Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 3/6/2013 alle 09:42


Penso alla sorte politica toccata a Pierluigi Bersani. Francamente mi dispiace per le sue qualità umane. Ha sbagliato moltissimo ma certamente non da solo.
Una settimana  dopo le elezioni avevo mandato a Enrico Letta questo messaggio: “Caro Enrico, se ti conosco bene tu non puoi condividere la rincorsa a Grillo e il vagheggiamento del governo del cambiamento che non si sa cosa sia. E’ giusto essere leale con il segretario di cui sei il vice, ma mi inquieta vedere che tutti i dirigenti di Roma lo stiano seguendo su una strada senza sbocchi”.
Ricordo questo non per rimuginare sul latte versato ma perché non vorrei che un tale conformismo si ripetesse ancora. Mi limito a sottolineare tre punti che penso tra i più importanti. 
Uno, è un azzardo dire che il risultato delle amministrative è molto positivo e segna l’inversione di tendenza. Da sempre il centrosinistra è più forte in queste competizioni per i candidati e i programmi che sa presentare. Questo è il nostro vero punto di forza.
Due, Grillo non è ancora caduto in una crisi irreversibile. Può essere in futuro ma oggi non è così. I suoi elettori non hanno cambiato casacca, sono entrati nella riserva delle astensioni. Lui sta mostrando tutti i suoi fortissimi limiti ma suoi voti lungi dall’essere dovuti alla sua forza propositiva erano il risultato dei nostri torti. 
Tre, se il governo Letta non raggiungerà presto alcuni dei risultati che si è prefisso sarà meglio andare al voto senza troppo vivacchiare, sperabilmente però  dopo un congresso che abbia visto in campo strategie, programmi, visioni di società diverse.
Si, anche visioni di società diverse perché questo è il nostro problema.
Volere un congresso rifondativo e poi discutere solo sui nomi (magari non sui leader veri che aspettano altre occasioni) potrebbe voler significare che il Pd è giunto al capolinea.

Commenti dei lettori: 44 commenti -
Anche a me è sempre sembrato ingiusto aver dato tutta la colpa a Bersani per l'insuccesso delle elezioni e del governo che lui voleva realizzare e non ci è riuscito.
Scritto da Iscritto Varese il 3/6/2013 alle 10:26
Bentornato. Fa rabbia il continuo cucire e scucire della politica del PD. Troppi soloni che straparlano senza sapere cosa dire, e che hanno una loro visione del partito (posso capire un'idea di quello che si dovrebbe fare), sono sempre vicini al distacco, quasi che stanno dentro per farci un favore. Per quanto tempo tutto ciò possa durare, senza una linea ben definita, non lo so. So solo che se uccidono E. Letta, senza una nuova legge elettorale, le prossime elezioni saranno una Caporetto.
Scritto da Sic Est il 3/6/2013 alle 10:32
Le elezioni amministrative non devono illudere, sono state unì'aspirina che ha abbassato la febbre, molto meglio che niente.
Scritto da L. Reda il 3/6/2013 alle 11:04
@Sic Est ha fatto un commento che condivido. Buttar giù il governo Letta anzitempo sarebbe mortale per l'Italia e per il Pd.
Scritto da Semplice militante il 3/6/2013 alle 11:17
Sono ancora una volta d’accordo con Adamoli. Una sola osservazione aggiuntiva: mi auguro che al congresso si arrivi con la chiarezza auspicata nel blog in merito a programmi, strategie, visioni (?), purchè ci sia ovviamente un plafond comune di idee condivise e di regole comuni condivise (cosa che negli ultimi tempi è mancata in maniera clamorosa e fragorosa). Anzi da tempo mi permetto di sottolineare che non si debba avere timore di riconoscere in maniera ufficiale e formale le aree o correnti che dir si vogliano. Fingere l’unanimità, l’assenza di correnti o di aree può essere semplicee dannosa ipocrisia. Ammettere apertamente ciò che è nella logica di un grande partito democratico popolare può essere invece stimolo ad un confronto interno serio e concreto in funzione ovviamente di una sintesi o anche di un rapporto maggioranza-minoranza, sempre nel rispetto delle regole comuni necessarie se si vuol essere nello stesso partito. Per concludere:oggi un’area ben definita o in via di definizione e strutturazione esiste ed è quella che fa riferimento a Renzi e che io chiamo per comodità liberaldemocratica. Credo che debba coagularsi invece tutta quell’area che oggi non è renziana, che non si riconosce nelle vecchie appartenenze ex D.S o ex Margherita, un’area in parte laburista e riformista, in parte che fa riferimento al cattolicesimo sociale e sindacale; un’area che stenta a stutturarsi ed a darsi un’identità che non sia rivolta al passato, ma di cui il P.D. ha, a mio parere, assoluto bisogno. Un’area ad esempio che, a proposito di partito e di organizzazione o struttura partito, no nceda alle sirene del partito liquido o del partito comitato elettorale, pur consapevole che una riflessione su democrazia e rappresentatività, che non sempre coincidono, va fatta fino in fondo
Scritto da mariuccio bianchi il 3/6/2013 alle 11:55
Mentre siete alle prese per sciogliere i nodi che avviluppano il PD altri i ne pongono attorno al collo della nostra repubblica parlamentare. Quando si porrà la questione di rimettere ciascuno al suo posto o ruolo costituzionale, a partire dal presidente di questa repubblica?. Non Vi pare che per ora si possa brutalmente dire che Gianni Letta consiglia Napolitano,Napolitano pilota Enrico Letta e Berlusconi comanda e paga Gianni Letta?
Scritto da gaetano nino cattaneo il 3/6/2013 alle 12:08
Al convegno che i democratici varesini hanno dedicato al rinnovamento del partito e della politica, sabato 1 Maggio scorso, sono rimasto alquanto deluso; Ho apprezzato sicuramente la buona volontà e l’impegno ,ma l’analisi della situazione mi pare vecchissima. Intanto il contesto socio-economico è piuttosto cupo: come ha rilevato il Governatore di Bankitalia il Paese non è in recessione per le misure di austerità attuate dal governo Monti ma perché da venticinque anni politica, burocrazia e mondo imprenditoriale non si sono accorti del divario tecnico, demografico e geopolitico che ci ha allontanato dagli altri partner europei; abbiamo continuato a ragionare guardandoci l’ombelico e senza valutare le tremende conseguenze delle trasformazioni a cominciare da quella antropologica. Siamo cambiati anzitutto come persone sotto l’influsso del soggettivismo dilagante ma la politica continua ancora ad ispirarsi ai canoni del Novecento in cui è nata.I politici sono rinchiusi in questo schema mentale, come nel famoso film di Bunuel dove un gruppo di persone che partecipano ad un party sono trattenuti da una forza misteriosa che impedisce loro di uscire. Non è che abbiamo sbagliato strategia, semplicemente con ce l’abbiamo, viviamo in un tempo passato e in ciò sta la ragione essenziale della nostra distanza dagli elettori. Per dirne una, siamo ancora attaccate al meccanismo della delega quando i cittadini ormai contestano il criterio stesso della rappresentanza; di fronte alla incapacità di eleggere il Presidente della Repubblica ci attardiamo ancora a respingere il semi-presenzialismo che corrisponde meglio alla volontà di autorealizzazione dei singoli ; indugiamo nella tecnica della mobilitazione sociale quando le categorie e le appartenenze stanno scomparendo e il voto si conquista intercettando i flussi elettorali con la mobilitazione cognitiva, cioè con le idee (oltre che con la capacità di comunicarle). Potrei continuare con gli esempi, ma il punto è questo: se l’analisi della società non è corretto, se continuiamo a leggerla con gli occhiali del Novecento, non siamo neppure in grado di individuare i tratti di una nuova società e ci allineiamo in una acritica accettazione della società iper-liberista che non è più quella di Adam Smitth,.di Shumpeter e neppure di Keynes ma di Milton Friedman e dei “Chigago Boys” manovrati dagli iper-ricchi. Siamo sopravanzati dalla Chiesa che condanna in nome dell’etica questo modello di sviluppo ma anche dalla Scienza che avverte i limiti del mercato. La riforma della politica e del partito non è una variabile indipendente, è possibile soltanto se guardiamo ad una nuova società sostenibile. Restando nella nostra pigrizia mentale siamo tutti innocenti ma anche tutti colpevoli.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 3/6/2013 alle 12:11
Sono d’accordo sul fatto che sia azzardato cullarsi sull’esito delle recenti amministrative, così come è profondamente errato archiviare il “caso Grillo”. Sul governo Letta non c’è dubbio che, in caso di scarsi risultati, sia opportuno votare subito , meglio se “dopo un congresso che abbia visto in campo strategie, programmi, visioni di società diverse”. Temo, però, che nel PD non siamo in molti a pensarla così. Alcuni segnali in queste ultime ore appaiono sintomatici di movimenti interni che non lasciano intravvedere niente di buono per il futuro. Il primo è stata la bocciatura dell’emendamento per l’immediata modifica del porcellum ed il voto espresso a favore del percorso di riforme istituzionali, che ipoteca i prossimi 18 mesi di legislatura. Un voto probabilmente espresso da una maggioranza parlamentare che, al di là degli schieramenti, ha potuto contare anche sul ricompattamento dei tanti neoeletti che non hanno nessuna intenzione d’interrompere anzitempo la legislatura. Di questo voto ne hanno subito approfittato per iniziare una fuga in avanti il premier Letta e quanti all’interno del PD smaniano per il presidenzialismo. Si tratta di un fronte trasversale che non coincide necessariamente con i sostenitori ufficiali dell’operazione Napolitano/Letta. Anche il buon Renzi, il critico silente D’Alema ed il più esplicito Veltroni, mentre si accingono a dar vita al nuovo correntone interno di lotta e di governo, sembrano in realtà destinati a convergere sull’ipotesi presidenzialista . Questo per dire che le “visioni diverse” che tutti noi vorremmo che emergessero da un franco confronto culturale e politico interno al PD, rischiano, in realtà, di rimanere annacquate dalle dinamiche congressuali e dalle tattiche di posizionamento. C’è, invece, un gran bisogno di chiarezza sui contenuti, anche a costo di divisioni nette che possano essere foriere di rotture.
Scritto da Leonardo C. il 3/6/2013 alle 12:24
50° anniversario della morte di Papa Giovanni XXIII. Se l’autorevole esperto @CM Fiori volesse scrivere opinioni/sensazioni su questo argomento, sappia che le leggerei volentieri. Il PD, invece, è una noia mortale. Spero che un’oziosa estate ponga fine a questi aborti di idee e programmi. Io rafforzerei l’interesse soltanto su Letta e su quella parte di PD coinvolta nel Governo. Tutto il resto del PD è noia e un vacuo parlarsi (e scriversi) addosso. Ora anche Re Giorgio ha comunicato a Letta che, più presto che tardi, dovrà terminare. Come se il connubio con Berlusconi divenisse ‘amorale’ solo a partire dal 18° mese, mentre ora non lo sia. E a che serve possedere e difendere ‘visioni di società diverse’ (come le chiama Adamoli) quando poi saranno tutti d’accordo su Renzi segretario e Cuperlo suo vice? Chiamiamole pure una ‘perfetta spartizione di visioni di società diverse’. A livello locale viene considerata un’arguzia (tale da essere riportata dai locali organi di stampa) il coinvolgimento, da parte del sindaco di Malnate, di due intramontabili e simpatici protagonisti delle nostre ore amene, Titti e Gatto Silvestro. Astuti attribuisce a Gatto Silvestro ‘idee brillanti e tenacia’ ma, ciò nonostante, sembrerebbero non efficaci per ‘agguantare Titti’. Io non ho mai sentito nessuno definire ‘brillanti’ le improvvide gesta di Silvestro, un Gatto stupido, incapace, inefficace, confuso, impaziente, attorcigliato su se stesso, maligno, inconcludente. Come se le Titti si potessero agguantare così per così … Se il PD ha le medesime strategie di Gatto Silvestro, lasci perdere e ‘metta giù il pensiero’ (come si dice dalle mie parti), il capolinea è vicino. A meno che Renzi e Cuperlo al partito (e Letta a un Governo Letta II) si dimostrino pienamente all’altezza dei nostri desideri e dei nostri sentimenti. PS: ma il sindaco Astuti è quello che aveva riempito l’home page di Varesenews, già tanti mesi prima delle elezioni malnatesi, di banner elettorali arancioni? Tanti mesi prima.
Scritto da eg il 3/6/2013 alle 12:40
@Giuseppe Adamoli. Senza il blog eravamo orfani, senza guida: non lasciarci più! Anneghiamo nel gorgo delle chiacchiere sul chimerico governo dell'infelice Letta che conta i giorni mancanti alla sua caduta (180 – x). Le riforme promesse come necessarie indispensabili indilazionabili non si faranno. Avete più sentito parlare della riduzione del numero dei parlamentari, consiglieri, portaborse, manutengoli, ecc...? La prima di tutte le riforme, per dimostrare che il ceto innominabile stavolta farà sul serio, non per convinzione o conversione alla ragione, ma per opportunistica esigenza di sopravvivenza. Il nuovo del rivoluzionario grillo urlante s'è rivelato nel dibattito tra gli intimi sui danari delle diarie. Il più italico degli argomenti... E' per questa e altre mille ragioni che una decina di noi, reduci da antiche battaglie, ha dato vita al Gruppo del Libro e si riunisce per commentare laicamente il sacro testo, con l'impegno giurato di non accennare a questa marmellata ammufita che continuiamo a chiamare Politica.
Scritto da ulderico monti il 3/6/2013 alle 13:33
Saluto il ritorno dl blog per parlare di politica. In particolare mi piace la considerazione sull'arretramento di Grillo. Darlo per finito sarebbe errato come lo è sempre stato dare per finito Berlusconi.
Scritto da Lettrice affezionata il 3/6/2013 alle 14:06
Anch’io, come @Camillo Massimo Fiori, ho partecipato all’iniziativa “Buongiorno Varese” e anch’io, come lui, sono rimasto piuttosto deluso. Il tema della forma-partito, su cui è incentrato il documento distribuito dai giovani varesini, occupa sicuramente una parte importante nell’attuale crisi del PD, ma trovo assai limitato che su di esso si costruisca la mobilitazione in vista del congresso. E’ un approccio che mi ricorda la famosa battuta del film “Johnny Stecchino”, quando il personaggio mafioso dice al Benigni, inconsapevole sosia del boss, che “il problema di Palermo è il traffico”. Dopo che 1) si è consumato il tradimento nei confronti degli elettori, 2) la costituzione del governissimo ha fatto piazza pulita del centrosinistra e della “Carta degli Intenti”, 3) nel PD si è consumata una crisi profonda di legittimità dell’attuale gruppo dirigente (perseverante nel “non dirigere”), è estremamente riduttivo sostenere che il problema principale del PD di oggi sia l’organizzazione. Ha perfettamente ragione Fiori quando dice che “la riforma della politica e del partito non è una variabile indipendente” che possa prescindere dalla capacità d’immaginare e di rappresentare un’idea nuova di società. Così come è altrettanto vero che non ci si libera delle obsolete categorie del Novecento semplicemente adagiandosi su “una acritica accettazione della società iper-liberista”. Il problema, tuttavia, è duplice: da una lato ci sono i limiti di una cultura politica che non si rinnova, neanche nelle giovani generazioni. Dall’altro, però, persistono le solite furbizie di coloro che, pur di non esporsi in un confronto chiaro e pubblico sulle idee e sulle scelte, preferiscono far finta di considerare prioritari altri temi, come l’organizzazione del partito o … il traffico a Palermo.
Scritto da Leonardo C. il 3/6/2013 alle 14:52
Ringrazio @ eg per la immeritata apertura di credito nei miei confronti. Ricordo volentieri Papa Giovanni non solo perché ricorre il cinquantesimo della sua morte ma anche perché il suo quinto successore Francesco sta ripercorrendo il suo cammino, cioè un ritorno alle parole semplici e rivoluzionarie del Vangelo. Giovanni non fu soltanto buono ( aiutò tra l’altro gli ebrei braccati dai nazisti a salvarsi dall’olocausto) ma anche saggio. Tre suoi concetti hanno cambiato, a mio avviso, la nostra cultura: quello della “socializzazione” tratto dalla “Mater et Magistra” ha aperto un nuovo campo di impegno e di approfondimento; tra l’individualismo degli uni e lo statalismo degli altri; ha individuato nella collaborazione tra le persone la chiave di volta del progresso; socializzazione vuol dire infatti che la complessità sociale è sostenibile perché vi concorrono tante volontà umane; è un concetto che può anche essere applicato alla politica: non dobbiamo delegare ad altri perché anche il nostro apporto, per quanto piccolo, è determinante per il risultato finale. Gli altri due sono tratti dalla “Pacem in terris”: la distinzione tra errore e errante per la quale non vi sono nemici in politica e, sul piano umano e di fede, il “peccatore” è sempre degno di rispetto e di misericordia che, tradotto in volgare, vuol dire che si condanna il peccato, mai il peccatore perché è nostro fratello in quanto figlio dello stesso Padre. L’altro concetto pure molto attuale è la distinzione tra ideologie, tra pensiero sclerotizzato. ed esperienza; non dobbiamo confinarci negli schemi del passato, dobbiamo cercare la strada giusta impegnandoci anche con il rischio di sbagliare. Insomma Giovanni vuole dirci che la cultura non è accademia, non è fatta solo di testi sacri o profani che siano ma è vita. La cultura vera è quella delle persone autentiche che vivono e pensano, che non sono conformiste e che non partecipano al codazzo degli opportunisti.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 3/6/2013 alle 14:56
Pur apprezzando Letta, mi sento di dire che i primi passi del suo Governo mostrano un eccessivo sbilanciamento verso le posizioni del PDL, abbinata alla consueta afasia del PD. Due punti su tutti: la vicenda IMU e la questione riforme. 1) IMU: non mi dilungo, se non per (riba)dire che, in un contesto di risorse scarse, non era e non è prioritaria l’abolizione dell’IMU prima casa; speriamo che da qui a fine agosto il Governo se ne accorga; ricordo che pende la spada di Damocle dell’aumento dell’IVA dal 21 al 22 % che ad una famiglia costa in un anno molto più dell’IMU sulla prima casa. 2) Riforme: la bocciatura della “proposta Giachetti”, con vigore degno di miglior causa sostenuta dalla Finocchiaro, puzza di bruciato. Le successive apodittiche affermazioni di Letta (Enrico) sul fatto che “non potremo eleggere il prossimo Presidente della Repubblica come l’ultima volta” pure. Per la serie: siccome non siamo in grado di cambiare il “Porcellum” cambiamo la Costituzione: come se un ciclista in difficoltà sul Tonale proponesse una scorciatoia: il Gavia. Strada impervia. Chiudo ricordando che secondo me questo è un Governo di scopo, non “a tempo”; vale a dire che l’obiettivo è fare alcune cose, non durare alcuni mesi. E, tra gli scopi, prioritario è ridare agli elettori la possibilità di votare i propri rappresentanti. Il PD questo dovrebbe dirlo forte e chiaro, ma, come al solito, tutto tace, tranne la Finocchiaro, che avrebbe fatto meglio a tacere.
Scritto da larpi il 3/6/2013 alle 15:02
Sul blog non parlate più della Lega, come fosse scomparsa, sbagliate grossolanamente. Alla prossima occasione nazionale o regionale sarà ancora determinante in barba alle vostre chiacchiere.
Scritto da Ugo F. il 3/6/2013 alle 15:50
@Gaetano Nino Cattaneo (12.08) - Sul fatto che questo governo sia dominato da Berlusconi con i suoi soldi e la sua influenza non concordo affatto. Sul Presidente della Repubblica, sulle sue funzioni e su come votarlo scriverò un post domani o dopo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2013 alle 16:26
@Larpi (15.02) - Io avrei votato (come avevo già scritto sul blog) per la proposta Giachetti che, se non mi sbaglio, era più o meno sostenuta dalla stessa Finoccchiaro fino a qualche settimana fa. Quest’ultima appare ancora sotto choc a causa della mancata elezione a presidente del Senato e a presidente della Repubblica. Spero che il nervosismo le passi rapidamente. Abbiamo bisogno di lucidità e non di reattività umorali.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 3/6/2013 alle 16:29
La politica deve agire per chiare priorità ed ora la prima su tutte è l'occupazione giovanile. Se non vogliamo perdere ulteriormente tempo sulla generazione perduta, si creino condizioni per favorire loccupazione giovanile. E non si faccia demagogia stile Fornero (ministro per la disoccupazione), dove l'unico risultato è stato quello di parlare dell'articolo 18 (falso problema, quando non si hanno argomenti si parla del nulla). Agiamo presto sulla detassazione dei redditi: CRESCITA E SVILUPPO
Scritto da Simone Franceschetto il 3/6/2013 alle 16:32
@Adamoli, in uno degli ultimi post avevi scritto della necessità da abrogare subito la "porcata" della legge elettorale e il ritorno al Mattarellum. In quell'occasione si sono manifestati unanimi consensi compreso il mio. Peccato però che sia stato proprio il PD ad affossare la mozione di Giachetti che chiedea in parlamento proprio questo. Che le elezioni amministrative siano andate bene è una illusione, i cittadini sono sempre più lontani da questa politica, IL CAPOLINEA E' SEMPRE PIU' VICINO
Scritto da robinews il 3/6/2013 alle 16:41
@Adamoli, fuori tema, complimenti per il successo della tua iniziativa affinchè Allegri restasse al Milan. Vedo però che resterà con molti lacci e lacciuoli che ne pregiudicheranno l'azione. Almeno così spero da interista.
Scritto da robinews il 3/6/2013 alle 16:44
Alcune riflessioni: (1) Grillo ha ricevuto, ringraziando il Cielo, una prima bottarella; (2) questa bottarella non è l’inizio della fine del grillismo, ma è pur sempre una cartina di tornasole indicante che il movimento si è infilato nel tunnel della non risalita (gli econometristi la chiamerebbero punto di intersezione superiore, dopo c’è solo la discesa); (3) Grillo non se ne dispiace perché il suo obiettivo resta quello di un sostanzioso 10% che non dà alcuna responsabilità a chi lo detiene senza fargli perdere la possibilità di ciacolare, inutilmente, in Parlamento: quello che piace tanto anche all’estrema sinistra, criticare ma non costruire senza sporcarsi le mani; (4) la vecchia abitudine del PD di piangersi addosso non è finita e non è finita nemmeno la vecchia teoria per cui non bisogna cambiare niente; (5) la legge elettorale è diventata una chimera e, nella schedulazione delle cose da fare, è passata all’ultimo posto. P.S. (1) Non sono pienamente d’accordo sulla non responsabilità di Bersani: io l’ho votato alla primarie e non me ne pento, ma due mesi buttati alle ortiche per inseguire Grillo, in una ridicola umiliante pochade da Ambra Jovinelli, non possono essere messi in conto al suo entourage: la responsabilità è sempre e solo di chi deve prendere delle decisioni. (2) Non avere inseguito anche Rodotà è l’unica azione intelligente del PD: per chi non se lo ricorda il candidato Capo dello Stato dei grillini è quel tizio a cui addebitare la eventualità di ricevere telefonate anonime senza poterci difendere, alla faccia della privacy.
Scritto da Sic Est il 3/6/2013 alle 17:00
Facciamo felice subito @UGO F. al quale manca tantissimo il nostro scrivere della Lega. Oggi il gruppo parlamentare europeo al quale aderisce la lega HA ESPULSO BORGHEZIO per le offese al ministro italiano kienge. Come si può vedere neanche i "camerati xenofobi" europei riecono a sopportare i leghisti macroregionisti, perchè dovremmo sopportarli noi? Quanto alle future sorprese leghiste attendiamo ansiosi e fiduciosi altre BORGHEZIATE.
Scritto da robinews il 3/6/2013 alle 17:02
Il messaggio che avevi mandato ad Enrico Letta era in linea con le cose che avevi scritto sul blog e che erano accettate da quasi tutti i lettori. E' giusto dire che le colpe non erano solo di Bersani.
Scritto da Vittorio il 3/6/2013 alle 17:05
ho partecipato anch'io, come semplice iscritto PD curioso e non appartenente a "cordate", all'iniziativa di sabato a varese. Diversamente da quanto scritto da altri commentatori del blog, l'ho trovata utile e meritoria nell'obiettivo di smuovere un po' le acque in un partito - mi riferisco soprattutto a Varese - che appare del tutto spento e fuori fase. Buoni spunti, buona formula e voglia di fare. Bene così, verso un congresso aperto e schietto.
Scritto da iscritto PD il 3/6/2013 alle 17:10
Quanti politologi della carta stampata danno la linea al PD. Gli stessi che magari qualche mese fa dicevano tutto il contrario. Vanno presi con spirito critico e non ripetuti qui tra noi come capita di leggere. Di @ Mariuccio B.11.55 condivido le conclusioni: si coaguli tutta l'area non renziana, l'area che si richiama al riformismo laburista, cattolico e della solidarietà sociale in un partito NON liquido. @Ugo F. ci parli lui della Lega e dell'appannaggio regale di 850.000 € a Bossi. Vergogna
Scritto da A.Vaghi il 3/6/2013 alle 18:22
Caro Giuseppe concordo con le tue valutazioni sul risultato delle amministrative e sul presunto crollo di Grillo ancora tutto da dimostrare. Penso pero' che un congresso con l'attuale modello di governance (statuto) non abbia nessuna possibilità di configurarsi come rifondativo. A questo fine bisognerebbe rifare la statuto prima del congresso. Mi pare di capire che di fatto la discussione, almeno in questa fase, si presenta come puramente nominale e correntizia. Ogni manipolo si sta scegliendo il suo candidato per ogni livello dal provinciale al nazionale. Leggo il documento degli "innovatori" di "Buongiorno Varese" e mi ritorna alla memoria il concetto craxiano di "vuoto incartato". I vecchi compagni di merende dai bersaniani ai veltroniani stanno schierando le truppe per la raccolta a partire dalle solite linee politiche fallimentari ma immutabili. Renzi con il quale condivido non poche idee si sta' avvittando sull'ostacolo del governo Letta che indubbiamente rappresenta la peggiore delle prospettive per il futuro del PD e forse anche del paese. Credo stia sbagliando con la tattica. Andare a proporre una spinta sulla ius soli (l'ultimo dei problemi per un paese in rovina) per far saltare il governo su un tema sociale è a mio avviso controproducente. Certo che questo governo di fatto a guida Berlusconi non sarà di aiuto ad un congresso rifondativo del PD.
Scritto da Flavio Argentesi il 3/6/2013 alle 20:34
Il confronto fra l'Italia e Londra dove ho vissuto per qualche tempo è perdente per noi. Là si respira un'aria serena e si guarda al futuro con fiducia mentre qui tutto appare cupo. Mi domando però se non c'è qualche esagerazione in questa rappresentazione dei fatti. Probabilmente si.
Scritto da Laura A. il 3/6/2013 alle 21:29
@A. Vaghi e @Robinews. Io mi riferisco al progetto politico che la Lega sta portando avanti in Lombardia e al nord. Voi pensate alle polemica sui soldi a Bossi e su Borghezio che è un isolato e questo dice tutta la differenza fra chi pensa alla nostra gente e chi a fare polemica.
Scritto da Ugo F. il 3/6/2013 alle 23:09
Caro Giuseppe, condivido pienamente la tua analisi, ma mi chiedo se non si rischia troppo nel voler modificare la legge elettorale col pacchetto delle riforme costituzionali anche se è logico.. E se il governo dovesse "vivacchiare" troppo e qualcuno togleisse la spina al momento opportuno per lui,,,con che legge si andrebbe a votare?..col porcellum. Quindi, a mio parere, sbaglia il PD nel non pretendere che si abroghi questo obbrobrio e si torni al " mattarellum" altrimenti...la vedo male!
Scritto da tinorossi il 4/6/2013 alle 02:34
@Camillo Massimo Fiori, buon l'idea della mobilitazione sulle idee anziché ridurre tutto alla mobilitazione organizzativa che è fatta dai soli militanti di un partito. Purtroppo bisogna registrare che le idee non è che manchino in quasi nessuna forza politica ma non sono accorpate e attuate secondo una logica razionale. Non sono del Pd anche se l'ho votato parecchie volte e riconosco che di buoni progetti ce ne sono più d'uno ma alla fine qual è quello che viene perseguito? Non le pare che il problema sia questo?
Scritto da Roseto senza rose il 4/6/2013 alle 08:59
Sono molto timoroso per il fatto che la sacrosanta riforma del porcellum sia subordinata ad una non ben definita riforma costituzionale. QUesto dilazionare i tempi non porterà niente di buono al Pd, a meno che si consideri la mera sopravvivenza un fatto positivo. A me sorge sontanea un'invocazione:giù le mani dalla Costituzione, soprattutto con queste "larghe intese".
Scritto da Angelo Eberli il 4/6/2013 alle 09:30
@Ulderico Monti (13.33) - Buonissima l’idea del Gruppo del Libro. Dal sacro testo c’è sempre moltissimo da imparare anche dopo i millenni. Confesso la mia ignoranza in materia e ai giovani che mi leggono dico, a questo proposito, di non seguire affatto il mio esempio.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2013 alle 09:44
@Flavio Argentesi (20.34) - Penso che l’errore più grande di Matteo Renzi sarebbe quello di non candidarsi alla leadership del Pd. Se crede di avere un progetto molto diverso e migliore per il Paese e poi non si espone per attuarlo compiutamente, la sua critica apparirebbe senza coraggio (difficile), ipocrita o opportunista. Quest’ultima sarebbe la percezione di molti elettori. Immaginare di guidare il governo senza essere l’espressione genuina del partito maggioritario è stupido o chimerico. Lo Statuto lo si cambierà dopo il congresso. Adesso tutto ciò che si può chiedere e ottenere è l’apertura del voto ai non iscritti.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2013 alle 09:50
@Tino Rossi (02.34) e @Angelo Eberli (09.30) - Pur non ritenendo il Mattarellum il sistema elettorale migliore penso che il suo immediato ripristino sarebbe stata la strada migliore per scongiurare il rischio di votare ancora con la legge attuale. In seguito si sarebbe potuto efficacemente discutere delle nuove regole. Si è persa un'occasione anche a mio avviso.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 4/6/2013 alle 09:52
La situazione del PD è decisamente singolare. Nelle settimane scorse In molti, a parole, concordavano sulle responsabilità dell’attuale gruppo dirigente per quanto riguarda il risultato delle elezioni, il pasticcio del Quirinale e lo scivolamento nell’abbraccio politicamente mortale dell’ipergovernissimo. Oggi, invece, scopriamo che lo stesso gruppo dirigente, che nel frattempo non è cambiato, ma, semmai, si è consolidato nelle posizioni di potere, sia nelle istituzioni, che all’interno del partito, anziché essere chiamato a rispondere politicamente degli errori commessi, addirittura appare legittimato a varare riforme istituzionali in direzione del presidenzialismo. Non mi risulta, tuttavia, che nella “Carta degli intenti”, che oggi tutti considerano, per convenienza, semplice carta straccia, fosse contenuto un mandato politico per varare il presidenzialismo. Sia ben inteso, come ho scritto più volte, personalmente sono aperto al confronto su qualsiasi ipotesi di cambiamento della forma di governo, presidenzialismo compreso, ma non ritengo che questo governo e l’attuale Parlamento siano legittimati a varare riforme istituzionali. Passi se quello nato fosse un vero governo istituzionale del Presidente, ma Letta , nei fatti, è il premier espressione di una maggioranza politica PD-PDL-SCELTA CIVICA assolutamente priva di legittimazione da parte degli elettori. Con queste premesse, quindi, è illusorio pensare che il prossimo congresso possa varare un effettivo cambiamento interno al PD. L’attuale gruppo dirigente trarrà dal sostegno al governo nuova linfa per radicarsi ulteriormente ed il PD non cambierà alcunché neppure nella forma organizzativa. Sarà, invece, confermata l’atavica vocazione della sinistra alla subalternità culturale: ieri a quella delle ideologie del Novecento, oggi ai nuovi ideologismi massmediologici e modaioli, che indicano come segni di un ritrovato slancio della modernità , il primato delle dinamiche della globalizzazione sui sistemi dei diritti, la deregulation del mercato del lavoro e, naturalmente, il presidenzialismo come antidoto alla crisi della politica e dei partiti.
Scritto da Leonardo C. il 4/6/2013 alle 10:02
D'accordo con @Roseto senza rose Non mancano idee e ricette, anche perchè a tutti i livelli permangono gli stessi problemi da anni senza che la politica sia riuscita a cambiare alcunchè!! Il problema, da lettore e militante di sinistra, è rendere il PD un partito capace di vincere e abbandonare quel vecchiume che lo caratterizza! Per fare questo serve una rivoluzione organizzativa e di mentalità. Spero che iniziative come quella di sabato scorso al Rivoli servano a andare in quella direzione.
Scritto da Francesco il 4/6/2013 alle 10:40
@UGO F. Per carità, ma di quale polemica parli? Tu dici che Borghezio è un isolato nella Lega? e cosa ci fà ai banchetti con Salvini (il segretario della Lega in Lombartdia e sembra il futuro sostituto di Maroni) per la raccolta di firme contro lo jus soli? Carissimo Ugo, se in Europa hanno avuto il coraggio di espellerlo dal gruppo al parlamento Europeo PERCHE' NON VIENE ESPULSO DALLA LEGA IN ITALIA? La risposta è molto semplice, LA LEGA DICE E FA LE STESSE COSE DI BORGHEZIO! O NO?
Scritto da ROBINEWS il 4/6/2013 alle 11:17
@UGO F. PS. A proposito delle polemiche di @A. Vaghi e @Robinews, che ne dici dell'intervista "durissima" di Bossi di oggi su Repubblica contro il "TRADITORE MARONI CHE STA DISTRUGGENDO LA LEGA"? E delle risposte a Bossi di Salvini? a me sembra che state facendo tutto da soli e delle polemiche altrui se ne potrebbe fare sicuramente a meno. O NO! E poi che ne dici del 4% della triumvira Del Lago a Vicenza? O del crollo della lega in tutto il nord? Ma di quali progetti dovremmo occuparci?
Scritto da robinews il 4/6/2013 alle 11:33
Ringrazio @Camillo Massimo Fiori per l’attenzione nel raccogliere la mia richiesta. Grazie per aver contribuito a ricordare la figura di un Papa che ha aperto le menti e scaldato i cuori. Mi scuso di intervenire solo ora, ma dopo essermi sconnessa ieri dopo pranzo, mi sto collegando solo adesso. Colgo l’occasione per riportare uno scritto di mons. Roncalli che risale al 1947, quando rivestiva il ruolo di Nunzio Apostolico a Parigi. Nel corso di alcuni esercizi spirituali, ebbe modo di riflettere così: ‘Il mio temperamento e la educazione ricevuta mi aiutano nell’esercizio dell’amabilità con tutti, della indulgenza, del garbo e della pazienza. Non recederò da questa via. San Francesco di Sales è il mio grande maestro. Oh, lo rassomigliassi davvero e in tutto! Per non venir meno al grande precetto del Signore, sarò pronto ad affrontare anche derisioni e disprezzi. Il ‘mitis et humilis corde’ (Mt. 11,29) è pur sempre il raggio più lucente e glorioso di un Vescovo e di un rappresentante del Papa. Io lascio a tutti la sovrabbondanza della furberia e della cosiddetta destrezza diplomatica, e continuo ad accontentarmi della mia bonomia e semplicità di sentimento, di parola, di tratto. Le somme, infine, tornano sempre a vantaggio di chi resta fedele alla dottrina ed agli esempi del Signore’. Lo scrittore Jorge Luis Borges amava ripetere l’importanza di ‘possedere una mente ospitale’. Ecco, su Papa Giovanni XXIII possiamo affermarlo a gran voce: il suo cuore era ospitale perché lo era già la sua mente. Buona giornata.
Scritto da eg il 4/6/2013 alle 11:44
Caro @Adamoli, ha ragione @Sic Est quando dice che la responsabilità di ciò che è successo (non vittoria alle elezioni e gestione inadeguata del dopo elezioni) è sempre e solo di chi doveva prendere delle decisioni e cioè di Bersani. Attribuire delle forti responsabilità anche a chi lo circondava come fai tu nel post è umanamente comprensibile per alleggerire il senso di colpa di Bersani ma politicamente troppo diplomatico.
Scritto da Giovane ex rottamatore il 4/6/2013 alle 11:51
@Roseto senza rose – Vorrei davvero credere che il problema sia solo quello della comunicazione delle “buone idee”: Purtroppo penso che la politica sia un mondo “altro”. C’ è stato una radicale mutazione geopolitica, tecnica e antropologica ma la politica è rimasta ferma alle linee e ai contenuti degli anni cinquanta. Le nuove generazioni “si sono distanziate, vestono e cantano in modo diverso, costruiscono universi culturali propri e c’è dunque un problema di ascolto reciproco”. Dobbiamo verificare se le linee e i contenuti della politica corrispondono alla nuova realtà, ad una società totalmente diversa da quella in cui siamo cresciuti. La reciprocità nel confronto deve essere alla base del rinnovamento della politica, idee ed esperienze vanno vagliate alla luce di principi e valori che sono permanenti con la realtà che cambia ed evolve. La comunicazione è essenzialmente questa disponibilità all’autocritica e all’apertura verso gli altri.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 4/6/2013 alle 11:54
@Giuseppe Adamoli il 4/6/2013 alle 09:44. Del 'sacro testo' può dirsi sia anche Libro di formazione politica? Azzardo una trepida risposta positiva. E vado all'articolo o breve saggio 'Zur Geschichte del Urchristenthums' di Friedrich Engels (chi era costui?), pubblicato da Neue Zeit – 1895, e al folgorante incipit: “La storia del cristianesimo primitivo offre notevoli punti di contatto con il movimento operaio moderno”. Si cita anche Ernest Renan che diceva: “Se volete farvi un'idea delle prime comunità cristiane, guardate a una sezione locale dell'Associazione Internazionale degli Operai”. Engels accenna alla Seconda Lettera ai Corinzi, affermando che “almeno su un punto si riaprivano vecchie piaghe. Tutta la lettera, dall'ottavo capitolo in poi, riecheggia l'eterno lamento, ahimè così noto: le quote (dell'Associazione) non sono pagate!”. Vorrei ricordare infine l'anarchico poeta Pietro Gori che nell'Inno al Primo Maggio (da cantarsi sull'aria di 'Va pensiero sull'ali dorate') indica la fatidica data come la “Pasqua dei lavoratori” . Avrà ragione chi giudicherà superficiale e inconcludente la mia noterella, così come inutili sono i vaniloqui sui renziani, i civatiani, ecc... per non dire dei formidabili grilletisti, dediti all'autotitillamento...
Scritto da ulderico monti il 4/6/2013 alle 13:10
In questo momento mi trovo a Ischia e mi capitadi recepire i commenti di molti ospiti del mio albergo. C'è da spaventarsi. "Tutti uguali, tutti ladri". A chi obietta "bisognerebbe mandare quelli bravi" viene per lo più risposto: "quelli bravi non vanno in politica". Non so come la pensiate voi amici del blog, ma a me tali frasi suscitano un senso di sconforto e di sgomento. SGomento che aumenta dal momento che i miei commensali sono per lo più Tosco Emiliani.
Scritto da Angelo Eberli il 4/6/2013 alle 14:55
@Angelo Eberli, il tuo sgomento è quello della maggioranza degli italiani che ormai non vanno più neanche a votare (vedi Roma) e pochi che vanno a votare lo fanno sempre di più di malavoglia. I migliori "non si mettono in politica"? è vero e di norma scappano all'estero. Personalmente che ho sempre fatto politica, se non avessi 64 anni e fossi più giovane scapperei dall'Italia e da "questa politica". Purtroppo temo che solo con la messa in mora totale di questa politica ritornerà la speranza.
Scritto da robinews il 4/6/2013 alle 16:38
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