Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 10/6/2013 alle 16:21


Le elezioni amministrative vanno lette città per città evitando superficiali generalizzazioni. Eppure il responso politico nella sua sintesi nazionale è trasparente.
Il non voto è allarmante in una nazione che una volta correva alle urne. Che avvenga per i Municipi è un fattore aggravante non lenitivo. Sradicare una sfiducia mai vista prima sarà difficilissimo. Evitiamo, per carità, di dire che è esclusivamente colpa della destra.
In questo quadro abbastanza desolante ha vinto il Pd. Particolarmente significativo il risultato di Roma (il più politico di tutti) con il netto e atteso vantaggio di Ignazio Marino.
Il Pd e la sinistra confermano di saper presentare i candidati e i progetti più validi. Questa è la vera forza che non si trasforma però in propellente politico.
Il Pdl ha poco radicamento territoriale. Che piaccia o no è più che mai Silvio Berlusconi.
La Lega è in crisi non tanto per il furibondo litigio Bossi-Maroni ma per la confusione progettuale (il risultato di Treviso è dimostrativo). Non se ne approfitti per mettere in un angolo il rafforzamento delle Autonomie locali, necessario e irrinunciabile.
Aspettiamo a cantare vittoria su CinqueStelle. E’ ovvio che non abbiano ancora un base preparata per le amministrative. La sua forza (declinante) la si evince semmai dai sondaggi non certamente dai risultati di queste due settimane.
 

Commenti dei lettori: 36 commenti -
Analisi sintetica e corretta. Sono ai seggi. Bella vittoria a Brescia per Emilio Del Bono che tu conosci bene. Per una volta sono felice.
Scritto da Una Pd Brescia il 10/6/2013 alle 16:42
Anche in Lombardia ha vinto il Pd. Successo azzoppato dall''astensione altissima ma questa volta possiamo accontentarci.
Scritto da Nicola il 10/6/2013 alle 16:48
Il dato politico, oltre alla sfiducia generalizzata, è il crollo definitivo della Lega che per una "curiosa" situazione detiene comunque il controllo delle regioni più importanti dal punto di visto economico produttivo.
Scritto da Gipo Calella il 10/6/2013 alle 16:50
Il cartello della foto esprime purtroppo il sentimento generale dei cittadini. Buona e tempestiva la scelta. Adesso sotto a lavorare, ma con tutta la sinistra, mi raccomando.
Scritto da Ambrogio L. il 10/6/2013 alle 16:58
Uno che ne capisce.
Scritto da Roberto Rotondo il 10/6/2013 alle 17:06
Va ricreato il cordone ombellicale che unisce i partiti alla vita reale. Un eccessivo benessere accompagnato da privilegi ha fatto si che ci fosse una scollatura concreta fra chi vive i problemi quotidiani e chi vive in un mondo dorato dove tutto è possibile senza grandi sforzi o fatiche. Una volta si chiamava deformazione professionale e credo che la si possa applicare a chi fa politica e non la fa per passione.
Scritto da Alessandro Milani il 10/6/2013 alle 17:10
Sono contenta per Ignazio Marino. Nessuna illusione, non farà grandi cose ma meglio lui di un altro. Spero non impieghi, nel suo mandato, quella enfasi della diversità culturale che ha imperversato durante la giunta Veltroni. Meno cultura e più rimboccarsi le maniche. Mi auspico che lui e Zingaretti risolvano il problema degli ospedali, che a Roma fanno proprio schifo. Che andassero a rivedersi i servizi della Gabanelli, delle Iene, di Striscia la notizia e dell’Espresso. Su Treviso, niente da dire. Sarà vero che il nord-est sta abbandonando i leghisti ma d’altronde non si capisce come mai uno come Gentilini, di 84 anni compiuti, debba sottoporsi alla revisione della patente ogni 2 anni ma possa pretendere di fare il sindaco per 5. E’ vero che in Italia abbiamo la ‘Napolitanite’, grazie alla quale si rinnovano anche i settennati, ma è anche vero che nessuno è indispensabile. E a Brescia? La gente non si è impaurita per gli estremisti in piazza al famoso comizio di Berlusconi e del vice premier Alfano.
Scritto da eg il 10/6/2013 alle 17:16
@Roberto Rotondo ha ragione. E' l'analisi di una persona competente.
Scritto da Elisabetta il 10/6/2013 alle 17:33
Ho l'impressione che per il Partito Democratico conti una sola cosa. vincere! Ma se non c'è un luogo dove discutere, un meccanismo di selezione della classe dirigente, dei gruppi rappresentativi ma ristretti per decidere, delle occasioni educative per far crescere il senso civico e, sopratutto, un progetto per il futuro e un programmna per la società la democrazia diventata sofferta e difficile. Dove manca democrazia e politica conta l'economia finanziaria. Il populismo non apre strade nuove.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 10/6/2013 alle 17:41
Sintesi quanto scrivevo ad una persona. "Chi raccoglie quelle istanze, ragionevoli ed oggettive che sono,ancora,in mano alla Lega?Accettiamo la "democrazia a bassa intensità" quella dove votano in pochi, non c'è rappresentanza popolare vera e, di fatto, non cambia nulla?Va bene cristallizzare "aristocrazie"? Sembra che votino coloro che hanno qualcosa da difendere" e gli anziani. E' l'effetto "speranza ai minimi storici". L'individualismo porta anche a questo. Cui prodest? A voi le ipotesi.
Scritto da FrancescoG. il 10/6/2013 alle 17:42
Penso che l'onda astensionistica sia anche una conseguenza della percezione sempre più tangibile che i margini decisionali dei Comuni siano sempre più esegui. Da anni il "patto di stabilità" sta compromettendo anche i servizi più elementari come l'asfaltatura delle strade. Il ritorno a un sempre più stringente centralismo romano non giova certo alla partecipazione e alla democrazia
Scritto da cesare chiericati il 10/6/2013 alle 18:01
@Adamoli condivido tutto. @ E.G. d'accordo su tutto, solo una precisazione su Brescia, non condivido che la contestazione alla piazza di Berlusconi fosse di "estremisti", certo questi non mancavano ma cera anche "molta gente comune" che è stufa di questi personaggi che prendono per i fondelli gli elettori e quella contestazione HA DATO PIU' CORAGGIO per VINCERE!!
Scritto da ROBINEWS il 10/6/2013 alle 18:10
@Adamoli, questa sera E.Letta HA DETTO CHE IL VOTO DI OGGI RAFFORZA IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE. Si tratta evidentemente di un paradosso ma potrebbe davvero essere così perchè l'indebolimento del CDX e di Berlusconi DEPOTENZIA IN MODO CLAMOROSO LE SUE CAPACITA' DI RICATTO!
Scritto da ROBINEWS il 10/6/2013 alle 18:23
@eg. Ti ruberò la tua battuta che userò con le amiche e gli amici. "Non si capisce come mai uno come Gentilini, di 84 anni compiuti, debba sottoporsi alla revisione della patente ogni 2 anni ma possa pretendere di fare il sindaco per 5". E' molto azzeccata.
Scritto da Luisa B. il 10/6/2013 alle 18:44
@Alessandro Milani (17.10) - La considerazione che tu fai è, secondo me, solo un elemento della sfiducia. Tutti da qualche decennio diciamo che siamo per le riforme ma non se ne vede neanche mezza. La gente lo ha capito benissimo e punisce i partiti non andando a votare.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/6/2013 alle 18:56
@Cesare Chiericati (18.01) - Probabilmente c’è anche ciò che denunci ad alimentare l’astensionismo nelle amministrative. Le difficoltà dei comuni sono percepibili da chiunque. Per questo sostengo da molto tempo che la crisi delle finanze dello Stato non può essere pagata soprattutto dai comuni. C’è un centralismo di ritorno molto forte che mi inquieta.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/6/2013 alle 18:58
@Robinews (18,23) - Magari Letta ha ragione ma io penso che il governo durerà solo se funzionerà bene e produrrà dei fatti visibili. Altrimenti meglio le urne anticipate. Questo è il motivo per il quale ero favorevole al ritorno immediato (sperabilmente provvisorio) al vecchio Mattarellum.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/6/2013 alle 19:01
La nuttata non è ancora passata ma una boccata d'ossigeno l'abbiamo presa.
Scritto da Un Pd Pavia il 10/6/2013 alle 19:31
L’USURPATORE DI ROMA @Adamoli, come promesso provo a spiegare il mio dissenso sul tuo post per MARINO sindaco. Tu haI sollevato una questione centrale sulla politica di questi tempi e cioè “IL LINGUAGGIO E LA COMUNICAZIONE”. Ho evitato nelle ultime ore di campagna elettorale di Marino a Roma di commentare il tuo giudizio perché consideravo il linguaggio e la comunicazione di Marino ASSOLUTAMENTE ADEGUATI allo scontro in atto. La dimensione della sua VITTORIA (oltre 250 mila voti in più del primo turno) è la conferma della giustezza delle sue scelte. Marino ha chiuso la campagna elettorale con 2 parole d’ordine “ROMA E’ VITA” e “LIBERIAMO ROMA” contro quelle di Alemanno che dicevano “MARINO E’ LA MORTE DI ROMA” e “ROMA CADRA’ NELLE MANI DELLE CRIMINALITA’ CON MARINO”. Marino inoltre ha preso nettamente le distanze dal quadro politico nazionale (non ha votato la fiducia al governo Letta non votando), si è dimesso da senatore “prima delle elezioni comunali (caso assolutamente unico in Italia), ha saputo unire “tutto” il CSX senza avere la puzza sotto il naso sia a sinistra del PD che verso gli elettori del M5S. In voti assoluti la vittoria di Marino HA UNA DIMENSIONE POLITICA STRAORDINARIA (ha saputo mobilitare i suoi elettori) nel panorama generale di “CAPPOTTO” per il CSX. La profondità e dimensione della crisi “IRREVERSIBILE” del CDX E’ COLOSSALE anzi COSMICA e tutte le chiacchiere propalate ad arte dai media (berlusconiani e non) sulla “vitalità o capacità vincente” di Berlusconi hanno dimostrato tutto il valore propagandistico del caso (alle elezioni politiche aveva perso oltre 6,5 milioni di voti). Da notare che a Pomezia il M5S vince al ballottaggio e che più della metà degli elettori in generale NON HA VOTATO. Siamo di fronte ad una fotografia esatta della crisi e distanza della “pOLITICA” con la P minuscola che si potesse immaginare, distanza che riguarda anche molti di quelli che “NONOSTANTE TUTTO SONO ANDATI A VOTARE ANCHE QUESTA VOLTA”. Questo ci dice che ci troviamo di fronte a sviluppi politici che contengono in se 2 possibilità, uno drammatica con un possibile COLLASSO VERTICALE della democrazia politica e istituzionale che abbiamo fin qui conosciuto e un altro di una opportunità per il cambiamento ENTRANDO IN CONTATTO E SIMBIOSI CON LA FORTE ASPETTATIVA DI CAMBIAMENTO RADICALE che c’è nel paese. Un’ultima considerazione sul linguaggio e comunicazione; Ricorderai la reazione negativa nel PD e in generale nel CSX (anche in SEL) alla provocazione di Renzi sulla ROTTAMAZIONE. Renzi ha riconosciuto che quella parola era necessariamente “forte e provocatoria” perché ERA NECESSARIA PER MOTIVI MEDIATICI, di recente ha detto che se avesse usato altre parole “nessuno ne avrebbe parlato”. Personalmente non ero tra i suoi critici ed avevo invece apprezzato la spinta AD UNA ROTTURA NECESSARIA considerato il clima generale del paese. Il termine “rottamazione” è stato la croce e delizia per Renzi. Certo non gli ha giovato nelle primarie ma ha certamente creato le condizioni per una sua “credibilità” a posteriori ed oggi PUO’ CERTAMENTE GIOCARSELA DA VINCITORE FINALE. Come vedi quindi non sono uno che si scandalizza per il linguaggio politico “non corretto”; negli ultimi vent’anni siamo stati tutti vittime del linguaggio politico “peggiore” propalato a piene mani dal Berlusconismo, il numero 1 della comunicazione politica di questo ventennio. E’ che dire del linguaggio e della comunicazione politica di Grillo che ha portato un movimento politico presente per la prima volta alle elezioni politiche nazionali ad essere il “primo partito” (escluso le sezioni estere) in Italia? In conclusione quindi penso che il linguaggio da usare nella comunicazione politica debba NECESSARIAMENTE essere sempre PIU’ RADICALE E MENO POLITICAMENTE CORRETTO CHE NEL PASSATO. In sostanza nello scontro finale prossimo e decisivo si potrà essere certamente BUONI ma non INGENUI E FESSI e MARINO NON E’ STATO NE INGENUO NE FESSO! PS. Cercherò nei limiti del possibile di tenere conto delle tue ulteriori precisazioni sul senso del tuo prezioso blog che spero comunque vorrai tenere vivo e vegeto.
Scritto da ROBINEWS il 10/6/2013 alle 19:36
Per @Robinews (18,23): capisco che tu voglia diffondere (o propalare, per usare un verbo che ho visto utilizzare anche da te) la tua lettura dei fatti accaduti a Brescia. Ma, come potrà riferirti meglio @una PD Brescia, anche il PD ha preso le distanze da quel fatto, temendo un danno elettorale. Erano anche i giorni del ritrovo spirituale in Toscana del Governo Letta. Capisci che le urla della piazza di Brescia erano un po’ fuori luogo? Certo, @Luisa B. (18,44). Fortuna che Napolitano non guida lui ma il suo autista. E poi può usufruire dell’aiuto del Corazziere Lo Turco (c’è sempre un Lo Turco, non solo nei film di Totò e nelle parodie di Crozza).
Scritto da eg il 10/6/2013 alle 20:07
cappotto inaspettato del centrosinistra, alla faccia di tutti coloro che lo hanno criticato per ottiche correntizie e di potere. Sotto tono solo il neo sindaco di Siena, che delude le aspettative. Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco.
Scritto da Loredana N. il 10/6/2013 alle 20:17
@Robinews (19.36) - Ti confermo che avevo soltanto contestato a Ignazio Marino l’uso della parola “Liberazione” che pensavo e penso si debba riservare ai regimi totalitari e non ad una svolta amministrativa a Roma, pur necessaria. Molte tue considerazioni sulla comunicazione politica le condivido
Scritto da Giuseppe Adamoli il 10/6/2013 alle 21:02
Notizie interessanti: (1) il CSX degrillinizzato vince; (2) il CDX è rappresentato solo e unicamente da Berlusconi, dopo c'è il nulla (da Brunetta a Bondi in ordine crescente); (3) la Lega di Maroni vale meno, per quanto possibile, di quella di Bossi; (4) chi si accontenta gode: Grillo ha vinto ad Assemini e gioisce: si comincia sempre dalla A. Con un po' di fortuna la prossima volta toccherà a qualche comune con la B. P.S.: il PD ha molte possibilità, non le perda in sofismi e astrazioni.
Scritto da Sic Est il 10/6/2013 alle 21:08
Innanzitutto, calcisticamente parlando, quello che conta è il risultato, che consegna tutte le città al centrosinistra. Poi sullo sfondo, come tema di riflessione c’è, sicuramente, l’astensionismo che, tuttavia, a mio parere, non è da interpretarsi unicamente come conferma della sfiducia nella politica e nei partiti, ma anche come sintomo dello scarso senso civico degli italiani, significativamente più diffuso nell’elettorato di centrodestra. Offro questo spunto interpretativo a Letta, che in modo piuttosto semplicistico ha commentato il voto delle amministrative affermando che “l'esito dei ballottaggi alle elezioni comunali rafforza il progetto del governo di larghe intese”. Neppure penso che la vittoria del PD e della sinistra siano riconducibili alla maggior capacità “di saper presentare i candidati e i progetti più validi”. Semmai, se c’è un punto di forza che il PD dovrebbe valorizzare anziché abusarne per sostenere maggioranze improponibili, è il radicato senso civico del suo elettorato, che crede profondamente nella democrazia e nutre il massimo rispetto per le sue istituzioni. Per usare le parole di Giuseppe “questa è la vera forza, che non si trasforma, però, in propellente politico”, ma solo per l’insipienza del gruppo dirigente del PD.. Forse anche su questo occorrerebbe riflettere in vista del congresso.
Scritto da Leonardo C. il 10/6/2013 alle 21:38
Grande stasera Renzi a Piazza Pulita. Sono i sindaci la forza del Pd non la Direzione nazionale la forza dei sindaci.
Scritto da Andrea il 10/6/2013 alle 21:54
@e.g. appunto, a Brescia il PD "temeva" UN RIFLESSO NEGATIVO DELE CONTESTAZIONI" è invece è stato "POSITIVO", almeno questo dicono i risultati concreti e non le "supposizioni".
Scritto da ROBINEWS il 10/6/2013 alle 22:05
@Adamoli, la tua condivisione sulle mie considerazioni relative al linguaggio e comunicazione politica attenuano in buone parte il mio dissenso sul tuo post "L'USURPATORE DI ROMA".
Scritto da robinews il 10/6/2013 alle 22:10
La Lega sta perdendo posizioni su posizioni. La lite Bossi contro Mroni a mio parere ha inciso molto.
Scritto da Valceresio due il 10/6/2013 alle 22:34
Lasciate passare questo periodo di transizione e la Lega tornerà a stupirvi.Non c'è nessuna confusione progettuale ma idee chiare che in Lombardia si realizzeranno.
Scritto da Antonio S. il 10/6/2013 alle 23:16
Non ho ancora sentito Grillo con le sue sparate.
Scritto da Loic Genini il 10/6/2013 alle 23:18
Coloro che, all'interno del PD, speravano una deblache per dare vita ad una resa dei conti sono rimasti con un pugno di mosche. Che il Pd ha qualche problemino lo sapevano anche i sassi, ma lega, Pdl e grillini sono proprio allo sbando!!!
Scritto da Pino il 10/6/2013 alle 23:20
Il risultato delle amministrative rafforza o indebolisce il governo nazionale delle larghe intese? Attendiamo le riforme indispensabili promesse e mai realizzate. La Germania mette in discussione la politica dell'Unione e noi abbiamo la necessità di un governo autorevole.
Scritto da ulderico monti il 11/6/2013 alle 07:20
Attenzione, è tipico della sinistra consolarsi dietro una vittoria che tale è stata molto relativamente. L' astensionismo è il dato preoccupante grazie al quale un partito più consolidato sul territorio come il PD, può anche non uscirne malconcio. Ma se non si cambia, alle politiche si prende un' imbarcata. Chi canta stupidamente vittoria e chi si accontenta del risultato ottenuto, ha capito poco o nulla.
Scritto da Pdvarese il 11/6/2013 alle 07:34
Bersani se ne è andato e il Pd ha cominciato a respirare. Se è una coincidenza Bersani è davvero sfortunato.
Scritto da Francesco il 11/6/2013 alle 08:15
Io non credo che il PD abbia esorcizzato, con questi risultati, tutti i fantasmi che gli girano intorno. È sicuro che, a prescindere dall'astensionismo che colpisce mediamente tutti e non solo la parte che perde, stavolta ha azzeccato i candidati e ha portato a casa un buon risultato. I fatti più interessanti di questa tornata elettorale restano: la caduta della Lega e dei grillini, entrambi avvitati in se stessi, senza idee, se non la diffusione, a destra e a manca, di un populismo che regge fino a quando non viene allo scoperto. Il “mo’, vi mento” del comico ligure riceve, giustamente, lo sbugiardamento che si merita e che meritano tutti quelli che gli avevano dato credito. Per la verità su questo blog molti, ricordando certi interventi, si erano quasi incantati del programma grilloide perché basato sul classico modo di pensare italiano: il tutto, il contrario di tutto e il contrario di entrambi. La Lega ha probabilmente scialacquato (per soldi e per amore del potere) parte del suo appeal. Il PDL resta sempre il partito di Berlusconi: se il cavaliere proprietario non partecipa alla battaglia, in prima linea, non prende voti. Non è comunque morto.
Scritto da Sic Est il 11/6/2013 alle 09:18
E' andata meglio del previsto, salvo il dato sull'astensionismo. Credo però abbia ragione il saggio Fiori, ma così è. Il dato della Lega è quello che più mi rallegra, spero non si faccia l'errore di dargli dinuovo spazio. La Lombardia a trazione PdL-Legaiola è impantanata, si palesa una inettitudine da paura. Però credo che anche per il CS la sfida sia la selezione della classe dirigente, soprattutto perchè in molte realtà e regioni è da lungo tempo che non si governa.
Scritto da Lele il 11/6/2013 alle 10:03
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