuro.
Scritto da ulderico monti il 8/3/2013 alle 08:14
Caro @ Robinews. Forse il GIARGIANESE (?) è pandemico. Io ho sempre detto che, secondo me, un accordo con Grillo (non sottobanco alla Mastella) mi sembra impossibile, rebus sic stantibus. In tal caso il programma in 8 punti di Bersani (persona che ho votato e che stimo tantissimo) rappresenta la solita dichiarazione di intenti indirizzata all’universo intero: sai bene che gli accordi si fanno se c'è reciprocità di intento, quello che i giuristi chiamano, nei contratti, sinallagma. Detto questo, sono del parere che, avendo ben presente questo risultato elettorale sbilenco tra Camera e Senato, si può solo: (1) trovare un accordo con chiunque per una legge elettorale meno scema; (2) eleggere il nuovo Capo dello Stato che abbia il potere di scioglimento delle Camere (o di una delle due, perché no?); (3) riandare a votare senza perdere troppo tempo. Veleggiare nel nulla, sperando in un “ravvedimento” di Grillo, significa solo gonfiare il cavaliere e fargli aumentare il consenso. Che Grillo dica qualcosa di sano, di utile, di innovativo nessuno lo mette in dubbio, ma in politica se le idee restano caparbiamente chiuse nel proprio Falansterio il risultato è che più di un movimento politico si tratta, nel migliore dei casi, di un salotto chic o di un circolo di scopone scientifico e, nel peggiore, di un una ermetica organizzazione settaria. Un partito che mira al 100% dell’elettorato (almeno il cavaliere si sarebbe accontentato del 51%) a me fa paura. Mi ricorda quelle rivoluzioni culturali di Mao, dove a chi era qualche centimetro più alto della media “gli veniva tagliata la testa” (metaforicamente e forse no): la società dei tutti uguali. Con la variante che c’è spesso qualcuno che è più uguale degli altri.
Scritto da Sic Est il 8/3/2013 alle 10:13
Rifare la sinistra? Ma la sinistra, al pari della destra, non c’è più. Non ci sono più neppure i conservatori (anche i miliardari vogliono accumulare altre fortune) né i riformisti ( il riformismo pone il denaro e il mercato al centro dei valori sociali). La “forma partito” è scomparsa insieme alla società fordista che l’ha generata. I partiti di derivazione novecentesca contano meno dei loro leader ma conservano mentalità, ragionamenti, comportamenti, regole e linguaggi che non sono più riconoscibili dalla flessibile società di ceti. La scena politica italiana è da tempo dominata dai movimenti, a cominciare da quello di Berlusconi, che assecondano umori variabili e interessi scoordinati senza una visione della vita, un progetto di società, un programma realistico. Il Partito Democratico non sarà mai in grado di rinnovarsi sulla base dell’ analisi di una società scomparsa e di una classe dirigente (anche i volti nuovi) supponente e autoreferenziale che ha dato vita a un simil-partito fatto solo di leadership e di comunicazione (come le primarie che sono un puro fatto mediatico, efficace ma effimero). Il M5S non è stato votato per il nebuloso programma (la decrescita economica), ma per il suo messaggio: facciamo fuori gli attuali soggetti politici che sono soltanto una casta attenta a privilegi e interessi ! Neppure dopo la sberla elettorale il partito è riuscito a presentare una proposta di taglio del costo della politica e gli otto punti di Bersani sono scritti in “politichese” e non si sa quanto siano realizzabili. E’ inutile inseguire Grillo che, oltretutto, vuole tutto il potere che non è disposto a spartire con nessuno e che evoca scenari di violenza sulle piazze; se qualcuno pensa di allearsi con Berlusconi semplicemente rafforza il populismo che è un tratto endemico della nostra vita pubblica. In questa fase è meglio che il P.D. si metta in disparte e permetta che un governo istituzionale gestisca la politica e l’economia. Nel frattempo può approfittare di questa vacanza sabbatica per ripensare “ex novo” i fondamentali della politica e ritrovare le idee, gli ideali, un progetto di società e ciò senza l’assillo di dover fare le elezioni solo per vincere. Chiamando cittadini e intellettuali ad una analisi seria della società globalizzata, sensibilizzando le agenzie culturali, intessendo un dialogo aperto con tutti i gruppi sociali sarà possibile costruire, con gradualità, una proposta politica radicalmente diversa da quella del passato che abbia a fondamento una misura etica, cioè una passione non condizionata dalle convenienze. Occorre ripartire dalla fondamentale distinzione di Weber: la politica come mestiere o come missione? Si vive di politica o per la politica? Il populismo è la forma sbagliata per dare voce al popolo sovrano che però non è infallibile e necessita di una guida credibile e autorevole. E’ però una esigenza giusta che non va sottovalutata. Essa ci pone di fronte alla scelta fondamentale di concepire la politica come fine oppure come mezzo. Tutti siamo chiamati ad essere responsabili, a non accettare il conformismo, a fare autocritica, ad impegnarsi personalmente e a non delegare. Abbiamo un cervello: usiamolo!
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 8/3/2013 alle 12:02
“… i contadini, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni… invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati,ma solo degli ultimi sei mesi…chi è il responsabile? Loro, i partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati,la classe media in ginocchio,le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati. Sono loro i responsabili! Io vengo confuso…oggi sono socialista,domani comunista, poi sindacalista; loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo certo come loro! Loro sono morti vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento. Mi hanno proposto un’alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico. Noi resistiamo ad ogni pressione ci venga fatta. È un movimento che non può essere fermato. Non capisconoche questo movimentoè tenuto insieme da una forza inarrestabileche non può essere distrutta. Noi non siamo un partito, rappresentiamo l’intero popolo, un popolo nuovo…” (ADOLF HITLER –DISCORSO PER LE ELEZIONI , 1932). Chi non conosce la storia è destinato a riviverla.
Scritto da ex insegnante il 8/3/2013 alle 12:15
@Angelo Eberli e Andrea Bortoluzzi, "vecchi" socialisti,fa piacere trovarvi da queste parti !! Il non essere andati col Berlusca,vi assolve dalle colpe passate! Un pò più d'entusiasmo, e qualche cappello in meno spaccato, però farebbe bene anche a voi ex-craxiani. Quanto al passato, ognuno ha la sua storia, più o meno gloriosa e ai posteri sarà l'ardua sentenza. Intanto vogliamo bene al PD perchè, fatto fuori anche Bersani, sarà dura anche per il giocherellone-astuto sindaco di Firenze.
Scritto da Bernardo il 8/3/2013 alle 12:45
@giuseppe Morelli: vedo che chiede rispetto, ma non ne ha per gli altri. Se crede di canzonarmi con un titolo che non mi spetta ma comunque rispettabilissimo si sbaglia. Noto che nel merito non riesce a rispondere a nulla, soprattutto alle cause della fine del comunismo: fine che è la più bella novità di questo periodo tribolato.
Scritto da Massimo Galli il 8/3/2013 alle 13:30
@Adamoli. E' d'accordo una che si è nutrita di quell'ideologia per molto tempo!
Scritto da Anna Sorvillo il 8/3/2013 alle 13:50
No, caro@ Bernardo, sei in errore. Non sono un craxiano pentito, perché non sono mai stato Craxiano. Di Craxi ho solo condiviso la sterzata verso la socialdemocrazia. Segretario del PSI del mio paese, mi sono dimesso quando ho intravisto la trasformazione del glorioso partito della sinistra in un comitato d’affari. Mesi prima prima dell’avvento di “mani pulite”. Mi addolora molto il vedere tanti ex “compagni” che mi davano del “moderato” passare disinvoltamente alla destra becero-berlusconiana. Per questo motivo ritengo inappropriato, da parte tua, assolvermi da peccati che non ho commesso. E non mi pare di essere tra quelli che spaccano il “cappello” in quattro. Non uso alcun copricapo. Se poi l’entusiasmo a cui mi esorti è quello di rispettare la “nomenclatura” e di condannare a priori l’eventuale percorso di Renzi, ti ringrazio per il consiglio proveniente da una persona avveduta e sicuramente in odore di ortodossia. Devo però confessare un peccato originale: a vent’anni militavo nella Dc insieme al “compagno” Adamoli.
Scritto da Angelo Eberli il 8/3/2013 alle 14:12
Ieri sera con Enrico Marcora abbiamo fatto l’analisi del voto, in attesa di farlo lunedì 11 in occasione di un’iniziativa pubblica che si terrà al Pirellone. Segnalo anche per @Massimo Galli che sosteneva di non essere al corrente della candidatura di Marcora http://www.enricomarcora.com/marcora/ Enrico è sempre entusiasta, nonostante la sconfitta elettorale, e questo entusiasmo è bello e contagioso. Però sarebbe bene fare i conti con la realtà: l’elettorato moderato non esiste più. Si va da Grillo a Berlusconi. Il Pd, al quale guardo con attenzione, non si capisce cosa debba fare di più. Se è irresponsabile perde voti, se è responsabile ne perde altrettanti, conviene mettersi il cuore in pace, convincersi di essere una forza del 25%, al massimo 30% e allearsi elettoralmente con Monti.
Scritto da V.R. il 8/3/2013 alle 14:19
@Ex insegnante, la sua apologia di Hitler mi sembra indecente
Scritto da V.R. il 8/3/2013 alle 14:20
Resta solo da chiedere a Camillo M.Fiori, e a chi la pensa come lui: chi dovrebbe sostenere un nuovo governo "tecnico" o degli "ottimati" dopo il probabile insuccesso di Bersani e del PD? Di Governo alla Monti non ce n'è bastato già uno? Il PD non ha forse pagato il prezzo più salato del suo appoggio al prof.Monti,mentre il Cavaliere molto meno?Si faccia una sola cosa nei prossimi 2 mesi: continui il Governo corrente attuale e si faccia la legge elettorale, poi al voto!E vinca chi deve vincere
Scritto da Bruno il 8/3/2013 alle 14:37
@Massimo Galli.Potessi dare una risposta,intellettualmente valida,sulle cause della fine del comunismo non sarei qui a discutere con lei perchè non ne avrei il tempo.Nè io nè lei siamo in grado di farlo:al massimo posso spiegarmi la sconfitta del comunismo come un fatto democratico di importanza mandiale nel senso che tale fine non è frutto della decisione di un capo o di una classe dirigente e nemmeno rappresenta l'esito di una rivoluzione armata bensì è frutto della volontà di tutto un popolo interpretata,se vogliamo,da Michail Gorbaciov,un comunista.
Scritto da Giuseppe Morelli il 8/3/2013 alle 15:58
@Giuseppe Adamoli;mi trovi completamente d'accordo-Forse il disaccordo viene da chi nulla ha a che fare con il Partito e confonde la Politica con la "politica"-
Scritto da Giuseppe Morelli il 8/3/2013 alle 16:02
@Bruno. L'idea di far proseguire il governo Monti per qualche mese e, dopo aver eletto il Presidenta della repubblica e fatto una nuova legge elettorale, ritornare a votare non mi dispiace affatto.
Scritto da Giovanna G. il 8/3/2013 alle 16:18
M’inserisco un po’ tardivamente in questa discussione e, per questo, mi esprimo per punti. Concordo totalmente con post e commenti di Giuseppe. 1) “Interrogarsi sul funzionamento di un sistema politico malato.” Il meccanismo elettorale struttura l’offerta politica. Se la legge elettorale è malata, lo diventa anche il sistema politico. La riforma elettorale dovrebbe promuovere il bipolarismo, contemplando il doppio turno. 2) “Guardare ad una sinistra diversa, più larga, più moderna.” Parole sacrosante che implicano un’opera di destrutturazione profonda del linguaggio e delle categorie della sinistra. 3) “Leadership di Matteo Renzi.” Concordo con Giuseppe (8,02). Renzi è una risorsa per il futuro e non una toppa per gli errori del passato e del presente. Meglio Sindaco che stampella. 4) “Congresso PD.” Niente unanimismi, molta dialettica, massima apertura all’esterno. 5) “Sul piano progettuale: investire sulle idee e sulla cultura piuttosto che sulle alleanze.” Nient’altro da aggiungere. 6) “Si è di sinistra se si vuole eliminare le ingiustizie sociali e si mira all’uguaglianza dei punti di partenza per tutti”. Sono d’accordo se non si rincorre acriticamente l’ideologia liberista insita nel trasversale diffuso scientismo economicista. 7) “Chi immagina che esista un solo modo di essere di sinistra (ovviamente quello della tradizione) è preda di una sovrastruttura ideologica del passato.” Sottoscrivo pienamente. Aggiungo l’invito a valorizzare un aspetto che costituisce, oltre che un elemento di differenza sostanziale dagli altri partiti incentrati su un padre/padrone (Grillini compresi!) anche un potenziale punto di forza del PD da valorizzare: Si tratta della forma partito e dell’organizzazione del PD, che in occasione delle primarie ha dimostrato efficienza e radicamento. Non riduciamo l’organizzazione ad apparato, ma introduciamo modalità di relazione interne che favoriscano l’informazione, la circolazione d’idee, il confronto ed il costante coinvolgimento degli iscritti e dei simpatizzanti nei processi decisionali. Le nuove tecnologie non sono un optional, ma uno strumento che può contribuire a ridurre il rischio di sclerotizzazione insito in un certo modello di “militanza premiante” ancora molto diffuso e radicato nei nostri circoli e dietro il quale molto spesso si celano personalismi, familismi e nocivi autoritarismi.
Scritto da Leonardo C. il 8/3/2013 alle 17:00
Beh, ho letto tutti i commenti del dopo elezioni e alla fine i post di @Adamoli mi sembrano i più validi perché contengono una misura critica che non si trasforma in impotenza o disperazione. Da ex diessina condivido anche la critica ad un passato ideologico ingombrante che non passa mai.
Scritto da Lettrice affezionata il 8/3/2013 alle 17:23
Con @Adamoli (7.59) non si può non condividere, ma certi passati per alcuni sono cementificati.Ha ragione Ulderico " spettri che si aggirano nelle nostre teste".Mi spiace che a questo gioco partecipino persone che pure stimo come A.Bortoluzzi e M.Galli.Si va indietro persino a coinvolgere la Resistenza. Da partigiano invalido di guerra li rassicuro : ho combattuto per l'Italia e non per i soviet e non ho stuprato femmine. Perchè c'è gente che insiste a vedere l'albero e non il bosco ? Pecccato
Scritto da A. Vaghi il 8/3/2013 alle 17:30
@Bruno -Si spoeras che i parlamentari abbiano la decenza e la responsabilità per sostenere un governo istituzionale che essi non sono in grado di formare. P.D,L. e P.D. sono esperti di propaganda e hanno fatto credere che il governo Monti è responsabile di una situazione che è invece stata determinata unicamente da loro. Il P.D. ha pagato non l'appoggio condizionato a Monti ma la sua cronica incapacità di capire la società post.moderna. Senza analisi non c'è possibilità di orientare i cittadini
Scritto da CMF il 8/3/2013 alle 18:36
@V.R. Apologia?! Ma ci è o ci fa?
Scritto da ex insegnante il 8/3/2013 alle 18:38
@V.R. (14.19) - Sono dispiaciuto anch'io che Enrico Marcora non sia stato eletto. Ha pagato cara la formazione della lista in appoggio ad Ambrosoli. @V.R (14.20) - Guarda che io ho inteso in tutt'altro modo il brano riportato da @Ex insegnante: una guardia alzata verso un modo superficiale e rischioso di fare cultura (?) politica che affiora nel duo Grillo-Casaleggio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/3/2013 alle 18:58
@ VR - Indecente è il suo commento: @ ex insegnante ha opportunamento ricordato che il mendacio fa parte della politica. Negli anni Trenta, con i dittatori, ha prodotto una tragedia; oggi con i clown una farsa.Non si può essere prigionieri del passato ma la perdita della memoria storica è una menomazione della nostra identità. Chi cancella la propria storia è uno zombie. Il presente ha le sue radici nel passato ed entrambi condizionano il futuro.
Scritto da CMF il 8/3/2013 alle 20:40
NAPOLITANO: "LA CRISI NON ASPETTA, L'ITALIA SI DIA UN GOVERNO..." Al PD...conviene convocare una nuova Direzione...
Scritto da Fabrizio Piacentini il 8/3/2013 alle 22:13
@G. Adamoli. I virgolettati di Hitler mi lasciano sempre perplesso. Se ho frainteso il senso della citazione di @Ex insegnante, che rimane uno/a scortese, mi scuso. Pensavo che era lui/lei che “ci faceva” nel diffondere l’Hitler pensiero. Su Marcora il giudizio è unanime. Si è sganciato dall’UDC che ha sostenuto Albertini e il suo gesto non è stato compreso dai più, ad eccezione di menti fini come quella di Bassetti e Cacciari, anche se quest’ultimo girovaga troppo. Le vicende nazionali non hanno aiutato Enrico, che ha pagato anche lo scotto delle elezioni regionali anticipate. Enrico è un uomo generoso, ha lavorato bene, la sua opposizione a Formigoni è stata spesso più ferma di quella del Pd … Agli antipodi di Casini, la sua idea di centro è sempre stata ancorata a un progetto di centrosinistra che si ritrova anche nel post: eliminare le ingiustizie sociali e stabilire un punto di partenza egualitario per tutti. I valori non negoziabili del cristianesimo sono proprio questi.
Scritto da V.R. il 8/3/2013 alle 22:33
E' necessario rivedere il sisterma elettorale e quello istituzionale. Negli stati democratici moderni subito dopo le elezioni si sa chi ha vinto mentre in Italia non si capisce mai niente.
Scritto da Elisabetta C. il 8/3/2013 alle 23:19
FITCH TAGLIA IL RATING ALL'ITALIA. ROMA "SENZA SCUDO DA SHOCK ESTERNI". Mentre noialtri ci trastulliamo con i nostri giochini onanistici (qui sul blog - a costo zero - e altrove, nella politica, a costi elevatissimi), il Paese viene declassato e si ritrova nudo e sbertucciato di fronte al mondo. Come pachidermi paralitici, ci trasciniamo nella nostra lenta agonia dei formalismi arcaici, ancorchè costituzionali. Persino la Chiesa cattolica è un modello di rapidità decisionale. E' pur vero, d'altra parte, che da molto tempo anche le immagini sacre hanno smesso di piangere. Qualcosa vorrà dire!
Scritto da ulderico monti il 9/3/2013 alle 07:51
@Elisabetta C. (23.19) e @Ulderico Monti (7.51) - Si, abbiamo un sistema istituzionale arcaico. Anche la Costituzione appare in alcune parti vetusta. Affermare che è "tutta" intoccabile è un controsenso. Una legislatura "costituente" dovrebbe mettere al centro dell'azione riformatrice l'ammodernamento dello Stato di tuttte le Istituzioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/3/2013 alle 08:01
Andiamo verso un altro governo tecnico. Povera politica.
Scritto da Mario T. il 9/3/2013 alle 08:18
Giuseppe molto interessante il tuo blog,e tutti i commenti.Dimostrano il travaglio e l'incertezza di tutti noi in questa fase storica.Ma la storia è maestra di vita: ricordiamoci che il PCI costrinse DeGasperi a dimettersi pe la "legge truffa",che dava il premio al partito con il 50% dei voti.Oggi il PD vuole goverrnare con il 25% dei voti,e cerca una risposta dal M5S,che non la darà,perché non conviene loro.Anche il Presidente Napolitano ha richiamato alla coesione,per il bene comune.
Scritto da mario diurni il 9/3/2013 alle 10:26
Caro @ G. Adamoli. L'ultimo tuo post mi trova d'accordo. Il problema è che una legislatura di riforma costituzionale ha bisogno di una maggioranza. Già gli "illuminati" (che non si riposano mai) propongono la Bonino alla presidenza della Repubblica: un errore incredibile, come se non avessimo donne intelligenti e preparate da mettere in quel posto di stabilità, anche intellettuale. Temo che (l'ho detto fin dall’uscita dei risultati elettorali, sorbendomi le invettive di un grilliano dell’ultima ora venuto in soccorso del vincitore), che in questa legislatura, se aspettiamo la discesa in terra di Grillo, rischiamo solo di indebolire il PD e tutto il sistema Italia. Bersani faccia la sua prova senza velleità, ma rientri subito dopo nella realtà: o (1) una legge elettorale e nuove elezioni o (2) un accordo anche con il naso turato. Il resto sono solo contorsioni cerebrali, arcaiche prese di posizione, atteggiamenti contrari alla realpolitik. Resto convinto che solo i martiri, gli eroi e gli sciocchi muoiono per i principi, mentre gli “umani terrestri” cercano sempre di vivere e, talvolta, anche di sopravvivere. “Ha da passà 'a nuttata” concludeva il grande Eduardo.
Scritto da Sic Est il 9/3/2013 alle 10:41
@V.R. Mi scusi, Lei prende fischI per fiaschi; non legge o le sfugge la conclusione "chi non conosce la storia è destinato a riviverla", non nota il mio sgomento per certe affinità degli odierni proclami del duo Grillo Casaleggio con quanto ho citato e per fare buon peso mi dà anche della scortese? Complimenti!
Scritto da ex insegnante il 9/3/2013 alle 10:44
@Ex Insegnante. La storia è maestra di vita ma, mi pare, non insegna niente a nessuno. Mi ricordo che qualcuno diceva che serve solo a dare un nome agli errori per riconoscerli quando verranno ricommessi. Fossi in te proporrei al @V.R. di rivedere il film "Cabaret" di Bob Fosse (magari trova la trama su Wikipedia) per avere almeno un'idea di quali sono le avvisaglie della nascita di un totalitarismo.
Scritto da Sic Est il 9/3/2013 alle 11:55
Insistendo su quanto deciso in direzione il PD è finito DEFINITIVAMENTE in un vicolo cieco. Se lo sbocco sarà elettorale prevedo una perdita di altri due milioni di voti. A favore di chi?
Scritto da La professoressa il 9/3/2013 alle 14:39
E' proprio vero che non esistono più i partiti di una volta, Togliatti ai compagni del PCI seppe far digerire l'art. 7 della Costituzione, l'amnistia ai fascisti, l'apertura a tutti gli intelletuale ex fascisti (cinema,arte,università,GUF),...la postposizione della RIVOLUZIONE a data da destinarsi, ora Bersani e & non riescono nemmeno a far digerire ai loro sodali un GOVERNO PD/PDL che duri l'intera legislatura e riavvii l'Italia...
Scritto da Controcorrente il 9/3/2013 alle 14:48
@Sic Est e @ CMF. Ringrazio per la solidarietà. Ricordo che quando facevo la maestra elementare, una delle prove più ardue per alcuni alunni era “la comprensione del testo”. Insieme con altre colleghe ci interrogavamo sul metodo migliore per ovviare al problema. Ora che sono in pensione depongo le armi e mi rassereno; per alcuni non c’è metodo pedagogico che tenga.
Scritto da ex insegnante il 9/3/2013 alle 15:19
Gentile @CMF non conosco il blog perché vi scrivo poco. Tuttavia, amici del blog mi riferiscono che se il Leader Maximo Fiori scrive che il mio commento è indecente, vuol dire che è vero ... Faccio cristianamente mea culpa, con buona pace di @ex insegnante e @Sic Est, che ringrazio entrambi per la pazienza, anche se mi è d’obbligo informarli, onde evitare di alimentare in loro ulteriori aspettative, che il sottoscritto non possiede la loro levatura culturale.
Scritto da V.R. il 9/3/2013 alle 15:33
@V R - riconoscere un proprio errore è un atto moralmente qualificante.
Scritto da CMF il 9/3/2013 alle 17:53
@Sic Est (10.41) - Facciamo pure passare la “nuttata” ma poi bisognerà discutiamo del nostro sistema istituzionale, anche dal basso. Settimana prossima mi riprometto di parlarne a partire dalla legge elettorale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 9/3/2013 alle 18:25
Sottoscrivo tutto il commento di @Leonardo C. Non lo conosco ma ci tengo a dirgli che spesso espirme benissimo i concetti che ho in testa.
Scritto da Lettrice affezionata il 9/3/2013 alle 18:40
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