Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 20/5/2013 alle 10:40

 
Settimana scorsa i giornali hanno parlato (link a La Provincia) del “piano” di Fabio Rizzi (Lega), presidente commissione Sanità in Regione, per l’assetto degli ospedali in provincia di Varese.
Qualche luce, parecchie ombre. Tra le prime il proposito di rafforzare la medicina sul territorio. Tra le seconde anche il linguaggio dispotico  usato da Rizzi: “Abbiamo trasferito due medici da Varese a Luino...”  Non scherziamo il presidente della commissione non trasferisce proprio un bel niente. Queste decisioni appartengono all’amministrazione dell’azienda ospedaliera di Varese.  
Altra perla: “Luino è il mio ospedale, ritengo che debba essere potenziato”. Spero che sia un’ imprecisione involontaria. In caso contrario il “mio” cadrebbe nel ridicolo.
Vengo al merito toccando solo alcuni problemi. Ritengo giusta un’Azienda ospedaliera unica fra Busto e Gallarate che però mantenga operanti  i due ospedali. Sono sempre stato contrario a costruire un nuovo ospedale al posto dei due attuali bene funzionanti.
Sarebbe una spesa enorme e non giustificata. Le due strutture nel loro complesso sono tutt’altro che obsolete e avrebbero ancora un capacità espansiva per qualche allargamento che si ritenesse utile.
Il ridimensionamento dell’ospedale di  Tradate lo ritengo un grave errore. Ha un bacino di utenza largo e importante. Semmai mi chiedo se debba continuare a far parte dell’Azienda di Busto, nel caso di un accorpamento con Gallarate (che comprende anche Saronno), o se non debba essere trasferito nell’Azienda di Varese.
A proposito di Varese è curioso che non si dica una sola parola sull’ospedale della donna e del bambino Filippo Del Ponte dopo le polemiche dei mesi scorsi. Alla Regione spetta la parola decisiva sia per il finanziamento dell’intera opera sia per la funzione extra cittadina ed extra provinciale che ne motiverebbe la completa ristrutturazione con l’ampliamento previsto. E’ anche da risolvere una volta per tutte l’incertezza sulla struttura riabilitativa di Cuasso al Monte.
Per quanto riguarda  Luino e Cittiglio concordo sul fatto che uno dei due debba essere rafforzato e l’altro destinato ad  “altre funzioni”, come dice Rizzi, ma mi domando quale dei due. A questo riguardo sarebbe il caso (diversamente da Busto e Gallarate) di parlare di un nuovo ospedale più moderno, capiente e baricentrico rispetto al territorio molto ampio di loro competenza.  Se n’era parlato molto in passato e forse è il caso di riprendere la discussione.
Naturalmente queste impostazioni  progettuali andrebbero discusse con i rappresentanti territoriali (sanitari, sindaci, organizzazioni sociali, cittadini). La ricerca del consenso possibile è un imperativo in una materia così delicata e coinvolgente.
Ultima considerazione. Ogni e qualsiasi piano sanitario dovrebbe occuparsi  delle cure per sub e post acuti. Vale a dire servizi a favore delle persone dimesse dall’ospedale e che a casa non possono ricevere adeguatamente l’assistenza necessaria.
 

Categoria: Lombardia, Sanità
Commenti dei lettori: 50 commenti -
L'idea di costruire un ospedale solo per Busto e Gallarate e di abbandonare i due ospedali esistenti è demenziale. Un'azienda sola è un'altra cosa e probabilmente è utile per risparmiare soldi e programmare meglio la sanità nel sud della provincia.
Scritto da Ex Pci Gallarate il 20/5/2013 alle 11:28
Anche i sindacati dei lavoratori hanno il diritto di parlare del nuovo piano ospedaliero. Anche dell'ospedale di Somma Lombardo che serve l'aeroporto. Basta con le decisioni calate dall'alto.
Scritto da Lavoratore Malpensa il 20/5/2013 alle 11:49
Quando è che la Sanità ed alti enti pubblici che dovrebbero essere gestiti da persone competenti, che abbiano esperienza anche di management e di gestione di impresa saranno ripuliti dalla politica e dalle tessere di partito? Esempio, la Cantù era stata nominata dall'azienda ospedaliera a Gallarate unicamente perchè aveva in tasca una tessera della Lega, senza nulla togliere alla sua o meno bravura. C'è ancora tanto da rifondare in questo ambito, ma la vedo molto dura. Merito prima di tutto.
Scritto da Simone Franceschetto il 20/5/2013 alle 11:57
... eh... ma ormai è "normale" ... è da tempo che tra loro leghisti e Ciellini hanno "le mani in pasta" ... si possono permettere di avere il linguaggio che vogliono ... purtroppo hanno avuto ancora il seguito (pecoroni) che se anche oggi fossero impressionate da questo possesivismo del pubblico fra cinque anni se ne saranno dimenticati ... specialmente dopo un discorso del loro "socio" berlusconi ...
Scritto da Daniele Pescatore il 20/5/2013 alle 12:03
@Pescatore. Infatti tra leghisti e ciellini hanno una grande compagna che li unisce : l'arroganza.
Scritto da Pietro D'ambrosio il 20/5/2013 alle 12:07
@D'Ambrosio... ma soprattutto interesssssssiiiiiii ...
Scritto da Daniele Pescatore il 20/5/2013 alle 12:10
Le affermazioni del Rizzi appartengono alla categoria: mi hanno fatto presidente della commissione sanità,devo pur dire qualcosa!Il problema rete ospedaliera/territorio merita una discussione attorno a un Piano regionale che è necessario approntare subito nell'ambito di una rivisitazione generale della Sanità lombarda.Il rischio sono esternazioni e opinioni estemporanee,senza incidere nella realtà.Per il Varesotto occorrono scelte nel senso da lei Adamoli indicato,su cui concordo.
Scritto da brenna il 20/5/2013 alle 13:12
Non c'è più scuola politica e l'improvvisazione legata allo spot con l'unico scopo di creare sensazione e' diventata prassi. Infatti non si fa più Politica ma si gioca a chi la spara più grossa per conquistarsi uno spazio sui giornali che poi fa curriculum per offrire immagine e non sostanza. Caro Giuseppe chi, come te, ha un bagaglio di esperienza dovrebbe aiutare i nostri giovani a farne tesoro. Però non so dire quanti sono disposti ad imparare e quanti, invece, vorrebbero dirigere prima di imparare.
Scritto da Alessandro Milani il 20/5/2013 alle 13:26
Se decanta tanto l' spedale di Luino, consglio a Rizzi di visitare il niuovo Samt' Anna di Como.
Scritto da Ettore Ilpunzecchiatore Russo il 20/5/2013 alle 13:42
Sull'ospedale Del Ponte non dicono niente perchè non sanno cosa dire. CI sono i soldi per completare il mega progetto? E i parcheggi?
Scritto da Una varesina il 20/5/2013 alle 14:04
Competenza, esperienza e forte legame con il "nostro" ospedale "L. Galmarini"...emergono vistosamente dalle tue parole Adamoli,. Attenzione e cura che non dovrà certo venir meno nei prossimi mesi quando verrà proposta dalla nuova amministrazione regionale la "riforma" dell'esistente con la riduzione delle Aziende Ospedaliera alla metà circa della situazione odierna. Provabile cambino anche le aggregazioni territoriali (Busto,Saronno,Tradate). Occhi aperti...dunque, sono certo ci sarai...
Scritto da Fabrizio Piacentini. il 20/5/2013 alle 14:26
@Simone Franceschetto (11.57) - Hai perfettamente ragione. Nel campo delle nomine regionali nelle Aziende ospedaliere, come del resto in tutte le nomine regionali, bisogna metter fine alle scelte per cordate partitiche e correntizie e premiare la trasparenza e il merito. Saremmo però più credibili (non lo dico a te naturalmente) se anche il Pd e il centrosinistra facessero sempre altrettanto. Io non mi metterei a scagliare la prima pietra.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/5/2013 alle 15:29
@Fabrizio Piacentini (14.26) - Penso che una forte mobilitazione di Tradate e del tradatese sia necessaria. Stavolta non si tratta della difesa campanilistica di un presidio locale senza arte né parte ma della tutela di un patrimonio che investe un interesse vasto e forte del mosaico ospedaliero non soltanto inerente la provincia di Varese.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/5/2013 alle 15:32
Linguaggio da tipica lottizzazione politica ...
Scritto da Leopoldo Parana il 20/5/2013 alle 16:31
Rizzi è saltato da Bossi a Maroni come uno scimpanzé salta da un albero all'altro.
Scritto da Bossiano doc il 20/5/2013 alle 16:33
La mia critica non era solo riferita alla Lega ma a tutto il legame che i partiti hanno con la cosa pubblica: con che logica vengono scelti i dirigenti delle partecipate pubbliche (es. rifiuti, acqua, gas) - anche in provincia di Varese nei comuni amministrati dal centrosinistra- ? Allora dobbiamo smetterla di avere queste logiche di gestione che sono totalmente lontane dalle logiche di efficienza che esiste nel privato. Il PD dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio, io me lo aspetto
Scritto da Simone Franceschetto il 20/5/2013 alle 17:10
Su Busto e Gallarate concordo. Un conto è la gestione amministrativa unica e un altro è l'ospedale unico che sarebbe un grandissimo spreco di risorse pubbliche.
Scritto da Francesco il 20/5/2013 alle 17:29
Non aspettatevi niente di buono da questi personaggi e dal loro modo di gestire la sanità.
Scritto da Albertone da Giussano il 20/5/2013 alle 18:03
Mi ero perso questi articoli e sono un po’ scioccato. La realtà della Sanità lombarda è che si tira a campare e che gli equilibri precedenti, nel bene e nel male, sono stati confermati. Il tono delle affermazioni del Consigliere possono andare bene al bar ed esemplificano il livello dei nuovi governanti. Un dato incontrovertibile però è che per il primo anno il Fondo sanitario nazionale è in diminuzione, essendo la Lombardia in difficoltà, conseguenze ci saranno. La prima cosa da fare? Revisione
Scritto da Lele il 20/5/2013 alle 18:47
@Alessandro Milani (13.26) - Ti ringrazio molto. Io sto facendo la mia parte con il blog che è molto seguito (anche dai giovani) e con altre iniziative a cui partecipo in varie parti della Lombardia. Sono più ottimista di te sulle nuove generazioni. Molti hanno voglia di imparare e di impegnarsi. Purtroppo sono i soggetti collettivi (partiti, sindacati, organizzazioni sociali) ad essere poco attraenti. E senza l'aiuto indispensabile di questi corpo intermedi diventa tutto più difficile.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/5/2013 alle 19:25
@Lele (18.47) - Ti rileggo molto volentieri. Sulla sanità ormai un esperto. Dal mio punto di vista è necessaria la revisione dell'operatività del Fondo sanitario nazionale e anche la revisione del piano sanitario lombardo. Diamo ai nuovi responsabili ancora un pò di tempo ma poi bisognerà chiamarli a rendere conto di ciò che stanno combinando e delle loro intenzioni per il futuro prossimo e remoto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 20/5/2013 alle 19:32
La discussione sugli ospedali di zona andrebbe fatta con le comunità locali che sono più responsabili di quanto certi politici credano.
Scritto da Infermiera professionale il 20/5/2013 alle 21:45
Se domando a un cittadino di Gallarate se preferisce essere portato all'ospedale di busto o a gallarate. Mi rispondono tutti Busto. Perchè non parlare di qualità dei servizi?
Scritto da Francesco C. il 20/5/2013 alle 21:51
Ops, si è tagliato un pezzo. Per essere breve - Fondo sanitario: può certamente essere rivisto ma già ora è un indice tutto sommato equilibrato, il problema è che mancano le risorse. A livello europeo noi già spendiamo meno degli stati più avanzati. Io non credo al ritorno delle vacchie grasse perciò ormai è irrinuciabile confrontarsi su che tipo di sistema sanitario e che livello di prestazioni riteniamo sia doveroso offrire.
Scritto da Lele il 20/5/2013 alle 22:01
Rete dei presidi: Già studiata da Formigoni ma non applicata per opposizione strumental/campanilistica dei legaioli. Improvvisamente c'è il coraggio di affrontare il problema? non ci credo, sara maquillage inutile. La revisione della rete dei presidi è una cosa seria e oggi non ci sono poltici e amministratori seri che accettino tale sfida. L'articolo è una scemenza, si può chiudere un presidio se si rivedono le reti emergenza e di assistenza e non vedo idee chiare in merito, solo slogan.
Scritto da Lele il 20/5/2013 alle 22:06
Nuovi presidi: attualmente si sta raschiando il fondo del barile statale. Finita l'ultima tornata di realizzazioni, se non si troverà il modo di separare debito pubblico da investimenti non sarà pensabile fare alcunché. Già gli ospedali realizzati negli ultimi anni denunciano carenze progettuali e funzionali dovute a scarsità di risorse oltre che al farlocco proyect financing che ha fatto solo l'interesse degli operatori privati e a un malaffare diffuso.
Scritto da Lele il 20/5/2013 alle 22:12
Vogliono dimenticare l'ospedale di Cuasso al Monte perché non sanno che pesci pigliare. Cosa vuol dire spostare tutto in altre zone? Dove? Sono dei superficiali.
Scritto da Valceresio due il 20/5/2013 alle 22:33
@Lele ha ragione, l'intervista di Rizzi è una scemenza, per colpa di Rizzi non della giornalista.
Scritto da Umbertone il 20/5/2013 alle 22:56
@Francesco C. (21.51) - Essendo tu della zona avrai ragione sul pensiero dei gallaratesi. E dunque parliamo dei servizi. Il modo migliore di avere servizi di qualità è affidarsi ad un’azienda unica che li programma e li gestisce per tutto il sud della provincia. Se si progetta una mega struttura realizzabile in chissà quanti anni, è chiaro che nel frattempo non si ristruttura e non si migliora l’esistente perché è evidente che non si spenderà più un euro in questa direzione. I due ospedali sono ancora validi e si possono tranquillamente rinnovare investendo una piccola porzione di quanto sarebbe richiesto da un nosocomio molto grande. Non ti pare?
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/5/2013 alle 08:58
Con certa gente c'e' poco da sperare. O le scelte importanti (in Sanita' come in altri settori) sono partecipate dalla gente (con dibattiti pubblici e all'interno dei partiti e con strumenti di democrazia diretta come i referendum locali) o saranno sempre percepite come "sbagliate" perche' "imposte" dall'alto "contro" il volere dei Cittadini. Al momento attuale in Italia LA DEMOCRAZIA E' MORTA !
Scritto da giovanni dotti il 21/5/2013 alle 09:01
Il ridimensionamento del Presidio Ospedaliero di Tradate sarebbe un grave errore anche perché, nonostante l’organizzazione sanitaria sia su base provinciale (a partire dalla l.r. 31/1997), fruiscono dei suoi servizi i residenti nei comuni limitrofi anche appartenenti alla provincia di Como. Giusta l’ipotesi di accorparlo all’Azienda di Varese, in modo da diversificare l’offerta specialistica e la qualità. L’ospedale di Tradate, più che di una riconversione di attività e prestazioni (come lasciano presumere le parole di Rizzi), avrebbe bisogno di maggior riqualificazione, perché ormai da troppi anni sembra abbandonato a un destino residuale. Un amministratore pubblico non deve scindere l’offerta di servizi dal risparmio, ma il vero scopo è la qualità. Rizzi si limita ad esporre una contabilità che stimola qualche dubbio: ad esempio, gli interventi di cataratta a Luino sarebbero garantiti da 2 medici che, lavorando 2 giorni alla settimana, arrivano ad eseguire circa 700 interventi all’anno. A Varese, per la stessa prestazione, circa 10 specialisti su 5 giorni alla settimana, eseguirebbero circa 1.300 interventi l’anno. Che cosa significa questa comparazione? Forse che a Luino, in quanto a produttività, sono più virtuosi? A causa dell’organizzazione sanitaria sempre fortemente politicizzata e, in taluni casi, gestita da mediocri, s’incontrano sempre più medici delusi. Traballa sempre più il Giuramento di Ippocrate e il concetto di professione medica come ‘vocazione’: chi ne fa le spese è il cittadino/paziente/utente del SSN.
Scritto da eg il 21/5/2013 alle 10:19
Per @Giovanni Dotti (9,01): i cittadini/pazienti/utenti contano poco. Lei ha presente quelle belle cerimonie di inaugurazione di un’ala di un ospedale piuttosto che di un nuovo macchinario? Ebbene, le foto pubblicate dai giornali locali li immortalano sempre tutti, esponenti del centrodestra e del centrosinistra, che attorniano il Direttore Generale mentre taglia il nastro e il Monsignore con l’aspersorio. La Direzione ospedaliera, giustamente, per garbo istituzionale, li invita tutti, senza distinzione partitica alcuna. E’ in questo tipo di occasione che i rapporti fra i rappresentanti istituzionali locali dei diversi partiti si cementano e diventano, a volte, persino amicali. Ed è per questo che i politici attualmente in carica non possono (non riescono) scrivere un post così partecipato come ha fatto Adamoli.
Scritto da eg il 21/5/2013 alle 10:24
Abito nel legnanese ma ho parenti e amici a Busto che sono abbastanza soddisfatti del loro ospedale, non vedo bisognerebbe costruirne uno nuovo.
Scritto da G. Castiglioni il 21/5/2013 alle 10:31
Per @eg, bravissima, volevo scrivere qualcosa su Tradate ma lei è stata chiarissima e convincente. L'ospedale va rafforzato invece che ridimensionato.
Scritto da Carla il 21/5/2013 alle 12:14
@Giovanni Dotti (09.01) - Sono più ottimista di te sullo stato della nostra democrazia. Non è morta, sta cercando nuove vie per esprimersi. In realtà sono in crisi i soggetti sociali collettivi, in primis i partiti. Non dispero affatto che riescano ad adattarsi alla situazione che è venuta evolvendosi in maniera molto rapida e convulsa. La democrazia può trovare linfa nuova negli strumenti che Internet sta offrendo. E’ già successo in altri Paesi e anche nel nostro in certe occasioni.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 21/5/2013 alle 13:56
@Giuseppe Quello che tu dici sull'unione tra busto e gallarate è il lato negativo dell'unificazione in un unica struttura. Qualcuno parla tra l'altro di Busto Fiere che come area non sarebbe male (logisticamente parlando). Il fatto però che Gallarate non è mai brillata per i servizi erogati rispetto ai due più piccoli ospedali che nel tempo si sono specializzati e allo stesso tempo visti depredati da Gallarate i punti di forza.
Scritto da Francesco C. il 21/5/2013 alle 14:10
Da parte sua Gallarate ha preso i migliori dai suoi ospedali più piccoli e non è mai riuscito a mantenerli in azienda e se ne sono andati in altri lidi oppure la professionalità è stata messa in forte discussione. Ora non è possibile che un dottore bravo a Somma o ad Angera arrivi a Gallarate e si ritrovi in forte difficoltà e per mantenere una nomea debba scappare a Busto, Varese e Legnano. Dall'altra parte Somma e Angera hanno una loro specializzazione da portare avanti e da promuovere come
Scritto da Francesco C. il 21/5/2013 alle 14:17
la cura dell'anziano, la riabilitazione etc... Tenendo presente che i due ospedali si ritrovano a ridosso del confine con il Piemonte e la provincia di Novara che sta subendo una forte riduzione dei posti letto con un aeroporto internazionale sul territorio... Ti lascio con una chicca. Qualcuno mi sa spiegare dell'azienda di Gallarate inviare in Riabilitazione Cardiologica un dottore in Reumatologia?
Scritto da Francesco C. il 21/5/2013 alle 14:20
Per @Adamoli (13,56, di risposta a @Dotti): trovo difficile che la democrazia possa ‘trovare linfa nuova negli strumenti che Internet sta offrendo’. Il web non fornisce garanzia di democrazia, e la vera criticità è l’impossibilità di stabilire il numero dei reali internauti, a meno che vengano richieste credenziali individuali quali, ad esempio, la CRS. Vedasi il caso delle Quirinarie di Grillo. Sembrerebbe esagerata l’adozione della CRS ma ci arriveremo, prima o poi, perché l’anarchia è cosi tanto intollerabile da far diventare sempre più concreto il rischio di ‘web-spazzatura’ che, sempre in più crescenti casi, si manifesta anche nei blog. Significativo quanto ha scritto Gianni Riotta in occasione degli insulti lanciati via web alla Presidente della Camera, Boldrini: ‘Il web, che richiedeva prima un computer da tavolo, poi da borsa e oggi arriva in tasca con i cellulari, muta ogni sei mesi, i social media che scandiscono la nostra vita erano sconosciuti solo dieci anni fa. Oggi l’esercito israeliano e Hamas si insultano a vicenda su Twitter, portando l’odio in tasca a ciascuno di noi. Altro che Paradiso online!’. L’odio in tasca, lo definisce magistralmente Riotta. Riflettiamo.
Scritto da eg il 21/5/2013 alle 15:06
Almeno qui c'è una discussione pubblica e seria sugli ospedali. Mi auguro che la si faccia presto anche nei partiti della sinistra in modo concreto e reale.
Scritto da Mario T. il 21/5/2013 alle 16:52
In una società che invecchia la sanità pubblica assume un ruolo centrale nel sistema di sicurezza sociale. In Lombardia la situazione è buona per quanto riguarda gli ospedale ma è carente per quanto attiene gli altri presidi sanitari sul territorio: ambulatori, medici di base associati, strutture riabilitative e per anziani. In Provincia i nosocomi sono in numero sufficiente va vanno meglio qualificati per livello di specializzazione; gli ospedali maggiori vanno riservati a interventi di alta qualificazione e di elevato costo. Le criticità sono l’Ospedale del Ponte e quello per lungodegenti di Cuasso per i quali le linee di intervento non sono chiare. Non è fuori luogo pensare ad un polo materno-infantile; non sarebbe un doppione dell’Ospedale di Circolo di Varese ma un altro ospedale altamente specializzato; occorre però verificare le effettive dimensioni del bacino di utenza e risolvere il problema del parcheggio che sarebbe inutile e dannoso costruire sotto il parco pubblico di Villa Augusta. L’Ospedale di Cuasso al Monte è l’unica struttura riabilitativa pubblica provinciale, le altre sono tutte private. Nonostante sia stato privato di molti servizi, rispetto a quelle vanta attrezzature, personale, due padiglioni collegati da un ponte aereo assai moderne e un ambiente naturale incomparabile. E’ nettamente superiore alle altre strutture analoghe ed è nella stessa distanza media delle altre strutture; inoltre dispone di spazi ed ambienti per ospitare in un prossimo futuro anche una residenza per anziani perché quelle disponibili sono tutte sature. In gran parte irrisolto è poi il problema degli ammalati psichici, sia acuti che cronici; nessuna struttura è riuscita ad eguagliare il modernissimo ospedale neuropsichiatrico di Bizzozero che era visitato negli anni cinquanta e sessanta da delegazioni mediche di tutto il mondo. Già con l’attuale disponibilità non siamo riusciti a risolvere il problema delle attese per gli esami: oggi ho prenotato un esame di routine come l’ elettroneurografia che è stato fissato per il … 13 Agosto p.v.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 21/5/2013 alle 18:01
Condivido fino in fondo l'intervento di @Camillo Massimo Fiori.
Scritto da Cittadina Cattolica il 21/5/2013 alle 21:08
Sottolineo particolarmente l'ultima frase sui servizi necessari a chi viene dimesso dall'ospedale e a casa non può trovare un'assistenza adeguata. Problema enorme per molte famiglie.
Scritto da Elisabetta il 21/5/2013 alle 23:06
Fuori Tema: Il solito Carneade Zanda ha messo ha segno un'altra delle sue amenità: con un colpo ha dato la possibilità di far dire al cavaliere che il PD ha intenzione di eliminare, via legge, sia Grillo sia lui stesso: Ma quando gli diranno a questa emerita nullità, che prima di parlare cerchi di capire quello che vuole dire. O che, sicuramente, è meglio che stia zitto e si goda le sue prebende. Dei suoi servizi non se ne sente il bisogno.
Scritto da Sic Est il 22/5/2013 alle 08:15
@eg (15.06) - Sono d’accordo sul fatto che il web ha tante problematiche da risolvere e può essere usato male, anzi malissimo. Ma non c’è dubbio che possiede forti potenzialità di partecipazione democratica come si è visto nelle varie Primavere arabe indipendentemente da come siano finite. Anche in Italia, insieme a tanta confusione e disinformazione, ha svolto un’azione positiva in tanti casi e può essere d’aiuto per i partiti e i movimenti che lo vogliano utilizzare per migliorare la democrazia. E’ questo che volevo dire nella risposta a @Giovanni Dotti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 08:59
@Camillo Massimo Fiori (18.01) - Del tuo informatissimo commento desidero sottolineare particolarmente il problema degli ammalati psichici, sia acuti che cronici, che è rimasto irrisolto anche dopo tante denunce. Ne avevo parlato molto sul blog. Il reparto dell’ospedale di Varese è stato migliorato ma complessivamente le strutture sono carenti a nella nostra provincia e in Lombardia.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 09:02
@Sic Est (08.15) - Luigi Zanda dovrebbe anche imparare che il capogruppo del Pd al Senato non può esprimersi a proposito di decisioni che il Parlamento deve prendere e poi dire che ha parlato a titolo personale.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 22/5/2013 alle 09:04
Troppi capi e capetti nel PD,sia a livello nazionale che locale.Ciascuno dice la sua,"a titolo personale",senza confrontarsi con gli altri.Manca il coordinam.ed un'unica regia,che ovviam.non puo' essere quella della "vecchia guardia"dell'ex PCI e derivati. Sul fatto che il web possa rappresentare un ausilio alla democr.posso anche essere d'accordo ma non credo possa sostituire il dibattito interno
Scritto da giovanni dotti il 22/5/2013 alle 10:15
E gli ospedali di Somma e di Angera?
Scritto da c.brovelli il 24/5/2013 alle 11:09
@Claudio Brovelli - Di Angera si dice che l'ospedale sarà potenziato ma è un'intenzione e, si sa, di intenzioni è lastricata la strada per l'inferno. Di Somma si tace completamente. Caro Claudio, sarà meglio che teniate la guardia bene alzata.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 24/5/2013 alle 16:36
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