Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 13/3/2013 alle 21:53


Non si discute di un Papa con l’atlante geografico in mano. Il Conclave lo ha scelto per ragioni altissime che non riesco nemmeno ad immaginare.
Tuttavia il mio tifo era per un Papa “straniero”, fuori dal nostro continente.
Se ciò è avvenuto significa che era maturo il tempo di portare il papato nelle Americhe, se non in Africa o in Asia. Ne guadagna l’universalità della Chiesa cattolica i cui fedeli sono ormai in maggioranza nel sud del mondo.
Un papa argentino, dunque latino americano, rappresenta bene il passaggio epocale della società mondiale.
Il nome Francesco è carico di grandissima suggestione spirituale e culturale. Evoca Assisi, la fratellanza operosa, la Pace, il dialogo con le altre religioni, il forte rapporto costruttivo con i non credenti, l'attenzione agli ultimi. Dietro la scelta del nome c'è sicuramente una logica, una filosofia di vita.
Sono contento di una Chiesa viva, aperta, popolare, che abita il mondo d’oggi con naturalezza e che può insegnare molto ai potenti della terra.

Commenti dei lettori: 43 commenti -
Dunque è vero: lo Spirito agisce tra noi. Dal tempo in cui Paolo, spronato dal Macedone, si volse all'Occidente, oggi dall'altro capo del mondo a noi giunge il nuovo Francesco. Benedetto XVI, tra noi e da noi amatissimo, gli ha aperto la via. Veni Creator Spiritus, mente tuorum visita.
Scritto da Ulderico Monti il 13/3/2013 alle 22:04
Prego correggere il verso di inizio del Veni Creator Spiritus: mentes (e non "mente") tuorum visita. Grazie
Scritto da Ulderico Monti il 13/3/2013 alle 22:05
@Adamoli e @tutti gli amici del blog, sento di esprimere tutta la mia grande speranza e gioia da parte di un ateo attento ai valori cristiani per l'arrivo di FRANCESCO 1°. Qualcosa sapevo di questo cardinale e ancora di più il fatto che sia un uomo di fede che ha vissuto profondamente la tragedia della dittatura e la crisi economica dell' Argentina possa contribuire in termini positivi nella crisi del mio paese mi conferma questa grande speranza. Persone diverse potranno camminare insieme? SI!
Scritto da Robinews il 13/3/2013 alle 22:06
Il cambiamento, la primavera del mondo, viene da una chiesa che ha saputo offrire una scelta impensabile al di fuoiri di tutti gli schemi preconfezionati. Abbiamo un papa che è uomo di Dio, che viene nel nome del Signore scegliendo un nome programmatico carico di significato e riferiemti storici: Francesco il santo della scelta a favore dei poveri e degli ultimi. Nella storia e il primo rappresentante di un mondo nuovo. di un popolo credente ed è anche il primo papa gesuita sul soglio di Pietro
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 13/3/2013 alle 22:07
Conciso e preciso. Condivido il sentimento di letizia.
Scritto da Giovanna G. il 13/3/2013 alle 22:14
in queste ore mi tornano in mente i fotogrammi e i pensieri che mi hanno animato durante le molte marce Perugia-Assisi alle quali la fortuna e onere di partecipare. Io non credente, quando arrivavo alla basilica di San Francesco provavo sempre sentimenti di forte ammirazione per quel Santo. Le mie sensazioni e sentimenti sulla scelta del nuovo Papa "venuto dalla terra della fine del mondo" di darsi il nome di Francesco forse significano a "modo mio" che poi tanto ateo non lo sono.
Scritto da robinews il 13/3/2013 alle 22:56
Un primo commento a caldo. Innanzitutto mi è piaciuto il "buonasera", saluto conviviale e fuori dal cerimoniale. Come @Giuseppe considero comunque una svolta la scoperta da parte della Chiesa che esiste una realtà altra rispetto a Roma e all'Europa. Nella globalizzazione, che costituisce il tratto caratterizzante del nuovo millennio, un Papa Latinoamericano è, almeno potenzialmente, una novità, rafforzata anche dalla scelta del riferimento a San Francesco. Capisco l’emozione del momento (anche Obama lo ha definito “paladino dei poveri”), ma, Bergoglio, sebbene gesuita come Ignacio Ellacuria, ha seguito un percorso pastorale ben diverso e radicato nel solco della Chiesa latinoamericana più vicina ai governi che ai teologi della liberazione. In ogni caso quello che conta è che nel 2005 la sua candidatura era alternativa a quella di Ratzinger, che era espressione della componente conservatrice. Oggi la sua candidatura era alternativa a quella del cardinale Sherer, anch’egli sudamericano, ma con tratti decisamente più conservatori.
Scritto da Leonardo C. il 13/3/2013 alle 22:58
Come sempre chi entra in Conclave da Papa esce da cardinale. La chiesa riesce sempre a stupire prima con la rinuncia di Benedetto XVi poi con questo Papa che non era nei pronostici di nessuno. Non sono credente ma questo mi fa piacere.
Scritto da Pd Sesto S. Giovanni il 13/3/2013 alle 23:10
@Leonardo C. Non penso sia giusto suddividere i cardinali in conservatori e progressisti ma se lo fosse metterei Papa Bergoglio fra i progressisti anche se non era un teologo della liberazione.
Scritto da Nicora il 13/3/2013 alle 23:19
Papa Bergoglio mi ricorda Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II. Mi piace molto.
Scritto da Federico il 13/3/2013 alle 23:55
Si sa ancora poco di questo nuovo papa che ha voluto chiamarsi Francesco primo. Le notizie incontrollate che corrono senza verifiche su di lui sono contraddittorie. Per alcuni e' vicino a CL che ben poco ha di francescano per altri e' un gesuita aperto alla semplicita' del cristiano in poverta'. Lanciarsi in esegesi oggi mi sembra prematuro e forse pericoloso. Un punto importante di verifica sara' il nome del segretario di stato che nominera'. Se e' un curiale italiano allora il cambiamento sara' modesto o nullo se invece sara' qualcuno di altro continente lontano dai curiali romani potrebbe essere una rivoluzione.
Scritto da Flavio Argentesi il 13/3/2013 alle 23:58
Un Pontefice inaspettato, fuori dagli schemi curiali, non può che essere un bene per il mondo e, in particolare, per il nostro Paese.
Scritto da Sic Est il 14/3/2013 alle 00:11
E' stata insieme una scelta religioso e geopolitica. E' il segno dei tempi. Che la Chiesa lo abbia colto è molto bello.
Scritto da Giovanna G. il 14/3/2013 alle 08:30
Magnifico quel ... " venuto dalla terra della fine del mondo ", dai molti ed intriganti significati. E poi quel... Francesco. L'augurio è che non venga "ingabbiato" da quella potentissima Curia Romana che ha gestito tante nefandezze terrene a partire dallo I.O.R. e via di seguito.
Scritto da Ambrogio Vaghi il 14/3/2013 alle 09:20
Anche se non tiene le primarie, la Chiesa si è mostrata molto attenta a leggere i segni dei tempi, preferendo un testimone della carità come Bergoglio ad un profeta della verità come Scola. Quanto a certi commenti, che l'esame del tasso di progressismo del Papa venga da dotti esponenti della sinistra post (?) comunista fa sorridere. Si preoccupino del loro tasso di progressismo, che ha ridotto la scuola ad un diplomificio e il mondo del lavoro ad una disastrosa convivenza tra disuguali.
Scritto da Ade il 14/3/2013 alle 09:40
Che senso ha affibbiare ad un Papa la definizione di progressista o di conservatore? Non si possono usare queste categorie politiche per un Papa.
Scritto da Fabio F. il 14/3/2013 alle 09:53
Un Pontefice di un altro continente è una buona notizia per le ragioni già espresse da molti. Ora è il momento dell'attesa per i gesti che vorrà e saprà compiere per una Chiesa che ha grandi e gravi problemi da affrontare dentro e fuori le mura vaticane. Non si dimentichino in proposito gli ammonimenti dell'altro gesuita il Cardinale Martini. All'indomani dell'ultimo incontro privatissimo (8/4/2011) con Ratzinger si limitò a dire:" Gli ho detto quello che i suoi collaboratori non gli dicono"
Scritto da cesare chiericati il 14/3/2013 alle 09:57
Abbiamo avuto papi etichettati come conservatori che sono stati dei veri 'rivoluzionari' nella Chiesa: Giovanni XXIII, Papa Luciani (anche se il suo 'percorso' è durato un soffio). Tutto relativo. Il Conclave, con la scelta di Bergoglio, ci ha comunque sorpresi. Non pensavo ce la facesse, ma era il mio preferito. E' un gesuita, un uomo colto, umile e semplice, proprio come Francesco. Non è certo un 'curiale' e proviene da un continente difficile. Potrebbe realizzare cambiamenti epocali.
Scritto da paolo rossi il 14/3/2013 alle 09:57
Per @Robinews: la Basilica di San Francesco è un gioiello della fede, prima che artistico, ed è lì a testimoniare la grandezza umana e spirituale di San Francesco. E’ un crocevia di umanità, culture, spiritualità e sentimenti. Ho un ricordo vivissimo dell’ultima volta che ci sono stata: una coppia straniera (del Nord-Europa) con la loro bambina neonata. Non aveva più di due settimane, questa bambina. Ho provato un iniziale sconcerto (per il viaggio cui l’avevano sottoposta) ma è stato brevissimo, superato dalla bellezza di quella presenza. Non mi importa sapere se fossero credenti, atei, magari solo ambientalisti oppure solo attratti da Giotto. Forse erano di passaggio, perché stavano trascorrendo le vacanze in Italia (era fine giugno) o forse erano lì apposta, per portare in dono a San Francesco il frutto del loro amore. Congetture inutili. A me basta abbiano riempito, con il loro passaggio, i miei ricordi. E chissà di quanti altri. Da Assisi si viene via cambiati.
Scritto da eg il 14/3/2013 alle 10:50
Per @Leonardo C.: oltre a Ignacio Ellacuria, è bene ricordare anche i gesuiti Armando Lopez, Joaquin Lopez Y Lopez, Segundo Montes, Juan Ramon Moreno, Ignacio Martin Baro. Lungi dall’essere un necrologio questo mio elenco ma solo un modo per fissare i loro nomi nell’Eternità. Vennero trucidati (gli assassini infierirono in particolare sulla testa, come per uccidere il pensiero di un Salvador libero) nelle prime ore del giorno del 16 novembre 1989, nella Residenza annessa alla Università del Centro America in Salvador da elementi appartenenti o collegati alle Forze Armate salvadoregne. Insieme a loro, trovarono la morte anche la collaboratrice domestica Elba Ramos e la figlia quindicenne Celina, che quella notte avevano chiesto rifugio ai Padri, proprio per fuggire ai pericoli della guerra. Furono uccisi (come scrisse Padre David Maria Turoldo nella poesia loro dedicata ‘Ballata per Celina Ramos’) ‘mentre tutta la terra dormiva, tutta la Chiesa dormiva, e fingeva di dormire il Palazzo’. A Papa Francesco, il mio sincero pensiero perché sappia discernere sempre e solo con il proprio cuore.
Scritto da eg il 14/3/2013 alle 10:59
Commvente la testimonianza di @eg ad Assisi con la coppia straniera e la bambina neonata. Sone felice per il nuovo Papa che viene da lontano.
Scritto da Cittadina cattolica il 14/3/2013 alle 11:25
Dopo un Papa polacco e uno tedesco il passaggio all'America del sud non mi stupisce. Una scelta da Chiesa universale che mi soddisfa.
Scritto da Raffaele il 14/3/2013 alle 12:02
Per @C. M. Fiori. La presunta superiorità spirituale dei cattolici moderati (dimentichi, questi, che il Vangelo non è certo moderazione), superiorità riscontrabile anche nella forzatura che chiude il suo commento di ieri (17,37), è un chiaro ostacolo alla ‘contaminazione cognitiva delle culture’ da lei auspicata per la vita del Partito Democratico. Il suo secondo commento (17,06) contiene giudizi errati e interpretazioni grossolane sui commentatori, sul loro vissuto e sulla loro appartenenza alla Chiesa Cattolica, anziché limitarsi ai contenuti, benignamente satirici, dei commenti. Non gliene faccio una colpa, dal momento che non ci si conosce.
Scritto da eg il 14/3/2013 alle 12:30
Giuseppe qualche temtpo fa sul tuo blog,invitavo tutti a saper leggere i segni dei tempi.In questi ultimi giorni sono accadute cose straordinarie:interi continenti si sono mobilitati in veglie di preghiera,a dimostrazione dell'inquietudine,e delle speranze dei popoli.E come dice la Bibbia,le preghiere salgono al cielo,e ritornano indietro,e le cose cambiano.Aspettiamoci cose straordinarie,come lo è stato il gesto profetico di Benedetto XVI.Il signore disse a S Francesco di ricostruire la Chiesa
Scritto da mario diurni il 14/3/2013 alle 12:50
la chiesa è uno dei POTENTI della terra @paolo rossi perchè ha smesso di scrivere sul suo blog?
Scritto da angelo m il 14/3/2013 alle 12:52
Succederanno tante cose nuove nella Chiesa. Lo sento e lo spero a cominiare dalla curia romana..
Scritto da Nicola il 14/3/2013 alle 13:33
Dopo gli scandali in Vaticano (Ior) e per i preti pedofili la Chiesa cerca di voltar pagina. Se ci riesce è un buonissimo esempio per tutti.
Scritto da Mario T. il 14/3/2013 alle 14:02
Se io fossi indotto a condensare il messaggio dei Vangeli in un unico passo, credo che indicherei Matteo 10,34: "Non crediate che io sia venuto a portare la pace sulla terra; non sono venuto a portare la pace ma la spada".
Scritto da ulderico monti il 14/3/2013 alle 15:07
@eg, grazie per il tuo commento delle ore 10,50, mi riconosco nel commento e mi ricorda le mie ripetute visite alla basilica di Assisi a conclusione della marce annuali della pace, a chi ha vissuto felicemente queste esperienze rimane solo un angoscioso interrogativo " quello che nonostante le preghiere, le marce, gli incontri interreligiosi" ecc. ecc. SEMBRA CHE NON CAMBIA MAI NULLA E CHE ANZI IL MONDO CONTINUA A PEGGIORARE. Questo è il mio più grande rammarico, speriamo bene per il futuro.
Scritto da robinews il 14/3/2013 alle 15:13
Caro @Paolo (9.57), credo che il mondo abbia bisogno di un Papa “rivoluzionario” per mille motivi di carattere religioso, spirituale, morale. Resto sul terreno che conosco di più e cito Luigi Accattoli di questa mattina sul Corriere: “L’uscita del papato dall’Europa ha lo stesso segno epocale che ebbe nel 1978 l’uscita dall’Italia: allora era in questione l’assetto dell’Europa nella fase finale del confronto Est-Ovest, oggi è questione l’assetto del Mondo”. Anch’io spero, come te, che “realizzi cambiamenti epocali”.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 14/3/2013 alle 15:33
Papa italiano, europeo, americano o asiatico, fa poca differenza. E' molto più importante che sia un Pontefice in grado di guidare la Chiesa romana e tutta la cattolicità nel mondo.
Scritto da Enrico B. il 14/3/2013 alle 17:20
Considero molto giusta, a differenza di altri miei colleghi, che si parli tanto del nuovo Papa anche da parte dei leader politici mondiali. La sua nomina è un fatto non solo religioso ma incidente anche sul piano geopolitico. Cos'è del resto il dialogo interreligioso se non un fatto anche sociale che riguarda la convivenza sul pianeta? I giudizi sulla sua spiritualità chi è in grado di darli? Io no di certo.
Scritto da Bianchi Giò il 14/3/2013 alle 17:28
@eg - Di che cosa stiamo parlando? Divagando, aggiungendo particolari fuiori tema, saltando da un argomento all'altro, il dialogo diventa una marmellata indigesta, un vaniloquio, una perdita di tempo. Non serve a nessuno.
Scritto da CMF il 14/3/2013 alle 18:07
Benedetto XVI con il suo , immagino sofferto , abbandono ha rotto gli schemi rivelandoci una dimensione molto umana del papato. Le poche parole del nuovo Papa già ci hanno fatto presagire una grande vicinanza ai problemi dell'uomo d'oggi.Del resto Cristo è venuto sulla terra per condividere il destino dell'umanità...
Scritto da Paolaccio il 14/3/2013 alle 19:02
Aspetto con ansia la nomina del nuovo Segretario di Stato del Vaticano. Lì vedremo se Papa Francesco governa la chiesa. Penso che non sarà più il card. Bertone.
Scritto da E. Limido il 14/3/2013 alle 20:18
@Mario Diurni, mi aspetto pure io grandi cose e grandi novità. La Chiesa ha dimostrato freschezza, unità e capacità di un esame di coscienza profondo con la conseguente voglia di cambiare. Solo questo può spiegare l'elezione rapida del nuovo Pontefice lontano dalle abitudini curiali di Roma.
Scritto da Luisa B. il 14/3/2013 alle 21:48
Ci vorrebbe un conclave anche per il capo del governo italiano....
Scritto da Ridens il 15/3/2013 alle 09:09
Ringrazio @eg (10.59) per avermi ricordato i dettagli di una delle tante pagine nere della repressione e della violenza operata dai regimi sudamericani nei confronti dei rappresentanti della Chiesa. Preti e teologi che hanno pagato con il martirio e con la sofferenza il proprio impegno nel praticare un’idea di Chiesa che coniughi il Mysterion con l’impegno a favore dei poveri. Vedo che per qualcuno dei commentatori, affetto da un ostinato timore di contaminazione con l’altro, certe riflessioni sulle contraddizioni della Chiesa latinoamericana sono vissute con fastidio e percepite come provocazioni tardo/post-comuniste per gettare un’ombra polemica con il neo-eletto Papa. Non è così. Tenere viva la memoria storica serve per auspicare che da Papa Francesco giunga quel cambiamento della Chiesa che molti cristiani e cattolici da tempo auspicano e, perché no, magari anche una sincera rilettura critica sul ruolo della Chiesa nella storia latinoamericana. Il mio è un divagare fuori tema? Un dialogo che diventa una marmellata indigesta? Un vaniloquio ed un’inutile perdita tempo? Questo commentatore, che ambisce ad incarnare il Verbo, faccia esercizio di tolleranza.
Scritto da Leonardo C. il 15/3/2013 alle 11:25
Per @CMF. Lei lancia il sasso e poi nasconde la mano. Nessun vaniloquio, è il terzo giorno che le esprimo il mio dissenso sul medesimo argomento. Stiamo parlando della seguente scempiaggine (ieri l’ho chiamata forzatura, oggi la chiamo con il suo vero nome) da lei postata: ‘L’insofferenza della sinistra verso le realtà dello spirito, il suo sarcasmo per i valori veri autentici (è roba che si mangia?) è giunta all’epilogo’. A mio modesto giudizio, onestà intellettuale avrebbe voluto un’analisi più ampia, a 360°, della classe politica cattolica italiana. Passata e attuale. Territorialmente vicina e lontana. Ho notato – ed è un difetto anche mio – che ci si muove più su rancori personali che su dati, atti e fatti oggettivi. E’ un nostro grande limite. C’era un tale che diceva ‘la Verità vi farà liberi’, ma non ricordo più chi sia.
Scritto da eg il 15/3/2013 alle 11:44
Per @Robinews: grazie a te. Mi è piaciuto il tuo interrogarti circa l’ateismo. Il mio commento era un modo per comunicarti che secondo me non lo sei :-) Le sfumature della fede e della spiritualità non conoscono limite.
Scritto da eg il 15/3/2013 alle 11:54
Ora lo posso dire apertamente. Perché, poco cristianamente, tacqui per scaramanzia. Confermo che la carica incide pesantemente sull'uomo. Ma ci voleva universalità. È arrivata. Ci voleva un uomo fuori dall'Europa. È arrivato. Ci voleva una persona sobria, raffinata (ha ragione Daverio) e popolare. È arrivata. Ci voleva un Francesco. (il nome l'avevo indovinato qualche giorno prima. Un caso). Si è presentato come primus inter pares. Ha fatto pregare in silenzio milioni di persone. Ottimo inizio. Il Papa ha ed ha bisogno di tutti. Come dice il Concilio. Confido il debole per i sudamericani. Da quando un cardinale sudamericano, affacciato alla finestra di casa, incitava noi "chierichetti estivi" della basilica di San Pietro mentre giocavamo a calcio sul piazzale della stazione vaticana. Più di 20 anni fa.
Scritto da FrancescoG. il 15/3/2013 alle 12:19
La stagione del recupero della spiritualità. E dell'umanità. Qualsiasi religione. Si professi. O se non si crede. Uniti in un unica fraternità. Necessario per raddrizzare la globalizzazione sbilenca.
Scritto da FrancescoG. il 15/3/2013 alle 12:24
Una Chiesa povera per i poveri. Questo il messaggio di Papa Francesco, che induce a bene sperare. Potremo sperare, ora che un vento nuovo e' soffiato anche nella politica italiana, che anche i partiti si adeguino al messaggio del Papa, rinunciando alle cospicue entrate ed ai privilegi che la politica finora ha loro assicurato? E che i nostri politici scendano dai loro scranni ed umilmente si confrontino con la societa' civile? Forse spero troppo; mi auguro che questo Papa non lo facciano fuori!
Scritto da giovanni dotti il 16/3/2013 alle 13:20
Archivi:
Ultimi post:
(12/6/2014 - 09:06)
(10/6/2014 - 11:29)
(8/6/2014 - 19:04)
(5/6/2014 - 12:08)
(28/5/2014 - 08:54)
(27/5/2014 - 09:40)
(26/5/2014 - 08:10)
(25/5/2014 - 09:04)
(24/5/2014 - 12:08)
(22/5/2014 - 17:23)