Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 7/4/2013 alle 10:07

  

 “Mi sta bene tutto purché il partito sia unito”.  Rispetto  questo atto di fede quando è espresso dai semplici militanti di base. Rispetto, ma non approvo.
Unità per fare che cosa, per quale direzione? Per andare più a sinistra, mi si risponde. Che significa? Io mi ritengo più a sinistra di tanti che si riempiono la bocca di questa parola magica e che sono dei veri conservatori, o dei finti rivoluzionari da strapazzo.
L’unità indispensabile è quella sui valori, sugli ideali, sulla visione del mondo. Il dibattito sulle strategie deve essere libero. Poi, certo, prevale la linea decisa a maggioranza ma quando fallisce si deve metterla in discussione.
Altrimenti abbiamo una cristallizzazione corrosiva.
Traduco concretamente il mio pensiero in attualità. Dopo le primarie, il Pd è stato giustamente e fieramente unito nel sostegno a Bersani. Dopo le elezioni, nell’unica riunione seria della Direzione, si  è determinato  un piatto uniformismo nel giudicare troppo benevolmente  i risultati. Un conformismo riconducibile al “destino cinico e baro” che ci attanaglierebbe. Una recita consolatoria, da figli di un “Dio minore”, che non è nelle mie corde e alla quale mi ribello.
E poi, nella stessa Direzione,  tutti a seguire (salvo uno solo, Umberto Ranieri) l’indicazione di Bersani per un accordo con Grillo.
La Direzione era davvero tutta così compatta? Neanche per sogno. Che il mio amico Letta fosse in cuor suo per questa linea non ci credo. E gli altri? Veltroni e i rappresentanti di Renzi  dov’erano? Se si  aveva il timore di turbare l’unità del Pd, questo è un feticcio da infrangere. In realtà sono i soliti furbastri  che fomentano la paura che il partito si spacchi per tenere le acque chete. 
Di fronte a tutto ciò mi viene di cantare l’elogio del dissenso.
Una riflessione più autentica, libera, un pochino coraggiosa, avrebbe aiutato molto  Bersani.  Il governo provvisorio e di scopo avrebbe potuto già esserci con la sua guida, mentre oggi è tutto terribilmente più difficile e rischiamo di pagare a Berlusconi un prezzo alto sia per il governo sia per la presidenza della Repubblica.
Questo modo di fare “unità” diventa spesso patologia in sede locale. I congressi provinciali si devono tenere necessariamente con una lista unica perché sennò il partito si spacca. Ma allora non siamo un partito, siamo tante cose diverse tenute insieme con lo sputo. Invece non è così. Dobbiamo avere più fiducia in noi stessi.
Lo scissionismo è stato una  malattia di una vecchia sinistra che non deve più tornare.
 

Commenti dei lettori: 56 commenti -
Si può essere d'accordo o no, e io lo sono solo in piccola parte nel contenuto politico, ma questo è parlar chiaro. Il dissenso è importante e va rispettato. Quante volte il Pd ha etichettato come nemici quelli che dissentivano da sinistra? Un mucchio di volte.
Scritto da Mario T. il 7/4/2013 alle 11:09
Bene, ottimo, era ora, finalmente! Condivido l'opinione di Adamoli, perché io sono fieramente convinto che, se il Partito non c'è, non c'è neppure una politica, una strategia, una tattica. Il Partito non è un convivio di brave persone, non è un'entità burocratica per fare le tessere, non è un comitato d'affari, Il Partito è ideali, volontà, responsabilità; il Partito è la lotta. Ma meglio di quanto possa dirlo io, che cosa sia il Partito l'hanno detto Altri, ad esempio Paolo, Ilic, Gramsci. Si può vincere o perdere, ma con la dignità di aver combattuto il buon combattimento.
Scritto da ulderico monti il 7/4/2013 alle 11:26
Caro Adamoli, La vecchia sinistra invece tornerà e saranno dolori per il Pd, anche quello di Bersani che non sa né di me né di te. Grillo è solo un prodromo di quella che capiterà.
Scritto da Dino il 7/4/2013 alle 11:29
Sig. Adamoli grazie per il tempo che mi ha dedicato, però sono rimasto deluso dalla sua replica. Cmq i guai giudiziari di Berlusconi non sono i suoi, sono di tutti noi, perchè in Italia non esiste una giustizia degna di questo nome, ora le prescrizioni non bastano più urgono interventi urgenti, come l'ammistia totale e la riforma della giustizia. Il dissenso è sacro e inviolabile in democrazia, con Renzi dopo Veltroni (sconfitto) si vuole far vincere la minoranza.
Scritto da maksim il 7/4/2013 alle 11:43
Beati voi che credete alle favole, come quella mandata prontamente in giro dopo le elezioni. Che con Renzi candidato il PD avrebbe vinto nettamente le elezioni e Berlusconi sarebbe stato da parte. La Lega ha perso paurosamente i voti, e voi state a discutere su Bersani, Grillo si è giovato dei delusi di tutti i partiti. Un conto sono i titoli sui giornali, altro le reali esigenze della gente comune.
Scritto da maksim il 7/4/2013 alle 11:51
C'è più vitalità intellettuale e freschezza in @Adamoli che in moti dirigenti del Pd provinciale messi insieme.
Scritto da Elisabetta C. il 7/4/2013 alle 12:26
@Adamoli, condivido e apprezzo il tuo post odierno, l'eleogio del dissenso è musica per le mie orecchie, se il dissenso si eprime ed è vissuto con onestà e lealtà E' IL MASSIMO DELLA DEMOCRAZIA. Questo purtroppo non riguarda tutto quello che abbiamo commentato nel post elezioni, TUTTO SI E' RIDOTTO NELLA LOTTA (nel PD) PER IL QUIRINALE E ANCORA PEGGIO NELLA LOTTA PER "ANTICIPARE" LA SUCCESSIONE A BERSANI (addirittura prima che l'ammalato sia morto). questo purtroppo e successo e succede ancora.
Scritto da robinews il 7/4/2013 alle 12:40
La sindrome di certo vecchio ideologismo è difficile da sconfiggere, anche tra giovani che, spesso, sono cento volte più conservatori di un ex-democristiano come lei.
Scritto da Pdvarese il 7/4/2013 alle 12:57
Ottimo promemoria anche per il prossimo congresso provinciale.
Scritto da Andrea il 7/4/2013 alle 13:06
Dice Adamoli ..."ma quando ( la lineia decisa a maggioranza ) fallisce si deve metterla in discussione". Perfetto. Ma dove?Negli stessi organismi dirigenti in cui è stata presa, dico io. Chiedendone se mai una convocazione urgente NON sparando posizioni personali sui giornali o in TV. E' un modo anche questo di delegittimare i Partiti agli occhi degli elettori. Questo non vuol dire impedire la organizzazione di correnti di pensiero ed il confronto anche aspro. Ma decisa una linea si corre uniti
Scritto da A, Vaghi il 7/4/2013 alle 13:27
Caro Giuseppe io non ho visto alcuna indicazione di BERSANI PER UN ACCORDO CON GRILLO. Se mai ho visto, come tanti altri, una speranza, fallita, di SGRETOLARE IL BLOCCO GRILLO. Come in parte era avvenuto nella elezione del Presidente della Camera. O no ?
Scritto da A.Vaghi il 7/4/2013 alle 13:34
@Adamoli, vedrai che d'ora in poi i tuoi capi del Pd sbracheranno verso il Cavaliere. Ti aspetto al varco per una forte critica. Come sai ti condivido poco ma stimo la tua lucidità e coerenza.
Scritto da Mario T. il 7/4/2013 alle 13:58
@Adamoli, permettimi di dare il mio modesto contributo su un "vissuto storico diretto" tra dissenso e pratica dello "scissionismo" di una certa sinistra che tu speri non torni più.Ma siamo proprio sicuri che di questo si tratti? io ho conosciuto lo scissionismo delle maggioranze di potere che vivendo con insofferenza il dissenso e la dialettica HANNO SOLO OPERATO LA PRATICA DELL'ESPULSIONE DI TALE DISSENSO ANCHE SENZA I PROBIVIRI (emarginazioni ecc.ecc.).
Scritto da robinews il 7/4/2013 alle 15:09
Io non mi intendo di politica,ma sono attaccato al PD,anche se certe volte non apprezzo alcune cose,non si è infallibili,quello che non riesco a capire, perchè non si abbia la sfacciataggine di B.,scusate non riesco a finire il nome.
Scritto da Loic Genini il 7/4/2013 alle 15:26
@A. Vaghi - D’accordo sul tuo primo commento nel senso che bisogna valorizzare meglio e di più gli organi del Pd. La seconda Direzione (fantasma,) tenuta all’inizio delle consultazioni di Bersani, sarebbe dovuta servire per esternare tutti i dubbi che già c’erano, anche sulla scia dell’orientamento espresso da Napolitano sui numeri certi prima di arrivare in Parlamento con il nuovo governo. Invece niente, si è aperta e chiusa in mezz’ora. Così non si fa. Non concordo invece col secondo commento. Ritengo da parecchio tempo che il tentativo di sedurre Grillo e i suoi era sbagliato. Non ti sei sentito anche tu offeso dalle contumelie che abbiamo ricevuto? Un conto è il voto per i presidenti delle Camere, un altro conto, totalmente diverso in quanto politico per eccellenza, è il voto per la fiducia al governo. Con i Cinquestelle si possono discutere e concordare provvedimenti singoli. Pretendere di andare più in là è un’ingenuità politica che si paga cara.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/4/2013 alle 15:53
@Robinews (15.09) - Non ho il tuo vissuto personale nella sinistra, naturalmente. Da quello che conosco io, scissioni ed espulsioni si sono spesso incrociate. Le une hanno accompagnato o seguito o anticipato le altre. Quando l’ideologia è troppo rigida il partito non è flessibile e talvolta si spezza.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/4/2013 alle 15:55
Ma il dubbio di aver allevato nel seno del PD più anti/berlusconiani che militanti e quadri di partito disposti a lavorare per il PD non vi viene mai? E' facile coalizzarci con Micromega, Di Pietro/Ingroia, Magistratura democratica, popolo viola...più difficile proporre soluzioni quando non si hanno i numeri. Cosa se ne fa il PD adesso di milioni di votanti che la pensano così nel momento in cui si dovrà fare una diversa politica? Non c'è Togliatti ad imporre la svolta di Salerno,...ma Bersani!
Scritto da Controcorrente il 7/4/2013 alle 16:19
@Andrea. Bravissimo. Prepariamoci per il prossimo congresso provinciale e non facciamoci più incastrare - noi giovani - in giochetti di corrente falsamente unitari che servono solo ai capetti.
Scritto da Una giovane libera il 7/4/2013 alle 16:46
Carissimo @Giuseppe Adamoli. Quello che dici è la riflessione di quanto diciamo da 40 giorni e passa, almeno quelli che ragioniamo con la testa e con il cuore e in questo ordine. Le tue conclusioni dovevano rappresentare il modo di procedere di un segretario che non si fosse ostinato (con il supporto dei “giovani mamma li turchi”) a volere a tutti i costi l’incarico di presidente del consiglio senza considerare che non aveva la maggioranza e sperando di trovarla acchiappando qualche grillo rinsavito. Mi pare, però, che molti frequentatori di questo blog hanno avallato questa presa di posizione apparsa, fin dal primo momento, perdente, per il segretario, e suicida per il PD. Un segretario malconsigliato è peggio di uno che sbaglia con la sua testa, significa che non ha capito, a tempo debito, di non aver vinto le elezioni e di avere subito una sonora, per quanto inattesa, sconfitta. La scalata a ginocchia nude del Monte Grillo, disseminato di cocci di bottiglia, è stata la umiliante conclusione a cui un uomo di 60 anni, per altri versi dignitoso e onesto, non doveva giungere. La orribile scena in streaming del tribunale dei grilliani può essere inserita tra le cose più mortificanti mai viste. Ora, la sconfitta, da lampante, diventa cocente e le lacerazioni inferte dai vetri rotti non sono tanto facili da curare.
Scritto da Sic Est il 7/4/2013 alle 16:49
E' paradossale che dei giovani debbano leggere @Adamoli (uno non più proprio giovane per sfortuna) per avere delle idee e degli appoggi alle loro legittime battaglie e ambizioni politiche. Non ambizioni personali ma di agibilità vera nel partito. Il Pd provinciale di Varese esiste ancora? Se qualcuno lo sente o le vede ce lo dica per favore.
Scritto da Una giovane libera il 7/4/2013 alle 16:52
@Adamoli, come ben sai non condivido i giudizi "conclusivi" sui tentativi di rapporto e dialogo con M5S, e in parte anche il giudizio di @A.V. che parla di "speranze fallite". Io insisto che è troppo presto per trarre conclusioni nei rapporti o dialoghi tra CSX e M5S. La novità. le dimensioni e la qualità del M5S IMPONGONO VOLENTI O NOLENTI DI AVERE NEL BREVE, MEDIO E LUNGO PERIODO LA NECESSITA' DI COSTRUIRE RELAZIONI. i limiti che questo movimento ha dimostrato fin qui non sono "definitivi".
Scritto da robinews il 7/4/2013 alle 17:58
Caro Giuseppe concordo con te nel pensare che, in queste settimane, nel nostro PD, a livello romano siano mancati non solo un pochino di coraggio, ma anche la capacità di discutere negli organismi previsti. Ho visto assenze ostentate che potevano essere evitate e mancati interventi che non dovevano accadere. Ho visto viceversa il solito giochino di parlare sui giornali e di rilasciare interviste e questo, in genere, non è una buona cosa. Non lo è perché gli stessi che sono così solerti protagonisti nel far conoscere le proprie opinioni al mondo non lo sono in egual modo nelle sedi opportune. Ho sempre pensato che un partito cresce se si confronta nei suoi organismi. Se mette le opinioni diverse in competizione e se sfugge alla logica di parlarsi attraverso terzi o mass-media. Tu, provocatoriamente, scrivi di elogio del dissenso. Ma francamente, io, di dissenso ne vedo molto poco se è quello che ci viene rappresentato in questi giorni. Bersani ha sbagliato ad aprire a 5stelle? Bersani ha sbagliato a voler tentare a tutti i costi di diventare Presidente del Consiglio? Sinceramente ho visto molto conformismo intorno a lui e né Renzi né i “giovani turchi”, mi pare abbiano brillato in fantasia e capacità politica in questo frangente. E, d’altra parte che senso aveva giocare ad indebolire il segretario in questa fase? Credo anche che, col senno del poi, oggi, è facile dire che Bersani avrebbe dovuto sparigliare le carte proponendo, non se stesso, ma un altro nome e, tuttavia, col senno del poi, tutto diventa facile. Personalmente mi sento di dire e lo posso dire perché in tutte queste settimane l’ho fatto ovunque ho parlato, io sono contrario ad aprire ad un governo con 5stelle. Lo sono perché li ritengo pericolosi per la nostra democrazia. Perché divido le motivazioni di chi li ha votati da quello che è il movimento in quanto tale. Perché è un movimento politico con un “padrone” che falsifica l’idea di democrazia diretta e rappresentativa così come sostituisce il dialogo e il confronto con gli avversari con il dileggio e l’insulto e questo lo abbiamo già visto in questi venti anni. E perché penso che il movimento di Grillo sia il partito del solo “no”, mentre la politica è fatta di si e di si anche con chi sta dall’altra parte della barricata. Confrontarsi parlando di temi e contenuti politici non è certamente una cosa semplice. Quante volte ce lo siamo detti. A volte si assiste a divisioni che sono artificiose e frutto solamente della esigenza di “contarsi” per “contare”. Questa è la ragione per cui dissento da te quando metti sullo stesso piano la ricerca dell’unità quando si fanno i congressi provinciali con la lista unica. Se c’è qualcosa che ci divide è giusto votare e dividersi tra maggioranza e minoranza, ma, francamente la divisione deve avvenire sulla linea politica e non sul desiderio di “occupare posti”, se no non ha senso e serve solo al “carrierismo” vera malattia di cui noi a tutti i livelli non siamo certamente esenti. Ho un dubbio tuttavia. Non vorrei che questo nostro partito anziché avere poco “dissenso” al suo interno, abbia poca capacità politica di leggere i tempi e di fare scelte politiche lungimiranti per il Paese.
Scritto da roberto molinari il 7/4/2013 alle 18:11
Il dissenso, ovvero rivendicare il diritto ad esprimere opinioni e strategie diverse pur avendo chiari gli obiettivi comuni, è la forza della democrazia. Il plebiscitarismo e l'unanimismo acritico che purtroppo a mio parere hanno caratterizzato il PD sin dalla sua nascita, sono la tomba della democrazia. Per cui discutiamone se vogliamo rinforzare il nostro partito. Resto sempre più convinto comunque che se non si arriverà al più presto ad un congresso serio i problemi saranno sempre più numerosi e purtroppo devastanti
Scritto da Eugenio Maria Castiglioni il 7/4/2013 alle 18:12
Credo più utile passare all'attualità: come e cosa trattare con Berlusconi, quale politica economica seguire invece della linea Monti.Che riforme proporre per la seconda parte della Costituzione... Quale accordo "ampio" concludere per il Quirinale... Basta rincorrere, per una volta preveniamo gli argomenti e facciamoci sentire.
Scritto da Controcorrente il 7/4/2013 alle 18:30
@Una giovane libera (16.52) - Grazie per la tua gentilezza: “Adamoli, uno non più proprio giovane”. Mi permetti un consiglio? Non lamentatevi troppo e impegnatevi molto, sempre a testa alta. Come dico spesso: siate incendiari. Di pompieri ce ne sono già troppi, ma troppi, troppi.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/4/2013 alle 18:56
@Roberto Molinari (18.11) - Nel mio “elogio del dissenso” c’è tutta la mia disistima per il conformismo eccessivo che mi appare come un freno potente allo sviluppo politico del Pd. C’è anche lo sprone per esprimere apertamente le critiche anziché mugugnare. Prima di tutto negli organi del Pd, si capisce, ma ormai l’uso delle interviste sui giornali si è imposto, e noto che il Corriere, ad esempio, bilancia bene i pesi e le misure fra le parti in gioco. Con il Movimento 5 Stelle il mio parere è che dobbiamo confrontarci soprattutto in sede locale intessendo un dialogo denso con i suoi elettori. Certa nostra supponenza mi da fastidio anche se ho sempre considerato un errore la ricerca di un abbraccio romano che, quand’anche ricambiato, sarebbe negativo per l’economia reale del Paese. Sui congressi provinciali la mia tesi è quella solita. Nessuna pregiudiziale contro i congressi unitari quando siano una scelta davvero condivisa. Contrarietà verso le liste uniche quando rappresentino solo l’interesse di poche persone con le mani in pasta. Tu sai bene che su questo punto non ho mai cambiato idea neanche di un millimetro in qualsivoglia partito abbia militato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 7/4/2013 alle 19:04
Finalmente si osa infrangere il vecchio tabu' dell'unanimismo, che ha finora immobilizzato il novello P.D. Cosi' a VA come a ROMA! Anziche'parlare di diverse possibili strategie si cerchi di essere piu'in sintonia con l'elettorato del PD: se proprio non si puo' fare a meno di aprire al PDL lo si faccia col suo segretario ma MAI con Berlusconi! Con i bari nessuna trattativa,lo si dica chiaramente! pena la batosta alla prossima tornata elettorale.E niente inciuci per la Presidenza della Repubblica
Scritto da giovanni dotti il 7/4/2013 alle 19:06
Cerco di spiegarmi meglio:se per fare alcune riforme istituzionali non essendosi resi disponibili i grillini e'necessario un accordo di programma col PDL lo si faccia col suo segretario Alfano,escludendo categoricam.la partecipazione di Berlusconi.Non ci puo'essere un dialogo con chi(vedi tutti i precedenti)ha offeso le Istituzioni,inclusa la Magistratura,ed ha sempre pensato esclusivam.ai propri interessi e non a quelli del Paese.Dalla bicamerale in poi la Sin.ha preso solo fregature.Ricordate!
Scritto da giovanni dotti il 7/4/2013 alle 19:19
primarie per sindaco di Roma, dal comitato Gentiloni si leva una denuncia (con gran cassa su tutti media) file di rom ai seggi, coti comprati e tanto di famigliola rom in coda al seggio; personalmente penso CHE CERTO, UNA FAMIGLIA DI ROM POTRA' PUR VOTARE (o no), ma se i responsabili del comitato Gentiloni urlano ai Brogli senza prove certe, era successo anche per le primarie nazionali,QUESTI AMICI E COMPAGNI RENZIANI SI DIANO UNA CALMATA una volta per tutte e smettano di fare sempre le vittime.
Scritto da robinews il 7/4/2013 alle 19:51
Sulla questione PRIMARIE per evitare le cose da "brividi" di Roma,penso che si debba costruire una regola permanente; PRIMA DI EFFETTUARLE, ALMENO 2 MESI PRIMA SI APRANO LE ISCRIZIONI ALLE LISTE DEGLI ELETTORI AVENTI DIRITTO DI PARTECIPAZIONE, LE LISTE SI CHIUDONO 1-2 giorni prima e poi basta CON LE COMICHE DI NAPOLI, QUELLE DEL COMITATO RENZI NAZIONALI E ADESSO QUELLE DEL COMITATO GENTILONI DI ROMA che uccidono la partecipazione, la democrazia e mortificano un percorso che resta VALIDO!!!
Scritto da ROBINEWS il 7/4/2013 alle 19:58
@Controcorrente dice delle cose giuste e sagge. Bisogna cominciare dai problemi, da lì si capirà quale governo si può fare e con quale durata. Spero che l'incontro fra Bersani e Berlusconi sia produttivo.
Scritto da Maurizio il 7/4/2013 alle 20:33
@ Maurizio con realismo mi condivide; insisto : bisognerà parlare anche di politica estera, energetica,ambientale. Delle missioni militari all'estero,della TAV e di politica industriale (Taranto). Poi di riforme istituzionali, di monocameralismo e di autonomie locali (riduZ delle regioni,elim. Provin, accorpamento Comuni minori). E ...pure di Europa e di quanto proporre all'UE in conto Italia... un ampio programma. Siamo pronti?
Scritto da Controcorrente il 7/4/2013 alle 21:15
Tutto lo stallo è cominciato da una lettura di comodo dei risultati. Bersani, c'è da capirlo, non voleva ammettere di aver perso un'elezione già vinta. Gli altri per opportunismo o per il quieto vivere lo hanno assecondato e siamo finiti nel vicolo cieco - La colpa non è solo del segretario.
Scritto da Vittorio il 7/4/2013 alle 22:20
scusate, nel precedente intervento forse ho esagerato nel dare importanza alla "bufala" di Cristina Alicata, del comitato Gentiloni e componente della direzione regionale Lazio del PD. i risultati dello scrutinio indicano che Marino prende più di 50 mila voti (54/58%). ora 2 sono le cose o Marino ha preso decine di migliaia di voti dai Rom (inverosimile) o il comitato di Gentiloni (e il PD Lazio) la prossima volta escluda dai comitati (Renziani) e dal PD Lazio persone come Cristina Alicata.
Scritto da Robinews il 7/4/2013 alle 22:30
Condivido il pensiero di fondo con qualche distinguo sul tentativo, doveroso e da continuare, di sgretolare il blocco di Grillo (che ci darà una mano da solo). Per il resto la situazione è grave, le primarie un tempo osannate rilasciano oggi le loro velenose tossine che potevano essere neutralizzate solo vincendo le elezioni. Purtroppo non è stato e Bersani (e con lui chi lo ha sostenuto) la paga cara, come giusto. Spetta a Renzi dimostrarsi + lungimirante e generoso. Cosa che ahimè non vedo.
Scritto da roberto caielli il 7/4/2013 alle 23:07
E che ci si vuole fare, i renziani sono come Berlusconi: non accettano le sconfitte.
Scritto da maksim il 8/4/2013 alle 00:30
Caro Giuseppe ogni giorno che passa sembra sempre piu' evidenziare il PD come una "bad company" che necessita di una profonda ristrutturazione. Il problema centrale e' Bersani che non si rassegna alla sconfitta elettorale e che pur di avere una rivincita a sua volta perdente e' al "muoia Sansone con tutti i filistei".La mia impressione e' che o il partito si ristruttura intorno a uomini diversi e nuovi come Barca e Renzi oppure implode insieme al collasso del paese. Bersani e' il problema non la soluzione.
Scritto da Flavio Argentesi il 8/4/2013 alle 08:59
@Giuseppe. A proposito di conformismo. Ho partecipato al primo “congresso” provinciale del PD varesino; al termine della discussione si vota per il nuovo segretario provinciale e vengono distribuite ai votanti le schede. Fogli bianchi per poter scrivere il nome del candidato prescelto ? No, una scheda con prestampato SI o NO. SI o NO a cosa ? Ma ovvio, al candidato unico Stefano Tosi. Mi sono permesso di far presente che non mi sembrava un modo di procedere corretto ma sono stato preso a male parole da tutti, ex DS ed ex Margherita: come mi permettevo ? Questo era il PD varesino qualche anno fa: ovviamente me ne sono andato, ma da quanto leggo non è cambiato nulla.
Scritto da Larpi il 8/4/2013 alle 09:08
@Roberto Caielli. Sgretolare il grillismo facendo pressing su degli esaltati baciati dalla sorte (é come se avessero vinto la lotteria di Capodanno), non mi sembra una "soluzione". Bersani deve uscire dallo stallo psicologico della sconfitta non prevista e non continuare a fare il pugile "suonato". Il Paese non ha bisogno di tempi lunghi (lasciamoli ai vari Fassina inconcludenti), ma solo di un Governo.
Scritto da Sic Est il 8/4/2013 alle 09:18
@Angelo Maria Castiglioni (18.12) - Si, in questo quadro politico, con la linea del Pd incerta, le elezioni primarie per il candidato premier non potranno sostituire il congresso. Il mio auspicio è che il congresso si faccia non appena possibile fra due strategie chiare e comprensibili in modo che si possa scegliere non sulle appartenenze del passato ma guardando al prossimo decennio. Oggi si fanno i nomi di Luciano Barca e Matteo Renzi ma è molto presto per parlarne. Il segretario c'è ed è Bersani. Se poi i candidati fossero loro due, sarei soddisfatto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/4/2013 alle 09:29
@Robinews (19.58) - Credo che le regole per le primarie debbano essere riviste e poi restare in vigore per tutte le competizioni. Non possono più essere ballerine e “à la carte” secondo i gusti volubili e gli interessi di chi è momentaneamente al potere. Sono per gli album su cui registrarsi ma questi dovrebbero essere tenuti aperti anche il giorno del voto e, se c’è, del ballottaggio. Deve apparire chiaro a tutti che la registrazione è per partecipare alle primarie e non equivale affatto all’iscrizione al Pd. Ne dovevamo parlare nella commissione dei quaranta per lo Statuto ma ormai da quasi un anno non si riunisce più. Un altro impegno formalmente preso e poi mancato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/4/2013 alle 09:37
@Larpi (09.08) - Tra quelli che ti prendevano a male parole non c'ero certamente io. Sono sempre stato e sono, oggi più che mai, per il voto autenticamente segreto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/4/2013 alle 09:41
Mi scuso per l'errore fatto nel mio commento delle 09.29. Fabrizio Barca e non Luciano Barca.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 8/4/2013 alle 09:56
Diversi....diversi....diversi...ma insieme....insieme ....insieme da moderno partito laburista.
Scritto da Mauro Porcelli il 8/4/2013 alle 10:20
@sic est: sarei d'accordo con te se il fenomeno grillo (i suoi supporter e i suoi eletti) fosse 'sic et simpliciter' riassumibile come fai tu in "un gruppo di esaltati vincitori di una lotteria". Se guardiamo in giro in Europa vediamo che la deriva populista è roba seria, se guardiamo agli elettori di M5S riconosciamo facce note e talvolta amiche. In tutto questo pensare che il problema sia Bersani è tragicamente miope
Scritto da roberto caielli il 8/4/2013 alle 10:38
Alle latitudini varesine, ho visto alcuni dissenzienti venire espulsi. Non mi sto riferendo al PD ma ad una attiva associazione culturale nata qualche anno fa, zeppa di democratici nonché di qualche autorevole notabile. Con l’ausilio del Ponzio Pilato di turno (ex DC o ex PCI, non importa ora specificare) sono state messe alla porta alcune persone che, con il loro lavoro (di volontariato!) non solo tenace, ma anche preciso e giusto, rovinavano gli equilibri territoriali (?!?) oltre che, inconsapevolmente, far emergere le mediocrità dei vertici. Si è ritenuto più opportuno nascondere la polvere sotto il tappeto. Amarezza e ironia, miste a gossip, vorrebbero che io continuassi nel racconto ma lo farò privatamente con @Adamoli la prima volta che ce ne sarà occasione. Mi limito a sottolineare, con menzione particolare, quanto scrive @Ulderico Monti: ‘Si può vincere o perdere, ma con la dignità di aver combattuto il buon combattimento’.
Scritto da eg il 8/4/2013 alle 11:02
Chissà se Epifani ci legge. In onore al dissenso, evidenzio che costui, sabato sera a Onda (La7), è stato indecente. Che l’ex leader di uno dei principali sindacati italiani di sinistra si presenti in televisione per buggerare i cittadini, fa veramente specie. L’Harrison Ford nazionale (così veniva definito, ma ho i miei dubbi), che ha messo, da qualche mese, il proprio fondoschiena al caldo su uno scranno parlamentare, da Porro/Telese ha sostenuto che serva urgentemente un Governo per: 1) nuova legge elettorale; 2) riduzione numero parlamentari. Ma c’è o ci fa? Forse non sa che l’intero Paese si sta ponendo, sempre più con rabbia e delusione, i seguenti interrogativi: ‘Ma come mai non l’hanno emanata prima una legge elettorale? Ma come mai non l’hanno ridotto prima il numero dei parlamentari? (Posto che sia il numero dei parlamentari il primo problema dell’Italia …). Mi auguro che Epifani non li liquidi come ‘tormentoni antipolitica’, perché non è così! Sono quesiti provenienti dal disagio di tanti iscritti, militanti e simpatizzanti. Sabato sera, ospite a casa del duo di La7 anche Gentiloni, che di lì a poche ore avrebbe gareggiato nelle primarie romane. Per le primarie, così come per le elezioni, non è previsto un congruo ‘silenzio elettorale’?
Scritto da eg il 8/4/2013 alle 11:16
BERSANI DECIDITI. FAI QUALCOSA PER L'ITALIA. SE NON CI RIESCI TORNA A BETTOLA.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 8/4/2013 alle 11:30
Caro Giuseppe, il direttore dell'Unità Claudio Sardo dice che ci vorrebbe un governo come quello monocolore della Dc che fu fatto nel 1976 sotto la regia di Moro. Se fosse realizzabile sarebbe una bella cosa.
Scritto da Francesco (Milano) il 8/4/2013 alle 12:13
Vedo che sul blog e altrove si sbraita in modo inconsulto contro il M5S, @Adamoli sà molto bene che @robinews NON E' GRILLINO ma voglio ricordare a tutti i critici con gli occhiali politici del passato avrà dei terribili risvegli. Gente, in Germania l'onda antieuropea e antieruro raggiungerà livelli del 30% (peggio che in inghilterra), la SPD e la CDU andranno in crisi peggio del PD E PDL in Italia anzichè pensare di fare cose profondamente diverse stiamo ancora discutendo di governo PD-PDL? ? ?
Scritto da ROBINEWS il 8/4/2013 alle 12:29
@lavoratore malpensa, svegliati, fai qualcosa per l'Italia, fai funzionare l'aeroporto SENZA LO SCHIFO DELLA TERZA PISTA, se non ci riesci resta a casa. Scusa @lavoratore malpensa, ma dopo aver mandate a casa Bersani cosa proponi, vorrei sinceramente saperlo!
Scritto da robinews il 8/4/2013 alle 12:49
@Roberto Caielli. Le derive populiste, antisistema, sfasciste, non sono una novità e, come tu sai bene, riproducono scene già viste, vedi per non allontanarci troppo, la repubblica di Weimar. Le derive, tuttavia, si trasformano in disfacimenti irreversibili quando l’ingovernabilità diventa incontrollabile e si trasforma in sistema. È semplicistico dare tutte le colpe a Bersani, vero, ma è altrettanto sbagliato trascurare che il segretario, dopo “appena” un mese e mezzo, non ha ancora metabolizzato una sconfitta evidente. Per me è raccapricciante rivedere la scena da ordalia dell’incontro con i grillini, alla quale il segretario si è sottoposto umiliando tutto il PD. Per ottenere cosa? Ma lo aveva letto il programma del comico? Grillo ha ragione quando risponde che chi l’ha votato e pretende un’alleanza con il PD, ha sbagliato. Conosco molte persone che hanno votato Grillo, brava gente. I miracolati non sono costoro bensì gli eletti che, senza prendersi alcuna responsabilità (ricordano molto il sistema sindacale), vengono retribuiti con i nostri denari. Se chi non ammette di avere perso (Bersani) non è il problema, allora diciamo che va bene così, aspettiamo che qualcuno, via internet, ci dica che “OK il prezzo è giusto” e tiriamo avanti.
Scritto da Sic Est il 8/4/2013 alle 13:40
@Robinews, non tocca a me proporre qualcuno per il dopo Bersani. Mi va bene lui se ci riesce ma non può tenere in scacco l'Italia.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 8/4/2013 alle 14:04
D'accordo con l'unità del partito, anch'io ho votato rispettando il risultato delle primarie, è impensabile una scissione ma è auspicabile un vero rinnovamento della direzione alle prossime primarie interne.
Scritto da alberto Limido il 11/4/2013 alle 20:20
Io la penso così: tentare il tutto e per tutto con il M5S è stato ed è doveroso perchè ci sono effettivamente delle convergenze su parecchi obiettivi. Inoltre, viste le reazioni di Grillo, sicuramente questo servirà agli elettori M5S a capire concretamente quello che hanno votato, perchè credo che molti di loro ne siano rimasti un pò sorpresi.
Scritto da Sandra il 12/4/2013 alle 09:01
@Sandra - Rispetto il tuo punto di vista che è molto diffuso e spero che tu abbia ragione. I sondaggi purtroppo non vanno per il centrosinistra nella direzione da noi auspicata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 12/4/2013 alle 09:08
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