Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 21/8/2008 alle 08:39

Stimo moltissimo Piero Bassetti, il primo Presidente della Lombardia, che conosco bene da tanto tempo. Nell'ultimo anno mi ha invitato a parlare agli incontri della sua Fondazione e ho discusso con lui di alcuni aspetti dello Statuto regionale appena approvato. Anzi, un paio di articoli, quelli che riguardano il rapporto fra scienza, tecnologia e istituzione, posso dire che li abbiamo scritti a quattro mani.
Mi sono sempre domandato perchè mai una personalità politica e culturale così preminente fosse scomparsa dai seminari delle forze di centrosinistra. Una delle sue rare apparizioni è stata due anni fa negli incontri di settembre della "Margherita" di Varese, a Villa Cagnola di Gazzada. Una serata indimenticabile per il grande pubblico, in maggioranza non di partito, e per il suo affascinante discorso sull'Italia e sull'Europa del futuro. Eppure qualche dirigente politico mi aveva chiesto come mai avessi voluto a tutti i costi la partecipazione di Piero Bassetti, che era "amico di Roberto Formigoni". La circostanza di questa amicizia era ed è del tutto vera, ma la mia risposta è stata così ovvia (e un po' stizzita) che non ve la dico nemmeno.In realtà la domanda  mi aveva colpito per la sua enorme stupidità.
Piero Bassetti, ora, non solo sarà relatore all'assemblea del PD della Lombardia il 6 settembre con una conversazione dal titolo "Dal glocalismo all'Europa delle regioni. E lo stato?". Parteciperà anche, sempre in settembre e in compagnia di alcuni dei più importanti intellettuali di livello internazionale, alla scuola estiva di politica voluta fortemente ed opportunamente da Walter Veltroni che in quella occasione terrà il tradizionale discorso di inizio autunno.
Piero Bassetti avrà il compito d aiutarci a ritrovare il filo smarrito della narrazione di Milano e del Nord. Lui ci riuscirà certamente e noi? Questa è la sfida che dobbiamo raccogliere.

Commenti dei lettori: 3 commenti -
Perchè ci ostiniamo a fiancheggiare il ciellino Formigoni e la sua truppa di destra quando abbiamo anche tra di noi persone capaci e competenti e soprattutto che fanno parte del PD? Siamo talmente deboli da dover correre dietro a Formigoni o anche noi abbiamo un'idea e una identità chiara, ben distinta dalla destra filo-ciellina? Perchè il filo smarrito lo deve riprendere un amico della destra lombarda e non qualcuno un po' più vicino alla sinistra sociale e cattolica?
Scritto da Zec il 22/8/2008 alle 13:02
Mi sono iscritto al PD con la speranza di trovare persone di cultura , passione , impegno. Ho avuto la fortuna di ascoltare il Sig. Bassetti all'incontro in villa Cagnola mi sono subito reso conto di quale spessore è la persona. Molto bene quindi che sia parte del PD. C'è bisogno di uomini così.
Scritto da Pietro Parola il 22/8/2008 alle 21:27
Caro Zec, il PD deve sicuramente valorizzare i suoi uomini in tutti i modi possibili. Il dibattito delle idee, però, deve essere il più aperto e il più libero. Quanto a Piero Bassetti, la sua visione di società, la sua storia, ll suo "riformismo" vero, il suo amore per le autonomie di ogni tipo, lo iscrivono automaticamente nel campo potenziale di una forza moderna di centrosinistra e oggi, per fortuna, se ne accorgono in molti. E' anche amico di Roberto Formigoni, e allora?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/8/2008 alle 09:50
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