Politica, istituzioni e territorio. Dialogo oltre i partiti
Giuseppe Adamoli   adamoli1@alice.it
inserito il 16/6/2013 alle 11:14



Dario Franceschini, incerto su come comportarsi con Renzi, ha riunito i suoi amici che l’hanno messo sul chi va là: “Guarda che Matteo non è un vero democristiano: se vince non fa prigionieri”.
E adesso Dario cosa farà? E, poi, meglio i veri democristiani  o meglio Renzi?
Che tormenti!


Commenti dei lettori: 63 commenti -
Il "gossip" autoreferenziale dei "light democratic" non mi entusiasma, preferisco rifugiarmi nei "meandri rivoluzionari" evocati da quei terribili sovversivi come Keynes, Dossetti, Stiglitz e Judt, la cui lettura farebbe bene anche ai politici convinbti che "una settimana è un tempo troppo lungo".
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 16/6/2013 alle 11:47
Buona ironia. Non fare prigionieri è sbagliato ma è giusto mettere in un angolo Bersani che ha già fatto troppi danni.
Scritto da Maurizio il 16/6/2013 alle 12:22
Ancora questa storia di ex. Se va avanti così tra poco ci saranno solo ex-PD. Credo che tutti questi ideologi à la carte farebbero bene a riposarsi un po': c'è bisogno di agire non di rigirarsi su se stessi. Lasciamo lavorare Letta fiduciosi che possa fare qualcosa per il Paese, non con la recondita (e mica tanto) speranza che fallisca su tutto. Bersani, con molti grilli in testa, manda mail a quelli che lo hanno votato per non so quale progetto: ricordiamogli che il tempo per lui è scaduto.
Scritto da Sic Est il 16/6/2013 alle 13:15
Vorrei dire a @pbersani: se vince è merito del partito, se si perde è colpa mia..,é così..sei una persona per bene e quindi per il bene del PD non rilasciare interviste inopportune e non tenere un ufficio dove nessun leader prima di te l'ho ha avuto o preteso. Sei una brava persona non diventare vendicativa......
Scritto da Loredana Besi il 16/6/2013 alle 13:28
Chissà perchè Franceschini non lo calcolo proprio...
Scritto da Loredana Besi il 16/6/2013 alle 13:29
Caro Giuseppe, con queste battute evidenzi un'altra volta il distacco politico con il novecento e il distacco psicologico con la con la Dc. Sei uno dei pochi post Dc che conosco che ci riesce.
Scritto da Un Pd Pavia il 16/6/2013 alle 13:34
TOTALMENTE D'ACCORDO CON CAMILLO MASSIMO FIORI @C.M.F. ore 11,47
Scritto da robinews il 16/6/2013 alle 13:36
Il Pd sta diventando il partito di viziati figli di papá che, se non fanno prigionieri, é perché dimostrano la loro incapacità ad ascoltare, la loro indisponibilitá al dialogo, la loro pochezza culturale. Grazie a Dio posso anche andarmene....
Scritto da Mauro Prestinoni il 16/6/2013 alle 13:49
Credo che il problema non sia se Renzi farà o meno prigionieri, sia invece se dirigenti con biografie presentabili intendono mettersi in posizioni residuali rispetto ai processi in atto. Ma veramente nel PD qualcun pensa che si possa tenere un congresso normalizzato, che non sia in atto un processo carsico che impedirà ogni tentazione di limitare le primarie, o di tentare surrogati alle leadership autorevoli. Forse è il caso che parte di quel 95% che ha sostenuto Bersani si metta in sintonia con i nostri elettori. Forse è meglio capire tardi che Renzi sarà la carta vincente del PD, che restare con dilemmi amletici da soli.
Scritto da Cesare Cerea il 16/6/2013 alle 13:52
Quanta ignobile perfidia contro Renzi! Non hanno ancora capito ch'è una risorsa, ma se vuole il PD si tenga ancora per 20 il suo miracoloso San Silvio Berlusconi da Arcore che non sarà mai sconfitto dalla gioiosa macchina da guerra di questo PD!
Scritto da Antonio Iosa il 16/6/2013 alle 14:01
Semplicemente grandioso @Fiori (11,47). Accendo il computer per leggere una mail attesa, poi visito Varese Politica ed ecco che leggo un Adamoli incisivo e profondo come sempre e un Fiori che gli fa dà corollario in maniera magistrale. E’ vero quanto scrive Fiori, questi politici – tutti – andrebbero ‘alfabetizzati’ dal punto di vista culturale, antropologico, politico, economico, sociologico. Ho lasciato indietro qualcosa? Buona domenica.
Scritto da eg il 16/6/2013 alle 14:03
Non capisco cosa Franceschini debba temere. Se quello del PD sarà un congresso vero, con un segretario eletto su mozioni politiche che differiscono tra loro per il diverso giudizio sul Governo e sulle alleanze future, certamente l’eventuale elezione di Renzi avverrà anche grazie al voto di Franceschini e dei suoi amici. Se, invece, si terrà il solito congresso annacquato da finti unanimismi e correntoni di convenienza che porteranno all’elezione di Renzi, allora non ci sarebbero neppure le condizioni per fare prigionieri.
Scritto da Leonardo C. il 16/6/2013 alle 14:49
@ Cesare Cerea. Hai uno strano concetto della democrazia e del rispetto se per te in un Partito fare o non fare prigionieri non é un problema
Scritto da Mauro Prestinoni il 16/6/2013 alle 15:10
Il PD deve essere rinnovato per diventare un partito capace di pilotare il paese nel mondo globalizzato. La rottamazione lanciata da Renzi che nonostante recenti moderazioni rimane l'idea forte di Renzi non è una questione generazionale o di età ma è un cambiamento culturale profondo che richiede un radicale turnover di attori. Fa bene Franceschini a preoccuparsi se vince Renzi sarà rottamato perchè in quello scenario non può culturalmente trovare spazio. Non credo che lo rimpiangeranno in molti.
Scritto da Flavio Argentesi il 16/6/2013 alle 15:17
A proposito di alfabetizzazione … è la prima volta che la tastiera mi fa coniugare il verbo ‘dare’ in luogo di una preposizione semplice. Ovviamente, ‘Fiori fa da corollario’.
Scritto da eg il 16/6/2013 alle 15:27
Non credo Mauro, i proprietari del PD non sono i dirigenti, ma gli elettori, è un concetto fondativo del PD, come lo abbiamo fondato e voluto, se non si condivide ciò che dice Renzi, il suo progetto, ci si candidi, si sostenga un altro progetto, ma io questo progetto alternativo non lo vedo, ne una alternativa crdibile. Personalmente stimo molte delle persone che stanno attorno a Franceschini, e non capisco le esitazioni a sostenere una personalità così forte come Renzi. Il tema è , ma questi dirigenti nel prossimo PD hanno voglia di avere un ruolo, sono consapevoli che non ci saranno rendite di posizione, se non quelle confermate o conquistate con capacità e prestigio. Non mi sembra un concetto strano della democrazia, mi sembra una considerazone franca e in sintonia con i processi in atto.
Scritto da Cesare Cerea il 16/6/2013 alle 15:34
Caro Cesare, ma cosa avrá mai fatto di così importante Renzi per avete tutta questa fiducia? Dove le trovo le "dimostrate" capacitá e il prestigio? Non sono contro Renzi ma questo incensamento e questo affidarsi ad una specie di futuro Unto del Signore mi ricorda metodi da Arcore.... appunto..
Scritto da Mauro Prestinoni il 16/6/2013 alle 15:51
Ma perchè si fa così fatica ad uscire dagli stereotipi?
Scritto da Cesare Cerea il 16/6/2013 alle 15:53
@Mauro Prestinoni. Renzi non ha "dimostrate" incapacità e plateali fallimenti e questo è un punto a suo favore. I concorrenti da D'Alema a Bersani includendo Franceschini esibiscono invece dimostrate e provate incapacità. Hanno già dato prova di essere " unfit for the job" e questo da lungo tempo gia' a partire dai governi dell'Ulivo. Proporsi per una leadership di rinnovamento profondo (rottamazione) senza una storia passata di fallimenti (dal conflitto d'interessi alle concessioni televisive per non parlare delle riforme mai fatte) in un paese come l'Italia è indubbiamente una novità che accende qualche speranza in una fase dove il paese stà andando in rovina e Bersani annuncia il ritorno dei "morti viventi".
Scritto da Flavio Argentesi il 16/6/2013 alle 16:04
@Adamoli. da non dormirci la notte. Ma Renzi riuscirà mai a mandare un messaggio diverso dal suo "io, io, io ..."
Scritto da Roberto Caielli il 16/6/2013 alle 16:30
L'Io che ho visto con chiarezza da Renzi è quello che ha pronunciato pochi istanti dopo la sconfita alle primarie, altri oggi non l'hanno ancora pronunciato dopo mesi
Scritto da Cesare Cerea il 16/6/2013 alle 16:57
Cesare... ti risulta la notizia che Bersani si è dimesso?
Scritto da Roberto Caielli il 16/6/2013 alle 17:12
@ Roberto A loro non basta. Non fanno prigionieri. Bersani doveva anche suicidarsi.
Scritto da Mauro Prestinoni il 16/6/2013 alle 17:14
L'importante è vincere.
Scritto da Angelo Chiappa il 16/6/2013 alle 17:15
Riprendo la lettura di questo blog e mi ritrovo in sintonia con @Adamoli, SicEst, eg e F.Argentesi per quanto scrivono in questo e in precedenti post.Con la vecchia guardia non c'e' prospettiva per il futuro del P.D. e del Paese, di danni ne ha gia' fatti anche troppi, compreso il governicchio dell'inciucio attuale che nessuno si sarebbe mai aspettato prima delle elezioni.Colpa di Grillo? Non so, o dell'insipienza di questa vetusta classe dirigente, archeologia politica da"rottamare" al piu' presto?
Scritto da giovanni dotti il 16/6/2013 alle 17:15
@Prestinoni. Chi siano loro faccio fatica a capirlo, ma un minimo di dubbio che il progetto di Bersani era datato non viene, che non è da li, da atteggiamenti di rancore, di chiusura che ci puo' essere il futuro del PD. Ma chi lo dice che non si possono mettere insieme esperienze e culture se si fa lo sforzo di guardare avanti.
Scritto da Cesare Cerea il 16/6/2013 alle 17:54
@Giuseppe. Riguardo alla tua angosciosa domanda, non ho dubbi: la prima che hai detto.
Scritto da Fausto Bonoldi il 16/6/2013 alle 17:55
@Cesare Cerea e @Mauro Prestinoni, come i frequentatori del Blog sanno non sono del PD (sono di SEL) , MA MI INTERESSA MOLTO IL FUTURO DEL PD. A Cerea vorrei di ricordare che un progetto più fresco e interessante, "totalmente fuori" dalle alchimie del passato e dai limiti della proposta di Renzi. A Prestinoni propongo di porsi sul possibile futuro in una posizione di "accettazione" degli esiti congressuali senza preconcetti. Per me il problema non è Renzi o Civati o altri ancora MA PER CHE COSA!
Scritto da robinews il 16/6/2013 alle 17:58
Ho scritto questo piccolo post sarcastico per mettere in mostra il tatticismo dei posizionamenti: se vince Renzi e io non l’ho votato? E se perde e io l’ho sostenuto? Ho preso spunto da un fatto di cronaca che riguarda il rapporto tra Franceschini e Renzi perché vengono dalla mia storia e me lo posso permettere, ma in realtà tanti stanno ponendosi gli stessi interrogativi. Bisognerebbe invece uscire da questa vetusta logica e fare un congresso liberatorio rispetto a tali condizionamenti. Voglio che vinca una linea culturale e strategica chiara e sospingo Renzi a dare più contenuti al suo progetto. Sono per non perdere nessuno nel Pd ma se il prezzo da pagare per tenere dentro tutti è il solito genericismo inconcludente va bene anche se alcuni escono. Altri entreranno al loro posto.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 16/6/2013 alle 17:59
@Cerea, @Prestinoni, sul mio intervento precedente (17,58) mi è rimasto nella tastiera il nome del "progetto più fresco e interessante "C I V A T I".
Scritto da robinews il 16/6/2013 alle 18:13
Caro Giuseppe adesso con questo invito a Renzi a dare più contenuti al progetto poni il vero problema e la vera domanda: cosa significa fate politica? Ascoltare i bisogni e proporre un progetto che guardi lontano e faccia maturare questo Paese anche in termini di attenzione al bene comune o, invece, carpire comunque un voto ai cittadini, tramite una politica della cumunicazione, priva di contenuti o che propone quello che il popolino vuol sentirsi dire come hanno fatto Berlusconi, Grillo e fino a qui anche Renzi e i suoi? Comunque ci sono cose non mi piacciono come il termine rottamazione, offensivo di tante esperienze e storie di dedizione e onestá e la protervia di tanti renziani che dovtebbero riconoscere a Bersani (Segretario che a differenza di te non ho votato) il merito di aver fatto comunque crescere sul yerritorio un Partito che lavora e che dialoga. La vittoria alle ultime amministrative é anche merito suo certamente più di tanti scamiciati sostenitori di Renzi che si apprestano, dove giá non l hanno fatto, a distruggere storie ed esperienze nel nome del vacuo "nuovo che avanza" (ne hai esempi chiari in commenti al tuo post) Forse facendo sconti a chi si schiera con loro. Preferisco allora continuare a fare politica ma senza legarmi a un simile Partito.
Scritto da Mauro Prestinoni il 16/6/2013 alle 18:49
Angelo Ruggeri http://m.linkiesta.it/pier-luigi-bersani Bersani, da sempre l’uomo sbagliato nel posto giusto | Linkiesta.it m.linkiesta.it È oggi quel che avrebbe dovuto essere allora, ed era allora quello che dovrebbe essere oggi. Tragicamente sdoppiato, destinato a vivere fuori tempo, Pier Luigi Bersani non riesce mai a interpretare sé stesso nel momento giusto. Adesso insegue Massimo D’Alema e gli altri vecchi compagni.
Scritto da Angelo Ruggeri il 16/6/2013 alle 18:51
Non ho alcun interesse ad accanirmi su Pierluigi, che non votai segretario come del resto non votai Veltroni. Ma restando alle sue parole "la ruota gira, dopo il pd ci sarà il pd" , sorprende il suo attivismo di queste ultime settimane. Dopo l'intervista a Ballarò, in cui a domanda sulle cause e le ragioni della sconfitta non ha dato risposta, se non proclamare che i 101 traditori di Prodi hanno le stesse responsabilità dei 180 che non hanno votato Marini, è stato un crescendo di attivismo anti........ Tutto legittimo x carità, certo la storia dei recente di leader socialisti europei che dopo sconfitte si sono perlomeno spostati dal riflettori della politica, non ha insegnato nulla all'ex segretario. Chi ha provocato, e con lui buona parte del gruppo dirigente, la peggior sconfitta degli ultimi 20 anni potrebbe diciamo prendersi un anno sabbatico.
Scritto da Angelo Ruggeri il 16/6/2013 alle 18:59
Demenziale lasciare a Berlusconi la parte del padre nobile che guarda con soddisfazione i risultati del Governo, mentre gli sfasciatori di professione del PD si stanno organizzando temendo che Letta possa concludere qualcosa di positivo. Dite a Bersani che forse é meglio che ritorni nelle retrovie, il suo tempo e la sua politica sono inesorabilmente scaduti. Schizofrenico ritornare a inseguire i grillini deragliati.
Scritto da Sic Est il 16/6/2013 alle 20:11
Non ti stanchi mai, in movimento anche alla domenica. Questo dimostra che non è vero che chi ha fatto e fa politica ed amministrazione lo ha fatto e lo fa solo per interesse personale.
Scritto da Valceresio due il 16/6/2013 alle 20:25
Caro Angelo Ruggeri c'è una sola cosa oggi più stonata e inutile che fare la guerra a Renzi: farla a Bersani. Lasciatelo dire da uno che Bersani pensa di averlo seguito un po' da vicino, frasi come questa: "Come niente fosse, stoico ed epicureo, il segretario (ex) attraversava scalzo il campo di battaglia, tra sangue e cadaveri..." non stanno nè in cielo nè in terra...
Scritto da Roberto Caielli il 16/6/2013 alle 20:27
@Giuseppe Adamoli. Precedente post. Nella tua risposta a mie preoccupazioni sulla labilità del dibattito precongressuale del PD, scrivi: "Mancano ancora i progetti del congresso, questo si. Ma se facciamo i nomi di Renzi , o di Barca, questi evocano scenari diversi". Ecco il punto. Non riesco a comprendere gli scenari dei contendenti o, come dico io, capitani di ventura. (Non è spregiativo riferirsi, che so, a Castruccio Castracani o a Braccio da Montone: personalità, carattere, ma il progetto?
Scritto da ulderico monti il 16/6/2013 alle 20:46
@Maurizio il 16/6/2013 alle 12:22. Non condivido la demonizzazione e, peggio, il sarcasmo sul segretario del Partito democratico Bersani La responsabilità del disastro strategico è del Partito nella sua totalità ed è codardia accusare un uomo solo. Tale condotta è indegna, ma soprattutto rivelatrice di ciò che personalmente ritengo essere l'opaca verità: il Partito non esiste. Agiscono gruppi autoreferenziali di leaders con grandi ambizioni, ma piccole idee. Se sbaglio, convincetemi!
Scritto da ulderico monti il 16/6/2013 alle 20:57
@Cesare Cerea il 16/6/2013 alle 15:34. "I proprietari del PD sono gli elettori..." è una concezione non so se più anarchica o nichilista, che mostra il decadimento della cultura politica indispensabile per il funzionamento di una democratica rappresentativa. Tale appiattimento culturale favorisce gli avventurismi delle masnade e delle cosche politiche. In tale depressione germinano i capi fazione che anelano alla conquista degli agi del potere. La Politica è altro: si studino i Maestri!
Scritto da ulderico monti il 16/6/2013 alle 21:24
@Camillo Massimo Fiori forse pensa come @Adamoli ma vuole sempre distinguersi. Una domanda per entrambi: facevate così quando eravate democristiani? Questi continui distinguo non mi convincono, hanno un che di strumentale.
Scritto da Lettrice affezionata il 16/6/2013 alle 21:46
Questi non conoscono i problemi della gente ma il loro solo arrivismo
Scritto da Alessandra Bollini il 16/6/2013 alle 22:18
@ Roberto Caielli non sto facendo la guerra a Bersani, a differenza di altri, penso solo sia giusto che si, la sua occasione l'ha sprecata. Purtroppo!
Scritto da Angelo Ruggeri il 16/6/2013 alle 22:20
@Lettrice affezionata - Giuseppe ed io abbiamo sempre condiviso gli stessi valori, la nostra esperienza di vita ha avuto molti aspetti simili, in politica ci siamo sempre rispettati. Io credo di essere più inquieto, vorrei andare oltre le apparenze per cercare la verità delle cose, per questo molti mi giudicano "difficile". Ma non è così, miro all'essenziale, alla sostanza, cerco di rendere comprensibili anche i concetti più ostici. Ho un'alta considerazione della politica e stimo le persone.
Scritto da Camillo Massimo Fiori il 16/6/2013 alle 22:36
Caro Giuseppe, tornando al post, tu cosa pensi veramente di Dario Franceschini?
Scritto da Nicola il 16/6/2013 alle 23:00
@Ulderico Monti (20.46) - Credo di insistere fino alla noia nel richiedere una forte elaborazione programmatica per far sì che la scelta del congresso non sia soltanto sui nomi. A proposito di Renzi, nel mio unico commento in questa discussione, ho scritto che dovrebbe dare più contenuti al suo progetto. Non dirmi però che non cogli differenze fra Renzi e Barca o fra Renzi e Stefano Fassina. Le colgono moltissimi elettori se e quando sono intervistati nei sondaggi. Quando parlavo di scenari diversi mi riferivo anche a questo. Comunque al congresso manca ancora qualche mese e vedremo se le scelte saranno approfondite e precisate come tu e io vorremmo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/6/2013 alle 08:53
@Lettrice affezionata (21.46) - Ti ha già risposto il mio amico @Massimo. Dietro i “distinguo”, come li hai chiamati, si cela la volontà di confrontarsi senza compiacenze. Per molti aspetti siamo complementari: lui è più colto di me, teorizza maggiormente. Da ragazzo, quando lavoravo in fabbrica e lui era presidente della Acli, andavo sempre ad ascoltarlo ed imparavo moltissimo. Io ho avuto più fortuna di lui sul piano istituzionale con esperienze importanti. Questo spiega alcune differenze, mai strumentali, nel rapportarsi ai problemi. Nel corso degli anni abbiamo sempre fatto le stesse scelte politiche di fondo.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/6/2013 alle 08:58
@Nicola (23.00) - Sono riluttante a parlare delle persone anziché delle loro idee ma non voglio eludere la tua domanda. Dario Franceschini è un ottimo dirigente politico. In Tv comunica bene con i ritmi giusti e una dose di aggressività che però non offende gli interlocutori. Forse ama troppo collaborare strettamente con i leader del momento. E’ stato il vice di Rutelli, Veltroni, Bersani, ora lo è praticamente di Letta. Se fosse più autonomo culturalmente e politicamente potrebbe offrire un contributo ancora maggiore alla causa. Ma non vorrei che questo fosse un giudizio avventato.
Scritto da Giuseppe Adamoli il 17/6/2013 alle 09:04
Tra Renzi e Franceschini c'è una grande differenza. Renzi dovrebbe migliorare ancora molto ma ha la stoffa del leader, non si discute.
Scritto da Giorgio S. il 17/6/2013 alle 09:43
Renzi o i democristiani, forse Franceschini confonde il PD con il passato. Se intendiamo rifarci alla migliore tradizione USA il leader che si impone, ha un programma proprio e seleziona la squadra con il quale intende attuarlo. Non so se questo vuol dire non fare prigionieri, Obama ha "coinvolto" la Clinton, ma bisogna garantire che il leader possa agire senza avere quinte colonne.
Scritto da Lele il 17/6/2013 alle 10:12
Renzi o non Renzi questo è il problema del PD ? Ridicolo..... lo sanno tutti che se si candidava Renzi si sarebbero vinto le elezioni . Certo bisogna essere coscienti che molti degli attuali dirigenti avrebbero perso il posto .... questo è il vero problema che non si vuole affrontare .
Scritto da Pietro il 17/6/2013 alle 11:28
Molto interessanti le tue risposte di questa mattina. Non insegnare ai gatti come ci si arrampica sui vetri ma dovresti farne di più.
Scritto da f.f. il 17/6/2013 alle 11:36
"Forse ama troppo collaborare strettamente con i leader del momento". A parte il forse, tutto il resto fotografa la realtà: Franceschini rappresenta bene il degrado dei popolari che sono diventati scendiletto per difendere i propri strapuntini. Ovviamente con successi decrescenti come mostrano l'ingloriosa trombatura di Marini alle "quirinarie"(quelle vere) o del nostro senatore Rossi alle "parlamentarie" (quelle finte).
Scritto da larpi il 17/6/2013 alle 11:36
@Fiori è anche avvincente (22,36). Mantenere l’inquietudine nonostante il passare degli anni, è segno di inusitata freschezza intellettuale e d’animo. Critico solo le parole di chiusura: ‘io stimo le persone’. Io non generalizzerei, dottor Fiori. Verso alcuni, la stima è veramente difficile.
Scritto da eg il 17/6/2013 alle 12:02
Ieri il dibattito si è spostato su Bersani. Comprensibili le attestazioni di stima che diversi commentatori hanno postato nei confronti dell’ex Segretario. Sinceramente, vedere un Franceschini seduto nel Consiglio dei Ministri (seppur con un dicastero non di rilievo per il Paese) e un Bersani divenuto marginale, fa inorridire. Diversi lo vorrebbero relegato a potare le rose e a tagliare la siepe della sua villa di Bettola. Io spero si impratichisca del decespugliatore e si presenti al congresso pronto a utilizzarlo. Se solo avesse avuto il coraggio di ‘rompere’ con Napolitano nella fase delle consultazioni pre-governo. La stretta mortale è stata proprio lì.
Scritto da eg il 17/6/2013 alle 12:04
@CMF nei suoi interventi (che, quando sono a misura umana, leggo con interesse) è molto preciso. Come molti, però, ricorda John Maynard Keynes per le sue teorie che, negli anni tra le due guerre mondiali ed anche dopo, furono diffuse come metodo scientifico per la crescita economica. Come tutti quelli che abbiamo adorato Keynes (in Italia anche per la splendida divulgazione operata da Paul Samuelson), si commette il solito errore, come si dice oggi, di contestualizzazione. Keynes è valido se è lo Stato che governa il flusso monetario (quello che gli economisti preferiscono chiamare il medio circolante). Oggi ci ricordiamo con orgoglio di avere studiato questo grande economista, ma non possiamo dimenticare che, nell’attuale sistema monetario nel quale non è la faccia del Monarca che è incisa sulle monete, durante il conio, ma quella di un cerchio con 12 stelle lucenti, il governo della moneta è gestito altrove. Keynes, oggi, potrebbe essere ricordato per qualche suo pensiero, o meglio metafora esasperata, di come indirizzare gli investimenti: meglio investire in negozi di parrucchiere – con basso bisogno di capitale e alto utilizzo di personale – piuttosto che in una grande industria – bisognosa di capitale e assorbente poco personale per via della elevata tecnologia. Alla fine anche il grandissimo economista inglese risulta datato per non avere immaginato la possibilità di più economie, autonome e disuguali, ma con la stessa moneta.
Scritto da Sic Est il 17/6/2013 alle 12:26
@Giuseppe Adamoli il 17/6/2013 alle 08:53. Comprendo e condivido la tua argomentazione (o speranza), ma confesso che NON vedo tra i personaggi concorrenti la differenza di visione e di progetto. Forse sarà chiaro in futuro... Ma io sono fissato sul PARTITO, e venendo da molto lontano dovrei citare Lenin, invece mi "limiterò" a citare un autore e un testo attuali, Paolo di Tarso e la Prima lettera ai Corinzi (1.11): “Infatti mi è stato segnalato che tra voi vi sono discordie. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: “Io sono di Paolo”, “Io invece sono di Apollo”, “Io invece di Cefa”, ….”. Lo so, sono un utopista. Ieri ho trascorso la giornata al Monastero di Bose ed ho ascoltato cinque ore di conferenza del Priore Enzo Bianchi sull'ecumenismo e poi i Vespri dei monaci e il salmo 110 “... ché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi”. Così si spiega, forse, perché sia anche un ottimista.
Scritto da ulderico monti il 17/6/2013 alle 14:04
Qualcuno non ha ancora capito che sarà la base del partito a scegliere Renzi oppure a non volere Renzi! Tutti lo stanno studiando adesso solo per convenienza. Sul fatto che "se vince Renzi non fa prigionieri" mi sembra nomale per una persona che è stata prima derisa dal suo stesso partito e poi imprigionata prima ancora che potesse partire.
Scritto da Eugenio Maria Castiglioni il 17/6/2013 alle 14:06
@Sic Est. Condivido quello che lei ha scritto sull'attualità o sulla non attualità del pensiero di Keynes. @Fiori è bravo ma pensa che sia solo lui a leggere certi libri. Sbaglia e sarebbe meglio se si mettesse sullo stesso piano di altri che scrivono sul blog.
Scritto da f.f. il 17/6/2013 alle 14:11
Su Franceschini hai completante ragione.
Scritto da Tuo ex sostenitore il 17/6/2013 alle 14:43
Di leader in Italia ce ne sono tre: Renzi, Berlusconi e Grillo (quest’ultimo in declino). Ci piaccia o no, così è. Renzi a me non piace, trasmette un’immagine di politica e di società che non è la mia. Il sottoscritto ha sempre guardato alla dottrina sociale della Chiesa. Non so se voterò il Pd di Renzi, ma sono certo che se anche perde il mio voto, ne acquisterà altri cento. Nel caso dovesse diventare premier, spero accada come per i governi democristiani, cioè che le correnti controbilancino. Se anche vinceva uno del “grande centro” (per esempio, Forlani), i ministri della sinistra di base riuscivano a controbilanciarne la politica. Non ci sono alternative ormai in Italia.
Scritto da V.R. il 17/6/2013 alle 15:22
Concordo in pieno con la brillante sarcastica analisi del mio caro vecchio amico @Fiori piena di realismo, alla faccia di molti "nuovi analfabeti" che probabilmente pensano che leggere Keynes, Dossetti & C. sia oggi tempo perso. Poveri illusi saccenti...
Scritto da Ravani il 17/6/2013 alle 17:40
Le ricette di Keynes sono fuori dal tempo secondo qusi tutti gli economisti più accreditati.
Scritto da G.G. il 17/6/2013 alle 19:56
Renzi può perdere le elezioni in un solo modo, candidandosi segretario del PD. Mezzo PD ( tra cui io) va da un'altra parte, e becca molti meno voti anche da destra, dovendo comunque tenere dentro una bella opposizione interna . se gli preme il premierato, non ha che restare fermo, farsi vedere poco, non dare risposte -che non ha, né la sua cultura politica liberale può avere, perchè non è da quella strada, da cui siamo entrati nella crisi, che se ne esce- e tra un annetto tocca a lui.
Scritto da marco il 19/6/2013 alle 13:50
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